Redazione

In data 28 Febbraio 2022, alla presenza del Segretario nazionale  FP CGIL  Fabrizio Rossetti, del Segretario Generale FP Puglia Domenico Ficco e del Segretario Generale  della Camera del Lavoro di Brindisi Antonio Macchia, l’Assemblea Generale della FP CGIL di Brindisi  ha eletto all’unanimità Patrizia Stella Segretaria Generale  della categoria.

Patrizia Stella, subentra a Pancrazio  Tedesco a seguito di dimissioni dello stesso per motivi  personali.

Dipendente pubblico, ispettore del lavoro, la nuova S.G. della FP CGIL Brindisi  vanta un lunghissimo percorso sindacale nella categoria  come componente di segreteria per 8 anni  con responsabilità  alle Funzioni Centrali ed Enti locali e  responsabile di Dipartimento Funzioni Centrali e Funzioni Locali  dopo.

Successivamente   dal 2018 eletta anche componente della Segreteria  Confederale  della Camera del Lavoro Territoriale di Brindisi con delega al pubblico impiego, alla salute e sicurezza, all’immigrazione.

Patrizia Stella è la prima donna alla guida della categoria e insieme a  gruppo dirigente provinciale dovrà affrontare numerose sfide  per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori del comparto e  potenziare i  servizi   all’utenza in un contesto storico/ sociale difficile  come quello che stiamo attraversando.

Per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori iscritti e non alla FP CGIL  i  rinnovi contrattuali in corso e una nuova forte rappresentanza ad iniziare dalle prossime elezioni RSU del 5,6 e 7 aprile 2022  nei comparti Sanità, Funzioni Centrali e Funzioni Locali saranno motore  per dare sostegno e risposte a nuove e  vecchie sfide.

Nelle edicole il numero di gennaio-febbraio di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:

"SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI”
Il prossimo 3 marzo 2022 la città di Mesagne giocherà il suo jolly sul fronte della candidatura a Capitale della Cultura 2024. Per arrivare preparata a quell’appuntamento la città si è trasformata in un set cinematografico, sotto la regia di Paul Haggis con attore il “nostro” Sergio Rubini.…...

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Torna a vincere la New Virtus Mesagne e lo fa contro una diretta concorrente per la salvezza in uno scontro diretto che vale doppio e rimette in moto la macchina gialloblu dopo alcuni passaggi a vuoto che avevano risucchiato i ragazzi di Bray nei piani bassi della classifica.

 
Buone notizie arrivano dall'infermeria mesagnese che recupera Cardillo dopo lo stop della settimana scorsa, consentendo alla forte ala campana di unirsi a Crovace, Galantino, Fiusco e Gallo nello starting five di giornata.
 
L'inizio di gara non è dei migliori: gli uomini di Bray appaiono anestetizzati dalla grinta messa in campo dai padroni di casa, che toccano il massimo vantaggio sul 30-12. Il parziale si chiude sul 30-15, lasciando l'impressione di una gara tutta in salita e inaspettatamente difficile.
 
Nel secondo mini tempo, la New Virtus si rialza migliorando le percentuali al tiro e aggredendo l'avversario con una difesa maschia che toglie il fiato alle fonti di gioco locali. Il parziale di 9-18 porta la virtus al riposo sotto solo di 6 lunghezze.
 
Al rientro in campo i gialloblu spingono ulteriormente e mettono la freccia sfruttando la buona giornata di Cardillo, Gallo e Galantino. Il parziale di 12-29 è l'esatta fotografia della superiorità espressa nel rettangolo di gioco. La nuova inerzia del match è confermata anche nell'ultimo quarto, nel quale i ragazzi di Bray gestiscono la gara e chiudono sul 71-76 nonostante un tentativo di ritorno dei bianconeri negli ultimi secondi di gara.
 
Una vittoria importante, che restituisce fiducia ed ossigeno ad un gruppo fin troppe volte penalizzato dalla sfortuna. Il prossimo incontro, previsto per domenica 6 alle ore 18.30 al PalaDefrancesco, sarà un nuovo scontro diretto, questa volta contro l'Ostuni.
 
MESAGNE: Crovace 4, Dekic, Bellanova, Risolo 2, Cardillo 22, D'Amato, Galantino 19, Fiusco 8, Gallo 21, Zullo, Zurlo. All. Bray.
 

Cia Puglia: “E’ l’acqua la prossima emergenza, serve piano per autosufficienza idrica”. Nella Diga di Occhito, 10 milioni di mc d’acqua negli ultimi tre giorni, ma resta deficit rispetto al 2021. La situazione peggiore nelle province meridionali della Puglia, troppo dipendenti dalla Basilicata. Piogge e nevicate degli ultimi due giorni hanno portato alla Diga di Occhito circa 9,6 milioni di metri cubi d’acqua: il 25 febbraio, infatti, l’invaso conteneva 156.308.660 metri cubi di riserva idrica, oggi 28 febbraio è salito a 165.933.620. Eppure, rispetto allo stesso giorno dello scorso anno, il lago artificiale al confine col Molise contiene comunque 18 milioni di metri cubi in meno. Complessivamente, le dighe gestite dal Consorzio di Bonifica della Capitanata in tre giorni hanno incrementato le loro riserve idriche di circa 12.500.000 metri cubi, ma il deficit totale rispetto allo stesso periodo del 2021 registra ancora un ammanco di 38milioni di metri cubi d’acqua. Le precipitazioni degli ultimi giorni hanno portato incrementi non solo sulla Diga di Occhito, ma anche nelle dighe di Capaccio sul Celone (+2,1 milioni di mc), San Pietro sull'Osento (+400mila mc) e Marana Capacciotti (+500mila mc). Tutti gli invasi menzionati, tuttavia, rispetto al 28 febbraio 2021, contengono minori riserve idriche: il lago artificiale di Occhito è sotto di 18milioni di mc; Capaccio sul Celone registra un meno 4 milioni; mancano 8 milioni di mc d'acqua, inoltre, sia a San Pietro sull'Osento che a Marana Capacciotti.

Come per la questione energetica, anche per il problema relativo all’acqua, e nello specifico alla risorsa idrica necessaria all’agricoltura, da molti anni si segnala la necessità di nuovi investimenti in infrastrutture e tecnologie capaci di soddisfare appieno il fabbisogno irriguo. Un problema comune a tutta la Puglia, ma più pressante soprattutto nelle province meridionali, quasi del tutto dipendenti dall’acqua della Basilicata. Gli effetti della lunga siccità degli ultimi mesi presenteranno il conto tra poche settimane. CIA Agricoltori Italiani della Puglia chiede da tempo un piano di interventi per l’autosufficienza idrico-irrigua della Puglia, per garantire agli agricoltori pugliesi l’acqua necessaria per le diverse colture e per ridurre gli sprechi che compromettono il già insufficiente apporto di acqua.

CIA Puglia ritiene che non sia più rinviabile la realizzazione di invasi e nuove infrastrutture che migliorino l’apporto idrico a disposizione dell’agricoltura regionale, oggi fortemente condizionato da un insufficiente e arcaico sistema di emungimento dai pozzi e, in gran parte della regione, da una forte dipendenza dalle regioni limitrofe. 

CIA Puglia chiede che siano potenziati gli impianti di depurazione per l’uso irriguo delle acque di recupero e il finanziamento di sistemi dotati di innovative tecnologie di irrigazione che ottimizzino la fornitura idrica.

È necessario potenziare le infrastrutture già esistenti, per renderle in grado di ridurre gli sprechi e recuperare quanta più acqua possibile. Si deve, infine, investire sull’innovazione tecnologica, in modo da assicurare sempre più il risparmio idrico, rendere più efficienti gli impianti e garantire agli agricoltori il necessario apporto idrico a prezzi equi e sostenibili.

Con il caro energia che si trasferisce a valanga sui costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi e si paga più la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto, in Capitanata si gettano le basi per una contrattazione anticipata, la definizione di prezzi equi e un bonus per il pomodoro di qualità 100%. E’ Coldiretti Puglia a sottolineare la politica lungimirante e di visione adottata dalla Princess a Foggia che ha siglato con Coldiretti l’accordo di filiera per unire gli sforzi a sostegno della filiera del pomodoro “Made in Italy”, valorizzandone l’elevata qualità e l’identità nazionale.

La definizione del contratto annuale sul pomodoro, nell’ambito dell’”Accordo di Filiera” garantisce produzioni di qualità eccellenti, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale – spiega Coldiretti Puglia - con i coltivatori che si vedranno riconosciuto un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti per rispettare il disciplinare di produzione basato su una equa pianificazione degli investimenti.

Il 40 percento del pomodoro italiano viene proprio dalla Capitanata, che da sola produce il 90% del pomodoro lungo. La provincia di Foggia – insiste Coldiretti Puglia - è leader nel comparto con 3.500 produttori di pomodoro che coltivano mediamente una superficie di 32 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 175.000.000 euro. Un bacino produttivo straordinario se confrontato al resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita, una realtà che va salvaguardata e promossa – aggiunge Coldiretti regionale - perché rappresentata da imprese agricole e agroalimentari pugliesi che operano con grande professionalità e in assoluta trasparenza.

Quasi un barattolo di pomodori pelati Made in Italy su cinque esportati finisce in Gran Bretagna che è dipendente dall’estero per l’80% del pomodoro che consuma e rappresenta per l’Italia uno sbocco di mercato di vitale importanza che la Brexit, soprattutto in caso di mancato accordo, potrebbe mettere a rischio.

Princes lavora nello stabilimento di Foggia - il più grande sito industriale d’Europa - unicamente pomodoro di origine pugliese e si rifornisce esclusivamente da produttori che rispettano i più alti standard in tema di lavoro etico, secondo le certificazioni “Global G.A.P. GRASP” o “SA8000”.

Coldiretti e Princes intendono così ulteriormente sostenere e promuovere la filiera del pomodoro pugliese, unica al mondo per la qualità del prodotto e che da sola contribuisce per circa il 30% all’intero volume del pomodoro italiano da industria.

Nel contesto dell’accordo, Princes e Coldiretti stanno sviluppando congiuntamente un’innovativa piattaforma digitale basata sulla tecnologia blockchain che per la prima volta in Italia verrà applicata a un prodotto trasformato industrialmente. La piattaforma garantirà la tracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera e il rispetto di tutti i requisiti previsti con forti benefici in termini di sicurezza, efficienza e automazione delle transazioni interaziendali. La blockchain, grazie a registri informatici distribuiti e concatenati, fornirà ulteriore garanzia che il pomodoro provenga da cooperative che rispettano gli standard etici richiesti.

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Telefoni bollenti alla Regione, Zullo (fdi): nel 2020 la Puglia ha speso oltre 3 mil, la Lombardia solo 160mila. Emiliano spieghi come e’ possibile se i dipendenti regionali erano quasi tutti in smart working.

Di seguito la dichiarazione del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.

“Telefoni bollenti alla Regione Puglia… la battuta viene anche facile, ma è evidente che visto che a pagare sono i pugliesi sarebbe opportuno che venga fatta immediatamente chiarezza sul perché nel 2020 – per altro in piena pandemia e quindi con la stragrande maggioranza dei dipendenti in smart working – la Regione Puglia abbia pagato di telefonia fissa TRE MILIONI E 240 MILA EURO. Una cifra spropositata che se paragonata a quelle delle altre Regioni (nelle stesse condizioni della Puglia sul piano sanitario). Due paragoni su tutte: la Regione Lombardia ha speso poco più di 160mila euro, la vicina Basilicata circa 18mila euro.

“Quelli del 2020 sono stati mesi particolari - marzo e aprile, per altro di lockdown – per la pandemia: gli uffici regionali erano praticamente vuoti e lo sono stati per molto tempo se solo si tiene conto che ancora oggi è data la possibilità di poter lavorare qualche giorno alla settimana in smart working. E allora come si spiega una bolletta così salata tanto da far acquisite alla Puglia – unica fra tutte le Regione – la categoria ‘C’ come rating finale? Siamo di fronte a una compagnia telefonica con prezzi troppo alti? E perché allora non cambiarla… Abbiamo avuto troppe telefonate con l’estero? Magari con la Cina da dove importavamo i DPI, per cui al costo del materiale dobbiamo aggiungere anche quello delle bollette telefoniche?

“Ma non dimentichiamo che il 2020 è stato sì l’anno della Pandemia, ma anche delle Regionali… non è che per caso a qualcuno è sfuggita qualche telefonata di troppo pensando di essere in un comitato elettorale?

“Ma il presidente Emiliano questi dubbi li può fugare subito prima che sia un altro Organo esterno alla politica a far ‘tornare i conti’. Non sarà difficile accertare da dove e quando sono partite le telefonate, da quali fissi e da quali uffici… perché ai pugliesi che devono pagarle qualche spiegazione va data!”.

“Istituito l’Ospedale di Comunità di Latiano. Una bellissima notizia per i cittadini, per il Comune, per la Asl e per tutti quelli che ci hanno lavorato, schivando difficoltà, incredulità, scetticismo. Grazie al Presidente Emiliano, alla Giunta Regionale, all’Amministrazione Comunale, e ai tecnici dell’Assessorato e della Asl. Al più presto i piccoli lavori di adeguamento della struttura”. 

Lo comunica il Consigliere regionale Fabiano Amati, Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione. 

“Una struttura sinora inutilizzata, il Pio Istituto Caterina Scazzeri, concessa dal Comune alla Asl, andrà ad arricchire l’assistenza territoriale. All’inizio sembrava anche a me una chimera, ma giorno dopo giorno, con una squadra di benintenzionati abbiamo raggiunto il risultato. 

"Com’è noto, la più recente intesa tra lo Stato e le Regioni ha sancito una notevole inversione di tendenza sui requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi degli Ospedali di Comunità. E anche il PNRR ha recepito tale indirizzo. 

"La Asl di Brindisi, recependo da subito tale intesa e nel solco di una tradizione virtuosa di Ospedali di Comunità, presentò alla Regione la proposta di realizzazione dell’Ospedale di Comunità di Latiano, così da disporre di ulteriori posti letto per la gestione dei pazienti cronici sul territorio e in forza della disponibilità del Comune di una struttura che risulta ottimale per l’utilizzo come Ospedale di Comunità. 

"L’immobile si presta per distribuzione interna alla nuova destinazione. Per l’entrata in esercizio dell’Ospedale di Comunità servono ora piccoli adeguamenti tecnologici e strutturali, che la Asl sarà sicuramente in grado di realizzare nel più breve tempo possibile”.
 

Presentato questa mattina, nella sede di via Gentile, alla presenza del presidente Emiliano, il nuovo gruppo consiliare regionale "Per la Puglia".

A fondarlo,  i consiglieri Sebastiano Leo, Mauro Vizzino e Sergio Clemente.

A loro si aggiunge Saverio Tammacco che lascia il gruppo misto per approdare nella neoformazione. Proprio al consigliere Tammacco va la nomina di capogruppo:  “Accolgo con orgoglio e grande senso di responsabilità il ruolo di capogruppo in Consiglio della neonata formazione Per La Puglia e ringrazio i miei colleghi e il presidente Emiliano per la fiducia riposta nei miei confronti. Ma c’è una cosa che vorrei ribadire con forza: questo gruppo non nasce dalle macerie di qualcosa, quanto dalla volontà comune di sentirsi parte di un progetto tutto nuovo da mettere a disposizione delle comunità che rappresentiamo in tutta la Puglia. Il sostegno che daremo a questa maggioranza sarà responsabile, consapevole e critico quando ce ne sarà bisogno.”

Per la Puglia punta ad avviare un progetto politico con obiettivi comuni ribadendo la coerenza che ha caratterizzato fino a questo momento il percorso dei consiglieri e affermando la necessità di guardare con sempre maggiore attenzione alle istanze dei cittadini.

Concetto che trova conferma nelle parole dell’assessore Sebastiano Leo: “La nascita di un nuovo gruppo vuol dire l'inizio di un nuovo percorso, per certi versi un cambio di rotta.

Con questa consapevolezza io e i miei colleghi consiglieri abbiamo scelto di costruire un progetto più ampio e più vicino ai territori ma sempre al fianco del presidente Emiliano. Questo è un gruppo per non contro, per il territorio e per il superamento delle numerose difficoltà dettate da questo particolare momento storico.  Nei cammini politici a volte si assumono decisioni necessarie a ribadire coerenza personale e politica. Questo è il momento di farlo. Per la Puglia concretizza quella coerenza, ribadisce la necessità di ascolto dei pugliesi e quella di proiettare la nostra regione in una visione più globale.”

“Devo confessare una certa emozione nel tenere a battesimo, insieme ai miei colleghi, il nuovo gruppo Per la Puglia- dichiara invece il consigliere Mauro Vizzino- “Il nome non è in alcun modo occasionale, perché è proprio Per la Puglia che abbiamo compiuto questa scelta. La realtà è che avvertivamo l’esigenza di superare fasi conflittuali che non vanno certamente in direzione di una risposta puntuale alle esigenze dei cittadini pugliesi.

"Il nostro nuovo gruppo metterà in campo iniziative finalizzate a raggiungere gli obiettivi che tutti insieme ci siamo prefissati."

Il richiamo alla scelta del nome viene ribadito dal consigliere Sergio Clemente “Abbiamo immaginato Per la Puglia come un momento di attraversamento, di crescita e costruzione. Un momento per mettere insieme quelle esperienze del territorio che non trovano un riferimento. Marceremo in maniera parallela per colpire in modo ancora più efficiente sulle esigenze della nostra regione. Lo scopo è quello di essere ancora più incisivi e attenti sulle problematiche che i cittadini affrontano ogni giorno.”

Giunge chiara anche la piena approvazione da parte del presidente Emiliano che definisce il nuovo gruppo  come “un contributo alla coalizione progressista, una lista pronta a supportare la maggioranza. Questa- dichiara il presidente- è una lista alleata, e nella grande alleanza di cui fa parte e che sostiene l’amministrazione regionale, si mette in atto un’idea politica che si proietta all’Italia e non solo alla Puglia. Per la Puglia- conclude- è un’organizzazione di uomini e donne che vogliono fare più politica sui territori e collegarli ad un progetto  più ampio. Una soluzione che tende a un dialogo senza conflitti e a un lavoro in piena serenità.”

Per la Puglia è dunque un atto di coesione politica e di volontà dei consiglieri di procedere in un percorso di dialogo e confronto leale e aperto.

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Il dibattito che si è aperto intorno alla Centrale Enel Federico II ed al suo futuro ha assunto toni inutilmente anacronistici ed oltremodo fuorvianti.

Bene ha fatto il Sindaco a convocare immediatamente a Palazzo di città forze sindacali, associazioni datoriali e di categoria per affrontare la questione con la massima compattezza nell’interesse del territorio ma soprattutto di tutti i lavoratori.

La città ha bisogno di risposte immediate da Enel che deve implementare quel sito aprendolo a tutte le opportunità ed a nuovi insediamenti produttivi compatibili col territorio.

Questo è il momento delle scelte che guardano al futuro, non possiamo continuare a perdere tempo tirando fuori fantasmi del passato e scelte di retroguardia già rifiutate dalla città ma soprattutto condannate dalla storia giudiziaria.

Questo territorio ha già pagato un prezzo altissimo per le scelte sbagliate fatte nel passato e che lo hanno relegato ad un ruolo di mero spettatore mentre tutto intorno il mondo cambiava.

La contingenza attuale è, evidentemente, lo spauracchio agitato strumentalmente da chi vuole cavalcare l’onda dell’emergenza con infime finalità politiche.

Il futuro è scritto e si chiama transizione energetica, con il traguardo del 2025 e dell’uscita definitiva dal carbone che è un obiettivo che riteniamo vada assolutamente rispettato insieme alla velocizzazione di tutte le autorizzazioni per le rinnovabili che significa anche favorire la creazione di indotto per rispondere alle pressanti richieste occupazionali in modo finalmente stabile e rispettoso del territorio.

Per questo riteniamo lungimirante e costruttiva la scelta del Sindaco di riunire i principali stakeholders per immaginare un percorso comune che veda il nostro territorio finalmente protagonista.

                                                                                                                 BRINDISI BENE COMUNE

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Approvata a maggioranza dalla III Commissione del presidente Mauro Vizzino la proposta di legge del presidente del Gruppo FDI, Ignazio Zullo, con la quale si istituisce una Commissione di inchiesta e di indagine sulla gestione Covid 19 in Puglia.

Una struttura che servirà ad avere un approfondimento a tutto tondo su quanto è accaduto in questi due anni e oltre di pandemia e che potrà servire anche come strumento utile il prossimo autunno nella eventualità che si ripresenti una recrudescenza del virus.  

Nessuna ostilità da parte dell’assessore alla sanità Rocco Palese, anche se ritiene che già la III Commissione abbia fra le sue prerogative il controllo e l’attenzione a tutte le questioni sanitarie compresa quelle che riguardano la pandemia da Covid 19.

I consiglieri Donato Metallo e Antonio Gabellone hanno posto all’attenzione della Commissione tutte le criticità dell’ospedale Ferrari di Casarano.

Dalla chiusura di alcuni reparti, alla riduzione del personale, al declassamento dell’ospedale, alla riduzione di interventi di chirurgia e tanto altro.

L’assessore Palese e il capo Dipartimento hanno assicurato che è in esame in questi giorni la rielaborazione del Piano di riordino ospedaliero, anche alla luce della riduzione dei casi di Covid 19.

Non si potrà prescindere nella riorganizzazione, dalla riprogrammazione del piano delle assunzioni su base triennale e del piano di recupero delle prestazioni trascurate negli anni della emergenze Covid.

Palese ha chiarito che Casarano nella nuova organizzazione avrà il suo ruolo e la nuova programmazione sarà dettata dalla omogeneizzazione delle scelte in tutte le Asl.

Ultimo argomento all’ordine del giorno della Commissione l’audizione del professor Giancarlo Logroscino direttore del Dipartimento di neurologia e malattie neurodegenerative del Panico di Tricase e di alcune associazioni che operano nel settore.

Il Piano delle demenze è in fase di attuazione ed è assolutamente necessario procedere al più presto all’attuazione di misure che rispondano alle esigenze dei pazienti e familiari per la gestione della malattia.

Il professore Logroscino ha illustrato lo stato dell’arte, l’incidenza delle patologie e gli effetti devastanti sui pazienti e sui familiari.

Per ogni 100 giovani sotto i 14 anni ci sono 185 persone oltre i 65 anni ad alto rischio per queste patologie.

Sono in arrivo nuovi farmaci e molto sta cambiando e cambierà ancora, molto importante è la diagnosi precoce che incide notevolmente su tutto l’andamento delle patologie.

Per questo la Regione ha inteso accogliere la richiesta del prof Logroscino di istituire un tavolo tecnico che abbia sotto controllo la rete di presa in carico dei pazienti con la verifica di centri specializzati per la gestione giornaliera del paziente, oltre alla diagnostica precoce anche in ambito ospedaliero fino alla somministrazione delle terapie.

In tal senso l’assessore Palese ha manifestato massima disponibilità, riconoscendo la grande competenza e professionalità del professore Logroscino.

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