Redazione

La Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico, dilaniata da drammatici fenomeni siccitosi e al contempo colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, un lusso che non ci si può permettere in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie. E’ quanto ribadito dai quadri dirigenti di Coldiretti Puglia nel corso dell’incontro con il Commissario unico dei Consorzi di bonifica commissariati, Alfredo Borzillo, che chiedono una stretta alla Regione Puglia, partendo dalla definizione urgente del piano generale di bonifica e dei piani di classifica, per cambiare passo e programmare una strategia complessiva sulla bonifica e l’irrigazione in Puglia.

La mancanza di una organica politica di bonifica comporta, tra l’altro, che lo stesso costo dell’acqua in Puglia sia caratterizzato da profonde ingiustizie e abbia raggiunto livelli stellari. Per esempio irrigare un ettaro di uva da tavola a Palagianello, Ginosa o Castellaneta – di competenza del consorzio di Bonifica Stornara e Tara – costa circa 450 euro con l’erogazione ogni 8 giorni per 8 ore, mentre rispetto ai pozzi gestiti da Arif per esempio a Conversano il costo è pari a 1.800 euro per irrigare 1 volta alla settimana per 8 ore per circa 14 settimane da giugno a metà settembre. Una enormità che incide direttamente sulle voci di spesa delle imprese agricole pugliesi e, quindi, ne influenza pesantemente – denuncia Coldiretti Puglia - il grado di competitività rispetto a quelle europee, competitività che l’agricoltura pugliese riesce molto spesso a sostenere, grazie all’elevata professionalità e qualità raggiunte. Inoltre, non è mai stato rinegoziato il costo dell’acqua con la Regione Basilicata.

“La terra frana a causa della mancanza di un’adeguata politica di prevenzione e di governo del territorio. Fenomeni meteorologici sempre più intensi, con danni ingenti rende ormai improcrastinabile e vitale una programmazione urgente e complessiva delle politiche territoriali. L’agricoltura della Puglia, per affermarsi in termini competitivi nella crescita dell’ambiente e delle produzioni di qualità che la contraddistinguono non può più prescindere dalla garanzia di un territorio non soggetto ad allagamenti, frane, smottamenti e dissesti, nonché dalla disponibilità di acqua nel momento in cui le coltivazioni ne hanno bisogno, nella quantità e qualità necessaria e ad un costo adeguato, ciò al fine anche, ed a volte soprattutto, di garantire quel paesaggio unico che costituisce il vero driver dell’economia e dell’occupazione regionale”, ha insistito il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

L’andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica.  Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati ISPRA).

“Di contro i drammatici effetti  dell’incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati  sul territorio regionale, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi non sempre prevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell’attività di Bonifica integrale. Siamo ancora in attesa degli annunciati piani industriali finalizzati al recupero di efficienza preordinata ad una più puntuale ed effettiva manutenzione del territorio e all’esercizio di un imprescindibile attività di servizio ad una agricoltura più moderna e più competitiva”, ha denunciato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

I Consorzi pugliesi provvedono a garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1 .126); 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

L’iniziativa del Ministro per il Sud Mara Carfagna di riportare le attenzioni del Governo sul Contratto Istituzionale di Sviluppo di Brindisi/Lecce è senza dubbio lodevole. Questo territorio, infatti, ha pagato lo scotto delle crisi di Governo e prova per la terza volta ad ottenere quello che gli spetta in termini di intervento dello Stato in favore di un’area che ha dato tanto al resto del paese.  Con i vari passaggi che si sono consumati negli ultimi anni, però, il raggio di azione di questo “contratto” si è esteso, includendo dapprima la città di Lecce ed i comuni “cerniera” tra i due capoluoghi salentini e adesso addirittura tutti i comuni che si affacciano sull’Adriatico, partendo da Fasano per giungere sino alla punta del tacco d’Italia. Non ci sarebbe nessun problema, ovviamente, se non si fosse costretti a fare i conti sempre con la “coperta corta” e quindi con risorse limitate.
 
Sarà per questo motivo che proprio il Ministro ha voluto dare una traccia, invitando i comuni a prevedere interventi che riguardino la salvaguardia e, più in generale, la riqualificazione della costa, con possibili riverberi culturali e turistici. I comuni interessati del Brindisino (a partire dal capoluogo, che ha già svolto un apprezzabile lavoro di selezione di possibili interventi da far finanziare), grazie ad un auspicabile lavoro di coordinamento della Provincia, dichiarano di essere pronti a presentare una progettualità adeguata, anche se lo sforzo che bisognerà compiere sarà quello di giungere ad un’armonizzazione degli interventi (e non solo tra i comuni della provincia di brindisi, ma tra tutti quelli coinvolti nel CIS).Un compito difficile, forse impossibile, non fosse altro per il termine del 10 marzo entro il quale i progetti andranno presentati ai competenti uffici di Invitalia prima della valutazione finale da parte del Governo. Ovviamente siamo certi che le singole Amministrazioni Comunali stiano già lavorando sulla progettualità da sottoporre agli organismi di verifica, e la CNA dichiara sin da ora la propria disponibilità a fornire un contributo, come peraltro già accaduto in passato, in termini di idee per finalizzare gli investimenti in accordo all’obbiettivo per cui sono stati concepiti i C.I.S. e cioè la possibilità di determinare le condizioni per l’aumento della competitività del territorio, con conseguenti ritorni in termini economici ed occupazionali. Insomma, non si tratta di interventi a pioggia o di risorse da elargire per manutenzioni o per opere “ordinarie”. Sono finanziamenti che devono servire a generare nuove forme di sviluppo ed a consolidare l’esistente. Il tutto, finalizzato a porre un freno ad una crisi che rischia di vanificare gli sforzi compiuti per decenni dalle nostre comunità, spesso a caro prezzo anche dal punto di vista ambientale. Certo, aver allargato le maglie sino a venti comuni vanifica questa speranza. Qui da noi – è inutile negarlo – ci si aspettava che il CIS potesse riguardare Brindisi, così come è avvenuto a Taranto, Foggia e Matera (tanto per citare le realtà a noi vicine). Ed invece dovremo fare i conti con una parcellizzazione delle risorse disponibili, peraltro incentrate su un segmento importantissimo come quello delle coste, ma che non potrà fungere da moltiplicatore economico (quantomeno in tempi brevi e nelle proporzioni che in tanti avevamo auspicato).Ben venga il C.I.S, quindi, ma sia chiaro che non è questa la risposta che Brindisi si aspettava dal Governo. Ovviamente nessuno pensava ad interventi come quello messo in piedi per Taranto, ma la disparità di trattamento fra territori che – sia pure in misura differente – hanno patito gli stessi problemi, è davvero tanta da non poter far finta di nulla! E purtroppo questa vicenda del C.I.S. fa seguito a quella della ZES Adriatica. Anche in quel caso, infatti, ci si era illusi di poter ottenere maggiori attenzioni per Brindisi ed invece le maglie sono state allargate così tanto da non poter prevedere alcun ritorno reale in termini di risorse disponibili. Non è così che si aiuta questo territorio e non erano questi gli impegni assunti dal Governo nei confronti dei nostri amministratori e quindi delle nostre comunità.
 
Franco Gentile – Presidente CNA Brindisi

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

 

Dichiarazione del consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati. 
“Il PD dovrebbe valutare l’appoggio esterno nonché il ritiro degli assessori. È questa la proposta che formulo al Gruppo cui appartengo e in coerenza con la contrarietà a questo epilogo espressa ripetutamente dal segretario regionale Lacarra. 
Non si può accettare che la Giunta o le deleghe consiliari divengano un luogo per giochi di società, dove il tutto è finalizzato a creare sempre nuovi equilibri di potere e senza alcun interesse per le decisioni da assumere, per cui finisce per diventare addirittura salvifico il fatto che Rocco Palese, il magnate del Trattamento di fine rapporto e coautore del Piano ospedaliero di Fitto, diventi assessore alla sanità. 
Il PD non può partecipare a questo gioco: è una questione di realismo. 
Sarebbe dunque il caso di prendere le distanze da questi giochi di società e continuare a occuparsi di liste d’attesa, screening seno-colon-collo dell’utero, genetica, costruzione degli ospedali nuovi, ospedali di comunità, sedute aggiuntive di sala operatoria, piano casa, fonti rinnovabili, crisi industriali e infine, ma non per ultimo, la moralizzazione degli apparati amministrativi della Regione”.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

LETTERA APERTA AL SINDACO DI BRINDISI ED ALLA STP. 
 
I collegamenti tra Brindisi e Tuturano, incluso Torre Rossa, hanno sempre rappresentato un elemento di criticità che crea non poche difficoltà agli abitanti di questo quartiere.
Occorrerebbe un servizio pubblico su gomma più frequente nell’arco della giornata, ma si comprendono le difficoltà dell’ente pubblico e della stessa STP ad implementare i mezzi impiegati e le “corse” quotidiane.
Ci sono le condizioni, però, per tentare di apportare dei miglioramenti attraverso interventi la cui realizzazione è certamente alla portata del Comune e, per quanto di propria competenza, della Società Trasporti Pubblici.
Per quanto riguarda, in particolare, il capolinea della linea n. 7, vi è l’avvertita esigenza di evitare l’attraversamento di via Vittorio Emanuele dove si registra frequentemente la presenza di auto parcheggiate in divieto di sosta, con i conseguenti ingorghi di traffico. Il tutto, sarebbe possibile grazie ad un leggero spostamento dell’attuale capolinea, con il conseguente attraversamento di via Adua (tutto ciò annullerebbe anche il transito dell’incrocio semaforico con via Stazione, spesso intasato dalle auto in sosta).
Vi è, inoltre, l’esigenza di migliorare il servizio di trasporto a beneficio degli abitanti di Torre Rossa. Tutto ciò sarebbe possibile grazie alla svolta dell’autobus proveniente dalla statale 16 Adriatica sulla Strada dei Vini (e non – come avviene attualmente – su via Conte Goffredo di Buglione), per poi percorrere via delle Mandorle. Per realizzare tale modifica, però, si rende necessario asfaltare la stessa via delle Mandorle. Da qui la richiesta di intervento in tempi ragionevoli da parte dell’Amministrazione Comunale, anche in considerazione dell’impegno – più volte assunto – di asfaltare tutte le strade della frazione che ne sono ancora prive.
Gli interventi richiesti non comportano investimenti insostenibili, così come non stravolgono i tempi di percorrenza della linea n. 7.
L’auspicio, pertanto, è che si voglia dar corso ad un approfondimento su quanto richiesto.
 
Pietro Guadalupi – ex Presidente del Consiglio Comunale di Brindisi

Dati del giorno: 03 febbraio 2022

7.130
Nuovi casi
62.166
Test giornalieri
13
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.129
Provincia di Bat: 597
Provincia di Brindisi: 608
Provincia di Foggia: 1.056
Provincia di Lecce: 1.723
Provincia di Taranto: 937
Residenti fuori regione: 40
Provincia in definizione: 40
117.251
Persone attualmente positive
683
Persone ricoverate in area non critica
60
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

625.175
Casi totali
7.875.852
Test eseguiti

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

 
500.641
Persone guarite

Ennesima tegola per il settore florovivaistico e delle piante ornamentali, con il gelsomino trifogliato che entra nella black list comunitaria delle ormai 36 piante ospiti di Xylella fastidiosa. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia, che parla di “una ulteriore tegola per il settore florovivaistico pugliese e per tanti operatori di un segmento dell’agricoltura che produce 300 milioni di euro di valore, ma anche per gli uffici fitosanitari sul territorio un mix esplosivo che mette a rischio la tenuta sui mercati interni e sull’export florovivaistico pugliese che rappresenta un elemento di punta del Made in Italy”, asserisce Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il settore florovivaistico è fra quelli più duramente colpiti anche dal Covid e dagli effetti economici generati dalla pandemia ma ha dimostrato una grande capacità di resilienza ed è anche fra quelli che si sta riprendendo più rapidamente – insiste Coldiretti Puglia - con una forte domanda anche dall’estero dove si registra un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy che impone la tutela di un comparto chiave del Made in Italy agroalimentare.

Gravi i danni d’immagine e sull’export di prodotti florovivaistici causati dalla Xylella fastidiosa, spesso usata come scusa per bloccare ingiustificatamente fiori e piante in vaso Made in Italy – insiste Coldiretti Puglia - con la Direzione Generale della Salute dell’Unione Europea che ha già messo in mora nel 2021 il governo britannico dopo l’annuncio che nuovi requisiti si applicheranno ai Paesi in cui è nota la presenza della Xylella, con le importazioni di piante dei generi Polygala e Coffea consentite solo da paesi in cui non è presente Xylella, l’obbligo di requisiti più rigorosi per l'importazione di olivo, mandorlo, lavanda, rosmarino ed oleandro da paesi in cui è nota la presenza di Xylella, oltre a rigide condizioni per le importazioni, comprese le ispezioni del luogo di produzione e dell'area circostante, i test, le ispezioni pre-esportazione e un periodo di quarantena di un anno prima dell'importazione.

"Un esempio significativo delle difficoltà che colpiscono il settore florovivaistico a causa dell’assenza di accordi con Paesi e aree strategici per il nostro export, ma anche delle lungaggini burocratiche che affliggono il lavoro degli uffici fitosanitari sul territorio", conclude il presidente Muraglia.

La Xylella è arrivata in Italia portata da piante tropicali giunte dall’America latina e fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva. Il batterio avanza al ritmo di 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato gli ulivi del Salento, minaccia la maggior parte del territorio Ue dove sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

Via libera al ritorno in Puglia di oltre 106mila turisti dalla Russia che prima della pandemia erano venuti in viaggio in una delle regioni più amate dai viaggiatori della ‘Grande Madre’. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in riferimento al provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri con il presidente Draghi che consente l’arrivo in Italia degli stranieri con certificati di guarigione o vaccinali da più di sei mesi compresi quelli ottenuti con Sputnik o con altri vaccini non autorizzati dall'Italia con l'esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare.

Per la Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale – si tratta di una svolta importante dopo che lo scorso anno gli arrivi dalla Russia sono praticamente azzerati con un crollo di oltre il 90% con pesanti effetti sull’economia e sull’occupazione nelle aree in cui in passato erano presenti. Il ritorno dei vacanzieri dalla Russia in Puglia è infatti strategico per l’ospitalità turistica nelle mete più gettonate anche perché – continua la Coldiretti – i visitatori da questo paese hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa.

Una boccata di ossigeno per il turismo che in Puglia ha registrato un calo del 72% degli arrivi dei viaggiatori stranieri – aggiunge Coldiretti Puglia - rispetto a prima della pandemia, con il tasso d'internazionalizzazione al 28% del totale degli arrivi nel 2019 che ha raggiunto il 13% nei primi 7 mesi del 2021. Nel 2019, sulla base dei dati dell’Osservatorio di PugliaPromozione della Regione Puglia, le presenze dei turisti stranieri hanno superato i 3,4milioni, con il crollo nel 2020 dell’85% - denuncia Coldiretti Puglia – e solo un parziale recupero nel 2021.

Per consentire la ripartenza dei flussi turistici è importante – continua la Coldiretti regionale - anche la decisione di consentire l’ingresso con il solo green pass base in hotel, ristoranti e agriturismi a tutti gli stranieri presenti in Italia. Una boccata di ossigeno per il turismo che ha registrato un crack di oltre 500 milioni di euro nel 2021 rispetto a prima della pandemia, con la mancanza di viaggiatori stranieri che è stato uno degli elementi di maggiore criticità.

“E’ oggi più che mai necessario sostenere il settore turistico da primato per la qualità dell’offerta misure nazionali e regionali che aiutino l’importante segmento dell’accoglienza in Puglia. L’arrivo dei contributi previsti dal decreto del Ministero del Turismo del 24 agosto 2021, a favore delle imprese turistico-ricettive, fortemente sostenuti da Coldiretti e Terranostra, per effetto della nuova crisi non è sufficiente a garantire la sostenibilità economica ed occupazionale delle strutture”, afferma Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

I vacanzieri dall’estero in Puglia sono strategici per l’ospitalità turistica soprattutto nelle mete più gettonate anche perché – continua la Coldiretti regionale – i visitatori dall’estero hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Un problema che riguarda anche gli agriturismi dove gli stranieri – dice la Coldiretti regionale - rappresentavano oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia.

Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – insiste Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio. Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%,

“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica, offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo – insiste De Miccolis - significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture agrituristiche assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale”.

La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per alimentazione, alloggio trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia,  9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica.

Si stima peraltro che 1/3 della spesa turistica sia destinata proprio all’alimentazione per consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi e acquisto di vino e specialità alimentari da riportare a casa, secondo le stime della Coldiretti. Gli arrivi dall’estero sono determinanti anche per gli agriturismi dove gli stranieri – conclude la Coldiretti Puglia – rappresentavano oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

Dal 1° febbraio 2022 rilasciata la procedura per la presentazione telematica delle istanze. Possibile anche chiedere gli arretrati maturati dal 1° gennaio 2021.

 Via libera alle domande per il contributo economico in favore dei genitori disoccupati o monoreddito, facenti parte di nuclei familiari monoparentali, con figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%. Dal 1° febbraio 2022, sarà possibile inoltrare le domande telematicamente tramite il portale Istituzionale dell'INPS.

Contributo per i figli disabili:

Il contributo spetta al genitore (padre o madre) disoccupato (cioè privo di redditi o con redditi da lavoro dipendente non superiori a 8.145,00 € che scendono a 4.800,00 € se autonomo), o monoreddito (cioè che ricava tutto il proprio reddito esclusivamente dall'attività lavorativa, sia pure prestata a favore di una pluralità di datori di lavoro ovvero sia percettore di un trattamento pensionistico previdenziale), che faccia parte di un nucleo familiare monoparentale (cioè un nucleo familiare composto da sé stesso con uno o più figli disabili anche maggiorenni).

È necessario, inoltre, che il genitore al momento della domanda:

  • Sia residente in Italia;
  • Abbia un ISEEvalido non superiore a 3 mila euro;
  • Abbia uno o più figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60 per cento. In particolare si considera a carico del genitore il figlio con età sino a 24 anni con reddito non superiore a 000 euro(2.840,51 euro se maggiore di 24 anni).

Per info: 0831 771320, o direttamente in sede.

Il Coordinatore Camera del Lavoro                                             La Funzionaria INCA

         (Cosimo ZIZZA)                                                             (Mariagrazia VASTA)                                                                                    

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

Visita a sorpresa del parlamentare Nicola Morra, Presidente della Commissione parlamentare antimafia, presso il Comune di Mesagne. Il Presidente Morra si è intrattenuto con il sindaco Matarrelli con il quale ha fatto anche il punto sull'operazione Fire dei carabinieri e sulle misure anticrimine messe in atto. 

"Stamattina, presso la Sede municipale di Palazzo dei Celestini, ho ricevuto la gradita visita a sorpresa del presidente della Commissione Antimafia, senatore Nicola Morra. Durante la conversazione, il sen. Morra si è reso disponibile per la promozione di iniziative che potranno coinvolgere il territorio, in particolare la popolazione più giovane e le scuole, sui temi della legalità e della giustizia", ha spiegato il sindaco Matarrelli. 

 
Ci siamo lasciati con questo bell’impegno, che sarà utile e gratificante realizzare.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci  

L’attività di prevenzione e repressione dei reati da parte degli uomini dell’UPGSP- Sezione Volanti della Questura di Brindisi continua senza sosta e il rafforzamento del dispositivo di controllo del territorio voluto dal Questore sta dando i suoi frutti.

Nella serata di ieri, nella centralissima Piazza Cairoli, in pieno centro storico di Brindisi, le pattuglie della Sezione Volanti sono intervenute mentre si stava consumando un furto ad opera di P.M. (classe 1970) tarantino già noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti penali soprattutto per reati contro il patrimonio. Quest’ultimo, una volta entrato nel negozio, ha approfittato del frangente in cui la giovane commessa stava servendo un altro cliente per introdursi in uno stanzino che funge da spogliatoio del personale dipendente.  La ragazza, una volta congedato il cliente si è avviata verso lo stanzino e, aprendo la porta ha notato la presenza di P.M. che stava rovistando nella borsa e negli effetti personali che lei stessa aveva lasciato notando che il malfattore si era impossessato di una banconota. Le urla della ragazza avevano fatto accorrere un altro cliente del negozio appena entrato nel locale e, mentre la giovane chiamava il numero di emergenza, lo stesso cliente tentava di aprire la porta dello stanzino in cui P.M. si era barricato. L’aiuto del cliente del negozio e l’immediato intervento degli uomini della Volante avevano permesso di sfondare la porta e di trarre in arresto P.M. per il reato di Furto Aggravato.

Una volta accompagnato in Questura, dopo la formalizzazione degli atti di rito e il foto segnalamento presso la Polizia Scientifica, su disposizione del P.M. di turno,  l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Lecce per restare a disposizione dell’AG.