Redazione

Anche la colazione è diventata ‘salata’ per l’aumento del prezzo del caffè, con le quotazioni dell’arabica aumentate dell’80% e il balzo del costo del cappuccino e del cornetto al bar di oltre il 20%, a causa dei prezzi delle materie prime alimentari che hanno raggiunto complessivamente a livello mondiale il massimo da dieci anni, trainati dai forti aumenti per oli vegetali, zucchero e cereali. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dell’Indice Fao che nel 2021 evidenzia un incremento medio del 28,1% rispetto all’anno precedente.

L’andamento a livello internazionale – sottolinea la Coldiretti Puglia - si riflette a livello regionale dai campi alle industrie, dagli scaffali dei supermercati fino al banco dei bar per la tradizionale colazione. Il balzo dei prezzi del caffè non ha comunque minimamente indebolito il rito quotidiano da parte degli italiani - per cui è stata presentata la candidatura del “caffe espresso italiano” a patrimonio immateriale dell' Umanità dell'Unesco - che vede un consumo di 30 milioni di tazzine al giorno tra bar, ristoranti e locali pubblici.

Un’abitudine radicata dalla quale sono nate anche espressioni di solidarietà – aggiunge Coldiretti Puglia - come l’usanza del “caffè sospeso” quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo, che magari non se lo può permettere.

Anche il ‘cornetto’ al bar ha subito rincari del 20%, ma nonostante questo il grano tenero per il tradizionale dolce della colazione è stato sottopagato agli agricoltori e negli ultimi 4 anni si è passati da 543.000 ettari coltivati in Italia agli attuali poco meno di 500.000 ettari per una produzione di circa 2,87 milioni di tonnellate con l’aumento della dipendenza dall’estero che ha raggiunto addirittura il 64% del fabbisogno, sul quale ora pesa il calo delle produzioni in Russia e Ucraina per effetto del clima. Un chilo di grano tenero in Italia è venduto a circa 32 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini ad un valore medio di 3,2 euro al chilo con un rincaro quindi di dieci volte, tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito.

A livello internazionale lo zucchero – riferisce la Coldiretti regionale - è aumentato del 29,8% nel suo complesso portandosi al livello più alto osservato dal 2016, i grassi vegetali del 65,8% rispetto all’anno scorso mentre i prodotti lattiero-caseari sono cresciuti del 16,9% e quelli della carne del 12,7%. I prezzi internazionali dei cereali – continua la Coldiretti - hanno raggiunto il livello annuo più alto dal 2012, in aumento in media del 27,2 % rispetto al 2020 con rincari che vanno dal 44,1% del mais al +31,3% del grano.

L’emergenza Covid – rileva la Coldiretti – sta innescando un cortocircuito sul fronte delle materie prime anche nel settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri.

Di fronte all’aumento esplosivo dei costi di energia e mangimi serve - conclude la Coldiretti Puglia – responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare le aziende agricole.

A seguito dell’ennesima vile aggressione subita da un medico adibito al Servizio di Pronto Soccorso del Presidio ospedaliero “Perrino” di Brindisi, l’Ordine “dice basta”.

Pur comprendendo l’amarezza e la sofferenza di chi ha subito un grave lutto familiare, non è accettabile che proprio l’operatore sanitario che si è prodigato nell’assistenza del paziente, debba essere oggetto delle rimostranze, della rabbia, della violenza verbale e fisica  che condanniamo senza mezzi termini.

L’Ordine invita le istituzioni, ognuna per le proprie competenze,  a segni tangibili,  che vadano oltre gli sterili attestati di solidarietà fini a se stessi, che consentano agli operatori sanitari di svolgere il loro difficile ed impegnativo ruolo in condizioni di sicurezza.

Al collega che ha subito violenza il Presidente Arturo Oliva esprime  ogni solidarietà e vicinanza da parte dell’intera categoria medica e incoraggia tutti ad essere forti e risoluti nella propria attività .

Il Presidente

dott. Arturo Antonio Oliva

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Mesagne. Rapina a Piazza Italia ieri sera poco prima della chiusura, quando un uomo ha minacciato con un coltello la cassiera e si è fatto consegnare l'incasso. Poi ha fatto perdere le tracce. Indaga la polizia. 

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È in corso in Mesagne (BR), Brindisi, Ostuni (BR) e San Pietro Vernotico (BR) l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare – a carico di numerose persone – da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni (BR), emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione ed armi.

 

Operazione anticrimine di stanotte, il sostegno del sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, a Forze dell’Ordine e Dia Lecce 


"Intendo esprimere il mio sostegno al Comando dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni per l'operazione anticrimine condotta nella notte sul territorio brindisino e che ha dato seguito alle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, che ringrazio.
Restiamo uniti, istituzioni e cittadini insieme, al fianco degli organi garanti di giustizia e legalità".

OPERAZIONE “FIRE”, ARESTA (M5S): “CONGRATULAZIONI A CARABINIERI E MAGISTRATURA. UNITI CONTRO CRIMINE ORGANIZZATO”

“Congratulazioni al Nucleo operativo e Radiomobile (NOR) dell’Arma dei Carabinieri di San Vito dei Normanni, alla magistratura di Lecce e alla Direzione Distrettuale Antimafia della città salentina  per l’operazione “Fire” con la quale si è sgominata una associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e armi. Si tratta di un colpo importante inferto dalla giustizia alla ramificata presenza della Sacra Corona Unita nei comuni di Mesagne, Brindisi, Ostuni e San Pietro Vernotico. Sono per il momento 11 le ordinanze di custodia cautelare alcune delle quali notificate all’estero. Un ringraziamento particolare va  al Comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Vito dei Normanni il capitano Antonio Corvino.

Pieno sostegno al lavoro d’indagine della magistratura e forze dell’ordine. Uniti tutti insieme per liberare le nostre città dalla malavita e dall’insicurezza. Lotta senza quartiere al crimine organizzato.”

Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, capogruppo del M5S in Commissione Difesa e deputato pugliese.

 

Esprimo vivo apprezzamento per l’operazione “Fire” che ha visto numerose custodie cautelari per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni e armi nella provincia di Brindisi.

Risultato che premia la grande professionalità e tenacia profusa dalla Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni, dal Comando Provinciale dall’Arma dei Carabinieri e dalla Direzione Distrettuale Antimafia ai quali va la gratitudine di tutta la Federazione delle Associazioni Antiracket Antiusura.

Per i cittadini e gli operatori economici del nostro territorio questo risultato costituisce un ulteriore segnale di rassicurazione per continuare a denunciare eventuali estorsioni e atti delinquenziali, sapendo di trovare risposte concrete da parte delle autorità competenti.

Fabio Marini
Coordinatore Regionale Fai Antiracket Puglia
(Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane)

 

OPERAZIONE “FIRE” – VIZZINO: GRATITUDINE NEI CONFRONTI DI FORZE DELL’ORDINE E MAGISTRATURA

L’attività posta in essere nelle scorse ore dai Carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni e dalla Magistratura restituisce tranquillità alle istituzioni ed ai cittadini delle nostre comunità. La lotta senza sosta nei confronti di ogni tipo di attività illecita rappresenta, infatti, un baluardo di democrazia e, allo stesso tempo, consente a questo territorio di percorrere serenamente sentieri di crescita economica e sociale.

Per questo esprimo la mia gratitudine per il lavoro svolto e per il costante presidio delle nostre città.

Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia 

NOTIZIE IMPORTANTI PER LA CITTA’, MA RESTI ALTA L’ATTENZIONE SULLA LEGALITA’

Nell’esprimere profonda gratitudine nei confronti dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni e della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce per l’operazione “Fire”, che ha sgominato una frangia della SCU brindisina avente a Mesagne il suo nucleo originario, non possiamo non esternare la nostra preoccupazione per il quadro che emerge da quanto hanno dichiarato gli stessi inquirenti nel corso della conferenza stampa in cui hanno esposto i dettagli dell’operazione. E’ fondamentale che resti alto il livello di guardia da parte delle Istituzioni locali sul tema della legalità e dei percorsi di prevenzione che necessariamente devono accompagnare l’azione repressiva posta in essere dalla Magistratura e dalle forze dell’ordine. Sarebbe utile che il Consiglio Comunale, l’Osservatorio permanente sulla legalità, alla cui iniziativa occorre dare vigore e concretezza, il Consorzio d’ambito per la gestione dei servizi sociali, il presidio locale di “Libera” congiuntamente analizzassero la situazione e pensassero percorsi tesi ad evitare che tra i più giovani attecchisca la malapianta della criminalità organizzata. La fortuita coincidenza dell’arrivo nella stessa giornata della notizia riguardante la presenza di Mesagne tra le dieci città finaliste per la selezione della capitale italiana della cultura 2024, ci inorgoglisce tutti e ripaga i cittadini e gli amministratori degli sforzi fatti negli ultimi trent’anni affinché la città si liberasse dalla soggezione alla criminalità organizzata. Allo stesso tempo, però, questo risultato deve rappresentare uno stimolo a proseguire con maggiore entusiasmo e determinazione nell’opera di diffusione della cultura della legalità, soprattutto tra chi non può ricordare cosa fosse Mesagne a cavallo tra gli anni 80’ e 90’ e come un’altra Mesagne sia stata possibile.

Partito Democratico di Mesagne

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L’ennesima aggressione ai danni dei sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino, avvenuta stamane, costituisce la conferma della assoluta necessità di garantire sicurezza a chi mette a repentaglio la propria vita per tentare di salvare quella degli altri.
Non è immaginabile continuare ad inviare al “fronte”, medici, infermieri ed ausiliari - a cui va la mia convinta solidarietà - senza assicurargli condizioni di salvaguardia della propria incolumità. Ed in questo l’apporto permanente delle forze dell’ordine non è più rinviabile.
Tra l’altro, l’aggressione odierna, come quelle accadute in precedenza, non può essere in alcun modo giustificata con il livello di congestione della struttura ospedaliera. Gli autori vanno puniti!
Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia

Dati del giorno: 30 gennaio 2022

2.209
Nuovi casi
20.437
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 689
Provincia di Bat: 214
Provincia di Brindisi: 189
Provincia di Foggia: 300
Provincia di Lecce: 482
Provincia di Taranto: 300
Residenti fuori regione: 16
Provincia in definizione: 19
140.665
Persone attualmente positive
732
Persone ricoverate in area non critica
62
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

599.671
Casi totali
7.655.226
Test eseguiti
451.808
Persone guarite
7.198
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 205.723
Provincia di Bat: 61.844
Provincia di Brindisi: 56.332
Provincia di Foggia: 93.768
Provincia di Lecce: 92.676
Provincia di Taranto: 83.081
Residenti fuori regione: 4.371
Provincia in definizione: 1.876

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Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi travolge a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in  quasi 400 milioni di euro nel 2021 e un trend in ulteriore peggioramento con i locali deserti a causa della ripresa dei contagi nel 2022. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, nel tracciare un bilancio sulle conseguenze delle chiusure e delle limitazioni imposte alla ristorazione per l’emergenza Covid rispetto al periodo prima della pandemia.

Complessivamente nell’attività di ristorazione – conclude la Coldiretti Puglia – sono coinvolti circa 20mila tra bar, mense, ristoranti e 900 agriturismi in Puglia ma le difficoltà si trasferiscono a cascata sulle oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione lungo la filiera impegnate a garantire le forniture alimentari.

La diffusione della variante Omicron ha di fatto – spiega Coldiretti regionale – prolungato le difficoltà per ristoranti, agriturismi e bar anche nel mese di gennaio mentre il balzo dei prezzi energetici ha fatto impennare i costi di produzione in campi, stalle, serre e cantine. I locali si sono svuotati per il timore provocato dalla rapidità di diffusione dei contagi, per lo smart working e per il calo del turismo ma anche – sottolinea la Coldiretti – per il fatto che milioni di italiani sono stati costretti a casa perché positivi al Covid, hanno avuto contatti a rischio e sono in quarantena o sono privi di green pass perché non vaccinati.

I consumi sono stravolti dai cittadini pugliesi a casa perché positivi al covid, hanno avuto contatti a rischio e sono in quarantena o smart working con il crollo delle vendite nei locali che ha – sottolinea Coldiretti Puglia - un impatto pesante sui bilanci delle  attività presenti sul territorio regionale.

Una drastica riduzione dell’attività che – sottolinea la Coldiretti Puglia – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato ma ad essere stati più colpiti sono i prodotti di alta gamma dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi.

In complesso – sottolinea Coldiretti Puglia - quasi 15000 ristoranti, bar, mense, 6.500 pizzerie  e gli agriturismi operanti in Puglia sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro che ora è praticamente azzerato, con i pesanti effetti che si trasferiscono direttamente – insiste Coldiretti Puglia - lungo tutta la filiera a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande colpendo le aziende agricole ed alimentari per le quali è necessario prevedere adeguati ristori.

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Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che nel 2021 è salita al valore di 575 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale. Occorre salvaguardare – conclude la Coldiretti – un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui con l’emergenza Covid il cibo ha dimostrato tutto il suo valore strategico per il Paese.

Torna alla vittoria la Mens Sana Mesagne, griffata Ciaurri s.r.l., e
travolge bel risultato il Basket Fasano. Troppo importante per i padroni di
casa la posta in palio al fine di riprendere la marcia verso posizioni più
tranquille in classifica. Ancora una volta coach Capodieci deve attingere
giovani promesse dal settore giovanile, infoltendo notevolmente il reparto
"under". Il Basket Fasano non è da meno e mette in campo una formazione
ricca di giovani provenienti dal settore giovanile. In un Paladefrancesco
finalmente confortevole, grazie all'impianto di riscaldamento, i biancoverdi
scendono in campo con Patrizio, Scalera Luigi, Prisciano, Mastropasqua e
Mongelli. Coach Santoro invece schiera Aldini, Santoro, De Simone, Rosato e
Palazzo. Inizio equilibrato tra le due squadre che impiegano le prime azioni
di gioco per studiarsi. Dopo quattro minuti prova la prima fuga la Mens Sana
(13-6), ma subito gli ospiti riequilibrano l'incontro chiudendo il primo
quarto in vantaggio 13-14. Coach Capodieci ruota interamente i suoi ragazzi
già nella prima frazione di gioco, dando spazio a tutti gli iscritti a
referto. Nel secondo periodo, dopo una fase di sostanziale equilibrio (21-21
al 5'), la Mens Sana imprime un parziale di 17-3 che mette la doppia cifra
tra le due squadre e al riposo lungo la Ciaurri Mesagne conduce 38-24. Al
rientro in campo il Fasano prova a recuperare con una difesa a zona molto
aggressiva. A tratti la gara, visto le forze in campo tra le due squadre,
sembra una gara giovanile con sano agonismo, tanta vivacità ma anche tanti
errori. Gli ospiti continuano a inseguire nel punteggio i biancoverdi, ma il
terzo quarto si chiude con il Mesagne in vantaggio 45-34. Nell'ultimo
periodo la partita non ha più storia. Dopo l'ennesimo timido tentativo di
rientrare, Scalera e compagni allungano definitivamente incrementando
notevolmente il vantaggio fino alla fine. In evidenza tra gli ospiti De
Simone e Pezzolla, mentre tra i locali si rivede Ranieri, comincia a
ritrovare il ritmo gara Rosato, mentre positiva è la prova di tutti i
giovani con in evidenza l'under 17 De Vincentis che ha piazzato il break
finale dell'incontro. Adesso per la Mens Sana Mesagne occorre trovare
continuità nel gioco e nei risultati con tre gare ancora da recuperare. Il
prossimo turno, sabato 5 febbraio alle ore 18:00, i mensanini renderanno
visita al Maglie.
MENS SANA MESAGNE: Patrizio 4, Longo 8, Scalera I. 2, Pesce 2, Prisciano 10,
Rosato 8, Scalera L. 7, De Vincentis 7, Malvidi 4, Mastropasqua 2, Ranieri
10, Mongelli 6. Allenatore: Angelo Capodieci.
BASKET FASANO: Aldini, Santoro 5, Cervellera 1, Gimmi, Gallo 2, Pezzolla 16,
Nisi, Genco, De Simone 14, Rosato, Palazzo 5. Allenatore: M. Santoro.
Parziali: 13-14 25-10 7-10 25-9
Arbitri: Iaia e Polimeno.
 

Dati del giorno: 29 gennaio 2022

11.055
Nuovi casi
73.588
Test giornalieri
8
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 3.293
Provincia di Bat: 1.045
Provincia di Brindisi: 987
Provincia di Foggia: 1.731
Provincia di Lecce: 2.400
Provincia di Taranto: 1.473
Residenti fuori regione: 77
Provincia in definizione: 49
138.467
Persone attualmente positive
731
Persone ricoverate in area non critica
62
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

597.462
Casi totali
7.634.789
Test eseguiti
451.797
Persone guarite
7.198
Persone decedute
 

SAN VALENTINO: COLDIRETTI PUGLIA, ADDIO FIORI PER GLI INNAMORATI CON +50% COSTI ENERGIA. 

Quello 2022 rischia di essere il primo San Valentino senza fiori italiani a causa del boom dei costi energetici con rincari fino al 50% per il riscaldamento delle serre che hanno messo in ginocchio i vivai anche in Puglia. A lanciare l’allarme è la Coldiretti con il caro bollette che colpisce il settore proprio in vista della festa degli innamorati, attesa come occasione di rilancio dopo il calo dei consumi provocato dalla pandemia.

L’emergenza energetica si riversa infatti – sottolinea Coldiretti regionale - non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni. Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti – non risparmia fattori fondamentali di produzione come i fertilizzanti con aumenti che vanno dall’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%) alle torbe con un +20% mentre per gli imballaggi gli incrementi colpiscono dalla plastica per i vasetti (+72%) dei fiori al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.

E se in altri settori si cerca di concentrare le operazioni colturali nelle ore di minor costo dell’energia elettrica – rileva Coldiretti -, le imprese florovivaistiche non possono interrompere le attività pena la morte delle piante​ o la mancata fioritura. Le rose ad esempio hanno bisogno di una temperatura fissa di almeno 15 gradi per fiorire e lo stesso vale per le gerbere, mentre per le orchidee servono almeno 20-22 gradi​ per fiorire ed in assenza di riscaldamento muoiono. E chi non riesce e far fronte agli aumenti è così costretto a spegnere le serre e cercare di riconvertire la produzione.

“Il settore florovivaistico è stato già fra quelli più duramente colpiti dagli effetti economici generati dalla pandemia ma dimostrando una grande capacità di resilienza è anche fra quelli che si stava riprendendo più rapidamente che impone la tutela di un comparto e chiave del Made in Italy agroalimentare con un valore della produzione di fiori e piante che arriva a 300 milioni di euro in Puglia”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione – dice Coldiretti Puglia – ha vissuto un crack senza precedenti nel 2020 a causa dell’emergenza Covid con il crollo degli ordini e il blocco dei mercati esteri ed internazionali con milioni di fiori e piante rimasti invenduti. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari l’agricoltura il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si denota che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettari.

La scomparsa dei fiori italiani dai mercati rischia peraltro di favorire le importazioni da Paesi stranieri che nel 2021 hanno già fatto registrare un aumento del 20% in valore, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat relativi ai primi dieci mesi dell’anno. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sono le donne.

Da qui l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy – conclude la Coldiretti Puglia – scegliendo l’acquisto di fiori tricolori,​ direttamente dai produttori​ o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio.