Redazione

Mercoledi 6 settembre al parco urbano di Mesagne, ci sarà un revival di alcuni atleti che hanno calcato quello che era il  campo sportivo, che è stato il luogo dove si sono consumate passioni, esperienze di vita di migliaia di giovani,dal 2016 trasformato in un bellissimo parco urbano. Siamo tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ottanta con tanta gente che riempiva il campo sportivo di via Sasso e con alcuni protagonisti fortemente voluti da Roberto Potì e che hanno voluto essere qui a Mesagne per ricordare oltre a lui, anche episodi, aneddoti e per  incontrare i compagni di una volta.Sava.jpg

Verrà da Fragagnano,  Rino Massaro,  bomber indimenticabile dotato di un sinistro al fulmicotone (uno per intenderci alla Boninsegna o alla Gigi Riva) che ha giocato per cinque stagioni nel Mesagne dal 1977/78 al 1982/83 con 59 presenze e 42 reti realizzate, uno dei goleador più prolifici della squadra del Mesagne. Massaro verrà al parco insieme a Tomaselli Lorenzo, che giocò nel Mesagne nel 1977/78, un calciatore – scrittore che ultimamente ha presentato il suo libro “ Rotola pallone…..non fermarti mai”; sarà l’occasione per scambiare qualche parere sul libro, con la promessa di vederci in futuro per fare una bella presentazione anche a Mesagne dello scritto.Tomaselli.jpg

Tomaselli afferma che -  in ciascuno di noi c’è sempre l’animo di un bambino che con la sua passione e voglia di giocare non fa altro che rinvigorirci e alimentare sempre la spinta per continuare a praticare un calcio pulito lontano dalle opulenze di certi ambienti. Insieme a Massaro e Tomaselli ci sarà un altro loro concittadino, Carmelo Pranzo, uno che dava del tu al pallone, che oltre ad aver giocato nel S. Vito è stato allenato  dall’indimenticato Roberto Potì a Sava, dove nel 1987/88 ha vinto un campionato con Roberto suo mister. Tutti i protagonisti, atleti, spettatori e quanti vogliono passare un pomeriggio all’insegna della spensieratezza sono invitati. Appuntamento alle ore 18,00 di mercoledi 6 settembre presso il parco urbano.

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L’ipotesi della prossima chiusura dell’unità produttiva P9T di Basell è una notizia che desta sconcerto per le modalità e per i tempi. È impensabile infatti che in questa città, che rientra pienamente nel processo di transizione ecologica ed in cui finalmente si inizia a parlare di sostenibilità, ambiente e lavoro come elementi di visione strategica nell’industria, ci siano aziende che pensano di smobilitare vincolando la loro scelta solo alla convenienza finanziaria. Il fatto poi che questa scelta possa riverberarsi su altre aziende come Eni e Jindal legati al ciclo produttivo di Basell con il rischio di migliaia di esuberi, non è affatto tollerabile. Questo territorio ha dato tantissimo anche in campo della produzione chimica, oltre a quello della produzione energetica, ed ora ha il diritto di chiedere, a gran voce, investimenti per una riconversione produttiva sostenibile. Per questo abbiamo richiesto la convocazione della conferenza capigruppo aperta alle organizzazioni sindacali e alle categorie per una mobilitazione generale e per valutare ogni azione a garanzia di un futuro sostenibile del petrolchimico.

Francesco Cannalire capogruppo consiliare Pd Brindisi

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Il Presidente Leone regala alla società la classica ciliegina sulla torta, mettendo a segno un grande colpo di mercato, completando la rosa della stagione che sta per cominciare e mettendo a disposizione di Mr Mattia De Simone, una rosa di tutto rispetto. Un giusto mix, tra giovani e esperti della categoria, nonché tra vecchio blocco consolidato e l’aggiunta di nuovi calcettisti di indubbio valore.

Una trattativa chiusa grazie all’impegno sinergico, del Presidente e del Direttore Marketing, Domenico De Simone.

Franco Marvich è un Pivot, classe 93, con esperienze pregresse in C1 a Modena (s.s. 19-20) con il Modena Calcio a 5 e l’anno successivo in B, sempre a Modena, con il Modena Cavezzo Futsal. L’anno successivo si trasferisce in Sardegna, al Ce Chi Ciak di Serramanna (Cagliari), sempre in B, dove mette a segno 21 gol (s.s. 21-22). Nel campionato 22-23, scende di categoria e approda al Football Latiano (Brindisi), dove realizza 30 gol e contribuisce con pieni meriti alla vittoria del campionato.

Ha accettato la proposta biancazzurra senza indugiare, convinto della bontà del progetto e voglioso di continuare a ben figurare e magari regalare qualcosa d’importante alla piazza brindisina.

Il sodalizio biancoazzurro è abituato a restare con i piedi per terra e tagliare i traguardi, man mano che si presentano. Può essere scaramanzia o forse esperienza, ma come tutti sappiamo, nello sport come nella vita, ci sono sempre imprevisti e non sempre si ottengono i risultati prefissati.

Di sicuro c’è voglia di far bene e migliorare la posizione dello scorso campionato, la squadra non manca e ci auguriamo di poter assistere una stagione divertente e piena di soddisfazioni.

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Nuove assunzioni, maggiore efficienza, apertura dei nuovi reparti terminati e mai entrati in funzione, maggiore cooperazione con il territorio per alleggerire il lavoro degli ospedali. Sono queste le direttrici su cui punta il nuovo managment dell’ASL di Brindisi per uscire dalla crisi della sanità.

Se ne è discusso martedì 5 settembre nel corso del Consiglio Comunale monotematico che si è svolto a Francavilla Fontana alla presenza del Direttore Generale della ASL Maurizio De Nuccio, della Direttrice Amministrativa Loredana Carulli, del Direttore Sanitario Vincenzo Gigantelli, del Consigliere Regionale Luigi Caroli, del Segretario Generale della CGIL Brindisi Antonio Macchia, di Giuseppe Lacorte della Fp Cisl Taranto Brindisi e di Antonio Camassa per la FIALS.

La logica dei tagli – ha sottolineato il Sindaco Antonello Denuzzo – sta distruggendo la sanità pubblica a tutti i livelli. La visione esclusivamente economica dell’apparato sociosanitario è in contraddizione con le finalità istitutive del sistema. Sono necessari interventi urgenti e mirati per venire incontro alle esigenze di salute di una popolazione che invecchia e necessita di cure sempre maggiori. In questo scenario il ruolo del Camberlingo è strategico per la sua posizione e per la qualità delle prestazioni mediche offerte. Dobbiamo fare presto e garantire il rispetto del diritto alla salute.

Nel suo intervento il Direttore Generale Maurizio De Nuccio ha illustrato i numeri dell’attuale situazione del Camberlingo e le prospettive per il futuro. Attualmente il nosocomio francavillese è dotato di 122 posti letto a fronte dei 188 previsti dal Regolamento Regionale. Un rapporto negativo che nel 2023 è incrementato ulteriormente a causa della momentanea chiusura del reparto di Ginecologia e Ostetricia (21 posti letto). I provvedimenti che sono stati adottati in questi giorni consentiranno di sbloccare l’avvio dei reparti di Anestesia e Rianimazione (8 posti letto) e di oncologia (9 posti letto). Per quest’ultimo è stato assunto il personale e, proprio nella giornata del 5 settembre, è arrivata la determina regionale di accreditamento che ne consentirà l’entrata in funzione già nei prossimi giorni.

C’è tanto da fare – ha commentato alla stampa il Direttore De Nuccio – e ci stiamo adoperando per realizzarlo in tempi brevi per ottenere il miglior risultato possibile nell’interesse della collettività. I prossimi impegni sono l’attivazione del reparto di oncologia e il reclutamento di ostetrici e ginecologi.

Sul fronte Ginecologia e Ostetricia si stanno completando, come ribadito dallo stesso De Nuccio “nei tempi più brevi possibili”, le procedure di reclutamento del personale per poter riavviare le attività del reparto. Il Direttore Generale ha anticipato, inoltre, che la Regione Puglia accoglierà nella sua totalità il piano assunzionale presentato dalla ASL di Brindisi che prevede, oltre al reclutamento di medici, anche l’assunzione di infermieri e tecnici.

Le parole del direttore della ASL di Brindisi – conclude il Sindaco Antonello Denuzzo – confermano che è in corso un accurato lavoro per cercare di risolvere le criticità che riguardano il nostro ospedale. Siamo fiduciosi di rivedere presto nel pieno delle sue funzioni il Camberlingo che, come più volte ribadito, serve una utenza di circa 200 mila persone.

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E’ Alfonso Cavallo il nuovo presidente di Coldiretti Puglia, eletto all’unanimità dall’assemblea dei presidenti di tutta la regione. Guiderà la Coldiretti Puglia nel prossimo quinquennio 2023 – 2028, coadiuvato dai vicepresidenti Mario de Matteo di Foggia e Costantino Carparelli di Lecce.  

“E’ un incarico di grande responsabilità – ha detto il neo eletto presidente Cavallo -  che raccolgo dal presidente uscente Savino Muraglia, ringraziandolo per la dedizione e il senso di appartenenza a Coldiretti che ha contraddistinto il suo mandato. In un mondo che cambia continuamente e impone di dover mutare velocemente asset e strategie, saremo impregnati con il nuovo consiglio nel trasferire il valore d'uso rappresentato da Coldiretti in Puglia su temi delicati quali i consorzi di bonifica, la Xylella, la rigenerazione e la diversificazione, oltre al lavoro in agricoltura e al contrasto alle pratiche sleali che sottraggono ricchezza alle imprese agricole, ma anche nelle sfide contro il nutriscore o il cibo costruito in laboratorio, sapendo di doverci confrontare con la pubblica amministrazione in uno scenario politico spesso fluido”, ha concluso Cavallo.

Il presidente Cavallo, nato a Taranto, classe 1977, è imprenditore agricolo operante nei settori vitivinicolo, olivicolo, cerealicolo e agrituristico. Già vicepresidente di Coldiretti Puglia, è presidente di Coldiretti Taranto, della Cooperativa Agricola Agricoltà, attiva soprattutto nel settore cerealicolo del grano Cappelli, consigliere della OP PugliaOlive, Consigliere nazionale Unaprol e consigliere del Distretto Jonico Salentino – Dajs.

Dall’assemblea regionale, dal direttore regionale Piccioni e da tutti i direttori provinciali è andato il ringraziamento al presidente uscente Savino Muraglia e l’augurio di buon lavoro al neo eletto presidente Alfonso Cavallo.

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Dormitorio e soluzioni abitative per i migranti, Toraldo (Flai Cgil): «Il Comune di Brindisi sfrutti i fondi anti-ghetto e incentivi il Progetto PIU Supreme».

Da anni ormai il Comune di Brindisi si misura con l'emergenza abitativa dei migranti che vivono nel Dormitorio di via Provinciale per San Vito dei Normanni. Da mesi gli ospiti della struttura, per la maggior parte braccianti agricoli che lavorano nelle nostre campagne tutti regolari (sono 72 quelli censiti come comunicato alla Flai Cgil Brindisi), vivono in condizioni quanto mai difficili, per non dire infami.
 
Negli anni per superare l'emergenza abitativa di queste strutture-ghetto, l'Unione europea ha messo a disposizione ingenti risorse, molte delle quali non sono mai state utilizzate e quando sono state usate, sono state utilizzate male finendo per accrescere disagi ed allargare i ghetti, finendo così per aggravare anziché risolvere la situazione.
 
E' questa la fotografia scattata da «Human Rights Whatch» che ha scritto alla Commissione europea un lettera sull' «Uso dei fondi europei da parte dellItalia per costruire campi per i lavoratori migranti in violazione dei diritti fondamentali». Questi finanziamenti, usati in maniera distorta, dice il rapporto: «stanno contribuendo ad aggravare, anziché risolvere, lo stato di ghettizzazione, vulnerabilità e segregazione dei lavoratori migranti nelle aree rurali, consolidando le loro condizioni di vita precarie».
 
Negli anni passati il Ministero del Lavoro - con lallora Ministro Orlando - decise di finanziare con fondi del PNRR, 200 milioni di euro rivolti al superamento dei ghetti. Di queste risorse, ben 114 milioni sono stati destinati a 12 comuni della Puglia: circa il 60% in Capitanata. Come denunciammo anche a livello regionale, con la Flai Puglia, molti di quei soldi non sono stati spesi, basti pensare al Comune di Turi che rinunciò a impiegare 4,8 milioni di euro per migliora le condizioni di vita dei migranti impiegati nella raccolta delle ciliege. A Brindisi erano destinati fondi per 2,1 milioni, ma nessuno ha saputo cogliere l'occasione che da tempo avrebbe già potuto consentire di risolvere, tra le altre, anche la questione del Dormitorio di via Provinciale San Vito e quei fondi probabilmente sono stati ormai irrimediabilmente persi date le scadenze imposte per la presentazione dei progetti.
 
Oggi c'è un'altra possibilità da cogliere al volo attraverso i progetti Supreme e PIU Supreme, sponsorizzati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali volti principalmente a contrastare lo sfruttamento lavorativo e il sistema del caporalato, i quali includono tra gli obiettivi dichiarati quello di fornire soluzioni abitative ai lavoratori migranti che vivono negli insediamenti informali. Il secondo progetto, in particolare, promuove percorsi individualizzati di integrazione per i migranti vulnerabili o vittime di sfruttamento, che comprendono lassistenza nellaccesso ad alloggi dignitosi. 
 
Oggi il Comune di Brindisi è impegnato nel progetto di riqualificazione del Dormitorio di via San Vito. Si parla di allestimento di una tendostruttura per gli ospiti i quali approssimativamente potrebbero restarvi per 18 mesi. Una iniziativa importante, ma che intanto creerà ulteriori disagi per un anno e mezzo agli ospiti, e probabilmente non risolverà il problema.
 
Flai Brindisi da sempre accanto ai braccianti agricoli vuole lanciare un appello al Comune di Brindisi a impegnarsi ad usare l'importante leva offerta dai progetti Supreme e PIU Supreme in cui è parte attiva rendendosi da subito disponibile nei progetti di formazione per i migranti interessati con formazione sui diritti contrattuali  e lettura delle buste paghe. Da quanto ci risulta dallo scorso luglio sono a lavoro tra gli ospiti del dormitorio alcune operatrici dei progetti suindicati. Flai Brindisi invita quindi il Comune a perseguire con determinazione l'uso di questi importanti strumenti che mirano a raggiungere principalmente l'autonomia abitativa dei soggetti interessati. E questo anche grazie a uno start-up abitativo, vale a dire con un contributo economico che verrà erogato in favore dei proprietari degli immobili a copertura del canone di locazione. Un obbiettivo importante che unito ad altri servizi offerti con i due progetti potrebbe consentire una soluzione di civiltà all'emergenza.
 
 
Gabrio Toraldo
Segretario Generale
Flai-Cgil Brindisi
 

Mercoledì 6 Settembre 2023 alle ore 18.30, presso i verdi spazi di Agorà, in c.da Piutri a Torchiarolo (Br), si svolgerà la presentazione del libro d’esordio della giovane Federica Galati, il bioromanzo dal titolo “Fino all’ultimo salto. Diario di una ballerina”, edito da Edizioni Esperidi nella collana VadeMecum.

Introdurrà la serata Fabio Mitrotti, sarà presente l’editore Claudio Martino. L’autrice dialogherà con i presenti e… danzerà per loro. L’evento è organizzata da Agorà - Experience Sharing Area and slow tourism, info: 347 8227836.

Il libro. “Cara Danza”, cominciano così vere e proprie lettere d’amore che la giovane Federica scrive quotidianamente alla protagonista dei suoi sogni e dei suoi giorni, la Danza appunto, che pratica fin da piccolina. La scelta della scuola secondaria la porta a frequentare con entusiasmo il liceo coreutico e, al termine, per la bella danzatrice si aprono le porte di una prestigiosa scuola di Danza nella capitale. Una storia narrata in prima persona, dall’adolescenza alla maturità, in un eterno presente che accompagna il lettore nel percorso di vita della giovane ballerina: tra i suoi drammi e le sue vittorie, tra i suoi amori e i suoi amici, nel suo mondo insomma! Un mondo etereo come un tutù ma concreto come il suo sogno, che insegue… fino all’ultimo salto!

L’autrice: Federica Galati (Gagliano del Capo 1998) ha fatto del suo sogno una professione cominciando a studiare danza a sei anni senza più smettere. Nel 2015 partecipa al progetto Comenius “A Bridge between Music and Dance” con la mobilità ad Alicante, in Spagna, presso il Conservatorio Profesional de Mùsica “Guitarrista José Tomàs”. Nel 2017 consegue la maturità presso il liceo artistico coreutico “E. Giannelli” di Parabita e nello stesso anno viene scelta dal musicista Antonio Castrignanò per danzare le coreografie delle sue pizziche salentine. Nel 2018 collabora al progetto “Dancing inside” presso il Balletto di Roma con le compagnie “Ritmi Sotterranei” di Alessia Gatta e “Luke Brown Dance” di Luke Brown, ed entra ufficialmente nella scuola “LaChance Ballet” di Steve La Chance, presso cui consegue il diploma di Danzatrice e la qualifica tecnica di insegnante di Danza Classica. Nella predetta scuola inizia poi il suo percorso da insegnante di Danza Classica e Moderna. Attualmente è nel corpo di ballo della compagnia Asfalto Teatro impegnata nella preparazione del musical “Don Giovanni”. Filantropa per natura, oltre agli amici e alla sua famiglia Federica ama tremendamente il mare e il vino rosso.

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CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, CON IL VIA ALLA RACCOLTA DEL MANGO SI APRE STAGIONE TROPICALI; TRIPLICANO CON CAMBIAMENTI CLIMATICI

 

Con il via alla raccolta del mango, si apre la stagione dei tropicali che in Puglia sono spinti dai cambiamenti climatici con le coltivazioni di banane, avocado, mango & c. che nel giro di cinque anni sono praticamente triplicate Puglia, passando da poche decine a oltre 500 ettari. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti nell’evidenziare gli effetti dell’innalzamento delle temperature e della maggiore intensità delle precipitazioni.

In Puglia i tropicali sono ormai una realtà consolidata, spinta dagli effetti della siccità con una impennata delle coltivazioni di avocado, mango e bacche di Goji Made in Puglia insieme a tante altre produzioni esotiche come le bacche di aronia, le banane e il lime. A Castellaneta – continua la Coldiretti - sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si stimano 100mila piante di avocado e 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. 

Un risultato che è il frutto della tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra proprio nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020 mentre anche il 2023 si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica che lo classifica al terzo  posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi.

Il tutto grazie soprattutto all’impegno di giovani agricoltori che – ricorda la Coldiretti Puglia – hanno scelto questo tipo di coltivazione, spesso recuperando e rivitalizzando terreni abbandonati proprio a causa dei mutamenti climatici e in precedenza destinati alla produzione di arance e limoni.

Quello delle piante tropicali Made in Italy è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Secondo lo studio del National Centers for Environmental Information – aggiunge Coldiretti - i cambiamenti nelle temperature hanno portato il 2022 a piazzarsi al sesto posto della classifica degli anni più caldi della storia, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani che si è alzata di ben 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. In particolare la prima metà dell’anno ha visto temperature superiori alla media su gran parte del pianeta, con insoliti valori negli oceani Pacifico e Nord Atlantico.

Il fenomeno degli alberi esotici Made in Italy, spinto dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole italiane nell’affrontare in maniera costruttiva i cambiamenti climatici nonostante le difficoltà e i danni causati da eventi meteo sempre più estremi che negli ultimi dieci anni hanno provocato oltre 14miliardi di euro di danni al nostro sistema agroalimentare, conclude Coldiretti.

I TROPICALI MADE IN ITALY

FRUTTO

COSA E’

DA DOVE ARRIVA

Avocado

Simile a una pera, usato per salsa guacamole

Centro America

Mango

Di sapore dolce e succoso
ricorda la pesca

Asia meridionale,
Australia

Banana

E’ il frutto esotico più conosciuto

Asia meridionale, Sudamerica, Africa

Papaya

a metà strada tra una albicocca e un melone

Sudamerica, America centrale, Asia

Frutto della passione

Profumo intenso, sapore dolce acidulo

Sudamerica, Asia

Zapote nero

Ricorda nella forma il cachi e nel sapore il cioccolato

America centrale, Asia

Annona

Ricco di zuccheri, dal sapore acidulo-dolciastro

America centrale, Sudamerica

Litchi

Piccolo frutto,
ricorda l’uva moscato

Asia

Feijoa

Ha le dimensioni di una piccola prugna

America Latina

Casimiroa

Ha un sapore che ricorda quello della pesca

Messico

Litchi

Piccolo frutto,
ricorda l’uva moscato

Asia

Guava

Dal sapore acidulo, ricca di vitamina c

America Centrale

Logan

Dalla polpa dolce e succosa con retrogusto leggermente acidulo

Asia

Carambola

Il sapore ricorda quello del ribes e degli agrumi, con un profumo molto intenso

Asia

 

 

 

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Il comitato "la voce del cittadino " di San Vito dei Normanni ,il sindacato cbas , comitato "NO enfiteusi" di San Michele Salentino, hanno scritto all'Anac per denunciare il carattere dichiaratamente estorsivo delle richieste di pagamento delle cartelle del Consorzio Arneo.
La richiesta formulata alla Regione Puglia è quella di cancellare tutte le richieste di pagamento fatte finora dal consorzio.
Addirittura viene chiesto il pagamento dell'anno 2023 ancora in corso.
Abbiamo scritto all'Anac perchè se lo Stato esiste deve battere un colpo attraverso gli organismi preposti.
Roberto Aprile, Pino Brancasi, Antonio Chirico

 

I Comitati in indirizzo nelle persone dei rappresentanti legali Giuseppe Brancasi, Presidente, per il Comitato La Voce del Cittadino di San Vito dei Normanni (BR), Roberto Aprile, Presidente, per il Sindacato COBAS di Brindisi e Antonio Chirico, Presidente, per il Comitato No Enfiteusi San Michele Salentino (BR), con il presente esposto sottopongono al vaglio di codesta on.le Autorità i seguenti fatti, affinchè voglia intraprendere le opportune iniziative :

Premesso in fatto che :

noi sottoscritti da anni portiamo avanti una battaglia di democrazia e di civiltà contro un Ente, il Consorzio speciale di bonifica Arneo, commissariato dal 2005, che a tutt’oggi vessa e perseguita sia i proprietari di piccoli appezzamenti di terreno, sia gli agricoltori con proprietà più grandi, con l’emissione e la pretesa di riscossione di avvisi, solleciti, ingiunzioni, intimazioni di pagamento, nonostante sui loro terreni, su  ammissione dei responsabili del Consorzio stesso, i lavori di bonifica (difesa idraulica, servizi irrigui, manutenzione, pulizia dei canali, ecc.), per mancanza di fondi, non si vedono da anni.

Tale assurdo comportamento impositivo, risulta in palese contrasto oltre che con quanto previsto dagli artt. 17,18 e 19 della legge Regionale n. 4/2012, anche con sentenze passate e recenti della Giustizia Tributaria sia di primo sia di secondo grado, con loro norme statutarie e convenzioni sottoscritte (SOGET/ARNEO), secondo le quali se i lavori di bonifica non sono effettuati in modo da rendere un beneficio specifico e diretto, le proprietà consorziate, non possono essere assoggettate al pagamento di alcun tributo 630 o 648 che sia.

Perché per difendersi, piccoli e grandi proprietari consorziati si vedono costretti a dover ricorrere alla Giustizia Tributaria, con spese e rischi, quando è indubitato che il Consorzio viola palesemente leggi e sentenze ?

Tutto ciò nel silenzio e nell’indifferenza di quelle Istituzioni (Regione e Comuni), che avevano il dovere di vigilare e controllare che il Consorzio Arneo nella sua ultradecennale gestione commissariale, rispettasse le leggi stesse della Regione, evitando di sconfinare in quello che potrebbe configurarsi come un abuso di potere.

Invano abbiamo nel tempo cercato, con tutta una serie di documentazione probante e disponibile alla bisogna, di sensibilizzare sull’annoso argomento chi aveva ed ha doveri e competenze specifiche (Regione e Comune).

Senza voler entrare nel dettaglio delle anomalie procedurali e di merito, poste illegittimamente in essere dal Consorzio predetto a danno di tanti consorziati, tra cui  quella più assurda, di pretendere l’applicazione del tributo 630 sulle case di abitazione, anche a interi condomini, ricadenti in territorio urbano e servite da acquedotto, fognatura e depurazione : Refluo Domestico, (art.19, comma 1,legge Reg.le n. 4/2012),  il cui pagamento è assolto già dall’Ente gestore del servizio idrico integrato.

Non si può quindi pretendere o addirittura imporre ai proprietari di tali immobili, l’assoggettabilità al pagamento del tributo, in quanto a seguito di un principio giurisprudenziale valido in tutta Italia, “l'attività di raccolta, collettamento e allontanamento delle acque meteoriche, che costituisce l'attività tipica istituzionale dei Consorzi di Bonifica, è già ricompresa nella tariffa di pubblica fognatura e dunque una diversa soluzione porterebbe al duplice pagamento del medesimo servizio”;

Tutto ciò premesso,

                                     chiediamo

alla SV ill.ma di :

-accertare la verità e stabilire “se occorrano eventuali interventi d'Autorità” a difesa dello stato democratico e di un diritto di tanti inermi cittadini ;

-farsi garante delle leggi Statali e Regionali e del loro rispetto, diffidando il Consorzio speciale di Bonifica dell’Arneo dall’invio, in difetto dei presupposti di legge, di nuove cartelle impositive di pagamento e di procedere all’annullamento/revoca, con l’urgenza del caso, incombendo le imminenti scadenze, di quelle già emesse in maniera indebita e quindi illegittime e non dovute.        

ALTRESI’,

qualora la SV lo ritenesse opportuno, di fornire ulteriori precisazioni e riscontri e di essere informati circa l’esito del presente esposto.

Distinti ossequi.

San Vito dei Normanni, li 31-8-2023                            

 

 Il Presidente                  Il Presidente                Il Presidente    

f.to : Brancasi                 f.to : Chirico                 f.to :Aprile

 

Ancora un arrivo per il Football Latiano che si avvicina sempre più all’inizio della preparazione. E’ arrivata l’ala-pivot, Jonathan Gastaldi. Vasta la sua esperienza maturata nel corso della sua carriera. Partita col Forte Colleferro, passando per Domus de Maria, Roma c5, Maccan Prata, Perugia C5, Futsal Ossi, Meriense, Capoterra 2000. Per Gastaldi sarà una prima volta in Puglia assieme a molti nuovo compagni “Conosco Vittorio de Brasi essendo stati assieme al Futsal Ossi – ha ricordato Gastaldi -. Un grande portiere e uno di quei amici che il futsal con piacere ti regala. Ho scelto Latiano dopo aver fatto la prima chiacchierata  col mister  e ho capito la serietà e il progetto. Tutti i pensieri sono sulla stessa linea, in più ho sentito parlare bene anche del pubblico, molto caldo, che nelle categorie nazionali fa la differenza. Sarà un campionato impegnativo, dobbiamo preparaci al meglio. Per quanto riguarda gli obbiettivi , pur essendo una neo promossa, non ci si può nascondere. Possiamo giocarcela con tutti e il mercato lo sta confermando. Poi, ovviamente, toccherà a noi far parlare il campo. Primo obbiettivo, sicuramente, raggiungere il prima possibile la permanenza della categoria, a mente libera potremo pensare a guardare la zona playoff.” Infine un messaggio ai tifosi. “Un grosso saluto va a lora con la speranza di averli vicini in casa e, se sarà possibile, anche in trasferta. Ogni cosa serve affinchè un progetto possa crescere. La coesione tra gruppo società  e tifosi è una cosa importantissima, perché insieme dobbiamo essere pronti a battagliare in ogni campo pur sapendo le difficolta che ci aspettano in un campionato come la Serie B. In attesa di incontrarci, Forza Latiano ci vediamo presto.”

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