Redazione
Scuole dell’Infanzia, in arrivo i sanificatori in tutti i plessi del territorio. Saranno installati la prossima settimana e garantiranno maggiore sicurezza per i più piccoli.
Un sistema di sanificazione di ultima generazione in tutte le scuole dell’Infanzia del territorio per garantire la sicurezza della salute dei più piccoli e rispondere alle richieste dei genitori e dei dirigenti.
Saranno installati la prossima settimana negli istituti del territorio i purificatori ambientali acquistati del Comune di Fasano per i plessi che ospitano i bambini dai 3 ai 6 anni. In particolare, i sanificatori saranno collocati nelle aule della scuola dell’Infanzia del I circolo «Collodi», del II circolo «Giovanni XXIII» e dell’istituto comprensivo «Galilei».
L’utilizzo dei sanificatori può contribuire in maniera significativa ad abbassare il potenziale tasso di contagio da Covid 19, ma sarà uno strumento utile anche in futuro per contenere le influenze stagionali e migliorare la salubrità dei luoghi in cui gli alunni passano molte ore del giorno.
Un investimento sul presente che però guarda al domani, come spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione Donatella Martucci: «Dopo l’esperienza del Covid abbiamo compreso quanto sia importante adottare ogni accorgimento utile per garantire l’igiene e la salubrità dell’aria e delle superfici negli ambienti chiusi, a cominciare dalle scuole. Il sistema di sanificazione per fotocalisi, di cui stiamo dotando tutte le scuole dell’infanzia del nostro Comune è stato scelto per garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza ed efficacia previsti dalle linee guida nazionali e dall’Istituto Superiore di Sanità, senza gravare sulle scuole in termini di manutenzione e proteggere i bambini più piccoli e più fragili non solo dalle infezioni da virus e batteri, ma anche da allergeni e inquinanti».
Il sistema di fotocatalisi è in grado di liberare gli ambienti al chiuso dalla quasi totalità degli elementi inquinanti: batteri, virus, muffe, lieviti e funghi, ma anche gli ossidi di azoto, allergeni e odori sgradevoli. Inoltre tale modalità, grazie a un processo elettrostatico di agglomerazione, le polveri aumentano di calibro e precipitano, riducendo la loro presenza in sospensione. I purificatori scelti garantiscono quindi una sanificazione costante nel rispetto di tutte le normative europee, sono di facile manutenzione e non richiedono l’aggiunta di prodotti di consumo.
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Prelievo multiorgano all'ospedale Perrino di Brindisi
Prelievo multiorgano all'ospedale Perrino di Brindisi.
CINGHIALI: COLDIRETTI PUGLIA, IMPERVERSANO CON RAID QUOTIDIANI
CINGHIALI: COLDIRETTI PUGLIA, IMPERVERSANO CON RAID QUOTIDIANI IN CAMPAGNA AZZERANDO RACCOLTI; AGRICOLTORI ALLO STREMO.
Con la delibera di Giunta regionale gli ATC devono individuare e costituire i distretti di gestione e i settori di prelievo
Continuano a scorrazzare indisturbati i cinghiali in Puglia con quotidiani raid nelle campagne, aggravando ulteriormente il contesto di criticità che le aziende agricole stanno vivendo, a causa dell’impennata dei costi di produzione e della siccità che incide sui raccolti. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione all’incontro dei sindaci della provincia di Foggia sul tema annoso, ricordando la delibera della Giunta della Regione Puglia che ha approvato il disciplinare per la gestione della “Caccia di Selezione” a cinghiali, cervidi e bovidi in Puglia, fortemente voluto dalla Coldiretti che ha contributo a scriverne le linee guida, che permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, ai cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate, a patto che siano appositamente formati di concerto con gli ATC, che devono individuare e costituire i distretti di gestione e i settori di prelievo.
Dopo le numerose manifestazioni di Coldiretti in Puglia – spiega Coldiretti regionale – è stato preso atto che l’aumento dei cinghiali e la riduzione del personale incaricato di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltivazioni agricole ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici. Da qui la decisione di procedere a un epocale cambio di passo rispetto all’orientamento seguito negli ultimi quindici anni, ampliando sempre di concerto con gli ATC l’elenco tassativo dei soggetti incaricati della caccia di selezione. I cinghiali i distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la Coldiretti regionale – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole.
Con la Puglia invasa da 250mila selvatici non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali.
I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale - solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.
L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps.
Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.
Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà dei cittadini (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo. La maggioranza dei cittadini considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate, conclude Coldiretti nel sottolineare l’esigenza di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale.
COLDIRETTI PUGLIA, CON +1,15 GRADI E CROLLO PRECIPITAZIONI (-124 MM) A RISCHIO VALORE TERRENI (FINO A -60%)
CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, CON +1,15 GRADI E CROLLO PRECIPITAZIONI (-124 MM) A RISCHIO VALORE TERRENI (FINO A -60%).
Nelle città capoluogo in Puglia sono stati stimati ‘solo’ 114mila alberi, troppo pochi per contrastare le emissioni inquinanti e i cambiamenti climatici dagli effetti sempre più dirompenti.
Con la temperatura aumentata di oltre 1 grado e le precipitazioni crollate di oltre 124 millimetri di pioggia annua, in Puglia a causa dei cambiamenti climatici è a rischio lo stesso valore dei terreni che potrebbero subire una perdita tra il 34% e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea), in relazione al programma di gemellaggio europeo del “Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia”.
A pesare è anche la carenza di verde urbano tanto quando si stima che una pianta adulta – evidenzia Coldiretti regionale – sia capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. In Puglia però si dispone al massimo di scarsi 15 metri quadrati di vede urbano per abitante, con i valori peggiori proprio nelle metropoli secondo l’analisi della Coldiretti su dati istat. Grazie ai fondi del Pnrr però – sottolinea Coldiretti - sono in arrivo 6,6 milioni di nuove piante per creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog.
Nelle città capoluogo in Puglia sono stati stimati ‘solo’ 114mila alberi, troppo pochi per contrastare le emissioni inquinanti e i cambiamenti climatici dagli effetti sempre più dirompenti. Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani – afferma Coldiretti Puglia - ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano che nella maggior parte delle città non supera i 10 metri quadrati per abitante con una situazione preoccupante per i grandi centri dove si oscilla dai 9,2 di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi, secondo l’Istat.
Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia - per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.
Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento.
In questo contesto la piantumazione di nuovi alberi e la crescita del verde viene favorita dalla proroga del bonus verde che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. Saranno piantati 446mila alberi entro il 2024 nella città metropolitana di Bari – 41 comuni – spiega Coldiretti Puglia - in cui vivono più di 1.224.756 di abitanti – per contrastare l'inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, oltre alla necessità di far rifiorire in tutta la Puglia città, giardini, aree pubbliche e private per combattere lo smog e gli effetti dei cambiamenti climatici, finanziati con le risorse del PNRR.
Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – conclude Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari di alta qualità e al giusto prezzo con l’irrigazione che può fare la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo.
DENSITÀ E TIPOLOGIE DI VERDE URBANO NEI COMUNI CAPOLUOGO DI PROVINCIA/CITTÀ METROPOLITANA DELLA PUGLIA - ANNO 2020
(INCIDENZA PERCENTUALE SULLA SUPERFICIE COMUNALE E COMPOSIZIONE PERCENTUALE)
COMUNI |
Densità del verde urbano (incidenza percentuale sulla superficie comunale) |
Verde storico (vincolato ai sensi del D.lgs42/2004 e s.m.i.) |
Grandi parchi urbani |
Verde attrezzato |
Aree di arredo urbano |
Forestazione urbana |
Giardini scolastici |
Orti botanici |
Orti urbani |
Cimiteri |
Aree sportive all’aperto |
Aree boschive |
Verde incolto |
Foggia |
0,27 |
7,1 |
25,26 |
10,08 |
1,46 |
28,55 |
3,66 |
0,37 |
0 |
15,41 |
5,71 |
0,44 |
0,66 |
Andria |
0,17 |
10,22 |
11,39 |
15,11 |
0,5 |
0 |
12,13 |
2,88 |
0,5 |
13,69 |
27,08 |
6,48 |
0 |
Barletta |
0,23 |
16,17 |
39,17 |
2,59 |
2,14 |
1,45 |
5,49 |
0 |
0 |
0 |
2,32 |
0 |
4,53 |
Trani |
0,27 |
26,2 |
45,63 |
11,35 |
0,39 |
0 |
2,83 |
2,97 |
0 |
0 |
5,31 |
0 |
5,31 |
Bari |
2,51 |
4,4 |
27,57 |
31,12 |
10,5 |
0 |
12,27 |
0,34 |
0,65 |
2,28 |
3,47 |
0 |
0 |
Taranto |
1,11 |
3,33 |
18,72 |
2,13 |
2,22 |
0,2 |
3,09 |
0 |
0 |
10,64 |
3,76 |
0 |
55,9 |
Brindisi |
0,3 |
40,41 |
12,81 |
7,2 |
32,23 |
0 |
2,46 |
0 |
0 |
1,48 |
3,4 |
0 |
0 |
Lecce |
0,38 |
25,61 |
15,23 |
1,5 |
41,06 |
0 |
6,28 |
0 |
0,05 |
0 |
2,22 |
0 |
8,05 |
* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati ISTAT.
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Convocazione Consiglio Provinciale e Assemblea dei Sindaci
Il Presidente della Provincia di Brindisi, Antonio Matarrelli, ha convocato in via ordinaria, in seduta di 1^ convocazione, per il giorno martedì 28 febbraio, con inizio alle ore 11,00, presso l’aula consiliare dell’Ente (via De Leo 3), il Consiglio Provinciale.
All’esame i seguenti argomenti iscritti all’ordine del giorno:
- Approvazione verbali sedute di Consiglio Provinciale del 28 e 30 novembre 2022 e del 27 dicembre 2022;
- Approvazione "Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2023/2025 e Programma Biennale degli Acquisiti di Forniture e Servizi 2023/2024 della Provincia di Brindisi";
- Piano delle alienazioni e valorizzazioni 2023 – 2025 – Aggiornamento;
- Documento Unico di Programmazione (DUP) per il triennio 2023-2025 – Adozione;
- Bilancio di previsione per il triennio 2023-2025 – Adozione;
- “Proposta di modifiche ed integrazioni allo Statuto Provinciale da sottoporre all’esame dell’Assemblea dei Sindaci per l’adozione ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1, comma 55) della Legge n. 56/2014 e ss.mm.ii.
Il Presidente Matarelli ha convocato per mercoledì 01 marzo, alle ore 9,00 l’Assemblea dei Sindaci per esaminare i seguenti argomenti iscritti all’ordine del giorno:
- Documento Unico di Programmazione (DUP) per il triennio 2023-2025 – Parere dell’Assemblea dei Sindaci;
- Bilancio di Previsione per il triennio 2023-2025 – Parere dell’Assemblea dei Sindaci;
- Adozione nuovo Statuto Provinciale da parte dell'Assemblea dei Sindaci ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 1, comma 55), della Legge n. 56/2014 e successive modifiche ed integrazioni.
A seguire, nella stessa giornata del 01 marzo, si riunirà il Consiglio Provinciale, in via ordinaria, in seduta di 1^ convocazione, alle ore 11,00.
Questi gli argomenti iscritti all’ordine del giorno:
- Documento Unico di Programmazione (DUP) per il triennio 2023-2025: Approvazione definitiva;
- Bilancio di Previsione per il triennio 2023-2025 - Approvazione definitiva;
- Presa d’atto/approvazione del “Documento strategico per la valorizzazione territoriale del tratto finale della Via Appia (MASTERPLAN)” nonché del documento “Le Voci del territorio – Progetto Appia 2030”, a supporto della candidatura della Via Appia nelle liste dei beni patrimoniali riconosciuti dall’UNESCO;
- Complesso immobiliare Cittadella della Ricerca- contenzioso Provincia di Brindisi / CETMA – Accordo transattivo;
- Cessione tratto S.P. n. 26 “Ceglie Messapica-Francavilla Fontana” dalla km.ca 10+110 “aerea di svincolo con la S.S.7” alla km.ca 10+770 “attuale caposaldo lato Francavilla Fontana.
La riserva di Torre Guaceto approda alla Borsa Internazionale del Turismo insieme al Comune di Carovigno. Obbiettivo dell’incontro milanese: promuovere il sostegno della fauna selvatica con il progetto “Adozioni selvagge” e potenziare il turismo sostenibile nell’area CETS per dare forza agli operatori locali.
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Pd: “Con approvazione Dpp in consiglio comunale, gettate le basi per la completa trasformazione di Brindisi”
Pd Brindisi: “Con approvazione Dpp in consiglio comunale, gettate le basi per la completa trasformazione di Brindisi” Il consiglio comunale ha finalmente approvato il Documento Programmatico Preliminare la cui ultima redazione era datata 2011. Era fondamentale concludere questo iter che getta le basi per completare la trasformazione di Brindisi avviata da questa amministrazione comunale con una serie di grandi progetti che cambierà il volto della città. La discussione in consiglio comunale e l’atteggiamento delle forze politiche ha permesso di chiarire, ancora una volta e a prova di smentita, chi ha a cuore le sorti di Brindisi, lavorando a proposte emendative migliorative del documento, e chi invece ha sprecato l’ennesima occasione mostrando disinteresse e senza presentare la propria idea di città. In questo senso è stata apprezzabile e responsabile la scelta del consigliere Roberto Cavalera che, seppur senza aderire alle proposte emendative, ha illustrato un documento che per volontà unanime del consiglio comunale sarà integralmente allegato al Dpp approvato.
Questo rende ancora più incomprensibile l’atteggiamento di larga parte delle minoranze che ha abbandonato l’aula senza portare all’attenzione dell’organo consiliare proposte alle quali, come ampiamente garantito da sempre dal Sindaco Riccardo Rossi e da tutte le forze politiche di maggioranza a partire dal Pd, sarebbe stata data massima apertura e condivisione. Hanno prevalso purtroppo tatticismo e strumentalizzazione politica anziché il bene collettivo della cittadinanza brindisina in attesa di avere chiare prospettive per il futuro. Questa opportunità per i brindisini è stata sempre al centro dell’interesse politico del Partito Democratico anche quando ha fatto da pungolo per la revisione del documento su cui c’era grande attesa. La convergenza di tutti gruppi della maggioranza, da sempre disponibili a condividere ogni proposta migliorativa che sarebbe emersa dal dibattito consiliare, ha consentito di perfezionare con scelte coraggiose il Dpp.
Prevedere, per esempio, la necessità di una nuova zona artigianale e produttiva per ospitare nuovi insediamenti e investimenti, lo spostamento della casa circondariale in periferia per poter riqualificare un’area estesa nel cuore dei rioni Cappuccini e Commenda, la previsione di strutture turistico-ricettive sulla costa e la risoluzione della criticità di Acque Chiare, chiarendo la volontà di stabilire la destinazione turistica dei beni confiscati e residenziale per le villette restituite ai legittimi proprietari o, ancora, stabilire un chiaro percorso burocratico per le contrade oggetto di variante di recupero, sono un grande segnale di apertura e sensibilità per le diverse esigenze pubbliche emerse in questi anni di approfondimento. Questo strumento urbanistico unito alle scelte compiute con il Cis e con i progetti Pnrr può rappresentare un volano di sviluppo per tutta la città. Come Partito Democratico siamo particolarmente soddisfatti della sintesi tra le forze di maggioranza con BBC, Ora tocca a noi e Impegno per Brindisi che hanno messo al centro l’interesse comune e collettivo. Il Documento Programmatico Preliminare, appena sarà pubblicato, potrà essere partecipato mediante le osservazioni, da parte di chiunque intendesse farlo, che ci auguriamo possano migliorare ulteriormente il documento.
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COLDIRETTI PUGLIA, PLAUSO GUARDIA COSTIERA SEQUESTRO PRODOTTI ITTICI
FRODI: COLDIRETTI PUGLIA, PLAUSO GUARDIA COSTIERA SEQUESTRO PRODOTTI ITTICI; STRANIERI 8 PESCI SU 10 SULLE TAVOLE A CASA O AL RISTORANTE.
Quasi 8 pesci su 10 che finiscono sulle tavole a casa o al ristorante sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quelli Made in Italy. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, che palude al sequestro di mezza tonnellata di prodotti ittici scaduti e privi della documentazione sulla tracciabilità a Surbo dalla Guardia costiera di Otranto.
Gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, delle importazioni selvagge di prodotto straniero e di una burocrazia sempre più asfissiante impattano sulla sopravvivenza delle 1.500 imbarcazioni pugliesi – ricorda Coldiretti Puglia - ma anche sulla salute dei cittadini poiché con la riduzione delle attività di pesca viene meno anche la possibilità di portare in tavola pesce Made in Italy, favorendo le importazioni dall’estero di prodotti ittici che non hanno le stesse garanzie di sicurezza di quelle tricolori.
Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili. Una situazione che lascia spazio agli inganni dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Una frode in agguato sui banchi di vendita in Italia e soprattutto nella ristorazione dove non è obbligatorio indicare la provenienza. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.
Un rischio confermato dai dati del Rassf, il sistema europeo di allerta rapido che, su un totale di 399 allarmi alimentari segnalati nel 2018 nel nostro Paese, ha visto ben 154 casi riguardare proprio il pesce (101) e i molluschi bivalvi (53), ovvero circa il 40% del totale secondo un’analisi Coldiretti. In testa alla black list ci sono le importazioni dalla Spagna – denuncia Coldiretti - da cui sono arrivati ben 51 allarmi, dal pesce con presenza eccessiva di metalli pesanti come il mercurio o contaminato con il parassita Anisakis ai molluschi infettati da escherichia coli e Salmonella, fino al cadmio nei cefalopodi come seppie e calamari. Al secondo posto si piazzano gli arrivi dalla Francia con 39 casi, di cui ben 26 riguardanti la presenza del batterio Norovirus nelle ostriche, ma anche dell’Anisakis nel pesce e dei crostaci con solfiti, mentre al terzo c’è l’Olanda, anche qui con pesce all’Anisakis e Norovirus sui molluschi.
E intanto la flotta peschereccia pugliese, denuncia Coldiretti Puglia, ha perso oltre 1/3 delle imprese e 18.000 posti di lavoro, con un contestuale aumento delle importazioni dal 27% al 33%. Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, segnala Coldiretti, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi.
Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative nei Mercati di Campagna Amica che hanno come obiettivo la vendita diretta, la semplificazione e la tracciabilità.
Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.
Mesagne. Stato di agitazione dei netturbini
Con la presente la segreteria Territoriale Cgil, ha sollecitato un riscontro alla nostra del 31.01.2023 trasmessa tramite PEC.
Chirurgia senologica della Asl Brindisi: quasi mille interventi in tre anni. Sono quasi mille gli interventi di chirurgia senologica effettuati nelle strutture della Asl Brindisi nel triennio 2020-2022. Questo dato conferma che anche durante l’emergenza Covid la presa in carico delle pazienti oncologiche ha rappresentato una priorità.
In particolare gli interventi sono stati 279 nel 2020, 318 nel 2021 e 385 nel 2022, con un andamento in crescita che evidenzia un’ottima performance per la chirurgia senologica, come attestato anche nel Programma nazionale esiti pubblicato da Agenas nel 2022. Numeri importanti che hanno fatto risultare gli ospedali di Brindisi tra le prime realtà pugliesi sul fronte anti-tumore, insieme all’Oncologico e al Policlinico di Bari.
A livello nazionale l’assistenza oncologica ha fatto registrare già nel 2021 importanti segnali di ripresa. Ad esempio, le ospedalizzazioni per tumore maligno della mammella, che nel 2020 si erano ridotte dell’11% (circa 6mila interventi in meno rispetto all’atteso), sono tornate ai livelli pre-pandemici (fonte Pne 2022).
“Abbiamo raggiunto questi risultati - dichiara Stefano Burlizzi, dirigente responsabile della Chirurgia senologica - grazie alla riorganizzazione che ci ha consentito di decentrare l’attività chirurgica nell’ospedale di Francavilla Fontana e nel Pta di Mesagne durante la pandemia Covid-19. Un’altra buona notizia - aggiunge - è che l’attività torna a essere ospitata nella Chirurgia plastica dell’ospedale Perrino, sede originaria”.
I dati certificano l'impegno dell'équipe dell’unità operativa e di tutti i professionisti della Breast Unit, che anche in condizioni di emergenza sono stati in grado di assicurare le diagnosi e gli interventi necessari per restituire la salute a tante donne, molte provenienti da altre province.
“La Senologia della Asl Brindisi - commenta il direttore generale Flavio Maria Roseto - si conferma realtà efficiente e vicina alle donne affette da tumore; impegno ancora più apprezzabile se si considerano le difficoltà oggettive del periodo, senza dubbio il più difficile che la sanità pubblica abbia attraversato”.
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