Redazione
Operazione antidroga della polizia,1 arresto e 2 denunce
Un duro colpo è stato inferto al mercato della droga! Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ostuni hanno rinvenuto e sequestrato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente che, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato diverse centinaia di migliaia di euro. La droga sequestrata ammonta ad oltre 4 kg: 2,200 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina e circa Kg. 2,000 di sostanza stupefacente del tipo hashish. Questo è il risultato raggiunto dagli uomini della Polizia di Stato di Ostuni nella serata di sabato 29.10. u.s., rientrante nell'intensificazione dei servizi disposta dal Questore di Brindisi Annino Gargano nell'ambito della prevenzione e repressione dei reati in genere e in materia di stupefacenti in particolare.
Nel dettaglio, gli agenti decidevano di sottoporre a controllo due autovetture che pochi minuti prima erano state notate percorrere la s.p. 379 ad elevatissima velocità e a distanza molto ravvicinata una dall'altra, come se stessero mettendo in atto una vera e propria 'staffetta' per assicurarsi la via libera da ogni eventuale potenziale controllo che potesse intralciare la loro marcia. Immediatamente il personale operante, vista tale dinamica in atto, anche per garantirsi migliori e maggiori condizioni di sicurezza operativa, chiedeva l'ausilio di altri agenti del Commissariato che giungevano celermente sul posto. A questo punto, ci si metteva sulle tracce delle due autovetture e, raggiunte, si procedeva al loro controllo su strada anche perché, oltre a palesare sin da subito una condotta alquanto sospetta, non sapevano fornire alcuna risposta plausibile in merito alla loro condotta di guida così tanto spericolata.
All'interno del primo veicolo l'attività di approfondimento non conduceva ad alcun risultato, mentre sul secondo la meticolosa attività di ricerca consentiva di rinvenire due grossi involucri celati all'interno del sottofondo presente all'interno del portabagagli posteriore. Il successivo accertamento consentiva di apprezzare che i due `panetti' erano di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Gli operanti decidevano così di andare ancora più a fondo e sottoporre ad attività di ulteriore ricerca un locale box adibito a garage nella disponibilità del soggetto a bordo della cui autovettura era stata rinvenuta la droga. La tenacia e la caparbietà degli agenti del Commissariato di Ostuni, diretti dal Vice Questore Aggiunto Andrea Toraldo, veniva premiata in quanto in detto locale, posta nella parte inferiore di un mobile d'arredo, veniva trovata confezionata in un unico involucro di nastro adesivo ulteriore sostanza stupefacente del tipo hashish per un quantitativo di circa 2,00 Kg. Oltre alla citata sostanza stupefacente, venivano sottoposti a sequestro anche i telefoni cellulari che i soggetti coinvolti avevano a disposizione. All'esito dell'attività espletata, su disposizione dell'A.G., si provvedeva ad arrestare e condurre in carcere un soggetto per il delitto di detenzione illecita ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ex art. 73 D.P.R. 309/90 e a deferire in stato di libertà gli altri due soggetti occupanti il primo dei due veicoli coinvolti, tutti e tre ostunesi.
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Covid 19. Oggi sono complessivamente 1195 i casi positivi in Puglia di cui 160 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 04 novembre 2022
Dati complessivi
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Due arresti della polizia per presunta estorsione e traffico di droga
LA POLIZIA, procedeva all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari n. 363/22 R.M.C.P. e n. 9863/19 R.G.N.R. a carico di:
- L. N. C., brindisina, di anni 22.
- T. C., brindisino, di anni 37.
La misura cautelare in argomento è stata emessa dalla Sezione Riesame del Tribunale di Lecce che ha deciso sull’appello del P.M. avverso l’ordinanza di parziale rigetto dell’applicazione di misure cautelari n. 5826 R.G.I.P. del 28/06/2022, ordinanza che aveva portato all’arresto di 12 persone (sei in carcere e sei ai domiciliari) eseguita, sempre da questa Squadra Mobile, il 14 luglio del corrente anno.
Il Tribunale, accogliendo le argomentazioni del P.M., emetteva in data 9 agosto 2022 il provvedimento cautelare a carico dei sopracitati L.N.C ed il T.C., ordinanza che diveniva irrevocabile e, pertanto, esecutiva.
Gli arrestati risultano essere indiziati di avere posto in essere diversi episodi estorsivi per quanto riguarda la L.N.C e di avere trafficato, in diverse occasioni, stupefacente con riferimento al T.C.. Ad entrambi è contestato l’essersi avvalsi, per la commissione dei reati, del metodo mafioso.
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Centri per l’impiego di Brindisi e provincia: 53 nuovi annunci di lavoro
Centri per l’impiego di Brindisi e provincia: 53 nuovi annunci di lavoro sul portale regionale “LavoroXTe”, 53 annunci di lavoro per 114 figure professionali è il dato registrato nella settimana dal 4 all’11 novembre relativamente alla ricerca di personale nell’ambito territoriale di Brindisi. Le offerte, consultabili sul sito o sull’app “LavoroxTe Puglia”, sono costantemente aggiornate e monitorate dagli operatori del servizio Incrocio Domanda-Offerta dei Centri per l’impiego.
Si conferma quello dell'edilizia il settore con la maggiore richiesta di personale. Sono, infatti, ben 50 le posizioni aperte su Brindisi e provincia, tra carpentieri, muratori, elettricisti, manovali edili e geometri. Seguono il settore turismo, con 12 profili professionali richiesti, il settore ristorazione, con 12 profili richiesti e a seguire il settore servizi, con 7 profili richiesti. Per quanto riguarda le opportunità di impiego riservate alle categorie protette ex. art 18, sono stati pubblicati due nuovi annunci per: 1 addetto/a verniciatore e un’addetta/o segreteria e piccola contabilità.
Non mancano opportunità di inserimento lavorativo all’estero tramite la rete Eures. Si ricerca, infatti, personale nel settore della ristorazione in Germania e Agency e Concierge nel settore dello Yachting di lusso a Olbia. Si informa, inoltre, che sono attualmente aperte le iscrizioni alla sesta edizione dell’evento “EURES ITALY for EMPLOYERS' DAY 2022”, dedicato ai Servizi per l'impiego e alle aziende europee alla ricerca di personale con adeguate competenze tecniche e linguistiche. L’iniziativa si svolgerà il prossimo 15 novembre.
Sempre aggiornata anche la sezione dedicata ai corsi di formazione per diplomati e disoccupati, dalle offerte formative con Master Pass Laureati 2022 alle opportunità offerte con i programmi di politiche attive con Garanzia Giovani e il progetto NEET.
Per qualunque richiesta o informazione, cittadini e imprese possono rivolgersi agli operatori di Arpal Puglia dei Centri per l’Impiego dell’Ambito territoriale di Brindisi.
Si consiglia di consultare quotidianamente il portale Lavoro per Te - Regione Puglia, per rimanere sempre aggiornati sulle nuove opportunità lavorative.
ARPAL Puglia – Agenzia Regionale Politiche Attive del Lavoro Puglia
L'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro della Puglia nasce con la Legge regionale n. 29 del 29 giugno 2018 e ha come obiettivo prioritario la più ampia inclusione nel mondo del lavoro. Gestisce i Centri per l’impiego; favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, in sinergia con imprese e privati accreditati; promuove l’integrazione delle persone con disabilità e fragilità; supporta l’osservatorio del mercato del lavoro; collabora alla programmazione dell’offerta formativa rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali.
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Amati: “Comune tratti con Snam e dica no a carbone"
Energia BR, Amati: “Comune tratti con Snam e dica no a carbone. Altro che compensazioni. Altrimenti il PD ritiri fiducia”. |
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Nota del consigliere regionale Fabiano Amati (PD). |
DA FONDO GRANO DURO 80MLN PER AUMENTARE AUTOSUFFICIENZA
COLDIRETTI PUGLIA, DA FONDO GRANO DURO 80MLN PER AUMENTARE AUTOSUFFICIENZA, IN PUGLIA -26% PRODUZIONE PER SICCITÀ E COSTI PRODUZIONE IN TILT.
Dal Fondo Grano Duro arrivano 80 milioni di euro, un sostegno alla produzione proprio quando a causa della siccità e dei costi di produzione in tilt causati dalla guerra in Ucraina, è crollata la raccolta del grano in Puglia nel 2022 con una diminuzione del 26% rispetto all’anno precedente. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento al Decreto del MIPAAF che ha modificato lo stanziamento delle risorse del Fondo Grano Duro che ammontano a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, a 24 milioni di euro per l'anno 2022, a 14 milioni di euro per l'anno 2023, a 12 milioni di euro per l'anno 2024 e a 10 milioni a decorrere dal 2025, per rispondere alla necessità strategica di aumentare l'autoapprovvigionamento e l’autosufficienza di grano duro, dando un aiuto diretto per favorire il rafforzamento della filiera grano-pasta.
Va incentivata la produzione di grano duro in Puglia, che risulta in progressiva diminuzione, mentre ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. La crisi ucraina e i suoi contraccolpi globali hanno messo in evidenza quanto l’Italia sia deficitaria su molti fronti per quando riguarda il cibo ed è costretta ad importare i 3/4 (73%) della soia, il 64% del grano tenero per biscotti e pane e il 44% del grano duro per la pasta.
La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea. Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare ulteriormente la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.
Ci sono le condizioni per rispondere alla domanda dei consumatori ed investire sull’agricoltura della Puglia che è in grado di offrire produzione di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che – insiste Coldiretti Puglia – valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti.
Intanto, si registra il balzo dell’export della pasta pugliese nel mondo con un aumento delle vendite all’estero del 44% nei primi 6 mesi del 2022 – insiste Coldiretti Puglia - proprio sotto la spinta dell’allarme globale provocato dalla guerra in Ucraina sulla certezza e salubrità del cibo che ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza.Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese – aggiunge la Coldiretti regionale - che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.
Gli acquisti di pasta fatta al 100% di grano made in Italy – sottolinea la Coldiretti - sono cresciuti ad un ritmo di quasi 2 volte e mezzo superiore a quello medio della pasta secca anche per effetto dello smart working e del lungo lockdown per combattere l'emergenza covid che ha costretto i cittadini in casa. Il risultato è che già oggi un pacco di pasta su 5 venduto al supermercato – precisa Coldiretti – utilizza grano duro coltivato in Italia, con la Puglia leader nella produzione dove si stima per la campagna ancora in corso un calo del 45% a causa del clima pazzo per le gelate e la siccità, ma di qualità ottima.
Le superfici seminate – aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbero raddoppiare già a partire dalla prossima stagione, con la produzione di grano che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale. Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua per aumentare la produzione aggiuntiva di grano duro per la pasta, di tenero per fare il pane e di mais per gli allevamenti.
Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire – aggiunge Coldiretti Puglia - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.
Bisogna invertire la tendenza ed investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei, conclude Coldiretti nel sottolineare che nell’immediato occorre salvare le aziende agricole da una insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e le rese dei terreni.
PRODUZIONE CEREALI PUGLIA |
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Anni |
2020 |
2021 |
2022 |
|
Tipo di coltivazione |
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frumento tenero |
|
393800 |
225000 |
213000 |
frumento duro |
|
9500800 |
9318000 |
6877000 |
orzo |
|
537550 |
538300 |
354730 |
avena |
|
547655 |
550655 |
483175 |
mais |
|
49735 |
51000 |
44250 |
sorgo |
|
3800 |
3800 |
3800 |
*Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Istat.
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MIGLIAIA DI STORNI IN CAMPAGNA; È INVASIONE CON RAZZIA DI OLIVE E PIAZZOLE DANNEGGIATE
AMBIENTE: COLDIRETTI PUGLIA, MIGLIAIA DI STORNI IN CAMPAGNA; È INVASIONE CON RAZZIA DI OLIVE E PIAZZOLE DANNEGGIATE.
Sono migliaia gli storni in campagna che mangiano ognuno fino a 20 grammi di olive al giorno nelle aree olivetate di Bari e Brindisi e sul Gargano nell’epicentro tra San Giovanni Rotondo e Manfredonia, dove il fenomeno delle nubi di uccelli è divenuto quotidiano e pressante. La denuncia arriva da Coldiretti Puglia che segnala l’aggravarsi del fenomeno degli stormi di storni, anche a causa dei cambiamenti climatici con le alte temperature che fanno proliferare gli uccelli che divorano le olive.
Particolarmente colpito dagli storni il settore olivicolo nelle province di Bari e Brindisi nella litoranea tra Polignano a Mare, Castellana Grotte, Monopoli, Alberobello, Locorotondo, Fasano, Cisternino, Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne e Brindisi e sul Gargano ed il danno si attesta tra il 30 ed oltre il 60% - spiega Coldiretti Puglia - a carico degli olivi.
Oltre al danno diretto, non vanno sottovalutati i danni indiretti. Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive – insiste Coldiretti Puglia – e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato. Gli storni trovano ristoro notturno nelle aree protette, per riprendere le scorribande alimentari diurne ormai da mesi, dato che il caldo anomalo degli ultimi anni ha fatto convertire la specie protetta da migratoria a stanziale.
Il caso più grave e noto dei danni provocati dai cinghiali all’agricoltura non deve far dimenticare – sostiene Coldiretti Puglia – che esistono altre specie problematiche, quali le forme domestiche di specie selvatiche e le forme inselvatichite di specie domestiche. In questo ambito, sono numerosi i danni provocati dai cani inselvatichiti agli allevamenti e quelli dovuti, invece, alla massiccia diffusione del piccione inselvatichito che danneggia non solo le colture, ma anche i prodotti agricoli stoccati nei silos, quali sementi e cereali. Un altro problema rilevante è, poi, quello del controllo di alcune specie alloctone – conclude Coldiretti Puglia - si sono diffuse in modo invasivo, provocando gravi danni all’acquacoltura e all’agricoltura, ne sono un esempio il cormorano e lo storno.
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Il Mesagne Calcio vince 3 a 0 a tavolino la gara disputa contro l'Atletico Martina
Campionato di Promozione, accolto il ricorso presentato dal Mesagne.
Iniziative intraprese dall'Asl per la riduzione delle liste di attesa.
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