Redazione
Cane vola dal terzo piano e muore
E’ volato dal terzo piano di un palazzo a Lecce, atterrato su una macchina ed è morto sul colpo. Un cane di razza lupo cecoslovacco, preso da una giovane coppia cinese da un allevamento è stato ritrovato esanime ieri sera. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato denuncia ed è pronto con il suo ufficio legale e i volontari della Sezione di Lecce ad andare a fondo di questa tragedia. Dalle prime ricostruzioni sembra che il cane fosse tenuto costantemente in balcone, spesso anche legato. La coppia cinese “proprietaria” del cane non è reperibile da ieri sera e il cane risulta ancora intestato all’allevatore da cui è stato acquistato.
“Il nostro ufficio legale – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – ha presentato denuncia attraverso l’avvocato Claudia Ricci ed è pronto ad andare a fondo in questa triste storia che sembrerebbe essere l'epilogo di una vita di maltrattamenti. Per questo non ci stancheremo mai di ripetere l’importanza di denunciare situazioni di maltrattamento finché si è tempo, spesso fa la differenza tra la vita e la morte. Invitiamo poi tutti i cittadini e in particolare i condomini del palazzo dove è accaduto il fatto, a farsi avanti per raccontare dettagli che possono essere utili ed importanti ai fini della ricostruzione della sua storia. Sembra che questo incredibile esemplare di cane fosse tenuto costantemente in balcone e spesso legato con una corda. Ricordiamo che essendo un reato procedibile d’ufficio chiunque può presentare denuncia. Rimane il grande rammarico di non essere venuti a conoscenza prima di questa situazione. Faremo tutto il possibile affinché i responsabili di questa morte paghino per questa tragedia!”
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci
Per la celebrazione della festività del 4 Novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, la Prefettura e il Presidio Militare, in collaborazione con il Comun di Brindisi, l’Ufficio Scolastico Territoriale e le Forze dell’Ordine, hanno programmato in Piazza Santa Teresa, con inizio alle ore 10.30, la tradizionale cerimonia commemorativa.
Alla manifestazione è prevista la partecipazione di alcune scolaresche del primo ciclo, nell’intento di contribuire, attraverso questo momento celebrativo denso di significato, ad avvicinare le nuove generazioni ai valori della patria e di quanti hanno sacrificato la vita per l’unità e la difesa dei valori di libertà e democrazia.
Seguirà presso l’Archivio di Stato la visita della mostra dedicata alla commemorazione dei caduti appartenenti alle Forze Armate di Brindisi.
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci
Covid 19. Oggi sono complessivamente 373 i casi positivi in Puglia di cui 42 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 02 novembre 2022
Dati complessivi
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci
PUGLIA, LA VIA APPIA NUMERO 1 DELLE DESTINAZIONI 2023 NATIONAL GEOGRAPHIC.
L’assessore Lopane: “L’itinerario della Via Appia, tra basole antiche e paesaggi mozzafiato, unisce regioni, città e persone e ci permetterà, nel prossimo futuro, di accogliere in Puglia sempre più viandanti da tutto il mondo”
L’attenzione dei viaggiatori del globo è rivolta verso la Puglia. Una ulteriore conferma arriva dalla lista del National Geographic Traveller's Best of the World che, al primo posto, per il 2023 nella Best of the World list indica il percorso culturale della Via Appia. Iniziava a Roma, entrava in Puglia attraverso Gravina, proseguiva verso Taranto per concludersi a Brindisi dove, ancora oggi, ci sono le colonne a testimoniarne la possenza.
“La Via Appia, candidata a Patrimonio dell'Umanità UNESCO, fa parte dei beni tutelati dal Ministero della Cultura e si inserisce nel sistema integrato dei cammini e degli itinerari culturali della Puglia – sottolinea Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia -. Il riconoscimento di National Geographic pone la Regina Viarum in testa alle mete più ambite del 2023 promuovendone l’inestimabile valore con importanti riflessi sulla scoperta delle aree interne e del sistema di siti archeologici che costellano il percorso nei territori pugliesi.
Per l’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, si tratta anche di una gratificazione che avvalora le iniziative e le scelte di investimento in ambito di turismo lento e sostenibile che abbiamo messo in campo per l’infrastrutturazione della rete dei cammini e per favorire la piena fruibilità del prodotto turistico. L’itinerario della Via Appia, tra basole antiche e paesaggi mozzafiato, unisce regioni, città e persone e ci permetterà, nel prossimo futuro, di accogliere in Puglia sempre più viandanti da tutto il mondo”.
“Con un lavoro costante attraverso i tour per giornalisti ed influencer, partecipando ad eventi internazionali e fiere, ma anche attraendo in Puglia eventi internazionali di altissimo livello, alimentiamo l’interesse dei media e del web verso gli attrattori culturali della Puglia.
Siamo grati ad Enit, con la quale lavoriamo sul progetto Puglia Unexpected Italy. Questo traguardo ci inorgoglisce e rappresenta l’inizio di nuove attività di valorizzazione”, dice Luca Scandale direttore generale di Pugliapromozione.
Il National Geographic Traveller ha scelto, nel mondo, di segnalare dai paesaggi epici fino ai risvegli culturali ed alle iniziative di conservazione, passando per ciò che preferiscono le famiglie, un totale di 35 destinazioni da non perdere per il 2023. Sono suddivide in cinque categorie: avventura, cultura, natura, famiglia e comunità che mettono in evidenza alcune delle esperienze più emozionanti ed eccezionali del pianeta, con 25 voci selezionate dagli editori globali di National Geographic Traveller e altre 10 dall'edizione britannica. In vetta ai 35 suggerimenti, al posto n. 1 c’è il percorso culturale della Via Appia undefined che vanta oltre 2mila anni di storia ed un percorso di circa 195 chilometri che ha attraversato l’epoca romana, il medioevo, il rinascimento ed è protagonista ancora oggi.
La prossima settimana in edicola, in Gran Bretagna, alla via Appia verrà dedicata la storia di copertina del numero di dicembre del National Geographic Traveller. Nei prossimi giorni, intanto, c’è grande attesa per i riconoscimenti che verranno attribuiti dai lettori. La lista dei 35 è pubblicata anche nel National Geographic’s Global website.
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci
AREA SIN BRINDISI – CONTESSA (ANCE): “PATTO DEI COSTRUTTIVI” PER RIPERIMETRARE AREA SIN
AREA SIN BRINDISI – CONTESSA (ANCE): “PATTO DEI COSTRUTTIVI” PER RIPERIMETRARE AREA SIN E PROMUOVERE LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL TERRITORIO BRINDISINO.
Passa attraverso la riperimetrazione il futuro delle aree industriali a suo tempo individuate come Siti di Interesse Nazionale (SIN). Ne sa qualcosa la comunità brindisina, chiamata a fare i conti con un SIN - istituito con Decreto Mistero dell’Ambiente del 10/01/2000 - di estensione di gran lunga superiore alle effettive necessità di protezione della salute dei cittadini e dell’ambiente che li circonda. All’epoca, però, quello delle bonifiche veniva visto come la possibile “gallina dalle uova d’oro”, immaginando che sarebbero stati stanziati miliardi di euro per risolvere i danni ambientali provocati da vecchi sistemi industriali.
La realtà è stata cosa ben diversa, visto che le aree a rischio ambientale situate nei siti industriali sono state di fatto abbandonate al loro destino per colpa di una burocrazia elefantiaca che ha caratterizzato l’approccio al problema da parte del Ministero dell’Ambiente. La conseguenza è che aree industriali come quella di Brindisi fanno ancora oggi i conti con una situazione di paralisi che impedisce la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi. Del resto, se così non fosse stato, certamente oggi staremmo parlando di una diversa ipotesi di localizzazione (rispetto alle banchine di Sant’Apollinare) per l’azienda “ACT Blade” che a Brindisi vorrebbe realizzare pale eoliche di nuova generazione. La soluzione a cui si sta pensando, tra l’altro, appare improntata alla provvisorietà (così può essere definito un investimento industriale costretto a traslocare dopo soli quattro anni). Per non parlare di altri possibili investimenti che hanno visto gli interessati rinunciare già al primo approccio, Intel ed Amazon su tutti.
E dire che il commissario straordinario della ZES adriatica Manlio Guadagnuolo ha prospettato per Brindisi – durante il convegno organizzato da ANCE nel salone di Confindustria – grandi opportunità, ma soprattutto ha garantito massima assistenza a chiunque mostri realmente intenzioni di investire a Brindisi.
Un motivo in più per utilizzare al meglio ciò che il parlamentare brindisino Mauro D’Attis e la sua collega Prestigiacomo (nella scorsa legislatura) avevano sapientemente individuato all’interno dell’emendamento approvato in commissione bilancio al “decreto recovery”, con cui si è spianata la strada proprio alla riperimetrazione delle aree SIN per restituire ampi spazi agli usi legittimi e quindi a nuovi insediamenti produttivi.
Una soluzione che a Brindisi potrebbe beneficiare di una corsia preferenziale grazie all’ottimo lavoro svolto dagli uffici territoriali dell’Arpa (che hanno caratterizzato il 97% delle aree) e con il pieno coinvolgimento della direzione regionale della stessa.
Allo stato attuale, infatti, si sa perfettamente quali e quante aree potrebbero essere immediatamente reimpiegate. Il che, in presenza di un ridimensionamento dei confini del SIN, rappresenterebbe la migliore opportunità per attrarre nuovi investimenti.
E’ urgente che la Regione Puglia ed il Comune di Brindisi facciano partire l’accordo di programma (deliberato dalla giunta regionale il 5 ottobre 2021) finalizzato, tra gli altri, a redigere “analisi di rischio sito specifico”, ultimo tassello procedurale utile alla riperimetrazione.
Chiederemo all’ On.le D’Attis di farsi parte attiva per un incontro al Ministero dell’Ambiente finalizzato alla definizione di un timing procedurale “tecnico-amministrativo” avente un unico obiettivo “riperimetrare area SIN di Brindisi”!
Insomma vi sono tutte le condizioni per una svolta positiva e storica di questa vicenda, ma è vitale che si torni a praticare la “concertazione territoriale”, con il pieno coinvolgimento delle istituzioni locali e di tutti i portatori di interessi, insomma un “patto dei costruttivi”. Ance Brindisi è pronta a fare la sua parte, assumendosi la responsabilità di mettere a disposizione mezzi e competenze per agevolare il percorso ricognitivo.
Con un’area SIN sensibilmente ridotta, infatti, Brindisi potrà riprendere la strada dello sviluppo, con visibili benefici economici ed occupazionali. Un traguardo, oggi alla portata, che non intendiamo lasciarci sfuggire.
Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi
Vaccinazioni, Amati: “Meloni dice scienza ma applica magia"
Vaccinazioni, Amati: “Meloni dice scienza ma applica magia. Obbligo per sanitari è nella Carta di Pisa. Sia battaglia del PD” |
||
“Sulla vaccinazione di medici e infermieri il Governo nazionale dice scienza ma applica magia. La scienza ha chiesto da anni, attraverso la Carta di Pisa, l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario. La Puglia non può diventare un’isola felice sulla pratica vaccinale e il resto dell’Italia condannato a una maggiore esposizione al contagio delle persone già malate. Il federalismo vaccinale crea distorsioni e ingiustizie sulla pelle dei più poveri e meno abbienti. Già questo meriterebbe una battaglia senza risparmio di colpi del PD sia nelle aule parlamentari che nella società, per estendere l’obbligo a tutte le vaccinazioni raccomandate.” Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, promotore e primo firmatario delle leggi pugliesi sull’obbligo vaccinale a carico degli operatori sanitari. “La materia della tutela della salute è una competenza concorrente tra Stato e Regioni, come riconosciuto varie volte dalla Corte costituzionale, per cui ogni regione deve rispettare il Piano vaccinale nazionale ma è libera di eseguirlo con le modalità più opportune. Questo è stato sancito non da me, ma dalla sentenza della Corte costituzionale n. 137 del 2019. Sento in queste ora tanti apprendisti giuristi ripetere come un mantra il concetto di gerarchia delle fonti, per sostenere la prevalenza della legge statale. Essi non considerano, però, che proprio in tema di gerarchia si piazza al primo posto la disposizione statale che raccomanda le vaccinazioni e subito dopo la legge regionale che la esegue. Ne deriva, proprio in termini di gerarchia e per paradosso, che le leggi regionali pugliesi ossequiano le disposizioni statali e correggono la contraddizione in cui incappa il decreto legge statale approvato qualche giorno fa. Insomma, quando si prova a forzare la realtà a colpi di magia, finisce che la realtà si vendica e presenta il conto salato da pagare all’ideologia e alle parole d’ordine". --------------- |
CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, IN ASFISSIA PESCI E OSTRICHE A LESINA E VARANO PER ALTE TEMPERATURE ACQUA E ASSENZA PIOGGE.
La situazione è aggravata dalla mancata manutenzione dei canali che risultano ostruiti, causando la mancata circolazione delle acqua e la relativa stagnazione
Con il caldo record che ha fatto scattare l’allarme siccità fuori stagione nei campi, a soffrire ci sono anche i pesci e i mitili nelle acque troppo calde per la stagione autunnale e la proliferazione di alghe che ne provocano la moria o il mancato accrescimento. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Impresa Pesca Puglia sugli effetti delle temperature sopra la media stagionale con l’assenza di piogge che causano la mancanza di acqua dolce per garantire il ricambio idrico.
Nella laguna di Lesina l’assenza di piogge e le alte temperature delle acque stanno causando la moria dei pesci, mentre nella laguna di Varano la salinità eccessiva ha inibito la fotosintesi ed il metabolismo delle ostriche – aggiunge Coldiretti Impresa Pesca Puglia – ma con il nutrimento che scarseggia non crescono a sufficienza, con gli allevatori che sono fermi e assistono all’anossia delle ostriche. La situazione è aggravata – aggiunge Coldiretti Puglia – dalla mancata manutenzione dei canali che risultano ostruiti, causando la mancata circolazione delle acque e la conseguente stagnazione con la proliferazione di alghe che proliferano a temperature tra i 18 e i 22 gradi.
Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale e la mancata gestione ottimale delle zone di coltivazione dei mitili, si sta mettendo a rischio un intero settore che – spiega Coldiretti regionale – ogni anno porta sulle tavole degli italiani oltre 20mila tonnellate di molluschi fra cozze e ostriche allevate in Puglia.
La Puglia, tra l’altro, ha il triste primato nazionale di essere la regione d’Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura, afferma Coldiretti Puglia, sulla base del Rapporto dell’ISPRA e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’ambiente e mantiene anche il primato negativo della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi.
La situazione climatica in un anno come il 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate rischia così – evidenzia Coldiretti Puglia – di aumentare le importazioni dall’estero che già rappresentano 1/3 dei consumi e che sono balzate del +50% nei primi tre mesi dell’anno.
Servono interventi per rivitalizzare il ricambio delle acque – aggiunge Coldiretti Impresapesca – anche perché la tendenza all’innalzamento della colonnina di mercurio è ormai strutturale in Puglia dove – precisa la Coldiretti – la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine il 2018, il 2020, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003.
L’emergenza acqua per la miticilicoltura pugliese – aggiunge Coldiretti Impresapesca Puglia – si aggiunge a quella rappresentata dal caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la pesca che è praticamente raddoppiato (+90%) rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante.
E intanto la flotta peschereccia pugliese, denuncia Coldiretti Puglia, ha perso oltre 1/3 delle imprese e 18.000 posti di lavoro, con un contestuale aumento delle importazioni dal 27% al 33%. Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, segnala Coldiretti, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi.
Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative nei Mercati di Campagna Amica che hanno come obiettivo la vendita diretta, la semplificazione e la tracciabilità.
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci
2 NOVEMBRE: COLDIRETTI PUGLIA, 250MILA CRISANTEMI PER VISITA AI CIMITERI
I pugliesi tornano nei cimiteri con piante e fiori da porgere in dono ai propri defunti per un totale di 250mila crisantemi acquistati assieme a molti altri fiori e piante Made in Puglia, dai lilium alle crisantemine, particolari margherite. E’ quanto stima la Coldiretti regionale per la giornata dei defunti il 2 novembre, una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale, con oltre 2 milioni di uomini e donne in Puglia che fanno visita ai cari scomparsi.
Il crisantemo – sottolinea la Coldiretti – continua dunque ad essere il dono preferito in occasione della ricorrenza soprattutto per la sua bellezza e lunga durata, anche se non manca chi fa scelte alternative. La sua produzione è in calo a livello nazionale e i prezzi al dettaglio – riferisce la Coldiretti – possono variare tra 1,50 a 3 euro per i crisantemi e possono arrivare a oltre 20 euro se si tratta di fiori in vaso o di mazzi con più fiori, con una tendenza all’aumento fino al 20% per acquisti last minute. I crisantemi si possono acquistare come steli recisi e in vaso nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo, anche in ciotola nella nuova forma a “cuscino rotondo”, e – precisa la Coldiretti – nei diversi colori tradizionali (giallo, bianco) ai quali si sono aggiunte varianti di tendenza di quest’anno che vanno dal viola scuro al prugna fino ai colori “bruciati” in genere.
La Puglia concorre in maniera importante alla produzione di fiori recisi, con il 10% dei crisantemi, il 34% di garofani, il 23% di rose, il 13% di gerbere e il 16% di fresie, afferma Coldiretti Puglia. Il mercato interno e, soprattutto, quello estero, sono ripartiti con vigore, c’è voglia di bello, di colori, di profumi, di verde, ma l’aumento dei costi di produzione – aggiunge Coldiretti Puglia - rischia di affossare il reddito delle imprese.
Il settore florovivaistico in Puglia si sviluppa sul distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro.
Il ricordo dei defunti – sottolinea la Coldiretti – rappresenta la ricorrenza più importante dell’anno per molti italiani ma anche per la floricoltura tricolore che realizza in questo periodo circa 1/5 del proprio fatturato seppur alle prese con una drammatica crisi scatenata dall’aumento dei costi di produzione legato alla guerra in Ucraina.A causa dei rincari energetici le spese per i vivai sono in media raddoppiate (+95%) con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio o il +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre, secondo l’analisi Coldiretti. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti regionale – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E sono esplose anche le spese di trasporto – sottolinea Coldiretti – in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.
La produzione del crisantemo è sicuramente una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano, basti pensare al fatto che – spiega la Coldiretti – occorre “programmare” la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio. Il crisantemo o fiore d’oro (dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo. In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra. In principio era una vera rarità esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga. Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone – conclude la Coldiretti – è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d’animo e della pace.
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci
I RISULTATI DI SUPERBRINDISI AUTUMN SCHOOL
I RISULTATI DI SUPERBRINDISI AUTUMN SCHOOL. Si è conclusa domenica 30 ottobre la Superbrindisi Autumn School, la scuola dell’innovazione in modalità residenza che dal 26 al 30 ottobre ha accolto oltre 50 partecipanti provenienti da Brindisi e da altre città pugliesi e italiane per un percorso di formazione sui temi del design dei servizi, autocostruzione e coinvolgimento delle comunità attraverso gli eventi. Ai workshop formativi, l’Autumn School ha associato anche appuntamenti serali con ospiti da esperienze italiane di rigenerazione urbana e sociale come la Casa di Quartiere di Via Agliè di Torino, Le Serre di Bologna, la Fondazione Innovazione Urbana, il Distretto Puglia Creativa e tante altre ancora.
“Un’occasione di confronto che arricchisce tutti – ha dichiarato il Sindaco Riccardo Rossi nel corso dell’evento conclusivo della Scuola –, utile per ascoltare esperienze diverse e per migliorare. L’Autumn School ci ricorda che l’innovazione sociale risiede anche e soprattutto nel processo con cui essa costruisce i suoi risultati”.
L’iniziativa fa parte del programma di attività del Progetto del Comune di Brindisi Case di Quartiere finanziato dal POR Puglia 2014-2020 Azione 3.2 e 9.3 Hub di Innovazione Sociale che, partito a marzo 2022, sta rifunzionalizzando e mettendo in rete 11 immobili nel centro e nella periferia della città di cui fanno parte gli spazi già attivi di Palazzo Guerrieri, Accademia degli Erranti (Ex Convento Scuole Pie), Yeahjasi Spazio Musica (Ex Convento Santa Chiara), Bastioni Carlo V, Parco Buscicchio, Centro Aggregazione Giovanile del Paradiso, Casa San Bao, e quattro spazi che verranno rifunzionalizzati nel corso del 2023: la ex Scuola Ferranti Aporti, ex Supermercato Perrino, il Centro di Dinamicizzazione di Tuturano e l’ex Delegazione Commenda. Per i gestori di questi spazi, le loro comunità e per chi, anche in altri contesti si occupa di sviluppo urbano, l’Autumn School ha inteso fornire strumenti per migliorare la capacità di gestire luoghi a vocazione sociale e culturale, puntando sulla relazione con le comunità e promuovendo la cura per la città.
“Questi 5 giorni – ha dichiarato Giulio Gazzaneo Consigliere Delegato alle Politiche Giovanili del Comune di Brindisi- hanno avuto il merito di creare una rete di giovani professionisti che hanno collaborato insieme a nuove idee per Brindisi che si potranno trasformare in eventi di attivazione dei quartieri e in nuovi servizi delle Case di Quartiere a disposizione dei cittadini. Un risultato raggiunto è stato quello di fare incontrare persone provenienti da studi, esperienze e realtà diverse che hanno dialogato con i residenti, incontrato i cittadini nei quartieri e progettato nei workshop partendo dai loro bisogni”.
L’Autumn School si è svolta in maniera itinerante in 5 delle Case di Quartiere di Brindisi: Yeahjasi Spazio Musica gestita dalla omonima associazione, Accademia degli Erranti gestita da Brindisi e le Antiche Strade APS, Parco Buscicchio gestita dalla Cooperativa di comunità Legami di Comunità, San Bao nuova casa di quartiere a La Rosa affidata alla Cooperativa Naukleros Onlus e Palazzo Guerrieri gestita da The Qube srl. I 5 giorni si sono poi conclusi con Parco in Festa, l’evento di comunità dedicato allo sport e alle arti urbane, organizzato a Parco Buscicchio dalla Cooperativa Legami di Comunità in collaborazione con il team di Case di Quartiere a cui hanno partecipato associazioni e numerosi cittadini di tutte le età che hanno potuto praticare sport, seguire esibizioni all’aperto e assistere alla attesa inaugurazione dei nuovi campi da tennis.
Nel corso della mattinata i partecipanti alla Autumn School hanno presentato i risultati dei workshop di autocostruzione, design dei servizi e organizzazione di eventi.
Valeria Sebastiani, consulente in comunicazione e marketing a Roma, ha raccontato i risultati del laboratorio di autocostruzione condotto dall’Architetto Paolo Robazza: “Siamo partiti da un brainstorming collettivo che ha messo insieme i punti di vista del team multidisciplinare con le esigenze di utilizzo della comunità di Parco Buscicchio. Il risultato è stato la costruzione di due pareti mobili modulari e multifunzione che potranno essere utilizzate per svolgere attività diverse all’interno e all’esterno della casa di quartiere. Svolgere questa attività pratica e manuale e vederne il risultato finale è stato bellissimo. Porto a casa esperienza unica – conclude Valeria – che mi ha fatto anche scoprire la città di Brindisi”.
Ad introdurre il secondo laboratorio sul service design è stata Chiara Sponza di Fondazione Innovazione Urbana di Bologna. Il workshop ha progettato nuovi servizi che potranno essere erogati all’interno della Casa di Quartiere che ha aperto i suoi battenti solo lo scorso 4 ottobre, e lo ha fatto anche attraverso un contatto diretto con i cittadini del quartiere che sono stati intervistati dai partecipanti; grazie a questa analisi e scoperta del territorio, sono state individuate delle sfide da affrontare e possibili soluzioni, mappando le possibili alleanze per realizzarle. Tra i potenziali futuri servizi ideati sono stati presentati un bistrot sociale e intergenerazionale, un brand dei prodotti agricoli del quartiere, un museo e laboratorio diffuso per raccontare la vocazione agricola del quartiere. Il laboratorio ha fornito un metodo e degli strumenti di analisi che potranno essere utilizzato da tutte le Case di Quartiere per il design dei loro servizi.
Il terzo laboratorio, a cura della Cooperativa specializzata in organizzazione di eventi CoolClub, ha ideato il festival delle case di quartiere che oltre a rappresentare un evento per promuovere cultura e spettacoli dal vivo, servirà a far conoscere le realtà delle case, i loro spazi e servizi ai cittadini attraverso degli open day informativi.
“Ho conosciuto persone provenienti da altre realtà d’Italia con le quali condivido tantissime cose dal punto di vista umano e professionali – ha detto Paola Guadalupi, consulente tecnico specializzato
in marketing agroalimentare appena rientrata a Brindisi e partecipante al workshop eventi –. Insieme, stiamo già pensando di creare un gruppo di lavoro e realizzare nuovi progetti per la città”.
“È bello tornare in Italia per prendere parte ad iniziative come questa -ha dichiarato Simona Curci, di Trani, ma residente a Siviglia da 15 anni – che puntano non solo a riattivare gli spazi ma anche le persone riuscendo a far interagire comunità differenti”.
Il Progetto Case di Quartiere continuerà con le attività in programma per tutto il 2023, finalizzate a rifunzionalizzare gli spazi nel centro e nella periferia della città di Brindisi e a renderli sostenibili anche dopo il progetto stesso. Intanto, entro l’anno, sarà pubblicato un nuovo bando pubblico che prevedrà un sostegno economico per attività di animazione all’interno delle Case di Quartiere svolte da associazioni o imprese sociali.
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci
Apulia Diagnostic avvia il mese della prevenzione dei tumori maschili “Novembre Azzurro: Puoi Prevenirli!”
Apulia Diagnostic, da sempre molto attiva nell’ambito della diagnosi precoce, per il quarto anno consecutivo, dopo l’Ottobre Rosa dedicato alle donne e alla prevenzione del tumore al seno, avvia Novembre Azzurro: PUOI PREVENIRLI! una campagna di informazione e diffusione della cultura della prevenzione alla popolazione maschile offrendo una serie di pacchetti promozionali agli uomini di tutte le età.
Per gli under 40: visita urologica/andrologica + ecografia € 120,00 invece di € 154,00; over 40: visita urologica/andrologica + ecografia + esame PSA € 130,00 invece di € 166,00. Test Genetico per lo screening dei tumori alla prostata (BRCA 1 e BRCA 2) € 350 invece di € 700.
“Risulta spesso difficoltoso parlare agli uomini di queste tematiche – dichiara il dr. Sergio Pede, direttore sanitario di Apulia Diagnostic - poiché hanno un livello inadeguato di consapevolezza dei rischi e dell’importanza della prevenzione. Per questi motivi la nostra struttura mette in atto una campagna di informazione e sensibilizzazione alla prevenzione”.
L’obiettivo di Apulia Diagnostic è quello di promuovere la diagnosi precoce attraverso la conoscenza delle malattie che colpiscono gli uomini, dall’adolescenza all’età adulta, sino alla maturità e alla terza età e fare informazione sul tema in modo serio, accurato e aggiornato. Consigliamo a tutti di sottoporsi, almeno una volta all’anno, ad una visita urologica soprattutto se si ha familiarità per la malattia o se sono presenti fastidi urinari. Per info e prenotazioni basterà contattare Apulia Diagnostic al numero 08311970111 o al numero verde 800894100.
I numeri dei tumori maschili in ITALIA:
TUMORE AL TESTICOLO è il più diffuso negli uomini sotto i 50 anni di età
- 9/10 la probabilità di sopravvivenza a 5 anni della diagnosi è oltre il 90%
- 12% dei tumori negli uomini sotto i 50 anni
- 2.300 nuove diagnosi all’anno in Italia
TUMORE ALLA VESCICA è il tumore urologico più diffuso tra gli uomini dopo il tumore alla prostata
- 8/10 la probabilità di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia
- 25.500 nuove diagnosi annue (4 su 5 tra gli uomini)
- 5.700 decessi annui per tumore della vescica
TUMORE ALLA PROSTATA è il tumore più diffuso negli uomini sopra i 50 anni
- 9/10 la probabilità di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è il 92%
- 36.000 gli uomini italiani colpiti ogni anno da tumore prostatico
- 6.800 decessi annui per tumore della prostata
#IOFACCIOPREVENZIONE
(Dati AIRTUM-AIOM https://www.aiom.it/i-numeri-del-cancro-in-italia/)