Redazione

Oggi i nuovi casi a Mesagne domani seguenti: 14 guariti, 113 mesagnesi attualmente positivi, 4 ricoverati e 6 deceduti dall’inizio della seconda ondata. I dati pugliesi non sono affatto incoraggianti, oggi 1813 postivi su 11223 tamponi effettuati (16,1%). Per le festività occorre non abbassare la guardia, se dovessimo sbagliare comportamenti ci sono rischi dalla portata imprevedibile. 

 

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Da oggi è in edicola l’ultimo numero del 2020 di “Memorie Mesagnesi” in una strenna da prendere per se e per gli amici. Nella confezione oltre a Memorie c’è la copertina del 2020 con cui potranno essere rilegati i numeri dell’annata e un quaderno su «Antiche novene di Natale», realizzato qualche anno addietro dall’Istituto culturale «Storia e Territorio» di Mesagne che anima la rivista mensile, assieme all’altro periodico «Radici» che ha compiuto oltre venti anni di pubblicazione.
Il numero di Novembre-Dicembre propone un articolo di Tranquillino Cavallo, che rilegge una pagina di cronaca nera di cento anni addietro a Mesagne (l’omicidio di un ferroviere), quindi Mario Vinci scrive su un’altra pagina tristissima della città accaduta a Novembre 1911: i funerali del ten. Ugo Granafei di Serranova ucciso nella guerra di Libia. Giovanni Galeone scrive della «Legislatura dei quattro sindaci», che fu quella fra il 1975 ed il 1980. Ancora, è Mario Vinci a frugare nell’archivio dell’Istituto ed a proporre due scritti di mons. Angelo Catarozzolo (1925-2018), che è stato fino alla scomparsa, Presidente onorario dell’Istituto. Si tratta de «Il Natale di N. S. Gesù Cristo» e dello scritto «Quel “Luce da Luce” che si irradia sulla materia opaca», pubblicato anche sulla «Gazzetta del Mezzogiorno». Nel centenario della nascita di Gianni Rodari, quindi, Alessia Galiano, scrive su «Rodari, ovvero della “malinconica utopia”»; Domenico Ble, tratta de «L’Immacolata di Diego Oronzo Bianchi conservata nel Museo d’Arte sacra»; Marcello Ignone propone la quinta parte della sua rilettura de «La Messapografia  di Antonio Profilo» e Giuseppe Giordano con lo scritto «Tabara damatria» racconta quanto avvenne nei primi anni ‘70 con il rinvenimento di quella pietra sepolcrale a Muro Tenente. «Tabara damatria oggi» chiude la serie degli articoli, con l’ultima pagina che, di consueto, reca l’«Indice dell’annata 2020»: ultima pagina del 2020, la 160ª pagina da rilegare con le altre in uno splendido volume da continuare a consultare per conservare la/le memoria/e.

La strenna è presente nelle seguenti edicole mesagnesi: Edicola Materdomini di Tonino Palma, in via Materdona, 172;

Edicola Ciribì, di Angela Marinosci, in via Castello, 34;

Pattydea, di Franco Esperti, in via Marconi 139;

La Carica dei 101, in via Sandonaci, 20;

A chiare lettere, in via Normanno, 30.  

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 11 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 11.223 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.813 casi positivi: 667 in provincia di Bari, 215 in provincia di Brindisi, 332 nella provincia BAT, 258 in provincia di Foggia, 103 in provincia di Lecce, 219 in provincia di Taranto, 7 residenti fuori regione, 12 casi di residenza non nota.

Sono stati registrati 34 decessi: 12 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 9 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 10 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 878.289 test.

18.460 sono i pazienti guariti.

49.991 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 70.319, così suddivisi:

26.917 nella Provincia di Bari;

8.111 nella Provincia di Bat;

5.271 nella Provincia di Brindisi;

15.767 nella Provincia di Foggia;

5.421 nella Provincia di Lecce;

8.352 nella Provincia di Taranto;

435 attribuiti a residenti fuori regione;

45 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Nonostante le difficoltà del momento causate dalla pandemia in atto e dalle stringenti norme di sicurezza vigenti, l'operato del Servizio “La Città dei Ragazzi” non si ferma. Tutt'altro, dopo due mesi di incontri, si entra nel cuore delle attività per le elezioni dei nuovi Consigli Scolastici dei Ragazzi e del futuro Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi: ad oggi sono state incontrate circa 200 classi in 23 plessi scolastici della città e oltre 3000 alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

La pandemia ha avuto una serie di gravosi risvolti sui più giovani infondendo in loro un diffuso senso di angoscia e paura per il futuro. Importante è moltiplicare i linguaggi, mettere in comunicazione esperienze significative e renderle generative tenendo vivo il confronto educativo, incentivare lo scambio di pratiche sensate ed efficaci per cercare di includere tutti. Fondamentale la costruzione di una cultura della cura: delle relazioni reciproche, degli spazi che si abitano, degli equilibri del pianeta.

Per tutto questo, grazie alle ambiziose azioni sinergiche e alle strategie attuate con i dirigenti scolastici e i docenti referenti, sono state create occasioni di incontro sia all'interno delle classi (nel pieno rispetto delle più stringenti norme di sicurezza in atto), che attraverso metodologie innovative e didattica a distanza. Nel corso dei circa 200 appuntamenti, agli studenti è stata data l'occasione di eleggere i propri rappresentanti per i nuovi Consigli Scolastici dei Ragazzi.

In un momento di scarse occasioni di incontro e partecipazione, i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine di Brindisi, sono al centro di un percorso educativo che li vede protagonisti e responsabili del proprio futuro come cittadini attivi all'interno delle scuole, dei quartieri e della città intera.

Alla chiusura imposta dalle norme di sicurezza anti Covid-19, gli alunni rispondono in modo sorprendente, guardando fiduciosi al futuro Consiglio Comunale dei Ragazzi. Lanciano sfide e idee rivolte a costruire insieme una città che per loro, ad oggi, è quasi esclusivamente immaginata. Infatti, per quanto le future generazioni siano al centro delle attenzioni degli adulti, la percezione che i ragazzi hanno è che a Brindisi siano scarse le opportunità e le occasioni di crescita, scambio o svago per i più giovani. Avvertono inoltre una forte responsabilità educativa nei confronti dei cittadini adulti.

Le proposte raccolte sono spunti per la campagna elettorale del CSR e del CCR e toccano gli ambiti più disparati: dalla cura e manutenzione degli spazi comuni, alle campagne di sensibilizzazione contro l'inquinamento; dalla “Settimana dello studente”, all'apertura verso l'Europa con i progetti Erasmus e l'Agenda 2030; dalla tutela degli animali domestici, agli orti scolastici, agli spazi per la lettura nelle scuole e nei quartieri; dai cineforum, ai concerti, ai tornei sportivi. Non mancano numerose proposte per una scuola e una città “più tecnologica” e la richiesta di spazi dedicati esclusivamente ai ragazzi.

Il lavoro educativo svolto dal Servizio “La Città dei Ragazzi” in questo particolare anno scolastico si è ben integrato con i nuovi percorsi dell’insegnamento dell’Educazione Civica all’interno delle scuole. L’esperienza degli ultimi dieci anni di Consiglio Comunale dei Ragazzi porta a riflettere su quanto un semplice strumento di cittadinanza possa portare bambini, ragazzi e famiglie a elaborare proposte in vari ambiti e a renderle operative nella quotidianità di una vita spesa anche al servizio della comunità in cui si vive.

Con i prossimi passi in programma si entra nel vivo della campagna elettorale per le elezioni dei Consigli Scolastici dei Ragazzi e, successivamente, del nuovo Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi.

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BREXIT: COLDIRETTI PUGLIA, BLOCKCHAIN SALVA EXPORT PUMMAROLA IN UK; A FOGGIA 22MLN Q.LI PRODUZIONE. Quasi un barattolo di pomodori pelati Made in Italy su cinque esportati finisce in Gran Bretagna che è dipendente dall’estero per l’80% del pomodoro che consuma e rappresenta per l’Italia uno sbocco di mercato di vitale importanza per l’economia e l’occupazione che va difeso con forza anche dopo la Brexit. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sottolineando la politica lungimirante e di visione adottata con l’accordo di filiera sottoscritto da Coldiretti e Princes che hanno unito gli sforzi per sostenere il “Made in Italy” della filiera del pomodoro, valorizzandone l’elevata qualità e l’identità nazionale, con una intesa che garantisce una remunerazione in campo che gli agricoltori non vedevano da 22 anni, dal lontano 1998. Per questo nel primo contratto di filiera pluriennale del pomodoro da industria per il sud Italia tra Princes industrie alimentari e Coldiretti è stata introdotta per la prima volta in Italia la tecnologia blockchain in grado di fissare immutabilmente in un database pubblico tutti i dati relativi al “viaggio” del pomodoro dal campo allo stabilimento industriale.

"L’Accordo di filiera triennale, che rappresenta uno strumento straordinario di investimento e valorizzazione della filiera pugliese del pomodoro da industria, si prefigge lo scopo di rendere più equilibrata e coerente la distribuzione del valore lungo la filiera per contrastare pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato l’anno scorso fra il Ministero delle Politiche Agricole e le principali catene della grande distribuzione”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La Gran Bretagna – sottolinea la Coldiretti - con 3,4 miliardi di euro di importazioni agroalimentari Made in Italy si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande ma è il primo per derivati del pomodoro con circa 350 milioni di euro nel 2020.

“La definizione del contratto annuale sul pomodoro, nell’ambito dell’”Accordo di Filiera” triennale sottoscritto nel 2019 garantisce produzioni di qualità eccellenti, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale, con i coltivatori che si sono visti riconoscere un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti per rispettare il disciplinare di produzione basato su una equa pianificazione degli investimenti”, afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.

Il 40 percento del pomodoro italiano viene proprio dalla Capitanata, che da sola produce il 90% del pomodoro lungo. La provincia di Foggia – ricorda Coldiretti Puglia - è leader nel comparto con 3.500 produttori di pomodoro che coltivano mediamente una superficie di 32 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 175.000.000 euro. Un bacino produttivo straordinario se confrontato al resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita, una realtà che va salvaguardata e promossa – insiste Coldiretti Puglia - perché rappresentata da imprese agricole e agroalimentari pugliesi che operano con grande professionalità e in assoluta trasparenza.

Occorre – precisa Coldiretti Puglia - garantire continuità delle esportazioni di conserve di pomodoro che sono aumentate del 9,4% in valore nei primi otto mesi del 2020 ma che rischiano di subire l’impatto dei nuovi standard imposti con l’uscita della Gran Bretagna dalle Ue. Nella blockchain sono stati raccolti – spiega Coldiretti - tutti i dati relativi all'origine del prodotto (tutti gli appezzamenti di terreno coltivati), ai lavoratori assunti per la raccolta ed ai macchinari utilizzati nonché i dati relativi al trasporto ed alla trasformazione. Un progetto con la collaborazione della Casaleggio Associati – continua la Coldiretti -  che ha coinvolto 300 aziende agricole, 19 cooperative e 9 Organizzazioni dei produttori per un totale di quasi 3 milioni di quintali di prodotto destinato all'estero dove le grandi catene chiedono il rispetto di precisi standard sanitari, ambientali e di tutela del lavoro contro il caporalato. Si tratta di una esperienza che garantisce la rintracciabilità di quasi il 10% delle conserve di pomodoro Made in Italy esportato all’estero da estendere ad altri settori per sostenere la valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali.

Princes e Coldiretti hanno sviluppato congiuntamente un’innovativa piattaforma digitale basata sulla tecnologia blockchain che per la prima volta in Italia verrà applicata a un prodotto trasformato industrialmente. La piattaforma garantisce la tracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera e il rispetto di tutti i requisiti previsti con forti benefici in termini di sicurezza, efficienza e automazione delle transazioni interaziendali. La blockchain, grazie a registri informatici distribuiti e concatenati, fornirà ulteriore garanzia che il pomodoro provenga da cooperative che rispettano gli standard etici richiesti.

Princes lavora nello stabilimento di Foggia - il più grande sito industriale d’Europa - unicamente pomodoro di origine pugliese e si rifornisce esclusivamente da produttori che rispettano i più alti standard in tema di lavoro etico, secondo le certificazioni “Global G.A.P. GRASP” o “SA8000”.

Coldiretti e Princes intendono così ulteriormente sostenere e promuovere la filiera del pomodoro pugliese, unica al mondo per la qualità del prodotto e che da sola contribuisce per circa il 30% all’intero volume del pomodoro italiano da industria.

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Erchie. Per evitare la contravvenzione per la violazione delle misure anti Covid–19, minaccia i Carabinieri, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Erchie, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 24enne del luogo, per minaccia a pubblico ufficiale. In particolare, il giovane, alle ore 22:30 del 7 dicembre, in una via del centro abitato, allo scopo di intimidire i militari operanti per evitare la contestazione della sanzione amministrativa per la violazione delle misure anti Covid–19, ha proferito frasi minacciose nei loro confronti.

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Non tutti i Comuni del brindisino hanno risposto al nostro invito di pubblicare gli Avvisi per le piccole imprese locali dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura per candidarsi ad accettare i buoni spesa finanziati dal Governo e destinati ai nuclei familiari in grave stato di necessità.

L’invito che rivolgiamo alle imprese è di consultare i siti internet dei propri Comuni, i primi a muoversi ad oggi sono stati i Comuni di Mesagne, Francavilla Fontana, Oria, Torchiarolo, Sandonaci, altri, ci auguriamo, stiano per farlo.

Purtroppo le macchine comunali dei nostri Comuni vanno a velocità diverse e questo crea disparità e disequilibri anche in un territorio così piccolo come quello della nostra provincia fatto di 20 Comuni.

La raccomandazione che facciamo ai Comuni, in considerazione dei ritardi accumulati, è quella di stabilire date di scadenza più lunghe per le candidature delle imprese perchè temiamo che saranno in pochi a sapere dell’opportunità e conseguentemente a rientrare negli elenchi che, a breve, alcuni Comuni, i più celeri, renderanno pubblici.

Confartigianato, considerato il fatto che le festività sono alle porte e che la domanda delle famiglie presso i nostri sportelli è diventata di una certa rilevanza, invita tutti i Sindaci ad accelerare nella pubblicazione degli avvisi sia per le imprese che per i cittadini, darne la massima pubblicità anche per il tramite della stampa locale, intendiamo scongiurare che i buoni spesa rimangano nelle casse comunali, desideriamo soprattutto che i cittadini possano spenderli presso i nostri panifici, alimentari, macellerie, fruttivendoli, pescherie, negli esercizi dove si lavora e si vende prevalentemente prodotto locale, e qualora i cittadini decidessero di spenderli nei supermercati rivolgiamo loro l’invito a scegliere marchi della nostra terra per l’acquisto di quei prodotti “Made in Brindisi” tanto ricercati anche nei nostri ristoranti.

 

                                                                                                                              Il Direttore di Confartigianato Brindisi

                                                                                                                                               Teodoro Piscopiello

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Presentazione del XVI Rapporto sulle condizioni di detenzione. Presentazione del XVI Rapporto sulle condizioni di detenzioneappello al Governo per fronteggiare emergenza COVD 19. Analizzare e raccontare la situazione di emergenza che stanno affrontando i detenutiall'interno delle carceri italiane, dal momento che la pandemia ha contribuito adaccentuare seri problemi e far emergere nuove criticità all'interno delle stesse.L'associazione Antigone Puglia presenta il XVI Rapporto sulle condizioni didetenzione "IL CARCERE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS".L’appuntamento, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche e LinkLecce Coordinamento Universitario, si svolgerà venerdì 11 Dicembre 2020 alle ore17.30 sulla piattaforma Google Meet.L'incontro sarà moderato da Andrea Pascali, studente di giurisprudenza.Seguiranno i saluti di Maria Pia Scarciglia, Presidente Antigone Puglia e un contributodella Prof.ssa Maria Mancarella, Garante dei diritti delle persone private dellalibertà personale del Comune di Lecce.Interverranno: Prof. Avv. Giulio DE SIMONE, Docente di Diritto Penale Unisalento, Avv. Alessandro STOMEO, Antigone Puglia, Dott.ssa Ines CASCIARO, Magistrato Presidente facente funzioni - Tribunale di Sorveglianza Lecce.L'evento illustra il panorama regionale della Puglia contestualizzando nel merito anche l’appello che Associazione Antigone Nazionale, Anpi, Cgil, Gruppo Abele e uno schieramento composto da sindacati e associazioni legati alla tutela dei diritti delle persone, hanno firmato e inviato attraverso una lettera al Governo e alla Commissione Giustizia di Camera e Senato, per ridurre il numero delle persone ristrette (sono 7.000 in più rispetto ai posti letto), mettere in sicurezza quelle a rischio, garantire una quotidianità decorosa in questa nuova emergenza pandemica.

Secondo i dati del Garante delle Persone Private delle Libertà Personali, al 13 novembre scorso le persone detenute e registrate sono 54.767, 53.992 quelle fisicamente presenti. La seconda ondata dell’epidemia da Covid-19 sta portando conseguenze pesanti negli istituti di pena, con numeri maggiori rispetto a quelli di marzo e aprile. Quasi 1.000 sono detenuti e operatori positivi, per ciascuna di queste categorie, con ritmi di crescita preoccupanti. In circa il 40% delle carceri del Paese, c'è stato almeno un caso di positività e, in alcuni penitenziari, Antigone ha testimoniato veri e propri focolai. Nonostante ciò, il sovraffollamento è ancora preoccupante: ci sono circa 7.000 detenuti in più rispetto ai posti letto disponibili. Se si considera che alcune sezioni sono state liberate per i contagiati, la situazione è ancora più difficile di quanto non dicano questi numeri.“C'è bisogno di misure drastiche e urgenti”, sottolineano i firmatari, attraverso misure e proposte per ridurre la popolazione detenuta, mettere in sicurezza le persone sanitariamente a rischio, rendere non rischiosa e piena di senso la vita in carcere.E quindi:Estendere affidamento in prova in casi particolari e domiciliari senza limiti di pena a coloro che soffrono di pregresse patologie fortemente aggravabili in caso di contagio da Covid-19;Domiciliari per chi è ritenuto non pericoloso;Licenze per i detenuti semiliberi;Estendere i domiciliari per la parte finale della pena;Liberazione per buona condotta, strumento assai efficace per diminuire la popolazione carceraria;Dignità e organizzazione per i carcerati, è fondamentale che il diritto alle relazioni affettive venga garantito anche in pandemia, attraverso strumenti come le video-chiamate, che hanno dato buoni risultati nella prima fase del virus e che possono essere potenziate;Prevenzione dei contagi ed efficienza sanitaria, dentro, troppo spesso il carcere non è dotato degli strumenti idonei per proteggere chi lo abita. Così come manca una prospettiva di orizzonte che sappia riportare il giuramento di Ippocrate al centro delle politiche sanitarie in carcere.

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Ciclocross e Polisportiva Dilettantistica Gaetano Cavallaro accoppiata vincente come tradizione vuole: tanti gli sforzi profusi nel totale rispetto del protocollo sanitario anti Covid con lo svolgimento del Memorial Peppino Preziosa-Coppa Città di Bisceglie che ha animato la festività dell’8 dicembre in quello che è stato il secondo appuntamento stagionale 2020-2021 del circuito Mediterraneo Cross.

All’ombra delle Grotte di Santa Croce tra Bisceglie e Corato, gli ulivi secolari sono il “gioiello” dell’azienda agricola Cassanelli, nonchè la nuova location scoperta e scelta dagli organizzatori biscegliesi capitanati dalla famiglia Piccolo (Sabino, il padre Francesco e la madre Isabella), al cui interno i 150 partecipanti da tutta la Puglia e da fuori regione (Abruzzo, Lazio, Lombardia, Marche, Campania, Sicilia, Piemonte, Calabria, Basilicata e Veneto), hanno dato sfoggio delle loro abilità su un percorso di 3500 metri tecnico e abbastanza scorrevole, contraddistinto da lunghi rettilinei, alcuni ostacoli artificiali, curve, contropendenze e lievi dislivelli.

Inserito nella lista del Coni come gara di interesse nazionale, l’evento di ciclocross si è tenuto lontano dal centro cittadino di Bisceglie per disputarlo in tranquillità e in sicurezza presso l’azienda agricola Cassanelli, senza la presenza del pubblico come da normative dettate dal Dpcm per contrastare il contagio da Covid-19.

Tra le migliori prestazioni ottenute dai rappresentanti delle categorie giovanili, entro la top-5, Alessio Lacche (SS Lazio Ciclismo), Luca Bardi (Mtb San Pietro Salis Bike), Pietro Scottoni (SS Lazio Ciclismo), Marco Petrolati (SS Lazio Ciclismo) e Marco Russo (Gruppo Ciclistico Salentino) in evidenza tra gli esordienti uomini, Giada La Cioppa (Cicli Fiorin) e Angelica Brucoli (Avis Bike Ruvo) tra le donne esordienti, Simone Massaro (Andria Bike), Jacopo Pavanello (Borgo Molino Rinascita Ormelle), Nicolò D'Alessandro (Busto Garolfo), Lorenzo Cipriani (SS Lazio Ciclismo) e Antonio Regano (Andria Bike) tra gli allievi primo anno uomini, Sara Tarallo (Team Bike Terenzi) e Giulia D’Ambra (Special Bike Cross Country) tra le donne allieve primo anno, Milo Marcolli (Busto Garolfo) Anthony Montrone (Andria Bike), Antonio Bassi (Team Eurobike), Manuel Rescia (Team Bike Terenzi) e Vittorio Capogna (Andria Bike) tra gli allievi uomini secondo anno, Rebecca Lobascio (Polisportiva Dilettantistica Gaetano Cavallaro) e Aurora Falabella (Cicloteam Valnoce) tra le donne allieve secondo anno.

Per quanto concerne le categorie agonistiche, profeti in patria Ettore Loconsolo (Team Bike Terenzi), Ivan Carrer (Team Eurobike) e Vittorio Carrer (Team Bike Terenzi) nei primi tre della gara juniores uomini (Loconsolo biscegliese doc e i fratelli Carrer dalla vicina Corato), a completare la top-5 Andrea Sicuro (Scuola di Ciclismo Vincenzo Nibali Tugliese Salentino) e Fabio Di Stefano (Team Eurobike).

Ad avere la meglio nella gara juniores donne Benedetta Brafa (Team Bike Terenzi) davanti a Rebecca Pavanello (GS Mosole), Ilaria Scarpa (Team Eurobike) e Rebecca Angiulo (Polisportiva Dilettantistica Gaetano Cavallaro).

A Luca De Nicola (SS Lazio Ciclismo) il netto primato tra gli open ed anche nella sua categoria élite dove ha preceduto Antonio Lavieri (Loco Bikers), Gino Masino (Team Bykers Viggiano), Domenico Chiarelli (Cicloteam Valnoce) e Nicola Falabella (Cicloteam Valnoce).

Terzo nella gara open e in promiscuità con gli élite, Mattia Maria Varalla (Pro.Gi.T. Cycling Team) è stato il miglior under 23 davanti a Simone Tarantini (Ciclisport2000 Team) Besnik Islami (Team LVF Marche), Federico Forestieri (SS Lazio Ciclismo) e Francesco Presta (Asd Belvedere) tra gli under 23 uomini.

A podio per le categorie amatoriali Francesco Acquaviva della Sport For Fit Racing Team (suo il primato tra i master di prima fascia under 45), Giacomo Colona (Scuola di Ciclismo Vincenzo Nibali Tugliese Salentino) e Roberto Semeraro (Chialà Cycling Team Locorotondo) tra gli élite sport, Adriano Luciano (CPS Professional Team), Luigi Quintiero (Team Bike Terenzi) e Giuseppe Todisco tra i master 1, Cosimo Cattedra (Team Preview Bikespace Sei Sport), Luca Re (Bike Racing Team) e Sandro Iovanella (Mtb Caserta) tra i master 2, Fabrizio Iaconi (Bike Racing Team), Christian Riccio (Sannio Bike) e Carlo Saracino (Scuola di Ciclismo Vincenzo Nibali Tugliese Salentino) tra i master 3, Donato Capitaneo del Team Preview Bikespace Sei Sport (il migliore tra i master di seconda fascia over 45), Angel Lisandro Calla (Cicloteam Valnoce) e Carmine Rega (CPS Professional Team) tra i master 4, Michele Salza (Team Co.Bo. Pavoni), Francesco Masullo (Movicoast Sport & Turismo) e Vito Sante Sgobba (Team Eurobike) tra i master 5, Biagio Palmisano (Asd Narducci-Team Edil Luigi Cofano), Luigi Cofano (Asd Narducci-Team Edil Luigi Cofano) e Antonio Lorusso (Chialà Cycling Team Locorotondo) tra i master 6, Nunziato Sidella (Fausto Coppi Acquaviva) tra i master 8, Ferdinando Panagrosso (Cicloo Carbonari Bikers) e Mario De Pascali (Scuola di Ciclismo Vincenzo Nibali Tugliese Salentino) tra i master 7.

Onore al merito per la Polisportiva Dilettantistica Gaetano Cavallaro nell’essere riusciti nell’impresa di portare avanti la macchina organizzativa, nonostante le problematiche legate all’andamento dei contagi da Covid-19 nella città di Bisceglie (a sua volta indicata tra i 20 comuni pugliesi ritornati momentaneamente in zona arancione, nonostante il ripristino della zona gialla da pochissimi giorni nel resto della regione) con l’obiettivo di non interrompere una tradizione che dura da oltre 20 anni: “Siamo molto entusiasti perché è stata l’edizione più difficile da organizzare in assoluto – ha commentato Sabino Piccolo, direttore sportivo della Cavallaro e responsabile tecnico della manifestazione - ma i complimenti che ci sono giunti da tutti i partecipanti ci hanno reso felici. Abbiamo messo da parte la paura e le varie incertezze, abbiamo optato per una location sicura e adeguata per una gara di ciclocross con tutte le tipicità pugliesi, compresi i premi a base di prodotti alimentari. Per noi è stato importante gratificare gli atleti e accoglierli in un clima più sereno, ragion per cui vogliamo sentitamente ringraziare la famiglia Cassanelli per l’ospitalità che ci ha dato ed anche l’amministrazione comunale di Bisceglie, rappresentata per l’occasione dall’assessore allo sport Loredana Acquaviva”.

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Buoni spesa comunali, avviso aperto ai commercianti ed artigiani di Mesagne per la fornitura di beni. Sul sito istituzionale del Comune di Mesagne è disponibile l’avviso pubblico rivolto a tutti i commercianti ed artigiani, con attività che hanno sede in città, per la fornitura di prodotti alimentari e di ogni altro genere.  

“Chi aderisce all’iniziativa potrà ricevere i buoni spesa natalizi erogati dal Comune in favore delle famiglie mesagnesi e dei singoli in condizioni di disagio economico”, ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli. “L’iniziativa dell’Amministrazione Comunale ha come obiettivo quello di sostenere i concittadini in maggiori difficoltà e le categorie di lavoratori che più di altre hanno subito le conseguenze dell’emergenza sanitaria”, ha continuato il primo cittadino.
 
L’istanza, compilata su apposito modulo, dovrà essere restituita all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o consegnata in copia cartacea all’ufficio Protocollo del Comune. Nell’oggetto dovrà essere riportata la dicitura “Manifestazione di interesse – BUONI SPESA NATALIZI”.
“I commercianti saranno liquidati dall’Ente. Dovranno presentare una richiesta di rimborso alla quale andrà allegata la matrice dei buoni consegnati dai beneficiari al momento dell’acquisto”, ha concluso l’assessore ai Servizi Sociali, Anna Maria Scalera. 
I negozi che aderiscono all’iniziativa riceveranno dall’ufficio un adesivo da apporre alle vetrine delle rispettive attività. 
Sul sito istituzionale del Comune è disponibile l’elenco aggiornato dei negozi che hanno già inoltrato manifestazione di interesse. I buoni potranno essere utilizzati entro il 10 gennaio 2021.
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