Redazione
Prorogato al 27 febbraio il termine per la presentazione dei progetti candidati al Bilancio Partecipato
L’Amministrazione Comunale ha deciso di prorogare di 7 giorni il termine per la presentazione dei progetti alla nuova edizione del Bilancio Partecipato.
Tutti i residenti con almeno 16 anni d’età avranno quindi tempo sino al prossimo 27 febbraio alle ore 14.00 per candidare un progetto su arredo urbano, ambiente e verde pubblico, connettività ed innovazione tecnologica, cultura e patrimonio, giovani, scuole e infanzia, sport e benessere, viabilità e mobilità dolce. La partecipazione potrà avvenire in forma singola o associata esclusivamente tramite la modulistica disponibile sul sito internet istituzionale.
Conclusa questa fase, le proposte ritenute ammissibili dagli Uffici comunali saranno messe al voto in una consultazione online sulla piattaforma Francavilla partecipa.
I progetti vincitori, scelti direttamente dai francavillesi, saranno realizzati utilizzando le risorse stanziate dall’Amministrazione Comunale, pari a 50 mila euro.
“Abbiamo deciso di concedere più tempo a coloro che intendono prendere parte a questa iniziativa. Quest’anno – spiega l’Assessore Sergio Tatarano – abbiamo richiesto una maggiore attenzione nella compilazione delle progettualità e ci è sembrato opportuno concedere una piccola proroga del termine di consegna.”
Francavilla Fontana è uno dei pochi Comuni in Italia, meno di 40 in totale, che ha avviato questo percorso finalizzato a migliorare la vivibilità ed aumentare la partecipazione della cittadinanza nella gestione dei beni pubblici.
Grazie alla prima edizione, che ha visto la partecipazione di circa 1500 francavillesi, hanno preso forma due progetti. Ad aggiudicarsi la competizione furono l’idea avanzata dalla sezione locale della Lega Nazionale per la difesa del cane “Sei proposte per il randagismo” e la proposta “A cielo aperto” delle Associazioni Generazione72021 e Le Radici e le Ali con cui è stata data nuova vita a Parco Forleo Brayda, oggi diventato un punto di riferimento per tutti gli sportivi francavillesi.
Nasce dalla prima edizione anche l’idea del recupero delle due tele degli Imperiali che saranno restaurate grazie all’Amministrazione Comunale, alla famiglia Imperiali e all’impegno del Comitato “Si può fare”.
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L’Aurora Volley Brindisi esce sconfitta per 3-0 dalla partitissima
L’Aurora Volley Brindisi esce sconfitta per 3-0 dalla partitissima di sabato 18 febbraio, valevole per la 16 esima giornata del campionato di serie C, che la vedeva opposta alla capolista Monteroni Volley. Nonostante un Pala Malagoli delle grandi occasioni, con il pubblico brindisino accorso numeroso per dare supporto alla squadra, la formazione biancazzurra manca l’occasione di inserirsi nella lotta al primo posto e perde anche l’imbattibilità interna che durava dall’inizio del campionato.
Gara vibrante, emozionante ed equilibrata nonostante il risultato, per la verità fin troppo severo, possa far pensare il contrario. Grande merito va dato alla formazione ospite che ha fatto pesare la propria esperienza e determinazione nei momenti decisivi portandosi a casa la partita e tutti e tre i punti in palio.
Cronaca della partita: Gara di fondamentale importanza per entrambe le formazioni che in questa partita si giocano molte delle possibilità di variare in maniera significativa la loro situazione di classifica. Coach Quarta non fa cambi e si affida alla formazione titolare con Mollica in regia, Della Rocca e Palumbo in banda, Andreula e Galiulo centrali, Maggio libero e De Toma opposto.
Primo set in sostanziale equilibrio con le due formazioni che viaggiano appaiate. Monteroni si fa preferire per l’attacco, più incisivo di quello brindisino, mentre le biancazzurre brillano in difesa con Maggio e Della Rocca sugli scudi. Poco prima della metà del set le ospiti guadagnano qualche punto che induce il coach biancazzurro a chiamare un tempo di sospensione. Al rientro in campo la squadra brindisina non sembra aver giovato della pausa e l’esiguo vantaggio delle monteronesi comincia a diventare importante (13-18). In questa fase anche la brillante difesa delle padrone di casa comincia a scricchiolare sotto gli attacchi avversari, mentre l’attacco funziona ad intermittenza. Con la squadra di casa in difficoltà la capolista ha gioco facile nel chiudere il parziale con un buon vantaggio 18-25.
Secondo set sempre all’insegna dell’equilibrio che tiene le squadre in parità fino al 10-10. Ancora una volta il parziale sembra però scivolare in favore delle ospiti che grazie al loro attacco guidato dall’esperta Greco riescono a mettere qualche punto tra le due squadre (11-15). A differenza del set precedente Brindisi non molla la presa e tiene lì la capolista (16-19) prima di ritrovare le giocate del capitano Palumbo e di Della Rocca che consentono alle biancazzurre di portarsi avanti nel punteggio 22-20. Tutto a questo punto lascerebbe pensare ad un lieto fine, ma Monteroni riesce a recuperare per due volte lo svantaggio (23-23) per poi chiudere con grinta e determinazione il set a loro favore 23-25.
Con ancora l’amaro in bocca per il set perso in precedenza per Brindisi è già arrivato il momento del dentro o fuori. Le atlete biancazzurre partono subito forte e dopo poco si trovano già a gestire un discreto vantaggio (8-4). La capolista è in difficoltà e il ruggito del Pala Malagoli spinge le beniamine di casa ad allungare le distanze tra le due formazioni (13-6). Il consistente vantaggio viene ben amministrato dalla squadra di casa che lo mantiene fino al 24-19. Con ben cinque punti di vantaggio sulle avversarie e uno solo da conquistare è lecito pensare che aggiudicarsi il set sia poco più di una formalità. Invece Monteroni dimostra di essere una grande squadra rosicchiando punto dopo punto il vantaggio alle avversarie fino ad impattare incredibilmente il set sul 24-24. Le brindisine a questo punto hanno una reazione, più di nervi che di tecnica, che le porta più volte ad un passo dalla vittoria del parziale ma non riescono a chiudere i giochi e vengono cinicamente punite dalla capolista che conquista il set per 29-31 aggiudicandosi la gara.
“Siamo molto amareggiati per aver perso davanti al nostro pubblico” dichiara il Ds biancazzurro Salvatore Vaccaro “con un risultato che non rispecchia il reale andamento della partita. Le nostre ragazze hanno tenuto il passo delle avversarie soprattutto negli ultimi due set. Monteroni ha avuto il grande merito di fare la differenza nella gestione dei momenti cruciali della gara.” Per quanto riguarda le ambizioni di classifica il dirigente espone il suo pensiero “Non eravamo partiti per vincere il campionato, ma le buone prestazioni e una lunga serie di vittorie ci aveva portato a cullare il sogno di poterci inserire tra Nardò e Monteroni. Dalla prossima settimana riprenderemo a lavorare per il nostro vero obiettivo, ovvero quello dei play off.” conclude Vaccaro.
La formazione brindisina sarà impegnata nel prossimo turno in trasferta proprio a Monteroni, ospite di un’altra formazione monteronese la Ve.Ro Volley.
SISTEMA SANITARIO PROVINCIALE IN CRISI. SIAMO DI FRONTE ALL'IMPLOSIONE DI UN SISTEMA A BRINDISI
SISTEMA SANITARIO PROVINCIALE IN CRISI. SIAMO DI FRONTE ALL'IMPLOSIONE DI UN SISTEMA A BRINDISI. ED ANCHE IL DG. SI DIMETTE.
Non va per i tanti motivi da sempre denunciati: un Piano di riordino mai completato atteso che sono state attivate molte dismissioni ma non le attivazioni previste; mancata Garanzia dei Lea (Livelli essenziali di assistenza); liste d'attesa infinite con esami addirittura non prenotabili; Sistema dell'emergenza urgenza e 118 sempre in affanno; Organici da adeguare.
Medici (molti dei quali in fuga), infermieri e personale sanitario stanco, che lamenta inoltre poca fiducia nel futuro a causa di una totale assenza di meritocrazia in relazione alla crescita professionale.
Precari del servizio pubblico e della Sanitaservice da stabilizzare.
Rapporto posti letto per abitante (il più basso di tutta la Puglia); Edilizia sanitaria “lumaca” con tanti progetti fermi e il rischio di perdita di ingenti finanziamenti; Rifunzionalizzazione degli ospedali di Francavilla Fontana, Ostuni; riorganizzazione e potenziamento dei PTA di San Pietro Vernotico, Mesagne, Ceglie, Fasano e Cisternino.
Mobilità intraregionale e nazionale: sono troppi i viaggi della speranza dei brindisini in altre strutture (emblematico il dato emerso dal Registro tumori per la cura delle neoplasie: il 50% dei residenti in provincia di Brindisi si reca fuori per diagnosi o cura); Organizzazione della medicina del territorio.
Una sintesi puntuale di drammatiche condizioni in cui versa il nostro S.S. provinciale in cui il personale tutto scappa per una disorganizzazione disfunzionale, per carchi di lavoro difformi, per un sistema provinciale da riformare interamente a garanzia di lavoratori ed utenza.
La segretaria FP CGIL Brindisi Sanità Il coordinatore alla Sanità
Chiara Cleopazzo Francesco Pollasto
CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, CON LA MEDITERRANEA CHE VINCE SFIDA MONDIALE DIETE DEL 2023 SI APRE CONFERENZA NUTRIZIONE MINISTERO SALUTE, MA E’ SOTTO ATTACCO DEL CAMBIO CLIMA, BALZO COSTI E SCELTE UE.
Con la dieta mediterranea che si è classificata come migliore dieta al mondo del 2023 davanti alla dash e alla flexariana, cresce il rischio degli effetti del cambiamento climatico, dell’esplosione dei costi di produzione e delle scelte dell’Unione Europea che boccia il vino con etichette allarmistiche e promuove i grilli a tavola. Lo rende noto la Coldiretti Puglia, in relazione alla Conferenza nazionale sulla nutrizione che si aprirà domani all'Auditorium del ministero della Salute.
In Puglia i cambiamenti climatici segnati dal surriscaldamento e dal moltiplicarsi degli eventi estremi – denuncia Coldiretti Puglia - tagliano i raccolti regionali e mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 52% per l’extravergine di oliva al 30% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore e fa perdere 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5. Sul fronte dei raccolti la Coldiretti Puglia stima, infatti, un crollo della produzione regionale dell’olio extravergine di oliva che è scesa a 86 milioni di chili con un calo del 52%, a causa di una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante.
La dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti – ha vinto la sfida tra 24 diverse alternative con un punteggio di 4,6 su 5 grazie agli effetti positivi sulla salute ed è anche fra le più facili da seguire, adatta alle famiglie, semplice da organizzare con alimenti di base, incoraggia un consumo moderato di grassi sani, come l'olio d'oliva, e scoraggia i grassi malsani, come i grassi saturi, con meno del 30% circa delle calorie totali provenienti dai grassi ed è adatta a chi segue prescrizioni religiose halal o kosher. La dieta mediterranea – continua la Coldiretti - è salutare per il cuore ed è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a migliori risultati di salute cardiovascolare e tassi inferiori di malattie cardiache e ictus. L'abbondanza di frutti di mare ricchi di nutrienti, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali nella dieta mediterranea vanta anche molti benefici per il cervello. Gli antociani in bacche, vino e cavolo rosso sono considerati particolarmente benefici per la salute.
Un ruolo importante per la salute che – precisa la Coldiretti – è stato riconosciuto ad oltre un decennio dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 16 novembre 2010. L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari – continua la Coldiretti – si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno.
La dieta mediterranea – sottolinea Coldiretti - conquista il primo posto, seguita sul podio da quella dash contro l’ipertensione che si classifica seconda e la flexariana, un modo flessibile di alimentarsi, che è terza. Al quarto posto la dieta mind che previene e riduce il declino cognitivo e quinta classificata la dieta TLC (Therapeutic Lifestyle Changes) creata dal National Cholesterol Education Program del National Institutes of Health con l'obiettivo di ridurre il colesterolo come parte di un regime alimentare salutare per il cuore con molta verdura, frutta, pane, cereali, pasta e carni magre.
Si tratta di un tesoro del Made in Italy che ha consentito all’Italia livelli di longevità fra più alti al mondo, ma è sotto attacco – denuncia Coldiretti - su più fronti: climatico, economico e politico europeo. I cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo in Italia hanno tagliato le produzioni degli alimenti base della dieta mediterranea con il crollo del 30% per l’extravergine di oliva, del 10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al meno 5% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore. Con l’esplosione dei costi causata dalla guerra in Ucraina più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività – evidenzia Coldiretti - ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari spinti dalla guerra in Ucraina.
Ma sulla dieta mediterranea pesano anche altre minacce come il via libera dell’Unione Europea all'immissione sul mercato degli insetti come nuovi alimenti o l’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia. Francia e Spagna e altri sei Stati Ue. Un pericoloso precedente che – afferma la Coldiretti – rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria allarmistica e ingiustificata, capace di influenzare negativamente le scelte dei consumatori nei confronti di un alimento che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia e le cui tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c. Un approccio semplicistico e fuorviante che si concretizza anche con lo scontro sulle etichette a semaforo tipo nutriscore che si stanno diffondendo in molti Paesi dell’Unione Europea.
Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come la burrata, il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate, afferma Coldiretti nel sottolineare che è inaccettabile spacciare per tutela del consumatore un sistema che cerca invece di influenzarlo nei suoi comportamenti orientandolo a preferire prodotti di minore qualità anche perché – conclude Prandini – l’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera come nel sistema di etichettatura a batteria, e non certo sullo specifico prodotto”.
LA CLASSIFICA DELLE DIETE NEL MONDO NEL 2023
1) Mediterranea
2) Dash contro l’ipertensione
3) Flexariana, un modo flessibile di alimentarsi
4) Mind che previene e riduce il declino cognitivo
5) TLC, anti colesterolo
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su U.S. News & World’s Report’s.
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I Carabinieri incontrano gli anziani
I Carabinieri incontrano gli anziani. Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Fasano, rappresentati dal Capitano Massimo Cicala, alla presenza anche del Comandante della locale Stazione Luogotenente C.S. Salvatore Pernice e del Vice Sindaco Roberto Pinto, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, nell’ambito dei seminari divulgativi per la diffusione della prevenzione alle truffe in danno di vittime vulnerabili, hanno incontrato all’interno del Centro Polivalente “Vincenzino Punti” circa 70 anziani delle locali associazioni. Nel corso dell’incontro è stato affrontato il tema della prevenzione alle truffe, focalizzando l’attenzione, in particolar modo, alle strategie di contrasto ai vari modus operandi attuati dai malfattori. Gli anziani hanno partecipato con interesse all’incontro e hanno rivolto numerose domande e rappresentato alcuni loro dubbi. L’Arma dei Carabinieri da sempre promuove questo tipo di contributo culturale, coinvolgendo attivamente i cittadini, con i quali viene instaurato un concreto confronto, stimolandone la curiosità. L’incontro è inserito in una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri apportare il suo contributo di vicinanza alle persone con l’obiettivo di prevenire determinati fenomeni criminali e accrescere il senso di fiducia verso le Istituzioni. --------------- |
Rammarico per le dimissione di del direttore Roseto
È con profondo rammarico che abbiamo appreso la decisione di Flavio Roseto di lasciare la guida dell’Asl di Brindisi. In questi mesi abbiamo avuto modo di apprezzarne le doti professionali ed umane indiscusse, nel tentativo di mettere ordine in un ambiente difficile, ulteriormente falcidiato dall’emergenza Covid.
Nella consapevolezza che la situazione sanitaria attraversa una fase particolarmente critica, siamo uniti e quanto mai convinti nel chiedere un ulteriore sforzo a Roseto garantendo il nostro pieno sostegno. Ognuno di noi, a proprio modo e per quanto di competenza, farà la sua parte: le Istituzioni saranno vicine al Direttore Generale e si impegneranno ancor di più per far operare, l’intero comparto sanitario, con maggiore serenità. Sentiamo il dovere di essere accanto a lui in questo momento e, con convinzione e consapevolezza, chiediamo e auspichiamo fermamente che ritiri le sue dimissioni.
Il nostro impegno concreto sarà quello di sostenerlo e di lavorare al suo fianco per garantire il diritto alla salute, come sancito dalla nostra Costituzione. Il nostro obiettivo comune è quello di consentire che tutti, dal Direttore agli operatori, possano lavorare in perfetta sinergia e sintonia, senza pressioni né compromessi al ribasso, per il bene dell’intera comunità brindisina.
Antonio Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi
Riccardo Rossi, Sindaco di Brindisi
Maurizio Bruno, Consigliere Regione Puglia
Mauro Vizzino, Consigliere Regione Puglia
TOMMASO GIOIA- FROSETO UNA PERSONA PERBENE CHE PUÒ ANDARE AVANTI.
Le dimissioni di Flavio Roseto mi hanno lasciato stupito, perché frequentandolo quasi quotidianamente, non avevo colto il suo disagio interiore. Ero stato informato di questa sua intenzione e gli ho chiesto di non mollare, visto il periodo difficile che sta attraversano la nostra sanità.
Ribadisco pubblicamente quello che venerdì sera gli ho chiesto in forma privata" Ritira le dimissioni e ritorna a svolgere la tua attività che stavi affrontando con abnegazione e competenza nonostante i problemi che attanagliano la sanità". Flavio Roseto è senza alcun dubbio una persona perbene ed un professionista serio e capace.
La sanità italiana è in grande difficoltà per l'emergenza "carenza medici" per questo se chiediamo a Flavio Roseto di tornare al timone della nostra ASL Brindisi, dobbiamo impegnarci tutti e non lasciarlo da solo, e difenderlo da attacchi di parte, e tra l'altro molte volte sterili come è accaduto in passato.
Il sottoscritto dà il pieno supporto al Dott. Roseto qualora ci siano le condizioni di proseguire il suo mandato da Direttore Generale dell'Asl di Brindisi.
Tommaso Gioia
(Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia)
Carnevale a Mesagne, martedì 21 febbraio la sfilata in costumi d’epoca
Carnevale a Mesagne, martedì 21 febbraio la sfilata in costumi d’epoca.
Una colorata sfilata in costumi d’epoca ispirata alle maschere veneziane: si svolgerà martedì 21 febbraio a partire dalle ore 18,30 nelle piazze e nelle vie del centro storico cittadino. L’iniziativa, promossa dal Comune di Mesagne e organizzata dal DUC – Distretto Urbano del Commercio in collaborazione con “Lab Communications Eventi”, è cofinanziata dalla Regione Puglia. L’evento è gratuito, tutti sono invitati a partecipare.
Nella stessa giornata, a partire dalle ore 21.30 presso la discoteca “Gayà” in via Brodolini 15, si terrà una serata patrocinata dal Comune alla quale parteciperanno i personaggi in costumi d’epoca protagonisti della serata nel Centro storico. Una quota del biglietto per accedere alla festa sarà devoluta in beneficenza a sostegno delle attività dell’“Auser Mesagne”.
PERCHE’ A MESAGNE DIMINUISCONO LE NASCITE?
Nei giorni scorsi è stato pubblicato sul Quotidiano di Puglia un articolo con una tabella raffigurante la diminuzione di popolazione in tutti i paesi della Puglia, dall’anno 2012 all’anno 2022.Nei giorni scorsi è stato pubblicato sul Quotidiano di Puglia un articolo con una tabella raffigurante la diminuzione di popolazione in tutti i paesi della Puglia, dall’anno 2012 all’anno 2022.Mesagne risulta aver subito nell’ultimo decennio un decremento di popolazione del 6,44%. Tuttavia, a ben analizzare negli ultimi tre anni 2020/2021/2022 con il Sindaco Toni Matarrelli vi è stata una inversione di tendenza, e pur diminuendo le nascite, la popolazione è aumentata, perché la Città attrae gente da altri Comuni che trasferiscono la loro residenza a Mesagne.
Quasi tutti i paesi del brindisino, compresa la città capoluogo, hanno subito tale diminuzione di popolazione, alcuni con percentuali più basse altri con percentuali più alte. Solo Carovigno e San Michele Salentino risultano nell’ultimo decennio aver avuto un aumento di popolazione il primo pari al 2,58% ed il secondo pari al 4,64%.Si tratta di dati che ci devono far riflettere, non solo come istituzioni pubbliche ma anche come cittadini della nostra provincia, della regione Puglia e della nazione Italia.
La diminuzione delle nascite dipende non solo dalle politiche familiari, poco attente allo sviluppo sociale e di conseguenza economico della nostra nazione, che in Italia non riescono a decollare o ad adeguarsi a Nazioni, quali ad esempio la Norvegia, che hanno impostato il loro sviluppo sull’aumento delle nascite e sul sostegno alla famiglia; può dipendere anche da noi stessi. Perché?Papa Francesco, l’unico Capo di Stato che in questo periodo parla di politiche di pace contro le politiche di guerra, di bene che deve prevalere sul male, ha dichiarato: < La cultura del nostro tempo è stata infestata dall’individualismo e dalla chiusura. Stiamo pian piano vedendo le conseguenze delle nostre coscienze addormentate dalla comodità, che porta a perdere di vista quanti stanno soffrendo o sono scartati. E senza volerlo, stiamo acquisendo questo movimento del concentrarsi su noi stessi, il famoso "io", "me", "mio", "con me", "per me">.
Sarà forse proprio l’eccessivo individualismo sociale, oltre alle disattente politiche familiari, a determinare l’attuale denatalità italiana e mesagnese ed il conseguente decremento demografico. Eppure se ci pensiamo un poco “SENZA FIGLI NON C’E’ FUTURO”, e tale futuro desertico è quello che stiamo preparando da un punto di vista relazionale, economico, scolastico, associativo, religioso e sociale in genere. Occorre, pertanto, anche svegliare le nostre coscienze addormentate dalla comodità! Avv. Vangi Aldo (Forum delle Associazioni Familiari di Puglia).
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CALDO ANOMALO SENZA PIOGGIA MANDA NATURA IN TILT
SICCITA': COLDIRETTI PUGLIA, CILIEGI IN FIORE, FAVE E CAROTE ARCOBALENO FUORI STAGIONE, CALDO ANOMALO SENZA PIOGGIA MANDA NATURA IN TILT.
Il caldo anomalo e la prolungata assenza di precipitazioni manda la natura in tilt con i ciliegi già in fiore, carote variegate, piselli, cavoli rossi e le prime fave pronte per la raccolta, mesi prima dell’appuntamento del primo maggio, nelle campagne dove per la siccità sono a rischio le semine primaverili. E’ quanto emerge dal monitoraggio delle Coldiretti Puglia. sugli effetti del vasto campo di alta pressione destinato a durare per giorni con alte temperature senza precipitazioni. Le coltivazioni ingannate dal clima sono in anticipo con gli ortaggi in maturazione precoce e le piante da frutto che – sottolinea la Coldiretti - iniziano a fiorire fuori stagione con il rischio che il probabile ritorno del freddo e del gelo distrugga poi i raccolti.
A causa della siccità nel 2022 in Puglia è andato perso 1/3 delle produzioni – denuncia Coldiretti Puglia - da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche.
Con la temperatura aumentata di oltre 1 grado e le precipitazioni crollate di oltre 124 millimetri di pioggia annua, in Puglia a causa dei cambiamenti climatici è a rischio lo stesso valore dei terreni – insiste Coldiretti Puglia - che potrebbero subire una perdita tra il 34% e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.
Gli agricoltori hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5 con l’esplosione dei costi di produzione che hanno tagliato le semine, la siccità e le temperature roventi che hanno ridotto drasticamente - aggiunge Coldiretti Puglia - il raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrati. Ma ci sono anche aree dove, non arrivando acqua, gli agricoltori sono stati costretti – dice Coldiretti Puglia – ad abbandonare le colture, dopo i costi stellari, causati dalla ripercussione della guerra in Ucraina, sostenuti per arare i terreni, seminare e far crescere ortaggi e frutta, perché non possono irrigare.
La siccità grave e perdurante ha costretto gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con costi altissimi per il caro gasolio – spiega Coldiretti Puglia - per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi di acqua con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando.
Tra l’altro, la Puglia è la regione d’Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo – ricorda Coldiretti Puglia – della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi. D’altro canto ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – insiste Coldiretti - considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.
Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – continua Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale – conclude Coldiretti - per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare.
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La Uil sulle dimissioni del direttore Roseto
La notizia delle dimissioni del DG della ASL di Brindisi Roseto lascia l’amaro in bocca a quanti tengono alle sorti di Brindisi e di questo territorio. Da tempo la Sanità brindisina è in difficoltà, già da ben prima dell’avvento della pandemia e della pressione insostenibile che l’emergenza Covid ha creato a molti lavoratori del Pianeta Salute. Da qui un acuirsi di disservizi in termini di Livelli di Assistenza ai cittadini e qualità dei lavoratori sanitari. I vari Piani regionali di Riordino ospedalieri e dei servizi che si sono progressivamente alternati con governi regionali di varie parti politiche hanno reso assolutamente inidonea l’offerta di sanità pubblica al territorio brindisino. È accaduto in tutti i territori di Puglia ma qui a Brindisi in modo pesante e marcato per le caratteristiche strutturali proprie di questa Terra. Il Perrino è costantemente in emergenza, difficoltà che diventa acuta nei servizi di Pronto Soccorso. Non sono rari i casi di pazienti che preferiscono non allertare i servizi di emergenza nonostante ne abbiano bisogno perché terrorizzati da attese e code, in alcuni casi fatali, che dovranno quasi certamente subire e questo nonostante l’alta professionalità e lo spirito di forte abnegazione di tutto il personale sanitario impegnato. Sono dinamiche complesse, a tratti irrisolvibili da un solo Dirigente, che hanno fortemente messo alla prova il dimissionario DG e che creeranno tensioni inevitabili anche a chi gli succederà. La soluzione non può limitarsi alla individuazione di una nuova figura di guida della Azienda Sanitaria Locale pur esperta e prestigiosa possa essere. Occorre una riforma d’insieme ed una presa di coscienza forte e decisa da parte delle Autorità Regionali sul «caso Sanità Brindisi». Tutti gli attori politici, istituzionali e sociali di Brindisi devono chiedere a gran voce che la Regione attui soluzioni strutturali per la sanità in questo territorio. Il diritto alla Salute supera di gran lunga tutti gli altri, compresi i sacrosanti equilibri di bilanci economici e finanziari. La persona viene prima di tutto. La UIL, il Sindacato delle persone, sarà impegnata in prima linea in questa battaglia prioritaria e chiama ancora una volta a raccolta tutti gli attori sociali a fare Rete per le priorità di questo territorio tra le quali la Sanità ha un posto di rilievo.
La UIL di Brindisi ringrazia il DG Roseto per il lavoro che ha svolto nel suo mandato in una situazione complicata e difficile a motivo delle scelte della Regione e del governatore Emiliano.
Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo