Redazione

COMMERCIO ESTERO: COLDIRETTI PUGLIA, EXPLOIT VINO (+9%), OLIO (+33%) E PASTA (+43%) PRODOTTI SIMBOLO DIETA MEDITERRANEA NEL MONDO.

Con un aumento del 43% delle esportazioni della pasta, del 33% dell’olio, del 9% del vino, del 5% dei prodotti della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi si consolida la crescita dell’export agroalimentare pugliese nel mondo trainato dai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea più venduti all’estero. E’ quanto emerge dalle proiezioni della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi nove mesi del 2022 che evidenziano un balzo a doppia cifra per l’alimentare pugliese nonostante la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi.

Il successo dei prodotti della Dieta Mediterranea all’estero confermano l’alto gradimento per la cucina italiana che si è classificata come migliore dieta al mondo del 2023 davanti alla dash e alla flexariana ma è sotto attacco degli effetti del cambiamento climatico, dell’esplosione dei costi di produzione e delle scelte dell’Unione Europea che boccia il vino con etichette allarmistiche e promuove i grilli a tavola.  A pesare sono i rincari energetici ed i ritardi infrastrutturali che a valanga si trasferiscono dai campi alle tavole, il moltiplicarsi delle imitazioni sui mercati esteri ed il rischio di un nuovo protezionismo alimentato da etichette ingannevoli come il nutriscore, un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che – sottolinea la Coldiretti regionale – finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo – continua la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine

A livello generale la Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare in aumento del 13%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 20% mentre – sottolinea la Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 17%. Risultati positivi – precisa la Coldiretti – anche nel Regno Unito con un +18% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+23.%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 20% e in Russia con un -5% fra sanzioni, guerra e pandemia Covid.

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, conclude Coldiretti  nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate.

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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, 60MLN EURO PER ESPIANTI E REIMPIANTI IN SALENTO CON RIMODULAZIONE PIANO RIGENERAZIONE; A LECCE PERSE 3 OLIVE SU 4.

La rimodulazione del Piano per la rigenerazione olivicola porta complessivamente a 60 milioni di euro le risorse per gli espianti e i reimpianti in Salento, considerato che a causa della Xylella fastidiosa sono andate perse 3 olive su 4 con un danno incalcolabile all’economia, al paesaggio e al lavoro. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla delibera di Giunta regionale con la variazione di bilancio per dare corso alla rimodulazione delle risorse con cui sono stati trasferiti sull’articolo 6, utile a finanziare i reimpianti di ulivi in area infetta, i 20 milioni di euro inizialmente destinati alla rimozione delle piante disseccate a seguito della Xylella.

In totale sono 60 milioni di euro a disposizione degli espianti e dei reimpianti – aggiunge Coldiretti Puglia – in modo da soddisfare quanto più possibile le 8.131 domande di aiuto individuali, le 1029 domande di aiuto di adesione e le  26 domande collettive presentate dagli agricoltori.

Con l’operatività del catasto olivicolo delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa diviene più agevole consentire agli agricoltori di espiantare gli ulivi secchi e preparare i terreni per il reimpianto. Il catasto olivicolo è una banca dati depositata presso il SIAN contenente gli esiti della foto-restituzione delle aree interessate – spiega Coldiretti Puglia - i cui contenuti riguardano la puntinatura delle piante di olivo e lo stato di ciascuna pianta (vive, morte e sintomatiche) riferite alle ortofoto.

E’ un fondamentale contributo per favorire la resilienza ambientale e il paesaggio dell’area colpita dalla Xylella, in quanto la piantumazione arborea di oltre 12.000 ettari con l’articolo 6 può porre un freno alla “desertificazione” che il batterio sta provocando – aggiunge Coldiretti Puglia - con il disseccamento di migliaia di ettari arborati considerato che sono oltre 90mila ettari di superficie olivetata intaccati in provincia di Lecce dalla Xylella.

Coldiretti Puglia aveva già indicato l’urgenza di procedere senza indugio all’emissione dei decreti di concessione relativi all’applicazione dell’art. 6 del Decreto Interministeriale sulla Xylella per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile. 

A causa della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia - sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2022. Lo scenario è a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2014 ad oggi. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti – chiedono interventi decisivi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite.

E’ da registrare anche in provincia di Brindisi – aggiunge Coldiretti Puglia - la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti.

La Xylella è arrivata in Puglia portata da piante tropicali giunte dall’America latina e fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati – conclude Coldiretti Puglia - con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva.

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Si è conclusa a Mesagne l’operazione natalizia “Cuore green” che ha permesso al Comune, in collaborazione con il Distretto urbano del commercio, di distribuire ai commercianti ben 310 alberelli di thuja occidentalis che hanno permesso di decorare le vetrine dei negozi. Chiuso il periodo natalizio adesso i commercianti dovranno restituire, da ieri fino al prossimo venerdì 20 gennaio, le piante prese in comodato. Dopodiché il Comune provvederà a piantumarle in alcuni siti pubblici, come il cimitero e la pineta della tagliata, per ampliare il verde pubblico. In ogni modo la stragrande maggioranza di questi alberelli dovrebbe essere piantumata, il condizionale è d’obbligo, in alcuni terreni attigui la chiesa di San Giovanni Paolo II per un nascente parco cittadino. Sperando che i commercianti riportino indietro gli alberelli altrimenti il progetto del Comune entrerà in crisi.

La consegna dovrà essere effettuata presso la piattaforma ecologica di via San Donaci a Mesagne da lunedì 16 gennaio a venerdì 20 gennaio dalle ore 9 alle ore 12. Tuttavia, l’ente pubblico, per la verità, ha soprasseduto a un impegno preso precedentemente e cioè che gli alberelli sarebbero stati ritirati dallo stesso Comune. Infatti, in una comunicazione dello scorso mese di novembre l’ente aveva precisato che “al termine del periodo di feste, il comune di Mesagne provvederà al ritiro degli alberi, che verranno reimpiantati in aree verdi individuate dall’ente”. Poi il dietro front con la riconsegna affidata alla bontà dei commercianti. Questa operazione “green” è costata complessivamente 9 mila 998 euro e 83 centesimi, come è scritto nella determina dello scorso 12 gennaio.  “Abbiamo dato inizio al ritiro di questi alberelli – ha spiegato Antonello Mingenti, assessore alle Attività produttive per il comune di Mesagne – e vedremo in questa settimana quanti ne saranno riconsegnati. Successivamente ci regoleremo come procedere. In ogni modo gli alberi ritirati andranno ad aumentare il patrimonio verde della nostra città”.

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Appello dal Trasfusionale dell’ospedale Perrino per carenza sangue. Nell’ultimo periodo si è registrata una presenza ridotta di volontari nei centri donazione sangue in tutta la provincia a causa dell’aumento di virus influenzali e Covid-19. La direttrice del Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino di Brindisi, Antonella Miccoli, invita a donare chiunque sia in stato di buona salute.

Ricordiamo che per donare il sangue è richiesta età compresa tra i 18 ed i 65 anni (fino a 70 può essere consentito previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio età correlati), bisogna avere peso maggiore di 50 kg, è necessario non aver assunto farmaci antinfiammatori negli ultimi 5 giorni, antibiotici ed antistaminici negli ultimi 15 giorni. Bisogna inoltre essere guariti dal Covid da almeno 14 giorni, mentre chi ha fatto il vaccino può donare dopo 48 ore dalla somministrazione.

Per prenotare chiamare il Centro Trasfusionale al numero 0831 537274.

Tutti possiamo farci portavoce di un'emergenza quotidiana che vede impegnato il personale ospedaliero nella continua ricerca di sangue.

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Proseguono gli interventi di rimozione dei rifiuti abbandonati illecitamente nell’agro di Francavilla Fontana programmati dall’Amministrazione Comunale.  

In queste ore gli operatori sono al lavoro in Contrada Beneficenza.

Si tratta di un intervento particolarmente complesso perché l’area, posta al confine con San Marzano di San Giuseppe e Grottaglie, era stata trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto già oggetto di indagini da parte delle Forze dell’Ordine.

Nella zona, oltre agli immancabili sacchetti, spiccano materiali di risulta, rifiuti provenienti dalle lavorazioni agricole e industriali, teli di plastica, pneumatici fuori uso, imballaggi e rifiuti pericolosi quali l’amianto.rifiuti_gen_2023_2.jpeg

“Siamo tornati in contrada Beneficenza – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – dove avevamo trovato una vera e propria discarica non autorizzata. I mezzi delle ditte incaricate stanno rimuovendo i cumuli di rifiuti e ripristinando lo stato dei luoghi. Insieme alle Forze dell’Ordine, che ringrazio per il costante lavoro sul territorio, abbiamo deciso di presidiare la zona, facendo sentire la presenza delle Istituzioni.”

Lavori in corso anche in contrada La Franca. In questa zona, che raccoglie una densità abitativa residenziale più elevata, gli abbandoni dei rifiuti si sono spinti sin a ridosso delle private abitazioni. Non mancano anche qui sorprese con i soliti sacchetti, i materiali di risulta dell’edilizia e amianto.

“L’abbandono dei rifiuti – conclude l’Assessore Giuseppe Ricchiuti – è un comportamento criminale con cui non dobbiamo rassegnarci a convivere. Non possiamo voltarci dall’altra parte e abbiamo il dovere di intervenire per garantire il decoro e la qualità della vita delle persone che in quei luoghi vivono. A breve sono attese novità in materia di fototrappole.”campagna_bosco_lavori_pala_meccanica_2.jpeg

Gli interventi, resi possibili grazie ad un finanziamento regionale di 50 mila euro, consentiranno la rimozione dei cumuli di rifiuti abbandonati.

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Liste attesa, Gruppo Azione: “La gente malata attende? Secondo il Consiglio questa non è una priorità e si preferisce non affrontare il problema”. 

Dichiarazione dei consiglieri regionali del Gruppo Azione, Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea. 

“La gente è in fila al CUP e soffre sperando di poter accedere alle cure? Certo, ma secondo il Consiglio regionale pugliese questa non è una priorità. E invece di fare qualcosa, magari approvando una propria proposta, si rinvia la nostra proposta di legge, evidentemente perché ci sono cose più importanti. Ma quale può mai essere una cosa più importante delle liste d’attesa in sanità? 
Siamo costretti a ricordare continuamente in cosa consiste il governare e cioè individuare i problemi e offrire le soluzioni. E mentre ricordiamo questa ovvietà, ci ritroviamo a osservare il Governo regionale e buona parte del Consiglio regionale che si mettono all’opposizione di se stessi e degli interessi delle persone. 
Non si vuole ammettere, purtroppo, l’esistenza di gravi problemi organizzativi su cui non si vuole intervenire, aggravati da problematiche oggettive come la carenza di personale. 
È assurdo leggere i dati della Regione, che raccontano un clamoroso disallineamento di tempi tra prestazioni istituzionali e a pagamento, e subire la mancata volontà di metterci riparo, cominciando ad applicare le leggi vigenti e sanzionare chi non le rispetta. 
Che peccato osservare non tanto il mancato raggiungimento dell’obiettivo di aiutare le persone, pur sempre possibile nelle cose umane, ma l’ostinato non provarci e magari con proposte alternative che abbiamo però almeno la parvenza di concretezza piuttosto che l’evidenza di una convenienza a non cambiare mai nulla”.

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I dati diffusi dall’Ispra sulla popolazione dei cinghiali in Italia e sulla strage che se n’è fatta attestano quel che diciamo da sempre: «Più ne abbatti, più si moltiplicano». Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

Un parere degli esperti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in tema di peste suina africana afferma che “la caccia non è uno strumento efficace per ridurre le dimensioni della popolazione di cinghiali selvatici in Europa”.

«Negli ultimi anni si è ragionato solo su come sguinzagliare i cosiddetti “selezionatori” fuori e dentro i parchi anche protetti e, da ultimo, persino nelle zone urbane. La caccia e la “selezione” non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Non lo diciamo solo noi: lo attestano etologi, zoologi, naturalisti. «Il problema della presenza dei cinghiali in città è dovuta a una scorretta raccolta dei rifiuti: dov’è attuata la raccolta porta a porta i cinghiali non si presentano negli abitati. Inoltre, ancor più a monte, vi è la politica dei “ripopolamenti” degli anni passati: i cinghiali che popolano oggi l’Italia, più grandi e prolifici degli autoctoni, sono stati introdotti dai paesi dell’Est Europa a uso e consumo dei cacciatori, cui ora si ricorre per risolvere un problema che loro stessi hanno determinato».

Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute. Purtroppo anche le categorie che dovrebbero adottare misure dissuasive preferiscono poi lamentarsi e chiedere rimborsi pubblici.

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La foto molto bella di Samuele Carlucci ha impresso gli ultimi lavori che si stanno svolgendo presso la chiesa di Santa Maria in betlemme prima della riapertura e riconsegna alla comunità locale. 

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RIFIUTI: COLDIRETTI BARI, MODELLO AGRICOLTURA RUOTI ATTORNO A TERRITORIO, AMBIENTE E SICUREZZA ALIMENTARE DA GARANTIRE AI CITTADINI-CONSUMATORI. 

Va tutelato e rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori. E’ quanto ha ribadito Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari, nel corso del consiglio comunale monotematico a Bitonto sulla realizzazione di un bacino di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.

Coldiretti non accetta che si perseveri con strategie che non tengano in dovuto conto esigenze e bisogni delle comunità interessate. Coldiretti chiede che venga attuato un modello di sostenibilità che tenga conto delle condizioni biofisiche della Puglia e delle sue risorse, fattori di crescita economica fondamentali e insostituibili, a partire dalla piena applicazione della legge contro il consumo del suolo. A differenza di quello che potrebbe sembrare, la sostenibilità non è un modello anti-crescita, ma piuttosto – insiste Coldiretti Bari - un modello che persegue lo sviluppo in modo tale che le risorse vengano rispettate e utilizzate in maniera oculata. Il concetto di sostenibilità si compone di tre elementi distintivi, economia, uguaglianza, ambiente.

Capitolo a parte merita il già grave fenomeno dello smaltimento illecito e incontrollato dei rifiuti nelle campane, con le aree rurali utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, dove al contempo – denuncia Coldiretti Bari - gli imprenditori agricoli sono chiamati a rimuovere i rifiuti sversati da altri a proprie spese, se non riescono a dimostrare di non averli prodotti.

Si tratta di un problema grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni generenon sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, da immondizia a plastica, da elettrodomestici fino a lamine di amianto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile.

Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti provinciale – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale – conclude la Coldiretti Bari – occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi. 

Al Palazzetto di Francavilla una nuova prova superata dal sestetto di casa dopo un momento di grande difficoltà.

Ci hanno abituati bene, le ragazze della Volley Vipostore Francavilla. Guardando le facce e i sorrisi del pubblico che iniziava già presto ad affollare gli spalti del palazzetto, i sorrisi e le battute scambiate raccontavano di fan pronti a vedere una nuova prova del nostro rullo compressore. 

Chi frequenta i campi da un po’, però, sa che ogni sfida nasconde insidie, sorprese e prove diverse ed è per questo che, oggi più che mai, possiamo affermare che la vittoria ottenuta dalla squadra francavillese è merito di tutti. Persino del pubblico.

Nell’altra metà campo la Star Volley Bisceglie era un’avversaria che non andava sottovalutata, e che non si è fatta sottovalutare. Del resto la squadra dell’allenatore Sarcinella è stata composta, sin dalla scorsa estate, con il chiaro obiettivo di fare il salto di categoria. 

Disegno avanzato ulteriormente durante la campagna acquisti invernale, con l’aggiunta in squadra della fortissima Lucia Bacchi, che insieme ad Annalisa Mileno e Silvia Costantini porta davvero in alto il valore del sestetto ospite.

Ciò nonostante, il rullo Vipostore è partito come da copione. Un primo set caratterizzato da aggressività, concentrazione e determinazione. Lo dimostrano i parziali (8-6 | 16-8 | 21-12) e il punteggio di fine set 25-13: la Volley Vipostore scende in campo senza se e senza ma.

Il secondo set è iniziato con una gioia per gli amanti dello sport, e una grande sofferenza per i cuori dei tifosi: scambi lunghi, una grande fase muro-difesa e tensione alle stelle! Decine di volte si sono sentite le esultanze partire un secondo troppo presto, su schiacciate poderose e salvataggi all’ultimo centimetro. 

La partita, però, era tutt’altro che chiusa. Sul 18-11 la capitana Emanuela Morone è costretta ad abbandonare le sue compagne, sostituita da Simona Lapenna, per un infortunio. Il colpo – psicologico – si sente e si vede.

La Star Volley non si lascia attendere, ribaltando la situazione, con un 21-20 che diventa alla fine un 22-25 a loro favore. 

Quando il gioco si fa duro… tutti iniziano a giocare, verrebbe da dire! Alla terza ripresa, grazie all’esperienza e alla conduzione di Mister Giunta, dello staff, e con il fortissimo supporto di tutto il palazzetto, la squadra è scesa in campo coesa e determinata.

25-20 il finale del terzo set e 25-23 al quarto portano a casa un risultato sofferto, sentito da tutti, e per questo tremendamente più emozionante.

Una grande prova di sport, di carattere, che testimonia il grande lavoro fatto finora e il valore di ognuno dei membri e dei supporter della società, ormai orgoglio francavillese.

TABELLINO

Vipostore Francavilla – Star Volley Bisceglie 3 – 1

(25-13; 22-25; 25-20; 25-23) 

Vipostore Francavilla: Kostadinova (19), Tornesello (7), Quarto (L), Mercanti (5), Labianca (16), Lapenna (4), Cristofaro (10), Morone (5),  D’Onofrio, Fanigliulo, Caforio, Di Paola. 
All. Giunta, Vice All. Vannicola. 

Star Volley Bisceglie: Bacchi (10), Mileno (5), Todisco (L), Haliti (9), Volpe (1), Costantini (14), Padula (7), Telesca (1), Cacciapaglia (3), Losavio,  Gambacorta, Zicari, Lato.
All. Sarcinella