Redazione

Si preannuncia «caldo» di prenotazioni il primo fine settimana di giugno, successivo al vertice fra i Grandi della Terra in Puglia. La mostra «G7, Sette secoli di arte italiana», allestita nelle sale nobili del castello di Mesagne (Brindisi) per la cura del prof. Pierluigi Carofano e organizzata - nell’ambito del Protocollo d’Intera Puglia Walking Art - da Micexperience Rete d’Impresa, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura, si accinge ad accogliere, da domani a domenica, numerosi gruppi di visitatori, già prenotati, che raggiungeranno la cittadina dalla Puglia e da diversi luoghi d’Italia. «Abbiamo prenotazioni dalle province pugliesi e da diverse regioni del Meridione – conferma il presidente di Micexperience Rete d’Impresa e ideatore di Puglia Walking Art, Pierangelo Argentieri -. Avevamo più volte fatto presente che le 51 opere in mostra costituiscono un’esperienza unica e difficilmente ripetibile, perché diverse di esse sono già destinate ad altre performances; così come siamo certi che quello di Mesagne è un evento unico nel panorama culturale dell’Italia meridionale: un faro acceso fino al 30 novembre prossimo».

In questi giorni a ridosso della festa di San Giovanni Battista (24 giugno) c’è chi ha anche colto la singolarità di come sia possibile operare un raffronto sul tema fra l’arte trecentesca, presente con Cecco di Pietro e il suo «San Giovanni Battista», l’arte di Leonardo da Vinci e collaboratore con «La Vergine delle rocce»  (versione Cheramy) e quella di Piero di Cosimo, di poco posteriore a Leonardo, presente nella mostra mesagnese con una «Madonna col Bambino e san Giovannino», proveniente da una collezione privata fiorentina.

«Stando ai commenti di chi ha già visitato la mostra in questi giorni – sorride Argentieri – è difficile stabilire se  sia una star assoluta o piuttosto un insieme di artisti che la rendono davvero eccezionale. Di certo c’è che i visitatori gradiscono molto l’allestimento, con la possibilità concreta di gustare l’arte stando comodamente seduti su divani Edra il tempo necessario per un “a tu per tu”, che non sempre è possibile realizzare».

«Ogni opera è come un sassolino che segna un percorso di cambiamento che allora come oggi è una scelta radicale quanto difficile e coraggiosa», legge il visitatore all’inizio del percorso espositivo, che risulta essere «una proposta che non può certamente essere esaustiva, ma traccia un percorso presentando alcuni dei Maestri della storia dell’arte italiana nel corso di sette secoli». Si parte con “Gli albori dell’arte italiana” e si prosegue riflettendo su “Il primo Rinascimento”, dirigendosi “Verso la maniera moderna”. Ci si tuffa quindi ne “Il Seicento: Naturalismo Classicismo e Barocco” e ancora ne “Il Neoclassicismo e il gusto per l’antico”. Volgendo verso la conclusione del percorso espositivo, quindi, ecco le ulteriori riflessioni su “L’Ottocento. Citazioni letterarie e rappresentazioni del vero” e su “Il Novecento, un secolo di sperimentazioni”. Il tutto in una sapiente compresenza di opere custodite in Musei e Pinacoteche pubbliche e collezioni private: da un seguace di Nicola Pisano ad Alberto Burri, con unico artista vivente Roberto Ferri. Fra i due estremi, nelle sale del castello di Mesagne (Brindisi) continuano a stupire tanti Maestri dell’Arte italiana, che hanno lasciato segni tangibili delle loro spiccate, ed a volte uniche, capacità artistiche.

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Il Sindacato Cobas ha dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori della BMS ed organizza per Mercoledì 26 Giugno alle ore 12,30 un sit in sotto il Comune di Brindisi,in Piazza Matteotti .

Il motivo della protesta è perché i lavoratori  non hanno  ancora ricevuto il saldo del mese di Maggio e per il comportamento aziendale che nemmeno  comunica al Cobas  le difficoltà che già sapeva di avere, facendoci trovare in una situazione difficile.

Nella giornata del sit in chiederemo un incontro al Signor Sindaco di Brindisi, Pino Marchionna,  affinchè ci chiarisca quale è la posizione di partiti, consiglieri, comunali, assessori, sulla BMS ed il percorso da intraprendere per il salvataggio della stessa .

Solo un lungo colloquio con un dirigente del Comune di Brindisi in questi giorni ha permesso al sindacato Cobas di conoscere le difficoltà che abbiamo davanti ed il tentativo di superarle, mentre l’amministratore  non ci ha assolutamente informati di nulla di quello che stava avvenendo.

Riepiloghiamo i diversi passaggi per continuare a sperare in un salvataggio della BMS, dove ci sembra fondamentale accompagnare alla pensione numerosi dipendenti che hanno gravi patologie utilizzando anche periodi di cassa integrazione ed il rientro di precari storici:

Il Comune di Brindisi non ha potuto pagare numerose fatture a BMS perché  il DURC(documento unico di regolarità contributiva) non era in regola.

L’agenzia delle entrate ha mandato le cartelle dei pagamenti relativa ai contributi non versati all’INPS.

Per poter sbloccare la situazione ci sono state una serie di azioni:

-BMS  ha votato finalmente il bilancio 2023.

-Un piccolo bilancio di questi mesi del 2024 per dimostrare la possibilità di poter assolvere ai debiti e chiedere la rateizzazione ,

basta pagare la prima rata dopo aver ottenuto la rateizzazione che il Durc viene sbloccato diventando positivo.

Questo permetterebbe l’immediato pagamento della parte che manca degli stipendi ed una maggiore serenità.

-Per poter poi realizzare un qualsiasi percorso relativo al salvataggio è necessario il   parere positivo   del collegio dei revisori sui diversi piani di risanamento economici , piano industriale,ed altri elementi ancora.

-Il Comune di Brindisi deve ripianare i debiti.

-Svolgimento di un Consiglio Comunale che tratti completamente i problemi di BMS.

Una strada lunga ma se percorsa correttamente può portare a soluzioni definitive.

Noi combattiamo per quelle !!!

Per il Cobas Roberto Aprile

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La Puglia si conferma prima in Italia, per il quarto anno consecutivo, per qualità delle acque di balneazioneI dati sono stati rilevati dal Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente

La Puglia si conferma prima in Italia, per il quarto anno consecutivo, per qualità delle acque di balneazione (eccellenti per il 99,7%), seguita da Friuli Venezia Giulia (99%), Sardegna (98,4%), Toscana (98,2%).

È il risultato delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2020-2023) dal Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (la rete che coordina le varie Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale, tra cui l’Arpa Puglia - comunicato stampa Snpa undefined; Infografica: undefined ).

Alla conferenza stampa di presentazione dei monitoraggi realizzati da Snpa, che si è svolta il 20 giugno 2024 presso la sede della Direzione Generale di Arpa Puglia, sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, il direttore scientifico di Arpa Puglia, Vincenzo Campanaro e il direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro.mare_controllo_qualità_acqua.png

"Per il quarto anno consecutivo la Puglia ha il mare più pulito d'Italia – ha detto Michele Emiliano -, un risultato per il quale dobbiamo ringraziare i pugliesi, i comuni, i sindaci, l'Acquedotto pugliese per i depuratori, la disciplina delle imprese, per un risultato di squadra davvero straordinario" è il commento del presidente Emiliano. "L'Arpa è il guardiano proattivo di questi risultati di bonifica ambientale della Regione Puglia, abbiamo risolto un'infinità di infrazioni legate a siti inquinati perché Arpa segue i grandi siti industriali pericolosi. Per questo il mio ringraziamento va ad Arpa assieme all'impegno di stabilizzare tutti i giovani professionisti che lavorano qui ancora con contratti a tempo determinato, perché senza la loro qualità professionale sarebbe stato impossibile ottenere questi risultati. La Puglia ha il mare più pulito d'Italia, un risultato del genere non si raggiunge schioccando le dita ma con un durissimo lavoro di squadra. E la nostra regione può contare su una squadra magnifica".

"Acque pulite e incontaminate: la Puglia si riconferma regione leader - ha dichiarato l'assessora all'Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani -, con un primato indiscusso per qualità delle acque di balneazione. Ne ha dato conferma il monitoraggio di Arpa e, di recente, per l’anno 2024 la Foundation for Environmental Education (FEE) ha, altresì, assegnato 24 bandiere blu, con tre nuove località balneari riconosciute che rispettano i criteri come la gestione sostenibile del territorio. Sono risultati straordinari ma che hanno dietro un lavoro costante e serrato di gestione, monitoraggio e controllo, che come Regione svolgiamo con Arpa Puglia e Acquedotto Pugliese, con i suoi impianti di depurazione. Godiamo di una ricchezza marina e costiera che ci invidia il mondo intero, ma che va preservata con azioni quotidiane di ogni singola persona. Come Regione stiamo puntando non solo su interventi di protezione ambiente per garantire un presente e un futuro sostenibile: la strategia di sviluppo sostenibile regionale di cui ci siamo dotati è un documento fondamentale di programmazione che stiamo attuando su diversi fronti. Ma stiamo avviando, altresì, azioni specifiche di sensibilizzazione  dell'opinione pubblica finalizzata alla cura delle nostre spiagge e alla conoscenza, soprattutto nelle giovani generazioni, del patrimonio paesaggistico, turistico, economico e sociale che la Puglia detiene”.

"Anche quest'anno la Puglia è prima per la qualità delle acque di balneazione – ha dichiarato Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia -. Un dato certificato dal Sistema nazionale della protezione dell'ambiente, un sistema a rete che monitora e controlla tutte le coste italiane, consolidato dal punto di vista scientifico. È un'eccellenza per il nostro Paese, una garanzia che non riguarda solo la qualità ambientale delle acque ma la loro salubrità, quindi la salute dei mari nei quali si bagnano tanti cittadini e tanti turisti che affollano la Puglia perciò siamo felici di aver conquistato il quarto scudetto consecutivo".

Buone notizie anche per l’intero litorale italiano monitorato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Come riportato dal comunicato stampa Snpa, è stata “confermata anche nel 2024 l’eccellenza delle acque di balneazione italiane. Sulla base delle attività di monitoraggio del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente è stata aggiornata la classificazione dei tratti di costa adibiti alla balneazione. I risultati mostrano che 5.090 chilometri di tratti marini (il 95,6% della costa monitorata) sono inseriti nella classe di qualità “eccellente”, la più alta prevista dal sistema di classificazione europeo. Se si aggiungono anche i tratti con classificazione “buona” (153 chilometri, pari al 2,9% del totale) si arriva al 98,5%. Trentadue chilometri (0,6%) rientrano nella classe di qualità “sufficiente”, 44 chilometri in qualità “scarsa” (0,8%).

I chilometri di costa in qualità “eccellente” raggiungono percentuali molto elevate in ogni regione.laboratorio_analisi.png

Percentuali analoghe emergono per la qualità delle acque di balneazione di laghi e fiumi: sui 662 chilometri su cui avviene il monitoraggio, 630 chilometri sono bagnati da acque di qualità eccellente, pari al 95,2% del totale monitorato. Venti chilometri sono in qualità buona (3,1%), 6 chilometri in qualità sufficiente (0,9%), 1 chilometro in qualità scarsa (0,2%).

Si tratta di dati ormai consolidati, che confermano quanto rilevato negli anni precedenti, frutto dell’attività di sorveglianza e controllo a cura delle Agenzie ambientali, che effettuano il monitoraggio in gran parte delle regioni. Nell’arco del 2023, il Snpa ha prelevato circa 26mila campioni di acqua di mare e oltre 2.300 campioni di acque di fiumi e laghi, per un totale di più di 28mila campionamenti. Sono due i parametri microbiologici in base ai quali viene valutata la balneabilità delle acque, le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali. Complessivamente, sono 4.710 le aree su cui viene svolto il monitoraggio.

A livello europeo le acque italiane risultano migliori della media dei Paesi Ue, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente.

La classificazione in vigore in questa stagione balneare si basa sulle campagne di monitoraggio svolte nei quattro anni precedenti ed è quella che viene comunicata anche all’Agenzia europea per l’ambiente. I prelievi poi proseguono per tutta l’attuale stagione balneare, avviati già da diverse settimane. Gli esiti vengono pubblicati sui siti delle singole Arpa e sul portale Acque del Ministero della Salute. In caso di superamenti dei limiti di legge, i risultati vengono trasmessi alle autorità locali per l’emanazione di divieti temporanei di balneazione.

Il lavoro di monitoraggio e classificazione svolto dal Snpa scaturisce dalla direttiva europea 2006/7/CE sulla gestione della qualità delle acque di balneazione, dal decreto legislativo 116/2008 di recepimento della direttiva comunitaria e dal decreto attuativo DM 30 marzo 2010, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente e scarsa.

A tutela della salute dei bagnanti, le Arpa svolgono anche un monitoraggio di sorveglianza per organismi potenzialmente tossici (cianobatteri, alghe come Ostreopsis ovata - sul sito di Arpa Puglia al link undefined) sia nelle acque marine sia in quelle lacustri, propedeutico all’eventuale adozione di misure restrittive nelle condizioni previste dalla normativa. Inoltre, le Agenzie per l’ambiente effettuano anche prelievi straordinari in caso di anomalie, ad esempio presenza di schiume e colorazioni anomale, con indagini volte anche ad accertare eventuali contaminazioni chimiche (tensioattivi e idrocarburi).

Si precisa che le percentuali per le acque marine sono riferite al totale della costa monitorata da Snpa, escludendo dunque la costa siciliana, monitorata dal sistema sanitario regionale, e le aree permanentemente vietate alla balneazione per diversi motivi (foci dei fiumi, porti, aree militari, aree protette) in cui generalmente non si effettuano prelievi. Per le acque fluviali e lacustri, i dati si riferiscono anche a Lombardia e Provincia di Trento dove il monitoraggio è a cura del sistema sanitario”.

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In Puglia

Lungo i 1000 km circa di costa pugliese la Regione Puglia ha individuato, ai sensi dell’attuale normativa di riferimento, ben 676 “acque” (tratti) destinate alla balneazione, che corrispondono ad un totale lineare pari a circa 800 km: in particolare sono state individuate n. 254 acque di balneazione in provincia di Foggia, n. 46 in provincia di Bat, n. 78 in provincia di Bari, n. 88 in provincia di Brindisi, n. 139 in provincia di Lecce e n. 71 in provincia di Taranto (gli elenchi di tali acque, distinti per provincia, sono riportati nelle delibere di Giunta regionale dal n. 2465 al n. 2470 del 16 Novembre 2010 e s.m.i.). Arpa Puglia effettua il monitoraggio delle acque di balneazione regionali controllandone la qualità. Durante il periodo stagionale di monitoraggio in ogni “punto stazione” sono misurati in campo diversi parametri meteo-marini, mentre in laboratorio sono analizzati i campioni per la determinazione della carica batterica, calcolata, come dalle altre Agenzie italiane, rispetto a valori soglia di due parametri microbiologici: “Enterococchi intestinali” ed “Escherichia coli”; in relazione ai campioni raccolti, si stima che ogni anno l’Agenzia pugliese effettui circa 8.500 determinazioni analitiche di laboratorio.

Per quanto riguarda la Puglia, lo 0,3% di acque di balneazione in classe di qualità “non eccellente” riguarda i seguenti siti: “Foce Fiume Lauro (30 m a destra)” e “Foce Fiume Lauro (30 m a sinistra) nella laguna di Lesina, entrambi classificati in qualità “sufficiente”, “Fogna Cit.na Molfetta (500 m a sud)” lungo il litorale dell’omonima cittadina e “Spiaggia libera Ginosa Marina-Fiume” in provincia di Taranto, entrambi classificati in qualità “buona”, Si fa comunque notare che dei quattro siti sopra descritti due riguardano le acque marino-costiere (lungo il litorale di Molfetta e di Ginosa Marina), gli altri due fanno invece riferimento ad acque di transizione (nella fattispecie la laguna di Lesina).

Tutti i dati sono sempre disponibili sul sito istituzionale di Arpa Puglia, all’indirizzo web undefined , dove è possibile, utilizzando una mappa interattiva, visualizzare la localizzazione geografica delle acque di balneazione nonché dei singoli punti di monitoraggio, a cui sono associati i risultati analitici più aggiornati; alla stessa pagina web sono inoltre riportati i dati, in forma tabellare e sotto forma di bollettino mensile, anche per i periodi precedenti a quello visualizzato. Proprio in virtù del monitoraggio effettuato, Arpa Puglia ha in disponibilità e elabora una notevole mole di dati, che consente di fornire un quadro sulla situazione annuale e sulla serie storica a proposito dello stato di qualità delle acque di balneazione pugliesi.

Fastweb e il Comune di Ostuni hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa con l’obiettivo di trasformare la città nella prima “Supercity” d’Italia. Fastweb, il primo operatore italiano ad acquisire un supercomputer Nvidia di ultima generazione dedicato all’IA e a sviluppare un modello di IA generativa  (LLM - Large Language Model) addestrato nativamente in lingua italiana, metterà le proprie infrastrutture e competenze a disposizione del Comune di Ostuni per dare vita a un nuovo modello di città intelligente potenziata dell’AI, attraverso lo sviluppo di un ecosistema di soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale Generativa e l’IoT (Internet of Things) con il fine di rendere ancora più efficienti i servizi ai cittadini e migliorare la gestione del territorio.

Agevolare il rapporto dei cittadini e dei turisti con la città ed i suoi servizi, rendendo il territorio di Ostuni ancora più attrattivo, monitorare in modo sempre più efficiente il territorio, valorizzare il patrimonio artistico: questi ed altri i potenziali ambiti e obiettivi della collaborazione tra Fastweb ed il Comune di Ostuni che saranno definiti nelle prossime settimane, d’accordo tra le parti, e presentati oggi in conferenza stampa alla presenza del Sindaco del Comune di Ostuni Angelo Pomes e del Consigliere Comunale delegato alla digitalizzazione e innovazione Fabio Giorgino, dell’Amministratore Delegato di Fastweb Walter Renna e dell’Area Manager Sud Est del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Alberto Giaccari.

Tramite l’integrazione con un assistente evoluto AI multilingua, il sito web del Comune di Ostuni diventerà un portale in grado di rendere ancora più semplice ed efficace la comunicazione tra l’amministrazione e i cittadini, i residenti stranieri e i turisti, consentendo ad esempio, di inviare richieste e gestire pratiche amministrative in modo semplice e veloce. Anche la funzione di ricerca di notizie e di informazioni sui servizi erogati dal Comune così come dei percorsi stradali e automobilistici consigliati sarà più rapida e interattiva.

L’Ufficio Rapporti con il Pubblico (URP) diventerà digitale e accessibile sia da web che da App. Una piattaforma interattiva, multilingua e disponibile 24 ore su 24 consentirà ai cittadini di inviare segnalazioni e richieste di informazioni che aiuteranno l’amministrazione non solo di rilevare i nuovi bisogni dei cittadini ma anche di migliorare i servizi erogati.

Nel percorso di trasformazione del Comune di Ostuni verso una Supercity, l’intelligenza artificiale potrà essere applicata anche in numerosi altri ambiti, tra cui la tutela del territorio dal punto di vista ambientale e il monitoraggio delle zone a rischio idrogeologico così come della presenza di incendi o nell’ambito della smart mobility con la possibilità per i cittadini, tramite App, di localizzare i parcheggi disponibili più vicini. Parallelamente, grazie all’AI, l’Amministrazione sarà in grado di monitorare il flusso del traffico e degli accessi in città e prevedere lo stato di congestione delle strade nonché di simulare gli impatti sul traffico in seguito a interventi sulla viabilità.

Molteplici anche gli sviluppi possibili in ambito culturale per la valorizzazione dei beni artistici attraverso la digitalizzazione dei siti di interesse e l’impiego di avatar AI-Based multilingua in grado di interagire e coinvolgere i visitatori nel corso di tour virtuali di visita. Numerose anche le possibili applicazioni nell’ambito del design urbano con la possibilità di ricreare digitalmente la città, progettare nuove aree e infrastrutture e ripensare alle politiche del territorio.

“Ostuni è destinata a diventare un laboratorio vivente dell'innovazione, dove l'intelligenza artificiale non solo rivoluzionerà la gestione urbana, ma plasmerà un'esperienza cittadina senza precedenti” dichiara il Sindaco di Ostuni Angelo Pomes. “Questa partnership con Fastweb segna l'inizio di una trasformazione epocale, unendo le forze per creare una Supercity all'avanguardia, dove l'AI guiderà ogni passo verso un futuro più efficiente, inclusivo e sostenibile. Siamo entusiasti di dare forma a questo progetto ambizioso, che porrà Ostuni sotto i riflettori come punto di riferimento per l'innovazione urbana in Italia”.

“L’obiettivo dell’intesa è quello di migliorare la qualità dei servizi offerti” dichiara Fabio Giorgino, Consigliere Comunale delegato alla digitalizzazione e innovazione del Comune di Ostuni “attraverso una rivoluzione digitale che renderà Ostuni un esempio di eccellenza nel panorama urbano italiano. Con l'integrazione dell'intelligenza artificiale nei nostri processi amministrativi e nei servizi erogati, miriamo a trasformare radicalmente l'esperienza dei cittadini e dei visitatori, rendendo più accessibili e efficienti le risorse e le informazioni del Comune. Questo accordo rappresenta un passo decisivo verso una città più smart, capace di anticipare le esigenze dei suoi abitanti e di offrire soluzioni innovative per una migliore qualità della vita".

“Grazie all’intesa che abbiamo siglato con l’amministrazione, Ostuni diventerà una città tra le più innovative d’Italia e dove concretamente l’intelligenza artificiale potrà dispiegare le sue potenzialità, anche nell’ambito della protezione e della valorizzazione del territorio” ha dichiarato Walter Renna, Amministratore Delegato di Fastweb. “Attraverso l’AI sarà possibile creare un modello di città moderna, digitale e inclusiva non solo per i suoi cittadini ma anche per i tanti turisti che la visitano ogni anno e che potranno dialogare con il Comune, accedere ai servizi grazie al digitale in modo interattivo e scoprire un territorio ricchissimo fatto di cultura e di tradizioni antiche”.

“Grazie a un recente DDL l'Italia si distingue per essere il primo paese a intraprendere un iter legislativo complesso e innovativo in materia di Intelligenza Artificiale, anche attraverso una robusta struttura di governance” ha dichiarato Alberto Giaccari, Area Manager Sud Est del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri. “Osserviamo con attenzione e spirito collaborativo il percorso che il Comune di Ostuni ha già intrapreso verso un’autentica trasformazione digitale, che renderà l’interazione con i cittadini e i turisti sempre più efficace e rapida”.

In allegato il comunicato stampa ed una foto. Nella foto da sinistra a destra, Alberto Giaccari, Area Manager Sud Est del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Sindaco di Ostuni Angelo PomesWalter Renna, Amministratore Delegato di Fastweb e Fabio Giorgino, Consigliere Comunale delegato alla digitalizzazione e innovazione del Comune di Ostuni.

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La città di Brindisi punta con decisione sullo sviluppo di tutte le attività legate al mare, da sempre volano di sviluppo del territorio. Ed intende farlo anche attraverso la promozione di grandi eventi legati proprio alla sua risorsa più importante.

Da qui la nascita della rassegna “Brindisi tra onde e nodi – estate 2024” che è frutto di un accordo di cooperazione tra Regione Puglia, Pugliapromozione e Comune di Brindisi.

Un primo esempio in tal senso si è consumato nei giorni scorsi, alle soglie del G7 Italia (vissuto in maniera eccellente nel territorio della provincia di Brindisi, con un incredibile ritorno di immagine a livello mondiale), con la Regata velica internazionale “Brindisi-Corfu” che ha richiamato 102 imbarcazioni provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero. E’ stato un evento velistico di primissimo piano che ha raggiunto ottimi livelli tecnici e che ha fatto registrare la presenza di numerose imbarcazioni provenienti dall’estero e da altre regioni italiane.

A conferma di un mese di giugno di grandissimo impatto vi è lo svolgimento – sempre su iniziativa del Circolo della Vela e grazie alla fiducia accordata dalla Federazione Italiana Vela - del Campionato italiano di Vela d’altura Edison Next (24-29 giugno) che vedrà impegnati gli equipaggi delle imbarcazioni più competitive a livello nazionale. Anche in questo caso si va verso numeri-record in termini di partecipazione, con la conseguente visibilità a livello nazionale. Al momento sono 48 le iscritte.

“Il Circolo della Vela di Brindisi – ha affermato il Presidente Gaetano Caso – ha compiuto grandi sforzi organizzativi per creare le condizioni ideali richieste da un appuntamento velistico di tale importanza. Sono già in arrivo in città centinaia di velisti ed i loro accompagnatori e non a caso si è reso necessario bloccare per tempo una adeguata disponibilità alberghiera”.

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E’ da tempo che, la scrivente Associazione di Categoria che mi onoro di rappresentare in qualità di Coordinatore Provinciale delle Imprese del Commercio su Aree Pubbliche, maggiormente rappresentativa a livello regionale e nazionale, unitamente a Casambulanti, chiede un incontro con l’Amministrazione Comunale di Brindisi, per rappresentare le numerose criticità che si sono avvicendate nel corso di tutti questi anni nell’Area Mercatale del rione Santa Elia.

Numerosi sono stati i tentativi di sollecito al Sindaco ed all’Assessore al ramo, ma, purtroppo, per mera sopraffazione di snobismo, ancora oggi, obtorto collo, nulla è cambiato e non è stato dato gentile riscontro.

A distanza di un anno dall’insediamento della nuova Amministrazione, pur condividendo le variegate problematiche che investono l’intera Città, speravamo in un miglioramento, ma di riordino del Mercato settimanale non se ne discute minimamente, tenendo conto delle potenzialità e dell’intero indotto commerciale che rappresenta il Mercato più grosso di tutta la Provincia di Brindisi.

Una sana, ammirevole e competente azione politica, deve essere all’altezza di rappresentare egregiamente il mandato ricevuto dai Cittadini, attraverso una concertazione proficua al fine di risolvere problemi incancreniti e irrisolti da anni.

I Cittadini di Brindisi hanno fatto una scelta di campo, conferendo un mandato ben preciso che va nella direzione della semplificazione e soluzione delle problematiche e non nella elusione totale.

Noi siamo stanchi di questo modus operandi, tant’è che nelle more e nel caso in cui non dovessero esserci segnali di riscontro, saremmo costretti a chiedere un incontro con sua Eccellenza Sig. Prefetto dott. Luigi Carnevale, per rappresentare tutto il nostro totale disappunto.

Ritornando alla questione Mercato, stigmatizziamo sin da subito e siamo fortemente contrari sul tipo di approccio avvenuto in maniera violenta da parte dell’organo preposto alla vigilanza e controllo dell’intera area mercatale, nei confronti degli Operatori. Non è condivisibile agire in questa maniera, creando timore e confusione ai concessionari di posteggio nonché frequentatori assidui del mercato. Gli spazi concessi con autorizzazione amministrativa ad ogni Operatore, qualora dovessero sorgere problematiche di pubblico interesse o urgenze che impedirebbero l’utilizzo dell’Area o di alcune strade adibite a Mercato settimanale, la competenza è in capo al Consiglio Comunale con modifiche da apportare al DSC, previo parere obbligatorio  da parte delle Associazioni di Categoria (vedi LEGGE REGIONALE 16 aprile 2015, n. 24- art.3 comma 2 e3).

Ma tutto questo, come già anticipato, il Comune di Brindisi non intende minimamente recepirlo!

Confidiamo in un ravvedimento, dopo l’ennesimo sollecito, in un cortese ed immediato riscontro, creando i presupposti per una concertazione costruttiva per il bene dei Cittadini, dell’Intera Città e soprattutto per gli Operatori Commerciali che, con enormi sforzi, intendono continuare ad onorare il dovuto pagamento della nuova tassa mercatale.

Il Coordinatore Provinciale

Tommaso Attanasi

a New Virtus Mesagne piazza il colpaccio in panchina: dopo vent’anni e tantissimi successi, Davide Olive chiude il cerchio e torna sulla panchina dove tutto ha avuto inizio, quella del Palazzetto di via Udine.
Davide Olive, classe 1974, inizia la sua carriera da allenatore occupandosi del settore giovanile dell’allora Fortitudo Mesagne, dove colleziona una serie di importanti risultati che, nel 2000, gli vale la chiamata del Basket Francavilla. I successi ottenuti con i biancazzurri, sempre nel mondo degli under, contribuiscono alla sua promozione in prima squadra, dove compie un autentico miracolo portando la squadra francavillese dalla Serie C2 ai playoff per la Lega2 nel giro di pochi anni. Successivamente siede sulla panchina della Andrea Pasca Nardò, lasciando il segno con un'altra promozione dalla Serie C alla Serie B. Nel 2019 approda alla CJ Taranto in Serie C, dove conquista un'insperata salvezza per poi centrare l’ennesimo salto di categoria nell'anno seguente.
Nel frattempo, Olive non smette di occuparsi del basket giovanile e fonda insieme ad altri soci la Fortitudo Francavilla, legata ad un progetto innovativo che inizia a raccogliere i frutti, nella stagione appena conclusa, con la prima storica partecipazione alle Finali Nazionali Under 19.
Ivano Guarini, presidente della New Virtus Mesagne, commenta cosi il ritorno a Mesagne di Coach Olive: “Siamo davvero soddisfatti di aver riportato a casa un allenatore come Davide. È stata una trattativa lampo, visto il desiderio di entrambi di cominciare quest'avventura. Il suo arrivo conferma la bontà del progetto che stiamo cercando di mettere in piedi".

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«Pianeta casa», a S. Vito dei Normanni si apre una nuova pagina, scritta in maniera condivisa dagli amministratori e dai tecnici e, soprattutto, in favore dei cittadini.

Il Consiglio comunale, nell’ultima seduta di venerdì 14 giugno, con voto unanime dei consiglieri, ha infatti approvato la variazione al Piano Regolatore Generale, per gli incentivi volumetrici previsti per gli interventi di ristrutturazione (ampliamento, demolizione-ricostruzione e demolizione-ricostruzione con delocalizzazione) in specifici ambiti e di zone di intervento.

«Mi corre l’obbligo di evidenziare che si giunge all’approvazione di questa Delibera (siamo tra i primi 10 Comuni di Puglia su 257), non solo dopo il dovuto passaggio in Commissione Consiliare ma anche dopo un confronto con i tecnici del posto che hanno potuto non solo conoscerne la bozza in anteprima ma anche apportare qualche utile contributo» ha detto il vicesindaco Antonio Santoro, a conclusione del suo intervento e prima che si passasse alle operazioni di voto, concluse con un suffragio unanime.

Ma perché si volta pagina?

«La prima importante novità della nuova legge regionale è insita nella sua natura strutturale, è cioè una legge che non è vincolata ad un arco temporale determinato, nel senso che non vi è una scadenza, ma rimarrà in vigore fisiologicamente fino a quando non interverrà una nuova legge in sua sostituzione», ha spiegato Santoro, ribadendo che la Regione «ha voluto fornire ai suoi Comuni uno strumento normativo strutturale da applicare nei territori interessati mediante un unico passaggio di adozione di una Delibera di Consiglio Comunale».

«Si tratta, nella sostanza, di interventi finalizzati alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ed alla promozione degli interventi di edilizia residenziale orientata alla riduzione del degrado, del sottoutilizzo e dell’abbandono degli ambiti urbanizzati interessati, così contribuendo al contenimento del consumo di suolo, all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici a scala urbana», aggiunge Santoro, spiegando che la finalità perseguita «è quella di rendere il patrimonio edilizio esistente più vivibile, vissuto, idoneo, efficientato e moderno».

Non solo: «La norma prevede, inoltre, che i Comuni possono applicare la variante anche nell'ambito delle zone E, quindi nelle zone agricole. Noi, ovviamente, abbiamo inserito in delibera anche le zone E, nella loro totalità, con il limite però previsto a livello normativo, a cui quindi non si poteva derogare. Per le zone E, infatti, vige, sia nella norma, e di conseguenza nella Delibera approvata, il limite normativo che consente l’applicazione della variante solo laddove vi è una destinazione di partenza di tipo residenziale e una destinazione di arrivo sempre di tipo residenziale. È possibile applicarla cioè solo sugli immobili residenziali».

E ancora – questione certamente rilevante - «la legge regionale prevede che il 15% degli oneri di urbanizzazione sia destinata alla realizzazione di interventi di eliminazione delle barriere architettoniche. Interventi che sono stati già individuati nel PEBA, recentemente approvato in Giunta e che, dopo il periodo delle osservazioni, giungerà all’approvazione definitiva in Consiglio Comunale».

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MOBILITAZIONE: GLI AGRICOLTORI DI COLDIRETTI PUGLIA DAI PREFETTI PER EMERGENZE AGRICOLE

Dalla crisi del grano alla fauna selvatica incontrollata, dalla siccità fino alla Xylella

                                                                              

Dal ‘grano nuovo’ quotato solo 337-342 euro a tonnellata alla siccità, con la cronica mancanza di acqua a causa di una gestione fallimentare della risorsa idrica in Puglia, ma anche la mancata ‘ricostruzione’ dopo il disastro causato dalla Xylella  fino all’emergenza fauna selvatica. Sono questi i temi affrontati da Coldiretti Puglia, con gli agricoltori arrivati dalle campagne che hanno incontrato i Prefetti della Puglia, con presìdi dinanzi alle sedi dei Palazzi del Governo.

“Con la Puglia invasa dai cinghiali, non c’è solo la peste africana, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città – denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia - con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, si fanno il bagno in mare, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali, con una frequenza preoccupante di incidenti stradali”, ma devastano i raccolti divorando lenticchie di Altamura. cicerchie, fave, ceci e piselli, broccoletti, ortaggi, piantine appena seminate di favino e grano, uva soprattutto su vite a spalliera, frutta scuotendo gli alberi, tutto il sottobosco e la biodiversità dei boschi e dei parchi.  “Coldiretti Puglia chiede l’applicazione subito a livello regionale delle misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata”, insiste Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti.

Altra emergenza è la siccità – insiste Coldiretti Puglia - con la fallimentare gestione dell’acqua e della bonifica in Puglia, a partire dalla mancanza delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui comunque agli agricoltori vengono recapitate le cartelle pazze. Lo stesso vale per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale. Per questo Coldiretti Puglia chiede un tavolo regionale permanente per l’emergenza irrigua e siccità che affronti senza indugio annose quanto impellenti questioni a carico di ARIF e dei consorzi di bonifica commissariati: A causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, uno spreco che non ci si può permettere, dall’efficientamento delle reti di adduzione e scolo al completamento impianti incompiuti, dalla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise, dall’ampliamento e messa a regime di impianti idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale alla questione annosa dei consorzi di bonifica commissariati.

Uno degli effetti più devastanti della mancanza di acqua si è manifestato – incalza Coldiretti Puglia - proprio sulla produzione di grano in Puglia, stimata quest’anno in calo del 40-45% per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. Di contro la qualità risulta straordinaria con in media 85 di peso specifico e 14 di proteine, per cui Coldiretti Puglia non accetta alcuna politica al ribasso dei prezzi del grano Made In italy, con il salasso a carico del Granaio d’Italia che rende necessari interventi per aiutare le imprese che hanno perso produzione e reddito, anche rispetto a rincari dei costi di produzione ormai insostenibili.

Ma è una ferita aperta la Xylella in Puglia, con la richiesta di Coldiretti Puglia di un tavolo regionale che affronti in maniera sinergica il completamento del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, il contrasto all’avanzamento della subspecie Pauca e delle altre due sottospecie di recente scoperta, l’avvio di un secondo piano per la rigenerazione delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia ed un pieno e consapevole coinvolgimento delle Istituzioni Nazionali e dell’Europa sul problema Xylella.

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AEROPORTI 2030, che in pochi anni si è consolidata come uno dei principali stakeholder di riferimento del settore aereo italiano, continua a crescere ed annuncia l'ingresso nell’Associazione della Rete Aeroportuale Pugliese composta dagli  scali di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto Grottaglie gestiti da Aeroporti di Puglia e di UrbanV, la società che si occupa di mobilità aerea urbana sostenibile fondata da Aeroporti di Roma, Gruppo SAVE, Aeroporto di Bologna e Aéroports de la Côte d'Azur. 

Con questi ingressi, AEROPORTI 2030 ora comprende 10 scali nazionali, di cui 2 intercontinentali, distribuiti su tutto il territorio italiano, incluso il sistema aeroportuale della Capitale, con Fiumicino e Ciampino, il Polo aeroportuale del Nord-Est con Venezia, Verona, Brescia e Treviso, e la rete aeroportuale pugliese con Bari, Brindisi, Foggia e Taranto.

Le nuove adesioni rappresentano un passo significativo verso la mission di AEROPORTI 2030, il polo innovativo dedicato al settore aeroportuale aperto agli stakeholders di sistema, alle start-up e alle piattaforme innovative nazionali e internazionali per consolidare ulteriormente l’impegno a guidare il cambiamento verso un futuro più verde e tecnologicamente avanzato. I quattro aeroporti della Puglia, insieme a UrbanV, garantiscono una vasta esperienza e un forte impegno verso le pratiche sostenibili, l'innovazione tecnologica e il miglioramento dell'esperienza dei passeggeri. Secondo AEROPORTI 2030, infatti, gli scali del futuro devono avere una visione di trasporto intermodale con un’impostazione che privilegi sostenibilità e innovazione. Va, quindi, implementato l’uso delle energie rinnovabili e lo sviluppo di carburanti avio sostenibili. È necessario traghettare il sistema aeroportuale verso una modalità sempre più digitale che consenta a passeggeri e compagnie aeree un utilizzo efficace e sicuro delle nuove tecnologie, anche attraverso lo sviluppo della mobilità aerea avanzata e di vertiporti.

Il Presidente di AEROPORTI 2030, Alfonso Celotto, ha accolto con entusiasmo i nuovi membri, dichiarando: "siamo estremamente lieti di dare il benvenuto nella nostra associazione ad Aeroporti di Puglia e a UrbanV. Il loro ingresso rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto finora e un incoraggiamento a continuare sulla strada dell'innovazione e della sostenibilità. Siamo convinti che la collaborazione tra questi importanti attori del settore aeroportuale porterà a significativi progressi in termini di efficienza operativa e di riduzione dell'impatto ambientale. La loro esperienza e il loro impegno saranno fondamentali per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi. Inoltre, il rafforzamento di AEROPORTI 2030 che, oggi, grazie al nuovo Statuto, è la prima Associazione italiana a rappresentare i gestori aeroportuali, degli spazioporti e dei vertiporti, ci offre la possibilità di esplorare nuove dimensioni della mobilità, di sviluppare sinergie e di integrare le infrastrutture aeroportuali con le soluzioni di trasporto del futuro".

“Questo traguardo – ha dichiarato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile - rappresenta non solo il riconoscimento del nostro impegno verso l'innovazione e la sostenibilità, ma anche una conferma che la nostra visione del futuro è condivisa dai principali attori del settore. Aeroporti di Puglia, società controllata dalla Regione Puglia e unica rete aeroportuale italiana ai sensi della direttiva europea, vuole portare in seno all’associazione la propria idea di quello che sarà il futuro del trasporto aereo, svincolandolo da una visione destinata a non essere più attuale rispetto alle nuove esigenze di trasporto. Il nostro vuole essere un impegno concreto verso l'adozione delle tecnologie più avanzate in materia di sostenibilità e digitalizzazione che avranno un forte impatto sulla ‘passenger experience’ come fattori abilitanti chiave di posizionamento lungo la catena del valore e di reinvenzione di modelli di business aeroportuale. Lo sviluppo tecnologico dei voli suborbitali vede lo Spazioporto di Grottaglie come infrastruttura strategica per l'accesso autonomo allo Spazio da parte delI’Italia, così come lo sviluppo del mercato dell'aviazione dell'ultimo miglio, in termini di evoluzione della Rete Regionale di secondo livello dei Vertiporti.  Aeroporti di Puglia, quale gestore aeroportuale operante nel Mezzogiorno coglie le peculiarità del territorio e si pone come soggetto attuatore di politiche di sviluppo dell'accessibilità nelle aree periferiche del paese di attrazione degli investimenti anche nell'ottica della ZES (Zona Economica Speciale) unica. In questo viaggio verso il futuro del trasporto aereo operiamo in grande sintonia e unità di intenti con l’ENAC, Enav e tutti gli stakeholder del settore”.

"Siamo molto orgogliosi – ha commentato Carlo Tursi, Amministratore Delegato di UrbanV – di entrare a far parte di AEROPORTI 2030. Questa adesione rappresenta per noi un'importante occasione di collaborazione con altri player del settore aeroportuale italiano e una grande opportunità per condividere la nostra esperienza nel campo della mobilità aerea urbana sostenibile. Il recente annuncio da parte di ENAC sull’entrata in vigore del primo Regolamento sugli aeromobili a decollo e atterraggio verticale rappresenta per il nostro Paese un'opportunità unica di posizionarsi come leader nella mobilità sostenibile e innovativa. Come UrbanV accogliamo con favore questa sfida e il nostro ingresso in AEROPORTI 2030 ne è la conferma: insieme, possiamo lavorare per promuovere soluzioni innovative che riducano l'impatto ambientale e migliorino l'esperienza dei passeggeri."