Redazione

Musica: Max De Lorenzis torna con un nuovo album. Dopo 3 anni di assenza dal panorama musicale il cantante brindisino è pronto a lanciare il suo nuovo album.

Max De Lorenzis sta tornando! Dopo tre anni di assenza dalla musica, il cantante brindisino che detiene il record come unico cantante indipendente pugliese ad avere tre canzoni con oltre 100.000 ascolti su Spotify è pronto a lanciare il suo nuovo album. Più volte il progetto è stato annunciato ma rimandato anche a causa della pandemia ma a quanto pare l’attesa è finalmente terminata. A confermarlo è il cantante stesso che ad un’intervista esclusiva dedicata alle interviste di nick ha confermato che il suo nuovo album si intitolerà “La 5° Casa” in uscita venerdì 15 Marzo e il primo singolo Ci sarò in uscita il 23 Febbraio.

CIA Puglia: “Il Salento merita rispetto e sostegno, assurde accuse alle aziende salentine”.

Accogli, Cia Salento: “La Xylella non è un privilegio ma una sciagura, l’agricoltura salentina deve rinascere”.

Sicolo, presidente regionale: “Gli agricoltori pugliesi non cadano nella trappola, si lotta uniti per vincere”.

 “Le accuse di truffa e di essere privilegiate rivolte alle aziende agricole salentine da parte dell’Ordine degli Agronomi di Puglia sono irresponsabili, ingiuste e scellerate. La Xylella è stata ed è una sciagura che non auguriamo a nessuno, ci siamo battuti con tutte le nostre forze, e continueremo a farlo, per assicurare alle aziende olivicole drammaticamente danneggiate dal batterio le risorse necessarie da un lato a contrastare l’ulteriore avanzata della Xylella, dall’altro a riacquistare il potenziale produttivo distrutto negli ultimi 10 anni da questa vera e propria sciagura”.

Risponde con rabbia e rammarico Benedetto Accogli, presidente di CIA Salento e vicepresidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, alle durissime e non provate accuse lanciate contro le aziende salentine che, a detta di chi ha sferrato l’attacco, sarebbero ‘colpevoli’ di accentrare sul Salento una quota ingente di finanziamenti a danno delle imprese agricole degli altri territori pugliesi.

“È una guerra tra poveri che non fa onore a chi l’ha intrapresa con dichiarazioni molto gravi”, aggiunge Benedetto Accogli. “Gli agricoltori salentini, da oltre 10 anni ormai, stanno subendo danni enormi dalla Xylella e non solo. Diversi imprenditori agricoli del Salento non hanno retto alla sofferenza e alla disperazione di questi anni. È forse un privilegio quello di combattere contro un batterio che ha distrutto milioni di ulivi e ridotto di oltre due terzi il potenziale olivicolo di un territorio da sempre legato alla sua olivicoltura? Altro che privilegio! Molte aziende stanno andando avanti con sacrifici immani, aiutate dagli agronomi leccesi. Siamo stati noi di CIA Salento a chiedere alla Regione Puglia di dare priorità a chi stava e continua a stare peggio di tutti, cioè ai territori colpiti dalla mannaia inesorabile della Xylella. Difendiamo con fermezza questo territorio e gli agricoltori salentini, avendo il massimo rispetto, ci mancherebbe altro, degli agricoltori di tutti gli altri territori, anch’essi costretti in questi anni a compiere sacrifici enormi. Ma penalizzare e attaccare i propri fratelli, appartenenti allo stesso territorio regionale, è davvero allucinante, così come è incredibile non riuscire a comprendere l’eccezionale svantaggio competitivo che il Salento in questi anni ha dovuto subire per la diffusione di un batterio che ha cambiato i connotati anche al paesaggio, oltre che a incidere fortemente sul reddito di migliaia di famiglie. Sono state stanziate delle risorse che, in gran parte, devono ancora essere effettivamente erogate. Qui nessuno si è arricchito, ma tutti cercano di impegnarsi affinché l’agricoltura salentina sia ricostruita, passo dopo passo, dovendo fare i conti anche con i tempi degli iter burocratici che rallentano e appesantiscono un percorso ancora all’inizio. Non abbiamo la bacchetta magica e non è accettabile che si abbia da ridire sulle priorità che alcuni bandi riservano alle zone salentine colpite dalla Xylella. Per la ricostruzione dei muretti a secco, per esempio, negli ultimi 10 anni al Salento non è arrivato alcun incentivo, mentre a beneficiarne maggiormente sono stati i territori di Bari e di Foggia. Ma di certo dal Salento non è partita alcuna guerra né su questo né su altri provvedimenti analoghi”.

A dare manforte alle dichiarazioni di Accogli c’è anche Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “Non cadiamo in queste trappole”, dichiara Sicolo, “perché gli agricoltori di tutta la Puglia devono restare uniti, compatti, e lottare insieme dalla punta più a Nord della regione fino al lembo di terra più a Sud. Solo uniti possiamo rivendicare la giusta attenzione a un comparto, quello primario, che negli ultimi anni è messo a dura prova non solo da calamità, fitopatie e problemi di ogni genere, ma anche da una serie di problematiche strutturali che meritano risposte serie e maggiore attenzione. La Xylella è un problema enorme, vanno trovate e applicate soluzioni concrete per restituire ai territori colpiti tutto il potenziale produttivo andato distrutto in questi anni. È una battaglia che deve unire tutta la Puglia, non dividerla, e che deve essere proiettata anche a livello più ampio, con una task force internazionale impegnata a supportare meglio la ricerca scientifica per soluzioni efficaci”.

I Carabinieri di Oria incontrano gli studenti. Nella mattinata del 19 gennaio 2024, i Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana e della Stazione di Oria, nell’ambito dei seminari formativi per la diffusione della cultura della legalità, hanno incontrato le classi della Scuola media del Primo Istituto Comprensivo “De Amicis – Milizia” di Oria (BR). All’incontro, tenuto dal Comandante della Compagnia, Capitano Alessandro Genovese, hanno partecipato 70 giovanissimi studenti, arricchito dalla partecipazione dei docenti che hanno preso parte all’iniziativa. Numerosi sono stati i temi trattati, tutti attinenti alla formazione della cultura della legalità, con particolari approfondimenti su bullismo e cyberbullismo, il tema relativo alla violenza di genere ed a situazioni di difficoltà familiare che, talvolta, sfociano in casi di violenza domestica, nonché l’utilizzo corretto e consapevole dei social network. L’attiva partecipazione di diversi alunni ha permesso di analizzare sia da un punto di vista giuridico, che sociale e pratico, in modo semplice e chiaro, la tipologia delle condotte più comuni poste in essere dai “bulli” e dai “cyberbulli” e, in generale, da soggetti che attuano azioni aggressive e di prevaricazione verso gli altri, chiarendo altresì alcuni dubbi rappresentati all’Ufficiale. L’incontro ha riscosso notevole interesse da parte dei ragazzi la cui età media, sui 14 anni, risulta particolarmente sensibile, trattandosi di giovani che ormai tra pochi anni si affacceranno nel mondo degli adulti, confermandosi un momento importante di formazione della cultura della legalità. La conoscenza delle regole e, conseguentemente, la consapevolezza delle proprie azioni e affermazioni sono tra i primi passi da compiere per aiutare i giovani a inserirsi nella società, orientandoli verso comportamenti corretti, rispettosi, nella tutela delle singole individualità e della inclusività, contro ogni forma di discriminazione di qualsiasi tipo. L’incontro fa parte di una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri e il Comando Provinciale di Brindisi operare vicino alle giovani generazioni, con l’obiettivo di accrescere il senso civico e la fiducia verso le Istituzioni.

Tutta la Puglia dell’agricoltura a Bari, Cia Puglia: “Le 5 priorità per uscire dalla crisi”

Incontro-assemblea sulle emergenze che frenano lo sviluppo e mettono a rischio il futuro del comparto

Delegazioni da Bari, Bat, Foggia, Brindisi, Lecce e Taranto, Sicolo: “Vogliamo risposte”

A Bari, venerdì 26 gennaio alle ore 10.30, presso l’Hotel Parco dei Principi, arriveranno delegazioni di imprenditori agricoli da tutta la Puglia. L’incontro-assemblea è stato convocato da CIA Agricoltori Italiani di Puglia per continuare la mobilitazione su 5 questioni da cui dipende il rilancio di un comparto, quello agricolo, che sta vivendo un periodo di grandi difficoltà: riforma della PAC, costi di produzione, calamità e fitopatie, concorrenza sleale e burocrazia.

“Noi non ci fermiamo e non ci fermeremo fino a che gli agricoltori e la nostra agricoltura non avranno risposte su tutte le questioni che abbiamo messo in evidenza in questi mesi sulle emergenze ancora insolute da cui dipendono il presente e il futuro del comparto primario”.

“Bisogna ripartire subito dalla riforma della PAC che, così com’è, evidenzia limiti e fallimenti evidenti, ma occorre che le istituzioni a tutti i livelli prendano coscienza anche della necessità di interventi che riducano i costi di produzione, dal gasolio alle materie prime”, aggiunge Sicolo. “L’Europa deve essere amica dell’agricoltura, occorre ci metta nelle condizioni di produrre di più, non che freni il comparto”. Per non parlare delle conseguenze di calamità e fitopatie, con gli agricoltori lasciati a se stessi. CIA Agricoltori Italiani di Puglia non si ferma, perché le questioni su cui gli imprenditori agricoli hanno diritto a risposte vere ed efficaci sono sempre di più: lotta alla Xylella, rigenerazione olivicola nei territori colpiti dal batterio, limiti del sistema Agricat, taglio del sostegno all’accesso agevolato alle assicurazioni, concorrenza sleale sempre più sfrontata e selvaggia”.

Venerdì 26 gennaio, a Bari, si tornerà a discutere anche del sostegno alle filiere, delle misure che garantiscano e applichino i criteri di certificazione e tracciabilità dei prodotti, la situazione delle cartelle esattoriali emesse dai Consorzi di Bonifica commissariati. Un capitolo fondamentale, inoltre, è quello che riguarda le zavorre della burocrazia. Al centro delle rimostranze degli agricoltori ci sono anche le questioni dei contributi e del mancato esonero Irpef: “Così il Governo penalizza soprattutto i giovani. La mobilitazione continua su ciascuna delle questioni evidenziate, compresa la richiesta al Governo di attivare immediatamente il Registro Telematico e tutte le azioni previste da Granaio Italia. Noi non ci fermiamo, l’agricoltura e i nostri agricoltori pretendono risposte”.

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A lasciare il canile comunale oggi é stata Gina, ad adottare lei è stato un grand’uomo. 

 Pierangelo, direttore di più strutture ricettive tra le quali Tenuta Moreno e Masseria Malvindi, ha assistito lo scorso anno al momento dell’ accalappiamento di Gina, un momento straziante quello dove un cane viene forzatamente privato della propria libertà, dove spesso i cani si disperano e rischiano di farsi male. 
 
Quel giorno con me ad assistere a questa scena c’era anche lui, Pierangelo, quella scena e quel pensiero costante non gli ha dato pace e così non solo ha deciso di adottarla, ma ha regalato a Gina una splendida residenza, quella incantevole di Masseria Malvindi! 
 
Pierangelo è una risorsa per il nostro territorio, in tanti già conoscono lui per il suo impegno sul fronte culturale e non solo, nel suo silenzio, non è nuovo inoltre a fare gesti del genere, in passato ha già adottato altri cani in difficoltà, l’adozione di Gina rappresenta un gesto doppiamente nobile, in quanto lei non rappresenta il modello del cane più docile, ma un cane traumatizzato e diffidente all’uomo che normalmente fa ingresso nel canile e non esce più. 
 
Pierangelo per questo, si doterà anche di un educatore pur di non privare Gina della sua libertà. 
 
Sono personalmente onorato per aver condiviso questo percorso con Pierangelo, un Uomo che da esempio e speranza in un territorio difficile per il contrasto al randagismo. 
 
Buona fortuna Gina.
Grazie veramente di cuore Pierangelo Argentieri 

È stato presentato ufficialmente questa sera il Piano Strategico di Aeroporti di Puglia 2024/2026 alla presenza del presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli e di 17 sindaci del territorio provinciale. L’iniziativa, promossa da Federalberghi Brindisi su impulso del presidente Pierangelo Argentieri, si è svolta nel salone di rappresentanza del palazzo di via De Leo.

Il Presidente di Aeroporti di Puglia Antonio Vasile e il Direttore di Aeroporti di Puglia Marco Catamerò hanno illustrato il piano di investimenti di oltre 50 milioni di Euro, parte dei quali già spesi, e le opere per l’imminente G7.

Si tratta di innovazioni che riguardano non solo l’aerostazione, ma tutti i sistemi e sottosistemi infrastrutturali che ne sono parte imprescindibile di qualificazione.

“L’occasione è particolarmente significativa – ha dichiarato il Presidente Matarrelli – considerata la posizione strategica del nostro territorio e tenuto conto di quanto l’implementazione del sistema aeroportuale possa contribuire allo sviluppo della Puglia, e quindi della Provincia di Brindisi, e del nostro modello di attrattività”.

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Domani 25 gennaio alle 21 sul palco di Palazzo Roma ad Ostuni per la stagione del Comune di Ostuni-Teatro Pubblico Pugliese arrivaDomenico Iannaconecon le sue denunce-invito alla consapevolezza inChe ci faccio qui in scena. Il racconto televisivo neorealistico di Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. Il palcoscenico diventa luogo ideale per portare alla luce quello che la televisione non può comunicare

Le storie più straordinarie sono quelle che ci passano a fianco senza che ne accorgiamo. Spesso sono così piccole che bisogna andare a cercarle tra le tante cose che non valgono nulla. Il racconto televisivo neorealistico di Domenico Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. Il palcoscenico diventa luogo fisico ideale per portare alla luce quello che la televisione non può comunicare. Le storie così riprendono forma, si animano di presenza viva e voce e tornano a rivendicare il diritto di essere narrate. Iannacone rompe le distanze, prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, lo spinge a condividere le emozioni, i ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per quello che viene negato. Il teatro di narrazione diventa in questo modo anche teatro civile in grado di ricucire la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste. Mentre le immagini aprono squarci visivi, facendoci scorgere volti, case, periferie urbane ed esistenziali, le parole dilatano la nostra percezione emotiva e ci permettono di entrare, come una voce sotterranea, nelle viscere del Paese.

 

Domenico Iannacone bio

Nato nel 1962 a Torella del Sannio (CB), ha iniziato giovanissimo la carriera giornalistica sulle testate regionali. È stato inviato di punta di Ballarò e Presa diretta (Rai3). Ha ideato e condotto, per sette edizioni, il programma d'inchiesta I dieci comandamenti e dal 2019 è in onda con Che ci faccio qui, uno tra i programmi di approfondimento più seguiti di RaiTre. Per cinque volte gli è stato attribuito il Premio Ilaria Alpi.

Nel 2015 ha vinto il Premio Paolo Borsellino e nel 2017 il Premio Goffredo Parise.

Con il film documentario Lontano dagli occhi ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, aggiudicandosi nell'ordine: il Civis Media Prize di Berlino, il Real Screen Awards di Los Angeles e il Peace Jam Jury Awards di Montecarlo.

Nel 2018 con Siamo tutti matti, un racconto spiazzante della follia, vince il Festival del Cinema di Spello. Nel 2019 il Centro Sperimentale di Cinema- Scuola di Cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage Audiovisivo. Nel 2021 gli viene assegnato il Premio Kapuściński e sempre nello stesso anno il film documentario L’odissea, è stato premiato alla XIV edizione del Premio Moige. Nel 2022 è tra i vincitori de Il Premiolino, uno tra i più antichi e autorevoli premi dedicati al giornalismo.

Il suo modo di raccontare trae ispirazione dalla migliore tradizione documentaristica italiana e si pone a metà strada tra cinema neorealista e racconto giornalistico del reale.

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COORDINAMENTO INDUSTRIA DELLA UIL DI BRINDISI, TAVOLO PERMANETE SULL’INDUSTRIA BRINDISINA. MOBILITAZIONE POPOLARE PER GARANTIRE UN FUTURO ALL’INDUSTRIA ED AI SUOI LAVORATORI.

 
Nel pomeriggio di ieri, martedì 23 gennaio, nella Sala Riunioni UIL in Corso Umberto a Brindisi, si è tenuto un incontro del Coordinamento Industria della UIL di Brindisi, organismo presieduto dal Coordinatore provinciale UIL Fabrizio Caliolo con l’obiettivo di integrare visioni ed iniziative sui temi e le vertenze industriali in Terra di Brindisi. Costituiscono il Coordinamento Industria i Segretari Territoriali di UILTEC, UILM, UIL Trasporti e FENEAL UIL Carlo Perrucci, Alfio Zaurito, Mario Greco, Giovanni Alibrando che in questa occasione hanno goduto della presenza di due Segretari confederali regionali altamente specializzati sulle sfide del settore Secondario pugliese: Andrea Toma e Stefano Frontini.
Al centro dell’incontro la delicatissima fase che sta vivendo l’Industria a Brindisi città e nel territorio. Sono stati analizzati importanti dati sulle vertenze in atto a partire dal numero di Naspi (domanda di disoccupazione) concesse in Terra di Brindisi. Numeri in forte crescita negli ultimi 12 mesi, segnale evidente di come le diverse misure messe in campo dalle Istituzioni nazionali e locali per la risoluzione delle crisi aziendali in corso non abbiano ottenuto i risultati auspicati, lasciando molti lavoratori, quindi molte famiglie, con la sola prospettiva del licenziamento da qui a pochi mesi.
Altro dato allarmante per l’Industria a Brindisi è la gestione dei fondi PNRR destinati alle infrastrutture delle zone industriali. Si tratta di risorse importanti sia per quantità – diversi milioni di euro – sia per la missione che si prefiggono di riqualificare aree che ospitano opifici e servizi industriali rendendole nuovamente attrattive. In diversi casi le opere previste sono già in fase esecutiva e raramente i lavori sono affidati a realtà del territorio perdendo in questo modo significative occasioni di occupazione. In taluni casi, non vi è piena consapevolezza da parte della Istituzioni Locali sulla visione che avranno tali opere a lungo termine: vi è il rischio di attrezzare aree che, per varie e importanti ragioni, continueranno a non essere attrattive anche dopo la loro rifunzionalizzazione sprecando una occasione storica.
Inoltre vi sono altri fondi a servizio dell’Industria brindisina incredibilmente poco noti all’opinione pubblica – e perfino alle Istituzioni Locali - come i quasi 23 milioni di euro a disposizione di Brindisi per la Legge 181 (rilancio aree industriali in crisi). 
L’occasione è stata utile per dettagliare le singole vertenze industriali brindisine nei settori della Chimica, dell’Energia, del Tessile, della Metalmeccanica, della Logistica e dei Trasporti, dell’Edilizia Industriale. Grosse vertenze come Enel, Basell, Dema e moltissime meno note ma non meno fondamentali come le decine di imprese di autotrasporto legate all’indotto dei grossi Stabilimenti brindisini.
Un quadro preoccupante che ha motivato il Coordinamento Industria della UIL di Brindisi a considerarsi fin da subito un Tavolo Permanente sull’Industria brindisina. Una convocazione perenne che ha come prima, urgente, missione la promozione di iniziative di informazione, conoscenza, dibattitto e mobilitazione «popolare» perche ogni brindisino sia pienamente consapevole dell’attuale fase del settore industriale ed in particolare delle conseguenze che tali crisi avrebbero a cascata sull’intera economia di Brindisi e del suo territorio se dovessero evolversi con centinaia di licenziamenti ed esuberi.
Quella del nostro Sindacato vuole essere una azione di protesta, verso l’indifferenza dei decisori nazionali e l’inerzia di quelli locali, ma soprattutto di proposta nella quale, pur non indicando di certo cosa e come produrre a Brindisi, sia ribadita la necessità dell’Industria per questo territorio e la necessità di non disperdere quanto costruito negli anni. 
La Uil di Brindisi vuole chiamare a raccolta, come ha più volte fatto negli ultimi mesi, tutti i protagonisti Istituzionali, Associativi e Datoriali di Brindisi per una decisa azione di sviluppo e rilancio del settore Secondario nel nostro territorio. Riteniamo fondamentale denunciare, conoscere numeri e cifre della crisi come strumento per rilanciare azioni e progettualità: come propulsori di proposte. Da fare insieme.
Il momento è decisivo, è una questione di Scelta. La UIL di Brindisi ha scelto da che parte stare: quella dei lavoratori, dei posti di lavoro, dello sviluppo e del benessere per questo territorio.

La Fondazione Dieta Mediterranea dà notizia che nella giornata di oggi, mercoledì 24 gennaio 2024, nella città di Padova, si è spento il prof. Gaetano Crepaldi, suo presidente onorario e fondatore, nonché cittadino onorario di Ostuni.

Il Presidente, il Vice presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Coordinatore del Comitato Scientifico e tutti i suoi membri, il Segretario generale ed i Soci si stringono attorno alla famiglia del prof., affranti per la perdita di un grande uomo di scienza e fervido sostenitore dello stile di vita mediterraneo.

Egli infatti ha gettato le basi per la nascita di una Fondazione impegnata a diffondere in maniera autentica il valore della dieta mediterranea, oggi meglio conosciuta anche grazie al suo importante lavoro di studio e di ricerca. 

Il profondo legame con la terra di Brindisi e in particolar modo con la città di Ostuni, sua seconda casa, origina dalla fraterna amicizia con il compianto dott. Pierino Lacorte, a cui è stato vicino fino agli ultimi momenti di vita. 

Specialista in Medicina Interna, Endocrinologia, Cardiologia, Geriatria, Crepaldi è stato il Direttore della prima Clinica Medica dell’Università degli Studi di Padova e Direttore della Sezione Invecchiamento dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con sede a Padova, quindi presidente e fondatore della Fondazione Leonardo, del Consorzio L. Amaducci e di numerose società scientifiche internazionali.

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Carabinieri e anziani insieme contro le truffe. I consigli dell’Arma. Nella serata di domenica 21 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana, nell’ambito dei seminari divulgativi per la diffusione della prevenzione alle truffe in danno di vittime vulnerabili promossi dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno tenuto un incontro presso la Chiesa di San Lorenzo Martire a Francavilla Fontana, per fornire alcuni consigli pratici ai meno giovani e alle loro famiglie per prevenire eventuali tentativi di truffa che, purtroppo, malviventi senza scrupoli cercano di attuare ai danni delle fasce più vulnerabili della popolazione, con l'intento di indurre in errore le anziane vittime per impossessarsi di denaro contante, oppure oggetti preziosi. All’incontro, tenuto dal Comandante della Compagnia, Capitano Alessandro Genovese, hanno partecipato 70 persone, alle quali sono state illustrate alcune delle metodologie più diffuse e fornendo, al contempo, dei semplici ma efficaci suggerimenti su come comportarsi per evitare spiacevoli situazioni di cui, sovente, l’ignara vittima si accorge quando ormai è troppo tardi. Tra i modus operandi criminali, alcuni dei più frequenti sono:

-     il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come “avvocato” il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all’anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l’obbligo di pagare una presunta “cauzione” a causa del momentaneo “fermo” del nipote operato dalle forze dell’ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell’accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando;

-     il finto "amico" di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a “regalare” somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come “amici di vecchia data” dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell’anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento;

-     un pacco postale "urgente": l’anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell’anziana vittima per consegnare un pacco “urgente”, il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l’anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l’importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla “urgenza”, in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco;

-     dipendenti di banca o appartenenti alle forze dell’ordine in abiti borghesi: di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante, ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. O ancora, alla porta si presenta uno o più appartenenti alle Forze dell'Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio con i colori istituzionali.

Ecco quindi che bisogna alzare la guardia e, prima di lasciarsi convincere, è sempre meglio prendersi il tempo necessario per capire senza fretta se ciò che viene chiesto o proposto dagli sconosciuti sia realmente lecito, soprattutto in vista delle festività natalizie ormai alle porte, nel corso delle quali potrebbero presentarsi sedicenti volontari di associazioni benefiche e parrocchie. Dunque, mai fornire telefonicamente informazioni personali, anagrafiche e bancarie, così come è bene non aprire subito la porta di casa se non si è certi di chi stia bussando/citofonando. Allo stesso modo, è necessario prestare attenzione e non rischiare di farsi distrarre quando fuori casa si presentano due persone o anche più. Non solo. Curare rapporti di buon vicinato è certamente un ottimo strumento per aiutarsi a vicenda. In tutti questi casi, quando non si sa cosa fare e ci si trova da soli, può essere molto utile semplicemente telefonare ad un parente e chiedere un aiuto o, meglio ancora, chiamare i Carabinieri al numero di emergenza 112 per ricevere un immediato ausilio telefonico e per avere il supporto di una pattuglia che potrà raggiungere l'abitazione e svolgere gli accertamenti necessari. Una breve chiamata, spesso, aiuta a evitare brutte sorprese ed è per questo che altri incontri saranno tenuti anche nelle prossime settimane, al fine di instaurare un confronto con quante più famiglie e anziani possibile, in un’ottica di prevenzione del fenomeno.

È importante prestare la massima attenzione, rivolgendosi alle forze dell’ordine in caso di necessità, reale o presunta, non esitando a chiamare il 112. Il numero è gratuito, noi sempre pronti ad aiutarvi.

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