Redazione

I disservizi aerei continuano a creare difficoltà ai passeggeri. Voli cancellati, voli in ritardo e scioperi aerei, infatti, rovinano le vacanze a milioni di italiani.

Disagi da record a cui si aggiunge l’imminente sciopero di venerdì 9 febbraio, che coinvolgerà, secondo una stima di ItaliaRimborso, oltre 120mila passeggeri italiani che subiranno un disservizio per lo sciopero aereo.

Per lo sciopero di venerdì 9 febbraio, l’Enac ha specificato le fasce orarie di tutela per i passeggeri, previste dalle ore 7 alle 10 e dalle ore 18 alle 21. L’intero elenco è consultabile all’interno del sito web di Enac.

Le compagnie aeree hanno iniziato a cancellare con anticipo i voli coinvolti nello sciopero di venerdì 9 febbraio. I vettori aerei dovrebbero fornire assistenza, proponendo un volo alternativo al passeggero, così come previsto dal Regolamento Comunitario 261/2004. Ecco quindi che il viaggiatore si trova in una situazione di totale difficoltà.

In caso di sciopero aereo, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo.

“Nei casi di scioperi – dice Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – il passeggero può subire un ritardo o una cancellazione del volo. Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo, può sicuramente sostituirsi alla compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questo caso sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o ad un claim company”.

L’amministratore di ItaliaRimborso, che fornisce assistenza gratuita ai passeggeri, vittime dei disservizi aerei, chiarisce i diritti del viaggiatore in caso di sciopero: “Nei casi di sciopero, al passeggero non spetta la compensazione pecuniaria, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004, che va da 250 a 600 euro, ma solo ed esclusivamente il rimborso delle spese per raggiungere la meta”.

Ulteriori dettagli sul rimborso delle spese sostenute in riferimento allo sciopero aereo è possibile consultarle al seguente link: rimborso sciopero aerei.

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CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, SMOG IN CITTÀ E SICCITÀ NEI CAMPI CON INVERNO MITE; NEI CAPOLUOGHI IN PUGLIA CENSITI SOLO 142MILA ALBERI

Smog in città e allarme siccità nei campi in un inverno mite senza pioggia che ha fatto registrare fino ad ora una temperatura superiore di quasi due gradi superiore la media storica (+1,87°), secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al mese di dicembre. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia, secondo cui la messa a dimora di nuovi alberi in Puglia che dispone di appena 10 metri quadrati in media di verde urbano per abitante è fondamentale per affrontare l’emergenza climatica, fra ondate di calore, desertificazione e alluvioni e per rompere l’assedio dello smog nelle città.

Nelle città capoluogo, dove si oscilla dai 9,2 metri quadri pro capite di verde di Bari ai 9 di Foggia, dai 14,4 metri quadrati di Taranto ai 9,6 di Lecce fino agli 11,9 metri quadrati a Brindisi, sono stati censiti solo 142mila alberi in Puglia, dove a guidare la classifica c’è Bari con quasi 30mila alberi – continua Coldiretti Puglia – seguita da Foggia, Taranto, Lecce, Barletta, Brindisi e Andria, fanalino di coda con soli 15mila alberi.  Differente la disponibilità di alberi per abitante, dove la classifica si inverta con Bari che conta solo 9 alberi per 100 abitanti, Taranto quasi 11, Foggia 14 e Andria 15 ogni 100 abitanti, con Barletta, Lecce e Brindisi che offrono oltre 20 alberi ogni 100 abitanti, sulla base dei dati ISTAT.

Con i cambiamenti climatici in atto – evidenzia Coldiretti Puglia – è strategica la presenza e la gestione del verde tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro desertificazione e siccità.  Gli alberi infatti – continua Coldiretti - rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.

Per mantenere l’impegno a contrastare i cambiamenti climatici bisogna intervenire in modo strutturale sugli ambienti metropolitani – afferma Coldiretti Puglia -  ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato considerato che in Puglia la dotazione di verde urbano nelle città. Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia - per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima.

Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento.

Coldiretti e Rete Clima hanno piantato 60mila alberi nel primo anno di attività di Foresta Italia, perché è necessario mettere a disposizione nelle città aree dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di aumentare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore che mettono a rischio la vita degli anziani.

Il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti. Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono – conclude la Coldiretti regionale – la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino, ma ci sono anche le piante aromatiche come timo, lavanda e rosmarino.

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Il PD di Erchie, in piena solidarietà al sindaco Pasquale Nicolì, prende atto della dolorosa decisione di dimettersi dalla carica di primo cittadino. Questo segna la fine di una stagione condivisa dalla coalizione "Uniti per la Svolta" e dalla maggioranza degli elettori erchiolani, uniti per rivoluzionare la gestione pubblica.

Sforzandosi di superare le carenze e le forti resistenze burocratiche, l’amministrazione Nicolì ha sempre perseguito il bene del territorio e dei suoi abitanti, cercando di fornire servizi efficienti e concrete possibilità di sviluppo nonostante i tanti intralci (anche provenienti dall’esterno)

Ha speso i primi mesi per la riorganizzazione della macchina amministrativa, portandola a livelli di funzionalità fino a ieri solamente sognati!

I primi risultati positivi sono già sotto gli occhi di tutti, come il recupero di alcune infrastrutture strategiche (centro raccolta rifiuti zona PIP, parco giochi, Campo Comunale), abbandonate per anni in stato di degrado e la realizzazione di rilevanti momenti di aggregazione e crescita socio-culturale.

Ma soprattutto, cittadini finalmente trattati da “Cittadini” (e non da amici o nemici!)

Il PD, nel rivendicare il ruolo chiave avuto nella ricerca e attuazione delle migliori soluzioni amministrative, rinnova il suo impegno futuro per questa strada di cambiamento. Convinto che debba essere perseguita fino al raggiungimento del traguardo finale

Oggi è stato interrotto un percorso storico per il nostro paese, provocando danni che solo il prossimo futuro e il buon senso dei cittadini potranno, forse, riparare.
A patto che si tenga la barra del timone sempre in direzione del rinnovamento.

Sarà nostra intenzione aprirci al confronto con tutte quelle forze politiche e civiche di Erchie che si riconoscono in questo obiettivo fondamentale!

Ci appelliamo, infine, a tutta la cittadinanza, perché sostenga lo sviluppo di un dibattito politico democratico che stimoli quella coesione sociale necessaria al progresso della nostra comunità.

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L’allungamento delle rotte dei trasporti marittimi verso oriente mette a rischio le consegne dei prodotti deperibili come la frutta e la verdura con la perdita di fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione dell’inaugurazione di Fruit Logistica di Berlino, la principale fiera internazionale di settore, sulle difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso con le difficoltà nei trasporti marittimi attraverso il canale di Suez e la necessità di circumnavigare il continente africano.

A rischio le esportazioni di prodotti agricoli e agroalimentari pugliesi che ammontano ad oltre 500milioni di euro verso i Paesi africani, indiani e orientali – denuncia Coldiretti Puglia - ma anche per circa 270 milioni di esportazioni di pummarola Made in Italy dirette in Asia nel 2023, tra pelati, polpe, passate e concentrato di pomodoro. La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia - riferisce Coldiretti Puglia - con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia. La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Puglia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).

L’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez a causa dei ripetuti attacchi terroristici stanno portando – sottolinea la Coldiretti regionale - ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi che arrivano fino a raddoppiare ma aumentano di circa due settimane anche i tempi di percorrenza.

L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia, ma va colmato il gap infrastrutturale logistico che fa perdere competitività alle imprese agricole e agroalimentari regionali. In questo scenario è importante il raddoppio delle risorse per l' agroalimentare con  la nuova versione del PNRR che ha incluso  le richieste di Coldiretti per il settore che ha dimostrato grande  capacità progettuale, con  il rifinanziamento di oltre 2 miliardi per i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste. Si tratta del più grande stanziamento economico – conclude Coldiretti - destinato all’agricoltura,  considerando anche le risorse destinate alla logistica che aumenteranno la competitività delle imprese, consentendo di recuperare il gap con altri Paesi, ma ora è fondamentale che tali risorse vengano utilizzate fino all’ultimo da un modello di filiera risultato vincente bisognerà potenziare la struttura amministrativa di tutti gli uffici che dovranno dare attuazione a tale imponente piano che può segnare un vero punto di svolta per l’ulteriore rilancio del settore.

Per sostenere il trend di crescita dell’agroalimentare Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da porti, aeroporti, treni e cargo, cogliendo appieno l’opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate anche nel contrasto all’italian sounding.

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Il Sindacato Cobas, alla presenza di tanti operai ed impiegati di Tecnogal e Leucci,  ha svolto  il sit in Martedì 6 Febbraio e dopo nella tarda mattinata ha incontrato il Signor Prefetto di Brindisi, Michele La Iacona; riunione dove ha partecipato oltre al Sindacato Cobas un gruppo di lavoratori e rappresentanti delle aziende coinvolte.

Una riunione durata quasi 2 ore dove la delegazione ha   esposto  la difficile situazione che si è venuta a creare per il territorio brindisino con l’affidamento della gara di manutenzione realizzata da Eni-Versalis ad aziende di fuori .

La proposta Cobas  esposta al Prefetto e da sottoporre successivamente ad Eni ed a Versalis  è quella di revocare   la assegnazione alle ditte di fuori e di assegnarlo invece ad un consorzio di ditte brindisine a prezzo di mercato.

Uno dei motivi fondamentali della richiesta Cobas è quella di fermare così la corsa al ribasso delle aziende pur di accaparrarsi gli appalti nel Petrolchimico .

Unitamente al fatto che ciò si configurerebbe come una sorta di piccolo risarcimento per un territorio che ha visto solo distruzione ,sfruttamento del territorio e dei nostri lavoratori.

 Abbiamo informato il Prefetto che nei prossimi giorni incontreremo il signor Sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, affinchè si possa alzare forte la voce della città sulle gare al ribasso ,cosa che avviene ormai da tanti anni .

Il Signor Prefetto di Brindisi, Michela la Iacona , ha  mostrato  interesse alle proposte del Cobas ed ha ascoltato dai lavoratori e dalle stesse aziende  le preoccupazioni  occupazionali relative soprattutto per l’indotto nelle officine esterne .

Ma d’altro canto non ritiene  superabili le condizioni odierne dell’appalto attraverso un intervento diretto della Prefettura, perché non ne ha la facoltà di carattere legale.

Seguirà attentamente le vicende occupazionale delle 100 unità presenti nel Petrolchimico e la loro legittimità alla continuità occupazionale; auspicando che alcune nuove aziende avendo personale in cassa integrazione non scatenino una guerra tra poveri.

Auspica in proposito la possibilità di percorsi alternativi da condividere che possano portare a migliori risultati  ,cosa di cui si è interessata personalmente .

La riunione si è conclusa con l’impegno della Prefettura a rivedersi qualora maturino condizioni nuove e quella del Cobas che non mollerà sugli obiettivi prefissi  fino all’ingresso delle nuove aziende stabilito per il 30 Aprile.

Per questo il Cobas ha già chiesto un incontro presso la task force occupazionale regionale guidata dal Presidente Leo Caroli, dove chiediamo di invitare i protagonisti della vicenda.

Mettiamo fine ai ricatti al nostro territorio.

Brindisi 07.02.2024

Per il Cobas Roberto Aprile e Cosimo Quaranta

Il Governo Meloni e, in particolare, il Ministro Fitto, con una attenta attività di analisi e rivisitazione attraverso la cabina di regia centralizzata, si può dire che abbiano fatto un miracolo che ha consentito l’approvazione UE della rimodulazione del PNRR, consentendo il rispetto degli impegni fino alla quinta rata e garantito un maggiore controllo sulle varie misure.

Nonostante ciò, la spinta del PNRR sugli investimenti in opere pubbliche nel corso del 2023 è comunque inferiore alle attese e, secondo i dati diffusi da ANCE, in occasione della presentazione dell’Osservatorio Congiunturale 2024, ci sarebbero 9 miliardi di grandi opere a rischio.

Purtroppo i ritardi continuano ad accumularsi sia a causa delle carenze progettuali, ma anche per le difficoltà esecutive, tra intoppi e imprevisti, spesso dovuti alla eccessiva frettolosità ed al nostro complesso sistema burocratico.

Nel frattempo si attende il decreto legge chiamato ad attuare la rimodulazione del PNRR che, come noto, è slittato e che dovrà sciogliere un nodo fondamentale, quello delle coperture.

Sempre secondo i dati ANCE, la riduzione di cassa conseguente alla rimodulazione del PNRR approvata a dicembre, potrebbe generare rallentamenti nella realizzazione delle opere dovuti ai ritardi nei pagamenti alle imprese per le minori risorse a disposizione.

Il primo obiettivo del decreto sarà quello di provare a velocizzare proprio la fase esecutiva dei cantieri e portare i pagamenti il più in linea possibile con il resto dell’Unione Europea, ma al contempo, è indifferibile garantire monitoraggio costante e serrato della spesa e non solo degli impegni, come accaduto fino ad ora.

Ecco perché si ritiene che una soluzione per avere un controllo reale e costante della spesa, potrebbe essere la modifica delle modalità di emissione dei SAL (stato d’avanzamento lavori) che oggi è a raggiungimento di un importo minimo dei lavori che varia dal 10% al 20% del contratto con tempistiche spesso incerte, con l’obbligo di emissione dei “SAL mensili”, logicamente in deroga a bandi, contratti e capitolati in essere, con comunicazione alla cabina di regia del PNRR entro i 5 giorni successivi.

Solo l’adozione dei giusti correttivi atti a mantenere un costante monitoraggio della spesa reale, potrà consentire di mettere in atto ulteriori strumenti e/o misure per permettere una necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR che, attualmente, assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dai bonus edilizi.

Le scadenze inderogabili del timing del PNRR, che hanno già determinato accelerazioni nelle fasi di aggiudicazione e consegna dei lavori, dovranno imporre una riduzione anche dei tempi per l’esecuzione ed i collaudi, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Piano.

Le imprese sono pronte e orientate al principio di risultato. Abbandoniamo i formalismi inutili, osiamo e non perderemo la grandissima opportunità di sviluppo e di ammodernamento della nostra bella Italia.

Angelo Contessa – Amministratore unico Consorzio stabile BUILD Scarl

Lotto, a Molfetta (BA) vinti oltre 23 mila euro. Puglia a segno con il Lotto. Nell’ultima estrazione, come riporta Agipronews, da segnalare una vincita di 23.750 euro a Molfetta, in provincia di Bari, frutto di tre ambi e un terno. L’ultimo concorso del Lotto ha distribuito premi per 4,6 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 133 milioni da inizio anno.

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"Il Partito Democratico Provinciale di Brindisi condanna fermamente il comportamento tenuto dal vicesindaco Oggiano a Palazzo di Città. Riteniamo che il suo gesto di lasciare la sala e lanciare un provocatorio bacio alle manifestanti sia inaccettabile, irrispettoso e antidemocratico.
 
Indipendentemente dal merito della situazione in discussione, è fondamentale sottolineare che il confronto aperto e rispettoso rappresenta un principio cardine della democrazia. Il vicesindaco Oggiano, nel pieno della carica di Sindaco facente funzione, ha evitato scientemente il confronto diretto ed ha mancato di rispetto, non solo nei riguardi dei manifestanti e delle vittime di violenza presenti nel corteo, ma anche delle stesse Istituzioni che hanno il dovere di essere aperte all'ascolto delle esigenze dei cittadini.
 
Chiediamo al sindaco, al parlamentare cittadino D'Attis ed alle forze politiche di maggioranza al Comune di Brindisi di prendere posizione su questo comportamento, esprimendo chiaramente la propria condanna. Il silenzio su atti di tale portata equivale a una complicità verso comportamenti divisivi e antidemocratici perpetrati da chi, nella specifica situazione, svolgeva la funzione di sindaco.
 
La serietà e la responsabilità delle istituzioni richiedono un impegno chiaro contro ogni forma di comportamento che minacci il rispetto, la trasparenza e la partecipazione democratica. Auspichiamo che le autorità coinvolte si pronuncino senza indugi, dimostrando un impegno concreto nel garantire un clima di dialogo e rispetto nel confronto politico e sociale.
 
Il Partito Democratico Provinciale di Brindisi sostiene la richiesta di trasparenza e impegno nella tutela delle donne e dei minori vulnerabili, come espressa dalla Cgil Brindisi, e continuerà a vigilare sulle azioni intraprese per assicurare un futuro al Centro Antiviolenza "Crisalide" e al servizio essenziale che ha fornito alla comunità per 25 anni.
 
Rimaniamo aperti al dialogo e alla collaborazione costruttiva per affrontare le sfide sociali e promuovere un ambiente di rispetto reciproco all'interno della nostra comunità."
 

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Delirio a due: un piccolo capolavoro del Teatro dell'Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Eugène Ionesco, con Corrado Nuzzo e Maria di Biase il 9 e 10 febbraio (replica fuori abbonamento) è in scena, ore 21, al teatro comunale di Mesagne per la stagione teatrale organizzata dal Comune di Mesagne, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

Nella commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. Il tema del contendere è sempre e solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa bestia? Un grimaldello assurdo (ma che i due vivono come fondamentale) che fa da trampolino a un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che presto raggiunge le vette di un nonsense da comica finale, di un tragicomico Helzapoppin domestico. E tutto ciò mentre all'esterno della casa infuria una misteriosa guerra civile che i due, sordi e ciechi alla realtà, quasi non percepiscono, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie che echeggiano nella via, alle stragi, ai muri e ai soffitti che crollano. La potenza comica ed eversiva di Ionesco arriva in questa pièce a risultati geniali e tragicomici, e la naturalezza surreale con la quale l'autore costruisce dialoghi e situazioni di questo cinico gioco al massacro diventa a poco a poco un formidabile strumento di analisi e critica di una società ottusa e urlante, troppo spesso incapace di afferrare il senso di ciò che le accade intorno, addirittura compiaciuta dalla propria grettezza. In scena Corrado Nuzzo e Maria Di Biase prestano a “Delirio a due” la loro naturale bizzarria, il loro talento imprevedibile e mai convenzionale, il loro gusto per il capovolgimento improvviso che disegna una situazione che è la perfetta, amara metafora dell'oggi, dove riso e sorriso evidenziano ancor più la banalità quotidiana, il conformismo, le paure di una società inaridita e patologicamente insoddisfatta di sé.

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La manifestazione organizzata da CGIL, SPI e FUNZIONE PUBBLICA tenutasi questa mattina contro i tagli al Centro Anti Violenza, cui ATTIVA BRINDISI ha aderito unitamente a tutte le forze di minoranza, ha visto una copiosa partecipazione diassociazioni e gruppi politici. Un ringraziamento di cuore alle vittime di violenza per le toccanti testimonianze e alleoperatrici per la straordinaria attività svolta e per la capacità di recepire, assorbire e gestire quotidianamente dolori, drammi e tragedie che, in mancanza, le vittime sarebbero tristemente condannate ad affrontare da sole. Purtroppo, più forte delle grida di centinaia di manifestanti, oggi è risuonato il silenzio dell’Amministrazione Comunale, i cui rappresentanti hanno rifiutato di scendere dalPalazzo di Città, anche solo per un gesto di rispetto nei confronti di chi aveva lasciato lavoro e famiglie per far sentire la propria richiesta di aiuto. La conferenza stampa convocata dall’Amministrazione Comunale all’ultim’ora, senza volontà di aprire il contraddittorio anche solo a una delegazione dei partecipanti, ha ulteriormente inasprito gli animi e fatto precipitare una situazione già compromessa, mettendo a nudo serie criticità di chi governa la città nel gestire democraticamente la critica ed il dialogo. Ed infine il provocatorio bacio alle manifestanti con cui il Vice Sindaco ha sancito la ritirata dalla conferenza stampa di tutti i rappresentantidell’Amministrazione è stata una sconfitta per tutta la città, oltre che la conferma che a molti servirebbe anche solo un briciolo del coraggio dimostrato oggi da tutte le donne che hanno portato in piazza il proprio dolore.

Consigliere Comunale“ATTIVA BRINDISI”Diego Rachiero