Settembre 20, 2024

Redazione

IN MEMORIA DI MAURO MANIGLIO, VITTIMA INNOCENTE DELLA SACRA CORONA UNITA

Libera organizza a Brindisi un’iniziativa di memoria e impegno per Mauro Maniglio martedì 13 agosto alle 19.00 presso il parco a lui intitolato nel quartiere Bozzano.

Il Presidio Libera di Brindisi intitolato ai finanzieri Antonio Sottile e Alberto De Falco organizza un’iniziativa in memoria di Mauro Maniglio martedì 13 agosto alle ore 19.00 presso il Parco che porta il suo nome nel quartiere Bozzano.

Brillante studente brindisino del Liceo Scientifico “Monticelli”, Maniglio morì 32 anni fa appena 18enne a Casalabate (LE), vittima innocente della guerra tra cosche mafiose che in quegli anni imperversava all’interno della Sacra Corona Unita.

All’evento, patrocinato dal Comune di Brindisi e organizzato dal Presidio cittadino di Libera in collaborazione con la rete territoriale e la Parrocchia “San Giustino de Jacobis” che ha sede nel quartiere, saranno presenti rappresentanti delle istituzioni e della società civile.

L’iniziativa in memoria di Mauro Maniglio sarà l’occasione per ricordare anche Aldo Mazzotta, pensionato ucciso la sera dell’8 agosto 2000 durante un agguato mafioso in Piazza Virgilio al quartiere Commenda di Brindisi e le tante vittime innocenti delle mafie del nostro territorio, come Nicola Guerriero e Salvatora Tieni, uccisi l’11 agosto 1991 a Torre Santa Susanna. Sono molte infatti le persone e le storie della nostra provincia inserite nell’elenco che Libera legge ogni 21 marzo nella “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” e i cui familiari, anche dopo molti anni, attendono ancora di conoscere tutta la verità e di avere pienamente giustizia.

Mauro Maniglio non è morto “per errore” o “per caso”, ma per l’azione della criminalità organizzata che ancora oggi è presente e attiva nella nostra Provincia. Ciò è dimostrato dagli assalti tentati o riusciti ai portavalori, da alcuni incendi, intimidazioni e aggressioni, dalle sparatorie in luoghi pubblici e molto frequentati come Lido Risorgimento, dagli importanti procedimenti giudiziari in corso nei confronti di esponenti della Sacra Corona Unita e riguardo agli omicidi Carvone, Cairo e Spada. Lo dimostrano pure le indagini e gli arresti che negli ultimi mesi sono stati compiuti in vari comuni della Provincia e per i quali ringraziamo l’operato della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, della Magistratura e delle Forze dell’Ordine.

Proprio per questo, nella città di Brindisi e nel resto della Provincia, Libera porta avanti da anni percorsi di memoria, educazione, approfondimento, solidarietà e impegno per il cambiamento. A luglio e agosto Libera con l’associazione Sailing for Blue LAB ha organizzato a Brindisi il campo “E!State Liberi!” per il progetto nazionale Amunì, a cui partecipano minori inseriti in percorsi di giustizia minorile, e a San Vito dei Normanni con XFarm - Agricoltura Prossima altri due campi di formazione e impegno sui beni confiscati alle mafie.

Pertanto il Presidio cittadino invita a prendere parte all’iniziativa del 13 agosto per contrastare l’indifferenza verso le mafie, il traffico di sostanze stupefacenti e di rifiuti, la corruzione e la violenza delle organizzazioni criminali presenti nel nostro territorio, affinché tenendo viva la memoria si rinnovi l’impegno collettivo per una società più libera, umana e giusta.

In questi giorni, sulla stampa e in città, si è avviato un vivace dibattito sulla capacità dell'attuale Consiglio di Amministrazione della Fondazione Nuovo Teatro Verdi di rispondere alle esigenze culturali del territorio. In particolare  l'assenza dell'intero CdA alla presentazione della nuova stagione del Teatro Verdi ha  suscitato non poche preoccupazioni.

È emerso, poi, che i CdA vengono frequentemente svolti "da remoto" e che l'attuale presidente, Luca Ward, avrebbe più volte manifestato al Sindaco di non poter compiutamente espletare l'incarico alla luce dei numerosi impegni che ne limitano fortemente la disponibilità.

Questa situazione è inaccettabile per Brindisi e per la Fondazione che non meritano un presidente che non è mai presente ed un cda assolutamente impalpabile sul piano amministrativo.

La città ha bisogno di figure che risiedano sul territorio, che lo vivano ascoltandone le istanze e avendo coscienza delle esigenze sociali e culturali della comunità.

La circostanza che la Fondazione riesca comunque a manifestare un’operatività di alto livello ed efficienza grazie ad un direttore artistico di valore e ad uno staff di elevata preparazione e competenza, per quanto sottodimensionato, non può far passare in secondo piano l'urgente necessità di affiancare al personale della Fondazione un organismo di assoluta efficienza, di prestigio e di comprovata esperienza nella gestione di strutture complesse.

Mentre si può discutere sull’effettiva necessità di mantenere un CdA composto da tre figure nominate dalla politica, riteniamo fondamentale intervenire immediatamente per sostituire un presidente fantasma.

La città di Brindisi dispone di professionalità sia nel settore culturale che in quello manageriale, dalle quali si può attingere per rinnovare ogni ruolo del CdA garantendo e rendendo effettiva quella funzione di indirizzo che oggi l’organo amministrativo non sembra in grado di esprimere. Non solo. Data la particolare contingenza temporale, che vede Brindisi in corsa per la Capitale italiana della cultura, sarebbe strategicamente utile nominare alla Presidenza della Fondazione la figura di Chris Torch, un professionista  unanimemente apprezzato che potrebbe garantire una gestione presente, attenta e competente.

Partito Democratico di Brindisi

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SICCITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, SCATTA IN ANTICIPO VENDEMMIA 2024 MAI COSI’ PRECOCE; RISALE QUANTITÀ DOPO CAPITOMBOLO DEL 2023

Scatta in Puglia la vendemmia mai così precoce, in anticipo di 15 giorni per effetto delle temperature sopra la media degli ultimi mesi e della siccità che hanno accelerato la maturazione delle uve, favorendo una qualità eccellente e in ripresa in termini di quantità rispetto al capitombolo certificato da ISTAT del 37% in meno di uva prodotta in Puglia nel 2023. E’ quanto emerge dalle prime stime della Coldiretti Puglia, in occasione della raccolta dei primi grappoli di uve Negroamaro a Guagnano in provincia di Lecce.

La produzione pugliese – sottolinea la Coldiretti regionale – dovrebbe risalite intorno ai 9 milioni di ettolitri, in forte recupero dopo il crollo del 37% nel 2023 quando sono stati prodotti scarsi 6,9 milioni di ettolitri rispetto al 2023, fra i peggiori anni della storia del Vigneto Puglia a causa del clima pazzo e dei forti attacchi di peronospora, ma comunque in calo nel 2024 di circa il 15% rispetto alle medie storiche. I vigneti sembrano aver resistito più delle altre colture alla siccità, mentre il caldo ha bloccato sul nascere il rischio peronospora, garantendo così una eccellente qualità delle uve.

“La vendemmia 2024 è probabilmente quella che andrà attentatamene valutata nel tempo visto il sensibile anticipo della raccolta, ma anche perché in maniera scalare le operazioni di raccolta si svilupperanno nell’arco di tre mesi, una corsa contro il tempo per preservare la grande biodiversità che caratterizza la Puglia”, afferma Costantino Carparelli, vicepresidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “lo scenario vede le operazioni partire con le uve Chardonnay, Negroamaro, precoci come mai visto prima, e proseguiranno con il Primitivo e il Susumaniello, per poi arrivare a settembre e ottobre con Nero di Troia, Bombino Nero e Aglianico, una programmazione che offre innumerevoli opportunità di lavoro per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione”, conclude Carparelli.

La siccità rende particolarmente difficile lo scenario – denuncia Coldiretti Puglia - con la vitivinicoltura in arido coltura che risulta praticamente impraticabile ed il settore è a forte rischio se non ci saranno adeguate politiche di programmazione per garantire l’irrigazione e di razionalizzazione stessa dell’uso di acqua.

Il meteo pesa, peraltro, anche sui costi di produzione, dall’acqua alle strategie di protezione delle uve dagli eventi avversi e dalle malattie, con un aggravio notevole a carico dei produttori. Ma a preoccupare ci sono anche alcune politiche Ue, a partire dal via libera della Commissione alle etichette allarmistiche in Irlanda e con il Belgio che si sta muovendo nella stessa direzione. Si tratta infatti di una norma distorsiva del commercio che è il risultato di un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che – insiste la Coldiretti Puglia – fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia.

Per la prima volta dopo anni si registra una leggera flessione dell’export nei primi 3 mesi del 2024 pari a -0,2% con il vino pugliese esportato all’estero che segna un valore di  quasi 54 milioni di euro. Con un totale di 38 Vini DOP IGP la Puglia Regione numero 5 in Italia per prodotti certificati– conclude Coldiretti Puglia su Dati Ismea-Qualivita –  dove il settore del Vino DOP IGP in Puglia vale 631 milioni di euro (93,1% del paniere IG del Paese).

Spettacolo con Eugenio Bennato & Taranta Power - Musica del Mondo, il concerto si svolgerà in piazza Orsini del Balzo a partire dalle ore 21:30. Dal cuore del Sud Italia, un viaggio che parte dagli anni Settanta con la Nuova Compagnia di Canto Popolare e che attraversa le storie di briganti, migranti e la potenza della Taranta nella World Music. L’evento è inserito nel programma Stupor mundi Festival, rassegna musicale itinerante. L’ingresso è gratuito.

«Negli anni settanta, da ragazzo, mi inventai la Nuova Compagnia di Canto Popolare, una band musicale che partiva dai modelli degli sconosciuti cantori del Sud e cominciò a girare per il mondo. Poi vennero i Briganti della storia meridionale, poi vennero i migranti del Mediterraneo, poi venne Taranta Power, che segnò l’ingresso della musica etnica italiana nella world music. Da sempre una musica delle minoranze, una musica che conta poco nel business della civiltà globale», dichiara Bennato. «Ci ritrovo il mio punto di partenza e il mio approdo, la convinzione di allora che la musica possa contribuire a contrapporre alla logica del profitto la logica della bellezza e del contatto umano», conclude l’artista partenopeo. Il progetto “Musica del mondo” è tutto questo, sono pensieri, idee, ideali, trasformati in parole e musiche senza confini.

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Un atto intimidatorio si è verificato ieri mattina nelle campagne di Oria, dove un giovane è stato l'obiettivo di due colpi di pistola sparati da un uomo in sella a una moto. Il giovane per fuggire si è slogato una caviglia. Indagano i carabinieri di Oria.  

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"Masciari" è il titolo del romanzo scritto da Federica Franzon, per i tipi di Kindle Edition, di 360 pagine. E' un romanzo che ha come location la città di Mesagne. All'ombra delle mura del castello di Mesagne, uno dei tanti dell'entroterra salentino, una profezia che ha radici nel Rinascimento tende le dita sino ai giorni nostri, legando inesorabilmente i destini di due giovani donne, altrimenti separate dai secoli. Una scelta è stata compiuta, la scelta sbagliata. Laddove la magia ha la pretesa di sostituirsi alla fede, l'esito non potrà che essere incerto. Una sola possibilità di redenzione sarà offerta. Colei cui la profezia è destinata, sarà capace di coglierla?

Un fantasy ambientato nella Mesagne di oggi e nella Mesagne della seconda metà del XVI secolo, di cui ha curato la ricostruzione storica grazie all’abbondanza di documentazione esistente. Una Mesagne che stupisce e fa innamorare chi giunge da fuori, scardinando ogni pregiudizio e riempiendo il cuore di bellezza e poesia. Il romanzo si è classificato al secondo posto della sezione editi del Premio Letterario Nazionale Città di Mesagne, e spera di conquistare il cuore della città che ha conquistato l’autrice e di contagiare altri, forestieri come lei, con la magia che il cuore di questa città racchiude.

Federica Franzin, originaria di Torino, é infermiera di professione ma coltiva l’amore per la letteratura sin dalla giovinezza. Diplomatasi al liceo classico, non smette mai di scrivere.
E’ solo grazie all’incontro con Mesagne, che frequenta ormai da dieci anni e di cui ha sposato un cittadino, che trova ispirazione per il suo primo romanzo.
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La giornata di oggi chiude momentaneamente - fino al prossimo 31 dicembre – la vertenza degli oltre settanta lavoratori SIR, per mesi a rischio licenziamento in quanto considerati non più utili ai (fermi) processi produttivi della Centrale Enel di Cerano. Questa mattina nella sede dell’ARPAL di Brindisi si sono vissuti i passaggi formali per mettere in sicurezza i lavoratori per i prossimi mesi: congiuntamente al Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi (SEPAC) sono stati revocati i licenziamenti ed attivati i necessari Ammortizzatori Sociali. In cinquanta torneranno a lavorare mentre ventitré lavoratori godranno di Cassa Integrazione Straordinaria.

Un risultato momentaneo ma molto importante, frutto delle lotte e della determinazione dei lavoratori che la UILTRASPORTI ha accompagnato con ogni strumento a propria disposizione. L’impegno encomiabile del Prefetto e del Questore di Brindisi e la disponibilità del presidente del Comitato SEPAC hanno contribuito in modo determinante a risolvere in favore dei lavoratori. Assieme a loro diverse donne e uomini, dietro le quinte, hanno lavorato per disinnescare una pericolosa bomba sociale. A tutti grazie.

La nostra Categoria, coinvolta in prima linea in questa vicenda, ha scelto i toni bassi. I nostri interventi pubblici sono stati pochi e stringati per scelta: abbiamo preferito il silenzio mediatico e la vicinanza vera, continuata ed umana al dramma che stavano attraversando decine di famiglie brindisine minacciate dallo spettro di non aver più per sostenersi.

Durante i giorni di presidio abbiamo vissuto con i lavoratori letteralmente giorno e notte condividendo tutto: dal semplice caffè alle preoccupazioni e paure per il futuro incerto ed i problemi familiari di ognuno di loro che la mancanza di lavoro rendeva drammatici. Una esperienza che ci ha arricchiti profondamente sul piano umano e ci ha ricordato che la chiusura della Centrale di Cerano, cosi come di ogni altro stabilimento, non è mai solo una questione di numeri e di burocrazie ma di volti, persone, famiglie di questa terra di Brindisi. Persone per le quali non solo il Sindacato ma ogni brindisino ha il dovere, quasi l’obbligo morale, di attivarsi per quanto propria responsabilità. I comunicati stampa per garantirsi la presenza mediatica ad effetto devono passare in secondo piano rispetto al dolore di tante famiglie ed alla lotta sociale per garantire loro un futuro quanto meno dignitoso.

Ci ha positivamente colpito la solidarietà dimostrata ai lavoratori coinvolti nella vicenda da tutti i colleghi che operano in altre e diverse Aziende nell'indotto di Cerano. Una adesione alla causa non scontata considerando il disimpegno, quasi imbarazzante, che i rappresentanti dei cittadini, le Istituzioni Locali e nazionali, hanno riservato a questa vertenza.

Il risultato raggiunto non ferma il nostro impegno: occorre accelerare e vederci chiaro sul futuro produttivo di Cerano e sul destino dei suoi lavoratori, in modo particolare di quelli dell’indotto. Il tempo delle attese è finito da tempo. Enel non può più continuare a nascondere le proprie intenzioni presentando progetti fumosi, senza numeri ne date: deve condividere al più presto la sua vera visione dell’area produttiva brindisina ed intervenire con altrettanta celerità con progetti eseguibili da subito. Il decommissioning da solo non basta e non può bastare a Brindisi ed ai suoi lavoratori.

Segretario Territoriale UIL TRASPORTI Brindisi

Mario Greco

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Quarto giorno di ritiro del Brindisi FC a San Giovanni in Fiore. La sessione mattutina è stata dedicata al lavoro di forza, allo sviluppo della tecnica di velocità, accelerazione e cambi di direzione, infine ad esercitazioni tecnico-tattiche. Nel pomeriggio, la squadra ha ripreso le attività con un ulteriore focus tecnico-tattico ed eseguito possessi palla a tema che hanno permesso ai tecnici di introdurre nuovi schemi e idee di gioco. La sessione è culminata con una partita a campo ridotto con applicazione delle tecniche esaminate in un contesto più dinamico.

«Stiamo lavorando tanto e bene - ha detto l’allenatore in seconda, Gaetano Ungaro - rispettando con precisione la tabella di marcia e le specifiche dell’attività. Ma al di là degli aspetti tecnici, abbiamo trovato un gruppo di ragazzi straordinari, dal punto di vista personale e della propensione al lavoro e al sacrificio. È il viatico migliore per cominciare una stagione in salita, vista anche la qualità del girone, ma occorre concentrarsi su se stessi, continuare a lavorare e non smettere mai di crederci. Sono in un team di grande esperienza, è come se ci conoscessimo da sempre, questo mi permette di lavorare con serenità e tanta motivazione; poi Brindisi è una piazza sfidante perché ci sono storia, tradizione e un pubblico che per passione non è secondo a nessuno. Ci divertiremo e lo faremo fino all’ultimo tutti insieme».

 

BRINDISI FC: TERZO GIORNO DI OPEN DAY AL “FANUZZI”

Terzo giorno di open day allo stadio “Franco Fanuzzi” di Brindisi, il laboratorio che porterà alla formazione del settore giovanile, nella sua complessa articolazione. Un successo di partecipazione che si ritrova anche nelle prove di oggi, riservate agli under 14 (nati nel 2011) e agli under 11 e 10 (nati nel 2014-2015). Banco di prova una partita sul manto del “Fanuzzi” con 30 ragazzi under 14 e 40 tra under 11 e under 10. Il programma degli open day procede infatti verso fasce di età a mano a mano più giovani fino a concludersi venerdì prossimo con i pulcini e i primi calci.

«Stiamo procedendo con il programma - ha detto il responsabile del settore giovanile, Claudio Zullino - ed è un grande sforzo perché i partecipanti sono tanti e non è semplice fare valutazioni, specie per i più piccoli. Chiaramente ogni fascia è osservata con un metro differente. Ma l’entusiasmo di questi ragazzi ripaga del lavoro, siamo nel pieno di un’onda di energia che è contagiosa. Quello dei più piccoli è il calcio senza schemi, il calcio vero, del puro divertimento. Siamo contenti anche perché possiamo contribuire alla ricostruzione di un settore completo in ogni rango, un segnale chiaro che la società vuole dare assumendo le categorie giovanili non un dovere ma l’asse centrale del progetto».

 

SIMONE PALMISANO È UN NUOVO PORTIERE DEL BRINDISI FC

Forze nuove tra i pali per il Brindisi FC. Si tratta di Simone Palmisano, classe 2006, nato a Martina Franca. Cresciuto nella scuola calcio Esperia di Monopoli, nel 2022 si trasferisce a Bari dove disputa la sua prima stagione in biancorosso nell’under 17 di Luigi De Simone, quindi l’anno successivo difende i pali della formazione Primavera agli ordini di mister Federico Giampaolo. Il Brindisi FC dà il benvenuto al nuovo giovane portiere biancazzurro.  

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Domani, 8 agosto, ricorre la 23ª Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, rendendo così indelebile, nella memoria, la commemorazione dei 136 italiani che persero la vita a Marcinelle, così come di tutti gli italiani emigrati vittime di incidenti sul lavoro.

L'8 agosto 1956 uno scoppio nella miniera di carbone del Bois du Cazier a Marcinelle, sobborgo operaio di Charleroi in Belgio, procurò la morte a 262 minatori, 136 dei quali provenienti dalle nostre regioni, in gran parte da Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto.

Quel terribile evento costrinse l'Italia a prendere coscienza delle penose condizioni nelle quali versavano i nostri connazionali, costretti a lavorare, lontani dai propri affetti, tra mille rischi ed innumerevoli disagi, nelle viscere della terra.

«Il ricordo di quella tragedia del lavoro – dice il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria -, ci fa inevitabilmente pensare a quando i migranti eravamo noi. Lavoratori che ogni giorno rischiavano la vita per cercare il sostentamento e il futuro che in Italia mancava. Il mondo del lavoro ancora oggi vive tragedie che devono impegnare le istituzioni al rispetto delle vite attraverso l’adozione di ogni misura di formazione e prevenzione dagli incidenti. Anche questa è legalità, anche questo significa contribuire alla formazione di una società più equa e solidale».

La commemorazione dei nostri connazionali caduti sul lavoro ripropone la centralità del lavoro quale motore insostituibile della vita di ogni singolo individuo: la nostra Costituzione, sin dal primo articolo, fa del lavoro un principio cardine del nostro sistema sociale e fondamento stesso della Repubblica.