Redazione

Mercoledì 28 giugno 2023 sarà ufficialmente presentata alla autorità e alla stampa la XII edizione della Regata del Grande Salento BRINDISI-VALONA, detta anche dell’Accoglienza per ricordare l’esodo del popolo albanese e la generosità dimostrata dalla cittadinanza brindisina nel 1991. La Regata si svolgerà dal 6 al 9 luglio con un articolato programma che si concluderà con la cerimonia di premiazione nel Marina di Orikum, partner della Lega Navale Italiana Brindisi (LNI).

Appuntamento alle ore 19.00 nella sezione brindisina della Lega Navale Italiana, in via Amerigo Vespucci 2, con la partecipazione delle autorità civili e militari, dei rappresentanti istituzionali, della Federazione Italiana Vela e della stessa LNI per la quale saranno presenti il delegato regionale Andrea Retucci e il presidente della sezione di Brindisi Salvatore Zarcone.

Interverranno il Presidente della Regione di Valona Ervis Mocka, il Direttore generale del Marina di Orikum / Concord Investments Arian Ruhi e l’Amministratore Delegato del Marina di Orikum Junal Bajraktari. La Regata gode del patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Brindisi e dell’Università del Salento. Partner dell’evento sono Versalis (Eni) e la stessa Unisalento, che mercoledì 28 giugno saranno rappresentate rispettivamente dal responsabile dello stabilimento di Brindisi, Luca Piludu, e dal Magnifico Rettore Fabio Pollice.

La LNI Brindisi può inoltre contare sulla partecipazione dei seguenti sponsor: Ecosistemi, Cantiere Navale Danese, DEAL, Quaranta Caffè e Aloisio Autoricambi.

Nella mattinata dell’8 luglio, all’indomani dell’arrivo delle imbarcazioni in gara, la baia di Valona ospiterà una veleggiata alla quale parteciperanno personalità albanesi e italiane. Subito dopo, nel Marina di Orikum, avrà luogo la cerimonia di premiazione con la partecipazione del Premier albanese Edi Rama e del Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, che arriveranno sul posto a bordo di un idrovolante messo a disposizione dalla stessa Regione Puglia.

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A partire dalle prossime settimane il personale del Consorzio sarà affiancato dai volontari del gruppo “Io sono Torre Guaceto” nelle attività quotidiane. Grazie all’impegno di cittadini provenienti anche da fuori provincia, sarà possibile aumentare i livelli di controllo e sensibilizzazione in riserva. 

L’attività di formazione dei volontari di Torre Guaceto si è conclusa con una giornata nell’area protetta fatta sia di momenti di informazione, sia di interventi diretti di tutela. 
Iniziata ad aprile con un primo incontro introduttivo alla gestione dell’area protetta, la formazione è proseguita con appuntamenti online dedicati alle norme di sicurezza da rispettare in riserva ed ha raggiunto l’ultima tappa nella giornata di ieri. 
I volontari sono stati guidati alla scoperta dell’ecosistema e poi si sono dedicati alla pulizia delle spiagge in questo periodo fortemente segnate dall’arrivo di grandi quantità di legname proveniente dall’Emilia Romagna, oltreché dal tristemente noto marine litter, i rifiuti presenti in mare. torre_guaceto_museo_del_mare.jpg
Giovani e meno giovani si sono rimboccati le maniche per Torre Guaceto schierandosi al fianco del Consorzio di Gestione del Parco. 
“Quando abbiamo aperto le iscrizioni all’albo dei volontari ‘Io sono Torre Guaceto’, tante persone si sono chieste cosa potessero dare alla riserva e non cosa potessero prendere da lei – ha commentato il presidente del Consorzio, Rocky Malatesta -, Non ci aspettavamo di registrare tanto affetto per il Parco e voglia di impegnarsi in modo diretto per il suo bene. Siamo grati a tutti questi cittadini disposti ad impiegare le proprie giornate libere per sostenere la bellezza della riserva. Nelle prossime settimane, i nostri visitatori e utenti potranno conoscere dal vivo queste preziose persone all’opera anche nella divulgazione presso il pubblico delle buone pratiche di sostenibilità che si possono adottare nella vita di tutti i giorni per tutelare l’ambiente”.spiaggia_sporca_torre_guaceto.jpg

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Borgo diVino in tour a Cisternino per un weekend di degustazioni: 30 giugno, 1 e 2 Luglio. Dopo il successo delle prime due edizioni, ritorna per il terzo anno consecutivo Borgo diVino in tour a Cisternino, la rassegna enologica dedicata al buon bere: 30 giugno, 1 e 2 luglio dalle 18.00 alle 24.00.

Venerdì 30 giugno, sabato 1º e Domenica 2 Luglio ritorna Borgo diVino in tour a Cisternino per tre giorni dedicati ai migliori vini del territorio a cui si aggiungeranno anche altre etichette di cantine provenienti da diverse regioni italiane come Piemonte, Marche, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania e Molise.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, è organizzata da Valica, la prima tourist marketing company italiana, in collaborazione con il Consorzio Ecce Italia, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale di Città del Vino e la Regione Puglia in qualità di partner istituzionale. Sponsor ufficiali del ciclo di eventi sono Enel e Poste Italiane. Il Regionale di Trenitalia è Official Green Carrier del tour.

Tre giorni dedicati al Gusto e alla Bellezza che permetteranno al pubblico dei wine lovers di conoscere vini e vitigni dei vari territori presentati direttamente dai produttori in contesti di particolare suggestione selezionati tra i Borghi più belli d’Italia, per un’esperienza senza dubbio indimenticabile.

Come funziona l’evento

Borgo diVino in tour si svolgerà tra Via San Quirico, Via Manzoni, Piazza Marconi e Corso Umberto, nel pieno centro Storico di Cisternino, Venerdì 30 giugno, sabato 1º e Domenica 2 Luglio dalle 18.00 alle 24.00. All’interno del Borgo verrà tracciato un percorso di degustazione che toccherà i luoghi di maggiore interesse turistico con stand dedicati alle cantine e un originale percorso formativo sul mondo del vino, raccontato in circa 20 pannelli espositivi.

Ogni visitatore potrà acquistare un voucher al costo di €18 comprensivo di 8 assaggi di vino e kit degustazione. Assieme al voucher verrà consegnato un kit composto da sacchetta e calice degustazione. È possibile acquistare il ticket per le degustazioni sul sito borgodivino.it/cisternino/ oppure direttamente in loco.

Grazie all’accordo con Trenitalia, è previsto uno sconto del 20% sul ticket di degustazione a favore di tutti i possessori di biglietto singolo regionale Trenitalia, utilizzato e convalidato per raggiungere la località sede dell’evento.

Non solo vino: ecco i migliori abbinamenti gastronomici di Borgo diVino in tour

Uno spazio importante sarà riservato anche all’esperienza gastronomica con proposte street food e piatti della tradizione che i visitatori potranno acquistare direttamente in loco come una varietà di orecchiette e panzerotti per tutti i gusti, la tipica purea di fave e cicoria e friselle con pomodoro e basilico.

Un’area, in particolare, sarà dedicata alle specialità gastronomiche dei Borghi più belli d’Italia.

L’iniziativa rientra nell’ambito del “MIB – Mercato Italiano dei Borghi”, progetto in cooperazione istituzionale tra l’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” e “BMTI – Borsa Merci Telematica Italiana”, finalizzato alla valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità dei territori annessi all’Associazione.

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FANCY FOOD: COLDIRETTI PUGLIA, EXPORT A DOPPIA CIFRA PER OLIO (+35%%), PASTA (+22%), ORTAGGI E FRUTTA TRASFORMATI (+34%)

Aumenti a doppia cifra per l’export di prodotti agroalimentari Made in Puglia nel 2023, trainati dai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come pasta, olio e ortofrutta lavorata e conservata che salgono sul podio dei prodotti pugliesi più venduti all’estero.  E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia sui dati Istat Coeweb sul commercio estero relativi al primo trimestre 2023, diffusa in occasione del più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari, il Summer Fancy Food 2023 di New York, dove al Javits Center level 3 al Padiglione Italia, è visitabile lo stand n.2718 di Coldiretti, Campagna Amica  e Filiera Italia.

All’estero le vendite dell’agroalimentare pugliese sono sostenute soprattutto dai prodotti base della dieta mediterranea come l’olio che svetta sul podio con un aumento del 35%, la pasta che fa un balzo del 22%, e frutta e verdura lavorata e conservata che bancano un aumento del 34%, confermando e bissando anche le performance già entusiasmanti del 2022.

L’andamento sui mercati internazionali potrebbe però ulteriormente migliorare – sottolinea la Coldiretti – con una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale il cui valore ha superato i 120 miliardi di euro, anche sulla spinta della strana “alleanza” tra Russia e Usa che, divise dalla guerra in Ucraina, si classificano rispettivamente come il Paese dove le produzioni tricolore taroccate sono cresciute e di più nell’ultimo anno e quello in cui registrano i più elevati fatturati.

A minacciare il Made in Italy a tavola nel mondo ci sono anche le prime richieste di autorizzazione alla messa in commercio di carne, pesce e latte sintetici alla minaccia delle etichette allarmistiche sul vino fino al semaforo ingannevole del Nutriscore che boccia le eccellenze tricolori. Si tratta di un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che – aggiunge la Coldiretti – finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo – continua la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine.

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, aggiunge Coldiretti nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati, anche attraverso l’appartenenza a reti come quelle che Filiera Italia e Coldiretti insieme ad Ice e Farnesina stanno realizzando.

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CALDO: COLDIRETTI PUGLIA, AUMENTA CONSUMO PESCE +18%; MA CRESCE IMPORT DALL’ESTERO.

Con il caldo esploso all’improvviso, per difendersi dalle temperature bollenti cambia l’alimentazione dei pugliesi che ricercano piatti light con l’aumento del 18% del consumo di pesce a casa e al ristorante, ma crescono anche le importazioni dall’estero di prodotto ittici con un’accelerazione nella media del triennio 2023-2025 pari al +7,7%. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di EportPlanning, mentre sono quasi 500 i pescherecci pugliesi che saranno “affondati” dalle nuove linee europee che prevedono la scomparsa della pesca a strascico, il settore più produttivo della marineria nazionale, con un impatto devastante sull’economia sull’occupazione e sui consumi.

Scelte che sono il frutto di un estremismo ambientalista lontano dalla logica e che non tiene conto peraltro di quanto già promosso dalla stessa Unione Europea sul fronte della tutela degli stock, con le norme di contenimento dello sforzo di pesca nel Mediterraneo, in particolare per Adriatico e West-Med, avviate nel 2019 e seguite dai pescherecci italiani, che, a detta della stessa Commissione, cominciano a dare risultati positivi sulla conservazione delle risorse ittiche. Un risultato raggiunto grazie ai sacrifici delle marinerie italiane – ricorda Coldiretti Impresapesca- che vengono ora di fatto cancellati, mentre le stesse regole non vengono seguite dai pescherecci dei Paesi extraUe che si affacciano sul Mediterraneo, liberi di fatto di pescare anche più di prima approfittando delle restrizioni a cui sono obbligate quelle nazionali.

L’eliminazione della pesca a strascico senza che siano state peraltro previste risorse adeguate per la riconversione significa per l’Italia - calcola  Coldiretti Impresapesca - la rinuncia ai 2/3 del pescato nazionale, aggravando ulteriormente una situazione che nel 2022 ha visto arrivare in supermercati e ristoranti del nostro Paese oltre 1 miliardo di chili di prodotto straniero tra fresco e trasformato, pronto spesso per essere servito come tricolore nei ristoranti.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di  Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

Intanto, quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri – dice Coldiretti Impresa Pesca Puglia - spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo nei Mercati di Campagna Amica si organizzano eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio0.

Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili. Una situazione che lascia spazio agli inganni dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Una frode in agguato sui banchi di vendita in Italia e soprattutto nella ristorazione dove non è obbligatorio indicare la provenienza. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.

Una crisi quella del settore ittico tricolore che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

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Per i poliziotti di Mesagne non c’è voluto molto a chiudere le indagini intorno all’esecrabile episodio di giovedì notte, quando una cassa di fuochi pirotecnici con lanci di fuochi d’artificio è stata accesa nella piazzetta antistante la chiesa Matrice. L’involucro si è piegato di lato e ha iniziato a “sparare” fuochi ad altezza d’uomo ferendo alcune persone in modo lieve. Si tratta di una comitiva di giovani che stavano festeggiando un avvenimento in un locale della zona e per concludere la serata in “bellezza” hanno dato fuoco all’involucro pirotecnico. I responsabili, perché si tratta di più di una persona, dovranno rispondere di “accensione ed esplosioni pericolose, articolo 703 del Codice di procedura penale che recita: “Chiunque, senza la licenza dell'autorità di polizia, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara armi da fuoco, accende fuochi d'artificio, o lancia razzi, o innalza areostati con fiamme, o, in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l'ammenda di 103 euro.

Se il fatto è commesso in un luogo dove c’è adunanza o concorso di persone, la pena è dell'arresto fino a un mese”. L’episodio si è verificato intorno alla mezzanotte di giovedì quando un gruppo di persone è giunto in piazza IV Novembre per festeggiare un evento. Prima hanno iniziato a parlare e cantare, poi per il gran finale si sono spostati nella piazzetta antistante la chiesa Matrice e hanno posato per terra una scatola pirotecnica con 100 lanci, costo di circa 100 euro. Solo che dopo i primi lanci la scatola si è piegata ed ha iniziato a effettuare i tiri ad altezza d’uomo. A quel punto c’è stato un fuggi fuggi generale da parte di coloro che erano ancora in strada per evitare di essere colpiti. Nonostante ciò qualche giovane ha riportato delle leggere bruciature. Sul posto è intervenuta una volante della polizia i cui agenti hanno ascoltato i testimoni presenti allo sparo, hanno posto sotto sequestro la scatola incriminata e hanno avviato le indagini per individuare e denunciare gli autori dell’insano gesto. Cosa che è puntualmente avvenuta.

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Simone Tempia, autore di "Vita con Lloyd", presenta a Mesagne "Il Piero". 

Appuntamento con la lettura nell’ambito del Festival del libro emergente organizzato dall’associazione Scintillalunedì 26 giugno, nel Chiostro del Comune di Mesagne alle ore 20.30Cosimo Saracino e Regina Cesta intervistano Simone Tempia, autore de “il Piero o La ricerca di una felicità”, Rizzoli Lizard editore. Il libro racconta di Piero Marchese, nobile di nome e di intenzioni, e precario a tempo indeterminato. Ha una moglie molto pragmatica, Betta, e una figlia con un nome che dice tutto, Maria Attila.

Anche se ha sempre avuto la testa a posto - e forse proprio per questo motivo - il Piero si sveglia ogni giorno con la sensazione che per essere felice gli manchi qualcosa: un lavoro migliore, una mentalità più aperta, una vita sociale sfavillante. Desideri e miraggi che lo portano a vivere male il presente, inseguendo un domani che, in realtà, non gli piace nemmeno. Nelle disavventure di un Marcovaldo contemporaneo, illustrate dall’autore teatrale Marco Paolini, l’autore scava alla radice delle nostre insoddisfazioni e ci racconta la commedia degli errori che chiamiamo vita. Iniziativa gratuita.

L'Amministrazione comunale di Mesagne ha quasi terminato di ribasolare alcune vie fuori dal centro storico in cui erano e sono presenti antiche basole. Un lavoro di conservazione meritorio poichè queste strade erano in uno stato strutturale piuttosto precario. 

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L'immagine riprende il lato posteriore della chiesa di Sant'Anna. Erbacce e finestre rotte. Per il resto non ci sono parole da aggiungere.

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Sarà ancora la 28 enne ucraina Inna Kolomiiets la palleggiatrice dell’Aurora Volley Brindisi nel prossimo campionato di Serie C di volley femminile.  

Arrivata lo scorso maggio con l’obiettivo di portare in finale play off la squadra brindisina, l’esperta regista ha convinto la società a puntare ancora su di lei. La numero 10 biancazzurra, che in carriera ha sempre giocato nelle massime serie di Ucraina e Slovacchia, nonostante le poche partite disputate in Italia ha messo in mostra una  visione di gioco e una velocità che raramente si vedono sui campi della serie C.

“Siamo convinti così come lo eravamo qualche mese fa quando l’abbiamo ingaggiata, che un’atleta come Inna sia un lusso per la categoria. La giocatrice nonostante qualche piccolo problema dovuto ad una non perfetta preparazione ha mostrato quelle che sono le sue potenzialità. Siamo sicuri che svolgendo una buona preparazione atletica potrà fare la differenza.” Dichiara il Vicepresidente biancazzurro Daniele De Leonardis.

“Sono contenta della fiducia che la società mi ha mostrato fin dal mio arrivo. Ho accettato volentieri la loro proposta, il club è ambizioso e ci sono le condizioni per fare bene. Non vedo l’ora di mettermi al lavoro per raggiungere i nostri obbiettivi”. Sono le parole della giocatrice biancazzurra.

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