Redazione
Finanziato il progetto candidato a Punti Cardinali
Supportare e affiancare con l’ausilio di figure specializzate le persone nelle scelte più importanti che riguardano la propria vita lavorativa. È questo, in sintesi, il cuore di “Francavilla Orienta”, il progetto dell’Amministrazione Comunale finanziato con 91 mila euro dal bando regionale Punti Cardinali.
Frutto di un lavoro di rete che ha coinvolto 17 partner coordinati dall’Assessore alle Politiche Comunitarie, dal Delegato dell’Amministrazione Comunale presso gli ITS e da un team che si è occupato della coprogettazione, Francavilla Orienta propone l’adozione di una strategia integrata che coinvolge una platea molto ampia di persone. L’obiettivo è favorire la crescita personale e fornire strumenti essenziali nel mercato del lavoro, come ad esempio le competenze trasversali, anche ad una utenza che è ormai lontana dai banchi di scuola.
Il progetto prevede l’utilizzo di tre tipologie di attività.
La prima consiste nei laboratori didattici e narrativi che saranno rivolti ad una platea trasversale che coinvolgerà dai bambini della scuola dell’infanzia agli adulti suddivisi per categorie omogenee. L’obiettivo di questa azione è favorire la consapevolezza delle proprie attitudini e delle proprie capacità nascoste. Sono previsti 20 laboratori di questo tipo, ognuno della durata di 15 ore.
La seconda attività è finalizzata a fornire strumenti efficaci per trovare la giusta occupazione. Si tratta di giornate durante le quali saranno illustrate le strategie di ricerca e le opportunità offerte dai soggetti pubblici e privati. Sono i cosiddetti Job days che si svilupperanno in 8 giornate da 6 ore.
L’ultima attività riguarda l’apertura di uno sportello dedicato all’orientamento che sarà messo a disposizione della cittadinanza per 30 ore alla settimana presso la Biblioteca Comunale. Qui l’utenza troverà a sua disposizione una equipe di esperti che analizzerà le singole situazioni e fornirà consulenze per trovare la più adeguata collocazione lavorativa.
Il progetto si svilupperà nell’arco di 6 mesi e vedrà cooperare tutti i soggetti partner.
Francavilla Orienta, che ha ottenuto un punteggio di 80/100 nella valutazione della Regione Puglia, è frutto di una rete composta da Amministrazione Comunale, Arpal Puglia, Confindustria Brindisi, Confcommercio Taranto Brindisi, Terzo Istituto Comprensivo, ITST Fermi, ITS Aerospazio Puglia, ITS Apulia Digital Maker, ITS Mi.Ti. Tecnologie e Innovazione per il Made in Italy, ITS Agroalimentare Puglia, Programma Sviluppo, Ambito Territoriale Br3, CIRPAS Università di Bari, Liceo Scientifico Ribezzo, ITS per lo sviluppo dell’industria dell’ospitalità e del turismo allargato, CISL Taranto Brindisi, Secondo Istituto Comprensivo e ITES Calò.
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“Abbiamo tutti il dovere di fare qualcosa per i più piccoli e di far spuntare il sorriso dei bambini, anche e soprattutto quando costretti in ospedale”. Così Elena Marrazzi, responsabile del Coordinamento Donne di Fials che in queste ore consegnerà 40 uova di Pasqua ad altrettanti bimbi ricoverati nei reparti di Pediatria degli ospedali “Perrino” di Brindisi e “Camberlingo” di Francavilla Fontana.
“Un gesto – dice la Marrazzi – che riempie il cuore di gioia a noi, prima ancora che ai bambini. Un ringraziamento va a tutti gli operatori sanitari che ogni giorno portano avanti un lavoro impeccabile, cercando di restituire un sorriso ai piccoli malati. Abbiamo voluto dare anche noi un piccolo contributo, come Coordinamento Donne. Anzi, un doppio contributo: da un lato acquistando le uova di cioccolato dell’AIL, l’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma ed aiutando, in tal modo, a sostenere la lotta contro queste malattie e finanziando la ricerca; dall’altro donando un sorriso a questi bambini ed alle loro famiglie, con la speranza di restituire loro un po’ di serenità in un periodo dell’anno, quello delle festività pasquali, che purtroppo saranno costretti a trascorrere fuori dalle confortevoli mura domestiche. Un gesto che per noi non è e non sarà isolato e che ci auguriamo che tutti, nel proprio piccolo, possano mutuare. Sarebbe bello se ciascuno di noi, non solo a Pasqua o a Natale, facesse un piccolo passo verso chi è più sfortunato. Ecco, questo è il mio, il nostro auspicio per questi giorni di festa”.
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PASQUA: COLDIRETTI PUGLIA, IN 4 TAVOLE SU 10 AGNELLO SALVA-PASTORI; IN PUGLIA SONO 4MILA. In occasione di queste festività si acquista infatti gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello
consumata a testa dai pugliesi durante tutto l’anno.
Quattro pugliesi su 10 (44%) porteranno agnello a tavola per rispettare le tradizioni di Pasqua, ma anche per sostenere anche la sopravvivenza dei 4mila pastori pugliesi duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in occasione dei festeggiamenti della Santa Pasqua e del lunedì dell’Angelo che prende il nome dall’incontro in questo giorno dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro.
In occasione di queste festività – sottolinea la Coldiretti regionale – si acquista infatti gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello consumata a testa dai pugliesi durante tutto l’anno. La carne di agnello è – evidenzia la Coldiretti regionale – una presenza antica della tradizione gastronomica pugliese, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli, come l’agnello alla Murgiana, con funghi cardoncelli spontanei e lampascioni, i noti cipollotti selvatici pugliesi, l’agnello al Cutturiddu con pecorino e cicorielle selvatiche o cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge e gli gnumeredde, involtini di frattaglie di carne d’agnello cotti al forno, alla brace o stufati nei tegami di coccio.
Una tradizione che aiuta a contrastare lo spopolamento delle aree interne molte delle quali si trovano nell’epicentro dell’ultimo terremoto. Gli effetti del conflitto si fanno sentire anche sulla pastorizia tricolore con un calo dei redditi stimato in oltre il 50%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea, che segue la crisi causata dalla pandemia, mettendo a rischio un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità e che si prende cura di circa 6 milioni di pecore da nord a sud della Penisola anche attraverso tradizioni millenarie come la transumanza proclamata patrimonio culturale immateriale dell’umanità l’11 dicembre 2019.
Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto – afferma Coldiretti Puglia – anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze pugliesi, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Quando un allevamento chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate spesso da intere generazioni a combattere lo spopolamento e il degrado.
Centinaia le richieste dei consumatori che per le festività pasquali si fanno consegnare direttamente dai pastori l’agnello a casa, con i cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica che lo cucineranno nelle masserie per i turisti, nel rispetto delle tradizioni e della stagionalità con menù tipici della tradizione. Sostenere con i propri acquisti la produzione Made in Italy significa – afferma la Coldiretti – aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio.
Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 58% acquisterà in supermercati e macellerie quello Made in Italy e un altro 22% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 20% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale.
Sono essenziali misure – insiste Coldiretti Puglia - per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese.
La pastorizia – continua la Coldiretti – è un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia in Puglia di ben 4mila allevamenti e 202mila pecore a vantaggio della biodiversità. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il recupero della lana di pecora come materiale di pregio per le montature di occhiali, borse, scarpe e articoli di alta moda e come isolante termo acustico in edilizia dove garantisce prestazioni eccellenti sia nella protezione dal caldo e dal freddo, regolando il livello di umidità, sia contro i rumori, con un materiale naturale, sano e riciclabile.
Senza un deciso impegno dell’intera filiera agroalimentare la pastorizia rischia di scomparire con l’abbandono di migliaia di famiglie che hanno fatto dell’allevamento il centro della loro vita, conclude Coldiretti lanciando un appello a consumare prodotto italiano per sostenere l’economia e il lavoro nel Paese, messe a rischio dalla crisi legata alla guerra.
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Controlli alle mense ospedaliere dei Carabinieri del NAS di Taranto: riscontrate inadeguatezze igieniche e strutturali
Controlli alle mense ospedaliere dei Carabinieri del NAS di Taranto: riscontrate inadeguatezze igieniche e strutturali e chiusura di un’impresa alimentare.
Nell’ambito dei servizi finalizzati al controllo delle mense ospedaliere disposti a livello nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, i Carabinieri del NAS di Taranto hanno proceduto ad attività di verifica sui territori delle province di Taranto e Brindisi.
In particolare, a Taranto e in provincia, sono state ispezionate 15 strutture tra punti cottura, locali smistamento e porzionatura pasti nonché imprese alimentari gerenti attività di gastronomia e catering a servizio di strutture sanitarie private accreditate.
Tra queste, 5 sono risultate non conformi, in quanto sono state riscontrate in generale: soluzione di continuità al pavimento e pareti; tracce di ragnatele al soffitto; frigoriferi ed attrezzatura con guarnizioni da sostituire e con presenza di ruggine; contenitori per rifiuti privi di coperchio; esfoliazione della tinteggiatura nei locali cucina; alcune porte prive di sistema anti intrusione piccoli animali ed alati.
Nel corso di un controllo specifico eseguito presso un’attività di gastronomia-catering di Taranto che fornisce pasti ad una struttura sanitaria tarantina, i Militari hanno accertato gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali dovute a sporco pregresso sotto gli arredi, unto di grasso sulla superficie del piano cottura, attrezzatura che presentava tracce di ruggine, pareti e pavimento con evidenti soluzioni di continuità, nonché distacco della tinteggiatura ed intonaco che hanno determinato l’emissione del provvedimento di sospensione immediata dell’attività da parte del SIAN della Asl di Taranto, su richiesta dei Militari operanti. A tale riguardo è stata contestata violazione amministrativa pari a 1.000 euro.
Mentre a Brindisi e in provincia, sono state ispezionate 9 strutture e in 3 di esse sono emerse le medesime irregolarità sopra citate.
Sono state segnalate all’Autorità Sanitaria in totale n. 8 gestori dei servizi di refezione ospedaliera.
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Pregevoli collezioni, mostre temporanee, percorsi paesaggistici, affacci suggestivi sulla rigogliosa terra di Puglia: è ricco e di qualità il cartellone dell’offerta culturale pensato dalla Direzione Regionale Musei Puglia in concomitanza con le imminenti festività.
In occasione di Pasqua, domenica 9 aprile e del lunedì dell’Angelo, Musei, Castelli e Parchi Archeologici afferenti alla Direzione Regionale Musei Puglia saranno aperti al pubblico secondo il consueto piano tariffario. I siti che abitualmente il lunedì osservano la giornata di chiusura, a Pasquetta saranno regolarmente fruibili, rinunciando alla chiusura settimanale o, in pochissimi casi, posticipandola.
Le ricorrenze pasquali diventano, altresì, occasione per visitare il Teatro romano di Lecce, unico esemplare messo in luce in Puglia. Le visite in programma sabato 8, domenica 9 e lunedì 10 aprile, sia di mattina che di pomeriggio, saranno gratuite e solo su prenotazione (info e prenotazioni sul portale www.visiteanfiteatrolecce.it).
Nelle prossime settimane sarà, invece, possibile visitare il cantiere dell’Anfiteatro romano di Lecce, in cui di recente sono cominciati i lavori di restauro e miglioramento dell’accessibilità; uno speciale “dietro le quinte” per coinvolgere il pubblico nei lavori in corso.
«Ringrazio tutto il personale - commenta il Direttore Regionale Musei Puglia, dott. Luca Mercuri - e in particolare gli addetti alla vigilanza dei nostri luoghi della cultura che, nel ruolo di custodi della bellezza, hanno dato la disponibilità a garantire le aperture nei giorni di Pasqua e Pasquetta, ma anche nelle successive giornate festive e durante i ponti previsti nei mesi di aprile e maggio. Questa dedizione a migliaia di visitatori attesi nei nostri Musei, non può che essere per me motivo di orgoglio».
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L’Aurora Volley Brindisi, complice la sosta in campionato per le festività pasquali, prenderà parte alle finali four di Coppa Puglia Serie C che si svolgeranno ad Altamura (BA) nella giornata di sabato 8 aprile.
La squadra brindisina guidata in panchina dal Coach Adolfo Rampino dopo aver conquistato l’accesso alla fase finale ai danni della Fenix Monopoli si candida al ruolo di “mina vagante” della competizione che vede tra le finaliste formazioni di alta classifica della serie C di entrambi i gironi pugliesi.
Le semifinali si disputeranno alle ore 11,00 in contemporanea grazie alla disponibilità di due impianti di gioco contigui. L’Aurora Brindisi affronterà la Dream Volley Nardò attualmente seconda in classifica nel girone B, lo stesso delle brindisine, mentre nella seconda semifinale saranno di fronte la Monteroni Volley e le padrone di casa della Leonessa Volley Altamura entrambe capolista dei rispettivi gironi.
La finale si disputerà alle ore 17:00 presso il Palasport “Cupola” di Altamura al termine della quale sarà incoronata la squadra regina del volley pugliese.
Per la squadra biancazzurra, dopo aver centrato l’accesso alla fase finale, continua il sogno di mettere in bacheca un trofeo nel primo anno di attività agonistica, ma più realisticamente potrà essere un utile e impegnativo banco di prova in ottica play-off considerata la presenza dei migliori club della categoria.
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Ha chiuso i battenti la 55esima edizione del Vinitaly
Ha chiuso i battenti la 55esima edizione del Vinitaly che si sta svolgendo a Verona dallo scorso 2 aprile. Si tratta della più importante manifestazione enologica internazionale che mette a confronto e naturalmente in competizione i vini provenienti da tutte le regioni italiane. Per la Puglia, presente al padiglione 11 della Regione Puglia, vi sono complessivamente 115 aziende e tra queste spiccano quelle della provincia di Brindisi. In particolare il sito della Regione Puglia segnala la presenza della quasi secolare Cantina di San Donaci oltre che la Cantina sociale Sanpietrana, la Upal di Cisternino, la Cantine Paolo Leo e la Cantina Produttori di San Pancrazio.
Fuori dallo stand della Regione Puglia vi sono altre aziende della provincia di Brindisi come la Cantine Due Palme e Marco Carrisi di Cellino San Marco, Candido e Castello Monaci di San Donaci, le Tenute Lu Spada e Tenute Rubino di Brindisi e altre aziende che per i quattro giorni di fiera hanno portato e fatto degustare le loro migliori produzioni enologiche. Adesso bisognerà attendere ancora qualche giorno per conoscere i risultati di questa operazione di marketing territoriale che si preannuncia abbastanza soddisfacente. Infatti, archiviata la tragica parentesi della pandemia cresce l’export dei vini pugliesi con un più 10,4% e quasi 210 milioni di valore con la Puglia che si conferma la seconda regione d’Italia nella produzione di vino con quasi 9 milioni di ettolitri. Interessanti e apprezzate sono state al Vinitaly le produzioni biologiche come quelle, ad esempio, di Tenute Lu spada di Brindisi che si sono poste l’obiettivo di ricercare il migliore equilibrio tra terra, piante, ambiente per costruire un sistema che fa del vino un potente strumento di riscatto culturale delle campagne e in cui i viticoltori sono custodi del territorio, del paesaggio, della biodiversità e di promozione della crescita sociale e culturale delle campagne.
Le difficoltà di produrre biologico le ha spiegate Carmine Dipietrangelo di Tenute Lu spada: “Mentre sul convenzionale non c’è un punto di riferimento, sul biologico c’è un metodo di produzione certificato, c’è una tracciabilità, ci sono dei limiti e dei vincoli per cui se il prezzo del biologico è troppo simile a quello del convenzionale, è già un indicatore che qualcosa non quadra, il consumatore deve leggere le etichette e avere delle informazioni aggiornate anche sui prezzi. Una differenza che non può essere colta. Anche in questo modo si valorizza una scelta impegnativa e costosa e di qualità”.
Per Coldiretti è quanto mai essenziale “difendere il patrimonio vitivinicolo italiano ed è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro perché tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero, ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico”. Oggi nelle aziende vitivinicole brindisine è impegnata una forza lavorativa che spazia dall’impiego nei campi alle cantine, dalla distribuzione commerciale dei prodotti vinicoli ad altre attività connesse al comparto. Oltre a un indotto non indifferente. Infine, l’occasione del Vinitaly è stata ghiotta per le aziende territoriali di presentare i loro prodotti enologici appena nati. Così, mentre Tenute Lu spada ha presentato “Tuffetto”, Negroamaro biologico, Marco Maci ha presentato “Buena vida peach”, un gustoso prosecco al gusto pesca. Adesso non resta che aspettare qualche giorno e prima della Santa Pasqua redigere un bilancio di previsione per ciò che riguarda i contatti e i contratti realizzati in questo Vinitaly 2023.
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Violenza contro le donne, Questura e Asl siglano protocollo dintesa.
CARBONARA DAY: COLDIRETTI PUGLIA, ALL’ESTERO E’ TAROCCATA 3 VOLTE SU 4; SI MOLTIPLICANO ORRORI A TAVOLA.
La pasta alla carbonara servita nei ristoranti all’estero viene taroccata in quasi tre casi su quattro (74%) con una tendenza a storpiarne la ricetta e ad usare ingredienti di minor pregio come il bacon al posto del guanciale quando non completamente inventati come il Romano Cheese di latte di mucca invece del Pecorino. E’ quanto emerge da una indagine on line realizzata da Coldiretti in occasione del Carbonara Day che si celebra il 6 aprile e che quest’anno assume un significato particolare dopo le fantasiose accuse del quotidiano inglese Financial Times secondo il quale il piatto sarebbe stato ideato dagli americani usando le razioni K al tempo della seconda guerra mondiale.
In realtà la carbonara è un primo piatto tipico della cucina laziale a base di uova, guanciale, pecorino romano grattugiato e pepe che nelle versioni estere assume purtroppo – spiega la Coldiretti – le forme più fantasiose. Un esempio – riferisce la Coldiretti – è l’utilizzo negli Usa del cosiddetto “Romano Cheese” che, oltre a non rispettare il rigoroso disciplinare di produzione, viene addirittura ottenuto negli Stati Uniti e in Canada dal latte di mucca e non di pecora. Da evitare anche le molte varianti americane scovate dalla Coldiretti nei siti di recette sul web che prevedono tra l’altro l’aggiunta di piselli surgelati, burro o basilico ma anche panna, un orrore commesso anche dagli inglesi.
Quasi tre italiani su quattro (73%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Puglia taroccati come gli spaghetti meatballs, la variante bizzarra delle orecchiette al sugo con le polpette, il pane con l’olio, dove l’olio è miscelato con qualche goccia di aceto balsamico, il pane all’aglio, rievocativo della bruschetta su cui si strofina aglio fresco, che consiste in pezzi di baguette conditi con burro fuso, aglio e prezzemolo freschi tritati, oltre ad una dose generosa di aglio in polvere, o ‘The Vigil’, la “Festa dei Sette Pesci”, che negli Stati Uniti passa per la più importante festa della tradizione italiana, mentre in realtà in Italia non esiste, piuttosto è usanza in Puglia di mangiare pesce la sera della vigilia di Natale.
Tra gli “orrori a tavola” non mancano l’olio extravergine di oliva o le conserve, ma anche i vini, con i casi di “agropirateria” nel settore vinicolo pugliese che riguardano in particolare Negroamaro, Primitivo, Moscato, Aleatico e Malvasia. In America si producono Moscato, Malvasia e Aleatico, venduti con “DOC” californiane Napa Valley o Sonoma County, ma commercializzati con nomi italiani. Il fenomeno sta colpendo, in maniera particolare, il primitivo pugliese. In America un vino, lo ‘Zinfandel’, viene venduto e si sta affermando sul mercato come ‘Primitivo’ ed i siti non si lasciano sfuggire l’occasione di chiamare in causa continuamente la Puglia, per accrescere il valore e l’immagine del prodotto americano.
La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine.
Le ricette “sbagliate” nel mondo aprono infatti – sottolinea la Coldiretti – le porte all’ “agropirateria” internazionale il cui valore è salito a 120 miliardi, anche sulla spinta della guerra che frena gli scambi commerciali con sanzioni ed embarghi, favorisce il protezionismo e moltiplica la diffusione di alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.
Il fenomeno criminale si sviluppa poi – insiste Coldiretti Puglia - attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni del nostro territorio.
L’origine del nome di pasta alla Carbonara è incerta, dai movimenti carbonari a Carbonia, località sarda originaria di un cuoco che lavorava a Roma, fino all’aspetto conferito dal pepe che, aggiunto alla pasta, assomiglia al carbone. Per preparare la ricetta tradizionale occorre tagliare il guanciale a dadini e rosolarlo in una padella con poco olio fino a farlo divenire trasparente mentre a parte si grattugia il pecorino romano da aggiungere in una terrina con due uova sbattute e una manciata di pepe, amalgamando gli ingredienti per ottenere un condimento cremoso. La pasta cotta – conclude la Coldiretti – deve essere versata in padella e fatta saltare con il guanciale per un minuto per poi aggiungere il condimento mescolando molto rapidamente con il cucchiaio di legno per poi spegnere il fuoco e servire la pasta.
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“Codice Salvini”: ANCE Brindisi al lavoro per analizzare le principali novità, ma per le opere PNRR e PNC le regole non cambiano. Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici è stato pubblicato lo scorso 31 marzo in Gazzetta Ufficiale, con il d.lgs. 36/2023. E’ quindi in vigore dal 1° aprile, ma i suoi effetti tarderanno ancora a palesarsi, dispiegandosi solamente dal 1° luglio 2023, così come disposto dall’articolo 229.
Quella che avremo di fronte nei prossimi mesi sarà una strana coabitazione tra il d.lgs. 50/2016 e il nuovo d.lgs. 36/2023 in quanto alla data del 1° luglio, ci saranno svariate procedure che seguiranno ancora le regole del d.lgs. 50/2016.
Dobbiamo avere ben presente di essere all’inizio di un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023, in cui avremo due Codici e le altre norme che hanno impattato sugli appalti, soprattutto su quelli PNRR e PNCC, i noti Decreti Semplificazione Uno (76/2020) e Due (77/2021)
Del “vecchio Codice” continueranno ad applicarsi alcuni articoli come il 72 (redazione e modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi), il 73 (in materia di pubblicazione) e il 129 comma 4 (riguardante bandi di gara e avvisi relativi agli appalti aggiudicati).
Resta in vigore anche il decreto del MIT, attuativo dell’art.73, comma 4 del d.lgs. 50/2016 recante “Definizione degli indirizzi generali di pubblicazione degli avvisi e dei bandi di gara”.
Da ultimo saranno ancora in vigore le norme in materia di pubblicità sulla piattaforma del Servizio contratti pubblici del MIT di cui all’Allegato B del decreto legislativo 33/2013, ai sensi degli articoli 66, 122 e 124 del decreto legislativo 163/2006.
Fino al 31/12/2023, continueranno ad applicarsi specifici articoli del Codice del 2016 che riguardano materie importanti come la redazione o acquisizione degli atti relativi alle procedure di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dei contratti, l’accesso alla documentazione di gara e la presentazione delle offerte.
Il nuovo Codice all’art. 225 comma 8 specifica, inoltre, che per quanto riguarda le procedure di affidamento e i contratti riguardanti gli investimenti pubblici (anche suddivisi in lotti), finanziati in tutto o in parte con le risorse PNRR e PNC, nonché i programmi cofinanziati da fondi UE (comprese le infrastrutture di supporto ad essi connesse) si applicano anche dopo il 1 luglio 2023 le disposizioni di cui al decreto legge 77/2021 convertito con modificazioni dalla legge 108/2021 al decreto legge 13/2023, nonché le specifiche disposizioni legislative finalizzate a semplificare e agevolare la realizzazione degli obiettivi stabiliti dal PNRR, dal PNC, nonché dal piani nazionale integrato per l’energia e il clima 2030.
Bene ha fatto il Governo ad escludere dal nuovo Codice i contratti rientranti nel PNRR e nel PNC ed opere connesse evitando, così, di creare potenziali intoppi e/o confusione nelle procedure e garantendo il raggiungimento degli obiettivi previsti dagli stessi Piani e concertati con l’Unione Europea.
In ogni caso, l’impatto che il nuovo Codice avrà sul settore dei lavori pubblici, merita un approfondimento dedicato e attento che il sistema ANCE ha già avviato. Gli uffici hanno infatti elaborato una prima analisi dei contenuti e istituito una cabina di regia per coordinare il lavoro delle territoriali finalizzato a supportare le imprese e le Stazioni appaltanti. Da questo punto di vista ANCE Brindisi è a disposizione per eventuali richieste e/o segnalazioni che possono pervenire all’indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
A tale scopo è stato previsto ed organizzato un ciclo di webinar, in programma il 19 aprile, il 10 e il 23 maggio prossimi, dedicato all’approfondimento delle principali novità del provvedimento.
In ogni caso è da considerarsi indubbiamente positivo l’aver voluto inserire tra gli elementi cardine del nuovo Codice, i principi di risultato (indica l’interesse pubblico primario della disciplina e presuppone che le stazioni appaltanti perseguano l’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività, con il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo e nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza ) e della fiducia (nell’azione legittima, trasparente e corretta della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici).
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