Redazione

MESAGNE: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN PRESUNTO SPACCIATORE. 

 La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio un ventisettenne mesagnese. 
In particolare, nella tarda serata dell’8 marzo, durante i servizi straordinari di controllo del territorio per la prevenzione delle rapine nei pressi dei Centri Commerciali di questa provincia, voluti dal Questore della Provincia di Brindisi Annino Gargano, personale del Commissariato di P.S. di Mesagne, notati alcuni movimenti sospetti nei pressi di un’area commerciale tra Brindisi e Mesagne, procedeva al controllo di un uomo mentre armeggiava vicino ad un’autovettura. A seguito del controllo, gli operatori rinvenivano e sequestravano, occultati in uno zainetto e nella tasca interna della giacca, una “pietra” del perso di 50 gr di sostanza stupefacente del tipo cocaina ancora da suddividere in dosi, un bilancino di precisone e altri 4 gr circa di cocaina già suddivisa in 5 dosi e pronti per essere immessi sul mercato. 
Visti gli elementi di reità raccolti e terminate le formalità di rito, l’arrestato, per come disposto dal P.M. di Turno presso la locale Procura della Repubblica, è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione in Mesagne.
 

Puglia fortunata al 10eLotto, con vincite complessive per 30mila euro: come riporta Agipronews, a Lecce è stato centrato un 8 Doppio Oro da 20mila euro, a cui si aggiunge un 6 Doppio Oro da 10mila euro a Guagnano, in provincia. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 24,2 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 769,5 milioni dall'inizio dell'anno.

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Alle ore 10.00 di questa mattina a Brindisi, presso la banchina Montecatini, si sono concluse le operazioni di sbarco delle 105 persone soccorse durante l’ultima missione della nave Life Support nel Mediterraneo centrale.  

I superstiti scesi dalla nave sono 59 uomini, 16 donne – di cui una al settimo mese di gravidanza –, 24 minori non accompagnati e 6 minori accompagnati sotto i 10 anni. Le persone provengono da Paesi martoriati da conflitti armati, crisi climatica e insicurezza alimentare: Burkina Faso, Camerun, Chad, Costa d’Avorio, Eritrea, Gambia, Guinea Conakry, Mali, Mauritania, Nigeria, Sierra Leone, Sudan. Tutti i superstiti sono passati per la Libia, di cui portano un ricordo drammatico. 

“Sono stata in Libia per due mesi – ricorda Y.M., una donna di 23 anni al settimo mese di gravidanza, costretta a lasciare il Gambia dopo la morte del marito – Per una donna che aspetta un bambino senza avere un marito è molto difficile. Non hai diritti, non hai nulla. Non avevo niente, volevo solo andare via. Ho deciso di attraversare il mare e venire in Italia e avere un futuro per me e per il figlio che nascerà”. 

Le operazioni di salvataggio si sono svolte nella notte tra il 6 e il 7 marzo e sono durate più di tre ore a causa delle cattive condizioni dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano le persone soccorse: “Quando ci è arrivata la segnalazione da parte di Alarm Phone, l’imbarcazione in difficoltà era già in condizioni di estremo pericolo – riporta Emanuele Nannini, capo missione di ricerca e soccorso (SAR) della Life Support – Temevamo di trovare casi di persone già in acqua, o annegate”. 

“Al momento del salvataggio, EMERGENCY era l’unica ONG presente in quel tratto di mare – aggiunge Nannini –. Non sappiamo se in questi giorni ci siano stati naufragi fantasma, se altre imbarcazioni siano affondate prima di riuscire a chiedere aiuto o a segnalare la propria posizione. Meno navi umanitarie nel Mediterraneo, come effetto della conversione in legge del D.L. n. 1/2023 (decreto ONG) e della politica di assegnare porti lontani, significa meno soccorsi, potenzialmente più morti, ma anche meno testimoni dei naufragi che avvengono sulla rotta migratoria più letale al mondo”. 

“Nonostante la Life Support avesse ancora spazio per altri naufraghi, almeno 70 persone, abbiamo dovuto abbandonare la zona di ricerca e soccorso non appena terminate le operazioni – prosegue Nannini – L’aereo Sea Bird della ONG Sea Watch l'8 marzo 2023 aveva avvistato 19 imbarcazioni in difficoltà e la Guardia Costiera italiana che tentava di soccorrere contemporaneamente 7 imbarcazioni. Sappiamo quindi che c’era bisogno di una nave attrezzata al soccorso, ma non ci hanno consentito di intervenire”. 

La Life Support di EMERGENCY – che ha a bordo 27 persone tra marittimi, medici, mediatori, soccorritori – è alla sua terza missione nel Mediterraneo centrale, e ha tratto in salvo 142 persone nella prima missione e 156 nella seconda.  

 

ACCOLTA A BRINDISI LA NAVE DI EMERGENCY CON 105 PERSONE SALVATE AL LARGO DELLA LIBIA. 

EMILIANO SI È RECATO SUL POSTO: QUI TUTTI I LIVELLI DELLA REPUBBLICA SI SONO COORDINATI SECONDO IL PRINCIPIO DI LEALE COLLABORAZIONE CHE CONTRADDISTINGUE LA PUGLIA. 
Ha ormeggiato questa mattina nel porto interno di Brindisi la nave di Emergency, dopo il salvataggio di 105 persone in acque internazionali di fronte alla Libia. Sul posto si è recato anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. La prima assistenza sanitaria ai migranti è stata garantita dal Servizio di Emergenza urgenza della Asl Brindisi.
Le attività di accoglienza sono state programmate in stretta collaborazione con le istituzioni locali durante gli incontri avvenuti in Prefettura nei giorni scorsi, a cui avevano partecipato il direttore sanitario della Asl Brindisi, Vito Campanile, e il direttore del 118, Massimo Leone. 
Stringersi la mano è un modo per dare il benvenuto anche a chi non parla la stessa lingua, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che, giunto sulla banchina per verificare operazioni di accoglienza, ha avuto modo di salutare uno per uno i migranti. 
 Voglio ringraziare il Prefetto La Iacona per la sua regia straordinaria in questa, come anche in altre occasioni.  Verrebbe da dire che non è difficile fare tutto per bene, anche se ci vuole tanta professionalità, tanto addestramento. Le operazioni più semplici in questi casi possono diventare complesse. Qui a Brindisi i vai livelli della Repubblica, lo Stato, la Regione, le Aziende Sanitarie, la Protezione civile, le Forze dellOrdine, il Comune, si sono tra di loro coordinati con grande naturalezza secondo un principio di collaborazione leale, che ha sempre funzionato e che contraddistingue la Puglia. La mia gratitudine e il mio benvenuto a queste persone  ha aggiunto Emiliano - che vengono da posti terribili, dove si muore di fame, di ingiustizia, di guerra, di violenza. Nessuno lascia il proprio paese se non cè una situazione di disperazione.
Ho unesperienza ultradecennale in materia di investigazioni criminali di flussi migratori, da quando ero nelle Procure di Bari di Brindisi. Se non avessimo avuto i visti, i passaporti e i biglietti daereo e sui traghetti, non avremmo mai potuto cominciare le indagini. Tracciare larrivo delle persone è fondamentale per capire chi è buono e chi è cattivo. Se invece si costringono tutti, i buoni e i cattivi, ad utilizzare gli scafisti, è evidente che questi scafisti fanno affari ed è impossibile fermarli con le pene stabilite dal governo, che oltretutto saranno difficili da applicare, e in un certo modo anche ingiuste, perché talvolta gli scafisti sono disperati come quelli che vengono trasportati. E chi prende i soldi sono soggetti nellombra che non si sporcano le mani. Quindi  ha concluso Emiliano - occorre utilizzare la tecnica che abbiamo sempre utilizzato: rendere possibile il viaggio, sia pure nelle difficoltà. Altrimenti il viaggio diventa un traffico illecito, come la droga o come le armi, e dunque oggetto di sfruttamento da parte della criminalità organizzata.  
Sul molo di S. Apollinare, questa mattina, ha seguito tutte le operazioni anche il Commissario straordinario della Asl Brindisi, Giovanni Gorgoni. "Al di là delle riflessioni e strumentalizzazioni, legate al tema dei migranti - ha detto Gorgoni - è un'umanità in viaggio che ha bisogno di accoglienza e in qualche caso di assistenza sanitaria. Circa quindici persone, tra cui qualche bambino e una donna incinta al settimo mese, sono state visitate oggi dagli operatori sanitari del posto medico avanzato".
Il direttore del 118, Massimo Leone, ha sottolineato che "lo sbarco dei migranti è stato preparato con un aggiornamento costante a cura del personale sanitario di bordo. Abbiamo trattato quindici persone: una donna incinta al settimo mese che è stata sottoposta a ecografia per accertare le buone condizioni di salute del bambino; alcuni migranti erano affetti da scabbia, cinque presentavano ustioni: per uno è stato necessario il trasferimento al Centro Ustioni dell'ospedale Perrino per una consulenza, ma è già stato dimesso".
Il posto medico avanzato del 118, utilizzato per le maxi-emergenze, è stato allestito nelle prime ore della mattina di oggi, 10 marzo, con 14 posti letto, di cui la metà di terapia subintensiva, e attrezzato come ospedale da campo con un'équipe di quattro medici, sei infermieri e dieci soccorritori. Sulla banchina erano presenti anche due ambulanze.

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Mesagne. Natale in vetrina 2022, premiati i vincitori. 

 Si è svolta nell’Aula Consiliare di Palazzo dei Celestini l’iniziativa di premiazione dei vincitori della Vetrina più bella Natale 2022, il concorso indetto durante il periodo delle Feste dal DUC- Distretto Urbano del Commercio “Castrum Medianum” e dal Comune di Mesagne. 
 
Il conteggio dei voti ha determinato la graduatoria dei seguenti primi cinque classificati: 
- Esperti in Ottica
- La Festeria
- Jole Silla
- Domus
- Irene Atelier
La classifica finale è data per il 50% dalla somma dei voti popolari espressi tramite” like” sulla pagina facebook “Distretto Urbano del Commercio di Mesagne” e per il restante 50% dalla valutazione della Giuria di esperti composta dalla dott.ssa Valeria Di Noi e dagli architetti Giovanna Molfetta e Luigi Pasimeni.
All’iniziativa hanno preso parte Regina Cesta, segreteria ufficio Manager di Distretto; il sindaco della città di Mesagne, Antonio Matarrelli; l’assessore comunale alle Attività Produttive, Antonello Mingenti.

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A scuola a piedi. Anche quest’anno. L’IC Commenda, infatti, in esecuzione del Protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Brindisi, con la Asl territoriale, con la Protezione Civile, con l'Associazione UISP, Unione Italiana Sport Per tutti, e con la collaborazione dell’Associazione ANPS, avvia per il secondo anno di fila il progetto "A scuola con il Pedibus".

Tale iniziativa è rivolta agli alunni di scuola primaria delle classi seconde, terze, quarte e quinte dei plessi " C. Collodi" e " San Giovanni Bosco" e prevede la possibilità di offrire alle famiglie una valida alternativa all’auto e allo stress del parcheggio la mattina davanti alla scuola.

“Si parte dalla considerazione che, per ridurre i pericoli del traffico e dell'inquinamento atmosferico e per aumentare quindi la qualità della vita nelle nostre città, siano importanti anche azioni che agiscano sui comportamenti dei singoli e li supportino nel cambiamento improntato alla sostenibilità. – afferma la docente Roberta Petrone, referente del progetto -  Riteniamo che la "cattiva abitudine" di accompagnare i figli a scuola in auto debba essere ridiscussa insieme ai bambini e ai ragazzi, ai genitori, alla scuola.” Una novità per la città, quindi, che vedrà sfilare gruppi di bambini diretti verso le proprie sedi scolastiche e guidati da accompagnatori.

“Si tratta di un progetto che, oltre gli evidenti benefici che apporterà alle famiglie, - afferma il Dirigente Scolastico, Patrizia Carra - ci permette anche di perseguire altri importanti obiettivi. Un gruppo di bambini che camminano per le vie della città imparano qualcosa di utile sulla sicurezza stradale, cominciano assaporare un po’ di indipendenza e autonomia e, chiacchierando e ridendo, si guardano attorno scoprendo le bellezze della propria città e i suoi luoghi storici. Insomma, imparano a osservare e a conoscere direttamente, in modo sostenibile e costruttivo”.

Il progetto partirà il prossimo 13 marzo alle 7.45 quando i bambini saranno accolti, nella Piazzetta Virgilio, dalle autorità del territorio e cominceranno la loro camminata.

Tutti pronti dunque, con gilet catarifrangente e sorriso sul viso, con la pioggia o con il sole, verso la scuola e verso il futuro.

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Il nuovo presidente dei Federparchi, Luca Santini, eletto oggi, è noto alle cronache per essere un cacciatore.  Una scelta grave che potrebbe non garantire al meglio la tutela della biodiversità. La nomina di un cacciatore alla guida di Federparchi, che riunisce e rappresenta gli enti gestori delle aree protette italiane, ci preoccupa e appare in contraddizione con lo stesso Statuto dell’associazione nel cui preambolo si afferma che “le aree protette rivestono un ruolo primario nella conservazione della biodiversità”.
Così in una nota l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ricorda come già la sua elezione a presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi fu per lo stesso motivo contestata dalle associazioni ambientaliste e animaliste.

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Dalle «challenge» - sfide lanciate sul web in cui si invitano altri ragazzi a compiere gesti pericolosi per mostrarli sui social – ai videogame, agli adescamenti online: sono molti e diversi gli usi impropri e pericolosi di Internet dei nostri giovani. Fenomeni nuovi, con strumenti e modalità nuove che si aggiungono alle intramontabili trappole e pericoli giovanili come fumo, alcool, droga, violenza fino a degenerare in casi e gesti estremi. Si tratta di fenomeni tristemente in crescita anche nel nostro territorio, a Brindisi, con numeri preoccupanti. Un mondo che rimane troppo spesso «parallelo» a quello della vita produttiva degli adulti salvo poi gridare allo scandalo e non sapere cosa fare davanti ad episodi eclatanti.

Lontani da ogni moralismo ci concentriamo sulla condizione dei giovani del nostro territorio perché come «Sindacato delle persone» siamo consapevoli che il domani del lavoro e della società brindisina nel suo insieme è legato a doppio filo al loro destino. Gli adolescenti delle «challenge» di oggi saranno i giovani NEET - che non lavorano, non studiano e non sono in formazione - in cerca di futuro domani. Giovani e giovanissimi che spesso hanno perso la bussola del proprio orientamento personale e che quasi mai trovano nei Sevizi pubblici quelle risposte alle loro domande.

Le Politiche Giovanili sono spesso al centro delle campagne elettorali ad ogni livello: dalle Comunali alle Politiche nazionali fino alle Europee. Tutti sembrano avere come priorità i giovani e la condizione giovanile salvo poi scomparire dai radar dell’azione di governo e dallo stanziamento concreto di risorse economiche. Centri giovanili, Informagiovani, programmi di scambio, formazione, avviamento al lavoro sembrano temi totalmente marginali nelle agende politiche. Eppure le risorse de fondi europei a riguardo sono ingenti: si pensi, fra tutti, al nome ed alla direzione data al fondo Next Generation EU (Prossima Generazione europea) ma spesso manca la capacità «locale» di progettazione e di visione per intercettare tali risorse e trasformarle in opportunità per il territorio.

Non può essere un solo Comune o un singolo Sindacato o una singola Scuola a fare la differenza in una sfida epocale e generazionale come questa: è necessario raccordare i diversi interventi perché si riesca a dare una alternativa «di senso» e di «concreta proposta» ai nostri giovani. La sfida coinvolge in modo importante ogni attore sociale, ad ogni livello istituzionale.

Per queste ragioni, anche sul tema dei giovani al pari di altre vertenze fondamentali per il territorio, la UIL di Brindisi chiede gli attori sociali ed in particolare a tutti i candidati, di ogni schieramento, della Città di Brindisi di #ProgrammareOltreEmergenze per i nostri giovani, insieme.

 

Brindisi, 10 marzo 2023

 

 

Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo

Vertenza precariato sanitaservice Asl Brindisi, tanti proclami pubblicitari di alcuni e nessun esito definitivo: il proclamato incontro regionale da effettuarsi il sette marzo per risolvere tale vertenza che fine ha fatto? Vertenza precariato sanitaservice Asl Brindisi, tanti proclami pubblicitari di alcuni e nessun esito definitivo: il proclamato incontro regionale da effettuarsi il sette marzo per risolvere tale vertenza che fine ha fatto? La FPCGIL Brindisi, quindi, preso atto che nulla si è concretizzato in tal senso, sollecitata dai lavoratori, ha incontrato a Francavilla Fontana, alla presenza del Consigliere Regionale Bruno Maurizio, il Presidente Emiliano, il quale, dopo aver attentamente ascoltato i lavoratori e le problematiche in questione, ha dichiarato che l’iter procedurale di tale vertenza si definirà a breve, avendo informato il Commissario Asl Brindisi Gorgoni Giovanni.

Accompagnati dalla dirigente sindacale della FP CGIL e referente di struttura sanitaservice, Chiara Dario, gli ex lavoratori impiegati nella partecipata per tutto il periodo pandemico, sono stati accolti dal Presidente Emiliano che fin da subito si è reso disponibile a definire tale vertenza. Per tali ragioni chiediamo alla Asl Brindisi un incontro urgente, alla presenza del Commissario neo nominato Dott. Gorgoni Giovanni, con l’intento che le istituzioni concorrano a chiudere la vertenza dando seguito agli impegni verbalmente assunti.

La Segretaria Provinciale

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PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, ADDIO A 8MLN PIANTE FRUTTA IN PUGLIA; SOS CLIMA E AMBIENTE.

 Addio a oltre 8 milioni di piante di frutta fresca in Puglia negli ultimi quindici anni con la scomparsa che riguarda tutte le principali produzioni, dalle mele alle pere, dalle pesche alle albicocche, dall’uva da tavola alle ciliegie, dalle arance alle clementine. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, diffusa in occasione della giornata nazionale della frutta italiana nel villaggio della biodiversità contadina a Cosenza dove sono scesi in piazza i giovani agricoltori della Coldiretti per fermare la strage di piante da frutto che sta provocando la desertificazione dei territori nelle regioni italiane con drammatici effetti sui consumi nazionali e sul clima, l’ambiente, il paesaggio e la salute degli italiani. l taglio maggiore ha interessato pesche e nettarine con la superficie quasi dimezzata (-38 %), seguiti da uva da tavola (-35%), pere (-34 %), limoni (-27%), arance (-23%), mele (-17%), clementine e mandarini (-3%).

Un trend pericoloso anche dal punto di vista ambientale con degrado e all’abbandono che favorisce le alluvioni e le frane. A preoccupare è anche l’impatto climatico: le coltivazioni, come le foreste, possono generare benefici ecosistemici che non sono solo la rimozione di CO2 ma, ad esempio, il miglioramento della biodiversità e della qualità dell’aria, secondo un’analisi di Rete Clima. Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. In altre parole, quindi con la strage di piante da frutto è venuta a meno in Italia la capacità di assorbimento di ben 2 milioni di chili di inquinanti all’anno.

Vanno aperti nuovi mercati esteri per creare sbocchi commerciali per l’ortofrutta della Puglia, dove si produce il 74% di uva da tavola a livello nazionale, oltre ad altri primati nel segmenti ortaggi e frutta. Per sostenere le esportazioni, la crescita e le nuove opportunità di lavoro occorre investire sulla competitività del Made in Italy a partire dall’apertura a nuovi mercati esteri e dal superamento delle grandi difficoltà create dall’embargo russo.

Servono al contempo nuovi mercati e maggiori tutele per i produttori – insiste Coldiretti Puglia - circa il prezzo di vendita dei prodotti che possa tutelarli e consentirgli la copertura dei costi di coltivazione, gestione e raccolta dei prodotti così da poter distribuire maggiori ricchezze anche ai lavoratori.

L’impennata dei costi di produzione ha colpito tutte le fasi dell’attività aziendale – rileva Coldiretti Puglia - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi. Gli incrementi non hanno risparmiato neppure la plastica per le vaschette, le retine e le buste, la carta per bollini ed etichette, il cartone ondulato come il legno per le cassette, mentre si allungano anche i tempi di consegna. Aumenti che sono stati per la maggior parte assorbiti dalle imprese agricole stesse – nota Coldiretti Puglia -, aumentando le difficoltà del settore, con quasi un produttore di ortaggi su cinque (19%) che ha addirittura lavorato in perdita.

In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti regionale – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con la Puglia che paga il gap delle infrastrutture logistiche non ancora adeguate per il trasporto merci rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

Il balzo dell’energia ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti regionale - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.

Alle barriere commerciali si aggiungono i danni causati dalla concorrenza sleale – denuncia Coldiretti - con quasi 1 prodotto alimentare su 5 importato in Italia che non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell’ambiente o i diritti dei lavoratori vigenti nel nostro Paese, spesso spinto addirittura da agevolazioni e accordi preferenziali stipulati dall’Unione Europea. Un esempio sono le nocciole dalla Turchia, su cui pende l’accusa di sfruttamento del lavoro delle minoranze curde. Ma ci sono anche l’uva e l’aglio dell’Argentina e le banane del Brasile gravati da pesanti accuse del Dipartimento del lavoro Usa per utilizzo del lavoro minorile ma con i quali l’Ue ha comunque avviato l’accordo commerciale di libero scambio Mercosur. Le pere cinesi Nashi, ad esempio, arrivano regolarmente nel nostro Paese – rivela Coldiretti -, ma quelle italiane non possono andare in Cina perché non è stata ancora concessa l’autorizzazione fitosanitaria. E finché non è chiuso il dossier pere non si può iniziare a parlare di mele, perché – spiega la Coldiretti - i cinesi affrontano un dossier alla volta. Nonostante l’accordo Ceta tra Ue e Canada, non possiamo esportare i pomodorini nel Paese dell’acero perché - aggiunge Coldiretti - i canadesi vorrebbero che fossero trattati con il bromuro di metile che da noi è vietato. Ma porte sbarrate anche ai kiwi in Giappone perché non è ancora completato il dossier fitosanitario aperto dal 2008, in barba all’accordo di libero scambio Jeta siglato dall’Unione Europea con il governo nipponico.

E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute, secondo il principio di reciprocità, conclude Coldiretti.

La crisi della frutta italiana mette a rischio non solo la salute dei cittadini ma anche il futuro delle oltre diecimila giovani imprese agricole che hanno scelto di investire nel settore ortofrutticolo, il più gettonato dagli agricoltori under 35, conclude Coldiretti nel sottolineare che si tratta di “una nuova generazione di imprenditori che hanno assicurato in questi anni un apporto importante dal punto di vista dell’innovazione di prodotto e della sostenibilità delle coltivazioni che non possiamo ora permetterci di perdere.

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Primo bilancio di Confesercenti sulle vendite del mese di gennaio 2023. Partenza positiva nonostante inflazione, fine sostegni contro caro-energia e aumento tassi interesse.Primo bilancio di Confesercenti sulle vendite del mese di gennaio 2023. Partenza positiva nonostante inflazione, fine sostegni contro caro-energia e aumento tassi interesse.Sono già disponibili i primi dati ufficiali dell’Istat sulle vendite del commercio al dettaglio di gennaio. Da una prima analisi, il 2023 per Confesercenti parte in ripresa, anche se l’inflazione continua a pesare. Il territorio brindisino è in linea con i dati nazionali.

“Secondo i dati diffusi da Istat – afferma Michele Piccirillo, Presidente Provinciale di Confesercenti Brindisi - a gennaio le vendite al dettaglio aumentano rispetto a dicembre in valore (+1,7%) e in volume (+1,2%). Una tendenza che coinvolge anche i prodotti non alimentari, grazie anche all’effetto dei saldi invernali 2023, partiti il 5 gennaio. Le vendite di abbigliamento e calzature crescono del +8,5% rispetto a gennaio 2022, pari a un incremento del +5,5%, al netto dell’inflazione. Una partenza positiva, dunque che speriamo si confermi nei mesi successivi, nonostante il termine dell’erogazione dei sostegni contro caro-energia per famiglie e imprese, ad ora previsto per la fine di marzo”.

In ogni caso, secondo Confesercenti, l’effetto del taglio degli aiuti dovrebbe essere parzialmente mitigato dal calo dei costi dell’energia e del gas, ma continua a pesare negativamente l’inflazione: nonostante il lieve miglioramento rispetto al mese precedente, nel confronto con lo scorso anno continua a registrarsi una riduzione dei volumi, seppure inferiore a quella di dicembre. Particolarmente problematica, in questo contesto, continua ad essere la situazione delle imprese operanti su piccole superfici, che registrerebbero un calo dei volumi venduti del 7,5% nell’alimentare e del 2,2% nel non alimentare. In particolare, potrebbe essere opportuno prevedere un taglio più graduale degli sconti sulle bollette, per non annullare in un colpo solo il beneficio della riduzione dei prezzi di gas ed energia registrata in questi ultimi mesi.

Presidente Provinciale Confesercenti Brindisi

Michele Piccirillo