Redazione
Prosegue il programma di rifacimento delle strade in altri tre quartieri. Prosegue il programma di lavori per il rifacimento del manto stradale nell’ambito dell’intervento “Strada per strada”, dopo il fermo invernale dovuto alle temperature non ideali alla posa dell’asfalto.
- Le vie dei quartieri Centro, Commenda e Cappuccini interessate dalla manutenzione sono: via Osanna, corso Roma, via Cesare Braico, corso Umberto, via Cavour, via Isonzo, via Mecenate, via Molise, via Campania, via Marche, via Lazio, via Aprilia, via Sabaudia, via Bastione Carlo V, via Nazario Sauro, via Taranto, via Saponea e via Giovanni XXIII.
- Il programma di interventi è partito da via Osanna (nel tratto da via Cappuccini al passaggio a livello) e proseguirà man mano nelle altre strade interessate dal rifacimento del manto stradale, con l’istituzione dalle ore 7 alle 18 del divieto di sosta e di fermata su entrambi i lati a tutti i veicoli con rimozione degli stessi, e il restringimento della carreggiata.
- Nelle suddette vie è installata preventivamente la segnaletica con le relative informazioni utili alla cittadinanza.
- “Continua il programma di rifacimento delle strade maggiormente danneggiate in tutti i quartieri di Brindisi, riprendiamo con Centro, Commenda e Cappuccini in arterie strategiche della città e strade più piccole ma comunque molto frequentate per la sicurezza di tutti e una maggiore vivibilità. Il disagio di questi giorni di cantieri vale la pena, stiamo lavorando per tutti noi”, dichiara il sindaco Riccardo Rossi.
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Ginecologia Francavilla. Amati: “Resistere per qualche giorno e poi assumere subito, oppure vietare pendolarismo concorsuale”
Dichiarazione del Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati.
“La piena funzionalità del reparto di Ginecologia di Francavilla Fontana serve all’intera Asl di Brindisi.
In questo senso è apprezzabile lo sforzo del primario del Perrino Massimo Stomati, di fornire personale all’unita operativa del Camberlingo per garantirne la sopravvivenza.
"Come risolvere però il problema? Verrebbe da dire: se lo sbrighino Emiliano e quelli che accettano i suoi diktat tribali, perdipiú ospitando manifestazioni elettorali per promettere e magnificare il buon governo del futuro e chiudendo però gli occhi sulle inefficienze del presente.
"Ma non m’appartiene questo stile. Per me, il diritto di denunciare il problema coincide con il dovere d’indicare una soluzione.
"E allora: occorre resistere per qualche giorno, con la collaborazione del reparto di ginecologia del Perrino, sperando di poter reclutare il personale necessario attraverso il concorso pubblico in scadenza nei prossimi giorni.
"Si spera, ovviamente, nella presentazione di candidati al concorso, così da coprire le carenze del personale.
"Qualora non dovessero presentarsi candidati, ovvero in numero insufficiente a coprire le necessità, occorrerà rivedere con urgenza il sistema del tutto irrazionale con cui si gestisce il reclutamento di personale a livello di singole ASL, assistendo al fenomeno delle migrazioni da azienda sanitaria ad azienda sanitaria, come se l’assistenza ospedaliera non fosse di rango regionale, ma provinciale se non addirittura condominiale.
"Infatti: la carenza di personale per la ginecologia di Francavilla Fontana - ma questo accade spesso per quasi tutte le unità operative delle aziende più piccole - è stata causata da procedure concorsuali attivate da altre aziende pugliesi, alle quali hanno partecipato medici già in servizio per la Asl di Brindisi. Per cui, l’aver superato il concorso ha determinato le dimissioni da Francavilla Fontana di alcuni medici, per poi prendere servizio presso altra azienda sanitaria pugliese.
"Siamo di fronte, insomma, a pendolarismo concorsuale con conseguenze paradossali: aziende sanitarie pugliesi che sottraggono personale ad altre aziende pugliesi. Come se ogni azienda sanitaria fosse un’entità autonoma.
"Bene, questo sistema è insostenibile. Il reclutamento e la gestione del personale devono essere centralizzati, garantendo la vicinanza alla propria residenza solo nel caso questo sia possibile, evitando così di lasciare a rischio chiusura unità operative importanti. I pazienti prima di tutto, si dice con tono retorico molto frequentato e poco praticato.
"Si avrà il coraggio di fare questa importante riforma? Spero di sì, perché è l’ora di mettere i diktat solo per raggiungere obiettivi di efficienza e non espedienti di mero potere.”
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LA FP CGIL LANCIA L'APPELLO ALL'ASL DI BRINDISI: STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE SANITARIO E AMMINISTRATIVO
La CGIL chiede all'ASL di Brindisi di avviare le procedure per la stabilizzazione del personale sanitario e amministrativo in relazione a quanto stabilito dal decreto Milleproroghe, che ha esteso il periodo per il possesso dei requisiti utili alla stabilizzazione precari Covid. La CGIL chiede all'ASL di Brindisi di avviare le procedure per la stabilizzazione del personale sanitario e amministrativo in relazione a quanto stabilito dal decreto Milleproroghe, che ha esteso il periodo per il possesso dei requisiti utili alla stabilizzazione precari Covid.
La platea dei destinatari del decreto viene estesa anche al personale del ruolo amministrativo, dirigenziale e non dirigenziale del Servizio Sanitario nazionale, al fine di fronteggiare la grave carenza di personale e superare il precariato, nonché per garantire la continuità nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Tuttavia, riteniamo che l'estensione della platea non sia sufficiente se non viene accompagnata da una proroga dei requisiti e dall'estensione del periodo di riferimento per il possesso dei requisiti. Per questo motivo, la CGIL ha formulato diverse proposte di modifica al decreto Milleproroghe.
Chiediamo quindi all'ASL di Brindisi di avviare le procedure per la stabilizzazione del personale amministrativo, conformemente alle disposizioni del decreto Milleproroghe, e di prendere in considerazione le proposte di modifica avanzate dalla CGIL per garantire una maggiore tutela dei lavoratori del settore pubblico. La stabilità del lavoro è essenziale per la sicurezza economica e sociale dei lavoratori stessi, e l'ASL di Brindisi ha un ruolo importante da svolgere nel garantire tale stabilità al proprio personale amministrativo.
La Segretaria Territoriale FP CGIL BR.
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8 MARZO: COLDIRETTI PUGLIA, AGRICOLTURA AL SECONDO POSTO IN CLASSIFICA IMPRESE AL FEMMINILE. In Puglia sono 24mila le donne alla guida delle aziende agricole.
Sono quasi 24mila in Puglia le imprese guidate da donne in agricoltura, al secondo posto dopo i servizi nella classifica dei settori con il più alto tasso di femminilizzazione stilata dall'Osservatorio per l'imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, mentre stacca in maniera consistente l’industria che si posiziona al terzo posto. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione della festa delle donne delll’8 marzo per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche le discriminazioni di cui le donne sono state e sono ancora vittime.
Le 24mila aziende agricole ‘rosa’ stanno dando un volto multifunzionale e innovativo con professioni antiche riviste in chiave moderna, in agricoltura, silvicoltura e pesca in Puglia, dove quasi una azienda agricola su 3 è guidata da donne e cresce anche il numero di agriturismi in rosa (+ 3,7%), passati da 286 a 305 in Puglia, a dimostrazione di quanto le imprenditrici siano riuscite, aggiunge Coldiretti Puglia, a cogliere al massimo le opportunità offerte dalla multifunzionalità in agricoltura.
La presenza delle donne in agricoltura è cresciuta soprattutto nelle nuove attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale fino nella presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo. Le donne che hanno scelto l’agricoltura – evidenzia la Coldiretti – dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità.
“C’è bisogno di sostenere con strumenti adatti, finanziari e normativi , l’intraprendenza e i talenti femminili nel mondo dell’impresa e in agricoltura. Per questo va sostenuto e rafforzato anche – spiega Maddalena Rignanese Rinaldi, responsabile regionale della Puglia di Donne Coldiretti - il nuovo welfare nelle aree interne per consentire di mettere un argine allo spopolamento. Pensiamo agli agriasilo per consentire alle donne di non rinunciare alla maternità e coniugarla con il lavoro –aggiunge Rignanese Rinaldi - alle fattorie didattiche e a quelle di agricoltura sociale, che in alcuni territori potrebbero rappresentare un presidio insostituibile. Crediamo che la multifunzionalità dell’impresa agricola possa essere una chiave da un lato di creazione di lavoro, dall’altro di risposta al tema dell’inclusione sociale”.
Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio extravergine di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per la crescita sostenibile del Paese, perché le donne in agricoltura sono pronte a dare un contributo attivo anche nelle progettualità presentate dalla nostra organizzazione, insieme a Filiera Italia, che sono pronte a diventare cantieri e a creare opportunità di lavoro
In questo modo, secondo Donne Coldiretti, si punta a raggiungere ancora più imprenditrici agricole, donne che spesso insieme ai loro mariti o familiari guidano da anni aziende dinamiche e innovative ma che hanno bisogno di aiuti per superare gli ostacoli che ancora frenano uno sviluppo più ambizioso in termini di innovazione tecnologica.
Strategico supportare e incentivare l’imprenditoria femminile in agricoltura che offre notevoli potenzialità occupazionali, puntando sulle giovani donne, considerato che in Puglia per esempio il 54% delle domande per i nuovi insediamenti sono state presentante proprio dalle imprenditrici in erba. L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell’agricoltura verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna con gli agriasilo, le fattorie didattiche e quelle di agricoltura sociale, che in alcuni territori potrebbero rappresentare un presidio insostituibile.
I progressi sono lenti e i divari di genere persistono nel mondo del lavoro e a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni, per cui Coldiretti ha chiesto investimenti seri nelle infrastrutture di supporto alle imprenditrici femminili nelle aree rurali, rendendo fruibili e maggiormente rispondenti alle esigenze delle imprenditrici gli strumenti del PSR e della PAC.
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Il Sindacato Cobas ha svolto una assemblea dei dipendenti DCM-ex GSE nei giorni scorsi dove è stato deciso un corteo per Lunedì 13 Marzo con partenza alle ore 8,30 dal Piazzale Crispi, Stazione di Brindisi, per arrivare alle ore 10,00 davanti al Cinema Impero dove si svolgerà la Conferenza Annuale di Confindustria Brindisi che avrà come ospiti il Presidente Nazionale di Confindustria , Carlo Bonomi, il Ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto , il Presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano.
Il Cobas ,unitamente ad una delegazione di lavoratori DCM, chiederà a questi illustri ospiti di poterli incontrare dove poter rappresentare la difficile situazione in cui si trovano affinchè ognuno per le proprie responsabilità possa contribuire a trovare una soluzione che salvi gli stabilimenti brindisini ed occupazione .
Chiederemo sostegno affinchè si eviti assolutamente la chiusura dei due stabilimenti brindisini, Dema e Dar, prevista dalla riorganizzazione del gruppo Dema e con una soluzione occupazionale che veda dentro i lavoratori della Dcm.
L’acquisto di GSE da parte del fondo americano aveva portato con sé tante speranze di una ripresa piena delle attività .
La divisione prima in 2 società dei lavoratori Gse,DCM e DAR, poi l’essere relegati come DCM al di fuori di qualsiasi responsabilità lavorativa dal gruppo DEMA ha completato il quadro negativo a cui assistiamo oggi.
Alla manifestazione di giorno 13 marzo chiederemo la partecipazione dei lavoratori dei 2 stabilimenti brindisini che il gruppo Dema ha deciso a Brindisi di chiudere ,Dema e Dar, dove oltre 150 lavoratori rischiano il posto di lavoro.
Il territorio brindisino deve farsi sentire in questa giornata che vede la presenza di questi ospiti illustri.
Così come è stato detto nel corso della assemblea……se dobbiamo morire e con noi le nostre famiglie preferiamo che avvenga mentre combattiamo per la nostra dignità.
Brindisi 07.03.2023
Per il Cobas Roberto Aprile
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8 Marzo 2023 Giornata Internazionale della Donna
8 Marzo 2023 Giornata Internazionale della Donna - Realizzazione ed affissione banner tematico sulla facciata del Museo Ribezzo.
Il Museo Francesco Ribezzo propone per l’8 marzo - Giornata Internazionale della Donna, un confronto di immagini fra storia e letteratura.
Da un’idea dell’Arch. Emilia Mannozzi, Direttrice del Polo BiblioMuseale di Brindisi, con il sostegno di 15 Associazioni del territorio, il Museo brindisino presenterà per la ricorrenza un banner di 3x2 metri, dal titolo emblematico “CAMBIARE LA STORIA”.
Campeggeranno, sulla facciata del museo cittadino, tre volti di donne unite dal coraggio di ribellarsi a una sorte predestinata. Le protagoniste sono Giulietta Capuleti, Franca Viola e Saman Abbas.
Cosa lega queste tre donne? “Le protagoniste sono coraggiose adolescenti che, sicuramente senza la consapevolezza del momento, ma in virtù del loro coraggio, sono state determinanti nel CAMBIARE LA STORIA”, dice Emilia Mannozzi, Direttrice del Museo Ribezzo.
Con Giulietta Capuleti, Shakespeare esplora vari aspetti dell’amore e della modalità di gestione dello stesso, senza nascondere il suo disappunto per i matrimoni combinati. Un destino a cui i due giovani fidanzati veronesi decideranno di sottrarsi, pagandone le conseguenze più tragiche. Giulietta si ribella alla volontà del padre e muore assurdamente, pur di affermare la sua scelta d’amore.
Franca Viola, invece, fu rapita per 8 giorni e stuprata dall’ex fidanzato per costringerla al matrimonio, in una Sicilia degli anni ‘60 del Novecento, solo perché lei aveva osato lasciarlo. La ragazza però, sostenuta dalla famiglia, lo denunciò e affrontò un lungo processo.
La storia di Franca fu fondamentale per l’abrogazione, in Italia, della legge sul “matrimonio riparatore”, che trasformava l’aguzzino in marito, per discolparlo dalla sua azione criminosa, e considerava il matrimonio l’unica riparazione per una donna abusata contro la sua volontà.
Il dramma di Alcamo, con la condanna a 11 anni di detenzione per l’ex fidanzato di Franca, portò all’abrogazione dell’articolo 544 del Codice penale. Lo stupro, da reato contro la morale, divenne così un reato contro la persona.
Il caso di Saman Abbas, purtroppo, non ha avuto lo stesso epilogo. La sua è la storia tragica che nella primavera del 2021 ha visto scomparire, in provincia di Reggio Emilia, una giovanissima ragazza pakistana, assassinata dalla sua stessa famiglia, per essersi rifiutata di acconsentire a un matrimonio “combinato” con un parente molto più grande di lei. Saman, coraggiosa nel difendere la sua scelta d’amore per un ragazzo italiano, ha mobilitato intorno al suo caso l’interesse di numerose associazioni, che oggi combattono al fianco di donne costrette a un matrimonio non desiderato, per renderle libere di scegliere diversamente.
Le parole di Franca Viola sulla paura e sul coraggio, sono il piccolo gesto del Museo nell’incoraggiare tutte le donne che avranno modo di vederlo, e ispirazione alle giovani donne in formazione, nei confronti di queste loro coetanee: “NON HO MAI AVUTO PAURA, NON HO MAI CAMMINATO VOLTANDOMI INDIETRO A GUARDARMI LE SPALLE. SE NON HAI PAURA DI MORIRE, MUORI UNA VOLTA SOLA”.
Il banner è sostenuto dalle Associazioni sedi di Brindisi: Amici dei Musei, ANPI, Auser, CTG, Il Curro, FIAB, Fondazione T. Di Giulio, Inner Wheel, Io Donna, Istituto di Cultura Salentina, Parsifal, Propeller, Rotary “Valesio”, Unesco, WG Academy.
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Nomina del commissario straordinario Asl Brindisi
Nomina del commissario straordinario Asl Brindisi.
MUSICA: Max De Lorenzis riprende da dove si era interrotto con la prima performance dopo cinque anni
Max De Lorenzis è un cantante indipendente di origine pugliese. Nato a Brindisi ha iniziato all’età di 12 anni a cantare presso alcuni pub della zona facendosi subito conoscere per le sue doti vocali e presenza scenica. Nel 2020 pubblica, come cantante indipendente, il suo primo brano River in the Sky su tutte le piattaforme streaming superando nell’arco di un anno 100.000 ascolti su Spotify. Lo stesso è stato per il brano successivo Something Beautiful che ha eguagliato il record precedente ma è con il terzo singolo, Whole Lot Of Love, che riesce ad oltrepassare il precedente diventando il primo cantante pugliese indipendente ad aver raggiunto con tre brani in inglese questo risultato entrando nelle classifiche digitali inglesi indipendenti. Nonostante i piccoli traguardi raggiunti, Max De Lorenzis, non si esibiva dal vivo da cinque anni ma quest’anno è tornato a sorpresa nella sua città natale, Brindisi, con uno spettacolo durato circa 45 minuti. Un vero e proprio show, curato nei minimi dettagli dove non mancava l’intrattenimento, il contatto con il pubblico, l’ironia ma anche momenti riflessivi come solo lui sa fare.
“Ho fatto un passo indietro - ha detto -. Ho pensato: ho intenzione di rallentare tutto questo. E’ solo nel silenzio che puoi sentire la verità quindi ho dovuto abbassare il rumore”.
Lo show è stato un vero e proprio successo e ciononostante il cantante brindisino parteciperà come concorrente al premio Apulia Voice che si terrà quest’anno e continuerà a lavorare sodo a nuova musica scrivendo per altri artisti indipendenti e al suo nuovo album che probabilmente verrà pubblicato quest’anno. In bocca al lupo Max.
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A Mesagne un Museo storico dei cimeli di guerra
Compie 100 anni l’associazione “Combattenti e reduci” di Mesagne e per l’occasione il prossimo mese inaugurerà il museo dei cimeli storici delle due Guerre mondiali. L’associazione fu fondata il 6 ottobre del 1923 allorquando il Prefetto di Lecce scrisse a tutti i sindaci della Provincia di Terra d’Otranto una nota, tutt’ora conservata nell’archivio storico, con la quale sollecitava la costituzione di un’associazione “delle madri, vedove e delle famiglie dei caduti in guerra”. Era un modo per aiutare l’allora società civile uscita da un tremendo conflitto che aveva decimato la popolazione. Da allora sono trascorsi cento anni e l’associazione “Combattenti e reduci” ha fatto tanta strada. Tante le iniziative culturali e sociali cui ha preso parte o perorato. Oggi non ci sono più i reduci di quei conflitti, ma ci sono i figli e i nipoti che hanno preso il testimone e portano avanti gli ideali trasmessi loro dai genitori.
Un impegno che li ha portati anche nelle scuole per testimoniare i valori della libertà e della giustizia. Negli ultimi mesi i soci hanno iniziato ad allestire all’interno della loro sede, in piazza Orsini del Balzo, un museo civico dei cimeli appartenenti alle due guerre. L’ambito progetto è stato finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo all’interno del “Fondo per il funzionamento dei piccoli Musei”. La collezione di cimeli è composta dalle armi utilizzate nella prima e nella seconda Guerra Mondiale. Uno spazio dedicato agli strumenti di comunicazione utilizzati dai soldati e poi ci sono gli elmetti, le sirene antiaeree e tanti altri cimeli storici raccolti con attenzione dai soci. Una parte del museo è composta da una mostra fotografica che ha impresso su carta sia i volti dei combattenti sia alcune scene del conflitto. A guidare l’associazione c’è il presidente Giovanni D’Aloisio, appassionato di storia locale, che ha curato personalmente ogni aspetto della collezione storica collaborando con tutti i soci per la creazione di una struttura museale permanente aperta al pubblico. “Questa collezione museale la vogliamo dedicare a tutti coloro che hanno combattuto per la Patria e, soprattutto, a chi ha immolato la propria giovane vita per la libertà”, ha chiosato il presidente D’Aloisio.
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