Redazione

Nella giornata odierna, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Lecce, la Squadra Mobile di Brindisi e la S.I.S.C.O. di Lecce, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame e confermata dalla Suprema Corte di Cassazione, nei confronti dei seguenti 4 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, e allo stato del procedimento in fase di udienza preliminare, del reato di associazione mafiosa, denominata Sacra Corona Unita. 

 
Il provvedimento restrittivo rappresenta l’epilogo del ricorso presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce avverso l’ordinanza che il G.I.P. eseguita nel dicembre scorso a carico di 14 soggetti nell’ambito dell’operazione denominata TRIPUDIUM, ritenuti partecipi della sola associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, non riconoscendo per i quattro odierni arrestati il reato di appartenenza anche all’associazione mafiosa denominata Sacra Corona Unita. 
 
L’attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile, funzionale a riscontrare le dichiarazioni rese da un collaboratore aveva consentito di dimostrare l’esistenza di un’associazione mafiosa e di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti attiva sui territori a confine con la provincia di Lecce. 
 
Difatti, i territori di San Pietro Vernotico, Cellino San Marco e Trepuzzi erano verosimilmente sottoposti al controllo di queste frange della S.C.U. che interagirebbero tra loro nella gestione del traffico di stupefacenti e di armi. 
 
 
Il core business di queste frange della Sacra Corona Unita sarebbe costituito dal traffico di sostanze stupefacenti che gli indagati gestirebbero con un’autonoma struttura associativa caratterizzata da una organizzazione gerarchica, fondata sulla ripartizione di ruoli tra i vari partecipi. Essa si articolerebbe in due gruppi operanti su distinte piazze di spaccio ma che interagirebbero tra loro in rapporto sinergico effettuando reciproche forniture, trattando partite di stupefacente e avvalendosi in talune occasioni dei medesimi pusher. 
 
La caratura criminale degli indagati si desumeva dalla capacità di intrattenere rapporti illeciti con esponenti della criminalità organizzata, anche in territori diversi, che li legittimavano quali interlocutori qualificati. 
 
Le evidenze investigative hanno dato conto di come gli odierni indagati continuerebbero a far parte dell’associazione di tipo mafioso, comunemente denominata Sacra Corona Unita, connotata dalla notorietà criminale acquisita nel tempo con la lunga e stabile presenza nei territori di competenza e da una forte carica di intimidazione e dalla conseguente condizione di assoggettamento ed omertà sia interna sia esterna al clan; dalla esistenza di vincoli di solidarietà tra i partecipi e di una cassa comune alimentata dalle attività illecite nonché dal contributo dei partecipi, finalizzata a gestire il traffico di stupefacenti e le varie piazze di spaccio individuando coloro ad esse preposti, pretendendo il pagamento del “punto” sul profitto conseguito dagli spacciatori e dai loro acquirenti, imponendo le proprie forniture di stupefacente anche ricorrendo alla violenza percuotendo e minacciando di morte coloro che si rivolgevano ad altri fornitori, onde acquisire e consolidare il controllo del mercato degli stupefacenti nei territori di competenza. 
 

I GIOVANI DI ANCE BRINDISI CON I “GIOVANI PER I GIOVANI” DI BRINDISI E L’AVIS PROVINCIALE CON L’ AVIS COMUNALE DI BRINDISI INSIEME PER LA DONAZIONE DI SANGUE: IL 25 LUGLIO ALLE ORE 9 SECONDA GIORNATA DEDICATA ALLA RACCOLTA 

 

Si svolgerà giovedì 25 luglio dalle 9.00 alle 12.00, nel piazzale antistante alla sede del Consorzio Stabile BUILD, situata in Via Bruce Sabin, 2 nella Zona Industriale di Brindisi (vicino al Break 24), la seconda giornata dedicata alla donazione di sangue organizzata dal Gruppo Giovani di ANCE Brindisi in collaborazione con i “Giovani per i giovani” di Brindisi unitamente all’Avis Provinciale Brindisi e l’Avis Comunale di Brindisi.

Dopo il successo della prima giornata organizzata nel mese di febbraio, i giovani imprenditori edili tornano a promuovere, nell’ambito di un protocollo d'intesa tra le due associazioni, la donazione di sangue, sottolineando l'importanza del contributo individuale per sostenere il sistema sanitario locale e salvare vite.

Per candidarsi alla donazione di sangue, i volontari devono soddisfare i seguenti requisiti: avere un'età compresa tra i 18 e i 60 anni, un peso corporeo superiore ai 50 kg e condurre uno stile di vita sano.

Si raccomanda inoltre ai donatori di consumare una colazione leggera, evitando il consumo di latte e derivati per garantire la sicurezza e l'efficacia della donazione e si ricorda di portare con sé un documento d’identità valido.

“L’emergenza sangue d’estate diventa ancora più grave ed è per questo che abbiamo deciso di organizzare un’altra iniziativa che mira a sensibilizzare gli imprenditori edili e i dipendenti delle aziende associate, ma l’invito è ovviamente esteso a tutti i cittadini che rispondono ai criteri di donazione”.

A dichiararlo la Presidente del Gruppo Giovani di ANCE Brindisi, Emanuela Contessa che ha fortemente voluto avviare la collaborazione con l’Avis, in un’ottica di promozione di cittadinanza attiva e responsabile.

Per info e prenotazioni si può contattare l’Avis al numero 375.5282712 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nota congiunta Gruppo Giovani ANCE Brindisi – Avis Provinciale Brindisi – Avis Comunale Brindisi

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BIOLOGICO: COLDIRETTI PUGLIA, BOOM IN PUGLIA CON +75,7% ETTARI COLTIVATI IN 9 ANNI; MA SOTTO ATTACCO IMPORT ESTERO SELVAGGIO

La superficie agricola destinata a biologico è pari a 311 ettari in Puglia, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica, ma è sotto attacco delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, cresciute del 40% nel 2023, in controtendenza rispetto al dato dell’Unione Europea. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Bio Puglia, sulla base dei dati Ismea, Sinab e CIHEAM Bari sull’agricoltura biologica che evidenziano un aumento esponenziale della produzione biologica in Puglia cresciuta del 75,7% dal 2014 al 2023, con una leggera flessione del 3% nel 2023 rispetto all’anno precedente.

La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia, dove la pratica biologica – spiega Coldiretti Puglia - interessa tutti i comparti agricoli dall’olivo con 87mila ettari ai cereali con oltre 52mila ettari, dalla vite con quasi 21mila ettari agli ortaggi con quasi 11mila ettari, oltre a 3 impianti di acquacoltura biologica.

Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 cittadino su 5 che – secondo Coldiretti - consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici. La spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione. Sul fronte dei prezzi si registra – precisa la Coldiretti regionale -  il permanere di una marcata instabilità e un generale trend rialzista. Anche se per la maggior parte delle colture si riduce il differenziale di prezzo riconosciuto all’agricoltore biologico rispetto all’omologo prodotto convenzionale.

Ma a crescere sono anche gli arrivi di cibo biologico extra Ue in Italia – spiega Coldiretti - passati dai 177 milioni di chili del 2022 ai 248 milioni del 2023, secondo l’ultimo rapporto della Commissione Ue, mentre quelle totali nell’Unione Europea sono diminuite del 9%. Il nostro Paese ha così scavalcato la Francia salendo al quarto posto tra i maggiori importatori dietro Olanda, Germania e Belgio. Il rischio è che l’invasione di prodotto straniero a basso costo finisca per mettere all’angolo quello italiano di qualità, causando un’inversione di tendenza rispetto alla crescita dei terreni coltivati. E facendo diventare l’Italia un Paese importatore invece che produttore. In questo modo andrebbero vanificati gli sforzi delle imprese agricole che hanno consentito in questi anni di raggiungere la percentuale di quasi un terreno su cinque coltivato con metodo bio, mentre sei regioni hanno addirittura già superato l’obiettivo indicato dall’Ue del 25% della superficie totale.

Il settore dove è stato più evidente l’aumento degli arrivi è quello dei cereali. Nel giro di un anno le importazioni di grano bio – rileva Coldiretti – sono aumentate di oltre trenta volte da 1,5 milioni di chili a quasi 32 milioni di chili. Cereale magari usato per fare pasta, pane e altri prodotti con il logo del biologico. Aumenti record anche per gli ortaggi bio, cresciuti dell’84%. In crescita pure gli arrivi di olio d’oliva (+15%) con l’Italia che è oggi al primo posto tra i Paesi importatori. Nel 2023 ne sono entrati nel nostro Paese oltre 24 milioni di chili, più della metà del totale importato in tutta l’Ue.

Per tutelare il lavoro delle imprese che hanno scelto il metodo di produzione bio è dunque urgente fare ogni possibile sforzo per valorizzare il prodotto agricolo biologico nazionale – sottolinea Coldiretti Bio - favorendo la creazione di filiere interamente made in Italy, dal campo fino alla tavola e rendendo operativo il marchio del biologico italiano, previsto dalla legge 23/2022, fortemente sostenuta da Coldiretti. Solo in questo modo i consumatori potranno riconoscere immediatamente, dalle etichette, le produzioni biologiche nazionali garantite e certificate. Ma è anche necessario che l’Unione –conclude Coldiretti Bio– renda operativo al più presto il principio di conformità rispetto alle importazioni, ovvero stesse regole per il bio comunitario e quello dei Paesi terzi, poiché non è possibile accettare che entrino nel nostro Paese cibi coltivati secondo regole non consentite nella Ue.  Fermare la concorrenza sleale delle importazioni a basso costo e valorizzare il vero prodotto tricolore sono le condizioni fondamentali per costruire filiere biologiche dal campo alla tavola.

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All’alba del 22 luglio 2024, a San Pietro Vernotico (BR), i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, con il supporto nella fase esecutiva dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, dell’Aliquota di Pronto Intervento di Brindisi e del Nucleo Cinofili di Modugno (BA), hanno eseguito un Decreto di Fermo di indiziato di delitto del Pubblico Ministero, emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Lecce nei confronti di quattro persone, indagate a vario titolo per i reati di “associazione di tipo mafioso” con l’aggravante dell’essere una associazione armata, tentata estorsione, porto e detenzione di armi da fuoco, lesioni personali, danneggiamenti con esplosivi o a seguito di incendio.Foto_Fermi_P.G._San_Pietro_Vernotico_BR_2.jpg

L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Brindisi, supportata da un impianto tecnico strutturato, fatto di intercettazioni audio – video, telematiche, servizi dinamici di pedinamenti e osservazioni, è stata avviata nell’ottobre del 2022 a seguito di gravi atti intimidatori ad alcuni esercizi commerciali, verificatisi in San Pietro Vernotico (BR), e ha consentito di documentare l’esistenza di un sodalizio criminale riconducibile a un’associazione di tipo mafioso operante in San Pietro Vernotico di cui il capo promotore è un soggetto affiliato all’organizzazione mafiosa denominata Sacra Corona Unita, il quale, ancorché detenuto, impartiva direttive e ordini all’organizzazione riguardo attività illecite, controllo del territorio, gestione della cassa comune, mantenimento dei partecipi e delle loro famiglie. Il detenuto con ruolo di capo promotore del gruppo mafioso investigato nonché ideatore di una serie di atti intimidatori e danneggiamenti nei riguardi di imprenditori locali e della ex moglie e/o dei famigliari di quest’ultima ritenuta responsabile di aver instaurato un nuovo legame sentimentale, è ritenuto mandante:

-     nell’ottobre 2022, del danneggiamento a seguito di esplosione di una bomba carta collocata nei pressi di un esercizio commerciale, danneggiandone la saracinesca, la pavimentazione antistante e la vetrata della porta di ingresso;

-     nel febbraio 2023, del danneggiamento a seguito di esplosione di un ordigno, collocato nei pressi del medesimo esercizio commerciale, che ha danneggiato la saracinesca, la vetrata e un banco frigo che conteneva alimenti;

-     nel febbraio 2023, del danneggiamento di una saracinesca, attinta da almeno quindici colpi di arma da fuoco calibro 7x65A, di un esercizio commerciale.CARABINIERI_CONTROLLI_._San_Pietro_Vernotico_BR.jpg

Nonostante fosse ristretto presso una struttura detentiva avrebbe di fatto diretto, promosso e costituito il sodalizio mafioso, esercitando l’azione di controllo del territorio, per il tramite di propri sodali, a cui riusciva a impartire ordini, facendo uso di dispositivi mobili o personal computer illecitamente detenuti; in particolare comunicava con un soggetto che ricopre il ruolo di organizzatore del gruppo criminale investigato, il quale ricevute disposizioni, coordinava e impartiva all’occorrenza ordini ai vari soggetti ritenuti partecipi dell’associazione mafiosai quali ricevute le disposizioni operative ponevano in esser come materiali esecutori plurime azioni delittuose, atti intimidatori, danneggiamenti, lesioni personali, tutte consumate nel territorio di San Pietro Vernotico e provvedeva altresì a raccogliere il pensiero che i sodali e terzi erano costretti a corrispondere al detenuto capo promotore.

Sul conto dei soggetti gravati dalla Misura precautelare sono state documentate nel corso delle attività d’indagine:

-     gravi elementi di reità, circa l’appartenenza alla citata organizzazione mafiosa, nonché le dinamiche improntate al controllo del territorio, facendo ricorso anche all’uso di armi ed esplosivi, oltre ad azioni incendiarie a scopo intimidatorio;

-     svariate tentate estorsioni in danno di imprenditori locali. Con modalità particolarmente efferate sono stati compiuti attentati dinamitardi, danneggiamenti a seguito di incendio di autovetture e/o incendio ad attività commerciali, ricorrendo anche ad esplosione di colpi di arma da fuoco contro alcune delle saracinesche delle predette di quel centro cittadino, seguite da richieste estorsive;

-     violenta aggressione fisica, cosiddetta azione punitiva indirizzata ad un famigliare della ex moglie del capo e promotore dell’organizzazione, nel corso dei festeggiamenti in occasione della festa patronale in San Pietro, al fine di consolidare il potere criminale del sodalizio attuando una forma di assoggettamento e di controllo del territorio;

-     collaudati meccanismi intimidatori posti in essere dal detenuto, anche nei confronti della ex moglie rivendicati attraverso mezzo Social Network, poiché ritenuta responsabile di aver instaurato un nuovo legame sentimentale;CARABINIERI_SAn_Pietro_Vernotico_BR_3.jpg

-     azioni di delegittimazione nei riguardi del Comandante della Stazione di San Pietro Vernotico, attuate tra settembre e ottobre 2023, messe in atto dall’organizzazione mafiosa e dal capo promotore del sodalizio detenuto, al fine di accreditarsi presso la comunità di San Pietro Vernotico e ottenere il trasferimento del Comandante della Stazione, ritenuto particolarmente attivo nel contrasto alle condotte illecite del clan a San Pietro Vernotico, attuato mediante le attività di servizio svolte dall’Arma sul territorio, e per screditarne l’immagine considerato che il Comandante avrebbe testimoniato in un processo a carico del capo clan. Al riguardo, quest’ultimo, in un’udienza penale presso il Tribunale di Brindisi in cui il Comandante di Stazione era citato quale testimone nell’ambito di un processo in cui il detenuto risultava indagato per altro reato, durante la sua deposizione in videoconferenza dal luogo di pena esibiva al Giudice un foglio di carta riportante una foto sfocata che, a suo dire, ritraeva il Comandante di Stazione, con il fine di screditarne la testimonianza.

L’attività tecnica ha consentito di appurare che la foto, fatta già circolare in precedenza, fosse stata artefatta dai sodali su indicazione del capo promotore detenuto con l’obiettivo, attraverso l’attività diffamatoria, di ottenere il trasferimento del Comandante di Stazione, ritenuto responsabile di aver ostacolato l’attività criminosa del clan e di voler testimoniare in un processo carico del capo clan.

L’attività investigativa ha consentito altresì di:

-     arrestare in flagranza di reato un soggetto minorenne per porto e detenzione di materiale esplosivo; il minore veniva fermato e arrestato nel mentre era intento a collocare presso un esercizio commerciale di quel Centro cittadino, un ordigno esplosivo artigianale contenente polvere pirica del tipo micidiale del peso di circa 900 grammi;

-     arrestare in flagranza di reato un soggetto resosi responsabile dei delitti di porto e detenzione di armi clandestine con matricola abrasa, con il contestuale sequestro di un’arma da guerra del tipo AK 47 Kalashnikov;

-     denunciare in stato di libertà un soggetto resosi responsabile dei delitti di detenzione di arma da fuoco e materiale esplodente; nel corso di perquisizione domiciliare veniva rinvenuta e sequestrata un’arma lunga clandestina munita di silenziatore e un ordigno esplosivo artigianale del tipo “candelotto” del peso di gr.60;

-     sequestrare in due circostanze differenti un telefono cellulare e un computer portatile completo di caricabatterie, mouse e la relativa borsa di trasporto, rinvenuti nel corso di perquisizione delegata dalla DDAA di Lecce, da personale della Polizia Penitenziaria in servizio presso il luogo di detenzione, nella cella del capo promotore dell’associazione mafiosa investigata, nella sua diretta disponibilità;

-     arrestare in flagranza di reato un soggetto resosi responsabile dei delitti di detenzione di materiale esplosivo (nella fattispecie due candelotti) e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (sequestrato stupefacente del tipo “Marijuana” per circa gr. 411 e del tipo Hashish circa gr. 187 e vario materiale di confezionamento);CARABINIERI_CANE_ANTIDROGA_SAn_Pietro_Vernotico_BR_1.jpg

Alla luce degli elementi probatori raccolti nel corso dell’indagine e valutata la pericolosità delle attività illecite compiute e degli stessi autori, che nelle ultime settimane avevano intensificato le attività intimidatorie a San Pietro Vernotico, i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi hanno eseguito questa mattina il decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce.

Link video: https://we.tl/t-ehSOULHkJ0

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La bellezza, la cultura e l'ospitalità salentina saranno protagoniste della 14^ edizione di Miss Summer Salento, un evento attesissimo che si avvierà il prossimo 28 luglio a partire dalle ore 20:30 presso il prestigioso Lido Gogò, capitanato da Enzo Buttazzo. L’ingresso all’evento sarà libero, offrendo a tutti la possibilità di assistere a una manifestazione che non è solo un concorso di bellezza, ma una celebrazione della cultura e dell'ospitalità del Salento.

Ideato da Marcello Altomare e Niko Fiore, Miss Summer Salento si distingue per la sua capacità di andare oltre il semplice evento di una notte. Questa manifestazione rappresenta una piattaforma che apre nuove opportunità per le giovani donne del territorio. Grazie a progetti di formazione e responsabilità sociale, le partecipanti non solo brillano per la loro bellezza, ma diventano anche ambasciatrici della cultura salentina.

La serata sarà immortalata dal fotografo di Squinzano (Giuseppe Bello Roma), arricchita dalla presenza di una giuria di alto ptofilo e sarà condotta da Sharon De Luca, una modella di grande successo originaria di San Pietro Vernotico (Br), che ha conquistato il pubblico anche grazie alla sua partecipazione sulla nota emittente televisiva Sportitalia. Con il suo carisma e il suo fascino, Sharon De Luca guiderà la serata, promettendo un'ospitalità di classe e un'atmosfera elettrizzante.. La presenza di Sharon De Luca promette di aggiungere un tocco di glamour e professionalità all'evento, rendendolo ancora più speciale.”Per me è un orgoglio condurre questa serate dove in passato sono stata concorrente e iadesso mi trovo a condurre e seguire queste giovanissime concorrenti”Sono queste le dichiarazioni che ci ha rilasciato sharon, infatti anche lei è stata concorrente in passate edizioni del prestigioso concorso.

A chiudere il programma della serata sarà l’ASD Cuori Danzanti di San Pietro Vernotico, capitanata da Simona De Giuseppe. Gli spettatori potranno godere di numerose esibizioni di danza che arricchiranno ulteriormente una serata già ricca di emozioni.

Miss Summer Salento non è solo una competizione, ma una celebrazione della bellezza che trascende il semplice aspetto fisico, promuovendo valori di cultura, socialità e responsabilità.

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Respinte tutte le istanze del vecchio gestore: la risoluzione del contratto è legittima. Il TAR di Lecce ha respinto venerdì 19 luglio l’istanza di sospensione della risoluzione di contratto presentata dal vecchio gestore della Casina Municipale di Fasano. Respinte anche le richieste di sospendere l’avviso di rilascio dell’immobile e il bando per le manifestazioni pubbliche di interesse alla gestione.

«I giudici hanno rimosso un grande potenziale ostacolo all’apertura con un nuovo gestore – commenta il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria -. A tre giorni dalla scadenza dell’avviso, alcuni segnali informali ci fanno ben sperare in atti concreti degli imprenditori del settore».

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#senontiportononparto: il filo conduttore del nuovo spot della Polizia di Stato contro l’abbandono degli animali diffuso sui propri canali social e sul sito istituzionale è quello di combattere questo odioso fenomeno che, soprattutto durante la stagione estiva, complici le vacanze con annesse partenze, fa registrare un forte aumento di casi.

Tutto questo è evitabile con un semplice e doveroso gesto d’amore: non abbandonarli ma portarli con sé. E chi dovesse vedere l’abbandono di un cane è sufficiente che chiami i numeri d’emergenza per avvisare le Forze dell’Ordine.
Basta veramente poco: non partire senza di loro #senontiportononparto.

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Operazione di salvataggio della Guardia costiere di Brindisi che alle prime luci dell’alba di oggi 21 luglio,  la motovedetta SAR CP844 con il coordinamento della Sala Operativa del comando regionale di Bari, ha  tratto in salvo  sei diportisti italiani tra cui due di minore età incagliatisi con la loro imbarcazione sulle secche di Torre Cavallo.

Immediato l’intervento della motovedetta di soccorso, disposto a seguito della ricezione di una chiamata attraverso il Numero Unico di Emergenza NUE 112, che segnalava l’incaglio di una imbarcazione a motore sui bassi fondali di Torre Cavallo.

Nonostante i bassissimi fondali rocciosi il personale della Guardia Costiera è intervenuto, evacuando i diportisti e portandoli in salvo a bordo dell'unità di soccorso, sbarcandoli successivamente a terra, dove sono anche state accertate le buone condizioni di salute di tutte le persone recuperate.

Si ricorda che la Sala Operativa delle Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Brindisi è attiva giornalmente ininterrottamente e può essere contattata telefonicamente al numero 0831521022 o all’ indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. mentre, per segnalare esclusivamente le sole emergenze in mare è attivo il “Numero Blu” 1530 ed il Numero Unico di Emergenza 112. (Foto archivio)

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Nei giorni scorsi due malviventi con il volto camuffato hanno rapinato una donna nell'abitato di Fasano. I due hanno fermato la signora e gli hanno intimato di consegnargli il denaro che aveva in casa. Diversamente le avrebbero rapito la figlia. La signora impaurita ha consegnato loro il denaro. Appena libera ha allertato i carabinieri che stanno indagando. La donna ha dovuto fare ricorso alle cure mediche.

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La Polizia di Stato di Brindisi, nella serata di ieri, nel corso dispecifici servizi antidroga effettuati nellambito della movida di questo centro cittadino, ha proceduto all'arresto di due brindisini pregiudicati per reati specifici, di 41 e 52 anni, poiché colti nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish. In particolare, i poliziotti della Squadra Mobile, appositamente dislocati durante le ore di massimo afflusso di giovani nelle vie del centro cittadino coinvolto dalla movida, ha proceduto al fermo e al controllo di unautovettura a bordo della quale erano presenti i due indagati che sin dalle primissime fasi del controllo hanno palesato un particolare stato di agitazione. Per tale motivo i poliziotti hanno deciso di approfondire  il controllo a loro carico accompagnandoli in questura ove, con lausilio di personale dei cinofili, sono stati sottoposti a perquisizione personale, estesa anche al mezzo. Tale attività ha permesso di rinvenire, nella parte frontale del cofano motore dellautovettura, n. 35 involucri termosaldati, ognuno dei quali contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina, per un peso complessivo di 10,9 grammi; n. 1 involucro termosaldato contenente sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso complessivo di 3,24 grammi; denaro contante pari a 225 euro in tagli da 50, 10 e 5 euro. A fronte di tali risultanze le attività di perquisizione sono state estese anche alle residenze degli indagati allesito delle quali sono stati rinvenuti altri 3,2 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish. 
A seguito delle formalità di rito i due arrestati, come disposto dal pubblico ministero di turno, sono stati tradotti presso la locale Casa Circondariale a disposizione dellAutorità giudiziaria in attesa delludienza di convalida. 

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