Redazione

Appello dal Trasfusionale dell’ospedale Perrino per carenza sangue. Nell’ultimo periodo si è registrata una presenza ridotta di volontari nei centri donazione sangue in tutta la provincia a causa dell’aumento di virus influenzali e Covid-19. La direttrice del Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino di Brindisi, Antonella Miccoli, invita a donare chiunque sia in stato di buona salute.

Ricordiamo che per donare il sangue è richiesta età compresa tra i 18 ed i 65 anni (fino a 70 può essere consentito previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio età correlati), bisogna avere peso maggiore di 50 kg, è necessario non aver assunto farmaci antinfiammatori negli ultimi 5 giorni, antibiotici ed antistaminici negli ultimi 15 giorni. Bisogna inoltre essere guariti dal Covid da almeno 14 giorni, mentre chi ha fatto il vaccino può donare dopo 48 ore dalla somministrazione.

Per prenotare chiamare il Centro Trasfusionale al numero 0831 537274.

Tutti possiamo farci portavoce di un'emergenza quotidiana che vede impegnato il personale ospedaliero nella continua ricerca di sangue.

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Proseguono gli interventi di rimozione dei rifiuti abbandonati illecitamente nell’agro di Francavilla Fontana programmati dall’Amministrazione Comunale.  

In queste ore gli operatori sono al lavoro in Contrada Beneficenza.

Si tratta di un intervento particolarmente complesso perché l’area, posta al confine con San Marzano di San Giuseppe e Grottaglie, era stata trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto già oggetto di indagini da parte delle Forze dell’Ordine.

Nella zona, oltre agli immancabili sacchetti, spiccano materiali di risulta, rifiuti provenienti dalle lavorazioni agricole e industriali, teli di plastica, pneumatici fuori uso, imballaggi e rifiuti pericolosi quali l’amianto.rifiuti_gen_2023_2.jpeg

“Siamo tornati in contrada Beneficenza – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – dove avevamo trovato una vera e propria discarica non autorizzata. I mezzi delle ditte incaricate stanno rimuovendo i cumuli di rifiuti e ripristinando lo stato dei luoghi. Insieme alle Forze dell’Ordine, che ringrazio per il costante lavoro sul territorio, abbiamo deciso di presidiare la zona, facendo sentire la presenza delle Istituzioni.”

Lavori in corso anche in contrada La Franca. In questa zona, che raccoglie una densità abitativa residenziale più elevata, gli abbandoni dei rifiuti si sono spinti sin a ridosso delle private abitazioni. Non mancano anche qui sorprese con i soliti sacchetti, i materiali di risulta dell’edilizia e amianto.

“L’abbandono dei rifiuti – conclude l’Assessore Giuseppe Ricchiuti – è un comportamento criminale con cui non dobbiamo rassegnarci a convivere. Non possiamo voltarci dall’altra parte e abbiamo il dovere di intervenire per garantire il decoro e la qualità della vita delle persone che in quei luoghi vivono. A breve sono attese novità in materia di fototrappole.”campagna_bosco_lavori_pala_meccanica_2.jpeg

Gli interventi, resi possibili grazie ad un finanziamento regionale di 50 mila euro, consentiranno la rimozione dei cumuli di rifiuti abbandonati.

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Liste attesa, Gruppo Azione: “La gente malata attende? Secondo il Consiglio questa non è una priorità e si preferisce non affrontare il problema”. 

Dichiarazione dei consiglieri regionali del Gruppo Azione, Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea. 

“La gente è in fila al CUP e soffre sperando di poter accedere alle cure? Certo, ma secondo il Consiglio regionale pugliese questa non è una priorità. E invece di fare qualcosa, magari approvando una propria proposta, si rinvia la nostra proposta di legge, evidentemente perché ci sono cose più importanti. Ma quale può mai essere una cosa più importante delle liste d’attesa in sanità? 
Siamo costretti a ricordare continuamente in cosa consiste il governare e cioè individuare i problemi e offrire le soluzioni. E mentre ricordiamo questa ovvietà, ci ritroviamo a osservare il Governo regionale e buona parte del Consiglio regionale che si mettono all’opposizione di se stessi e degli interessi delle persone. 
Non si vuole ammettere, purtroppo, l’esistenza di gravi problemi organizzativi su cui non si vuole intervenire, aggravati da problematiche oggettive come la carenza di personale. 
È assurdo leggere i dati della Regione, che raccontano un clamoroso disallineamento di tempi tra prestazioni istituzionali e a pagamento, e subire la mancata volontà di metterci riparo, cominciando ad applicare le leggi vigenti e sanzionare chi non le rispetta. 
Che peccato osservare non tanto il mancato raggiungimento dell’obiettivo di aiutare le persone, pur sempre possibile nelle cose umane, ma l’ostinato non provarci e magari con proposte alternative che abbiamo però almeno la parvenza di concretezza piuttosto che l’evidenza di una convenienza a non cambiare mai nulla”.

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I dati diffusi dall’Ispra sulla popolazione dei cinghiali in Italia e sulla strage che se n’è fatta attestano quel che diciamo da sempre: «Più ne abbatti, più si moltiplicano». Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

Un parere degli esperti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in tema di peste suina africana afferma che “la caccia non è uno strumento efficace per ridurre le dimensioni della popolazione di cinghiali selvatici in Europa”.

«Negli ultimi anni si è ragionato solo su come sguinzagliare i cosiddetti “selezionatori” fuori e dentro i parchi anche protetti e, da ultimo, persino nelle zone urbane. La caccia e la “selezione” non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Non lo diciamo solo noi: lo attestano etologi, zoologi, naturalisti. «Il problema della presenza dei cinghiali in città è dovuta a una scorretta raccolta dei rifiuti: dov’è attuata la raccolta porta a porta i cinghiali non si presentano negli abitati. Inoltre, ancor più a monte, vi è la politica dei “ripopolamenti” degli anni passati: i cinghiali che popolano oggi l’Italia, più grandi e prolifici degli autoctoni, sono stati introdotti dai paesi dell’Est Europa a uso e consumo dei cacciatori, cui ora si ricorre per risolvere un problema che loro stessi hanno determinato».

Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute. Purtroppo anche le categorie che dovrebbero adottare misure dissuasive preferiscono poi lamentarsi e chiedere rimborsi pubblici.

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La foto molto bella di Samuele Carlucci ha impresso gli ultimi lavori che si stanno svolgendo presso la chiesa di Santa Maria in betlemme prima della riapertura e riconsegna alla comunità locale. 

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RIFIUTI: COLDIRETTI BARI, MODELLO AGRICOLTURA RUOTI ATTORNO A TERRITORIO, AMBIENTE E SICUREZZA ALIMENTARE DA GARANTIRE AI CITTADINI-CONSUMATORI. 

Va tutelato e rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori. E’ quanto ha ribadito Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari, nel corso del consiglio comunale monotematico a Bitonto sulla realizzazione di un bacino di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.

Coldiretti non accetta che si perseveri con strategie che non tengano in dovuto conto esigenze e bisogni delle comunità interessate. Coldiretti chiede che venga attuato un modello di sostenibilità che tenga conto delle condizioni biofisiche della Puglia e delle sue risorse, fattori di crescita economica fondamentali e insostituibili, a partire dalla piena applicazione della legge contro il consumo del suolo. A differenza di quello che potrebbe sembrare, la sostenibilità non è un modello anti-crescita, ma piuttosto – insiste Coldiretti Bari - un modello che persegue lo sviluppo in modo tale che le risorse vengano rispettate e utilizzate in maniera oculata. Il concetto di sostenibilità si compone di tre elementi distintivi, economia, uguaglianza, ambiente.

Capitolo a parte merita il già grave fenomeno dello smaltimento illecito e incontrollato dei rifiuti nelle campane, con le aree rurali utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, dove al contempo – denuncia Coldiretti Bari - gli imprenditori agricoli sono chiamati a rimuovere i rifiuti sversati da altri a proprie spese, se non riescono a dimostrare di non averli prodotti.

Si tratta di un problema grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni generenon sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, da immondizia a plastica, da elettrodomestici fino a lamine di amianto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile.

Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti provinciale – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale – conclude la Coldiretti Bari – occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi. 

Al Palazzetto di Francavilla una nuova prova superata dal sestetto di casa dopo un momento di grande difficoltà.

Ci hanno abituati bene, le ragazze della Volley Vipostore Francavilla. Guardando le facce e i sorrisi del pubblico che iniziava già presto ad affollare gli spalti del palazzetto, i sorrisi e le battute scambiate raccontavano di fan pronti a vedere una nuova prova del nostro rullo compressore. 

Chi frequenta i campi da un po’, però, sa che ogni sfida nasconde insidie, sorprese e prove diverse ed è per questo che, oggi più che mai, possiamo affermare che la vittoria ottenuta dalla squadra francavillese è merito di tutti. Persino del pubblico.

Nell’altra metà campo la Star Volley Bisceglie era un’avversaria che non andava sottovalutata, e che non si è fatta sottovalutare. Del resto la squadra dell’allenatore Sarcinella è stata composta, sin dalla scorsa estate, con il chiaro obiettivo di fare il salto di categoria. 

Disegno avanzato ulteriormente durante la campagna acquisti invernale, con l’aggiunta in squadra della fortissima Lucia Bacchi, che insieme ad Annalisa Mileno e Silvia Costantini porta davvero in alto il valore del sestetto ospite.

Ciò nonostante, il rullo Vipostore è partito come da copione. Un primo set caratterizzato da aggressività, concentrazione e determinazione. Lo dimostrano i parziali (8-6 | 16-8 | 21-12) e il punteggio di fine set 25-13: la Volley Vipostore scende in campo senza se e senza ma.

Il secondo set è iniziato con una gioia per gli amanti dello sport, e una grande sofferenza per i cuori dei tifosi: scambi lunghi, una grande fase muro-difesa e tensione alle stelle! Decine di volte si sono sentite le esultanze partire un secondo troppo presto, su schiacciate poderose e salvataggi all’ultimo centimetro. 

La partita, però, era tutt’altro che chiusa. Sul 18-11 la capitana Emanuela Morone è costretta ad abbandonare le sue compagne, sostituita da Simona Lapenna, per un infortunio. Il colpo – psicologico – si sente e si vede.

La Star Volley non si lascia attendere, ribaltando la situazione, con un 21-20 che diventa alla fine un 22-25 a loro favore. 

Quando il gioco si fa duro… tutti iniziano a giocare, verrebbe da dire! Alla terza ripresa, grazie all’esperienza e alla conduzione di Mister Giunta, dello staff, e con il fortissimo supporto di tutto il palazzetto, la squadra è scesa in campo coesa e determinata.

25-20 il finale del terzo set e 25-23 al quarto portano a casa un risultato sofferto, sentito da tutti, e per questo tremendamente più emozionante.

Una grande prova di sport, di carattere, che testimonia il grande lavoro fatto finora e il valore di ognuno dei membri e dei supporter della società, ormai orgoglio francavillese.

TABELLINO

Vipostore Francavilla – Star Volley Bisceglie 3 – 1

(25-13; 22-25; 25-20; 25-23) 

Vipostore Francavilla: Kostadinova (19), Tornesello (7), Quarto (L), Mercanti (5), Labianca (16), Lapenna (4), Cristofaro (10), Morone (5),  D’Onofrio, Fanigliulo, Caforio, Di Paola. 
All. Giunta, Vice All. Vannicola. 

Star Volley Bisceglie: Bacchi (10), Mileno (5), Todisco (L), Haliti (9), Volpe (1), Costantini (14), Padula (7), Telesca (1), Cacciapaglia (3), Losavio,  Gambacorta, Zicari, Lato.
All. Sarcinella

Epidemia COVID-19

Bollettino Epidemiologico
Regione Puglia

Dati del giorno: 17 gennaio 2023

1.014
Nuovi casi
9.414
Test giornalieri
10
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 382
Provincia di Bat: 63
Provincia di Brindisi: 81
Provincia di Foggia: 107
Provincia di Lecce: 236
Provincia di Taranto: 137
Residenti fuori regione: 7
Provincia in definizione: 1
16.968
Persone attualmente positive
252
Persone ricoverate in area non critica
15
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.615.874
Casi totali
13.607.412
Test eseguiti
1.589.400
Persone guarite
9.506
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 517.098
Provincia di Bat: 135.415
Provincia di Brindisi: 154.653
Provincia di Foggia: 225.003
Provincia di Lecce: 343.702
Provincia di Taranto: 217.602
Residenti fuori regione: 17.038
Provincia in definizione: 5.363

l nuovo nucleo composto dagli operatori di Torre Guaceto e dai volontari della protezione civile potrà intervenire con azioni antinquinamento in occasione di eventuali spiaggiamenti di idrocarburi. E’ questo il risultato ottenuto con l’attività di formazione messa in campo nelle ultime settimane dal Consorzio. 

Nelle prossime ore, l’ente di gestione di Torre Guaceto e il Coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato di protezione civile di Brindisi, metteranno nero su bianco la disponibilità della squadra appena nata a collaborare con i Comuni competenti ed enti preposti nell’ambito di possibili situazioni di emergenza ambientale dovuta allo spiaggiamento di agenti inquinanti. 
“Come sa chiunque segua la nostra attività – ha commentato il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta-, una volta messa a riparo la riserva, per noi è fondamentale essere d’aiuto alla nostra comunità con azioni che vanno oltre i confini dell’area protetta. I nostri uomini e le nostre donne sono pronti ad intervenire in eventuali occasioni di emergenza e sono certo sapranno fare la differenza”. 
Professionalità al servizio della natura e delle comunità del Brindisino acquisita grazie al progetto del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto che ha incaricato il nucleo di protezione civile di Legambiente di svolgere l’attività.
Grazie ai fondi ministeriali legati alla formazione post covid, sono state svolte lezioni frontali con le quali il personale ha avuto modo di apprendere nel dettaglio i rischi legati all’inquinamento da idrocarburi e quali attività svolgere per ripristinare il naturale stato dei luoghi a seguito di dispersione degli agenti, e poi di svolgere prove pratiche sul campo per mettere alla prova le competenze acquisite. 
Un’attività resa necessaria dai pericoli ai quali il mare è costantemente esposto. torre_guaceto_squadra_pulizia_antinquinamentyo.jpg
Uno sguardo sul Mediterraneo. Il rischio di inquinamento da idrocarburi rappresenta una reale minaccia per la penisola, interamente proiettata con i suoi 8mila chilometri di coste nel bacino mediterraneo su cui si affacciano 584 città, 750 porti turistici e 286 commerciali. I numeri degli intensi traffici che interessano questo prezioso bacino sono rilevanti: oltre 2mila traghetti, 1.500 cargo e 2mila imbarcazioni commerciali, di cui 300 navi cisterna, operano ogni giorno nel Mediterraneo con un traffico annuo complessivo di circa 200mila imbarcazioni di grandi dimensioni. Circa il 20 percento di tutto il traffico mondiale d’idrocarburi transita lungo le rotte del Mediterraneo ed ammonta a oltre 360 milioni di tonnellate annue. 
Anche il pericolo di inquinamento che viene dalle attività sulla terra ferma, non è trascurabile, come testimoniano purtroppo i numerosi incidenti che hanno interessato in questi anni impianti di stoccaggio, raffinazione e di oleodotti a terra. Ma non è soltanto il rischio di inquinamento dovuto ad incidenti in mare o in impianti in prossimità delle coste a determinare un serio pericolo per l’ambiente marino e costiero. 
La forte antropizzazione che incombe sul Mediterraneo e gli intensi traffici marittimi comportano un quotidiano rischio di inquinamento dovuto alle attività operazionali. Anche in occasione di inquinamenti di non rilevante entità, gli idrocarburi rappresentano una minaccia per gli ecosistemi marini e la costa, minaccia che diventa ancor più preoccupante quando gli episodi si verificano in prossimità delle Aree Marine Protette, da qui la scelta del Consorzio di formare personale che possa intervenire in situazioni di pericolo ambientale e poi di sostenere l’ambiente, offrendo il proprio supporto agli enti preposti. 
“Per noi la formazione è fondamentale in qualsiasi campo. Con questo corso e con la esercitazione finale svolta domenica scorsa – commenta Giannicola D’Amico, presidente del Coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile – abbiamo permesso a diversi nostri volontari di formarsi in una materia specifica che riteniamo molto importante ai fini della tutela ambientale del nostro territorio e della nostra costa. In passato le nostre associazioni proprio in provincia di Brindisi sono state impegnate a supporto degli enti preposti in emergenze di natura ambientale, e grazie a questa iniziativa di formazione, per la cui realizzazione ringrazio il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e Legambiente, aggiungiamo un altro nutrito gruppo di volontari formati e pronti a mettersi a disposizione del territorio”.

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LAVORO: COLDIRETTI PUGLIA, DECRETO FLUSSI IN GAZZETTA SALVA 30MILA GIORNATE; AL VIA INGRESSO LAVORATORI NON COMUNITARI.

L’arrivo del decreto flussi in Gazzetta è importante per salvare i raccolti e garantire l’approvvigionamento alimentare in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento alla pubblicazione a giorni sulla gazzetta ufficiale del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri di programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello stato per l’anno 2022, che riguarda tanto il lavoro stagionale che le altre tipologie di quote d’ingresso, incluse le quote di conversione.

Rispetto ai precedenti, il decreto si contraddistingue - spiega Coldiretti Puglia - per un significativo aumento delle quote disponibili incluse quelle riservate alle associazioni di categoria e per la riconferma della procedura accelerata/semplificata di rilascio dell’autorizzazione, riservata alle sole associazioni di categoria del mondo agricolo.

In totale il Dpcm rende disponibili 82.705 quote, contro le 69.700 quelle del 2021, aggiunge Coldiretti confidando che, laddove ci fossero ulteriori necessità di quote, si possa ricorrere ad un nuovo decreto di integrazione.

Per quanto riguarda le quote per lavoro stagionale queste ammontano a 44.000 unità (erano 42.000 quelle del 2021) delle quali 1.500 sono riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, quote che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in G.U. del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione.

Questo decreto sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta – insiste Coldiretti Puglia - sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l'immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato.

Ma la vera ed importante novità di questa tornata è rappresentata – afferma Coldiretti regionale - dal consolidamento e riconferma del rilascio di quote di ingresso riservate alle Associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 quelle del 2021) a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022).

Questa disposizione, rivendicata con forza da Coldiretti, in quanto confermata e rafforzata, è evidentemente espressione della qualità dell’agire a garanzia di un utilizzo corretto e legittimo della procedura a partire dalla presentazione dell’istanza ma soprattutto a finire con la reale e concreta instaurazione del rapporto di lavoro.

Si tratta soprattutto – ricorda la Coldiretti Puglia – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli, quando in Puglia a livello regionale viene ottenuto da mani straniere – conclude Coldiretti Puglia . più di 1/5 del Made in Italy a tavola, con oltre 36mila lavoratori stranieri che forniscono il 20% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore in Puglia, mentre si registrano fortissime difficoltà a reperire anche la manodopera italiana.

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