Redazione

AMBIENTE:
DALLA TUTELA DELL’ACQUA UNA RISPOSTA PER COMBATTERE DESERTIFICAZIONE E SICCITÀ E PROTEGGERE L’AGRICOLTURA.

    • Torna il progetto “Acqua nelle nostre mani”: dopo Campania e Sicilia, nel 2022 verrà svolto un concreto intervento in Puglia, per contrastare la desertificazione
    • Piantumati oltre 500 olivi resistenti a Xylella e applicati, in oltre 500 ettari in provincia di Brindisi, robot intelligenti per il monitoraggio del fabbisogno idrico, utili a preservare fino a 150 milioni di litri d’acqua in un anno
  • Ricerca IPSOS: 8 italiani su 10 preoccupati dalla desertificazione in futuro. Aumenta il timore verso le regioni del nord. Per il 56% ad essere a rischio è l’agricoltura

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La siccità è realtà ed è un problema attuale e globale, che riguarda tutti e che va oltre specifiche zone, superando i confini regionali. In Italia la fotografia è allarmante, con oltre il 20% del territorio nazionale a rischio desertificazione fin dal 2018 e con una situazione ulteriormente complicata dall’assenza di precipitazioni degli ultimi mesi, che non ha riguardato solo le aree meridionali del paese. Il deficit di pioggia e neve (rispettivamente -60% e -80% rispetto alla media stagionale) ha infatti messo in crisi le principali aree rurali del nord Italia, con i grandi invasi di acqua riempiti a livelli minimi e ben al di sotto della loro capacità.

In un contesto così complicato, anche gli interventi mirati possono fare la differenza. In occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, in programma il prossimo 17 giugno, torna il progetto “Acqua nelle nostre mani”, l’iniziativa di Finish, con il supporto di Future Food Institute, che sfida la siccità e che mette l’acqua e la sua tutela al centro di tutte le attività, rappresentando il proprio impegno attraverso interventi concreti sul territorio.

Dopo le attività in Cilento nel 2020 e in Sicilia nel 2021, l’iniziativa farà tappa quest’anno in Puglia – tra le regioni a maggior rischio desertificazione (57% del territorio) - a sostegno della piantumazione e della coltivazione dell’olivo, pianta fondamentale per il mantenimento del corretto equilibrio ambientale e barriera naturale contro la desertificazione. L’intervento, in corso di realizzazione, vedrà la piantumazione diretta di oltre 500 alberi resistenti al batterio della Xylella e un intervento di monitoraggio idrico delle coltivazioni su un totale di 500 ettari distribuiti nella provincia di Brindisi, che garantirà un risparmio annuale (considerate le 20 settimane di stagione estiva) di oltre 150 milioni di litri d’acqua. L’attività verrà svolta in collaborazione con la Cooperativa Agricola Sociale di Comunità “Borgo Ajeni di San Michele Salentino.

A supporto di questo intervento ci sarà, pertanto, anche la tecnologia: strumento sempre più fondamentale per contribuire a ridurre lo stress a cui è sottoposta l’agricoltura nel nostro paese. In continuità con quanto fatto in passato, verrà installata l’innovativa tecnologia “Daiki” di SmartIsland, startup siciliana selezionata nel 2021 nell’ambito di una Call for Startup dedicata, che sarà in grado di rilevare, fin dal momento della piantumazione, dati climatici e idrici utili a monitorare il fabbisogno idrico delle piante, oltre che a prevenirne le malattie.

In particolare, il monitoraggio sarà reso possibile attraverso una serie di tecnologie di Data Analysis che hanno l’obiettivo di prelevare informazioni sullo stato di coltivazione della pianta, in modo da offrire il corretto fabbisogno idrico e generare di conseguenza un’attività di irrigazione controllata.

I dati raccolti dai robot di intelligenza artificiale non saranno solamente di natura visiva ma anche di carattere fisico e chimico, offrendo informazioni su possibili elementi avversi capaci di attaccare la pianta, oltre che fornire all’agricoltore feedback mirati sugli interventi necessari. I dati misurati vengono raccolti in tempo reale da specifiche centraline, connesse con system integration in grado di determinare specifici comportamenti, quali ad esempio l’apertura o la chiusura delle valvole e l’attuazione dei motori.

Gli italiani sembrano aver compreso la situazione: secondo una recente ricerca IPSOS per Finish[1], infatti, la situazione odierna e lo spettro della desertificazione preoccupano il 62% degli intervistati, con una percentuale che aumenta all’83% se viene ampliato l’orizzonte temporale e si guarda al futuro. Preoccupazione che, nel presente, rimane elevata per il sud Italia e le isole (69%) ma che, proprio in ottica futura, vede il nord-ovest guadagnare il primo posto (63%), a causa del forte stress idrico a cui sono sottoposte Piemonte e Lombardia, seguito da sud e isole (62%), dal centro (59%) e dal nord-est (57%).

Questa situazione ha un impatto diretto e inevitabile sull’agricoltura, settore che a causa di siccità e fenomeni atmosferici è considerato a forte rischio dal 56% degli intervistati e che pertanto, per resistere alla “crisi”, è costretto a trovare nuove aree da coltivare o a ricercare e ad accelerare su nuovi investimenti. A questo proposito, dalla ricerca IPSOS per Finish emerge particolare preoccupazione per quanto concerne le risorse idriche in futuro: il 25% ha dichiarato una certa preoccupazione per i fenomeni di prolungata siccità (+13% se paragonato ai timori sul presente), il 24% per lo scioglimento dei ghiacciai e il 19% per la presenza di fenomeni atmosferici intensi sempre più brevi e limitati ad alcuni periodi dell’anno.

Tutto pronto per la serata del “Premio Honestas” che si svolgerà giovedì 16 giugno alle 19 nel Castello Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni. La cerimonia chiude la seconda edizione del video contest indetto per gli studenti delle quinte classi degli istituti superiori di Mesagne (liceo scientifico “Epifanio Ferdinando”) e di San Vito dei Normanni (liceo scientifico “Leonardo Leo” e istituto professionale “Morvillo Falcone”) che hanno rappresentato la coerenza e la correttezza secondo i propri occhi.

I tre classificati: primo Vittorio Salonna, seconda Rosy Calabretti e terza Giulia D’Oria

A consegnare le targhe al primo classificato Vittorio Salonna del liceo “Leo” che si è aggiudicato una borsa di studio di 600 euro, alla seconda classificata Rosaria detta Rosy Calabretti del “Morvillo Falcone” che riceve il premio di 400 euro e la terza Giulia D’Oria del liceo “E. Ferdinando” con borsa di studio di 250 euro, saranno il Prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni, il procuratore della Repubblica di Brindisi Antonio De Donno, l’onorevole Anna Macina sottosegretario alla Giustizia, i sindaci di San Vito Silvana Errico e di Mesagne Toni Matarrelli, il coordinatore regionale Fai Antiracket Puglia Fabio Marini e il campione olimpico di taekwondo di Tokyo 2020 Vito Dell’Aquila, testimonial evento. Durante la serata di premiazione la giuria spiegherà le motivazioni e i criteri seguiti per la scelta degli elaborati multimediali dei tre vincitori.DOria_giulia.webp

L’evento, patrocinato dai comuni di San Vito dei Normanni e di Mesagne, è organizzato dall’associazione culturale “La valigia blu”, presieduta dalla giornalista Fabiana Agnello. Sono sponsor della serata: Castello Dentice di Frasso, Confindustria Brindisi e Bcc Banca credito cooperativo di Ostuni main sponsor, Fai – Federazione Antiracket e Antiusura, Fita (Federazione italiana Taekwondo), Cedat85, Passo Uno – società cinematografica, La Dolce Vita beach club e Masseria Santa Lucia di Ostuni, Virus artigrafiche.Calabretti_rosy.jpeg

Il “Premio Honestas”, seconda edizione

Il “Premio Honestas” assegna tre borse di studio ai vincitori del video contest che ha avuto come partecipanti, nella seconda edizione, gli studenti delle quinte classi del liceo scientifico “Leonardo Leo” e dell’istituto professionale “Morvillo Falcone” di San Vito dei Normanni, e il liceo “Epifanio Ferdinando” di Mesagne.

Ai giovani è stato chiesto di realizzare un video per rappresentare la correttezza e l’onestà secondo i propri occhi e di pubblicarlo sul proprio profilo Instagram, oggi il social più utilizzato dai teenager. Il “Premio Honestas”, patrocinato dal comune di San Vito dei Normanni e di Mesagne, è stato istituito grazie alla raccolta fondi organizzata dal tenente dei carabinieri Alberto Bruno in occasione del proprio compleanno.Invito_Honestas_2022.jpeg

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Il 19 giugno 2022 il Lions Club Mesagne festeggia il quarantesimo anno dalla sua fondazione. Un traguardo di grande importanza che si presta ad alcuni approfondimenti e considerazioni. In questi quarant’anni della sua storia il lions club Mesagne ha profuso il suo impegno disinteressato a favore della città di Mesagne e del suo territorio, collaborando con le varie Amministrazioni comunali. Ha supportato la realizzazione di opere per il mantenimento dei beni architettonici della città. Ha espresso vicinanza materiale e distribuzione di beni di prima necessità ai più bisognosi. Ha realizzato service per scuole, ospedali ed enti pubblici. Ha promosso approfondimenti culturali sui più disparati temi della società civile. Attraverso la sua Organizzazione Internazionale ha dato il suo contributo ed il suo supporto per alleviare le sofferenze dei popoli nella diverse catastrofi che hanno afflitto l’umanità. Ha espresso diverse cariche lionistiche distrettuali: un governatore, due presidenti di circoscrizione, numerosi presidenti di zona e officer distrettuali.

Grazie ai 139 soci e 39 presidenti che hanno scritto la storia di questi 40 anni , Il lions club di Mesagne occupa un posto di grande prestigio e considerazione nell’ambito del distretto pugliese. In questo anno ha iniziato un processo di rigenerazione con l’ingresso di nuovi soci, uomini e donne che eccellono nelle loro professioni e che daranno nuovo impulso e nuovo entusiasmo all’attività del club. Festeggiare, quindi , il quarantesimo del club è una occasione che segnerà il rilancio del club e la sua giusta collocazione nell’ambito del distretto pugliese. Nell’occasione ci sarà il consueto passaggio di consegne tra il Presidente in carica ing. Luigi Facecchia ed il Presidente del prossimo anno sociale Dr Miro Devicienti. L’importanza dell’evento prevede la partecipazione di autorità civili, politiche e militari di alto profilo.

Il segretario del lions club Mesagne Dr Vito Lenoci

Anche gli asparagi sono stati colpiti dal clima pazzo e dalle speculazioni aggravate dal conflitto in Ucraina con un’annata da dimenticare per costi di produzione balzati alle stelle, mancanza di manodopera e andamento di mercato con prezzi al ribasso. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, quando mancano pochi giorni alla chiusura della raccolta di asparagi in Foggia che da sola produce 25mila tonnellate di asparagi su una superfice di oltre 5mila ettari, secondo i dati dell’Università di Foggia.

Il freddo e le grandinate di marzo e il grande caldo scoppiato già a fine aprile hanno determinato – spiega Coldiretti Puglia – la maturazione contemporanea degli asparagi, con il mercato al contempo invaso di prodotti provenienti dall’estero con il conseguente crollo dei prezzi in campagna.

Se i prezzi per i cittadini si impennano, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti Puglia  più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

Bisogna dunque intervenire a sostegno del settore per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare le aziende, afferma coldiretti Puglia nel sottolineare che gli sconvolgimenti che la guerra ha portato hanno evidenziato come produrre cibo e non dipendere dall’estero sia un tema strategico di sicurezza nazionale per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti. E in tale ottica l’accordo tra Coldiretti e Intesa Sanpaolo a sostegno degli interventi previsti per l’agroalimentare dal Pnrr rappresenta uno strumento importante il Piano rappresenta un’opportunità proprio per contribuire a raggiungere l’obiettivo di dimezzare la dipendenza dall’estero aumentando produzione, rese e sostenendo l’innovazione tecnologica e le sinergie di filiera.

Le imprese pugliesi, inoltre, devono inoltre affrontare un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro, ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania o la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it). Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – afferma Coldiretti – e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.

In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo - conclude Coldiretti Puglia – quando è strategico  dotare il paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale.

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Nel pomeriggio del 14 giugno 2022, ansia e agitazione per un’anziana donna di 72 anni di Carovigno, in precarie condizioni di salute uscita di casa in pigiama e che si era allontanata in ciabatte. I Carabinieri di Carovigno subito allertati dalla Centrale Operativa hanno immediatamente attivato le ricerche circoscrivendo la zona dell’allontanamento, anche in considerazione della particolare morfologia dei luoghi, con strade trafficate e condizioni climatiche difficili a causa del caldo intenso. La signora, disorientata e spaventata, è stata fortunatamente intercettata sulla SS16 Carovigno/San Vito a qualche chilometro di distanza dal luogo del suo allontanamento. I militari hanno notato la donna camminare lungo la strada in direzione di San Vito. Prontamente è stata soccorsa e rifocillata, in attesa dell’arrivo del figlio, il quale dopo aver ringraziato i militari ha riportato l’anziana madre a casa.

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Incredibile ma vero. Violenza a fine gara di basket del campionato under 16 Silver, valevole per la semifinale di ritorno della final four regionale – fase oro. Un ragazzino di 15 anni della formazione della Mens Sana Mesagne martedì sera è stato colpito al volto da un pugno sferrato da un tifoso dello Sporting Club Bitonto, città in cui si stava svolgendo la gara di basket. Il ragazzo è stato soccorso dai dirigenti della sua società e condotto presso il pronto soccorso del nosocomio bitontino. "In tanti anni di attività non ho mai avuto paura per l’incolumità dei miei ragazzi. Mai prima di stasera. Dover accompagnare al pronto soccorso un ragazzo di 15 anni perché colpito al volto da “tifosi” avversari, è semplicemente vergognoso", ha chiosato sui social il presidente della Mens Sana, Fabio Mellone. Lo stesso dirigente ha successivamente rassicurato: "Per fortuna nulla di grave, “solo” un occhio nero e chiuso, labbro gonfio e tanto spavento". Il cestista, Stefano Vangi, durante la partita aveva realizzato 32 punti. Il giudice sportivo della Fip durante la notte ha squalificato il campo per 4 giornate e comminato 850 euro di multa.stefano_vangi.jpg

Il presidente Fip Puglia, Francesco Damiani, in rappresentanza del Comitato Fip Puglia, “ribadisce la ferma condanna di ogni qualsivoglia episodio di violenza, fisica e verbale, ed invita società, dirigenti, addetti ai lavori ed appassionati di pallacanestro, in vista delle ultime decisive gare stagionali, ad affrontare le stesse nella piena consapevolezza ed accettazione dei limiti della correttezza e del rispetto reciproco che non vanno mai superati”. Intanto, la Mens Sana Mesagne ha, così, commentato la vicenda: “Questo è il risultato del dopo gara di una partita giovanile disputata questa sera con la società Sporting Bitonto. Oltre al referto del pronto soccorso, siamo in possesso di un video della vile aggressione avvenuta a fine partita, tra gli altri, al nostro Stefano Vangi, reo di essere stato di gran lunga il migliore in campo tra tutti i contendenti. Attendiamo fiduciosi i provvedimenti della giustizia sportiva e valutiamo la possibilità di adire alle vie legali contro i protagonisti, alcuni dei quali tesserati, di questa vergognosa vicenda". Al ragazzino e alla Mens Sana è giunta la solidarietà dell'assessore del Comune di Mesagne, Anna Maria Scalera: "Apprendo dell'aggressione subita, un pugno in pieno volto, da un giocatore della Mens Sana Mesagne alla fine di una gara da parte di un giovane spettatore. Esprimo la mia solidarietà all'atleta, alla sua famiglia e alla società. Quello che è accaduto ieri sera a Bitonto è l'esatto contrario di quello che lo sport dovrebbe rappresentare e insegnare".

Infine, in merito all'increscioso episodio avvenuto in coda all'incontro tra lo Sporting Club Bitonto e la Mens Sana Mesagne la società ospitante “condanna e censura con fermezza l'esecrabile atto di violenza e prende con decisione e sdegno le distanze dall'autore del misfatto, soggetto completamente estraneo all'ambiente societario, non essendo affatto un tesserato, né un parente né un genitore e, meno che mai, un atleta riconducibile al sodalizio giallo – verde. Lo Sporting Club Bitonto esprime, inoltre, piena solidarietà al club mesagnese, augurando una rapida e buona guarigione all'atleta brindisino spiacevolmente coinvolto nell’accaduto”.un_momento_dellincontro_di_basket.jpg

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FASANO – Sono 12 come una squadra. Perché la bandiera blu è, appunto, un risultato di squadra. Si è appena conclusa a Palazzo di Città la cerimonia di consegna della bandiera blu 2022 agli operatori degli stabilimenti balneari del territorio: dalla FEE (Foundation for environmental education) al Comune di Fasano e dal Comune ai lidi della costa fasanese in un passaggio di consegne che è concreto riconoscimento dell’eccellenza delle spiagge di Savelletri, Egnazia e Torre Canne.

Sono 12 i lidi che hanno ricevuto il riconoscimento: Archeolido, Lido Calapescatore e Lido Ottagono per Egnazia, Lido Verdemare, Lido Pettolecchia e Il Santos per Savelletri, Hotel del Levante, Lido Bizzarro, Villaggio turistico Oasi Le Dune, Gran Serana Hotel, Lido Verde e Lido Tavernese per Torre Canne.

«È un risultato che è frutto della squadra, una medaglia conquistata grazie alla sinergia con gli operatori e il grande lavoro degli uffici – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Ringrazio i dirigenti Giuseppe Carparelli e Conny Boggia per l’impegno con cui ogni anno portano avanti l’istruttoria per ottenere la bandiera blu – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. E il nostro pensiero va a Margherita Latorre che tanta dedizione ha sempre profuso negli anni scorsi. Un grande grazie va anche al Nucleo di Polizia Ambientale che è fondamentale per proteggere la bellezza del nostro territorio. La bandiera blu non è un punto di arrivo, un traguardo scontato (tanto che non tutte le località pugliesi quest’anno lo hanno riconfermato). Per questo dobbiamo lavorare sempre di più e sempre meglio per elevare gli standard qualitativi della nostra Fasano che è una delle mete pugliesi preferite dai visitatori grazie al grande lavoro degli operatori».

«Abbiamo voluto celebrare la dodicesima Bandiera Blu della Città di Fasano assieme ai protagonisti dello sviluppo turistico e sostenibile della nostra costa – dice l’assessore al Turismo Pier Francesco Palmariggi –. Nel tempo molti territori hanno subito, soprattutto lungo le fasce costiere, gli effetti critici del turismo. Abbiamo visto alterarsi e cancellarsi, ad esempio, ambienti naturali di enorme valore come le dune o le aree umide. Non qui. Fasano e il suo territorio sono un esempio virtuoso di integrazione tra le politiche turistiche e quelle ambientali. Un gioco di squadra tra istituzioni e operatori del settore che ci rende orgogliosi e che consolida una rotta chiara per il futuro».

Per il 12mo anno consecutivo Fasano è stata premiata con il riconoscimento della FEE che certifica la qualità delle spiagge italiane, in relazione, in particolar modo, a qualità e pulizia delle acque di balneazione (in particolare i risultati di eccellenza degli ultimi 4 anni sulla base delle analisi eseguite dall’Arpa (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente).

Ma le acque pulite sono solo il primo passo per aggiudicarsi il vessillo blu. L’istruttoria è complessa e ci sono 32 criteri di valutazione del programma, aggiornati periodicamente, che bisogna soddisfare.

Quest’anno in particolare hanno avuto particolare attenzione pratiche ed educazione per preservare l’ambiente e promuovere un turismo sostenibile.

L’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi, le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio; e ancora, la cura dell’arredo urbano e delle spiagge e la possibilità di accesso al mare per tutti senza limitazioni sono alcuni degli indicatori presi in considerazione.

Tra i nuovi criteri inseriti quest’anno c’era anche l’attenzione all’inclusione, indicatore che Fasano ha rispettato appieno grazie all’iniziativa Blu Summer Camp (che sarà ripetuta anche quest’anno) promossa da Comune e Humanamente con la realizzazione di un campo estivo per bambini con disturbi dello spettro autistico.

Per il litorale di Fasano, che si estende per 20 km di costa, è la 12ma bandiera blu in altrettanti anni. La prima infatti fu nel 2011 e da allora il riconoscimento si è ripetuto ogni estate.

Il Programma Bandiera Blu, Ecolabel Internazionale per la certificazione della qualità ambientale delle località rivierasche, si è affermato ed è attualmente riconosciuto in tutto il mondo, sia dai turisti che dagli operatori turistici, come un valido Ecolabel relativamente al turismo sostenibile in località turistiche marine e lacustri.

La Bandiera Blu è un premio, ancora una volta, all’attenzione che l’amministrazione Zaccaria pone alle marine e a un miglioramento continuo della qualità delle spiagge in termini di offerta dei servizi, ma anche di attenzione e cura dell’ambiente.

Fasano. Il 70% delle calette sarà lasciato alla libera fruizione e l’iniziativa privata si concentrerà nelle zone più impervie. Il sindaco Zaccaria: «La costa è patrimonio di tutti, nostro dovere è preservarla».

La maggior parte della costa sarà lasciata alla libera fruizione. Le calette sabbiose continueranno ad essere libere, come già accaduto in questi anni. L’iniziativa privata si concentrerà nelle aree più impervie e la concertazione con il territorio sarà il faro che guiderà la programmazione. Perché la costa è patrimonio di tutti.

È stato adottato ieri in giunta il Piano comunale delle Coste del Comune di Fasano che si fonda su due principi: libera fruizione e progettazione condivisa con la comunità.

Il percorso che ha portato all’adozione del piano è stato articolato in più fasi e si è arricchito di una fase preventiva di partecipazione, aggiuntiva a quella stabilita per legge (che è prevista solo successivamente all’adozione in giunta). Come già accaduto fino ad oggi, cittadini, associazioni, operatori del settore, potranno inviare osservazioni, suggerimenti, proposte di modifiche che verranno valutate per costruire un piano che risponda alle esigenze di tutti.

Il principio guida del nuovo piano è quello di un rapporto «sbilanciato» a favore della libera fruizione (70%) rispetto all’iniziativa privata (30%). «La costa è patrimonio di tutti – dice il sindaco Francesco Zaccaria – lo abbiamo sempre sostenuto e ogni giorno ci battiamo per realizzare concretamente questa convinzione. Il nostro piano coste preserverà la bellezza del nostro mare, riservando le calette sabbiose e facilmente accessibili, alla libera fruizione di tutti. L’iniziativa imprenditoriale privata si concentrerà nelle aree più impervie dove è difficoltoso arrivare. Continuiamo il percorso di partecipazione e chiediamo alla comunità di intervenire con consigli e suggerimenti affinché le esigenze di tutti possano essere valutate. Ringrazio l’attuale assessore a Demanio e Porti Luana Amati e l’ex assessore delegato Giuseppe Galeota che hanno seguito l’iter che ha portato all’adozione del piano insieme ai dirigenti del Comune Antonello Carrieri e Leonardo D’Adamo. Ora si apre la fase della partecipazione: cittadini, associazioni, operatori del settore potranno proporre modiche e suggerimenti che verranno valutati dalla struttura nell’ottica di quella che è la volontà di tutti: prendere a cuore il nostro territorio e lavorare, ciascuno nel proprio ruolo, per preservarne l’autenticità e la bellezza»”.

Si terrà oggi alle ore 19,00, presso le sale di Tenuta Moreno, il meeting "I campioni dello sport" organizzato da Bruno Morobianco, promotore finanziario con l’hobby del giornalista. Si tratta della seconda edizione di questo tipo di evento organizzato da Morobianco in collaborazione con la testata giornalista “Il Gazzettino di Brindisi”. Ospite d’onore della serata sarà il giornalista fiorentino Massimo Lopes Pegna, corrispondente per oltre 30 anni da New York per la celeberrima Gazzetta dello Sport, ora in pensione che dialogherà con Arnaldo Travaglini, già capo servizio della Gazzetta del Mezzogiorno. Un’amicizia nata nella sala stampa degli “Us Open 2017”, quando Bruno Morobianco seguì lo slam americano per la redazione di Ubitennis. L’occasione sarà quella di conoscere dalla prospettiva del giornalista della rosea, tanti aneddoti e curiosità, su alcuni dei tanti dei più famosi atleti statunitensi da lui intervistati durante la sua permanenza americana. La vita di Massimo è stata sempre nello sport. Fin da ragazzino ha coltivato questa sua passione affacciandosi a Radio Firenze 200 per ascoltare le varie trasmissioni sportive.

Ad aiutarlo un giovane Carlo Conti, suo compagno di scuola, che allora era uno dei dj della radio fiorentina. Nonostante un lavoro sicura alla Fondiaria Massimo decise di abbandonare tutto e andare in America per inebriarsi nella capitale dello sport: Brooklyn. Così dalla Grande Mela è arrivato a Mesagne per raccontare i segreti dei più grandi uomini sportivi che ha incontrato nella sua carriera. Gli ospiti del meeting, per stemperare l’attesa dell’inizio, potranno degustare i vini salentini commercializzati all’estero dall’azienda brindisina “Quaranta” insigniti con la medaglia d’oro al “25th Berlin WineTrophy”. Per chi non potesse partecipare in presenza, sarà possibile seguire la manifestazione tramite la diretta social sulla pagina Facebook del Gazzettino di Brindisi.

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Il conto complessivo della TARI che i mesagnesi dovrebbero versare alle casse dell’erario comunale per il 2021 è di euro 4,7 milioni (ml). Il servizio di raccolta e smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani è costato invece 6,2 milioni di euro (dato certo da consuntivo). Come mai c’è questa clamorosa differenza? E’ successo qualcosa di straordinario da far sballare le previsioni di 1,5 ml di euro?
 
No! Non è successo niente. Era già tutto previsto. Il Piano Economico Finanziario (PEF) approvato dal Comune di Mesagne nel bilancio di previsione per il 2021 (30 dic. 2020) era giusto appunto di 6,2 ml di euro, tanto valeva e vale il costo del servizio. E allora? Allora succede che cinque mesi dopo, l’ARERA/AGER ciò l’organo di controllo che ha il mandato di legittimare o rimodulare i costi del servizio dice e delibera che i cittadini di Mesagne, per questo tipo di servizio, non possono e non devono spendere oltre i 4.7 ml di euro. Così è se vi pare!
 
Il Comune, con sommo gaudio, rimodula il piano tariffario su questa cifra che consente raggiungere l’agognato traguardo amministrativo di non aumentare la pressione fiscale. E il resto dei soldi chi ce li mette? Si vedrà.
 
Il senso con cui andrebbe colta la delibera dell’ARERA/AGER è quello di prendere atto, con un metodo di calcolo complicato ma ineccepibile (MTR), che i costi del nostro servizio sono sovradimensionati e che il Comune farebbe bene a rinegoziare (semmai fosse possibile) il capitolato d’oneri, farebbe bene ad aumentare i contributi CONAI, gli introiti derivanti dalla vendita delle frazioni secche e a cercare (semmai ci riuscisse) ad abbattere i costi di smaltimento. Ma tutto ciò è molto complicato, sarebbe come scalare la montagna a piedi nudi, molto più semplice trovare 1,5 ml di euro e pagare la differenza.  
 
Ma chi paga la differenza di un milione e mezzo di euro? Non certo il contribuente che ha già versato quel che è stato richiesto. Non può farlo il Comune perché - come è arcinoto a tutti - questo servizio deve essere interamente coperto dalla TARI cioè dai cittadini-contribuenti. E allora? Vediamo le risposte ricevute a questa domanda in Consiglio Comunale dai funzionari e dal sindaco che ha trovato le nostre osservazioni sciocche e risibili.
1) “Ove si riscontri uno sbilanciamento tra costi e ricavi nell’esercizio in corso l’ente può conguagliare il ruolo a carico dei contribuenti. Noi abbiamo ricalcolato con la quarta rata il saldo 2021” Se così fosse stato sulla quarta rata avremmo dovuto avere un aumento spropositato, invece nella stragrande maggioranza dei casi, ci risulta che la quarta rata vale quanto le prime tre
2) “Abbiamo preso i soldi in più dal recupero dell’evasione in modo che finalmente in questa città paghiamo tutti e tutti paghino meno”. Non ci risulta che ci sia stato un corposo aumento della riscossione dei vecchi ruoli di evasione TARI (valutazione confermata anche dai Revisori) e anche se ci fosse stata quei soldi non si possono utilizzare per abbassare la tassazione corrente perché sono residui attivi che il Comune deve cercare di incassare a ristoro delle anticipazioni già versate.
3) “Abbiamo aumentato l’imponibile con la ri-perimetrazione delle unità immobiliari scovando gli abusi e le false dichiarazioni”. Bene questo si può fare ed ha prodotto un introito supplementare di 300.000 euro circa.
4) “Abbiamo recuperato 450.000 euro da un avanzo vincolato del 2020 non speso (fondone?)”, soldi probabilmente legati alle provvigioni COVID della prima ondata . Questa procedura secondo noi è opinabile e comunque può valere “una tantum”
5) “250.000 euro circa sono stati stornati da un fondo di riserva “ neanche questo a rigor di logica si potrebbe fare.
 
A DOMANDA SEMPLICE RISPOSTA COMPLESSA. 
 
La cosa ancor più inquietante è che questo gap di 1,5 ml fra piano tariffario e costo effettivo del servizio è destinato a ripetersi per i prossimi 4 anni giacchè abbiamo già deliberato che la TARI non aumenta così come verosimilmente non diminuirà il costo del servizio.
 
Sembrano ritornati i tempi della finanza creativa. Ma va bene così! A noi contribuenti non poteva andare meglio, noi per i prossimi anni pagheremo la stessa cifra e i soldi in più che serviranno per coprire le spese ce li ha metterà il Comune sich!!!(come se il Comune fosse altro da noi – doppio sich!!).
 
MOVIMENTO LIBERO & PROGRESSISTA