Redazione

Servizio di Integrazione scolastica. Avviso per accesso ai servizi per l'anno scolastico 2022/2023.

 La Provincia di Brindisi, informa lutenza, che nellimminenza della nuova programmazione per l’anno scolastico 2022-2023, laccesso ai servizi di Integrazione scolastica potrà essere effettuato in modalità online direttamente tramite apposita piattaforma sul sito www.integrazionescolastica.provincia.brindisi.it    
 
  Per i servizi di trasporto scolastico assistito per studenti disabili gravi frequentanti le scuole medie superiori della Provincia di Brindisi, di Integrazione scolastica per studenti disabili gravi frequentanti le scuole medie superiori della Provincia di Brindisi e di Assistenza specialistica alla comunicazione per gli studenti disabili sensoriali     frequentanti le scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Brindisi si si potrà accedere  on line dal 7 giugno 2022 ed è necessario disporre di:
Spid del richiedente (genitore, tutore o curatore richiedente l'accesso)
numero di telefono mobile (genitore, tutore o curatore richiedente l'accesso)
Al fine della compilazione della domanda, in riferimento ai primi due servizi, il genitore, tutore o curatore richiedente l'accesso dovrà disporre di Certificazione disabilità grave (ex art. 3, comma 3, L.N. 104/92) e di Certificazione disabilità sensoriale grave, per l’ultimo servizio previsto. Tali richieste a cura delle famiglie devono essere presentate entro il 7 luglio 2022.
Lo staff della Provincia e il Segretariato Sociale, saranno a disposizione per fornire ogni necessaria assistenza tecnica e supporto per l'invio delle domande, previo appuntamento da prendere negli orari di servizio, contattando i referenti ai numeri 0831565450 e 0831565464.

Nota del capogruppo alla Regione Puglia di La Puglia Domani:

“L’isolamento del Salento in fatto di trasporti e collegamenti trova l’ennesima, amara conferma nell'ultima denuncia di disservizio che mi è stata segnalata: nessun collegamento, né su ferro né su gomma, da Bari a Lecce dopo le 23. Per cui, se si perde l’ultimo treno disponibile, si resta a piedi fino al mattino dopo.
È successo ieri sera ad uno studente leccese di ritorno in treno col Bologna-Bari. Novanta minuti di ritardo e coincidenza persa, per cui i familiari sono stati costretti a mettersi in auto di notte da Lecce per andare a prenderlo in stazione a Bari e riportarlo a casa. La stessa cosa succede da Bari a Brindisi: obbligo di dover scendere a Bari per cambiare treno, e zero collegamenti per tutta la notte. Un’odissea che, se per i pendolari più fortunati può essere risolta con grande strapazzo del familiare o dell’amico di turno, per i turisti non lascia alternative ad onerosi costi aggiuntivi per taxi o pernotto extra.
Come si può pensare di promuovere ed incentivare il turismo, senza offrire collegamenti degni di questo nome a chi sceglie il Salento come meta di vacanza?
Siamo praticamente nel deserto, e questo è inconcepibile in un sistema che dovrebbe garantire collegamenti frequenti ed efficienti.
Per i salentini che vivono, studiano e lavorano al nord, è un vero calvario: con l'introduzione dell'orario estivo di Trenitalia, il 90 per cento dei diretti Milano-Lecce è stato rimosso. Di conseguenza, si è costretti ad effettuare un cambio a Bologna o a Bari. Tutto questo senza considerare che è stata dimezzata l'offerta di Intercity notte e che questi obbligano ad un cambio a Bologna alle 5 del mattino.
La pessima qualità del trasporto pubblico riservata al Salento è la prova evidente di un disinteresse inaccettabile e di politiche incentrate su Bari, che con l’alta velocità ferroviaria sarà collegata a Napoli in sole due ore, a scapito degli altri territori abbandonati a servizi di serie B. Un dato di fatto che stigmatizzo da sempre e che trova conferma anche nel nuovo Piano regionale del trasporti. La propaganda mediatica sul rafforzamento dell’offerta nel periodo estivo è solo fumo negli occhi, incensato da parlamentari e membri del governo salentini bravi solo ad applaudire e a raccontarci favolette senza muovere un dito per assicurare collegamenti dignitosi alla nostra terra, sempre più ai margini”

Il conflitto in Ucraina ha sostanzialmente modificato le rotte delle importazioni di grano con il porto di Bari che diviene destinazione di una nave croata battente bandiera panamense e due navi francesi battenti bandiera liberiana, mentre sono rarefatti gli arrivi di navi canadesi, australiane e russe. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del monitoraggio dei movimenti delle navi all’interno del porto di Bari, mentre gli Stati Uniti hanno allertato 14 Paesi, in gran parte in Africa, sul fatto che navi russe piene di quello che il dipartimento di Stato americano ha definito "grano ucraino rubato" potrebbero essere destinate a loro.

L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati perché molte industrie per miopia hanno preferito continuare ad acquistare per anni in modo speculativo sul mercato mondiale, approfittando dei bassi prezzi degli ultimi decenni.  Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende in media addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.

In Puglia per produrre grano con il raccolto ormai alle porte è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi energetici causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti, secondo l’analisi  della Coldiretti Puglia, dalla quale si evidenzia il salasso a carico del Granaio d’Italia con la necessità di interventi per aiutare le imprese rispetto a rincari ormai insostenibili, a partire dal settore cerealicolo che rappresenta uno dei simboli della situazione di difficoltà in cui versa l’agricoltura regionale.

Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.

Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

Le migliori varietà di grano duro selezionate – conclude Coldiretti Puglia - da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.

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Puglia fortunata al Lotto: nel concorso del 3 giugno, riporta Agipronews, è stata centrata una vincita da 22.500 euro a San Ferdinando di Puglia, in provincia di Barletta. Si festeggia anche a Trani, con un

ambo secco (5-44 sulla ruota di Napoli) da 10mila euro, per un totale di oltre 32mila euro finiti in regione. Il concorso del Lotto del 3 giugno ha distribuito oltre 7 milioni di euro in tutta Italia.

10eLotto, Puglia fortunata: vinti 20mila euro

Il 10eLotto del 4 giugno premia Valenzano, in provincia di Bari: come riporta Agipronews, un fortunato giocatore ha centrato un 9 da 20mila euro. Il 10eLotto ha distribuito 14,5 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di quasi 1,6 miliardi dall'inizio dell'anno.

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Non sempre il successo diventa una striscia positiva: dopo la vittoria a punteggio pieno contro Finale Ligure, battuta di arresto casalinga per i ragazzi del Circolo Tennis Brindisi che ieri (domenica 5 giugno), nella quinta giornata del Campionato Nazionale a Squadre di Serie B1 Maschile, si sono arresi per 4 a 2 agli ospiti del Tennis Club 2002 di Benevento.

Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi) e nessun nuovo punto incassato dai biancazzurri che restano a quota quattro punti attualmente in classifica.

Nei singolari: Filippo Tonnicchi (Brindisi, classifica 2.5) è stato sconfitto da Francesco Liucci (Benevento, classifica 2.3) 6-3/6-1; Matteo Giangrande (Brindisi, classifica 2.6) è stato sconfitto da Enrico Fioravante (Benevento, classifica 2.4) 6-4/4-6/7-5; Maciej Rajski (Brindisi, classifica 2.3) è stato sconfitto da Francesco Vilardo (Benevento, classifica 2.3) 1-6/6-2/7-5; Andrea Massari (Brindisi, classifica 2.6) ha battuto Francesco Pallavanti (Benevento, classifica 2.7) 6-2/6-3.

Nei doppi: Rajski/Giangrande (Brindisi, classifica 2.3 e 2.6) hanno battuto Vilardo/Pallavanti (Benevento, classifica 2.3 e 2.7) 6-2/6-3; Tonnicchi/Massari (Brindisi, classifica 2.5 e 2.6) sono stati sconfitti da Liucci/Fioravante (Benevento, classifica 2.3 e 2.4) 6-7/6-0/10-4.

«Questa è una sconfitta che non è facile da commentare – afferma nel post gara Vito Tarlo, capitano del C.T. Brindisi - . Abbiamo disputato una gran bella gara, perso due singolari al terzo set e un doppio al super tie-break e questo vuol dire che avevamo tutte le carte in regola per fare un altro tipo di risultato, chiudere l’incontro in maniera differente. I nostri avversari sono stati molto bravi a finalizzare, hanno messo in campo un ottimo tennis. Noi, però, abbiamo fatto altrettanto bene, al di là della sconfitta. Andiamo avanti e vediamo che succede».

Domenica prossima (12 giugno), nella sesta giornata di campionato, la penultima della regular season, i biancazzurri affronteranno in trasferta i padroni di casa del Circolo Tennis Vicenza.

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Tutto pronto per il doppio evento in serata unica della XIII Edizione del Premio alla Cultura “Samadi” e della finale della XI Edizione di Adotta un Esordiente.
 
Sarà il Chiostro dei Domenicani in via Mazzini 2, a San Vito dei Normanni ad ospitare il momento più atteso dell’anno in programma domani martedì 7 giugno 2022 a partire dalle ore 19:00. Copertina-libro-La-felicità-non-va-interrotta-di-Anna-Bardazzi.jpg
 
La Taberna Libraria di Latiano ha quindi ultimato la fase organizzativa della serata in cui saranno svelati gli assegnatari del premio “Samadi” che conferisce, nella sezione locale, un riconoscimento a cittadini contraddistintisi per la diffusione della Cultura nella nostra terra, e in quella nazionale a personaggi della nostra nazione che diffondono cultura in Italia, e il vincitore del noto concorso letterario basato sulle opere prime di esordienti nel panorama librario nazionale, appuntamento esclusivo del contenitore culturale latianese e delle scuole superiori dell’intera provincia.  Copertina-libro-La-guerra-di-Nina-di-Imma-Vitelli.jpg
 
L’atto conclusivo della kermesse letteraria, promossa e organizzata dalla Taberna Libraria di Latiano in collaborazione con De Vivo Home Design, SummerTime - Animazione & Spettacolo, Cantine San Donaci e Brin Mar Engineering, sarà caratterizzato, a partire da quest’anno, dalla assegnazione al primo classificato di  un premio in denaro, frutto del contributo fornito dalle Amministrazioni di Latiano, Ceglie Messapica, Oria, Mesagne, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e l’Ambito di Francavilla Fontana, che patrocinano, assieme alla Provincia di Brindisi, l’iniziativa culturale. E sarà proprio quest’ultimo aspetto a costituire il valore aggiunto, un riconoscimento che proietta di fatto Adotta un esordiente tra i concorsi più ambiti a livello nazionale, contribuendo a portare la Puglia ed in particolare questa provincia, ai vertici del panorama letterario.Copertina-libro-Mio-padre-e-le-formiche-Rosella-Postorino.jpg
 
Cresce quindi l’attesa di conoscere quale, tra le opere che caratterizzano la terna finalista, composta da “La guerra di Nina” di Imma Vitelli (Edizioni Longanesi), “La felicità non va interrotta” di Anna Bardazzi (Edizioni Salani) e “Piperita” di Francesco Mila (Edizioni Fandango), si aggiudicherà la XI Edizione di Adotta un Esordiente. Una edizione che ha portato la Commissione Esaminatrice ad un lavoro particolarmente impegnativo considerando che, per scegliere i tre libri finalisti, i professionisti che la compongono ed il neo Presidente Alessandro Barbaglia, già trionfatore di Adotta un Esordiente e fresco vincitore del Premio Strega Giovani, hanno dovuto scegliere non tra sei ma tra sette dei dieci libri inizialmente selezionati, una valutazione allargata quindi, nella fase preliminare, ad un opera in più perché meritevole. Oltre 700, anche quest’anno, gli studenti-giurati delle scuole partecipanti come il Liceo “Lilla” e l'Itis “Fermi” di Francavilla Fontana, il Liceo Fermi Monticelli”, il Liceo “Palumbo” e il Liceo “Simone-Durano” di Brindisi, il Liceo “Ferdinando” di Mesagne, l'Itc e Liceo “Agostinelli” di Ceglie Messapica, il Liceo “Ribezzo” di Latiano, il Liceo “Lilla” di Oria, il Liceo “Leo” di San Vito dei Normanni e il Liceo “Paglietti” di Porto Torres. Copertina-libro-Piperita-di-Francesco-Mila.jpg
 
Ospite della serata la scrittrice calabrese Rosella Postorino, vincitrice del Premio Campiello nel 2018 con il romanzo Le assaggiatrici (Edizioni Feltrinelli) che presenterà il suo libro “Io mio padre e le formiche - Lettere ai ragazzi sui desideri e sul domani”, un libro ispirato e d'ispirazione che raccoglie riflessioni profonde sui temi più importanti della vita di chiunque, non solo dei ragazzi chiamati ad affrontare un rito di passaggio. Una lettera a cuore aperto, sincera, personale, eppure universale, scritta con l'intenzione di essere un incoraggiamento, o una carezza.La-terna-finalista.jpg

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La Mens Sana Mesagne riparte da Angelo Capodieci. Mentre sono in corso
ancora le finali dei campionati giovanili, dove la Mens Sana Mesagne è
presente con due formazioni, parte la programmazione della stagione sportiva
2022/2023 che suggella i trent'anni di attività della società del presidente
Fabio Mellone. Dopo tre anni di limitazioni dovute alla pandemia, la società
di pallacanestro mesagnese progetta la nuova attività agonistica sperando di
non dover assistere ancora alle "chiusure" che hanno limitato notevolmente
la crescita dei giovani in questi ultimi anni. Nei giorni scorsi è stato
confermato il primo top sponsor: sarà ancora Ciaurri s.r.l., azienda
metalmeccanica di Sava, a supportare i progetti agonistici e sociali dei
biancoverdi. Responsabile tecnico della Mens Sana sarà ancora una volta
Angelo Capodieci che, oltre a seguire tutto il settore giovanile, allenerà
la formazione che parteciperà al campionato di serie D, Under 19 di
Eccellenza, una novità per la società mesagnese, e Under 17. Cresciuto in
casa, coach Capodieci, 37 anni, ha fatto tutta la trafila nella società
mensanina partendo dal minibasket, passando per i campionati giovanili con
alcune  apparizioni nei campionati senior. Successivamente è passato
dall'altra parte della barricata conseguendo la qualifica di allenatore e,
prima da assistente e poi da capo allenatore, ha seguito la crescita di
tanti ragazzi. "Ripartiamo con la passione e l'entusiasmo di sempre, dice
Angelo Capodieci, dobbiamo cancellare velocemente quello che la pandemia ci
ha portato negativamente negli ultimi anni. Per il prossimo campionato di
serie D ho chiesto alla società di impiegare prevalentemente i ragazzi del
nostro settore giovanile supportati solo da alcuni elementi senior
affidabili. Stiamo valutando in zona alcuni giovani che potrebbero essere
impiegati sia nelle leve giovanili che nel campionato di serie D.
Ovviamente, come è consuetudine, parteciperemo a tutti i campionati
giovanili e nei prossimi giorni definiremo anche lo staff tecnico che
allenerà le atre leve". Insomma comincia a prendere forma la Mens Sana
2022/2023, stagione sportiva che sarà integrata da molte attività
collaterali per festeggiare i trenta anni di storia della società
biancoverde.

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Raid di banditi nella zona industriale di Mesagne. L’obiettivo è stato un deposito di concimi e antiparassitari. I malviventi dopo aver dribblato gli allarmi e dopo essersi rocambolescamente addentrati all’interno della struttura sono fuggiti con pacchi dei più costosi antiparassitari. La scoperta del furto è stata fatta al mattino dai proprietari che, giunti sul posto, hanno notato l’effrazione. Immediata la richiesta di intervento fatta al locale commissariato di pubblica sicurezza.

Il bottino è di diverse migliaia di euro. Intanto, gli investigatori hanno avviato le indagini con due certezze. La prima è che nelle loro mani hanno diversi fotogrammi della banda ripresa in azione dall’impianto di videosorveglianza. La seconda certezza è che a guidare i banditi c’è stato, sicuramente, qualcuno che conosce bene la conformazione spaziale della struttura che li ha “teleguidati”. Dunque un furto è stato portato a segno nella zona industriale di Mesagne, precisamente in via Antonio Montagna dove c’è, da pochi anni, una struttura di vendita di concimi e antiparassitari. È un’azienda a conduzione familiare che dalla città ha spostato il punto vendita nella zona Pip per avere maggiori spazi a disposizione. Ed è qui che ha colpito una banda di malviventi, composta da 5 o 6 elementi, con un’operazione preparata a tavolino e, sicuramente, studiata nei minimi particolari. O quasi.

I malviventi, regolarmente camuffati con i passamontagna, dopo essere penetrati in un’azienda attigua, hanno cercato di entrare nel deposito abbattendo un muro. Solo che non ci sono riusciti poiché la struttura in calcestruzzo ha retto bene. Allora hanno variato, in “fase d’opera”, il piano. Probabilmente hanno messo in atto un piano di riserva. Infatti, hanno scavalcato la recinzione e sono entrati all’interno del piazzale della struttura. Qui, dove sono stati ben attenti a non inserirsi nel raggio di azione dei sensori dell’allarme, si sono portati nei pressi di una porta e l’hanno forzata. Una volta dentro hanno fatto man bassa degli antiparassitari, custoditi nei rispettivi pacchi, facendo la spola tra il loro mezzo, presumibilmente un’auto, e il deposito.

Hanno preso qualcosa anche dal piazzale e, quando hanno riempito il mezzo, sono fuggiti imboccando la statale facendo perdere le loro tracce. La scoperta del furto è avvenuta al mattino all’apertura del negozio. Agli investigatori non è rimasto altro da fare che prendere i filmati delle telecamere di video sorveglianza aziendale e di quelle sparse in zona per cercare di individuare i malviventi.

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Le foto di piazza Gioberti che postiamo non hanno bisogno di nessun commento poiché si commentano da sole.piazza_gioberto_sporca_giugno_2022_2.jpg

 

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Le mucche per le alte temperature stanno producendo fino al 15% circa di latte in meno. L’ondata di afa con temperature fino a 38 gradi in Puglia a giugno come ad agosto, associata alla siccità perdurante da mesi, hanno seccato la terra, svuotato le spighe di grano e stanno mandando in stress gli animali nelle stalle che stanno producendo il 15% di latte in meno. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento al monitoraggio sugli effetti dell’ondata di calore che ha investito la Puglia sin da maggio con temperature fino a 12 gradi in più rispetto alla media stagionale e la grave siccità per la mancanza di piogge, in uno scenario reso già critico a causa degli alti costi di produzione e di gestione aggravati dalle ripercussioni della guerra in Ucraina.

A risentire è tutto il settore agricolo divenuto rovente e secco sin da maggio 2022 – denuncia Coldiretti Puglia - con 65 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla capienza degli invasi, con i prodotti agricoli di stagione a rischio nei campi e i frequenti incendi che mandano in fumo migliaia di ulivi ormai secchi a causa della Xylella.

Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti regionale – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte.

Al calo delle produzioni di latte si aggiunge anche un aumento dei costi nelle stalle per i maggiori consumi di acqua ed energia – aggiunge Coldiretti Puglia - che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere al caldo, in una situazione in cui scarseggiano i mangimi che non arrivano dai Paesi del Mar Nero a causa del conflitto e sono schizzati i costi delle bollette.

Per questo – rileva la Coldiretti Puglia – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi.

Il caldo bollente e la mancanza di acqua  – precisa la Coldiretti Puglia – hanno anche ridotto la produzione di foraggio necessario per l’alimentazione del bestiame con l’allarme siccità che colpisce anche le coltivazioni di grano e altri cereali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina. Le difficoltà si registrano in tutta la regione dove con il picco delle temperature – sottolinea la Coldiretti Puglia –manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni.

Una conferma dei cambiamenti climatici in atto che hanno cambiato soprattutto la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura pugliese con danni stimati in oltre 70 milioni di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti Puglia. 

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