Redazione

COMPLETATA LA ROSA DELLE PERSONALITA’ CHE RICEVERANNO IL PREMIO CARAVELLA DEL MEDITERRANEO.
Fra i premiati il giudice Federico Cafiero de Raho e le inviate Gabriella Simoni - Studio Aperto e Stefania Battistini - Rai Tg1. “Prossimo obiettivo è il dialogo con la Turchia per un’azione di pace con la comunità di Otranto”.

Otranto (LE) - Completata la rosa dei premiati della quattordicesima edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo che si terrà a Otranto dal 7 al 10 settembre prossimi. Nomi prestigiosi del sistema dell’informazione e della giustizia quelli che, nella serata conclusiva - sabato 10 settembre - riceveranno sul palco di Porta Alfonsina il Premio “Caravella del Mediterraneo”.

A rappresentare la lotta incessante contro le mafie e la criminalità organizzata, da sempre tema caro alla rassegna, sarà il giudice Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia dal novembre 2017 al febbraio 2022, uno dei magistrati che ha smantellato il clan dei Casalesi in Campania. Sul fronte dell’informazione invece, quest’anno il Premio Caravella sarà consegnato alle inviate di guerra, in questi mesi impegnate a raccontare il fronte ucraino, Gabriella Simoni (Tg5) e Stefania Battistini (Tg1); a Paolo Ruffini, Prefetto del dicastero per la comunicazione della Santa Sede, primo laico a capo di un dipartimento del Vaticano; ad Andrea Scanzi, Il Fatto Quotidiano; a Luca Telese, La7; a Giuseppe Brindisi, conduttore di “Zona Bianca”; a David Puente, vicedirettore di Open;  a Renato Piccoli, Tgr Rai Puglia.

Fra le novità della quattordicesima edizione del Festival, si segnala la media partnership con Vatican News e Radio Vaticana. “Anche quest’anno il programma che sta prendendo forma e le personalità che saranno premiate ribadiscono lo spessore qualitativo di un’iniziativa che riesce a bilanciare la serietà dei temi e del dibattito pubblico con la promozione territoriale di Otranto e della Puglia, che si confermano palcoscenico ideale per promuovere il dialogo”, il commento del primo cittadino di Otranto, Pierpaolo Cariddi.

“Siamo molto emozionati per questa edizione, che consideriamo speciale, ma anche molto delicata, a causa di ciò che sta accadendo accanto a noi. La rosa dei premiati, per il profilo altissimo delle personalità che riceveranno il “Caravella”, ci conferma ancora una volta che il lavoro di squadra è sempre il migliore, e ci sprona ad essere sempre più ambiziosi nel voler alzare l’asticella della qualità”, aggiunge Tommaso Forte, giornalista ed event manager del festival.

La pace e il dialogo sono i temi focus della rassegna, da sempre occasione e contenitore che dà valore alle relazioni internazionali: “Uno dei prossimi obiettivi - aggiunge Forte - è legato alla storia di Otranto e dell’assedio della città per mano dei Turchi. Abbiamo infatti elaborato e presentato una proposta progettuale per dare vita a un’azione di pace storica fra le due comunità, quale simbolo di rinascita trasversale e di pace, bene universale da promuovere e valorizzare. Un progetto a cui stiamo lavorando da tempo e che, nell’ambito delle relazioni diplomatiche, coinvolgerà il governo turco per il tramite dell’Ambasciata a Roma”.

Accanto alla guerra, anche altri temi saranno affrontati nei workshop, ai quali prenderanno parte giornalisti opinionisti, esperti, rappresentanti del mondo delle istituzioni: la tutela dei minori, l’accoglienza, il dialogo, la solidarietà, il ruolo della diplomazia internazionale nel processo di pace fra i popoli, ma anche la crisi energetica, la tutela ambientale, la sostenibilità.

Il Festival, che gode della partnership del Comune di Otranto, nasce da un’idea di Tommaso Forte, che lo organizza in collaborazione con le colleghe Leda Cesari e Rosaria Bianco.

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 COLDIRETTI PUGLIA, MORSA CALDO CON TEMPERATURE OLTRE 38 GRADI; SENZA PIOGGE MANCANO 65MLN METRI CUBI ACQUA IN INVASI.

Continua in Puglia la morsa di caldo con temperature fino ad oltre 38 gradi con l’allarme siccità sempre più preoccupante per la mancanza di piogge che fa venire a mancare 65 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla capacità degli invasi artificiali. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio ANBI Nazionale, con i campi arsi dal sole e dalla mancanza di piogge, mentre continua a scendere la disponibilità di acqua negli invasi pugliesi.

Nei campi  – sottolinea la Coldiretti regionale – manca infatti l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate.

A preoccupare – precisa la Coldiretti Puglia - è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come il grano e degli altri cereali, ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di  ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere. Una situazione pesante in un momento difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%.

Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto – conclude Coldiretti – è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. grano_conproprietario_coldiretti.jpg

Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata – aggiunge Coldiretti Puglia - sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola secondo l’allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell’Onu.

I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c’è il rischio di emungimento di acqua salmastra, uno scenario che impone – insiste Coldiretti Puglia - di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia

Ma a preoccupare – continua la Coldiretti Puglia - sono anche gli incendi favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi più esposti al divampare delle fiamme, ma anche in Salento dove l’abbandono dei campi a causa della Xylella che ha fatto seccare gli ulivi ha reso drammatico il fenomeno degli incendi.

La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura in Puglia che convive con un vero e proprio paradosso idrico, dilaniata da drammatici fenomeni siccitosi con danni stimati di oltre 70 milioni di euro all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni e al contempo è colpita – conclude Coldiretti Puglia - da alluvioni e piogge torrenziali che provocano allagamenti ma non riescono a sopperire alla grave carenza di acqua, in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie.

PUGLIA

 

 

Invasi artificiali

Capacità acqua mln m3

Disponibilità acqua 31/05/2022

mln m3

Occhito

247,50

198,49

Capaccio

23

15,71

Osento

17,50

13

Capacciotti

48,20

44,45

TOTALE

336,20

271,65

* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Osservatorio ANBI Nazionale

 COLDIRETTI PUGLIA, +22,8% PREZZI CIBO  SPINGE CARESTIE E INFLAZIONE; A BARI TOP TEN RIALZI BURRO +139%, PASTA +21% E OLIO DI SEMI +51%.

Mentre è in calo del 15% il prezzo dell’olio extravergine di oliva.

Il balzo delle quotazioni delle materie prime alimentari a livello mondiale che sono aumentate del 22,8% nell’ultimo anno causa gravi carestie e fame nei paesi poveri e inflazione e aumento dell’indigenza alimentare in quelli ricchi, con il carello della spesa che si fa sempre più pesante con i prezzi dei beni di prima necessità ancora in salita. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dell'Osservatorio prezzi del Mise che segnala ulteriori aumenti ad aprile risetto al mese precedente.

A Bari il burro ha raggiunto prezzi stellari con +139% risetto al mese precedente – segnala Coldiretti Puglia – la pasta +21%, l’olio di semi +51%, la passata di pomodoro +42%, la farina di frumento +7% e la mozzarella fior di latte +4%, mentre l’olio extravergine di oliva segna una diminuzione del prezzo del 15%.

A tirare la volata – sottolinea la Coldiretti – sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 29,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre i lattiero caseari salgono del 16,9%, lo zucchero aumenta di oltre il 12,6%, la carne del 13,6% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 31% rispetto all’anno scorso anche per il crollo delle spedizioni di semi di girasole dall’Ucraina che è un grande Paese esportatore e per la decisione dell’Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese e il primo produttore mondiale.

Se l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari durerà fino al 2024 come previsto da S&P Global Ratings nel rapporto ‘The Global Food Shock Will Last Years, Not Months’ le persone colpite da grave insicurezza alimentare nel mondo sono destinate a salire oltre i 200 milioni. A rischiare di più – continua la Coldiretti – sono 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione e risentono quindi in maniera devastante dall’aumento dei prezzi. Per effetto degli aumenti i prezzi di mais e del grano si collocano infatti sugli stessi livelli raggiunti negli anni delle drammatiche rivolte del pane che hanno coinvolto molti Paesi a partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto.

La guerra coinvolge infatti gli scambi di oltre ¼ del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali con oltre 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche il 16% sugli scambi di mais (30 milioni di tonnellate) per l’alimentazione degli animali negli allevamenti e ben il 65% sugli scambi di olio di girasole (10 milioni di tonnellate), secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga.

Una situazione che ha alimentato l’interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che – spiega la Coldiretti – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.

L’emergenza – rileva la Coldiretti – sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime anche nel settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri.

L’Italia negli ultimi 25 anni ha perso ¼ della propria superficie coltivabile per colpa dell’insufficiente riconoscimento economico del lavoro in agricoltura. Il risultato è che l’Italia è obbligata ad importare il 62% del grano per il pane, il 35% di quello necessario per la pasta, ma anche il 46% del mais e il 73% della soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

Per Coldiretti occorre salvare aziende e stalle da una insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

Arriva il momento in cui la voglia di riscatto apre la porta del successo. Vittoria esterna a punteggio pieno per i ragazzi del Circolo Tennis Brindisi che ieri (giovedì 2 giugno), nella quarta giornata del Campionato Nazionale a Squadre di Serie B1 Maschile, si sono imposti per 6 a 0 sui padroni di casa del Tennis Club Finale Ligure.

Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi) e un brillante risultato per i biancazzurri che senza perdere neppure un set,  hanno tenuto il vantaggio nel corso dell’intera gara, salendo con questa vittoria a quota 4 punti attualmente in classifica.Giangrande_matteo_giocatore_CT_Brindisi.jpg

Nei singolari: Matteo Giangrande (Brindisi, classifica 2.6) ha battuto Edoardo Brustia (Finale Ligure, classifica 2.6) 6-2/3-0; Andrea Massari (Brindisi, classifica 2.6) ha battuto Alessandro Critelli (Finale Ligure, classifica 2.7) 6-0/6-2; Maciej Rajski (Brindisi, classifica 2.3) ha battuto Biagio Gramaticopolo (Finale Ligure, classifica 2.2) 6-4/7-5; Jacopo Tarlo (Brindisi, classifica 3.1) ha battuto Giovanni Gramaticopolo (Finale Ligure, classifica 2.7) 7-5/6-2.

Nei doppi: Rajski/Tarlo (Brindisi, classifica 2.3 e 3.1) hanno battuto Critelli/Gramaticopolo G. (Finale Ligure, entrambi classifica 2.7) 7-5/6-1; Massari/Giangrande (Brindisi, entrambi classifica 2.6) hanno battuto Ghigliazza/Gramaticopolo B. (Finale Ligure, classifica 3.1 e 2.2) 6-4/6-3.

«Siamo molto felici di questa bellissima vittoria a punteggio pieno – afferma nel post gara Vito Tarlo, capitano del C.T. Brindisi -. Abbiamo disputato un’ottima gara sia dal punto di vista tecnico sia motivazionale: siamo stati sempre in vantaggio, non abbiamo perso neppure un set e questo ci rende orgogliosi al di là del risultato finale. Vincere con una squadra che come noi lotta per la salvezza ci dà una carica importante in questo momento del campionato, è un successo di cui avevamo bisogno. Per questo ce lo godiamo per qualche ora come è giusto che sia, pronti già da domani a preparare la prossima gara che non sarà facile».

Domenica prossima (5 giugno) i biancazzurri affronteranno in casa gli ospiti del Tennis Club 2002 di Benevento.Tarlo_jacopo_giocatore_CT_Brindisi.jpg

Nota del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale della Puglia.

“Spreco di denaro pubblico, chiusura e depotenziamento di ospedali, inaugurazioni plurime per uno stesso ospedale, ospedali in costruzione a scadenza lavori indefinita, proclami, liste d'attesa infinite, nomine agli amici, incarichi agli amici degli amici; reparti carenti di medici e di personale socio-sanitario e senza garanzie, pronto soccorso al collasso, prevenzione a rilento, assistenza sanitaria territoriale o assistenza domiciliare integrata carenti. Questo è solo un minimo elenco di fallimenti in tema di Sanità firmato  dal presidente della Regione. A certificare la sconfitta delle politiche sanitarie della Puglia è un report di Cittadinanzattiva in un rapporto relativo alla Sanità nel Mezzogiorno. 

Nello specifico, il dato più critico è quello delle liste d'attesa che ha prodotto la riduzione di prestazioni, in Puglia, del -28.1% tra il 2019 e il 2020. Per lo screening oncologico, invece, il dato è allarmante poiché la Puglia è tra le 7 regioni che non raggiungono la soglia (9) ritenuta sufficiente per i livelli essenziali di assistenza: la nostra regione è appena a 4. Anche in tema di assistenza territoriale e continuità assistenziale, la Puglia è ai minimi termini. Quasi il 60% dei pugliesi, inoltre, rinuncia alle cure a causa dei tempi lunghi o non rispettati. Un capolavoro firmato dal presidente della Regione, peggiorato senza dubbio negli ultimi anni: la Puglia subisce ancora gli strascichi di una delega che il presidente ha tenuto per sé e che ha affidato ad altri solo in periodo pandemico e post pandemico. Danni che -ahinoi- sono sotto gli occhi di tutti e si trascineranno per molto tempo. Continuare a dare consenso al governatore e alle sue liste vuol dire anche questo: favorire l'inefficienza di cui, spesso, a fare le spese sono proprio i più deboli”.

Dopo due anni di stop a causa della pandemia da Covid19, tornano a brillare sui campi di via Ciciriello le piccole star del tennis europeo. Il Circolo Tennis di Brindisi, infatti, dal 4 giugno all’11 giugno 2022, sarà sede della nona edizione del “Torneo Internazionale Under 14 Maschile e Femminile”. Un evento di altissimo livello agonistico che, tappa importante nel circuito della Tennis Europe, vedrà la partecipazione di circa cento giocatori italiani e stranieri, tecnici, maestri e validissimi arbitri.

Oltre quella italiana verranno ospitate diverse delegazioni straniere tra le quali: Germania, Belgio, Francia, Ucraina, Gran Bretagna, Serbia, con giocatori considerati future promesse del tennis mondiale.

Cinque i giovanissimi atleti sui quali il Circolo Tennis Brindisi quest’anno ha deciso di puntare: Gabriele Paiano, Kayla De Campora, Daria Minunni, Giorgia Camilleri, che avranno a disposizione la Wild Card per accedere al tabellone di qualificazione nelle giornate del 4 e 5 giugno cui seguirà, a partire dal 6 giugno, lo svolgimento del main draw (tabellone principale) maschile e femminile per il quale il pass di accesso è stato, invece, assegnato al brindisino Federico Della Corte.

Il torneo, promosso ed organizzato dalla Federazione Italiana Tennis, rappresenta un prestigioso palcoscenico del tennis giovanile attraverso il quale i partecipanti avranno modo di sfidarsi, confrontarsi e competere ognuno per il proprio paese dando vita ad uno spettacolo tennistico unico nel suo genere.

IL PROGRAMMA

Si comincia con gli incontri di qualificazione in programma sabato 4 e domenica 5 giugno a partire dalle ore 9. Lunedì 6 giugno, alle ore 9, avrà inizio il main draw (tabellone principale) di singolare maschile e femminile, con incontri ai quali si aggiungono quelli di doppio che, sino a giovedì 9 giugno, si disputeranno ininterrottamente dalle prime ore del mattino fino al pomeriggio inoltrato. Previste per venerdì 10 giugno, alle ore 15, le semifinali di singolare e le finali di doppio. Sabato 4 maggio si chiude con le finali di singolare maschile e femminile in programma a partire dalle ore 15. Seguirà la cerimonia di premiazione.

In occasione dell’inizio del main draw, lunedì 6 giugno, alle ore 10.30, presso il Circolo Tennis Brindisi, il presidente Angelo Argentieri, il direttore del torneo Giuseppe Attolico e i direttori di gara Vito Tarlo, Alberto Ciampa e Alberto Cristofaro incontreranno i giornalisti per illustrare i dettagli del torneo.

È stata siglata tra l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Brindisi, rappresentati dal Presidente dott. agr. Cosimo D’Angelo, e l’IISS Epifanio Ferdinando, rappresentato dal dirigente scolastico ing. Mario Palmisano Romano, una convenzione per la realizzazione di percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, che coinvolgerà tutte le sezioni dell’Istituto, da quella del Liceo a quella del Tecnico.

L’accordo è stato siglato alla presenza del Ten. Col. Sandro D’Alessandro, Vice Comandante del Gruppo Carabinieri Forestali di Brindisi, della dott.ssa Anna Sacco, segretaria dell’Ordine, e del prof. Francesco D’Alonzo, docente della scuola, per dar seguito al protocollo siglato lo scorso 19 maggio us tra il Ministero dell’Istruzione e l’Arma dei Carabinieri, per accompagnare le nuove generazioni a comprendere la complessità dei fenomeni della natura e ad agire di conseguenza con un percorso migliorativo di transizione.

L’iniziativa si inserisce a pieno titolo all’interno del Piano “RiGenerazione Scuola”, il Piano del Ministero dell’Istruzione per la transizione ecologica e culturale, pensato nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU, per educare studentesse e studenti ad abitare il pianeta in modo nuovo e a rendere i giovani protagonisti del cambiamento.

Con questo innovativo percorso le studentesse e gli studenti del Ferdinando sono invitati, insieme ai docenti e a tutta la comunità scolastica, a dedicare momenti di approfondimento sui temi legati alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi all’interno non solo dei PCTO, ma anche nei percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile previsti nell’ambito dell’educazione civica, grazie al contributo professionale offerto dall’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Brindisi, dai Carabinieri Forestali e dalla Polizia Provinciale, che promuoveranno attività di tutela e cura del nostro territorio.

Sembra essere giunta all’epilogo la tragica storia dell’omicidio del mesagnese Carlo Giannini avvenuta a Sheffield, nel South Yorkshire, lo scorso 12 maggio. La salma con i resti mortali del giovane 34enne è già arrivata a Londra e da lì raggiungerà l’Italia e, finalmente, la sua Mesagne dove gli sarà data degna sepoltura. Ad attenderlo sono i familiari e i tanti amici che Carlo aveva non solo nella sua città natia. Purtroppo i tempi di arrivo della salma sono ancora incerti e legati al Giubileo di platino della Regina Elisabetta che si svolgeranno dal 2 al 5 giugno in cui la Gran Bretagna si ferma paralizzando del tutto l’iter burocratico. Perciò l’arrivo è previsto per la prossima settimana. Sul fronte delle indagini non ci sono novità.

Nelle ore successive all’omicidio la polizia di Sheffield ha arrestato un ragazzo di 17 anni e uno di 18, rilasciati poco dopo a seguito del pagamento della cauzione. L'omicidio è maturato in Inghilterra, nel South Yorkshire, nella città di Sheffield, dove Carlo Giannini era ritornato a lavorare dopo una parentesi tedesca. Infatti, con il fratello Stefano e la cognata Valentina avevano avviato una pizzeria in Germania, nel cuore della foresta nera. Poi Carlo aveva deciso di fare ritorno in Inghilterra. Ed è qui che va cercato il movente della sua morte. Potrebbe essersi trattata di un’aggressione con rapina, avvenuta nella notte all’interno del parco oppure, cosa ancora più inquietante, Carlo si è recato nel parco per incontrare, inconsapevolmente, qualcuno.

Non si conoscono al momento le dichiarazioni fatte dai due arrestati alla polizia. Tuttavia, se i due fermati sono stati rimessi in libertà significa che gli investigatori, probabilmente, non hanno in mano prove schiaccianti della loro colpevolezza. Sarà stato, forse, questo il motivo che alcuni giorni fa la polizia ha richiesto l’aiuto di potenziali testimoni. Le indagini sono seguite dall’investigatore Becky Hodgman che, sulla vicenda, ha spiegato: “È essenziale creare un quadro chiaro dell'attività all'interno e intorno al parco riguardante la notte dell'11 maggio e nelle prime ore del 12 maggio. Stiamo cercando di parlare con coloro che sono stati ripresi nelle immagini poiché sono dei potenziali testimoni del crimine”.

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C’è una levata di scudi in questi giorni a Mesagne per ciò che riguarda la costruzione di una delle tre rotatorie previste in via Indipendenza con lo scopo di rallentare il traffico su una strada in cui i mezzi viaggiano ad alta velocità. Anni fa, purtroppo, su questa arteria urbana si è verificato un sinistro con decesso. Per diversi cittadini la conformazione spaziale della rotatoria ha ridotto notevolmente la carreggiata tanto che i mezzi per viaggiare anziché girarci intorno ci salgono sopra. Valutazioni che l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, ha rigettato in toto e ha chiarito: “Innanzitutto i lavori non sono ancora terminati, pertanto prima di parlare aspettiamo che il tutto sia terminato. Manca ancora la segnaletica per quella che è definita dal Codice della strada mini rotatoria urbana realizzata su una strada che diventerà “Zona 30””. Le minoritarie sono utilizzate, essenzialmente in ambito urbano, caratterizzate da un diametro dell'isola centrale molto piccolo, inferiore ai 4 metri, e con un diametro esterno dell'anello compreso fra 14 e 20 metri.minirotatoria_in_via_indipendenza_1.jpg

Queste, dette mini rotatorie, vengono utilizzate quando, in uno spazio molto ridotto, si vuole trasformare lo schema circolatorio tipico di un incrocio stradale urbano in quello proprio di una rotatoria. “Nelle mini rotatorie – ha continuato l’assessore D’Ancona - l'isola centrale non è più invalicabile, e spesso viene semplicemente dipinta sulla pavimentazione dell'incrocio: in altri casi viene resa evidente differenziandone la pavimentazione da quella dell'anello. In questo modo la rotatoria è percorribile anche da veicoli di ingombro superiore a quello delle autovetture”. Naturalmente con queste mini rotatorie saranno banditi al transito i mezzi pesanti come, ad esempio, camion e pullman su cui l’ente pubblico ha già realizzato una viabilità alternativa. “In conclusione ci tengo a sottolineare che sulle rotatorie i mezzi devono rallentare e seguire le indicazioni stradali. Solo così la Regione Puglia ha approvato il progetto che ha l’obiettivo di limitare la velocità e di conseguenza i sinistri stradali”. 

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L'ordine del giorno di Forza Italia oggetto del consiglio monotematico tenutosi nel pomeriggio di ieri, finalizzato ad una "autocandidatura" di Brindisi ad ospitare un rigassificatore FSRU era, a nostro avviso, fortemente limitato e limitante come proposta e prospettiva per una città, come Brindisi, che ha dato sin troppo negli anni in termini di contributo al fabbisogno energetico.

L'ennesima proposta politica, a nostro giudizio, che invitava gli amministratori locali a prostrarsi, accettare, anzi addirittura autoimmolarsi con fantomatiche candidature a decisioni "strategiche" calate dall'alto, senza dignità e senza rivendicare pienamente ciò che questo territorio davvero merita.

Nessuno intende sottrarsi alle responsabilità condivise in questa fase di crisi energetica nazionale aggravata dal conflitto in Ucraina.

Ma sono  proprio responsabilità e lungimiranza che servono in questa fase, non certo  autoprostrarsi supini, senza avviare confronti più complessivi con il Mite e il Mise per definire una corretta programmazione degli impianti energetici a Brindisi.

La priorità  per noi va data alle rinnovabili e alle relative filiere produttive per garantire l'indipendenza da fonti energetiche fossili, alla base di ogni crisi geopolitica in questo mondo.

Ce lo chiede l'emergenza climatica che non è più semplicemente alle porte, è una priorità.

A fronte di tali scenari, a nostro avviso il governo va impegnato in piani strategici strutturati con garanzie di ricadute occupazionali economiche e sociali e non ci  si può certamente limitarsi a ragionare in termini di emergenza. Occorrono certezze su tempi e conseguenze sul programmato traguardo del phase out del carbone che attendevamo da anni. Questo avrebbe dovuto fare Forza Italia e non certamente con un ordine del giorno in consiglio comunale, anche magari con la mediazione  dell’onorevole D'attis, se ha la forza politica per farlo.  Il peso ambientale nuovamente richiestoci è pesante.

Ecco che l'idea proposta dalla maggioranza, Sindaco in primis, in conferenza dei capigruppo, era quella di arricchire, dare dignità ed un carattere complessivo all'ordine del giorno proposto, altrimenti a nostro avviso destinato a bocciatura.

Se è vero che Brindisi riveste e può rivestire un ruolo strategico ed il suo porto è polifunzionale, come minimo meriterebbe una autorità portuale indipendente e non asservita alle glorie altrui.

Rivendichiamo fortemente ciò che merita Brindisi e non ci svendiamo per un pugno di lenticchie per dire sì ad ogni costo a fantomatiche manne dal cielo che seducono solo i pochi interessati.

La proposta di produrre un documento organico, complessivo e condiviso in capigruppo non ha sortito successo con i proponenti, pertanto non si è potuto che prendere atto della lettura dell'odg originario: irricevibile, inaccettabile, da bocciare.

L'esito della votazione, dichiaratasi infruttuosa, ha visto solo 4 voti a favore, una vera disfatta per Forza Italia che ha proposto l'ordine del giorno.

 Il voto di Brindisi Bene Comune, coerente con la storia del nostro movimento, convinto e compatto: contrario.

                                                                                                                               BRINDISI BENE COMUNE