Redazione

Protestano alcuni residenti di via Tito Speri, a Mesagne, a causa delle tante erbacce presenti sul marciapiede. Situazione alquanto strana poiché questa via, su cui si affacciano abitazioni, il commissariato, negozi e una casa di riposo, sembraessere stata dimenticata poiché nelle altre strade attigue le erbacce sono state tolte. Un pòdi attenzione non guasterebbe.

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Dati del giorno: 03 ottobre 2021

88
Nuovi casi
13.057
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 35
Provincia di Bat: 5
Provincia di Brindisi: 6
Provincia di Foggia: 19
Provincia di Lecce: 16
Provincia di Taranto: 1
Residenti fuori regione: -1
Provincia in definizione: 7
2.596
Persone attualmente positive
141
Persone ricoverate in area non critica
17
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

269.038
Casi totali
3.717.478
Test eseguiti
259.647
Persone guarite
6.795
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 98.748
Provincia di Bat: 28.171
Provincia di Brindisi: 21.324
Provincia di Foggia: 47.295
Provincia di Lecce: 31.206
Provincia di Taranto: 40.832
Residenti fuori regione: 991
Provincia in definizione: 471

Domani pomeriggio presso l’obitorio dell’ospedale di Ostuni sarà eseguita l’autopsia sul corpo dell’operaio, Benito Branca, rimasto vittima a Mesagne di un incidente sul lavoro. Il medico legale, Antonio Carusi, dovrà fornire al magistrato ulteriori elementi di indagini. Saranno presenti i periti tecnici delle parti. Intanto, la Procura ha nominato un consulente tecnico che dovrà periziare il cantiere edile dove è avvenuta la morte dell’uomo e relazionare sui risultati.

Subito dopo l’autopsia il corpo del Branca sarà consegnato alla famiglia per i funerali che, con molte probabilità, si svolgeranno martedì nella Basilica minore della Vergine del Monte Carmelo. Intanto, dopo le prime indagini la Procura della Repubblica di Brindisi ha emesso cinque avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati per la morte dell’operaio 41enne di Mesagne, Benito Branca, schiacciato dai detriti staccatasi da una pensilina sotto la quale stava lavorando al civico 40 di via Maiella. Il magistrato titolare dell’inchiesta, Alfredo Manca, della Procura di Brindisi, ha delegato la notifica degli atti alla polizia di stato. Si tratta del titolare dell’impresa edile appaltatrice dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, dei due proprietari dell’abitazione, dell’architetto progettista della ristrutturazione e dell’ingegnere che ha redatto i calcoli statici della struttura. I reati, al momento ipotizzati dal magistrato, sono l’omicidio colposo e l’inosservanza delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel frattempo il magistrato sta acquisendo gli atti di indagini affidati agli ispettori dello Spesal dell’Asl di Brindisi, alla polizia di stato, con il coordinamento della polizia locale titolare dell’indagine, per verificare se sono ipotizzabili altri reati. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, stanno emergendo delle situazioni da approfondire con le indagini relative alla gestione della ristrutturazione dell’immobile. Come, ad esempio, la tipologia del cantiere.

Cioè se si tratta di cantiere edile dove sono previste contemporaneamente più imprese esecutrici oppure di cantiere con una sola impresa esecutrice. Infine, se era stato attuato il Piano operativo di sicurezza, cioè il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige per la pianificazione in sicurezza delle proprie attività. Infine, è da ricordare che il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha proclamato il lutto cittadino in concomitanza con la celebrazione dei funerali di Benito Branca, con le bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali ed istituzionali.

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Sono umiliate e incavolate diverse famiglie di Mesagne che negli ultimi giorni hanno visto le loro abitazioni messe a soqquadro dai ladri che hanno rubato gioielli e oggetti elettronici facilmente vendibili sul mercato nero. Soprattutto, i ladri stanno portando via la serenità delle famiglie. Ed in bilico c’è la sicurezza sociale di una città che si sta candidando a divenire “Capitale della Cultura 2024” e che non si può permettere assolutamente che tali episodi ingenerino allarme tra i mesagnesi e i vacanzieri. Le vittime, frustrate e umiliate, molto spesso preferiscono non affidare ai media questi fatti per pudore poiché sono stati violate nella loro privacy.

Altre volte, poche per la verità, denunciano questi fattacci affinché la città alzi la guardia su tali episodi e allerti le forze dell’ordine per denunciare ogni atteggiamento o situazione sospetta. “Vogliamo avvisare gli abitanti della zona di stare attenti perché ci sono ladri in giro che agiscono senza scrupoli”, hanno spiegato le ultime vittime di un furto studiato nei minimi particolari, in cui i ladri hanno stravolto letteralmente l’assetto dell’abitazione gettando nello sconforto i proprietari. L’ammontare complessivo del bottino è di circa 30 mila euro. Purtroppo, nessuno ha visto, nessuno ha sentito nulla. I ladri, una volta accertati che non c’era nessuno nell’appartamento, collocato tra via Monte Amiata e via Catania poiché erano andati al compleanno di un nipotino, sono entrati in casa dopo aver forzato l’ingresso e l’hanno messa letteralmente a soqquadro, ambiente dopo ambiente, sia al piano terra sia al primo piano.

Nell’immobile, infatti, vivono due famiglie. Addirittura hanno divelto la cassaforte con la fiamma ossidrica trafugando i gioielli di famiglia, ricordi dei genitori e avvenimenti, e gli euro custoditi per le emergenze. In questo furto c’è una potenziale certezza: i ladri sapevano bene come agire. La scoperta del furto è stata fatta dai proprietari che rientrati in casa l’hanno trovata stravolta. Immediata la richiesta di intervento ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Un altro tentativo di furto si era verificato il giorno prima in un’abitazione, di proprietà di un’insegnante in pensione, ubicata nei pressi della chiesa di San Pio da Pietrelcina. La signora era assente per qualche giorno, poiché si era recata dai figli a Milano. I ladri sono entrati in casa dopo aver forzato l’ingresso, ma poi, forse disturbati da qualcosa, sono fuggiti non toccando nulla. Sulle tracce dei ladri ci sono gli investigatori che hanno acquisito le immegini delle telecamere di video sorveglianza delle due zone in cui sono avvenuti i furti. Resta basilare, in ogni modo, la collaborazione dei cittadini. 

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Un “Museo della civiltà contadina”, da collocare nello stabile della stazione ferroviaria, e un trenino, da far viaggiare sul vecchio tracciato ferroviario che unisce la stazione di Mesagne alla polveriera della Marina militare, è la proposta dell’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Mesagne, con l’amministrazione Incalza, Giovanni Dellinoci, da inserire nell’ampia programmazione delle iniziative di “Mesagne 2024: investire in Cultura”. “All’epoca inserimmo nel programma triennale delle opere pubbliche la “Riqualificazione della vecchia linea ferroviaria Mesagne-Polveriera”, in contrada Epifani; il progetto, che non si fece in tempo a istruire perché l’Amministrazione nel frattempo venne sfiduciata, nasceva da diverse considerazioni di ordine morale e pubblico e, se attuato, avrebbe avuto finalità storico-didattiche importanti”, ha spiegato Giovanni Dellinoci.

Nella sua realizzazione il progetto doveva coinvolgere anche gli immobili della stazione ferroviaria di Mesagne, allora già dismessi. “Sapevamo che non sarebbe stato semplice, perché in quel periodo i rapporti con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. non erano dei migliori a causa delle problematiche legate alla chiusura di alcuni passaggi a livello, però eravamo determinati a trovare una soluzione diplomatica valida con ricadute positive per l’intera comunità”.

L’ex amministratore ha, quindi, continuato: “Eravamo convinti che infrastrutture così importanti non potevano essere lasciate in stato di abbandono, a decadere e regredire, anche se a volere questa situazione non era il Comune di Mesagne, ma lo stesso “Stato”. Si sentiva forte il dovere di fare qualcosa per farli ritornare in “vita” anche se con finalità diverse, sempre al servizio della pubblica utilità e coinvolgendo nel progetto gli organi statali interessati, in questo caso i ministeri dei Trasporti e della Difesa”. L’idea era quella di creare nei locali dismessi della stazione un museo, possibilmente storico-didattico, che parlasse di Mesagne e del suo territorio. “Immaginavamo scolaresche di ragazzi, e non solo, venire in visita al museo e dopo prendere il “Vecchio Treno del museo”, magari una “littorina” storica messa a disposizione da Trenitalia, fermo ad attenderli sul terzo binario della Stazione, che li avrebbe portati alla polveriera del ministero della Difesa, situata a pochi chilometri da Mesagne, lungo il suo percorso naturale.

Lì il treno sarebbe entrato in una zona dedicata al progetto, nei modi e nei tempi che il ministero avrebbe ritenuto più idonei, e i responsabili del presidio avrebbero rappresentato ai visitatori i principi costituzionali fondanti della nostra Repubblica con materiale storico in loro dotazione”.

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Dati del giorno: 02 ottobre 2021

138
Nuovi casi
14.228
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 37
Provincia di Bat: 19
Provincia di Brindisi: 8
Provincia di Foggia: 17
Provincia di Lecce: 29
Provincia di Taranto: 28
Residenti fuori regione: 0
Provincia in definizione: 0
2.566
Persone attualmente positive
143
Persone ricoverate in area non critica
15
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

268.950
Casi totali
3.704.421
Test eseguiti
259.589
Persone guarite
6.795
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 98.713
Provincia di Bat: 28.166
Provincia di Brindisi: 21.318
Provincia di Foggia: 47.276
Provincia di Lecce: 31.190
Provincia di Taranto: 40.831
Residenti fuori regione: 992
Provincia in definizione: 464

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Un passo in avanti per la nuova vita della centrale Enel di Brindisi, dove si è appena concluso il concorso nell’ambito del progetto “I nuovi spazi dell’energia”: quattro gare rivolte a architetti e designer lanciate da Enel a luglio 2020 per il design di altrettanti nuovi poli energetici innovativi nei siti interessati dalla dismissione di impianti a carbone in Italia entro il 2025. Al concorso, per il quale si è registrata grande partecipazione di giovani talenti, hanno aderito diversi partecipanti tra studi di architettura e professionisti. I progetti proposti sono stati valutati sulla base dei criteri e principi del bando da una commissione formata da rappresentanti di Regione Puglia, Università del Salento, Comune di Brindisi ed Enel.

La commissione valutatrice del concorso architettonico di Brindisi ha visto coinvolti Alberto La Tegola, professore dell’Università del Salento, Maria Antonietta Aiello, Prorettrice dell’Università del Salento, Carmela Iadaresta, Dirigente Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione E Lavoro - Sezione Infrastrutture Energetiche E Digitali – della Regione Puglia, Marina Carrozzo, Responsabile Settore Pianificazione e Gestione del territorio del Comune di Brindisi e rappresentanti di Enel.

Il primo premio è stato assegnato al progetto “Nuova torre dei venti” dell’architetto Marina Gousia per la migliore proposta rispetto all’obiettivo del concorso: dar vita ad un nuovo polo di ricerca, dello sviluppo sostenibile, del tempo libero che si integri con l’ambiente circostante e di disegnare un’idea nuova di centrale.

Ai partecipanti è stato chiesto di presentare idee progettuali secondo principi di sostenibilità ed economia circolare, attraverso il riutilizzo delle strutture esistenti, che possano essere adattate alle diverse fasi di conversione degli impianti.

Il progetto prevede la riqualificazione del verde con la piantumazione di alberi e arbusti autoctoni che faranno da cornice a nuove attrezzature per lo sport e il tempo libero (vasche d’acqua, teatro all’aperto, etc) con percorsi di visita guidata. Le facciate della Centrale si trasformano in opere d'arte che producono energia rinnovabile dal sole e dal vento e che di notte diventeranno grandi luminarie tipiche della tradizione salentina. Anche la Torre sarà illuminata diventando un vero faro. Una piccola oasi naturale umida, attraversata da passerelle sospese, permetterà la fruibilità degli spazi.

 

Al vincitore verrà affidata la progettazione architettonica della propria proposta, la cui preparazione esecutiva e realizzazione procederà in parallelo all’iter autorizzativo dei vari progetti energetici previsti per il sito. Infatti il progetto, realizzato sugli scenari di sviluppo futuro, riguarda l’intera area di centrale e prevede la realizzazione di un nuovo polo che vedrà convergere nelle sue strutture il contributo della comunità, delle istituzioni e di Enel.

“La nostra visione del futuro dell’energia continua anche con questo progetto a voler dare nuove soluzioni sviluppate con i territori – spiega Luca Solfaroli Camillocci, Responsabile Power Generation Italia di Enel - Grazie al contributo di primari studi di architettura e con il coinvolgimento attivo del territorio, delle istituzioni e dell’Università proponiamo una nuova idea di centrale elettrica dotata delle tecnologie più innovative per apportare il nostro contributo al processo di transizione energetica che sta interessando in maniera significativa Brindisi e il suo territorio. Un luogo che sarà aperto alle comunità locali, uno spazio che potrà convivere in armonia con il paesaggio e l’ambiente circostante”.

La prorettrice dell’Università del Salento Maria Antonietta Aiello che ha partecipato alla commissione valutatrice, ha detto: “Questo concorso di progettazione indetto da Enel per la selezione di proposte per la valorizzazione architettonica e paesaggistica della Centrale di Brindisi - commenta Maria Antonietta Aiello, Prorettrice dell’Università del Salento e membro della commissione - ha dimostrato come, anche in questo campo, la collaborazione tra l'Università e il territorio che la ospita possa fornire ottimi risultati. Nella selezione dei progetti si è tenuto conto del design e dell'impatto visivo, del rapporto con il territorio, della sostenibilità sociale ed ambientale, della circolarità e del riutilizzo delle strutture. Questa esperienza, certamente positiva, potrà rappresentare un modello e un esempio da seguire anche in altri ambiti a vantaggio di tutti i cittadini e delle aziende coinvolte”.

 I criteri di valutazione hanno riguardato la modularità e flessibilità del progetto in base alle diverse fasi di conversione dell’impianto; la fruibilità da parte della comunità; la valorizzazione del design e dell’impatto visivo; la sostenibilità sociale e ambientale delle proposte, con particolare attenzione alla circolarità e al riutilizzo di strutture ed infrastrutture esistenti; l’innovazione tecnologica; l’inserimento di nuove aree verdi.

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San Donaci. Viola le prescrizioni dell’affidamento in prova, disposto l’accompagnamento in carcere.

I Carabinieri della Stazione di San Donaci hanno arrestato un 47enne del luogo, in atto sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali. L’uomo è stato colpito da un provvedimento emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Lecce, per aver violato in diverse occasioni le prescrizioni impostegli. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

Brindisi. Sottoposto alla semilibertà, aveva fornito ai Carabinieri false dichiarazioni in merito alle prescrizioni impostegli, denunciato.

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi, al termine degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 38enne del luogo per falsa dichiarazione a pubblico ufficiale sulle qualità personali proprie. L’uomo, sottoposto al regime di semilibertà dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia, la notte del 23 settembre scorso, era stato fermato durante un controllo alla circolazione stradale dai militari operanti, ai quali aveva fornito false dichiarazioni in merito alle prescrizioni impostegli dell’Autorità Giudiziaria.

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San Pietro Vernotico. Si oppone ai Carabinieri per impedire la perquisizione nei confronti del figlio. Arrestato il padre e denunciato il giovane. I Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico hanno arrestato un 51enne del luogo per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, durante una perquisizione locale finalizzata alla ricerca di sostanze stupefacenti nei confronti del figlio 25enne, si è scagliato addosso agli operanti per impedire l’esecuzione del loro servizio, minacciandoli, ingiuriandoli e colpendoli ripetutamente. Contestualmente, il figlio è stato denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale in concorso, per aver cercato fisicamente di ostacolare l’ammanettamento del padre. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Brindisi. Dopo la violenta lite con il suo contendente, oppone resistenza ai Carabinieri intervenuti, arrestato. I Carabinieri della Compagnia di Brindisi hanno arrestato in flagranza di reato un 41enne del luogo per resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, nel pomeriggio di ieri, in Piazza Crispi, davanti a numerosi avventori, gli operanti sono intervenuti per sedare una violenta lite in atto tra l’uomo e un altro soggetto. Interrotta la disputa, mentre i due venivano accompagnati in caserma per gli ulteriori accertamenti, il 41enne, nel tentativo di divincolarsi e sottrarsi al controllo, ha strattonato e spintonato i militari, finché è stato definitivamente bloccato e tratto in arresto. Espletate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’arrestato è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

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