Redazione
Il Sindacato COBAS, a nome e per conto dei propri iscritti presenti all’interno della Centrale Enel di Cerano, nella giornata di ieri ha chiesto al Prefetto di Brindisi, la Dott.ssa Carolina Bellantoni, la possibilità di svolgere un incontro con la Prefettura di Brindisi allo scopo di rappresentare il proprio punto di vista sulla questione definita “decarbonizzazione” della centrale “Federico II” che entro il 2025 dovrà dismettere la propria attività di produzione di energia elettrica da carbone.
Sarà occasione per chiedere al Prefetto il sostegno alla richiesta di incontro sul tema già avanzata dal COBAS al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso ottobre per la quale non ha ancora ricevuto fino a questo momento nessuna risposta.
Il Sindacato COBAS porterà al Prefetto la propria posizione e le proprie proposte affinché ne possa scaturire, a beneficio di tutti, un vero confronto su quello che deve essere il futuro di opportunità occupazionali a valle della chiusura della centrale Enel.
La posizione del COBAS è nota a tutti, si spera, ed è la seguente:
- l’utilizzo di un ammortizzatore sociale ad hoc non solo per i dipendenti dell’Enel ma anche per i dipendenti delle ditte appaltatrici prossimi al pensionamento, della durata di 7 anni;
- pianificazione dello smantellamento, bonifica e ripristino dello stato dei luoghi delle due centrali che darebbe continuità occupazionale non di poco conto per tutto il periodo occorrente allo svolgimento delle tre fasi;
- il resto lavoratori giovani che sarebbero lontani dall’età pensionabile inserirli in percorsi di corsi di formazione professionali specifici sullo sviluppo, installazione e manutenzione delle filiere rinnovabili compreso l’idrogeno verde prodotto con il 100% dell’energia da fonti rinnovabili;
- no alla trasformazione a gas della stessa Cerano e dall’altra centrale storica di Brindisi Nord, oggi A2A;
- no a nuovi gasdotti che legherebbero il nostro futuro a scelte climalteranti e speculazioni internazionali assai opache come con il TAP;
- che quei soldi invece di essere spesi per la riconversione a gas delle centrali vengano investiti per realizzare Comunità Energetiche in tutti i comuni della Provincia, un utilizzo quindi delle rinnovabili in ogni casa, condominio e ogni struttura pubblica: ci sarebbe molta più occupazione che delle poche decine di occupati previsti con una centrale a gas;
- creazione di un centro di ricerca e sviluppo delle tecnologie delle fonti rinnovabili.
Sono risaputi i motivi ambientali che stanno portando alla chiusura in Italia e nel mondo delle centrali a carbone.
A Brindisi si sa da tempo che Enel dismetterà la centrale a carbone Federico II di Cerano.
Addirittura Enel sta già anticipando la dismissione rispetto agli originari programmi di addio al carbone entro il 2025 previsto dalla normativa europea per cui, verosimilmente, la centrale di Brindisi potrebbe chiudere ancora prima del prima del tempo previsto.
Una questione già nota da anni ma che nessuno lo ha ancora preso in seria considerazione.
I primi significativi segnali preoccupanti si stanno avendo con la diminuzione del personale della movimentazione del carbone, dove da 83 unità impiegate diventano 45.
Altre aziende seguiranno l’esempio della ditta SIR, addetta alla movimentazione carbone, perché le attività lavorative sono già fortemente diminuite.
Il Sindacato Cobas auspica un immediato risveglio dei lavoratori e della città per chiedere immediate alternative alla sicura disoccupazione a breve.
Questa è l’ultima occasione per costruire un nuovo modello di sviluppo attento ai bisogni del territorio e della gente che lo abita.
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Gli ambientalisti e l'ampliamento della Riserva Naturale dello Stato “Torre Guaceto”
Fin dalla sua costituzione, lo scopo primario dell’area marina protetta (AMP) e riserva naturale dello stato (RNS) e Oasi WWF di Torre Guaceto è stato quello della conservazione della Natura, che deve necessariamente tenere conto della presenza umana e delle attività collegate alla nostra vita. In linea generale, per raggiungere l’obiettivo dobbiamo utilizzare le risorse in maniera razionale, tenendo conto degli equilibri ecologici con interventi rispettosi dell’ambiente e in particolare proteggendo direttamente specie ed ecosistemi all’interno di parchi e aree protette.
A sostegno di tutto ciò, sono stati creati degli strumenti atti a favorire la conservazione e lo sviluppo sostenibile, come la Legge Quadro sulle Aree protette (Legge 394/1991), la Direttiva Habitat (1992/43/CEE) sulla conservazione degli habitat naturali, la Direttiva Uccelli concernente la conservazione degli uccelli selvatici (2009/147/CE). Tali strumenti si sono rivelati efficaci ed utilissimi anche per la costituzione di nuove aree protette e di una sorta di Rete ecologica che li unisce.
Torre Guaceto è nata per proteggere gli habitat prioritari (stagni, dune, macchia mediterranea, boschi, canneti) e il mare antistante le sue coste, ma ha anche integrato molte aree agricole nel proprio perimetro, perché funzionino da zona cuscinetto per armonizzare le attività dell’uomo con la protezione della Natura. Il consorzio di gestione ha sempre messo in primo piano questi obiettivi, rispondendo prontamente alle leggi e direttive, con azioni pratiche ed immediate.
Basti pensare alla creazione del chiaro d’acqua per ripristinare una zona umida che si stava perdendo, all’apertura dei centri recupero tartarughe marine e fauna selvatica; alla pesca che si pratica oggi (piccoli pescherecci locali, pochi giorni di pesca, reti a maglie larghe) rispetto a quello che si praticava prima del 1991 (pesca a strascico e con la dinamite, contrabbando); alla produzione di olio biologico da olivi secolari, prima considerata residuale; alla coltivazione di varietà tradizionali di pomodoro (pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, Presidio Slow Food).
Per meglio raggiungere i propri obiettivi, nel piano di gestione della Riserva Naturale dello Stato, approvato con D.M. del 28 gennaio 2013, il Consorzio ha rilevato la necessità di ampliare ancora l’area protetta lungo la costa a sud est e a sud ovest.
Per quanto concerne gli habitat presenti nel territorio di Carovigno, il loro valore è stato confermato con l’inclusione dell’area individuata per l’ampliamento nella ZSC (zona speciale di conservazione) Torre Guaceto Macchia San Giovanni il 12/11/2020, mentre nella zona sud, territorio di Brindisi, la presenza di stagni temporanei e habitat di duna è fortemente minacciato da trasformazioni operate dall’uomo, soprattutto sulla costa. Infatti, allo stato attuale, è in corso un procedimento penale per le trasformazioni effettuate per attività commerciali, che vanno a compromettere anche il lavoro svolto finora.
A seguito dell’approvazione del piano di gestione, è stato avviato l’iter necessario per avanzare al Ministero dell’Ambiente la proposta di ampliamento della riserva; con nota del 29/04/2015, il Consorzio ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente la proposta di modifica del perimetro della Riserva Naturale dello Stato “Torre Guaceto”. Dopo un lungo iter nell’ambito del quale ha chiesto e ottenuto numerose integrazioni, il Ministero dell’Ambiente ha elaborato la bozza del decreto, chiedendo al Consorzio di farsi da tramite presso i due Comuni competenti, Brindisi e Carovigno, ai fini dell’ottenimento di un ulteriore parere (i due Comuni avevano già espresso il loro parere favorevole). Il Consorzio ha trasmesso la richiesta ai Comuni alla fine del 2020 senza ricevere ancora alcuna risposta.
L’avvicinarsi della stagione estiva rende ancora più urgente l’ampliamento. L’inserimento di queste aree nel perimetro della riserva e la conseguente destinazione d’uso agricola impedirà nel futuro speculazioni su tali aree costiere che verranno protette attraverso lo strumento del regolamento della riserva.
Per quanto esposto, chiediamo al Sindaco di Brindisi, ing. Riccardo Rossi e al commissario prefettizio del Comune di Carovigno, dott.ssa Maria Antonietta Olivieri, di dare impulso all’iter amministrativo necessario per l’approvazione dell’ampliamento della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, passaggio endoprocedurale necessario affinché il Ministero della Transizione Ecologica emani il decreto di ampliamento.
WWF Brindisi ONLUS; ARCI Brindisi; Associazione Culturale Buon Senso; APS Liberi di…; Effetto Serranova; Enpa Latiano; Eterea l’albero della vita; Federalberghi; Forum Ambiente Salute e Sviluppo; Gli Amici di Snoopy; ISDE medici per l’ambiente; Italia Nostra Brindisi; L’ambiente che vogliamo APS; Lega del Cane; Legambiente Brindisi; No Al Carbone Brindisi; Oasi del cavallo; Oipa Brindisi; Puglia Hortus; PuliamoIlMareBrindisi; Salute Pubblica; Slowfood Puglia; Quattro Zampe nel Cuore.
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Al via il restauro conservativo della Torre dell’Orologio di Francavilla Fontana. Nelle scorse ore, con il posizionamento dell’impalcatura, si è ufficialmente aperto il cantiere che restituirà alla Città uno dei suoi monumenti simbolo.
I lavori prevedono il rifacimento della facciata, il recupero del cosiddetto quadrante Gasbarro, il restyling del quadrante sud, la valorizzazione della meridiana in marmo, la manutenzione della macchina dell’orologio, la sistemazione delle campane e l’adeguamento dell’impianto elettrico.
“La Torre dell’Orologio è uno dei simboli della nostra Città – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – con questo intervento di restauro tornerà ai suoi antichi splendori. L’avvio del cantiere vuole essere di buon auspicio per la ripartenza dopo il lungo periodo di pandemia.”
La Torre fu edificata nel 1750 per volere del Sindaco Maurizio Giannuzzi. Sono trascorsi pochi anni dal terribile terremoto che colpì la Città nel 1743. Tra le macerie comincia a prendere forma una nuova idea di Città: la Chiesa matrice è un cantiere, i borghi si espandono oltre le antiche mura, a ridosso del centro è un fiorire di botteghe.
Il Principe Imperiali, l’8 settembre 1750, ordina l’allargamento della piazza con la demolizione della Cappella della Misericordia, dell’antico orologio e di alcune botteghe. Viene disposto, inoltre, il riallineamento dei prospetti, incentivando la realizzazione di spazi porticati aperti.
In questo contesto prende forma la nuova Torre dell’Orologio tra la Piazza Grande (attuale piazza Dante) e il Foggiaro, luogo del mercato del grano. Nel 1791 il prospetto verso l’attuale Piazza Dante si arricchisce di un quadrante in maiolica realizzato da Gaetano Gasbarro, “antesignano” di quello realizzato dallo stesso autore nel 1795 sul campanile di Santa Maria la Nova a Napoli. Nel 1878 padre Luigi de Quarto disegna la meridiana che viene collocata sul fronte meridionale della Torre e, nello stesso periodo, viene installata la nuova macchina delle ore di Giovanni Campazzi di Novara, con nuovo quadrante trasparente posto sul prospetto meridionale. Lo spostamento del quadrante segna la definitiva affermazione dell’attuale Piazza Umberto I come luogo della nuova autorappresentazione comunitaria.
“La Torre dell’Orologio è stata testimone di tutti i più importanti fatti storici avvenuti dall’epoca moderna ad oggi – prosegue il Sindaco – qui si sono consumate le ultime ore del brigante Ciro Annicchiarico e alla sua ombra si sono svolte tante manifestazioni di piazza, violente e pacifiche. La sua facciata, in piena pandemia, si è illuminata con il tricolore in segno di resistenza e appartenenza alla nostra comunità. Restituire la Torre dell’Orologio a Francavilla Fontana – conclude il Sindaco Denuzzo – vuol dire riappropriarci di un pezzo della nostra storia che per troppi anni abbiamo trascurato.”
I lavori, sulla base di un progetto donato alla Città da Maria Formosi e Valeria Curto, prevedono una spesa complessiva di circa 82 mila euro.
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Puglia in festa grazie al SuperEnalotto: nel concorso di giovedì 8 aprile, infatti, è stato centrato un “5” da 25.258,63 euro. La giocata vincente è stata convalidata presso la tabaccheria di via Corsica 152 a Copertino, in provincia di Lecce. Intanto il Jackpot sale ancora toccando quota 134,7 milioni di euro che saranno messi in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 7 luglio scorso, con i 59,4 milioni di euro finiti a Sassari, mentre in Puglia, riferisce Agipronews, l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.
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Vende una cucina online, ma è una truffa. Denunciato
Brindisi. Truffa on line, denunciato un 46enne di Roma. I Carabinieri della Stazione di Torchiarolo, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 46enne di Roma, per truffa. L’uomo, dopo aver messo in vendita una cucina a gas, sul sito internet “subito.it” al prezzo di 150,00 euro, ha riscosso la somma richiesta mediante transazione su carta prepagata postepay, a egli intestata, senza poi spedire la merce all’acquirente, un 40enne del luogo, il quale ha presentato denuncia–querela il 24 marzo scorso presso la citata Stazione Carabinieri.
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Mette in vendita on line un climatizzatore provento di furto, denunciato per ricettazione
Francavilla Fontana. Mette in vendita on line un climatizzatore provento di furto, denunciato per ricettazione. Nella mattinata di ieri 8 aprile 2021, a Francavilla Fontana (BR), i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalle querele presentate il 28 dicembre 2020 e il 6 aprile 2021 da un 32enne di Latiano, hanno denunciato in stato di libertà, per ricettazione, un 31enne residente a Latiano. In particolare, l’uomo ha inserito, sul social network facebook, un annuncio di vendita di un climatizzatore portatile marca De Longhi, provento di furto denunciato dal querelante. Al termine della simulazione della trattativa di acquisto, effettuata, in presenza del denunciato, nel piazzale di un distributore di carburante del luogo, il citato climatizzatore è stato sequestrato e restituito al legittimo proprietario.
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Sabato 10 aprile in Piazza Prefettura presidio di protesta, di lotta e di proposta, dei lavoratori agricoli, florovivaisti e della pesca, per dare evidenza ad una mortificazione: l’esclusione ingiustificata e reiterata dai ristori, di una categoria esiziale per il fabbisogno alimentare che ha pagato un prezzo elevatissimo in termini di occupazione. I ristori destinati alle imprese agricole sostanziano, in maniera inequivocabile, la presa d’atto dei danni subiti dal settore primario, salvo dimenticarsi di una parte dei lavoratori di questo settore: i dipendenti. Ridare dignità vuole dire rendere giustizia cancellando la insostenibile discriminazione tra precari e stagionali e tra impresa e lavoratori dello stesso settore. Prime iniziative di lotta che risentiranno, in termini di potenziale partecipazione, dalle imposizioni prescrittive anti COVID, che avranno un unico obiettivo: dare centralità ai temi del lavoro dipendente agricolo e che cesseranno solo una volta ottenuta la giusta considerazione. Insieme : Uila , fai e Flai per le misure di ristoro, per il trascinamento delle giornate agricole, per la cassa integrazione ai lavoratori della Pesca, per il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro scaduti da più di un anno.
Covid a Mesagne. Oggi sono complessivamente 77 i casi positivi
Ecco come ricevere il reddito di emergenza
Il nuovo Decreto Sostegni, approvato qualche giorno fa dal Governo Draghi, ha inserito, tra le misure anti crisi, anche il nuovo Reddito di Emergenza per i mesi di marzo, aprile e maggio. La misura è un sostegno economico ai nuclei familiari in condizioni di necessità che varia dai 1.200 ai 2.400 euro con incrementi nel caso siano presenti in famiglia componenti con disabilità.
Al Perrino il day service per le sequele del Covid
Chronic Covid Syndrome, al Perrino il day service per la cura delle sequele da Covid.