Redazione
Fa guidare l'auto al figlio minorenne, denunciata
San Donaci. Affida incautamente la propria autovettura al figlio minorenne facendogliela condurre per le vie cittadine, sanzionata per le violazioni del Codice della Strada. In San Donaci, i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti, hanno contestato a una 45enne del luogo, le sanzioni amministrative concernenti il Codice della Strada, per guida senza patente perché mai conseguita e incauto affidamento di veicolo avendo consegnato la sua autovettura al proprio figlio minorenne consentendone la guida in sua presenza, sulla pubblica via di quella Città. In particolare, le indagini dei Carabinieri sono scaturite da alcuni “frame” che il ragazzo aveva pubblicato sul proprio profilo “instagram” che documentavano gli illeciti contestati.
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Coinvolta in un incidente dichiara il falso. Denunciata
Torchiarolo. Coinvolta in un incidente stradale tenta di convincere la controparte a dichiarare falsamente di non essere alla guida dell’auto e ricostruisce artatamente la dinamica del sinistro, denunciata. I Carabinieri della Stazione di Torchiarolo, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla denuncia di una cittadina di San Pietro Vernotico, hanno denunciato in stato di libertà una 33enne residente a Monte Porzio Catone (RM), per tentata truffa. In particolare, il 23 dicembre 2020, nella Città di Lecce, si è verificato un incidente stradale che ha coinvolto le autovetture condotte dalle donne sopra menzionate. Nell’occorso, la 33enne ha tentato di convincere la controparte a dichiarare falsamente di non essere alla guida del mezzo fornendo una ricostruzione della dinamica dell’incidente difforme dalla realtà.
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COVID – ARESTA (M5S) : “NUOVO SCOSTAMENTO DI BILANCIO PER AIUTARE SOGGETTI PIU’ IN DIFFICOLTA’”
“Le restrizioni dovute alla pandemia sono particolarmente pesanti per tutti quei settori legati al commercio, alla ristorazione e al turismo. Ieri abbiamo avuto in tutta Italia manifestazioni di questi lavoratori, in larghissima parte avvenute nel pieno rispetto della dialettica democratica e sociale, con alcuni limitati brutti episodi che hanno portato al ferimento di un paio di agenti di polizia in piazza Montecitorio a Roma. Il Parlamento è la casa di tutti i cittadini e di tutte le cittadine: è giusto chiederne l’ascolto, è sbagliato farlo utilizzando la violenza. Comprendiamo il dramma che questi imprenditori, lavoratori e le loro famiglie stanno vivendo e appoggiamo ogni richiesta che punti al loro sostegno economico.” Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, parlamentare del M5S.
“Eravamo stati facili profeti – prosegue Aresta - quando avevamo denunciato il fatto che fare una crisi di governo in piena pandemia avrebbe avuto conseguenze sulla celerità e la capacità dello Stato di erogare quei sostegni fondamentali per non lasciare nessuno da solo. Per questo chiediamo urgentemente al governo di prevedere un nuovo scostamento di bilancio, in modo da sostenere i settori più colpiti dalle disposizioni anti-covid. Sono necessari indennizzi che guardino alle perdite effettivamente subite e svincolate dal mero dato di fatturato. Occorre farlo subito senza ulteriore indugio a cominciare da sostegno agli enti locali che potranno così sospendere alcune tasse come la Tari che incidono proprio sul lavoro del terziario.”
“Lo diciamo con chiarezza – precisa il parlamentare - senza minimizzare in alcun modo la sofferenza sociale che il protrarsi del sistema di chiusure sta provocando: queste chiusure non sono figlie di un capriccio del Governo ma derivano da una pandemia che ha già portato alla morte oltre 110 mila nostri cittadini. Tutti i Paesi con le economie più avanzate del mondo hanno previsto un sistema di chiusure e di limitazioni analoghe.”
“Se non fossero state adottate – prosegue Aresta - misure drastiche di limitazione alle normali attività sociali ed economiche oggi ci troveremo di fronte ad una situazione fuori controllo, ad un balzo del numero dei decessi e alla completa saturazione del nostro sistema sanitario nazionale. Questo non significa che in forza del combinato disposto del numero di vaccinazioni e della bella stagione ormai alle porte e che consente attività all’aperto, non si possano fare misure per la riapertura in condizioni di sicurezza di alcune di esse. Penso per esempio alle attività degli ambulanti che comportano molti meno rischi di altro tipo di tipologie di lavoro. Ma non dobbiamo alimentare facili illusioni.”
“La buona politica è al fianco dei cittadini” conclude Aresta che ricorda come “tutta la campagna vaccinale punti adesso a mettere in sicurezza i soggetti più vulnerabili” e come il successo della vaccinazione “abbasserà in modo importante i numeri, giustificando progressive e ragionevoli riaperture.”
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Dare un nome e una storia a viali e spazi della Villa Comunale “Pietro Palumbo” di Francavilla Fontana, è questo il primo compito che si è prefissato la Commissione Toponomastica cittadina recentemente insediatasi.
La Commissione, presieduta dall’Assessore Sergio Tatarano e composta da Sandro Rodia, Giuseppe Cafueri e dai docenti Domenico Fanelli, Giuseppa Epifani, Angelo Sgura e Letizia Soloperto, ha concordato con l’Amministrazione Comunale l’avvio di un percorso partecipativo anche per la definizione della rosa dei profili delle personalità meritevoli di intitolazione.
“Recependo una proposta della Commissione toponomastica appena insediatasi, l’Amministrazione Comunale ha deciso di procedere all’intitolazione degli spazi della Villa Comunale e di farlo attraverso un percorso di comunità inedito – spiega l’Assessore alla Partecipazione Sergio Tatarano – Un modo per conciliare la valenza storica dei nomi e la partecipazione democratica, attribuendo organicità a temi come ambiente e natura (oltre che attenzione alla rappresentanza femminile) e ad un processo che non può essere abbandonato a decisioni estemporanee.”
I cittadini, le cittadine e tutti i soggetti previsti dal regolamento potranno indicare una figura che si sia contraddistinta per l’attenzione verso l’ambiente, la natura e la creatività, rispondendo entro il prossimo 20 aprile all’Avviso Pubblico disponibile sul sito internet istituzionale.
Per partecipare sarà sufficiente l’invio di una mail, sottoscritta da almeno 50 persone residenti nel Comune di Francavilla Fontana, corredata da un curriculum a sostegno delle ragioni del nome indicato.
Le personalità espresse dalla cittadinanza saranno successivamente rimesse all’attenzione della Commissione Toponomastica che vaglierà le proposte e stilerà una rosa di 30 nominativi.
L’ultima parola spetterà ai residenti francavillesi che potranno esprimere le proprie preferenze sui 30 nomi in una consultazione popolare online.
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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, PRIMI ADULTI DI SPUTACCHINA
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, PRIMI ADULTI DI SPUTACCHINA A LECCE; STRETTA SU PIANO PER ARRESTARE DIFFUSIONE MALATTIA.
Il rilevamento dei primi adulti di Philaenus spumarius, l’insetto vettore della Xylella la ‘sputacchina’, a Casarano in provincia di Lecce impone una stretta sul piano di azione per arrestare la diffusione della malattia. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sottolineando l’importanza del monitoraggio volontario capillare attraverso l’appello lanciato da Infoxylella al ‘Citizen Science’ per rilevare i potenziali vettori contaminati, l'unica soluzione con il coinvolgimento di tutti agricoltori e tecnici per ridurre la velocità di avanzamento della infezione.
“La sputacchina percorre in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori, mentre è ancora da accertare la distanza percorsa dagli insetti, spesso anche di svariati chilometri, che restano attaccati ad auto e camion, a dimostrazione di quanto il rischio che l’infezione continui a ‘camminare’ ad una velocità impressionante sia tangibile e grave. La sputacchina nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Negli anni scorsi, nella stessa località l'osservazione del primo adulto è stata effettuata rispettivamente l'11 aprile nel 2017, il 17 aprile nel 2018 ed il 22 marzo nel 2020, con i cambiamenti, la tropicalizzazione e il global warming – aggiunge Coldiretti puglia – che incidono sugli stadi di vita della sputacchina.
“I risultati dello studio condotto dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto scorso che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina. Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio”, insiste il presidente Muraglia.
Lo studio è basato su 7 esperimenti realizzati nel corso di due anni, di cui 3 in prato in Piemonte e 4 in oliveto in Puglia, consistiti nella cattura di migliaia di sputacchine, seguita dalla loro marcatura con una proteina, l'albumina (indispensabile per la loro successiva identificazione), il rilascio e successive prove di ricattura a distanze predeterminate dai punti di rilascio. La distanza media percorsa in un giorno dal punto di rilascio è risultata di 26 metri nell'oliveto e di 35 metri su prato, mentre nei due mesi di maggiore abbondanza della popolazione il 50% delle sputacchine rimane entro 200 metri dal punto iniziale, ma la percentuale sale al 98% entro i 400 metri.
“Negli anni Coldiretti Puglia ha chiamato alle armi anche ANAS, Demanio, Sindaci e Assessori dei Comuni delle aree di contenimento e cuscinetto – conclude il presidente Muraglia - perché nelle zone delimitate infetta, cuscinetto e di contenimento sono obbligatorie le pratiche di prevenzione fitosanitaria per la lotta all’insetto vettore, la sputacchina, mentre nella zona indenne sono fortemente raccomandate. La prevenzione non può essere obbligatoria e a carico dei soli agricoltori, rimasti soli dal 2014 a creare un fronte contro l’avanzata della Xylella”,
Uno scenario ‘senza difesa’, soprattutto nell’attuale contesto pugliese dove è determinante l’attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali - aggiunge Coldiretti Puglia - considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione – dice Coldiretti Puglia - anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all’insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche.
La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l’intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – incalza Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione.
La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere – conclude Coldiretti Puglia – che ha già colpito il 40% della regione, con un danno al patrimonio olivetato che ha superato 1,6 miliardi di euro.
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COLDIRETTI PUGLIA, 1 AZIENDA AGRICOLA SU 5 IN CRISI PER STOP RISTORANTI. Più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l’Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto. Su quasi una azienda agricola su cinque (18%) pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei 20mila bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura in Puglia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021.
“E’ importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro, ma occorre rafforzare le misure di sostegno all’agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell’allevamento, dell’agriturismo, del vino e del florovivaismo ma anche promuovere l’economia circolare a favore del biogas”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati.
Tra le preoccupazioni – sottolinea la Coldiretti regionale - emerge anche l’impatto dell’aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all’emergenza Covid.
Nonostante le difficoltà durante la pandemia – precisa Coldiretti Puglia - più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l’Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto.
Le aziende agricole – continua Coldiretti Puglia - non hanno comunque mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa, con quasi 100mila aziende agricole e stalle che garantiscono l’approvvigionamento alimentare in Puglia con responsabilità e dedizione, oltre all’impegno per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo.
“Stiamo vivendo una situazione emergenziale straordinaria sia sul fronte sanitario che economico – insiste il presidente Muraglia - con l’intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire il cibo necessario alle famiglie pugliesi, uno sforzo importante anche di responsabilità che rende merito ad un sistema agricolo e agroalimentare evidentemente robusto che sta tenendo testa con fatica alla crisi, ma che va supportato con adeguate misure di sostegno e incentivanti”.
L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell’agricoltura – conclude Coldiretti Puglia - verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza #Next Generation Italia, con l’opportunità storica del Recovery Plan per cui Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili.
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Tra non poche difficoltà parte l'hub vaccinale di Mesagne
Finalmente ieri pomeriggio ha aperto i battenti l’hub vaccinale di Mesagne. Nelle giornate di Pasqua e Pasquetta è stato effettuato il “rodaggio” della struttura con la somministrazione di oltre trecento dosi ai familiari conviventi di persone con grave disabilità. Il tutto si è svolto nel miglior modo possibile e la macchina logistica ha funzionato bene. Solo a margine della somministrazione di Pasquetta c’è stata una nota polemica da parte di un cittadino che si era prenotato per una eventuale inoculazione extra età con le dosi che non sarebbero rimaste non somministrate. “Intorno alle ore 19 – ha raccontato l’uomo - ci è stato comunicato che 2 dosi erano avanzate, motivo per cui io ed un mio amico siamo stati invitati ad entrare. Ci è stato consegnato il modulo da compilare. Poco dopo è arrivata la sorpresa: un medico, mortificato, si è avvicinato a noi e ci ha riferito che per disposizioni le dosi non potevano essere più somministrate”. Anche nella giornata di ieri tutto si è svolto regolarmente, anche se ci sono stati momenti di confusione nella fase iniziale, grazie anche al servizio d’ordine prestato dalla locale Protezione civile, dalla polizia locale e dai tanti volontari, dai medici e infermieri, che hanno somministrato le vaccinazioni.
L’Asl, da parte sua, sta contattando i mesagnesi che si erano prenotati presso altri hub vaccinali della provincia per farli convergere su Mesagne in maniera tale da abbattere i disagi legati alle trasferte di gente under 80. Mesagne è centro di riferimento vaccinale con 6 postazioni operative. “La nostra città è un punto di riferimento nel panorama dei luoghi di vaccinazione poiché sta lavorando molto sodo – ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli -. Sono convinto che questa del 2021 è l’ultima Pasqua che facciamo in isolamento. Questo, soprattutto, grazie ai vaccini che sono, al momento, un’arma efficace per sconfiggere il virus. Pertanto, è importante sottoporsi alla vaccinazione, in maniera convinta, poiché sono certo che solo così sconfiggeremo il Covid e ritorneremo a vivere”.
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CRISI DEL COMMERCIO – VIZZINO: LA SITUAZIONE E’ ESPLOSIVA. OCCORRONO INTERVENTI IMMEDIATI E POLITICHE A BREVE E MEDIO TERMINE
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Giovedì 8 aprile torna il Festival del Libro Emergente
Terzultimo appuntamento del Festival del Libro Emergente. Giovedi 8 aprile alle ore 19.00, in diretta sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di QuiMesagne, torna la kermesse di libri patrocinata dalla Città di Mesagne, dal Teatro Pubblico Pugliese e sponsorizzata dalla Cantina Sampietrana e da Officina Design e Ottica Cuppone di Mesagne.
In questo appuntamento sarà presentato il libro “Anch’io posso volare” di Rita Angelelli edito da Le Mezzelane Casa Editrice, nata nel 2016 e di cui l’autrice è fondatrice.
“Anch’io posso volare” è la storia di Mario che ha sempre le cuffiette dell’Ipods nelle orecchie e per questo motivo fa arrabbiare la nonna, ma quelle cuffiette sono l’espressione del malessere di questo adolescente per la lontananza dei genitori che sono in viaggio per lavoro. Ma Mario ha un sogno: realizzare velivoli senza motore che non inquinano.
Una storia dolce con un pizzico di magia, ospiti in diretta Chiara De Giorgi, autrice di “Mi chiamo Elisa” e che per Le Mezzelane casa Editrice è anche editor. Considerando il fatto che si tratta di libri della collana Molliche non possono mancare i bambini di Mesagne che avranno cosi modo di conoscere meglio il mondo dell’editoria e innamorarsi della scrittura.
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La Regione Puglia chiede indietro soldi al Comune di Latiano
Ingiunzione di pagamento di quasi 107mila euro da parte della Regione Puglia nei confronti del Comune di Latiano relativamente al progetto "recupero e ampliamento funzionale del Pio Istituto Caterina Scazzeri.