Redazione

San Vito dei Normanni. Viola il divieto di avvicinamento alla parte offesa, disposta la misura degli arresti domiciliari. I Carabinieri della Stazione di San Vito dei Normanni hanno eseguito un’ordinanza di sostituzione del divieto di avvicinamento con quella degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Brindisi nei confronti di un 46enne del luogo. Il provvedimento scaturisce dalla segnalazione dei militari operanti in ordine alle reiterate violazioni al divieto di avvicinamento alla convivente, emesso dal Tribunale di Brindisi nel mese di novembre 2020, poiché si era reso responsabile di maltrattamenti in famiglia, commessi nel territorio di Brindisi nel periodo maggio 2019 – giugno 2020 e il 3 novembre 2020, in danno della donna. L’arrestato, a conclusione delle formalità di rito, è stato tradotto presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari.

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Evade dalla comunità di Lecce dove era ristretto ai domiciliari e si presenta ai Carabinieri di Ostuni, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Ostuni hanno tratto in arresto per il reato di evasione BARNABA Mariano, 28enne del luogo. In particolare, l’uomo, evaso nel pomeriggio di ieri dalla comunità “Arcobaleno”, corrente in Lecce, dove si trovava in regime degli arresti domiciliari, si è spontaneamente presentato presso la Stazione Carabinieri di Ostuni. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

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Mega impianto di compostaggio di Erchie: rischi certi per la salute umana, per l'ambiente e per il clima.
Come Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi da tempo collaboriamo con il Comitato NO compostaggio di Erchie e sosteniamo le sue iniziative.
Siamo accomunati dallo stesso spirito di lotta per riscattare i territori dalle devastazioni in nome del profitto e dallo stesso spirito di lotta per l'ambiente contro i cambiamenti climatici.
Da alcuni giorni il famoso scienziato italiano ing. Vincenzo Caprioli ha consegnato al comune di Erchie una relazione sugli effetti disastrosi della combustione a biogas sulla popolazione e sul nostro ambiente.    
Le sue ricerche sulle alte temperature della combustione hanno chiarito come il digestore di Heracle possa condannare un territorio come il nostro a rischi certi per la salute umana e per l’ambiente.
Miliardi di nano particelle invisibili aumenteranno notevolmente i rischi di neoplasie e di nascite con malformazioni congenite.
Dal punto di vista scientifico assolutamente l'illustre scienziato ha sempre presentato argomentazioni che le lobby del biogas non sono mai riuscite a smentire e non è casuale.
Ora preoccupa l'incompetenza dei giudici amministrativi che nell'applicare norme di diritto “astratto” non saranno mai capaci di decifrare le contraddizioni di un impianto dannoso e impattante sulla salute dei cittadini e dell'ambiente,
Non si porranno mai la necessità di comprendere il nesso che inevitabilmente ci sarà tra cause ed effetti di un impianto nocivo che porterà problemi seri non solo per la comunità di Erchie, ma anche per i comuni limitrofi, in primis Avetrana e San Pancrazio Salentino.
Ma preoccupa ancor di più il comportamento politico della Regione Puglia che di fronte a imbarazzanti e palesi forzature procedurali e autorizzative non si è mai posta la riflessione sul principio di legalità e sul principio di precauzione per un mega impianto di compostaggio che ha il solo motivo di esistere in quanto legato al business della sola produzione di biogas, con tutti gli ovvi annessi e connessi.
La stessa Regione Puglia che da una parte ha annunciato in maniera trionfante il cambio di paradigma di un modello energetico nella direzione dell’abbandono delle fonti fossili e climalteranti (come lo è il biogas) e dall'altra sostiene la riconversione a gas delle due centrali a carbone di Brindisi, la metanizzazione dell'ex Ilva di Taranto e la costruzione di mega impianti di compostaggio per la produzione di biogas.
Tutto nel momento in cui le dinamiche planetarie e della unione europea nella lotta ai cambiamenti climatici vanno nella direzione di ridurre drasticamente le emissioni climalteranti entro il 2030 (il 55% in meno per la U.E.) per essere neutre per il clima entro il 2050.
A tal fine il comune di Erchie ha di recente deliberato la dichiarazione di emergenza climatica, tenendo fede al principio di difesa della salute e in coerenza con gli impegni assunti per impedire la costruzione di un “mega mostro” che genererà solo conseguenze negative sulla salute, sull'ambiente e sul clima e non porterà nessun vantaggio al territorio.
Analogamente la Regione Puglia e la Provincia di Brindisi hanno deliberato la dichiarazione di emergenza climatica ma evidentemente l'impegno politico assunto dai due Enti è solo apparente, bugiardo, ipocrita.
In caso di sconfitta al tar per incoscienza dei giudici amministrativi e/o per la scellerata scelta politica della Regione Puglia e della Provincia di Brindisi, i cittadini di Erchie e zone limitrofe saranno messi di fronte a due opzioni: la prima, abbandonare la propria terra perché diventata insalubre e, la seconda, continuare a lottare contro il “mega mostro” e i poteri corrotti, promotori dell'impianto che non si sono fatti scrupolo di devastare i territori in nome del profitto.
 
Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi
Comitato NO compostaggio - Erchie

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Mesagne. Sorpreso con 20 dosi di cocaina, arrestato. Denunciate anche due persone per favoreggiamento. A Mesagne, i Carabinieri della locale Stazione coadiuvati dal personale del Nucleo Cinofili di Modugno (BA) con il cane “Zilo”, hanno tratto in arresto in flagranza di reato PRIMICERI Matteo, 25enne del luogo, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, denunciando in stato di libertà per favoreggiamento due uomini di 43 e 42 anni, pure del luogo. In particolare, nel corso del pomeriggio dell’8 gennaio, i militari operanti, nell’ambito di attività per la repressione dello spaccio di stupefacenti, si sono appostati nei pressi del domicilio del PRIMICERI dove hanno notato i due uomini giungere a bordo di un’autovettura, i quali hanno bussato alla porta della citata abitazione. Una volta aperto, i militari si sono repentinamente avvicinati all’ingresso e il PRIMICERI, vistosi scoperto, ha tentato di chiudere immediatamente la porta. Nella circostanza, al fine di evitare che il 25enne si potesse sottrarre al controllo, un Carabiniere ha bloccato la porta con la gamba procurandosi una ferita lacerocontusa al polpaccio. Nonostante ciò, il Primiceri ha tentato la fuga verso il terrazzino ma, prontamente inseguito, è stato bloccato dai militari e trovato in possesso di 20 bustine termosaldate contenenti complessivamente 15,3 grammi di cocaina (del peso singolo di 0,6/0,7 gr). La perquisizione estesa all’abitazione con l’ausilio del cane “Zilo”, ha consentito altresì di rinvenire 6.765 euro in banconote di vario taglio e vario materiale utile per il confezionamento dello stupefacente, il tutto sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

Si è fratturato una gamba e un piede e non sa ancora chi “ringraziare”. L’ennesimo caso di pirateria stradale è accaduto lo scorso 23 dicembre 2020 a Brindisi, vittima un brindisino di 46 anni che, unitamente a Studio3A, che lo assiste, lancia anche un appello ad eventuali testimoni in grado di fornire elementi utili all’identificazione del responsabile, il quale guidava una Fiat Punto di colore grigio.

Il quarantaseienne, poco dopo le 19, stava procedendo in sella alla sua bicicletta in via Ciro Menotti, presso il parco giochi, quando ha incrociato appunto l’auto pirata e, trattandosi di una strada molto stretta, si è fermato spostandosi completamente di lato per consentire il passaggio al veicolo, ma il conducente lo ha investito, facendolo cadere e, soprattutto, tirando diritto e lasciandolo ferito e dolorante per terra.

A soccorrere il malcapitato è stato un passante, che ha allertato il 118 e di cui il quarantaseienne, traumatizzato e sotto shock, non è riuscito a prendere i riferimenti, anche solo per ringraziarlo. Il ciclista è stato quindi condotto in ambulanza all’ospedale civile “A. Perrino” dove purtroppo gli esami e le radiografie hanno evidenziato una serie di fratture pluriframmentarie e scomposte all’arto inferiore sinistro: in particolare, alla diafisi distale del perone, allo scafoide tarsale e alla base della falange prossimale del piede. Gli è stata applicata l’ingessatura, che dovrà portare per almeno un mese, poi lo attenderà la riabilitazione e inevitabilmente gli residuerà comunque una percentuale di invalidità permanente. Insomma, una bella “botta”.

Per essere assistito, il danneggiato, attraverso i consulenti legali Luigi Cisonna e dott.ssa Sara Donati, si è quindi affidato a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e appena le sue condizioni fisiche glielo hanno consentito – due giorni dopo, a Natale, in preda ai dolori è dovuto tornare all’ospedale per ricalibrare il gesso -, il 29 dicembre ha sporto formale denuncia querela contro ignoti per lesioni gravi e omissione di soccorso presso la stazione carabinieri di Brindisi Centro riferendo tutte le informazioni in suo possesso, in particolare il modello dell’auto investitrice, e chiedendo agli inquirenti di profondere ogni sforzo per rintracciare il pirata, anche attraverso l’acquisizione dei video delle telecamere di sorveglianza installate nella zona.

A tutt’oggi, 9 gennaio, tuttavia, l’investitore non ha ancora un nome e questo, oltre a impedire che si possa perseguire la sua grave condotta e quindi rendere giustizia al ciclista, rappresenta anche un problema dal punto di vista risarcitorio in quanto ci si dovrà rivolgere al Fondo di Garanzia per le vittime della strada, che risponde, o meglio dovrebbe rispondere, dei danni causati da mezzi non assicurati o non identificati: le sue procedure, infatti, sono notoriamente molto più lunghe e farraginose.

Di qui l’appello lanciato dal quarantaseienne e a Studio3A, a quanti avessero visto l’incidente o avessero informazioni utili, a riferirle ai carabinieri di Brindisi, che procedono con le indagini, o allo stesso Studio3A al numero verde 800090210.

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COVID: COLDIRETTI PUGLIA, GUERRA ALLA BILANCIA POST FESTE NATALIZIE; SALE FINO A 3 KG PESO DA SMALTIRE. 

E’ salato in Puglia il conto del tour de force alimentare delle Feste che ha portato aumenti di peso ai tempi del Covid fino a 3 chili per effetto del consumo di circa 25mila chilocalorie. E’ quanto stima la Coldiretti Puglia, in occasione del primo fine settimana dopo l’Epifania che “tutte le feste si porta via”, lasciando a molti pugliesi uno sgradito ricordo.

“Per le festività di Natale e Capodanno i pugliesi hanno speso 120mln di euro per i cibi e le bevande, con un calo del 32% rispetto allo scorso anno a causa principalmente della chiusura di ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi per l’emergenza Covid ma anche delle ridotte disponibilità economiche delle famiglie colpite dalla crisi economica legata alla pandemia. C’è stato al contempo un vero e proprio boom del fai da te casalingo, con pasta, dolci e pizze che hanno accompagnato quotidianamente i pugliesi nei giorni di festa”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L’effetto del maggior consumo di cibi calorici abbinato a bevande alcoliche è aggravato dal fatto che – sottolinea la Coldiretti Puglia – l’abbuffata per le festività è stata anche accompagnata dalla sospensione delle attività sportive e da una totale sedentarietà con le lunghe soste a tavola anche se con il numero ridotto di commensali che hanno azzerato il movimento fisico e favorito l’accumulo di peso.

Per aiutare le buone intenzioni la Coldiretti ha stilato una lista dei prodotti le cui proprietà terapeutiche e nutrizionali sono utili per disintossicare l’organismo e per accompagnare il rientro in salute alla normalità dopo gli stress dei viaggi e dei banchetti natalizi.

In questa stagione – continua la Coldiretti regionale – tra la frutta da non dimenticare ci sono arance, clementine, mele, pere e kiwi mentre per quanto riguarda le verdure quelle particolarmente indicate sono broccoli, cavoli, spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote. Tutte le insalate e le verdure vanno condite – sottolinea la Coldiretti – con olio extravergine d’oliva, un antiossidante per la concentrazione di polifenoli che facilita l’assunzione delle vitamine liposolubili, come la A, la D, la E e la K, combatte l’invecchiamento dell’organismo e favorisce l’eliminazione delle scorie metaboliche, e abbondante succo di limone che purifica l’organismo dalle tossine, fluidifica e pulisce il sangue, è un ottimo astringente e cura l’iperacidità gastrica.

Le arance – informa la Coldiretti – sono una notevole fonte di vitamina C che migliora il sistema immunitario e aiuta a fronteggiare l’influenza che ha già portato 1,5 milioni di italiani negli ambulatori, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi.

“Mangiamo le clementine pugliesi, i carciofi e i broccoli a Km0 – insiste il presidente Muraglia – per aiutare i produttori di un segmento in crisi con ortaggi e frutta venduti in campagna a pochi centesimi, ma che fanno tanto bene alla salute”, dice Muraglia.

Le mele per il loro modesto apporto calorico e per la prevalenza del potassio sul sodio sono capaci di svolgere un’azione antidiarroica e di regolare la colesterolemia. Ancora, le pere che oltre ad avere un buon potere saziante, contenendo zuccheri semplici come il fruttosio, fibra, molta acqua e poche calorie, sono adatte per chi soffre di intestino pigro.

I kiwi ricchi di vitamina C, fosforo e potassio sono particolarmente indicati per migliorare il funzionamento dell’intestino, i semini neri in esso contenuti, infatti, ne stimolano le contrazioni. Tutta la verdura a foglie verde scuro come spinaci e cicoria – continua la Coldiretti – contiene acido folico, gruppo vitamine B, essenziale nella formazione dei globuli rossi del sangue per la sua azione sul midollo osseo. Ancora, l’insalata conferisce volume e potere saziante con un apporto calorico estremamente limitato ed assicura anche un certo contributo di vitamine, calcio, fosforo e potassio.

Le carote sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, i finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza. Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali ma – conclude la Coldiretti – sono anche una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia che aiuta a combattere il freddo e il gelo.

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Qualsiasi strategia usata dalle Amministrazioni comunali, che si sono succedute a Palazzo dei Celestini, non è servita a combattere le colonie di piccioni presenti nella città di Mesagne. Animali che svolazzano specialmente nel centro storico, e nelle immediate vicinanze, imbrattando di guano le abitazioni con grande disappunto dei residenti. Neanche l'ultima strategia utlizata dall'assessore all'Ambiente ed Ecologia, Maria Teresa Saracino, la presenza di due falchi, ha sortito l'efffetto sperato. L'esempio è la foto scattata questa mattina sulla facciata della chiesa Matrice dove i piccioni riposano beatemente. Che dire su questa partita il risultato è certo: Piccioni 1 - Amministrazione 0.

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È una questione di giorni e poi riprenderanno i lavori della circonvallazione di Mesagne per eseguire il completamento e costruzione del secondo e terzo lotto. I lavori sono già stati appaltati dalla Provincia di Brindisi alle due ditte che li dovranno eseguire. In questo modo si completerà un asse viario di primaria importanza per la viabilità interna della città di Mesagne che ne gioverà sia in termini di inquinamento acustico sia ambientale. Inoltre, potrà essere realizzato il tanto agognato piano traffico che dovrebbe portare giovamento alla mobilità interna.  Dunque, il tempo di chiudere le verifiche amministrative sulla documentazione delle due ditte stradali e poi prenderà il via la costruzione degli ultimi due tratti della circonvallazione di Mesagne. Il primo lotto interesserà il tratto di strada che va da via Sandonaci a via San Pancrazio mentre il secondo lotto completerà il tratto tra via San Pancrazio e via Torre Santa Susanna. Complessivamente per i due lotti l’investimento della Provincia di Brindisi è di 1 milione e 400 mila euro. Nel novembre scorso il sindaco, Toni Matarrelli, e l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, avevano incontrato il presidente della Provincia di Brindisi, Riccardo Rossi, dal quale avevano avuto assicurazioni sull’inizio dei lavori previsto per le prime settimane del 2021.

Così è stato. Soddisfatto per la tempistica l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona: “Il completamento della circonvallazione è per noi una panacea poiché decongestionerà moltissimo la nostra città dal traffico in entrata e in uscita proveniente dai paesi dell’hinterland. Ci sono ancora alcuni dettagli da definire, ad esempio lo sbocco diretto sulla Statale 7, ma anche su tale fronte stiamo lavorando con il sindaco Toni Matarrelli”. Soddisfatto dell’inizio dei lavori Mimmo Stella, consulente politico del primo cittadino per il centro storico: “Dopo anni, finalmente, la circonvallazione di Mesagne potrà essere completata. A breve, quindi, si potrà iniziare a lavorare su un piano del traffico che potrebbe contribuire, oltre che a decongestionare il traffico in città, anche a tutelare alcune vie e piazze storiche come via Epifanio Ferdinando, via Borgo antico, la chiesa barocca di Santa Maria in Betlemme, racchiusa tra le piazze, Garibaldi e Cavour che sono da sempre, in perenne sofferenza”. Tuttavia, per la piena fruibilità della strada ci sono da apportare alcuni interventi importanti come, ad esempio, lo spostamento di alcuni pali elettrici dalla sede stradale. Inoltre, sul terzo lotto vi sono degli alberi di olivo secolari, che saranno spostati in altro luogo, C’è anche una grotta di presunta epoca basiliana, servita anche come rifugio per i briganti, scoperta e messa in evidenza dal naturalista Franco Bianco, preoccupato per la distruzione di questa testimonianza storica del territorio.

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OLIO: COLDIRETTI PUGLIA, IN 10 ANNI OLIO +21% MA SENZA MAGAZZINI DI STOCCAGGIO; BENE 5MLN DA MINISTERO PER MUTUI BANCARI. Negli ultimi 10 anni è cresciuta la produzione media di olio del 21% in Puglia, la regione che produce oltre il 50% dell’extravergine italiano, a cui non ha corrisposto una visione strategica, a differenza di quanto avvenuto in Spagna, rispetto alla realizzazione dei magazzini di ammasso e stoccaggio dell’olio e ad una promozione coordinata della filiera dal campo alla tavola. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia sull’andamento del settore olivicolo e oleario in Puglia, in occasione del via libera alla ristrutturazione del settore oleario, con il provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole che destina 5 milioni di euro per gli interessi maturati nel 2019 dalle aziende olivicole sui mutui bancari contratti entro il 31 dicembre del 2018.   

“Bene il decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Bellanova, in linea con la necessaria strategia coordinata di rigenerazione del settore olivicolo e oleario, a cui va associata una programmazione di lungo periodo per fronteggiare le frequenti crisi di mercato di olive e olio”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. “Resta l’urgenza di costruire finalmente il Piano Olivicolo Nazionale, quando in Spagna ne hanno già fatti 5 e di rivedere – insiste il presidente Muraglia - i rapporti all’interno della filiera, coinvolgendo in prima istanza proprio la grande distribuzione, perché il prezzo allo scaffale di olio extravergine di oliva a 3 euro a bottiglia è inaccettabile”.

“Nonostante la sensibile flessione produttiva registrata nel 2020 che ha dimezzato il raccolto con 101mila tonnellate di olive prodotte, il segmento ha guadagnato in valore rispetto all’anno scorso superando i 650 milioni di euro”, aggiunge Muraglia, segnalando che il settore oleario “è forse quello che ha resistito meglio all’emergenza sanitaria, con un lieve calo dello 0,5% delle esportazioni di olio extravergine pugliese all’estero nei primi 9 mesi del 2020, quando la domanda estera di olio imbottigliato è arrivata soprattutto dagli Usa (+28) e dalla Francia (+42%)”, insiste il presidente Muraglia.

L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili.

“A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia che è l’olio extravergine di oliva. Il settore ha bisogno di liquidità e sostegno senza burocrazia”, aggiunge Muraglia.

A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.

Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – aggiunge Coldiretti Puglia - si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti, dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa. Tra i prodotti alimentari venduti in offerta più frequentemente ci sono  quelli simbolo della dieta mediterranea che non possono mancare sulle tavole degli italiani e hanno un effetto calamita sui clienti a partire proprio dall’olio di oliva.

Per questo serve intensificare l’attività di controllo e vigilanza anche per evitare che vengano spacciati come nazionali prodotti importati ma è anche necessario al più presto il recepimento della direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali del 17 aprile 2019 – continua Coldiretti - per ristabilire condizioni contrattuali più eque lungo la catena di distribuzione degli alimenti, con l’introduzione di elementi contrattuali e sanzionatori certi rispetto a prassi che finora hanno pesantemente penalizzato i produttori.

Occorre approvare la proposta di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti, perché i contratti tra gli attori che operano lungo le filiere del cibo sono presupposto di valore per le produzioni locali, di remunerazione dignitosa per gli imprenditori agricoli e di qualità per i consumatori.

A favorire gli arrivi di olio straniero dall’estero è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – denuncia Coldiretti - è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. I consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.

Un olio extravergine di oliva (EVO) di qualità – conclude Coldiretti Puglia – deve essere profumato all’esame olfattivo deve ricordare l’erba tagliata, sentori vegetali e all’esame gustativo deve presentarsi con sentori di amaro e piccante, gli oli di bassa qualità invece puzzano di aceto o di rancido e all’esame gustativo sono grassi e untuosi. Riconoscere gli oli EVO di qualità significa acquistare oli ricchi di sostanze polifenoliche antiossidanti fondamentali per la salute.

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Oggi a Mesagne si contano 2 nuovi casi a fronte di 6 guariti. Sono 52 le persone attualmente positive, di cui 3 in ospedale ma comunque in buone condizioni generali.