Redazione

Il Mesagne Calcio comunica di aver tesserato per la stagione calcistica 2023/2024 il calciatore CristianoCarbone, difensore, classe 1991.
La retroguardia del Mesagne si è rinforzata con l'innesto dell'esperto classe 1991, prodotto del vivaio del Brindisi vanta un curriculum di tutto rispetto avendo giocato in serie D a Jesolo ed Ostuni e poi tanta Eccellenza con le maglie del Martina, Taurisano, Formia, Marconia, Assisi Subasio, Amiternina, Termoli, Castiadas, Castellaneta, Ostuni, Hellas Taranto.
Lo scorso campionato era in Eccellenza a Maglie.
Difensore centrale è dotato di un ottimo colpo di testa, tra le sue caratteristiche anche quella di giocare veloce e in anticipo sull'avversario.
Tutto il Mesagne Calcio accoglie Cristiano con un caloroso benvenuto, augurandogli di raggiungere nuovi traguardi sportivi con la maglia gialloblu.

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Continuiamo a pubblicare le foto che i nostri lettori inviano in redazione per denunciare i casi di inciviltà o le brutture presenti a Mesagne. Questa volta l'occhio incorruttibile della macchina fotografica si è fermata a inquadrare e fotgrafare via Zaccagni, attigua alla scuola Giovanni Falcone, per mettere in evidenza la flora che cresce in maniera riglogliosa sul marciapiede. L'impressione, denunciata dai nostri lettori, è che l'attenzione dell'amministrazione comunale è tutta concentrata nel centro storico. Gestione politica condivisibile se non fosse che l'ente non può e non deve dimenticarsi delle "periferie", ovunque esse siano. Peraltro per l'attenzione delle periferie il sindaco Matarrelli ha delegato un suo consigliere. La pulizia ambientale pubblica è un diritto del cittadino che per averla paga, con i vari balzelli, profumatamente ogni anno. Pertanto queste strade periferiche meritano la stessa attenzione delle strade del centro storico.  Non per una magnanima concessione, ma per un loro diritto. 

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In merito alla complessa situazione riguardante la vicenda del deposito-serbatoio gas di Edison nel porto di Brindisi, con particolare riferimento al dibattito che si è sviluppato intorno alla realizzazione della “torcia” verticale, prima non prevista in tale fattispecie e che adesso parrebbe contemplata nel progetto definitivo predisposto dai manager del colosso energetico, la Confesercenti della provincia di Brindisi, da sempre attenta ai problemi connessi con la vivibilità cittadina, intende contribuire a stemperare le tensioni in atto tra le varie correnti di pensiero, con l’obiettivo di abbassare i toni della discussione per evitare che sull’intera città si sviluppi una pericolosa ombra di discredito generale.

“Tale situazione – dichiara il presidente Michele Piccirillo – che, unita al ricorrente problema del caro prezzi estivo, sta alimentando un acceso dibattito sulla stampa locale e sui social media, non solo mina l'immagine delle istituzioni locali tutte, ma potrebbe  anche avere un impatto negativo sull’andamento delle attività turistiche e a ricaduta su quelle  commerciali del territorio. I potenziali visitatori, infatti,  potrebbero essere scoraggiati da queste controversie politico-gestionali, temendo instabilità e disagi a tutti i livelli. Allo stesso modo, i commercianti locali potrebbero risentire della diminuzione delle affluenze turistiche e degli acquisti dei clienti in genere.

Senza voler invadere competenze altrui, ovviamente più complete delle nostre, una soluzione che mi sento di poter avanzare potrebbe essere quella del riavvio dell’intera procedura autorizzativa, alla luce, è proprio il caso di dire, delle sopraggiunte modifiche progettuali”.

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Tiene banco in queste ore , sulla stampa locale e sui social, la polemica nata attorno alla scoperta di una torcia collegata all’impianto di gnl che Edison vorrebbe realizzare sul piazzale di Costa Morena est.

     Premesso che l’impianto in questione era stato avversato dalla passata amministrazione a guida Rossi ,­-  assieme a tutte le altre opere previste nel porto, sino ad arrivare a far perdere i finanziamenti per la realizzazione del terminal “Le Vele” - , mentre riscontrava il parere favorevole del centrodestra, tanto è vero che uno dei primi atti della Giunta Marchionna è stata la decisione unanime di non costituirsi davanti al tar per impedire o comunque ritardare l’insediamento, segnando un netto distacco dalla volontà del centrosinistra.

     Nonostante ciò, pur rifiutando ogni allarmismo, e senza farci trascinare in polemiche anti industrialiste che questa città ha bocciato nelle urne, non possiamo non dirci preoccupati da una torcia di sicurezza, sicuramente collegata all’impianto per bruciare ed impedire l’emissione in atmosfera di piccole quantità di gas incombusti che si liberano nei momenti di aggancio/sgancio dei bocchettoni di carico e scarico del gnl, torcia della cui presenza nessuno ci aveva reso edotti nel corso della presentazione del progetto  qualche anno fa, torcia che con i suoi 45 metri di altezza potrebbe essere visibile nello skyline della città, nonostante la notevole distanza di costa morena est, ubicata oltre i piazzali di imbarco per la Grecia e l’Albania, quindi considerevolmente distante sia dal quartiere Perrino che dal Centro cittadino.

     In ragione di tutto ciò, pur restando convinti dell’opportunità della realizzazione dell’impianto di Edison, come coordinamento provinciale e cittadino, ed a nome del gruppo consiliare e della delegazione di giunta di Fratelli d’Italia, chiediamo al Sindaco di farsi promotore di un incontro con l’azienda per consentirle di meglio specificare e chiarire la natura del progetto, gli eventuali aggiustamenti, e per considerare ogni ulteriore ipotesi e soluzione tecnica differente, meno impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, per realizzare l’impianto senza “controindicazioni”.

     Con cortese domanda di massima diffusione.

        Luigi CAROLI                                     Cesare MEVOLI                                                     Lucia VANTAGGIATO

Commissario provinciale                  Commissario cittadino                                            Capogruppo consiliare

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Inaugurato la scorsa domenica 13 agosto, il nuovo ufficio della Polizia Locale a Savelletri. La delegazione, sede dell’ufficio che vede impegnati gli agenti della Polizia Locale, è stata aperta al pubblico con una piccola cerimonia, che ha visto partecipi il vicesindaco Luana Amati, il Comandante della Polizia Locale Maria Rosaria Speciale, i consiglieri comunali Bebè Anglani e Antonio Scianaro, il Comandante della Capitaneria di Brindisi Luigi Amitrano, il Comandante della Delegazione di Savelletri Vito Domenico De Mario, oltre ai rappresentanti dell’arma dei Carabinieri.

Il parroco di Savelletri, don Francesco Zaccaria, ha ufficiato un piccolo momento di raccoglimento e preghiera, seguito dalla benedizione dell’Ufficio.

«L’apertura di questa delegazione di Polizia Locale – spiega il vicesindaco Amati - situato in via Durazzo, nei pressi della chiesa nuova di Savelletri, rappresenta un elemento di novità per questa frazione marinara e ha visto la rivalutazione di un immobile comunale dopo un periodo di abbandono. Restituiamo alla collettività una struttura riqualificata, che adesso offre un fondamentale servizio di prossimità per una delle frazioni più popolose del territorio, soprattutto nel periodo estivo, e che permetterà lo svolgimento dell’attività, anche mediante biciclette, per un controllo più agile del territorio permettendo agli operatori di Polizia Locale di essere più vicini alla gente, monitorare meglio il territorio e svolgere il pattugliamento avendo un contatto diretto con i cittadini, i residenti, i commercianti, i forestieri. Quindi un servizio che permette di intervenire anche con velocità e che coniuga il controllo più capillare del territorio con gli spostamenti sostenibili auspicabilmente incoraggiando in generale l’utilizzo della bicicletta».savelletri_polizia_locale_1.jpeg

«Questa nuova apertura segue quello dello scorso anno di Pezze di Greco e Montalbano - dice il comandante Speciale – a testimonianza del lavoro di quanto si stia cercando di offrire un servizio migliore al cittadino, consegnando alla comunità un punto di “prossimità” che permette una maggiore presenza sul territorio della Polizia Locale. Per quest’anno il servizio è previsto fino a fine settembre, ma dal prossimo anno l’apertura sarà programmata già dalla tarda primavera, per offrire un servizio ancora più completo nei periodi di massima affluenza».

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Truffa online a un pensionato di Mesagne che pensava di acquistare una carta sconto di Ferrovie dello Stato e invece è rimasto vittima dei malfattori internazionali che gli hanno sfilato dalla sua carta di credito una cospicua somma di denaro. Fortunatamente si è accorto di alcuni prelievi sospetti, ha bloccato la carta e presentato una denuncia presso gli organi di polizia. La vittima, 67enne, non è certo uno sprovveduto. Sa smanettare su internet e difendersi da potenziali truffe. “Ma quel sito di Ferrovie dello Stato era proprio identico all’originale”, ci ha spiegato nel riavvolgere il nastro della vicenda che lo ha visto protagonista. “Stavo consultando un social, quando mi è capitata davanti una pagina delle ferrovie dello Stato che mi proponeva di acquistare una tessera sconto per la cifra di 1,95 euro”. Un’occasione imperdibile per lui che spesso viaggia insieme alla moglie per andare a trovare il figlio in Nord Italia.

“Pertanto ho cliccato sulla pagina, ho inserito le informazioni che mi sono state richieste, compresi i dati della carta di credito”, ha ricordato il pensionato. Il giorno successivo è stato eseguito un prelievo sulla sua carta di credito di 1,95 euro a favore di Socpaym.com Warsaw. A quel punto non rimaneva altro da fare che aspettare che arrivasse la carta. Sono trascorsi i giorni, le settimane, i mesi, ma la carta non è mai arrivata. Un giorno mentre stava controllando alcuni movimenti bancari si è accorto che sul suo conto vi erano due prelievi mensili di 35,40 euro piuttosto sospetti poiché la beneficiaria era la Socpaym.com di Varsavia. In tre mesi questi truffatori gli avevano spillato complessivamente 143,50 euro. Immediatamente ha chiamato l’operatore della sua carta di credito e ha bloccato la carta. Poi ha presentato una denuncia contro ignoti per furto subito. E su questa particolare tipologia di furti la polizia ha fornito dei consigli utili per mantenere sempre alto il livello d’attenzione sulla protezione dei propri dati personali e ridurre i comportamenti rischiosi. “Utilizzare con attenzione e prudenza – hanno spiegato - i canali social e soprattutto non comunicare e non condividere mai attraverso questi canali dati personali o finanziari”. Infine, è importante imparare a riconoscere i messaggi autentici dai messaggi fraudolenti. Le istituzioni non chiedono mai, né tramite posta elettronica, né telefonicamente, né con messaggi sms, le credenziali di accesso al conto e i codici delle carte del cliente.

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Dal 17 al 31 agosto è presente in città la mostra “Mesagne e i mesagnesi” collocata in tre punti diversi dell’antico borgo ed organizzata dall’associazione “La Casaccia”. Il progetto si inserisce nell'ambito di "Mesagne Capitale della Cultura di Puglia 2023" ponendosi come obiettivo quello di rendere omaggio alla città e ai suoi abitanti, rendendoli protagonisti ed ispiratori dell'evento. Il tema in questione è il rapporto tra uomo e territorio. Si tratta di una mostra diffusa collocata in tre diverse zone dell’antico borgo.  L’associazione di Vittorio ospiterà la proiezione delle videointerviste realizzate in occasione dell'evento, che farà da sfondo alle opere pittoriche degli artisti lasciatisi ispirare dagli scatti fotografici di Giuseppe d'Ambrosio.2b2a6e83-e20f-4950-8f8c-ef01679f98a4.jpg

Nella Seed Gallery sono collocate le opere fotografiche ritraenti i mesagnesi coinvolti nel progetto che saranno a stretto contatto con le interpretazioni pittoriche delle stesse. Infine, l'esterno delle Officine Ipogee ospiterà le installazioni delle gigantografie dei cittadini mesagnesi, ispiratori e protagonisti dell'evento. L'associazione culturale "La Casaccia" ha già organizzato mostre con iniziative pregevoli come "Giganti di Puglia", dove Carlo Solferino e lo storico del territorio Franco Bianco, proposero la questione dell'ulivo al centro dell'attenzione con una serie di manifestazioni culturali ed artistiche e proponendo dei monumenti dedicati, iniziativa che riscontrò un felice assenso da parte di molti comuni delle province di Brindisi e Taranto. Ora l'argomento in questione si concentra sul sistema di reciproca trasformazione e modellazione tra la città e i cittadini che la abitano. Quindi la città come specchio dei bisogni, del carattere e dell'economia di chi ci vive e allo stesso tempo capace di trasformare e cambiare il cittadino in base ai propri ritmi. “Il progetto, indubbiamente interessante sia dal punto di vista socio-culturale per le questioni che si trova ad indagare, sia dal punto di vista estetico ed artistico, in quanto unico e rappresentativo, cerca di ridestare l'interesse dei cittadini nei riguardi della propria città, dove riscoprirsi importanti protagonisti all'interno dei suoi vicoli e dove si è incoraggiati a percorrere una "passeggiata culturale" alla scoperta della città "Capitale della Cultura di Puglia"”, ha spiegato Carlo Solferino nel presentare della mostra.

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Un importante finanziamento dell’importo di 1 milione di euro è stato attribuito a Porto Cesareo per il suo sviluppo e valorizzazione grazie agli sforzi congiunti dell’Amministrazione Comunale e dell’Università del Salento.

 Il progetto, finalizzato alla valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico sommerso e costiero dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo con particolare riguardo al recupero del sito archeologico di Scalo di Furno, è stato ammesso a finanziamento regionale nell’ambito dell’avviso pubblico “SMART-in per la selezione di proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione dei Luoghi della cultura: laboratori di fruizione e di restauro del patrimonio archeologico” (POR FESR PUGLIA 2014-2020 – Asse VI – Tutela dell’ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali. Azione 6.7 –Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale).porto_cesareo_sito_archeiologico_scalo_di_furnu.jpg

 Il progetto ammesso a finanziamento costituisce il I lotto funzionale (Gate 4 – Scalo di Furno) di un più ampio e ambizioso progetto per l’istituzione del Parco Sommerso e Costiero di Porto Cesareo: un progetto pilota per la Puglia, in cui sperimentare l’incontro tra turismo e cultura in ambiente marino e porre il turismo sostenibile, esperienziale, lento, intelligente, al servizio del patrimonio.

 L'obiettivo di questo finanziamento è di preservare, promuovere e rendere accessibile al pubblico l'importante patrimonio storico che giace sulla costa e sui fondali di Porto Cesareo e consentirà di intraprendere una serie di iniziative fondamentali per il recupero, la ricerca e la divulgazione delle testimonianze del passato che caratterizzano questa preziosa area: ci auspichiamo innesterà un volano per lo sviluppo di un turismo culturale e naturalistico.

 “Grazie a questo finanziamento, saremo in grado di condurre ulteriori ricerche, scavi accurati e lavori di conservazione per preservare al meglio le testimonianze storiche presenti sul territorio - dichiara la sindaca Silvia Tarantino -  inoltre creeremo spazi educativi e informativi che permetteranno a residenti e visitatori di immergersi nell'esperienza storica e culturale dell'area. Ringrazio tutte le persone coinvolte in questo sforzo collettivo, dalla professoressa Rita Auriemma dell’Università del Salento e all’architetto Francesco Baratti che ci hanno supportato nella realizzazione del progetto, l’ingegnere Antonio Pezzuto e tutti gli uffici della nostra amministrazione che hanno lavorato per raggiungere questo importante risultato”.

 Marco Basile, consigliere con delega allo sviluppo economico e ai finanziamenti dichiara:basile_marco.jpg

 “Il finanziamento ci permette di sanare una ferita legata all’abbandono e al degrado dello scavo archeologico Scalo di Furno. Un risultato che rappresenta un passo significativo verso la creazione di un'esperienza turistica arricchita e la promozione della nostra ricca eredità culturale: siamo ora in grado di intraprendere iniziative strategiche volte a valorizzare il patrimonio culturale e a creare un'offerta turistica autentica e attenta ai valori ambientali e culturali. Questo finanziamento non solo ci permette di creare un  ambiente che stimoli il turismo sostenibile e permetta ai visitatori di immergersi nelle profonde radici storiche e culturali del nostro territorio ma ci aiuterà a conservare il nostro  patrimonio e darà anche vita a nuove opportunità di crescita economica attraverso un piano di gestione dell’area archeologica che dovrà essere volano di sviluppo e creare posti di lavoro”.

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 Brindisi svenduta per 30 danari. Non sono proprio 30 danari come nel racconto biblico di Giuda, ma sono i 30 posti di lavoro quelli prospettati dal Progetto definitivo Edison per il deposito GNL a Brindisi: e un anno fa si parlava di sviluppo della città col deposito, flottiglie di marinai delle metaniere che avrebbero invaso i ristoranti del centro, centinaia di occupati.

Invece, Edison avrà anche uno sconto sulle royalties, mentre il Comune di Brindisi, indebitato, sta proponendo di aumentare l’addizionale comunale dell’IRPEF a tutti i residenti.

E non c’era la torcia di 45 metri nella revisione 2 del progetto di settembre 2022, quello approvato dal Ministero dell’Ambiente, come si chiamava allora.

Un unico impianto di questo genere è al momento esistente e operativo in Italia, il Deposito GNL di Ravenna, di proprietà della società DIG (progetto pag. 14). Poi nel progetto ci sono 10 pagine di “Esperienza storica relativa a incidenti”.

Contro questo progetto scellerato e improvvisato, tre volte modificato proprio per ragioni di rischio di incidente rilevante,  ci mobilitiamo e invitiamo le istituzioni, i partiti, il mondo delle associazioni di cittadinanza attiva, i cittadini, la società civile a partecipare ad un incontro di protesta e di informazione programmato per il prossimo 24 agosto alle 18.30 in Piazza Vittorio Emanuele II (sotto la sede dell’Autorità Portuale) a Brindisi.

Il problema vero dell’impianto e delle varie modifiche è il BOG, boil-off gas, per cui l’allora sindaco di Brindisi Rossi aveva fatto ricorso al TAR, poi annullato dall’attuale sindaco.

Il BOG è GNL che scaldandosi dai -162°C, si decomprime, si gonfia tornando allo stato gassoso e può essere esplosivo: per ogni grado in più, il gas raddoppia il suo volume. 

Il GNL è  ottenuto frantumando le rocce per estrarre molecole di gas, poi convogliate in pozzi di estrazione: una operazione ad alta incidenza ambientale con uso di sostanze chimiche e inquinanti, pratica vietata in Italia.

Il deposito di Brindisi dovrebbe rifornire bettoline che non si sa dove andranno e a fare cosa: forse a rifornire navi a GNL che non ci sono ancora. Altro GNL verrebbe caricato su autocisterne per rifornire camion a GNL che non ci sono ancora, e neanche le stazioni di servizio a GNL: le avete mai viste? Tutto in nome dell’ambiente: ma è gas fossile, che combusto, produce CO2, proprio quelle emissioni che dovremmo ridurre del 55% entro il 2030, tra pochi anni.

Il GNL, ossia gas metano sporco estratto dal fracking, è compresso 600 volte raffreddandolo a -162 gradi. Le navi lo trasportano a quella temperatura, poi arriva al deposito a Brindisi che deve tenere il GNL a tale temperatura fino al trasbordo alle bettoline o alle autocisterne. Tutto a -162°C.  Ogni grado in più aumenta la pressione del gas. E’ metano, è esplosivo: si può avere il pool fire (pozze a seguito di ignizione), il jet fire (vaporizzazione del prodotto), e il flash fire, quello più pericoloso (dispersione del gas evaporato con formazione di nube infiammabile).

Edison dice che il rischio si limiterebbe tutto nel raggio di 50 metri nelle ipotesi di incidente, secondo il progetto uscito in questi giorni, detto appunto Rapporto Preliminare di Sicurezza per la fase di Nulla Osta di Fattibilità ai sensi del D.Lgs. 105/15, decreto che detta le disposizioni finalizzate  a  prevenire incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze  pericolose  e  a limitarne le conseguenze per la salute umana e per l'ambiente, appunto la Direttiva UE Seveso, per evitare il disastro che successe a Seveso nel 1976.

Tutto ok, sembrerebbe.

Ma il problema del BOG non è ancora risolto: nel rev1 del progetto c’è la torcia a terra che brucia tale gas in eccesso, liberato per diminuire la pressione ed evitare esplosioni. Nel rev2 di settembre 2022 si aggiungono 2 motori MCI che bruciano tale gas e immettono elettricità in rete, più un impianto che lo ricongela a -162°, si chiama liquefazione, che potrebbe addirittura diventare bioGNL, perché immesso in rete dove altro metano viene prodotto dai reflui bovini negli allevamenti intensivi, perciò bio.

Scopriamo, dopo il ricorso al TAR, che per risolvere il problema del BOG che si crea lungo tutta la filiera, il bioGNL scompare, e si torna alla più rassicurante torcia alta 45 metri stavolta (50 metri è la distanza di sicurezza secondo la Direttiva Seveso) che brucia il BOG solo in casi di emergenza con una fiamma sempre accesa: nella normale operatività dell’impianto, altra novità di rev2 del progetto, il BOG viene rigassificato e immesso in rete SNAM, cioè viene aggiunto di azoto e purificato con cloro (poi scaricato in mare) per avere lo stesso potere calorifero del metano della rete, quello con cui ci facciamo il caffè la mattina.

Doveva essere un deposito GNL, invece:

  • Una parte del BOG servirà a produrre energia coi “due motori a combustione interna (MCI) da 630 kW ciascuno da immettere in rete elettrica”
  • una parte del BOG “sarà compressa a una pressione di circa 6 barg ai fini dell’invio in rete SNAM. Inoltre, l’impianto dovrà prevedere una sezione di correzione delle proprietà calorifiche del BOG al fine di garantire quanto previsto dal codice di rete Snam (indice di Wobbe). Il sistema di correzione includerà pompe booster e vaporizzatori per il GNL nel caso in cui sia necessario effettuare del blending del BOG” (pag. 32 progetto)

Cioè dal progetto di deposito si hanno in rev2 queste “variazioni minori” della torcia alta 45 metri, dei motori per produrre energia e dei vaporizzatori per rigassificare il GNL in metano da immettere in rete. Non è più solo un deposito….

La torcia alta 45 metri si trova sulla rotta di atterraggio degli aerei, ma, assicura Edison, i “valori di irraggiamento e radiazione termica sono contenuti nei 50 metri in cui si prevede una portata di BOG scaricata in torcia di 43750 kg/h”, cioè 43 tonnellate l’ora, “con 4,73 kW/m2 come massimo valore di irraggiamento”, ma

il livello di irraggiamento in prossimità della superficie di avvicinamento dell’Aeroporto di Brindisi è ammessa alla soglia di radiazione di 3 kW/ m2.

Ma è tutto ok, secondo Edison.

“Per ulteriori dettagli si rimanda al documento PA70CDYK400 “Relazione di calcolo - Studio di dispersione, disponibile su richiesta.”. Per la torcia. Ma come? E i valori ambientali e di inquinamento? “La detonazione della sostanza non è possibile nelle normali condizioni di processo” (ci mancherebbe, pag. 9 Appendice A) e ancora: “La sostanza non ha comportamenti esplosivi in fase condensata”, ma se stiamo parlando di BOG gassoso! E ancora: “In caso di rilascio, possibile formazione di miscela infiammabile”. Per le emissioni della torcia, Edison ammette a pag. 106 del Progetto: “nel caso in cui si bruci gas naturale si avrà, a seguito della combustione, emissione di anidride carbonica, vapore acqueo e monossido di carbonio.”

E Edison non sa neanche quanto inquinerà la torcia in termini di emissioni e inquinamento ambientale, perché “Inoltre, in fase di ingegneria di dettaglio saranno indicati al Fornitore del package tutti i requisiti necessari al fine di ridurre le emissioni in atmosfera derivanti dalla combustione.”. Non si sa.

 

Coi limiti dei 50 metri di irraggiamento, secondo Edison, non ci sarebbe neanche pericolo di cumulabilità del rischio con gli altri 11 siti ad alto rischio di incidente rilevante della zona: oltre al deposito GNL di Edison, è stata prorogata l’autorizzazione al deposito benzina e gasolio di Brundisium sempre a Costa Morena con tutto il suo traffico di autocisterne e bettoline, poi abbiamo a pochi metri il più grande deposito di GPL d’Europa, di IPEM, la centrale elettrica A2A, e la centrale a turbogas di EniPower, il petrolchimico Eni Versalis, poi Basell, Syndial, poi sempre lì la più grande discarica industriale d’Europa di Micorosa, 60 ettari mai bonificati, che proprio Edison aveva fatto ricorso allo Stato per non pagare la bonifica di quando era MontEdison ed aveva prodotto tale bomba ecologica, poi la megacentrale a carbone di Cerano che continua in silenzio a bruciare carbone al massimo delle sue potenzialità, poi la centrale a biomasse di SFIR, noto solo come zuccherificio, che invece brucia olio di palma per produrre energia; a Matagiola arriva il gasdotto TAP e dovrebbe arrivare il nuovo gasdotto Poseidon,

Inoltre esiste un Piano di Emergenza esterna della Prefettura del 2021 solo sul polo petrolchimico di Brindisi e per il deposito GPL della IPEM: gli altri siti non sono ancora contemplati.

E intanto nel marzo di quest’anno, sono stati diffusi i risultati del sesto Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento SENTIERI, dai quali si rileva un aumento delle anomalie congenite, dei tumori maligni e un eccesso del rischio di ospedalizzazione nella comunità residente, dimostrando una evidenza scientifica del ruolo dei siti industriali contaminanti.

Ma come sempre, Brindisi non pensa al suo sviluppo e alle sue potenzialità, ma sarà sacrificata nel nome “dell’interesse strategico nazionale” delle solite multinazionali, e anche questa volta senza nessuna compensazione o vantaggio.

Angelo Gagliani per

Emergenzaclimatica.it

Campagna Nazionale Per il Clima, Fuori dal Fossile

No TAP/SNAM Brindisi

Medicina Democratica

Salute Pubblica

Confederazione Cobas Brindisi.

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DA BRINDISI ALLA CONQUISTA DI “MISTER ITALIA 2023”, Francesco Pizzuto in Abruzzo per le fasi finali del concorso di bellezza.
C’è anche un ragazzo di Brindisi tra i pretendenti allo scettro di “Mister Italia 2023”.
Francesco Pizzuto, 28 anni, impiegato nella tabaccheria di famiglia e personal trainer, con la passione per lo sport e la palestra, è infatti tra i 95 prefinalisti provenienti da tutta Italia che giovedì 24 agosto a Giulianova (TE) si contenderanno i 40 pass per la finalissima condotta da Jo Squillo in programma due sere dopo allo Stadio del Mare di Pescara.
Francesco in Abruzzo potrà quindi andare a caccia del titolo più ambito in un concorso che nel corso degli anni ha lanciato, tra gli altri, alcuni protagonisti del mondo dello spettacolo e della tv come Luca Onestini, Raffaello Balzo, Paolo Crivellin, Luciano Punzo e Luca Vetrone.
Insieme ai 40 bellissimi finalisti sul palco di Pescara sabato 26 agosto ci saranno anche le 25 ragazze finaliste del concorso di “Miss Grand Prix”.
Entrambi i concorsi, organizzati da patron Claudio Marastoni, hanno il sostegno e la partnership di Ducati, Caffe Mokambo, Bes Italy, e il patrocino del Comune di Pescara e del Comune di Giulianova.
Per restare aggiornati con tutte le news sul concorso si possono seguire i canali social: Instagram e Facebook @concorsomisteritalia e @missgrandprix. 

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L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha ottenuto un finanziamento regionale di 31.500 euro per la rimozione dei rifiuti abbandonati nell’agro cittadino.

“L’abbandono dei rifiuti – spiega l’Assessora all’Ambiente Numa Ammaturo – deturpa il nostro patrimonio paesaggistico, danneggia economicamente i francavillesi ed è un pericolo per la salute. Grazie a questo finanziamento potremo rimuovere l’immondizia che purtroppo continua ad essere abbandonata illecitamente. Stiamo studiando delle misure che ci aiutino a prevenire e punire i responsabili perché si tratta di un reato che danneggia l’intera comunità.”

L’individuazione delle 10 aree da ripulire, distribuite tra contrada Caniglia – Guardiola, Santa Croce e Monti – Torricella, è stata preceduta da accurati sopralluoghi che hanno certificato la presenza di materiale di scarto dei lavori edili, vetro, rifiuti ingombranti, pneumatici, imballaggi, rifiuti speciali pericolosi e manufatti contenenti amianto.

“Nel corso dei sopralluoghi – conclude il Sindaco Antonello Denuzzo – abbiamo potuto constatare la tipologia dei rifiuti abbandonati. Ci siamo concentrati sulle aree maggiormente colpite da questo fenomeno anche grazie alle sollecitazioni che ci giungono quotidianamente dai cittadini. Questi interventi rappresentano solo un primo step, proseguiremo anche in altre zone ritagliando ulteriori fondi dal bilancio comunale.”

Per prevenire l’abbandono dei manufatti contenenti amianto, l’Amministrazione Comunale ha approvato nei mesi scorsi una convenzione con una azienda specializzata per la bonifica, il trasporto ed il conferimento in discarica di questo particolare tipo di rifiuto presente su terreni pubblici e privati.

La ditta convenzionata, individuata attraverso una procedura comparativa che ha coinvolto diversi operatori del settore, ha offerto il prezzo più basso per l’erogazione completa del servizio, dal sopralluogo sino al conferimento nel sito di destinazione del rifiuto.

La convenzione è a disposizione dei privati che potranno utilizzarla liberamente. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito internet istituzionale.

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