Redazione

Nella mattinata odierna, personale del Commissariato di P.S. di Mesagne ha deferito in stato di libertà, per il reato di furto aggravato in concorso, due persone entrambe con numerosi precedenti penali e di polizia anche specifici, di cui un trentunenne di Campi Salentina residente a Mesagne, già sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S., e l’altro, un ventinovenne, nato in Germania residente in provincia di Bergamo, ma di fatto domiciliato a Mesagne.

Nello specifico a seguito di due furti avvenuti nella notte del 14 ottobre ai danni di due attività commerciali di quel centro storico, i poliziotti del Commissariato, fin dal primo momento, effettuavano un’alacre attività d’indagine, con l’acquisizione di numerose immagini dai sistemi di videosorveglianza di impianti comunali e privati. Venivano visionate le immagini presenti nella zona dei furti e quelle delle probabili vie di fuga, riuscendo così a immortalare i due rei, che dopo aver commesso il fatto si dirigevano proprio verso quella che verrà in seguito individuata come la loro abitazione.

Dagli accertamenti investigati derivanti dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e dagli elementi acquisiti in seguito ad una perquisizione domiciliare, i due autori dei furti venivano individuati e deferiti all’A.G. in stato di libertà. Inoltre, uno dei due a seguito della perquisizione domiciliare veniva trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo marjuana e segnalato all’Autorità Amministrativa ai sensi all’art. 75 del D.p.r. 309/90.

Nella mattinata di domenica 17 ottobre, sempre personale del Commissariato di P.S. di Mesagne, ha deferito in stato di libertà un soggetto ventiduenne residente a Brindisi, per inosservanza del foglio di via obbligatorio con divieto di far ritorno nel comune di Mesagne emesso dal Questore della Provincia di Brindisi, poiché veniva sorpreso dagli agenti della Polizia di Stato di Mesagne nel mentre si aggirava in quel centro abitato.

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All'ospedale Perrino una nuova Risonanza magnetica nucleare. Continua il rinnovamento tecnologico della Asl di Brindisi. Questa mattina, lunedì 18 ottobre, il direttore generale Giuseppe Pasqualone e il direttore sanitario Andrea Gigliobianco, accompagnati dal direttore medico del presidio Antonio Trinchera, hanno visitato nell'ospedale Perrino i locali dove è stata installata la nuova Risonanza magnetica nucleare.

A illustrare le caratteristiche tecniche della macchina, Eluisa Muscogiuri, direttore dell'Unità operativa di Diagnostica per immagini. La nuova risonanza di ultima generazione è una Siemens Aera da 1.5 Tesla che permetterà di eseguire esami super specialistici oltre a quelli che già si svolgevano al Perrino.

"Questo è un investimento importante in campo tecnologico - ha spiegato il Dg - e si aggiunge a tutti quelli realizzati nella Asl di Brindisi negli ultimi cinque anni. La nuova risonanza magnetica sostituisce quella vecchia, ferma da mesi perché obsoleta. La sostituzione di una risonanza non è un intervento semplice perché non è limitato all'acquisto del macchinario ma richiede una serie di lavori. Vogliamo dotare l'ospedale Perrino di attrezzature nuove ed efficienti e puntiamo adesso a completare l'opera di rinnovamento tecnologico dell'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana".

“Questa risonanza - ha aggiunto Gigliobianco - arricchisce il parco macchine del Perrino. È un investimento di alto profilo che rientra in una programmazione ben più ampia della Asl di Brindisi". Gigliobianco ha sottolineato "non solo l'aspetto tecnologico ma anche quello della professionalità degli operatori. Sappiamo che il loro numero non è sufficiente: la carenza di professionisti è un problema a livello nazionale, ma proseguiamo nella nostra attività di ricerca del personale per rispondere a tutte le esigenze degli utenti".

La Radiologia dell'ospedale Perrino ha sempre potuto contare su apparecchiature di ultima generazione che l'hanno fatta diventare un centro di riferimento a livello regionale. “Siamo orgogliosi della nuova risonanza - ha affermato Muscogiuri - che migliorerà l'offerta che l'azienda già garantisce ai pazienti ricoverati e a quelli esterni. Per aumentare il comfort di chi sarà sottoposto agli esami si è pensato anche di attrezzare le sale con elementi di musicoterapia e cromoterapia”.

Trinchera ha messo in evidenza l'aspetto dell'accoglienza riservata ai pazienti “con gli ambienti rinnovati e con l'attenzione agli sfondi, dettagli che vengono incontro anche dal punto di vista psicologico agli utenti che arrivano in questa struttura”.

Per tutto il team della risonanza questa è una nuova sfida: “Siamo contenti di poterla cogliere – ha concluso Antonio Serinelli, tecnico sanitario di radiologia medica - per offrire migliori prestazioni al nostro territorio”.

Si è svolta in questi giorni la verifica degli standard ottenuti dalla riserva di Torre Guaceto nell’ambito delle azioni previste dalla Carta europea per il turismo sostenibile. Il controllo del quinquennio eseguito da Europarc è stato superato. Ora si pensa alla fase due della CETS: la certificazione delle strutture ricettive. 

Sono stati giorni densi di impegni. La verificatrice giunta a Torre Guaceto per capire se il Consorzio di Gestione dell’area protetta e gli operatori del territorio avessero portato a termine le attività previste in sede di certificazione, ha incontrato numerosi partner dell’Amp. 
Rappresentanti di ciascuna categoria, dalla ristorazione, all’ospitalità, passando per l’associazionismo, hanno raccontato gli interventi realizzati nel parco negli ultimi cinque anni, annunciato le azioni che porteranno a termine nel prossimo quinquennio ed esposto il proprio punto di vista circa i campi di intervento per un costante miglioramento della sostenibilità e dell’accoglienza sul territorio. 
Piccolo passo indietro, Torre Guaceto è meta certificata CETS dal 2016, anno nel quale Europarc riconobbe il valore della governance dell’area protetta non solo sul fronte della tutela ambientale, ma anche dell’accoglienza turistica. 
Obbiettivo principale della CETS è il rafforzamento dell’alleanza tra le riserve e gli stakeholders del territorio affinché, facendo rete, non solo il parco sia sempre maggiormente tutelato, ma l’intero territorio di pertinenza sia in grado di offrire ai turisti che giungono sul posto per visitare l’area protetta servizi ed esperienze di qualità, in linea con gli standard dei parchi. 
La CETS prevede che ciascun operatore sia attore protagonista del processo per l’aumento dell’attrattività del territorio e la sua evoluzione sostenibile. L’area di pertinenza della CETS di Torre Guaceto vede coinvolti i comuni di Brindisi, Carovigno e San Vito dei Normanni, rappresentati nell’ambito della verifica dagli amministratori locali per quanto attiene al livello istituzionale. 
Torre Guaceto è arrivata al rinnovo della CETS fase uno, certificazione del parco, pur essendo fortemente limitata dalle restrizioni dovute all’emergenza covid e, quindi, potendosi confrontare con i membri del forum, solo in modalità online. A conclusione dei controlli, la verificatrice Europarc ha confermato la certificazione CETS, ma ora il Consorzio non si ferma, sono già partite le attività che porteranno la riserva alla fase due della Carta, grazie alla quale sarà possibile certificare le strutture ricettive che rispettano gli standard del parco in tema di sostenibilità ambientale, energetica e sociale. 
“In questi giorni insieme alla referente di Europarc - ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Torre Guaceto, ho avuto modo di constatare di persona il grande senso di comunità, coesa e consapevole, che accomuna centinaia tra rappresentanti istituzionali, operatori e associazioni del territorio di nostra competenza sul fronte del turismo sostenibile. Torre Guaceto ha saputo costruire insieme a loro, negli anni, un processo virtuoso, inarrestabile, fatto di grande sensibilità verso i temi ambientali e di desiderio di creare insieme attività di sviluppo territoriale, sostenibile e innovativo. Abbiamo davanti nuove sfide su questi temi, ma le premesse e le alleanze sono solide e le aspettative ben calibrate verso il futuro.”

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L’analisi della spesa farmaceutica è tornata all’attenzione dei lavori delle Commissioni bilancio e sanità in seduta congiunta, presieduta da Fabiano Amati e Mauro Vizzino.
Dopo la disamina dei dati illustrati la volta precedente, oggi è stata l’occasione per approfondire alcuni aspetti. Pertanto, sono stati rivolti dei quesiti ai dirigenti delle Sezioni finanza e controllo in sanità e della spesa farmaceutica. 
In particolare, il presidente Amati ha richiamato all’attenzione diversi punti. Uno fra questi il  meccanismo del pay back e quindi la restituzione della somma sforata (nell’anno 2020 oltre 264 milioni di euro) rispetto al tetto di 529 milioni, che sembra debba essere ripianata per il 50 per cento a valere del bilancio autonomo e la parte restante da parte delle case farmaceutiche. Altro punto, il peso che ha il recupero del tetto sforato sul riparto del fondo nazionale con riferimento all’anno specifico e se ha conseguenze in riferimento al processo di riparto storico. La richiesta di poter usufruire dei dati aggiornati sulla spesa diretta per singola Azienda o Istituto di ricerca, e quindi un monitoraggio costante della spesa.
Dalle risposte ricevute si evince che lo sbilancio pesa sull’intero sistema sanitario, che non vi è alcun obbligo di recupero sul bilancio autonomo e che non c’è correlazione con il fondo sanitario.   
La disponibilità dei dati è assicurata dai cruscotti di monitoraggio che vengono aggiornati costantemente e ritenuti tra i più avanzati a livello nazionale. Ma per poter visionare i dati relativi alle singole Aziende è opportuno migliorare il sistema di monitoraggio, ampliandolo e rivolgendo un richiamo ai direttori generali a rispettare gli obblighi a cui sono tenuti per l’immissione dei dati. 
A tal proposito il consigliere Ignazio Zullo ha evidenziato che viene meno un ingranaggio importante, che è la struttura del controllo di gestione, utile per il raggiungimento degli obiettivi. Per Zullo, da parte della politica ci deve essere una maggiore attenzione al vero funzionamento del controllo di gestione. 

Altro argomento oggetto di audizione ha riguardato l’aggiornamento degli interventi dell’ultimo stralcio di programma (delibere CIPE 97-98/2008 e CIPE 51/2019). Nel merito sono intervenute la dirigente del Servizio sistemi informativi e tecnologie e la responsabile dell’area epidemiologica dell’Aress, le quali hanno spiegato che è stata aggiornata la parte dei dati demografici ed epidemiologici, qualche ritardo si è avuto per la mobilità passiva, si conta di chiudere il lavoro fra venti giorni per la trasmissione del nuovo piano programmatico di 161 milioni per 17 interventi complessivi, le cui elaborazioni sono state completate.   

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Puglia polo d’eccellenza per la Nautica Sostenibile. L’appello lanciato dall’iniziativa Assonautica allo SNIM di Brindisi.

Il Salone Nautico di Puglia dello SNIM di Brindisi consacra se mai ce ne fosse bisogno una tendenza sempre più indispensabile.
Se la Puglia pensa di crescere anche dal punto di vista turistico deve cominciare a ragionare sulla navigazione elettrica.
Di “Propulsione Nautica Sostenibile: fuel cell, elettrico e soluzioni ibride. La Puglia come polo di eccellenza per lo sviluppo e la produzione” si è parlato, infatti, nell’incontro promosso da Assonautica Terre di Brindisi, all’intterno dello SNIM, e a cui hanno partecipato Giuseppe Danese, presidente di Assonautica e vice presidente vicario di Confindustria Brindisi, il presidente di Cetma, Francesco Saponaro, il capo dipartimento di UniSalento, Antonio Ficarella, Calogero Casilli, responsabile di Puglia Ora Zero e il ceo di Labruna srl, Massimo Labruna.
A quest’ultimo il compito di parlare di propulsione green partendo proprio dai poli d’eccellenza rappresentanti dalle aziende pugliesi.
“la Puglia può giocare un grande ruolo sulla mobilità nautica elettrica, con la visione di una nautica sostenibile a tutto tondo – ha detto Labruna che in Confindustria Bari ricopre anche il ruolo di responsabile della blue economy – e se vogliamo rispettare davvero l’ambiente non possiamo limitarci ad una visione con elettrificazione con i pacchi batteria, ma alzare l’asticella producendo idrogeno da fonti energetiche rinnovabili. Questa è la vera sfida, insieme alla creazione di e-porti pugliesi in cui l’energia di ricarica venga prodotta da rinnovabili, come le boe che sfruttano la forza cinetica del moto ondoso per produrre energia elettrica.
C’è poi il fattore produttivo e occupazionale vero e proprio.
La Fabbrica Isotta Fraschini di Bari è stata designata da Fincantieri come polo strategico per l’idrogeno – ha sostenuto Massimo Labruna – si tratta di crederci veramente e creare una filiera che faccia della Puglia un polo d’eccellenza in cui si sviluppano progettualità e cantieristica.

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Nota dell’on Mauro D’Attis di Forza Italia e dell’on Giovanni Luca Aresta del Movimento 5 Stelle.

 “Sulle conseguenze occupazionali della crisi aziendale della DCM a Brindisi non ci fermiamo: oggi, abbiamo depositato un ordine del giorno alla Camera per impegnare il Governo a valutare l’opportunità di prorogare gli ammortizzatori sociali per i 74 dipendenti impiegati nell’impresa aerospaziale. Nei giorni scorsi, come si ricorderà, abbiamo scritto al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per sottoporgli la questione che potrebbe avere delle ricadute socio-economiche gravissime per la terra di Brindisi. Nelle more dell’entrata in vigore del DL Crisi d’impresa e giustizia, dobbiamo dare delle risposte ai lavoratori, fortemente preoccupati per il loro futuro. Il trattamento straordinario di integrazione salariale, a cui sono stati ammessi a febbraio 2020, scadrà il prossimo 26 aprile: da questa data, potrebbero non percepire più alcun sussidio. Per questo, stiamo procedendo giorno per giorno per accendere i riflettori sulla crisi DCM e trovare una soluzione: nella fattispecie, stiamo avviando ogni iniziativa utile alla proroga di un ulteriore anno degli ammortizzatori sociali. Ci auguriamo che l’ordine del giorno venga approvato e che si possa concretamente portare a segno, con spirito di unità e collaborazione, un importante risultato per la tenuta sociale del territorio brindisino”.

Dati del giorno: 18 ottobre 2021

42
Nuovi casi
14.769
Test giornalieri
0
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 15
Provincia di Bat: 0
Provincia di Brindisi: 0
Provincia di Foggia: 14
Provincia di Lecce: 12
Provincia di Taranto: 1
Residenti fuori regione: 0
Provincia in definizione: 0
2.123
Persone attualmente positive
129
Persone ricoverate in area non critica
18
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

270.475
Casi totali
3.926.476
Test eseguiti
261.536
Persone guarite
6.816
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 99.055
Provincia di Bat: 28.293
Provincia di Brindisi: 21.421
Provincia di Foggia: 47.657
Provincia di Lecce: 31.510
Provincia di Taranto: 41.059
Residenti fuori regione: 996
Provincia in definizione: 484

Prosegue il ciclo di incontri conoscitivi del Presidente di ANCE Brindisi, Angelo Contessa che, già nel suo programma elettorale aveva evidenziato l’importanza di aprire una nuova stagione di dialogo con tutti gli stakeholder locali.

Obiettivo del numero uno dei Costruttori Edili brindisini, infatti, è quello di avviare una collaborazione fattiva orientata alla crescita e allo sviluppo del territorio.

E proprio con queste premesse si è svolto l’incontro con il nuovo Direttore dello Spesal, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro, Nicola Dipalma.

Nel corso della riunione, che ha avuto un taglio particolarmente operativo, si è discusso della possibilità di implementare un sistema di monitoraggio e di confronto tra Enti, basato sullo scambio di informazioni, dati e notifiche preliminari, finalizzato a contrastare lavoro nero dumping. I fenomeni di elusione contrattuale, infatti, minano gravemente le garanzie di sicurezza e tutela per i lavoratori e per le imprese, oltre a distorcere l’equilibrio del mercato.

L’ ipotesi di lavoro si inserisce nel percorso tracciato con l’approvazione del Protocollo d’intesa unitario sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, promosso dalla Prefettura di Brindisi e che, all’interno dell’allegato dedicato al settore edile, prevede già l’attivazione di un apposito scambio di informazioni circa il rilascio dei titoli abilitativi (compresa l’edilizia libera), allegando il DURC e la dichiarazione dell’organico medio annuo.

In tal senso l’ANCE può avvalersi del supporto operativo degli Enti Bilaterali – quindi in piena sinergia con le Organizzazioni Sindacali - e, in particolare, della Cassa Edile.

Durante l’incontro, inoltre, è stata più volte evidenziata la necessità di divulgare la cultura della sicurezza, partendo dalle scuole di primo grado, dai bambini, con l’auspicio che un domani, quando saranno adulti e si affacceranno al mondo del lavoro, faranno tesoro degli insegnamenti ricevuti.  

“Ho riscontrato ampia disponibilità da parte del Direttore Dipalma – ha dichiarato il Presidente Contessa a margine della riunione – e sono sempre più convinto che l’interlocuzione e la collaborazione tra i vari attori del territorio possa davvero rappresentare l’uovo di Colombo per contrastare l’illegalità e favorire la tutela dei lavoratori e delle imprese sane”.

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Questa notte nuova scorribanda di balordi nel centro storico di Mesagne. A essere "visitati" sono stati due ristoranti presenti in via Geofilo. Anche qui il copione è sempre lo stesso degli altri episodi: scardinata la porta d'ingresso e trafugati gli spiccioli presenti nella cassa. In uno dei due ristoranti i malviventi sono stati ripresi dalle telecamere di video sorveglianza. Pertanto la polizia in queste ore sta indagando per dare un volto ai ladri. 

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Il Sindacato Cobas ha incontrato la settimana scorsa il Consorzio Colser, che in seguito alla aggiudicazione di una gara Consip da parte della Regione Puglia, assumerà  a partire dal 1 Novembre 270 dipendenti.

164 lavoratori/trici saranno presi dalla graduatoria dei precari Sanitaservice , 88 saranno gli OSS precari ASL che non sono riusciti a superare i 24 mesi sufficienti ad essere assunti presso la società sanitaria, 18  lavoratori  Sanitaservice rimarranno per loro scelta alle pulizie passando quindi al Consorzio.

In questi giorni riunione definitiva per dare corso a tutte le attività occorrenti al passaggio.

Il Consorzio Colser  ha dichiarato di assumere a 36 ore il personale a tempo determinato, così come riportato negli elenchi,  ma il Cobas si è fortemente opposto chiedendo che il nuovo contratto nazionale di lavoro a cui faranno riferimento prevede le 40 ore.

Su questo discuteremo nel prossimo incontro che si svolgerà  martedi  di questa settimana.

Il Cobas è contento perchè ha raggiunto da una parte  l’obiettivo  di non far uscire da Sanitaservice i lavoratori delle pulizie che per decisioni della Regione Puglia ed ASL locale passeranno ad altre attività.

Dall’altra dall’avviso pubblico che come Cobas costruimmo insieme alla Regione Puglia per la stabilizzazione di 54 precari furono prese le centinaia di persone per il periodo Covid 19 che la stessa Regione ha voluto premiare facendoli di fatto assumere dalla ditta, così come sta facendo per gli Oss rimasti a casa senza lavoro.

Brindisi 18.10.2021

Per il Cobas Roberto Aprile

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