Redazione
Facciamo il punto su Santa Teresa e BMS
Il Sindacato Cobas dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori/trici di Santa Teresa e Brindisi Multiservizi con prossime iniziative di protesta nei confronti delle società , del Comune di Brindisi, della Provincia di Brindisi, perché fortemente preoccupati dello stato di salute delle due società in house .
Le maggiori preoccupazioni provengono dallo stato di salute della Santa Teresa che sono state per noi confermate nella riunione di mercoledì scorso svoltasi nella sede della società, per una contrattazione di secondo livello che portiamo avanti da anni.
Nella sua esposizione l’amministratore della Santa Teresa , Giuseppe Marchionna , ci ha spiegato che la società è disponibile a miglioramenti per i lavoratori , come ad esempio cancellare i part time esistenti ed una livellazione salariale a partire dal 1 gennaio 2022, ma solo ad una condizione che è quella che i conti della società a fine 2021 devono risultare in positivo.
Questa condizione , secondo noi , è difficilmente realizzabile perché allo stato attuale la società è sotto di 250.000 euro e la possibilità di recupero fino a fine anno ci sembra difficile da realizzare, nonostante continui ad affidare a ditte esterne numerosi lavori.
Ci sembra quasi impossibile recuperare questo deficit visto che ancora non si sono firmati i contratti per gli immobili da gennaio ad adesso e quelli per il verde solo pochi mesi fa, procurando di fatto un danno enorme alla società e ai lavoratori.
Rischia quindi di saltare il banco a fine anno alla Santa Teresa !!!
L’impegno contenuto nel piano industriale presentato dalla società prevede assolutamente che a fine 2021 il bilancio deve essere assolutamente positivo.
Solo di fronte a questo impegno della Santa Teresa la Provincia di Brindisi ripianò lo scorso anno il deficit di quasi 2 milioni di euro dovuto alle spese per la cassa integrazione degli anni scorsi; l’assenza di lavoro era dovuta a difficoltà economiche dello stesso ente.
In caso di bilancio negativo a fine anno della Santa Teresa non resta quindi che consegnare i libri contabili in tribunale per un eventuale fallimento della stessa società.
Per quanto riguarda la Brindisi Multiservizi è da mesi iniziato un confronto a carte scoperte con l’Assessore al Bilancio, Francesco Saponaro .
L’assessore ci ha riferito che unitamente alla Amministrazione si sta cercando di costruire una soluzione definitiva per stipendi , attività da realizzare, funzionamento della macchina burocratica comunale, verifica delle capacità tecniche e lavorative di BMS .
Insomma , un bel da fare a cui si sta mettendo finalmente mano per risolvere problemi che denunciamo da anni ma mai risolti.
L’Assessore ci ha confermato che questo mese gli stipendi saranno regolarmente pagati, cercando di risolvere a monte i problemi legati al pagamento delle fatture che BMS presenta al Comune di Brindisi,
Siamo stati molto franchi con l’assessore e gli abbiamo detto di aver fiducia nella sua persona , ma questo non ci basta perché vediamo nuvole piene di pioggia all’orizzonte.
Procederemo ad una verifica nei prossimi giorni per verificare la bontà delle azioni intraprese dall’amministrazione.
Per il Cobas Roberto Aprile
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La Polizia Postale, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti che si celebra il 5 ottobre e in concomitanza della Festa dei Nonni, ha organizzato workshop sul tema della sicurezza online nelle scuole elementari sul territorio nazionale.
Gli Operatori della Polizia Postale incontreranno oltre 50mila bambini ai quali verrà regalato il libro “Interland: avventure digitali - in viaggio col nonno alla scoperta del Web”. Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie per aiutarli ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web, edito da Gribaudo, è stato realizzato dalla Polizia Postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli.
Al centro del dibattito con gli specialisti della Polizia Postale, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l'aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali” per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza.
I protagonisti del libro sono nonno Agenore e i suoi due nipotini, Davide e Matilde, che, in occasione del compleanno del nonno, compiono un viaggio attraverso i “quattro Regni di Interland”, alla ricerca di un regalo nascosto.
Nel corso del viaggio, i protagonisti dovranno affrontare alcune sfide - haters, phishing, incidenti legati alla privacy online, etc., le stesse che tutti noi affrontiamo ogni giorno sul Web - con insegnamenti e consigli.
L’obiettivo delle attività è insegnare ai bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, che nel periodo dell’emergenza Covid-19 sono stati sempre più esposti in solitudine sulla rete internet e vittime di reato, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.
La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è assolutamente determinante.
Un impegno avvalorato anche dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online.
L’avvento della pandemia ha di fatto bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci: per riempire i lunghissimi pomeriggi chiusi in casa, per compensare la mancanza di contatti con i coetanei e i familiari, sono numerosissimi i bambini che hanno acquisito, in pochi mesi, una dimestichezza maggiore all’uso di tablet e smartphone, in un’età in cui, in passato, la biciletta e la palla erano le principali fonti di attrazione.
I bambini più piccoli che approcciano la rete sono attratti dai giochi online, si muovono sui socialnetwork ma rivelano la loro forte fragilità per inesperienza, per immaturità cognitiva ed emotiva, e per una profonda suggestionabilità che li espone, inevitabilmente, al rischio di essere vittime di cyberbullismo e ancor più di adescamento online.
Emerge che molti dei genitori si sono detti preoccupati della sicurezza online dei propri figli, e due su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli.
Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network, insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online.
Inoltre, molti dei genitori italiani hanno dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro PC o su quello della famiglia, risposte a email di phishing, episodi di smishing (SMS) e violazioni dei profili social.
In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, la paura che possano essere convinti con l'inganno a incontrare malintenzionati e che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie.
Iniziative come la giornata mondiale dedicata agli insegnanti, ormai celebrata in tutto il mondo, sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori a un uso sicuro, consapevole e responsabile del web.
Nella Regione Puglia le scuole coinvolte nell’iniziativa sono: l’I.C. “Don Milani” di Bari, l’I.C.S. “Da Feltre Zingarelli” di Foggia, l’I.C. “Tuturano-Paradiso”-Scuola Primaria “Sandro Pertini” di Brindisi, l’I.C. “XXV Luglio” di Taranto, l’I.S. 2° Circolo “E. De Amicis” di Lecce, che accoglieranno personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni nella giornata del 05 ottobre, per un’occasione di condivisione e di approfondimento di tematiche quanto mai urgenti e attuali.
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CRESCE FORBICE PREZZI DA CAMPO A TAVOLA
Nel carrello della spesa cala solo il prezzo della frutta fresca che fa segnare una riduzione del 2,5% in netta controtendenza rispetto all’andamento generale, un calo che pesa anche sui compensi riconosciuti agli agricoltori che in molti casi hanno subito pesanti danni a causa del clima pazzo del 2021. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia che denuncia una forbice dei prezzi dal campo ai banchi di vendita che si è ulteriormente allargata del 367% per le zucchine, del 267% per le melanzane, del 92% per i peperoni, del 329% per le carote, fino al 185% dal campo alla tavola per i finocchi.
“E’ deflazione nei campi dove agli agricoltori si vedono pagare dall’ortofrutta all’olio oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per colpa delle distorsioni lungo la filiera che provoca pesanti squilibri, mentre i consumatori pagano i peperoni 3 euro al chilo le carote e le cicorie, a 2,80 euro al chilogrammo le zucchine, fino a 2,85 euro al chilo i finocchi, prezzi che triplicano dal campo alla tavola. È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, minacciato e indebolito dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Serve una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Una situazione che – evidenzia la Coldiretti regionale - sta creando difficoltà a molte imprese per la stangata sulla bolletta energetica che ha un effetto valanga, aumentando i costi di produzione della filiera agroalimentare. I rincari energetici si trasferiscono – sottolinea Coldiretti Puglia – sui costi nella catena del cibo come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto. A questi si aggiungono peraltro i rincari dei prezzi dei carburanti, dalla benzina al gasolio – conclude Coldiretti Puglia – che rischiano di scatenare una tempesta perfetta per le tasche degli italiani in un Paese dove l’85% delle merci viaggia su strada e i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% su prodotti freschi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.
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Mesagne. Via Tito Speri piena di erbacce
Protestano alcuni residenti di via Tito Speri, a Mesagne, a causa delle tante erbacce presenti sul marciapiede. Situazione alquanto strana poiché questa via, su cui si affacciano abitazioni, il commissariato, negozi e una casa di riposo, sembraessere stata dimenticata poiché nelle altre strade attigue le erbacce sono state tolte. Un pòdi attenzione non guasterebbe.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 88 i casi positivi di cui 6 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 03 ottobre 2021
Dati complessivi
Morte di Benito Branca. Domani l'autopsia a Ostuni
Domani pomeriggio presso l’obitorio dell’ospedale di Ostuni sarà eseguita l’autopsia sul corpo dell’operaio, Benito Branca, rimasto vittima a Mesagne di un incidente sul lavoro. Il medico legale, Antonio Carusi, dovrà fornire al magistrato ulteriori elementi di indagini. Saranno presenti i periti tecnici delle parti. Intanto, la Procura ha nominato un consulente tecnico che dovrà periziare il cantiere edile dove è avvenuta la morte dell’uomo e relazionare sui risultati.
Subito dopo l’autopsia il corpo del Branca sarà consegnato alla famiglia per i funerali che, con molte probabilità, si svolgeranno martedì nella Basilica minore della Vergine del Monte Carmelo. Intanto, dopo le prime indagini la Procura della Repubblica di Brindisi ha emesso cinque avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati per la morte dell’operaio 41enne di Mesagne, Benito Branca, schiacciato dai detriti staccatasi da una pensilina sotto la quale stava lavorando al civico 40 di via Maiella. Il magistrato titolare dell’inchiesta, Alfredo Manca, della Procura di Brindisi, ha delegato la notifica degli atti alla polizia di stato. Si tratta del titolare dell’impresa edile appaltatrice dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, dei due proprietari dell’abitazione, dell’architetto progettista della ristrutturazione e dell’ingegnere che ha redatto i calcoli statici della struttura. I reati, al momento ipotizzati dal magistrato, sono l’omicidio colposo e l’inosservanza delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel frattempo il magistrato sta acquisendo gli atti di indagini affidati agli ispettori dello Spesal dell’Asl di Brindisi, alla polizia di stato, con il coordinamento della polizia locale titolare dell’indagine, per verificare se sono ipotizzabili altri reati. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, stanno emergendo delle situazioni da approfondire con le indagini relative alla gestione della ristrutturazione dell’immobile. Come, ad esempio, la tipologia del cantiere.
Cioè se si tratta di cantiere edile dove sono previste contemporaneamente più imprese esecutrici oppure di cantiere con una sola impresa esecutrice. Infine, se era stato attuato il Piano operativo di sicurezza, cioè il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige per la pianificazione in sicurezza delle proprie attività. Infine, è da ricordare che il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha proclamato il lutto cittadino in concomitanza con la celebrazione dei funerali di Benito Branca, con le bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali ed istituzionali.
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Mesagne. Gli investigatori sulle tracce dei ladri
Sono umiliate e incavolate diverse famiglie di Mesagne che negli ultimi giorni hanno visto le loro abitazioni messe a soqquadro dai ladri che hanno rubato gioielli e oggetti elettronici facilmente vendibili sul mercato nero. Soprattutto, i ladri stanno portando via la serenità delle famiglie. Ed in bilico c’è la sicurezza sociale di una città che si sta candidando a divenire “Capitale della Cultura 2024” e che non si può permettere assolutamente che tali episodi ingenerino allarme tra i mesagnesi e i vacanzieri. Le vittime, frustrate e umiliate, molto spesso preferiscono non affidare ai media questi fatti per pudore poiché sono stati violate nella loro privacy.
Altre volte, poche per la verità, denunciano questi fattacci affinché la città alzi la guardia su tali episodi e allerti le forze dell’ordine per denunciare ogni atteggiamento o situazione sospetta. “Vogliamo avvisare gli abitanti della zona di stare attenti perché ci sono ladri in giro che agiscono senza scrupoli”, hanno spiegato le ultime vittime di un furto studiato nei minimi particolari, in cui i ladri hanno stravolto letteralmente l’assetto dell’abitazione gettando nello sconforto i proprietari. L’ammontare complessivo del bottino è di circa 30 mila euro. Purtroppo, nessuno ha visto, nessuno ha sentito nulla. I ladri, una volta accertati che non c’era nessuno nell’appartamento, collocato tra via Monte Amiata e via Catania poiché erano andati al compleanno di un nipotino, sono entrati in casa dopo aver forzato l’ingresso e l’hanno messa letteralmente a soqquadro, ambiente dopo ambiente, sia al piano terra sia al primo piano.
Nell’immobile, infatti, vivono due famiglie. Addirittura hanno divelto la cassaforte con la fiamma ossidrica trafugando i gioielli di famiglia, ricordi dei genitori e avvenimenti, e gli euro custoditi per le emergenze. In questo furto c’è una potenziale certezza: i ladri sapevano bene come agire. La scoperta del furto è stata fatta dai proprietari che rientrati in casa l’hanno trovata stravolta. Immediata la richiesta di intervento ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Un altro tentativo di furto si era verificato il giorno prima in un’abitazione, di proprietà di un’insegnante in pensione, ubicata nei pressi della chiesa di San Pio da Pietrelcina. La signora era assente per qualche giorno, poiché si era recata dai figli a Milano. I ladri sono entrati in casa dopo aver forzato l’ingresso, ma poi, forse disturbati da qualcosa, sono fuggiti non toccando nulla. Sulle tracce dei ladri ci sono gli investigatori che hanno acquisito le immegini delle telecamere di video sorveglianza delle due zone in cui sono avvenuti i furti. Resta basilare, in ogni modo, la collaborazione dei cittadini.
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Dellinoci: Un museo e un trenino per far rivivere la stazione ferroviaria di Mesagne
Un “Museo della civiltà contadina”, da collocare nello stabile della stazione ferroviaria, e un trenino, da far viaggiare sul vecchio tracciato ferroviario che unisce la stazione di Mesagne alla polveriera della Marina militare, è la proposta dell’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Mesagne, con l’amministrazione Incalza, Giovanni Dellinoci, da inserire nell’ampia programmazione delle iniziative di “Mesagne 2024: investire in Cultura”. “All’epoca inserimmo nel programma triennale delle opere pubbliche la “Riqualificazione della vecchia linea ferroviaria Mesagne-Polveriera”, in contrada Epifani; il progetto, che non si fece in tempo a istruire perché l’Amministrazione nel frattempo venne sfiduciata, nasceva da diverse considerazioni di ordine morale e pubblico e, se attuato, avrebbe avuto finalità storico-didattiche importanti”, ha spiegato Giovanni Dellinoci.
Nella sua realizzazione il progetto doveva coinvolgere anche gli immobili della stazione ferroviaria di Mesagne, allora già dismessi. “Sapevamo che non sarebbe stato semplice, perché in quel periodo i rapporti con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. non erano dei migliori a causa delle problematiche legate alla chiusura di alcuni passaggi a livello, però eravamo determinati a trovare una soluzione diplomatica valida con ricadute positive per l’intera comunità”.
L’ex amministratore ha, quindi, continuato: “Eravamo convinti che infrastrutture così importanti non potevano essere lasciate in stato di abbandono, a decadere e regredire, anche se a volere questa situazione non era il Comune di Mesagne, ma lo stesso “Stato”. Si sentiva forte il dovere di fare qualcosa per farli ritornare in “vita” anche se con finalità diverse, sempre al servizio della pubblica utilità e coinvolgendo nel progetto gli organi statali interessati, in questo caso i ministeri dei Trasporti e della Difesa”. L’idea era quella di creare nei locali dismessi della stazione un museo, possibilmente storico-didattico, che parlasse di Mesagne e del suo territorio. “Immaginavamo scolaresche di ragazzi, e non solo, venire in visita al museo e dopo prendere il “Vecchio Treno del museo”, magari una “littorina” storica messa a disposizione da Trenitalia, fermo ad attenderli sul terzo binario della Stazione, che li avrebbe portati alla polveriera del ministero della Difesa, situata a pochi chilometri da Mesagne, lungo il suo percorso naturale.
Lì il treno sarebbe entrato in una zona dedicata al progetto, nei modi e nei tempi che il ministero avrebbe ritenuto più idonei, e i responsabili del presidio avrebbero rappresentato ai visitatori i principi costituzionali fondanti della nostra Repubblica con materiale storico in loro dotazione”.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 138 i casi positivi, di cui 8 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 02 ottobre 2021
Dati complessivi
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ENEL, AGGIUDICATO A BRINDISI IL CONCORSO PER LA PROGETTAZIONE DEL POLO ENERGETICO DEL FUTURO
Un passo in avanti per la nuova vita della centrale Enel di Brindisi, dove si è appena concluso il concorso nell’ambito del progetto “I nuovi spazi dell’energia”: quattro gare rivolte a architetti e designer lanciate da Enel a luglio 2020 per il design di altrettanti nuovi poli energetici innovativi nei siti interessati dalla dismissione di impianti a carbone in Italia entro il 2025. Al concorso, per il quale si è registrata grande partecipazione di giovani talenti, hanno aderito diversi partecipanti tra studi di architettura e professionisti. I progetti proposti sono stati valutati sulla base dei criteri e principi del bando da una commissione formata da rappresentanti di Regione Puglia, Università del Salento, Comune di Brindisi ed Enel.
La commissione valutatrice del concorso architettonico di Brindisi ha visto coinvolti Alberto La Tegola, professore dell’Università del Salento, Maria Antonietta Aiello, Prorettrice dell’Università del Salento, Carmela Iadaresta, Dirigente Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione E Lavoro - Sezione Infrastrutture Energetiche E Digitali – della Regione Puglia, Marina Carrozzo, Responsabile Settore Pianificazione e Gestione del territorio del Comune di Brindisi e rappresentanti di Enel.
Il primo premio è stato assegnato al progetto “Nuova torre dei venti” dell’architetto Marina Gousia per la migliore proposta rispetto all’obiettivo del concorso: dar vita ad un nuovo polo di ricerca, dello sviluppo sostenibile, del tempo libero che si integri con l’ambiente circostante e di disegnare un’idea nuova di centrale.
Ai partecipanti è stato chiesto di presentare idee progettuali secondo principi di sostenibilità ed economia circolare, attraverso il riutilizzo delle strutture esistenti, che possano essere adattate alle diverse fasi di conversione degli impianti.
Il progetto prevede la riqualificazione del verde con la piantumazione di alberi e arbusti autoctoni che faranno da cornice a nuove attrezzature per lo sport e il tempo libero (vasche d’acqua, teatro all’aperto, etc) con percorsi di visita guidata. Le facciate della Centrale si trasformano in opere d'arte che producono energia rinnovabile dal sole e dal vento e che di notte diventeranno grandi luminarie tipiche della tradizione salentina. Anche la Torre sarà illuminata diventando un vero faro. Una piccola oasi naturale umida, attraversata da passerelle sospese, permetterà la fruibilità degli spazi.
Al vincitore verrà affidata la progettazione architettonica della propria proposta, la cui preparazione esecutiva e realizzazione procederà in parallelo all’iter autorizzativo dei vari progetti energetici previsti per il sito. Infatti il progetto, realizzato sugli scenari di sviluppo futuro, riguarda l’intera area di centrale e prevede la realizzazione di un nuovo polo che vedrà convergere nelle sue strutture il contributo della comunità, delle istituzioni e di Enel.
“La nostra visione del futuro dell’energia continua anche con questo progetto a voler dare nuove soluzioni sviluppate con i territori – spiega Luca Solfaroli Camillocci, Responsabile Power Generation Italia di Enel - Grazie al contributo di primari studi di architettura e con il coinvolgimento attivo del territorio, delle istituzioni e dell’Università proponiamo una nuova idea di centrale elettrica dotata delle tecnologie più innovative per apportare il nostro contributo al processo di transizione energetica che sta interessando in maniera significativa Brindisi e il suo territorio. Un luogo che sarà aperto alle comunità locali, uno spazio che potrà convivere in armonia con il paesaggio e l’ambiente circostante”.
La prorettrice dell’Università del Salento Maria Antonietta Aiello che ha partecipato alla commissione valutatrice, ha detto: “Questo concorso di progettazione indetto da Enel per la selezione di proposte per la valorizzazione architettonica e paesaggistica della Centrale di Brindisi - commenta Maria Antonietta Aiello, Prorettrice dell’Università del Salento e membro della commissione - ha dimostrato come, anche in questo campo, la collaborazione tra l'Università e il territorio che la ospita possa fornire ottimi risultati. Nella selezione dei progetti si è tenuto conto del design e dell'impatto visivo, del rapporto con il territorio, della sostenibilità sociale ed ambientale, della circolarità e del riutilizzo delle strutture. Questa esperienza, certamente positiva, potrà rappresentare un modello e un esempio da seguire anche in altri ambiti a vantaggio di tutti i cittadini e delle aziende coinvolte”.
I criteri di valutazione hanno riguardato la modularità e flessibilità del progetto in base alle diverse fasi di conversione dell’impianto; la fruibilità da parte della comunità; la valorizzazione del design e dell’impatto visivo; la sostenibilità sociale e ambientale delle proposte, con particolare attenzione alla circolarità e al riutilizzo di strutture ed infrastrutture esistenti; l’innovazione tecnologica; l’inserimento di nuove aree verdi.
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