Redazione
Covid - 19. Oggi 38 casi positivi in Puglia
Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 31 agosto 2020 in Puglia, sono stati registrati 1.974 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 38 casi positivi: 28 in provincia di Bari, 2 nella provincia BAT, 6 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 1 fuori regione.
NON sono stati registrati decessi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 305.020 test.
4.040 sono i pazienti guariti.
844 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.440, così suddivisi:
1.890 nella Provincia di Bari;
442 nella Provincia di Bat;
706 nella Provincia di Brindisi;
1.377 nella Provincia di Foggia;
670 nella Provincia di Lecce;
313 nella Provincia di Taranto;
39 attribuiti a residenti fuori regione;
3 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Matarrelli: emergenza sangue
EMERGENZA SANGUE
Denunciato per aver rubato un portafoglio ad un'anziano
I Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata il 9 agosto 2020 da un 72enne, pensionato di Sesto San Giovanni (MI), hanno denunciato in stato di libertà un 33enne di Cutrofiano (LE), per furto aggravato. In particolare, le indagini condotte mediante l’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, hanno permesso l’individuazione del responsabile che, lo scorso 8 agosto, all’interno di un tabacchino del luogo, ha asportato il portafogli di proprietà del denunciante, contenente 70 euro.
I consigli dell'enologo Giuseppe Battista sul Primitivo
Un ruolo importante per la produzione del Primitivo lo riveste l’esercito di enologi che dopo aver selezionato le uve in cantina iniziano le varie fasi di lavorazione per ottenere un prodotto di eccellete qualità. Il Primitivo, infatti, negli ultimi lustri sta riscuotendo un ottimo successo tra gli appassionai di questo particolare vino che si presenta con un colore rosso rubino intenso, quasi impenetrabile. Al naso sprigiona profumi di frutti scuri e spezie mentre all’assaggio è caldo, morbido, strutturato e di buona persistenza. Proprietà organolettiche che per essere sprigionate completamente hanno bisogno della professionalità degli enologi. Tra questi c’è Giuseppe Battista che è consulente in diverse cantine sociali delle province di Brindisi e Taranto.
Battista come si presenta l’annata vinicola 2020 relativa alle uve di Primitivo?
“E’ un’annata eterogenea poiché in alcune zone le uve sono sane mentre in altre sono state colpite da marciume e c’è la necessità di vendemmiarle subito affinché non si perda il prodotto. Insomma, è una fase, quest’ultima, di decadenza che va subito affrontata e risolta. Ecco perché in quest’ultimo caso la soluzione è intervenire subito, vendemmiando il prodotto danneggiato”.
Eppure nelle scorse settimane non sembrava esserci una certa urgenza nel vendemmiare subito le uve di Primitivo.
“E’ vero. Però in quest’ultimo mese di Agosto abbiamo avuto temperature molto alte con un sole cocente che ha abbacchiato i grappoli. Inoltre, i viticoltori che hanno defogliato le viti hanno esposto i grappoli a un sole molto forte. Infine, la conformazione del grappolo di Primitivo è così compatta che nelle viti, dove si sono registrati casi di marciume, hanno una percentuale di marcescenza maggiore proprio in virtù di questa loro particolare conformazione che favorisce gli attacchi di patogeni come la tignola”.
Per quanto riguarda la gradazione Babo su che livelli siamo?
“Difficile dirlo al momento. Anche qui bisogna fare una differenza tra zone in cui le uve sono eccellenti e altre zone dove ci sono dei vitigni che hanno sofferto, tra le altre cose, anche di un marcato stress idrico. In questo caso i viticoltori sono intervenuti con le irrigazioni di supporto, almeno nelle aziende in cui è presente un impianto idrico. Pertanto le gradazioni cambieranno da zona a zona”.
Con questo quadro non proprio roseo come si farà ad ottenere del Primitivo di qualità?
“Semplice: bisognerà selezionare le uve. Un lavoro di prevenzione che dovrà iniziare nelle aziende viticole e proseguire nelle cantine. Solo selezionando il prodotto si potranno ottenere dei vini di ottima qualità”.
Il Primitivo di Manduria, quindi, è un vino a tutto pasto poiché oltre agli abbinamenti classici con il ragù di carne, i salumi, le carni rosse e la cacciagione si sposa molto bene con la cucina tipica locale. Ad esempio lo si abbina favorevolmente con le orecchiette alle cime di rape oppure con formaggi stagionati come il caciocavallo o il cacioricotta. Infine, l’abbinamento audace, ma ben riuscito, è con il pasticciotto tipico leccese.
Al via la vendemmia del Primitivo
Dopo la vendemmia delle uve Chardonnay in provincia di Brindisi ha preso avvio quella della base spumante e da qualche ora anche la vendemmia del Primitivo Dop che si prospetta piuttosto incerta sia sotto l’aspetto qualitativo sia quantitativo a causa delle bizze metereologiche degli ultimi mesi. Anche se, per la verità, proprio nella nostra provincia il Primitivo è qualitativamente migliore di altre zone poiché interessato marginalmente dagli eventi atmosferici. In fibrillazione sono i viticoltori e le cantine sociali che in queste ore hanno predisposto macchine e tecnologie al fine di vendemmiare queste uve evitando uno stress termico che potrebbe danneggiarle irrimediabilmente. Ad accoglierle ci sarà un esercito di enologi pronti a produrre il migliore nettare di Bacco dell’annata 2020. Dunque, ha preso avvio anche in provincia di Brindisi la vendemmia del Primitivo piuttosto attesa giacché il vino che si produce da questi preziosi grappoli da qualche anno è particolarmente ricercato sui mercati internazionali. Negli ultimi anni, infatti, la produzione è aumentata in maniera significativa tanto da costringere la Regione Puglia, su proposta del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, di bloccare per i prossimi tre anni le richieste di nuovi impianti di vitigni destinati a produrre ill “Primitivo di Manduria Dop”. Infatti, la denominazione Primitivo di Manduria, Di origine protetta, è passata nelle ultime quattro campagne vitivinicole, cioè il 2016, 2017, 2018 e 2019, da 3460 a 4592 ettari, con un aumento di produzione di oltre il 30%. Un vino, dicevamo, particolarmente apprezzato dal mercato globale, tanto che nel 2019 ha fatto registrare un fatturato di 140 milioni di euro, che, se non regolamentato, potrebbe saturarsi e far crollare la richiesta proprio in virtù dell’aumento di produzione. Da qui la richiesta del Consorzio di dare una stretta ai nuovi impianti. In ogni modo, messi da parte gli sterili dati statistici resta la realtà dei viticoltori e cantine che si apprestano a lavorare il Primitivo Dop che, solo nel 2019, è stato prodotto in 23 milioni di bottiglie di cui il 70 per cento è finito sui mercati internazionali. “Le nostre uve di Primitivo sono sane e di buona gradazione – ha confessato Oronzo Pati, presidente delle Cantine di San Pancrazio Salentino – sono convinto che otterremo un’ottima resa e un’eccellente qualità di vino”. Intanto, la vendita delle uve di Primitivo ha superato la soglia psicologica dei 100 euro a quintale attestandosi intorno ai 120 euro. “Nella nostra zona il Primitivo, grazie al caldo del mese di Agosto, si è ripreso molto bene. Noi inizieremo a vendemmiarlo subito”, ha spiegato Emanuele Guglielmi, vice presidente della Cantina Riforma Fondiaria di Mesagne. Speranzoso anche Marco Pagano, patron dell’antica Cantina di Sandonaci. “La maturazione del Primitivo procede molto bene, le uve sono sane e siamo pronti per incantinarlo”. Infine, l’ammiraglia delle cantine brindisine, Cantine Due Palme di Cellino San Marco, inizierà oggi a vendemmiare il Primitivo. “Nella nostra zona il Primitivo Dop è abbastanza buono, ma nella zona del tarantino dove si produce il Primitivo Doc c’è del marciume a causa delle avversità atmosferiche dei mesi scorsi”, ha sottolineato Angelo Maci, presidente del sodalizio cellinese che ha un amore sviscerato per la sua terra. “Sotto le viti – ha aggiunto poeticamente il presidente - è terra rossa, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo con la sua alba fumosa.
È l'inizio di un nuovo giorno, la raccolta continua, i grappoli sani e maturi diventeranno nettare prezioso”. Infine, giorni fa presso la Cantina Due Palme si è svolta l’assemblea pre vendemmiale dei soci in cui il presidente Maci ha augurato a tutti i soci conferitori “di proseguire in un'eccellente vendemmia così come iniziata da lunedì 17 agosto con uve sane, raccolte in cassette che consentiranno di ottenere la produzione di grandi base spumante”.
Con i cambiamenti climatici arrivano le prime coltivazioni di avocado, mango e bacche di Goji Made in Puglia insieme a tante altre produzioni esotiche di largo consumo come le bacche di aronia e di Goji, le banane e il lime. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia sulla produzione di frutta tropicale, un fenomeno esploso per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima e destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole.
“Lo dimostra il fatto che si è passati da pochi ettari piantati con frutti tropicali ad oltre 150 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole italiane nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico che ha impedito alle imprese di agganciare la ripresa della domanda all’estero, con un crollo nell’ortofrutta fresca esportata nel 2019 dell’11% in quantità e del 7% in valore, rispetto all’anno precedente”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Originario della zona che dalle montagne centrali ed occidentali del Messico arriva fino alle coste del Pacifico dell’America Centrale – spiega Coldiretti Puglia - l’avocado è un frutto tropicale che ha trovato nel clima del sud Italia un perfetto habitat a cui adattarsi,
A Castellaneta sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. Le rosse bacche della Pianta di Goji spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie a sostanze nutritive – dice Coldiretti Puglia - che danno alle Bacche di Goji tali caratteristiche sono rilevate in grande quantità, molto di più che in altri vegetali per una dieta sana e naturale tanto che la Bacca prodotta dalla Pianta di Goji è centrale nell'alimentazione di molte zone dell'Asia orientale. Le bacche di aronia arrivano dall'America, ma ormai sono diffusissime nell'Est Europa – aggiunge Coldiretti Puglia - hanno numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto al loro elevato apporto di antiossidanti.
Il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente considerato che oltre sei consumatori su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l’Italia – precisa la Coldiretti – è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell’Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%).
Discariche di rifiuti a Mesagne. Da Bosco Colombo a Muro Tenente
La lotta all’abbandono dei rifiuti nelle campagne resta per la città di Mesagne un obiettivo primario da raggiungere per individuare e perseguire gli sporcaccioni che giornalmente abbandonano nell’agro centinaia di chili di rifiuti indifferenziati. Per arginare il fenomeno l’assessorato ha messo in campo un servizio saltuario di fototrappole che è effimero se si pensa che questi strumenti non possono essere sparsi dappertutto poiché hanno bisogno di particolari condizioni ambientali per essere installati. L’ultima operazione della polizia locale, contro questa particolare pratica incivile, risale al giugno scorso quando furono elevati 15 verbali contro altrettanti individui che avevano abbandonato nelle campagne i rifiuti. Poi non si è saputo più nulla mentre negli agri i rifiuti continuano a essere abbandonati. In questi giorni alcuni cittadini hanno denunciato la presenza di una discarica di rifiuti in contrada Bosco Colombo, a pochi metri da una fonte sorgiva di acqua utilizzata dagli agricoltori per irrigare i prodotti colturali che rivendono sulla piazza della città e che sono sicuramente a chilometro zero. Secondo le attuali norme in materia ambientale, come in questo caso, la responsabilità dell’abbandono dei rifiuti, quando non si è colti in flagranza, non può essere imputata a persone fisiche e quindi ai proprietari dei terreni che non possono essere chiamati a rispondere sull’abbandono dei rifiuti e alla bonifica dell’area. In questo caso l’operazione di rimozione dei rifiuti è di competenza dell’Amministrazione comunale che l’esegue a proprie spese. O meglio a spese di tutti i cittadini, attraverso la tassazione della tari, compresi quelli che hanno abbandonato tali rifiuti. Eppure basterebbe solo un po' di buona volontà e anziché scaricare i rifiuti in campagna si potrebbero conferire, in maniera completamente gratuita, presso l’ecocentro comunale che è aperto tutti i giorni, domenica compresa. In conclusione è giusto ricordare che lo scorso anno la città di Mesagne ha chiuso il ciclo della raccolta differenziata con una percentuale del 69,67 per cento. Se non ci fossero questi sporcaccioni che abbandonano l’immondizia in campagna e per strada la città potrebbe sicuramente ambire a traguardi ben più gratificanti facendola sentire un cenacolo di civiltà. Ma così non è per colpa di qualche incivile. Altre protesta per rifiuti abbandonati sono giunte dalla contrada di Muro Tenente.
Donazione di sangue con l'Avis
AVIS MESAGNE: DONAZIONE STRAORDINARIA DI SANGUE.
Covid - 19. Oggi 69 casi positivi in Puglia, di cui 1 a Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 30 agosto 2020 in Puglia, sono stati registrati 2.708 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 69 casi positivi: 41 in provincia di Bari, 8 nella provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 14 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto.
NON sono stati registrati decessi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 303.046 test.
4.029 sono i pazienti guariti.
817 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.402, così suddivisi:
1.862 nella Provincia di Bari;
440 nella Provincia di Bat;
706 nella Provincia di Brindisi;
1.371 nella Provincia di Foggia;
669 nella Provincia di Lecce;
313 nella Provincia di Taranto;
38 attribuiti a residenti fuori regione;
3 provincia non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 30.8.2020 è disponibile al link: undefined
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DICHIARAZIONI
Il Coordinamento epidemiologico della Regione Puglia comunica che grazie all’attività di screening avviata sui rientri dalla Sardegna oggi sono stati individuati 8 nuovi casi positivi sul territorio regionale. L’attività prosegue.
Dichiarazione del DG della ASL BA, Antonio Sanguedolce:
“Il bollettino epidemiologico di oggi rileva 41 casi di positività al SARS-CoV-2 in provincia di Bari , per la maggior parte riferiti a soggetti sintomatici, contatti stretti di positivi già individuati in precedenza e rientri da fuori regione. Nel dettaglio si tratta di 17 casi con sintomi che sono stati presi in carico dai pronto soccorso dei nostri ospedali su cui ci sono indagini in corso, 16 casi riscontrati nella attività di contact tracing del nostro dipartimento di prevenzione, 4 rientri dalla Sardegna, 1 rientro dalla Sicilia, 1 dalla Grecia e due pazienti sottoposti a tampone come da protocollo prima di eseguire una prestazione sanitaria”.
Dichiarazione del DG della Asl BAT, Alessandro Delle Donne:
“Sono 8 i casi registrati oggi nella provincia Bat: 4 sono rientrati dalla Sardegna, 1 dalla Bulgaria, 1 un militare di rientro, 1 è tra i contatti diretti di un caso positivo dei giorni scorsi mentre su un altro sono in corso le indagini. Degli 8 casi di oggi solo 1 è sintomatico”.
Dichiarazione del Dg Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone:
"L'unico caso registrato oggi riguarda una persona che ha manifestato sintomi compatibili con il Coronavirus ed è stata sottoposta a tampone. Si trova in isolamento fiduciario ed è in corso la ricostruzione della rete di contatti".
Dichiarazione del Dg Asl Le Rodolfo Rollo:
“Il caso registrato oggi dal nostro Dipartimento di prevenzione riguarda un residente in provincia di Lecce rientrato da Malta”.
Dichiarazione del Dg della Asl Foggia, Vito Piazzolla:
“In data odierna sono stati registrati in provincia di Foggia 14 nuove positività al Covid19. Si tratta di 4 cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale; 6 persone di rientro dalla Campania; 2 persone sintomatiche, individuate grazie alla segnalazione dei medici di medicina generale; 2 persone individuate durante l'attività di screening. Il servizio di Igiene aziendale sta ricostruendo le catene di contagio per disporre la sorveglianza attiva volontaria. Invitiamo i cittadini a seguire rigorosamente le norme di prevenzione come: uso della mascherina, lavaggio mani e distanziamento sociale”.
Dichiarazione del DG della Asl Taranto, Stefano Rossi:
“I casi registrati in provincia di Taranto sono da ricondurre a contatti con casi covid già individuati e a un piccolo focolaio presente in località periferica balneare. Grazie al lavoro di “contact tracing” meticoloso e scrupoloso degli specialisti del dipartimento di prevenzione sono al lavoro per circoscrivere la catena dei contagi. Ancora una volta il suggerimento è protezione e salvaguardia propria e degli altri nelle relazioni private e professionali, adottare le dovute precauzioni, attenendosi alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie locali”.