Redazione

Arrivano oltre 29 milioni di euro al settore vitivinicolo in Puglia, in una annata da dimenticare per la vendemmia che paga il conto degli eventi estremi e degli attacchi di peronospora che hanno caratterizzato il 2023, per cui le quantità risultano crollate dal 30% fino al 90% in alcuni areali, mentre sono aumentati in misura esponenziale i costi di produzione. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione al Decreto del Masaf che ha ripartito le risorse da destinare alle Regioni per il sostegno del settore vitivinicolo.

“Le difficoltà legate all’aumento dei costi di produzione e ai costi dei finanziamenti stanno mettendo a rischio la spesa complessiva del sistema vitivinicolo in ambito Ocm”, afferma Alfonvo Casvallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che è necessario lavorare nella direzione di aumentare la flessibilità nella attribuzione e rendicontazione delle spese relative alla varie misure oltre che prevedere a livello nazionale e regionale meccanismi di overbooking per garantire la massima distribuzione delle risorse ed evitare che alla fine dell’anno finanziario siano restituite risorse al bilancio comunitario”, insiste Cavallo.

La contrazione dei volumi di vendita – insiste Coldiretti Puglia - sia sul mercato interno che su quelli esteri, la permanenza di prezzi di commercializzazione dei vini sfusi piuttosto bassi, a fronte del considerevole incremento dei costi di produzione, sta riducendo considerevolmente i margini aziendali, con il serio rischio non solo di mettere in difficoltà le imprese ma di avere una negativa forte ripercussione sui produttori.

“Servono misure per il riequilibrio del mercato come l’attivazione dello schedario vitivinicolo, quale strumento fondamentale conoscitivo delle produzioni regionali”, aggiunge Cavallo nel ribadire la necessità dell’applicazione “degli strumenti di gestione delle DO/IG quali la riduzione delle rese per ettaro delle produzioni a IGP della nostra Regione, l’eliminazione delle deroghe produttive per i vini comuni sopra le 30 Tn, la valutazione della fattibilità di ipotesi di sospensione della concessione delle autorizzazioni per nuovi impianti, ma anche la necessaria applicazione di una misura di distillazione, per alleggerire le attuali giacenze di magazzino e una possibile verifica di una misura per lo stoccaggio”, conclude il presidente Cavallo.

Intanto, sono salve migliaia di etichette per il vino Made in Italy fatto in Puglia  – aggiunge Coldiretti regionale - messe a rischio dalle nuove norme Ue, grazie alla firma del Decreto del Masaf che posticipa l'introduzione e l'applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo cosi l'utilizzo e l'esaurimento delle etichette già in magazzino.

La norma impone – spiega Coldiretti - l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali e inizialmente prevedeva che per gli ingredienti fosse utilizzato un codice QR accompagnato dalla lettera "I". A poche settimane dall’entrata in vigore, la Commissione ha deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo.

Un problema subito denunciato dalla Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie che hanno fatto segnare un aumento che ha raggiunto il 58% nell’arco di 18 mesi mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero dove per la prima volta dopo oltre un decennio sono calate le vendite in valore (-1%). Non a caso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.

Non si tratta peraltro della prima “grana” – ricorda Coldiretti –  causata al Vigneto Italia dalle politiche adottate dall’Unione Europea. Si va dalla scelta della Commissione di dare il via libera all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino decisa dall’Irlanda alla decisione della Ue di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol anche nei vini a denominazione di origine, dalla pratica dello zuccheraggio fino al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei Paesi dell’Est. Ma a pesare – conclude Coldiretti - sono anche i rischi legati alle richieste di riconoscimento di denominazioni che evocano le eccellenze Made in Italy.

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Saranno inaugurate lunedi prossimo 18 dicembre alle ore 10 altre due nuove sale operatorie al primo piano dell’istituto nazionale di gastroenterologia “S. de Bellis” di Castellana Grotte.

Alla cerimonia parteciperanno i vertici dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, l’onorevole Ubaldo Pagano e il Vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli, mons. Giuseppe Favale che officerà la benedizione delle strutture.

Queste altre due nuove sale operatorie, che si vanno ad aggiungere al blocco operatorio esistente al piano terra dotato di ogni tecnologia avanzata, compreso il robot, sono state realizzate negli ambienti dove era presente la ginecologia ed ostetricia. Così sono stati completati importanti spazi rimasti finora inutilizzati.

Con la ristrutturazione e l’aggiornamento dell’intera area potranno essere aumentati in modo significativo gli interventi di chirurgia addominale non oncologica ma anche e soprattutto gli interventi di chirurgia bariatrica che sta registrando una crescita esponenziale della sua attività.

Il Comune di Erchie impegna 200mila euro per la realizzazione di un canile sanitario. La giunta comunale ha approvato il progetto elaborato dall'architetto Egidio Caputo, mirando a creare un rifugio dedicato all'accoglienza dei cani vaganti recuperati nel territorio di Erchie. La struttura sorgerà sulla strada provinciale 66 alla periferia est del paese, su un terreno gentilmente donato da un residente a Roma. È stata una scelta sollecitata dall’assessore all’igiene, sanità e randagismo, Giuseppe Polito e pienamente condivisa da tutta la maggioranza. 

Il canile sanitario non sarà solo un luogo di ricovero, ma anche un centro dove i cani saranno anagrafati e sottoposti agli indispensabili interventi sanitari. Un punto chiave del progetto prevede che gli animali trascorrano sessanta giorni nel canile, periodo durante il quale potranno essere riscattati o affidati.

Allo scadere di questo termine, i cani che non hanno trovato adozione verranno trasferiti presso un rifugio, destinato al ricovero prolungato. Questo approccio non solo affronta l'annoso problema del randagismo, ma dimostra l'impegno dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pasquale Nicolì, nel garantire il benessere degli animali.

L'iniziativa si configura come una risposta concreta a una questione sociale delicata, e l'investimento significativo nel bilancio comunale riflette la volontà di affrontare e risolvere il problema lasciato per troppo tempo senza una soluzione.

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La pasta nello spazio si potrà condire con l’extravergine già testato per oltre sei mesi in orbita dove la gravità e i raggi cosmici non hanno avuto effetti sulla sua qualità. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al progetto 'Italian Space Food" che porterà la pasta italiana nello spazio per la prima volta sulla tavola degli astronauti della Iss con la missione Axiom 3 in partenza il 10 gennaio dalla Florida.

Una selezione di oli extravergini di oliva italiani, tra cui quelli della Puglia, ha lasciato la Terra a luglio 2022 per raggiungere l’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, grazie a una opportunità di volo dell’Agenzia Spaziale Italiana. I quattro oli extravergini spaziali selezionati sono prodotti italiani di altissima qualità e ottenuti ciascuno da una singola tipologia di olive, come la Coratina e la Carolea, in rappresentanza delle 533 varietà e che rendono unico il nostro Paese.

Un importante passo in avanti per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco dopo che – sottolinea la Coldiretti - anche l’olio extravergine di oliva potrebbe entrare stabilmente nella dieta degli astronauti grazie al fatto che le sue caratteristiche nutrizionali e salutistiche di pregio  sono rimaste inalterate secondo la sperimentazione sui campioni rientrati sulla Terra dalla Stazione Spaziale internazionale (Iss) all’inizio dell’anno, insieme all’astronauta Esa Samantha Cristoforetti, nell’ambito di un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e il Crea, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol.

Con il progetto “Evoo in Space: Extra-Virgin Olive Oil in Space (Evoos)” sono stati infatti analizzati gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva, nonché le sue eventuali ricadute applicative sul nostro pianeta, presso la sede di Rende del Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura del Crea. Dai dati preliminari ottenuti, è emerso infatti come lo speciale confezionamento in sacchetto protettivo sottovuoto, testato e correntemente permesso nelle missioni a bordo dell’ISS, impermeabile all’ossigeno e mantenuto sottovuoto, abbia consentito la conservazione dell’olio extra vergine di oliva almeno per i primi 6 mesi all’interno dell’ISS, assicurando un prodotto made in Italy di qualità, ancora ricco di biofenoli e tocoferoli.

Dallo spazio alla terra, la cucina all’italiana – conclude Coldiretti – è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore della ristorazione che raggiunge i 205 miliardi di euro e registra i maggiori livelli di penetrazione negli Usa, con il 33% del totale dei ristoranti, e in Brasile (28%), ma ottimi risultati si raggiungono anche in Francia (22%), Spagna (24%), India (24%), Germania (16%), Cina (14%), Corea del Sud (12%) e Regno Unito (11%) secondo l’analisi della Coldiretti sul Foodservice Market Monitor 2022 di Deloitte.

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«È arrivato Natale», ricordano alcune canzonette, ed assieme alle festività arrivano, puntuali, gli aumenti di beni e servizi a rendere più caro, più impegnativo e più difficile vivere le feste e le altre necessità di vita ad italiani e brindisini.

Secondo l’indagine di un autorevole Istituto diffusa in questi giorni l’aumento medio dei prezzi rispetto ad un anno fa sarebbe di oltre il 10%. Questo significa che stiamo spendendo 10 euro in più ogni 100 euro di spesa rispetto a solo dodici mesi addietro. Se la spesa è di mille euro si arriva a 100 euro in più rispetto all’anno scorso. 
È l’inflazione, un fenomeno non nuovo a cui si è sempre risposto aumentando proporzionalmente salari, stipendi e pensioni. Misure che da troppo tempo mancano, o sono adottate in modo non sufficiente, con la conseguenza che i prezzi aumentano a due cifre mentre lavoratori e pensionati possono contare solo sulle medesime entrate. Gioco-forza si devono ridurre acquisti e tenore di vita. Secondo la stessa Indagine «cresce del 7,2% rispetto al 2022 la percentuale di cittadini che non farà alcun regalo di Natale».
Il Sindacato non può stare a guardare: rivendicare che stipendi, salari e pensioni garantiscano un livello di vita adeguato ad affrontare il costo della vita è parte della sua missione. Anche a questo sono valse le tante e diverse azioni di protesta, scioperi e mobilitazioni generali portate avanti in questi mesi a livello nazionale e locale dalla UIL nelle quali Brindisi è stata protagonista.
Brindisi ha diverse ragioni per mobilitarsi: stiamo assistendo ad una serie di vertenze nel nostro territorio di grande importanza che minacciano concretamente il lavoro, quindi la possibilità di sostentamento economico e la dignità di centinaia di famiglie. Crisi che attanagliano importanti e storiche realtà industriali, aziende partecipate, comparti pubblici e molti altri. Tutti fattori che contribuiscono a condannare Brindisi ed il suo territorio a quel 100esimo posto su 107 province nella classifica sulla Qualità della Vita (Sole24ore) come il nostro Sindacato ha di recente denunciato.
Per la UIL di Brindisi è evidente che la soluzione non può essere immediata ma è urgente e non più rinviabile la presa di coscienza da parte di tutti gli attori sociali ed istituzionali, nazionali e del territorio, e la messa in campo di progettualità a lungo termine, operando assieme, superando ogni steccato ideologico e di appartenenza. 
Ad essere in gioco non c’è solo l’acquisto di un regalo in più sotto l’albero ma la possibilità di una vita dignitosa, frutto delle proprie fatiche e del proprio lavoro, per migliaia di famiglie brindisine. Per questo il Sindacato continuerà la sua lotta: per la difesa del lavoro, per la promozione di nuove occasioni di lavoro e per la dignità, non solo economica, di ogni lavoratore di questo territorio.
 
 
Il Coordinatore provinciale UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo

Si è tenuta ieri 13 dicembre, presieduta dal Prefetto Michela La Iacona, una riunione finalizzata ad approfondire e condividere, con tutte le componenti del sistema di protezione civile, lo stato dell’arte del territorio provinciale e le misure di prevenzione da adottare per ridurre il rischio idrogeologico e idraulico in vista dell’imminente stagione invernale.

Sono intervenuti i Sindaci dei Comuni della provincia, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, rappresentanti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Dipartimento regionale di protezione civile, della Provincia di Brindisi, di ANAS, di RFI, del Consorzio Speciale per la bonifica dell’Arneo e del coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile.

Momento cruciale della riunione è stata l’illustrazione ai presenti di un pregevole, circostanziato documento realizzato per l’occasione dal Comando Provinciale dei  Vigili del Fuoco, corredato da una documentazione fotografica delle criticità in atto esistenti sul territorio che ha permesso di rendere plasticamente evidenti le cause di vulnerabilità presenti, dovute alla mancanza di manutenzione ordinaria.

Il Prefetto pertanto, soffermandosi sulla forza espressiva delle immagini proiettate, ha richiamato l’attenzione sull’importanza dell’attività di prevenzione, con segnato riguardo alla necessità che i Sindaci in primis provvedano ad aggiornare i piani di protezione civile sulla base delle criticità legate all’evoluzione dei loro territori per lo sviluppo urbanistico e per le conseguenze di eventi significativi verificatisi in passato.

Ha, altresì, rimarcato l’importanza di effettuare tutte le opere necessarie per garantire la pulizia dei diversi canali presenti nella provincia, atteso che sempre più frequenti sono ormai i casi di precipitazioni improvvise che determinano allagamenti proprio in conseguenza dell’incuria.

A tal proposito, gli Amministratori locali hanno assicurato l’adozione di ogni utile iniziativa volta alla mitigazione dei rischi; il rappresentante del Consorzio Speciale per la bonifica dell’Arneo -  competente per i predetti canali - ha partecipato la imminente cantierizzazione di interventi di manutenzione ordinaria che ricopriranno circa l’85%  del reticolo idrografico di competenza per un importo complessivo di 2 milioni di euro e un importante intervento di mitigazione del rischio idraulico sul canale Patri per un importo complessivo di 5 milioni di euro.

A conclusione dell’incontro, che ha fatto registrare una significativa, responsabile partecipazione dei presenti, il Prefetto ha invitato tutti a proseguire nella direzione intrapresa di massima collaborazione istituzionale con la finalità comune di preservare il territorio riducendo al minimo possibile i rischi connessi agli eventi meteorologici avversi.

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NATALE: COLDIRETTI PUGLIA, A FOGGIA BIMBI IN FESTA CON LE MANI IN PASTA PER DOLCI TIPICI FAI DA TE; IN SERATA LA COMUNITÀ SI RIUNISCE ASPETTANDO LE FESTIVITÀ.

Bimbi in festa per il Natale con le piccole ‘mani in pasta’  per fare i dolci natalizi tipici, accompagnati dalle cuoche contadine e imparare le storie più belle della tradizione rurale della festa più amata da adulti e bambini. L’appuntamento è a Foggia al mercato dei contadini in Via Monsignor Lenotti 61, venerdì 15 dicembre 2023, alle ore 10,30, con i bambini dell’Istituto Zingarelli di Foggia, ma replicato anche sabato 16 dicembre, in collaborazione con la Biblioteca provinciale di Foggia.

In serata di venerdì nel garden di fronte al mercato, a partire dalle ore 19, la comunità sarà in festa con lo street food contadino, laboratori didattici per adulti e piccini, con musica e spettacolo, aspettando il Natale.  

Coldiretti e il Ministero dell’Istruzione e del Merito hanno deciso di sviluppare sinergie e progetti riguardanti tematiche come la promozione delle competenze connesse all’educazione alimentare nelle scuole, la sostenibilità nell’alimentazione, lo sviluppo dell’economia circolare, nonché la promozione del consumo di cibo locale, con il via all’educazione alimentare a scuola in Puglia con l’agrididattica in classe e in fattoria, frutto della collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale della Puglia. E quanto afferma la Coldiretti regionale, in riferimento agli sviluppi anche in Puglia del Piano di Welfare per la scuola elaborato dal Ministro Giuseppe Valditara che prevede anche agevolazioni in particolare presso mercati e agriturismi che aderiscono alla convenzione sottoscritta dal ministero con Coldiretti e Campagna Amica.

Per il raggiungimento di tali finalità nasce l’idea di percorsi di valorizzazione delle produzioni locali del territorio a km zero, per una sana e sostenibile alimentazione e corretti stili di vita, che si concretizzano all’interno dei mercati e degli agriturismi della rete di Campagna Amica. E’ importante sostenere il mondo della scuola e far conoscere i primati qualitativi, ambientali e gastronomici dell’agricoltura italiana anche promuovendo stili alimentari che valorizzano i prodotti del territorio

In Puglia il 37% dei bambini è obeso o in sovrappeso – conclude Coldiretti Puglia -  l’11,1% mangia frutta meno di una volta a settimana o mai e solo il 39,8% dei bambini consuma una merenda adeguata di metà mattina, con un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni, con 1 genitore su 4 che boccia le mense scolastiche, una situazione che impone una nuova cultura del consumo consapevole a tutte le età.

I Poliziotti della Polizia di Stato di Brindisi, ed in particolare gli investigatori della Squadra mobile, nei giorni scorsi, hanno tratto in arresto - in  esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Brindisi - due uomini ritenuti responsabili, nella fase delle indagini preliminari, di due truffe consumate ai danni di anziani, rispettivamente di 77 e 93 anni, con l’aggravante di aver approfittato della loro condizione di particolare vulnerabilità ed ingenerando un pericolo immaginario. Dalle scrupolose attività d’indagine sembrerebbe emergere che i due soggetti, di origine campana, lo scorso ottobre, dopo aver raggiunto il territorio brindisino a bordo di una macchina a noleggio, avrebbero contattato le anziane vittime telefonicamente, fingendosi carabinieri e facendo credere loro che un familiare fosse rimasto vittima di un incidente stradale, invitandole ad esborsare ingenti somme di denaro, in contanti o preziosi, per aiutare i propri congiunti. Poco dopo uno dei due uomini si sarebbe poi presentato presso l’abitazione delle vittime inducendole con l’inganno a farsi consegnare denaro e beni preziosi conseguendo un ingiusto profitto, mentre l’altro avrebbe funto da palo e da autista al fine di garantirsi la fuga dopo il compimento dell’azione delittuosa. Le immediate attività d'indagine condotte dagli investigatori della Squadra Mobile di Brindisi avrebbe consentito, mediante l’esame delle videocamere di sorveglianza presenti nei pressi delle abitazioni delle anziane signore, di individuare gli autori delle truffe, tracciando il tragitto che i predetti avrebbero percorso, anche a bordo del loro veicolo. La perpetrazione di due truffe in pochissimo tempo, la conoscenza dei luoghi e delle abitazioni di donne anziane e il concreto pericolo che i presunti autori, avvalendosi di una rete strutturata, avrebbero potuto reiterare la commissione di ulteriori truffe ai danni di anziani indifesi ha quindi indotto la Procura della Repubblica di Brindisi a richiedere ed ottenere dal G.I.P. la misura di massimo rigore.

L’attività di polizia giudiziaria svolta conferma l’attenzione risposta dalla Polizia di Stato e dal Questore Annino GARGANO nel garantire la tutela dell’ordine pubblico nella Provincia brindisina.

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LAVORO: COLDIRETTI PUGLIA, +35% MALATTIE PROFESSIONALI IN AGRICOLTURA IN PUGLIA; INAIL AGGIORNA TABELLE E NE INSERISCE UN’ALTRA

Crescono le malattie professionali in agricoltura in Puglia del 35%, quasi una par condicio tra uomini (+36%) e donne (+34%), con l’Inail che ha proceduto all’aggiornamento delle tabelle delle malattie professionali che arrivano a 21, con l’introduzione in agricoltura delle malattie causate da composti organici del tallio, legate all’esposizione ai biocidi o fitosanitari. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Inail da gennaio ad agosto 2023, in relazione al decreto Interministeriale che è stato emanato dal Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero della Salute che ha aggiornato le tabelle delle malattie professionali in agricoltura.

La nuova legge – riferisce Coldiretti Puglia - amplia il campo delle malattie professionali riconosciute dall’Inail, su proposta dell’apposita Commissione scientifica istituita presso l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Questa commissione è composta da 11 membri totali scelti tra il personale di vari enti tra cui Ministero del lavoro, Ministero dell’economia e delle finanze, Inps e Istituto Superiore di Sanità, che si avvale della struttura e del personale dell’Inail.

Anche nei primi dieci mesi 2023, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, oltre a quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio, con l’Epaca il patronato della Coldiretti che segue gli agricoltori.

Le malattie più diffuse per chi lavora nel comparto dell’agricoltura sono l’ernia discale lombare provocata da lavorazioni svolte principalmente con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo come trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente, oltre a tendiniti e sindrome del tunnel carpale, allergie, dermatiti.

Inoltre, marittimi, pescatori, agricoltori – aggiunge Coldiretti Puglia – rientrano tra i lavoratori che svolgono attività usuranti con il beneficio della pensione anticipata, il giusto riconoscimento  della gravosità delle attività svolte in agricoltura, in condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli, essendo ripetute e protratte nel tempo.

Il settore delle malattie è un in continua espansione, ma anche gli infortuni sul lavoro in agricoltura in Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Inail – sono balzati a 1.466 da gennaio ad agosto 2023 rispetto ai 1.338 dello stesso periodo dell’anno precedente, per cui è necessario incentivare e finanziare ogni misure utile ad aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura, anche con dispositivi all’avanguardia.

Al contempo grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni bisogna rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente sempre più avanzato e anche più sicuro. Per questo è necessario che le istituzioni a tutti i livelli implementino le opportunità occupazionali nel settore agricolo – conclude Coldiretti Puglia -  attraverso interventi di stabilizzazione del lavoro, garantendo flessibilità e competitività all’impresa, continuità di reddito e sicurezza al lavoratore.

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Mesagne: quali prospettive per il futuro della Città. Pochi mesi ci separano, ormai, dal voto amministrativo per il rinnovo del Consiglio Comunale e lelezione del Sindaco di Mesagne. Lapprossimarsi di questo momento, cruciale nella vita di ogni comunità, rende necessario, e a nostro avviso non più rinviabile, lavvio di un dibattito pubblico sulle traiettorie di sviluppo, presenti e future, che la nostra città dovrà seguire in tutti gli ambiti che ne caratterizzano la vita comunitaria. Negli ultimi anni, la città è frequentemente balzata agli onori della cronaca regionale e nazionale come esempio di riscatto collettivo: da capitale della SCU a finalista nel concorso per il titolo di capitale italiana della cultura. Una esaltazione che ci rende certamente orgogliosi della realtà, che, tuttavia, non può essere circoscritta ad una stagione, ma è il frutto del cammino lungo e faticoso degli ultimi trentanni. Il piano di recupero del centro storico, il restauro della Chiesa Madre, del Castello, del Teatro Comunale, la realizzazione di nuovi edifici scolastici, lapprovazione del Piano Regolatore Generale e del Piano per gli insediamenti produttivi nella zona industriale, le politiche sociali rivolte ai bambini, ai ragazzi e agli anziani: la città dei sogni, i soggiorni estivi e  lapertura del centro polivalente. E poi ancora,  la realizzazione di iniziative come il Natale nel Cuore, lEstate Mesagnese, il Carnevale Mesagnese, che anno dopo anno portava a Mesagne migliaia di persone. Furono queste alcune delle tappe principali del percorso di riscatto a cui la politica seppe dare impulso. 1.png

Ricordare è utile per comprendere che non ci sarebbe stato il miracolo mesagnese senza amministratori attenti a garantire uguali opportunità e diritti per tutti, se non ci fossero stati Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali che consideravano la cultura elemento centrale nel percorso di riscatto e di crescita, anche economica, della Città, sensibili alla necessità di salvaguardare lambiente, tanto dal punto di vista della tutela e della rigenerazione del territorio, quanto dal punto di vista della valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico ed artistico della Città. È stato questo il nucleo di idee, di valori e di progetti alla base delle scelte che il centrosinistra ha compiuto negli anni in cui è stato al governo della città, determinandone linnegabile sviluppo ormai riconosciuto da tutti. Nel recente passato è prevalsa, invece, lidea secondo cui sia possibile governare rinunciando ad avere riferimenti politici chiari.  Il PD locale non ha assecondato questa ondata, e questa divergenza politica ha determinato divisioni nel centrosinistra, collocando il Pd  allopposizione di raggruppamenti civici prima guidati da Pompeo Molfetta poi da Toni Matarrelli. Sulla base di questa esperienza, consapevoli delle sfide che aspettano la nostra città, dellevolvere in senso autoritario e populista della situazione nel nostro Paese, in Europa e nel mondo, riteniamo che oggi si richieda, anche a Mesagne, un ritorno alla politica e a un nuovo centrosinistra. Il Sindaco Matarrelli ha di recente rilasciato unintervista al Fatto Quotidiano nella quale, intervistato nella veste di amministratore locale di centrosinistra, ha espresso il suo punto di vista su come riconnettere i partiti e le formazioni politiche progressiste al loro popolo di riferimento. Si è inoltre soffermato sui rapporti con il PD e sulla volontà di fare suo il destino che abbiamo scelto. Prendiamo atto di queste sue dichiarazioni, che a noi appaiono in discontinuità rispetto a scelte e percorsi del passato recente; tuttavia, precisiamo che, con il PD, il destino non è stato ancora scelto e, affinché sia comune, è necessario far seguire a queste impegnative dichiarazioni i fatti. Se cè la necessità di riportare la politica e i partiti da Roma alla periferia, come egli stesso afferma a chiusura della sua intervista, riscostruire una coalizione politica di centrosinistra a livello locale, è anche una sua responsabilità. Il Partito Democratico di Mesagne, con piena autonomia e dignità politica, è pronto a fare la sua parte e si dichiara aperto al confronto con tutte le espressioni politiche e civiche  che intendono impegnarsi nella ricostruzione di una coalizione, che senta suo il perimetro di un centrosinistra largo, plurale, aperto a tutte le istanze che provengono dal tessuto sociale cittadino, ma chiaramente alternativo al centrodestra che governa il Paese. 
Da questo impegno politico plurale, può nascere una coalizione di governo capace di esprimere una rinnovata idea di sviluppo, che non lasci indietro nessuno, sia rispettosa del contesto urbano, valorizzandone  sempre più la storia millenaria, tuteli il paesaggio e il territorio agricolo. Negli ultimi venti anni la popolazione di Mesagne è invecchiata di sette anni e si è ridotta di 1500 abitanti, movimenti demografici certamente da contestualizzare e da considerare dentro tendenze più generali che riguardano il Paese, ma che, nondimeno, ci possono indicare molto della situazione economica e sociale della città. Da qui la necessità di riaffermare vocazioni produttive, favorire gli investimenti e laumento di lavoro non precario, destagionalizzato, provando, con gli strumenti di cui un Comune può disporre, a rendere più solida la situazione economica delle famiglie e della città. Dalle attività produttive allurbanistica, dalla migliore organizzazione della mobilità urbana al potenziamento della sanità pubblica, intendiamo avanzare proposte per lo sviluppo della città nel suo complesso e per il miglioramento delle condizioni materiali e non solo di tutti i cittadini.
Su questi e su molti altri argomenti, il PD di Mesagne è pronto a fare la sua parte confrontandosi con le forze politiche e civiche del centrosinistra , nella convinzione che lo sviluppo economico e la crescita sociale della nostra Città passi anche dal recupero di valori, idee ed identità politiche, come elementi qualificanti di unazione amministrativa che punti a traguardare nuovi e sfidanti obiettivi sul futuro dei giovani, sullo sviluppo economico, la crescita, la legalità e la sicurezza della nostra Città.
 
Il Partito Democratico di Mesagne