Redazione
Via all'abbattimento dei cinghiali
CINGHIALI: COLDIRETTI PUGLIA, STORICO VIA LIBERA ABBATTIMENTO ANCHE AD AGRICOLTORI/CACCIATORI; DARE SUBITO ATTUAZIONE NEI PARCHI.
Storico via libera anche ad agricoltori e allevatori proprietari dei fondi all’abbattimento dei cinghiali che si sono moltiplicati in Puglia raggiungendo i 250mila esemplari che spadroneggiano in città e campagne, mettono a rischio la sicurezza delle persone, causano incidenti stradali con morti e feriti, devastano i raccolti e sono pericolosi diffusori di malattie come la peste dei cinghiali. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento alla delibera approvata dalla Giunta della Regione Puglia, per cui va il plauso all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, che ha dato il via libera al disciplinare attuativo per il controllo numerico della popolazione di cinghiale su tutto il territorio della Puglia, da attuare anche nelle aree dei Parchi nazionale dell’Alta Murgia e del Gargano e di tutte le aree naturali protette.
Con il provvedimento adottato dalla Giunta regionale della Puglia, fortemente voluto dalla Coldiretti, sono abilitati a cacciare i cinghiali i proprietari e i conduttori di fondi agricoli ubicati in regione, in possesso di regolare porto d'armi ad uso caccia sui propri terreni.
“Chiediamo che il provvedimento sia recepito integralmente all’interno delle Aree Naturali Protette e che sia data immediata attuazione, da parte della Regione Puglia, al “Piano straordinario per la gestione e contenimento della fauna selvatica” anche all’interno delle Aree Naturali protette, al fine di non concedere più “spezi sicuri” ai cinghiali che, oggi, utilizzano dette aree come “dormitori e zone di riproduzione”, visto che l’alimentazione è garantita dalle produzioni agricole appena fuori i confini dei Parchi”, insiste Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
Con la Puglia invasa da 250mila selvatici non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è allarme – aggiunge Coldiretti Puglia - per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali.
I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale - solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps.
In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – denuncia Coldiretti Puglia - come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari ad oltre 16 milioni di euro. Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare a proprie spese con costi considerevoli le aziende agricole per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile – insiste la Coldiretti regionale - che sta provocando l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali.
Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà dei cittadini (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo. La maggioranza dei cittadini considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate, conclude Coldiretti nel sottolineare l’esigenza di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale.
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Cia Puglia: “Danni da siccità, la beffa: ai comuni meno del 10% degli aiuti dovuti”.
Sicolo: “Importi insufficienti, bisogna cambiare il decreto 102, istituire un fondo nazionale più ampio”
Sotto accusa anche la burocrazia lenta e macchinosa nell’erogazione degli aiuti previsti per gli agricoltori
A Cerignola e Andria assegnato poco più di un milione, ma i danni subiti dalle produzioni sono 10 volte tanto
A Bitonto riconosciuto solo il 4,8% di quanto chiesto, a Taranto 203mila euro sui 2,4 milioni richiesti
Fondi irrisori anche per Francavilla Fontana e tutto il Brindisino. Nel Leccese, a Nardò solo 97mila euro
Il caso limite di Bagnolo nel Salento: aveva chiesto 100 euro, gliene sono stati assegnati 8
Per i danni causati agli agricoltori dalla tremenda siccità del 2022, i comuni pugliesi avevano documentato e avanzato la richiesta di contributi pari a 141.591.891,67 euro. A fronte di quella richiesta, la Regione Puglia ha valutato come sufficienti 11,9 milioni, meno del 10%. “Per gli agricoltori pugliesi questa si configura come l’ennesima umiliazione, oltre che un ulteriore mazzata dopo gli ingenti danni da siccità sopportati nel 2022”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.
Il dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia ha formalizzato la proposta urgente al Ministero dell'Agricoltura, con l'elenco degli importi dei contributi in favore delle amministrazioni comunali che, a loro volta, dovranno poi erogare quegli aiuti economici agli agricoltori. I beneficiari saranno coloro i quali hanno visto accertati danni di entità superiore al 30 per cento della produzione lorda vendibile (Plv) aziendale.
L'anno scorso era stato avviato - a seguito delle segnalazioni pervenute dai Comuni e dalle organizzazioni professionali agricole - l’iter previsto dal decreto legislativo 102/2004 e successive modifiche a causa della forte siccità. I servizi territoriali di Bari-Bat, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto hanno effettuato i necessari sopralluoghi per rilevare il tipo, la natura e l’entità del danno, accertando che c'erano tutte le condizioni per formulare la proposta di declaratoria al Ministero dell'Agricoltura. "Ai Comuni - aggiunge Sicolo - spetteranno importi davvero insufficienti per compensare le gravissime perdite di produzione subite dagli agricoltori. Ci sarebbero tantissimi esempi su cui riflettere. Il Comune a cui spetta il maggior importo è quello di Cerignola (Fg) dove a fronte dei 14 milioni di euro richiesti se ne assegna appena uno. Al secondo posto si piazza Andria con il 9,3 per cento dei contributi: 1.108.124 euro contro i 13.302.896 richiesti. A Bitonto (Bari) andranno 572mila euro a fronte dei 6.867.573 euro richiesti. A Taranto spettano 203mila contro i 2.437.019 euro richiesti. Per l'area di Brindisi, si segnala Francavilla Fontana dove a fronte di 1.214.831 euro richiesti se ne riconosceranno solo 101mila. Per la provincia di Lecce, il "miglior piazzamento" se lo aggiudica Nardò a cui andranno 97mila euro a fronte di 1.168.322 euro richiesti. Bagnolo del Salento riceverà meno di 10 euro, appena 8,41 euro.
“Bisogna modificare il decreto legislativo 102/2004, istituire un nuovo e più corposo fondo nazionale per i danni da calamità naturali, prevedere un più ampio e agevolato accesso alla copertura assicurativa per le imprese agricole danneggiate da eventi estremi”, aggiunge Sicolo. “Inoltre, occorre semplificare le procedure burocratiche per permettere, ad aziende e lavoratori, di usufruire nell’immediato degli aiuti previsti. E’ drammatico quanto sta succedendo negli ultimi anni, ma le istituzioni, al di là delle parole, fanno come se nulla fosse cambiato. Gli eventi calamitosi si susseguono ormai con intervalli di tempo sempre minori. La nostra proposta è di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del PSR. Non possiamo più permetterci che i sacrifici di una vita vengano annientati dalle calamità. I cambiamenti climatici in atto devono spingerci a una approfondita e seria riflessione, che non si limiti al momento dell'emergenza, ma sia utile a predisporre misure strutturali in grado di salvaguardare il patrimonio agricolo pugliese”.
“I danni da siccità”, conclude Sicolo, “certamente sono dovuti ai cambiamenti climatici estremi di questi anni, ma parte delle conseguenze devastanti sull’agricoltura sono dovute alla atavica carenza di infrastrutture e tecnologie nuove e moderne, su tutto il territorio regionale, che sono indispensabili per recuperare, incamerare e utilizzare al meglio le risorse idriche proprio per affrontare in modo adeguato le emergenze. I ritardi che scontiamo, in questo senso, sono responsabilità di una politica che, a tutti i livelli, e nonostante i fondi a disposizione, non è ancora riuscita a programmare e realizzare opere idrico-irrigue essenziali. Ecco perché l’assegnazione sottostimata di questi fondi è una doppia beffa per gli agricoltori”.
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La polizia emette ordinanza di obbligo di soggiorno
Nei giorni scorsi è stata notificata la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nei confronti di un pregiudicato brindisino.
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Per il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi una stagione teatrale 2023-24 nel segno dell’incontro con titoli che raccontano storie e aprono riflessioni sul confronto con l’altro da sé. Un Teatro in dialogo costante con le attività culturali, sempre più vivo e partecipato, un cartellone con grandi nomi della scena, un vero e proprio melting pot di poetiche ed estetiche, così come illustrato nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sala del Capitello di Palazzo Granafei-Nervegna.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, il presidente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, Stefano Miceli, e il direttore artistico della struttura, Carmelo Grassi. Apertura ai confronti con la letteratura, il cinema e gli altri linguaggi dell’arte. Tutto questo e molto altro è la nuova stagione del Teatro Verdi, sedicesima edizione firmata dalla Fondazione con il sostegno e la partecipazione di Enel in qualità di sponsor ufficiale.
«Il teatro riprende il suo percorso - ha detto il sindaco Giuseppe Marchionna - per restituire vitalità e consolidare il rapporto con il pubblico. Credo sia importante continuare nel solco dell’apertura e integrare sempre di più la scena nella vita e negli interessi della città. Oltre lo spettacolo, esiste il punto cardinale della civiltà che ci permette di guardare al mondo in modo più consapevole. In questa ottica la partecipazione dell’Amministrazione comunale avrà il senso di spingere verso la diversificazione dell’offerta culturale nell’idea di esaltarne il carattere multidisciplinare. Penso, ad esempio, a iniziative nel campo della promozione letteraria con festival e rassegne allo scopo di inserire Brindisi in circuiti di eccellenza di dimensione nazionale».
«Anche quest’anno - ha continuato Stefano Miceli - abbiamo pensato a un impianto culturale originale che potesse orientare ancor più il teatro verso la comunità. Il progetto recupera le aspettative culturali della città e si propone come riferimento del territorio creativo e artistico: il foyer sarà uno spazio sensibile del teatro che ci consentirà di strutturare il rapporto con le associazioni fino a diventare un hub stabile e versatile. Il nostro obiettivo è di proseguire nella direttrice segnata lo scorso anno ottimizzando creatività e condivisione».
«La stagione di prosa - ha concluso Carmelo Grassi - conferma per tradizione l’equilibrio tra generi e linguaggi, con la solita attenzione per la qualità e la originalità degli allestimenti. Drammaturghi e interpreti di grande valore e argomenti trattati con leggerezza e profondità insieme. È il filo conduttore di una proposta che prova ad aprire un dibattito secondo una chiave di lettura contemporanea, pur guardando alla tradizione e ai grandi classici della letteratura, della scena e del cinema».
La stagione di prosa comincia il 20 novembre con una prima fuori abbonamento che interrompe la tradizione giacché sarà in scena nel Teatro Impero per via dei lavori di efficientamento in corso nel Teatro Verdi: uccidereste l’uomo più crudele del mondo per un miliardo? Fin dove vi spingereste se foste convinti di avere ragionevoli attenuanti? Parte da qui “L’uomo più crudele del mondo”, spettacolo che porta in scena due talenti come Lino Guanciale e Francesco Montanari.
Il Verdi riapre le porte il 23 gennaio con un omaggio a Federico Fellini. Monica Guerritore adatta, dirige e interpreta con Claudio Casadio il celebre “Ginger e Fred”, storia di due anziani ballerini di avanspettacolo, interpretati al cinema da Giulietta Masina e Marcello Mastroianni. Tra dilettanti e saltimbanchi, ciascuno con il suo bagaglio di delusioni e sofferenze, Ginger e Fred riscoprono il loro antico sentimento.
Il terzo appuntamento vede protagonista “Uomo e galantuomo”, il primo testo in tre atti scritto da Eduardo De Filippo in scena il 31 gennaio con Geppy e Lorenzo Gleijeses. Una commedia dal sapore ‘scarpettiano’ in cui si ritrovano temi cari a Eduardo: l’atavica lotta tra la faticosa miseria di chi tira a campare e la fatua ricchezza di chi può giocare con la vita delle persone, il perbenismo farisaico di nobili e borghesi, l’irriverente critica a un teatro sciatto e cialtronesco.
Il filone cinematografico continua il 6 febbraio con “Perfetti sconosciuti”, trasposizione della commedia - campione d’incassi al cinema - sull’amore, sull’amicizia e sul tradimento, con Paolo Calabresi e il sigillo del suo stesso artefice, Paolo Genovese, alla prima regia teatrale. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?
Massimiliano Gallo è protagonista il 16 febbraio di “Amanti”, commedia sulle relazioni di lunga durata, sull’amore, sul tradimento e sulle avventure, in definitiva sulla ricerca della felicità. Una commedia brillante e divertente, con situazioni e dialoghi che strappano risate, ma anche un’esplorazione dei sentimenti di una coppia che nella clandestinità trova rifugio, conforto, divertimento, ma anche affanno, preoccupazione e forse pericolo.
Con “Meglio stasera. Quasi-one man show” in programma il 29 febbraio (in abbonamento) e l’1 marzo (fuori abbonamento), Stefano De Martino presenta il suo primo sorprendente spettacolo live. In scena le diverse sfaccettature di artista e anche personali del protagonista: c’è lo Stefano che racconta, lo Stefano ‘crooner’ insieme agli otto orchestrali della “Disperata Erotica Band”, sospesa fra Carosone e Sanremo, lo Stefano danzatore e quello imprevedibile dell’allegria e dei giochi in tv.
Tra le novità più attese lo spettacolo “Fantozzi. Una tragedia”, in anteprima regionale il 9 marzo, con Gianni Fantoni e la regia di Davide Livermore. In scena i personaggi creati da Paolo Villaggio, autore capace di incidere come pochi altri sull’immaginario e sul linguaggio collettivo. Fantozzi, Fracchia, Pina, Mariangela, la signorina Silvani, il ragionier Filini, i direttori megagalattici saranno maschere di una rinnovata commedia dell’arte; nelle loro peripezie, destinate a ineluttabile sconfitta, l’eco di tragedie classiche.
Altro ritorno atteso dal pubblico del Verdi è quello di Emilio Solfrizzi, interprete il 24 marzo della celebre commedia di William Douglas Home e Marc Gilbert Sauvajon “L’anatra all’arancia”, titolo che riporta a un film del 1975 con la regia di Luciano Salce. Lo spettacolo è diretto da Greg, che definisce il lavoro «una partita a scacchi» che unisce, come osserva l’attore protagonista, «la sensibilità inglese dell’autore e quella francese del drammaturgo».
Uno spettacolo intriso di dolcezza e grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente. “La signora del martedì” approda il 4 aprile con protagonisti Giuliana De Sio e Alessandro Haber. La storia racconta vite spezzate, lacerate da eventi e ricordi e ripropone una sorta di nuova e potente comèdie humaine che tratteggia ombre e luci di personaggi che la vita ha umiliato e maltrattato ma che pretendono rispetto e comprensione.
La stagione si conclude il 20 (data in abbonamento) e 21 aprile (data fuori abbonamento) nel segno del divertimento brillante con “Taxi a due piazze”, evergreen in una nuova versione che vede al centro della scena Barbara D’Urso. La pièce di Ray Cooney è un grande classico della commedia leggera - basti ricordare la storica edizione della ditta Dorelli, Quattrini, Brochard e Panelli - e sotto l’esperta mano di Chiara Noschese ha una veste del tutto rinnovata dal suo autore originale, nei dialoghi e nei contenuti ben restituiti dall’adattamento italiano di Gianluca Ramazzotti.
Nei prossimi giorni saranno comunicati format e modalità di abbonamento rispetto alle diverse proposte di spettacolo inserite nella stagione.
Stagione di Prosa 2023-2024
Nuovo Teatro Verdi | Brindisi
20 novembre ore 20.30 (fuori abbonamento)
Teatro Impero
Lino Guanciale, Francesco Montanari
L’UOMO PIÙ CRUDELE DEL MONDO
testo e regia Davide Sacco
23 gennaio ore 20.30
Monica Guerritore, Claudio Casadio
GINGER E FRED
di Federico Fellini
adattamento e regia Monica Guerritore
31 gennaio ore 20.30
Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses
UOMO E GALANTUOMO
di Eduardo De Filippo
con la partecipazione di Ernesto Mahieux
regia Armando Pugliese
6 febbraio ore 20.30
Paolo Calabresi
PERFETTI SCONOSCIUTI
regia Paolo Genovese
16 febbraio ore 20.30
Massimiliano Gallo
AMANTI
con Fabrizia Sacchi,
Orsetta De Rossi, Eleonora Russo, Diego D’Elia
una commedia inedita scritta e diretta da Ivan Cotroneo
29 febbraio ore 20.30 (in abbonamento)
1 marzo ore 20.30 (fuori abbonamento)
Stefano De Martino
MEGLIO STASERA! QUASI ONE MAN SHOW
di Riccardo Cassini e Stefano De Martino
regia Riccardo Cassini
9 marzo ore 20.30 - anteprima regionale
Gianni Fantoni
FANTOZZI. UNA TRAGEDIA
regia Davide Livermore
24 marzo ore 19.00
Emilio Solfrizzi, Carlotta Natoli
L’ANATRA ALL’ARANCIA
di William Douglas Home
regia Claudio Gregori
4 aprile ore 20.30
Giuliana De Sio, Alessandro Haber
LA SIGNORA DEL MARTEDÌ
di Massimo Carlotto
e con Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Paolo Persi
regia Pierpaolo Sepe
20 aprile ore 20.30 (in abbonamento)
21 aprile ore 19.00 (fuori abbonamento)
Barbara D’Urso
TAXI A DUE PIAZZE
di Ray Cooney
versione italiana Gianluca Ramazzotti
con Rosalia Porcaro, Franco Oppini, Gianpaolo Gambi, Barbara Terrinoni, Antonio Rampino, Nico Di Crescenzo
regia Chiara Noschese
Brindisi, mercoledì 5 luglio 2023
UFFICIO STAMPA
FONDAZIONE NUOVO TEATRO VERDI
Largo Gianni D’Errico, 1 | Brindisi
T. 0831 229 777
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.nuovoteatroverdi.com
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Eletti Presidente e Vicepresidente del Consiglio Comunale
Maurizio Bruno è il nuovo Presidente del Consiglio Comunale di Francavilla Fontana.
“Sono emozionato ed onorato per questo risultato. Ringrazio – dichiara il neoeletto Presidente Bruno – il Sindaco Antonello Denuzzo e tutti i Consiglieri che hanno sostenuto la mia candidatura. Dal 1995 ad oggi ho ricoperto ininterrottamente la carica di Consigliere Comunale ed ora avrò il grande onore di presiedere l’Aula. Metterò al servizio della Città la mia esperienza e le competenze che ho acquisito negli anni.”
Il Presidente Bruno aveva sfiorato l’elezione alla prima chiamata già nella giornata di martedì 4 luglio, ma si era fermato ai 16 voti della maggioranza. A distanza di 24 ore lo stesso numero di preferenze è stato sufficiente per l’elezione.
“Dedico questo risultato alla mia famiglia, a mio padre e al compianto Eugenio De Simone che proprio nei giorni scorsi ci ha lasciati. Guiderò l’Assise – prosegue Bruno – con imparzialità e garantendo il rispetto delle regole.”
Maurizio Bruno, Consigliere Regionale e Presidente del Comitato Regionale di Protezione Civile, è stato il Consigliere più suffragato dell’ultima tornata elettorale.
Con un voto all’unanimità e per acclamazione è stato eletto come vicepresidente il giovane Consigliere Francesco Carucci.
“Ringrazio tutti i Consiglieri per la fiducia e le belle parole spese nel corso della discussione. Per me – dichiara Francesco Carucci – questa esperienza rappresenta un esordio nel mondo della politica e lavorerò per portare avanti le mie istanze sui diritti civili. Sono certo che con il contributo di tutti, maggioranza e opposizione, potremo fare grandi cose per la nostra Città.”
Mercoledì 12 luglio alle 16.00 il Consiglio Comunale si riunirà nuovamente per definire la composizione delle Commissioni Consiliari.
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Consegnato il Passaporto Pugliese ad Alessandro Delli Noci
Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, riceve ufficialmente il Passaporto Pugliese, il nuovo diario di bordo delle esperienze turistiche ideato dal tour operator BRIO Brindisi con il patrocinio di Puglia Promozione.
Il passaporto pugliese è un’iniziativa per promo-commercializzare tour ed esperienze turistiche presenti su tutto il territorio regionale. Un nuovo canale di vendita ideato dal tour operator BRIO Brindisi nato nel 2020 anche grazie al sostegno del bando PIN della Regione Puglia.
“Un’offerta turistica di qualità, servizi efficienti che soddisfino le diverse esigenze rappresentano delle condizioni su cui occorre necessariamente puntare per spingere un numero sempre maggiore di visitatori a scegliere la Puglia come meta turistica.” Dichiara l’assessore Delli Noci che aggiunge “Il progetto del passaporto pugliese è uno strumento utile che mira proprio a questo. Siamo felici che questa realtà sia nata anche col bando regionale di PIN, un’iniziativa a supporto dei giovani che hanno un’idea imprenditoriale e che vogliono provare a realizzarla.”
Grazie al sito web del progetto (www.passaportopugliese.it), turisti e turiste possono facilmente prenotare tour e attività disponibili sul territorio ottenendo in cambio una copia fisica del passaporto pugliese; un vero e proprio diario di bordo ricco di consigli di viaggio, sezioni da personalizzare e liste di cose da fare e da mangiare. Uno strumento che rende i visitatori protagonisti del viaggio premiandoli per ogni attività vissuta sul territorio. Come ogni passaporto che si rispetti, anche in questo caso sono presenti spazi dove collezionare gli appositi timbri realizzati per l’iniziativa.
“Ci piace pensare che il passaporto pugliese possa essere un motivo di vanto non solo per i turisti ma anche per la nostra stessa comunità.” dichiara Nicola Giulivo, direttore tecnico del tour operator BRIO Brindisi. “Per questo vogliamo continuare il nostro percorso di mappatura dell’offerta su tutto il territorio coinvolgendo sia gli operatori turistici che le istituzioni. Siamo quindi molto felici di aver consegnato all’assessore Delli Noci la copia del passaporto pugliese dando continuità alla sinergia tra il nostro tour operator, la Regione Puglia e l’agenzia ARTI avviata proprio in occasione del bando regionale PIN.”
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IL NUOVO PIANO DI “DISORDINE” OSPEDALIERO
IL NUOVO PIANO DI “DISORDINE” OSPEDALIERO DELLA PUGLIA E IL “METODO PALESE”: COME SALVARE IL PORTAFOGLIO.
Una programmazione ospedaliera all’insegna dell’epidemiologia, cioè delle malattie realmente presenti sul territorio e quindi in base alle concrete necessità di cura. Una bella promessa tanto sbandierata quando disattesa dalla Regione Puglia. Sicuramente a Brindisi. Dove il rapporto posti letto/popolazione è il più basso della Puglia e d’Italia : poco più del 2x1000.
Eppure Brindisi è area ad alto rischio di crisi ambientale, Sito Nazionale per le Bonifiche (che non si fanno), l’ultimo rapporto registro tumori vi rileva un incremento di incidenza e mortalità per alcuni tumori per i quali non c’è neppure il reparto per curarli (è il caso della chirurgia toracica), l’ultimo rapporto SENTIERI dice che le malformazioni neonatali sono comunque oltre la media regionale (e rischia di chiudere proprio l’Unità di Terapia intensiva Neonatale!)
Ma c’è di più o di peggio : la Regione Puglia rimodula il Piano Ospedaliero dal quale emerge che a Brindisi si danno 30 posti letto in più, alla BAT, provincia più piccola, 70, a Lecce che ha una popolazione doppia, 192 di cui 58 al privato, a Bari 272 di cui 76 al privato. Si tratta di allargamenti di specializzazioni di base mentre le alte specialità vengono date alle strutture private a Lecce e a Bari. C’è da dire anche che comunque molti reparti previsti sulla carta non sono mai stati aperti e altri si sono chiusi nel frattempo, come denunciano da anni sindacati e ordini professionali proprio a Brindisi. Il tutto sotto il naso dei Sindaci che dei Direttori Generali delle ASL fanno le valutazioni dell’operato ed dei bilanci. Evidentemene a loro va bene così salvo poi sbracciarsi nei momenti critici come ora!
Questa è la politica programmatoria della Regione Puglia, ingrossare l’ospedalità privata ai danni di quella pubblica per le specializzazioni più remunerative. Altro che epidemiologia, si dovrebbe dire “privatocrazia”.
A coronare il tutto una delibera di fine marzo scorso, la n. 412, con la quale la Giunta Regionale adotta dopo 23 anni, quasi come una nemesi, il « metodo Palese ». Stesso assessore, stessa delibera, diverso, almeno nominalmente, schieramento! Blocco di acquisti e di assunzioni. Il motivo : 450 milioni di deficit creato dalla spese per il reparto Covid19 in Fiera, di cui la trasmissione Report del 10.4.2023 su Rai3 narra gli inquietanti dettagli, e le assunzioni oltre il fabbisogno approvato da parte di alcune ASL sempre durante il COVID19.
Risultato che a Brindisi alcuni reparti sono praticamente chiusi e altri sono virtuali, nel senso che in alcune ore della giornata i pazienti sono trasferiti nelle altre strutture ancora aperte.
Qualcuno si è accorto che questa organizzazione è prima di tutto pericolosa per i residenti e per i turisti e propro in un’area come Brindisi città, con impianti a rischio di incidente rilevante, che dovrebbe avere un di più anche per l’emergenza, come si è segnalato al Prefetto in fase di redazione del piano di emergenza esterno del Petrolchimico. Il Prefetto ha riferito ai responsabili sanitari e queste sono le risposte.
In tale contesto in cui è difficile salvare l’urgenza, salta anche l’attività programmata! Cittadini con patologie croniche che hanno bisogno di controlli periodici per ridurre le riacutizzazioni non trovano posto nelle agende. Se possono, fanno ricorso al privato con perdita di reddito. Ma a questo scopo ricordiamo che se non si trova posto nelle agende pubbliche o convenzionate, la legge prevede che con una annotazione della direzione sanitaria competente sulla ricetta inevasa, si può poi accedere al rimborso d quanto pagato privatamente. Se siamo riusciti a salvare la pelle nell’emergenza, cerchiamo di salvare il portafoglio nella cronicità.
Qui le istruzioni:
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Brindisi, 7 luglio 2023
SALUTE PUBBLICA
MEDICINA DEMOCRATICA
LEGAMBIENTE BRINDISI
NOALCARBONE
MOVIMENTO NOTAP/SNAM
ITALIA NOSTRA SEZIONE DI BRINDISI
FORUM AMBIENTE SALUTE SVILUPPO
COBAS
MESAGNE BENE COMUNE
WWF BRINDISI
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Mesagne. Contro i malanni del tempo c'è la Bibliofarmacia
Mesagne città che legge, nella sala lettura di Parco Potì apre la Bibliofarmacia. <<Chi ama la lettura apprezzerà e potrà confermare il potere benefico che un buon libro può avere su ciascuno di noi, nello specifico quel libro in quel particolare momento della propria vita>>, dichiara il sindaco della città di Mesagne Antonio Matarrelli annunciando lultima iniziativa della Biblioteca comunale Ugo Granafei, risultata beneficiaria di un finanziamento nell'ambito del bando ministeriale Cepell Città che legge". "Giardini di parole: l'arte di vivere tra natura e libri è il nome del filone tematico: la sala lettura di Parco Potì accoglie così al suo interno lAntica BiblioFarmacia, uno spazio destinato a offrire rimedi letterari ad antichi malanni, quali mal d'amore, noia, tristezza, solitudine, e a dare piccole o grandi risposte in una fase esistenziale incerta o poco serena. I titoli nelle bottigliette sapranno indicare possibili soluzioni e alleviare il carico dei momenti complicati.
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Storie maledette al Parco R. Potì di Mesagne
Il luogo è stato sempre quello,lo splendido parco urbano“R. Potì “, il tema però è cambiato; ieri sera si è parlato di sport, di calcio in particolare,lo sport più popolare al mondo, che porta con se passioni, amori, odi, ma anche tanti aspetti deleteri. Dopo i saluti istituzionale del dott. Omar Ture, presidente del consiglio comunale di Mesagne,l’autore R. Maida ha appassionato il numeroso e attento pubblico su tematiche che spesso vengono sottaciute in ambito calcistico e sono lontane dalle cronache sportive. L’evento ha visto la partecipazione di persone venute da molto altre città, che hanno avuto modo di apprezzare il parco urbano, una vera bellezza e un’oasi di verde. Hanno ammirato lo splendido scenario, lo spazio dedicato ai giochi per bambini che con la loro vivacità hanno reso ancora più colorata e bella la presentazione del libro “ Storie maledette del calcio “. Il comitato pro parco ha realizzato questa serie di iniziative per rendere il parco ancora più attrattivo e per dimostrare a tutti che anche le periferie possono essere luoghi di incontri e socialità. Il prossimo appuntamento al parco è per il 14 luglio con la “ Notte bianca dei bambini “ organizzata anche l’anno scorso e vedrà protagonisti i bambini con i loro genitori e parenti; la manifestazione è organizzata dall’amministrazione comunale di Mesagne, nell’ambito dell’estate Mesagnese.
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SALUTE MENTALE E TERRITORIO: QUANTA RIABILITAZIONE C’È?
Quale riabilitazione sociale delle persone con sofferenza psichica?
La riabilitazione Psicosociale è un processo di soluzioni dei problemi e di educazione sociale con la finalità di raggiungere la persona sofferente nel miglior livello di vita possibile sul piano sia fisico che sociale ed emozionale.
Oggi purtroppo non è sufficiente l’assistenza che viene messa in campo per le persone con sofferenza psichica; partendo dal concetto di interazione sociale, questo può definire una nuova ripresa per la persona che si lascia alle spalle una condizione patologica familiare e conquista una nuova condizione primaria e fisiologica. Affinché tutto ciò avvenga, è necessario che le persone con sofferenza psichica siano sostenute e non abbandonate o emarginate ma, coinvolte in un contesto più vivo dell’organizzazione sociale. I territori si devono arricchire di un sostegno ai familiari perché essi non rimangono chiusi nel loro dramma e non giochino il ruolo di mendicanti d’aiuto.
Occorre alleviare il loro peso: così facendo si ottengono effetti positivi anche sulla persona sofferente. Il sostegno alle famiglie è necessario per svariate ragioni: per ridurre le ricadute della persona, per una guida corretta all’interpretazioni dei sintomi e dei comportamenti, per migliorare la qualità della vita nell’ambito familiare, per aumentare la stabilità emozionale dell’ambiente familiare, per migliorare la capacità dei singoli familiari ad interagire, per fare in modo che i familiari diventino soggetti positivi nel processo di riabilitazione sociale della persona. Ma la condizione della riabilitazione sociale si ottiene, principalmente, quando nel territorio – che è il luogo di tutti i Cittadini- vengono realizzati interventi progettuali dei singoli soggetti e servizi di riabilitazione psicosociale per la tutela della salute mentale.
Pronunciando le parole dell’OMS: “per Riabilitazione” si intende” l’insieme di interventi che mirano allo sviluppo di una persona al suo più alto potenziale sotto il profilo fisico, psicologico, sociale, occupazionale ed educativo, in relazione al suo deficit fisiologico o anatomico ed all’ambiente”.
Dott. Gino Stasi
Coordinatore ed Educatore DOMUS ADA
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