Redazione
Enel processo ceneri: tutti assolti perché il fatto non sussiste
Oggi si è concluso il processo che vedeva Enel chiamata a rispondere, assieme ad altre aziende, sull’utilizzo delle ceneri della centrale Federico II di Cerano per la produzione di cemento. Il tribunale di Lecce ha ribadito la correttezza del comportamento di tutte le persone coinvolte e quindi dell’utilizzo delle ceneri nella produzione stessa di cemento secondo quanto previsto dalla normativa.
Ecco di seguito una nota di commento alla notizia.
Grazie dello spazio che vorrete offrirle.
La Società accoglie positivamente la decisione del Tribunale di Lecce che oggi ha assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” i manager ed i dipendenti di Enel Produzione e la stessa azienda, alla luce delle evidenze agli atti delle indagini e, in particolare, degli esiti della perizia svolta in sede di incidente probatorio.
Lo stesso Pubblico Ministero, alla scorsa udienza, aveva richiesto la piena assoluzione di tutti gli imputati e della Società.
L’esito del processo conferma lo scrupoloso rispetto della normativa ambientale e delle migliori prassi europee ed internazionali e pone così fine ad una vicenda che sinora aveva ingiustamente coinvolto per cinque lunghi anni vari manager e dipendenti dell’azienda, acclarando la piena correttezza del loro operato e di quello della società Enel Produzione nella gestione della centrale di Brindisi, struttura vitale per il sistema energetico del Paese.
L’attenzione che la Casa di Cura Salus di Brindisi ha da sempre rivolto all’utenza garantendo una dotazione strumentale nel Servizio di Diagnostica per Immagini, sempre più all’avanguardia, come la TAC spirale multistrato (128 slices) ed il nuovo apparecchio radiografico telecomandato, si rinnova lunedì 10 ottobre con l’inaugurazione della nuova Risonanza Magnetica Siemens - MAGNETOM Sola - da 1.5 Tesla Zero Helium boil.
Anna Lì. Come nacque Lentu lentu (video)
Questa canzone è la sera del primo settembre 2021. Quando c’era un vento forte che soffiava nelle fessure delle serrande di Pantanagianni e creava musica. E noi stavamo tutti stretti in una stanza. Ed io mi sono immaginata questa melodia del vento che spero vi piaccia. L’ho scritta in dialetto mesagnese perché spero possa rappresentare l’inizio di un meraviglioso progetto di ricerca di musiche e antichi canti del nostro paese! Perciò è importante l’aiuto di tutti a “ri-costruire” questi preziosi pezzetti di memoria!
Anna Lì
Covid 19. Oggi sono complessivamente 1339 i casi positivi in Puglia di cui 146 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 07 ottobre 2022
Dati complessivi
Rincari energia Comuni: Caroppo (AnciPuglia) scrive a Decaro
Rincari energia Comuni: Caroppo (AnciPuglia) scrive a Decaro per intervento urgente MITE e MISE teso a congelare prezzi energia e bloccare contratti di fornitura in scadenza.
Il presidente Anci Puglia Ettore Caroppo ha inviato una nota al presidente nazionale Antonio Decaro in cui ha rappresentato la grande preoccupazione dei sindaci pugliesi per i rincari energetici che si stanno abbattendo sui bilanci dei Comuni che inevitabilmente porteranno squilibri finanziari con conseguente rischio di paralisi della macchina amministrativa. Il presidente Caroppo ha chiesto l’intercessione di Anci nazionale presso il MISE e il MITE per un intervento straordinario e urgente dei Ministeri teso a congelare il prezzo dell’energia fornita agli enti locali, bloccando i contratti di fornitura in scadenza e offrendo ai Comuni la possibilità di accedere ad un mercato dell’energia, vincolato e dedicato, magari gestito da Enel. Questo eviterebbe ai Comuni di dover sottoscrivere nuovi contratti, con i prezzi attuali aumentati, i quali protraendosi nel tempo richiederebbero ulteriori risorse sui bilanci futuri innescando pericolosi meccanismi di penalità da accantonare. Nella nota inoltre, il presidente Anci Puglia propone alcune soluzioni per azzerare il caro bollette dei Comuni.
Di seguito il testo integrale della nota inviata dal presidente Anci Puglia al presidente nazionale Antonio Decaro.
Al presidente Anci Nazionale
Dr. Antonio Decaro
Caro presidente,
Come ben noto, i costi energetici stanno mettendo in ginocchio i Comuni, i rincari in arrivo porteranno a seri squilibri di bilancio per i prossimi anni, con il rischio di paralisi completa della macchina amministrativa.
Questa diffusa e seria preoccupazione mi spinge a chiedere la tua autorevole intercessione presso il MISE e il MITE, per verificare l’ipotesi di un intervento urgente teso a congelare il prezzo dell’energia fornita agli enti locali, bloccando i contratti in essere in scadenza e offrendo ai Comuni la possibilità di accedere ad un mercato dell’energia, vincolato e dedicato, magari gestito da Enel.
Questo eviterebbe la sottoscrizione di nuovi contratti con i prezzi attuali, che protraendosi nel tempo richiederebbero ulteriori risorse sui bilanci futuri. Inoltre, si innescherebbe un pericoloso meccanismo di penalità da accantonare, in quanto i Comuni non avranno le risorse per far fronte al pagamento delle fatture, come previsto dalle norme in materia di bilanci.
In aggiunta a ciò, una strada percorribile per azzerare i costi delle bollette, che mi permetto di segnalare quale spunto di riflessione, sarebbe l’installazione di un milione di punti luce da efficientare, oltre a un milione di chilowatt picco da installare nelle aree artigianali e industriali dei Comuni. A tal fine si potrebbe far ricorso alle risorse del PNRR, che evidentemente andrebbe rimodulato ad hoc. Inoltre, si potrebbe attingere alle risorse comunitarie gestite a livello regionale ed estendere l’utilizzo del Fondo Kyoto anche per la pubblica illuminazione (come già segnalato nella precedente nota e che ad ogni buon fine qui si acclude).
Confido in un tuo positivo interessamento e fattivo sostegno, per sottoporre all’attenzione del governo quanto proposto.
cordialmente
Ettore Caroppo
Presidente Anci Puglia
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A Erchie (BR) centrato un “5” da 44 mila euro
La Puglia si conferma vincente grazie al SuperEnalotto: nel concorso del 6 ottobre, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” da 44.056,91 euro. La giocata vincente è stata centrata nell'edicola di via Roma 23 a Erchie, in provincia di Brindisi. Intanto il Jackpot sale a 285,1 milioni di euro, che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.
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La città di Mesagne si appresta a vivere l’atmosfera medievale allestita per l’occasione - nelle giornate di domani e domenica, sabato 8 e domenica 9 ottobre - dalle associazioni “Meghy Costumes d’Époque” e “Gruppo storico città di Mesagne”
La Fiera, giunta alla 18esima edizione, si riconferma suggestiva rievocazione di ciò che accadeva a Mesagne agli inizi del 1200. “Secondo lo storico Antonio Profilo, tra il 1221 e il 1229 pellegrini e crociati facevano sosta a Mesagne prima di imbarcarsi da Torre Guaceto e Brindisi alla volta della Terra Santa. Si accampavano lontano dalle mura della città, nei pressi della cripta di San Michele Arcangelo, attuale omonima piazza, per trascorrere il tempo necessario prima di salire a bordo. Naturalmente, i regnanti e la popolazione locale erano attenti affinché i cavalieri avessero da mangiare e da bere oltre che ad organizzare nei giorni di permanenza delle fiere in cui poter barattare di tutto”, ricordano gli organizzatori.
L’iniziativa culturale ha ricevuto il riconoscimento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che l’ha inserita nelle 180 manifestazioni storiche di “interesse nazionale”, è patrocinata dalla Regione Puglia e dal Comune di Mesagne ed è sostenuta da Banca Popolare Pugliese, Duc Castrum Medianum, Gal Terra dei Messapi e Scuola CEF. Dalle ore 17 alle 24, l’antico borgo e il Castello ospiteranno l’esposizione degli strumenti di tortura e delle più incredibile macchine medievali. Verrà allestito, come da attesa consuetudine, un accampamento medievale con animazione ed esposizione di armi nel fossato dell’antico maniero. In piazza Vittorio Emanuele II si potrà assistere ai banchetti tipici e agli spettacoli di fuoco. Giullare, balli e incantatori di serpenti saranno in piazza IV novembre. Quindi l’esibizione dei falconieri sul prato del castello e il gruppo tamburi all’interno della piazza d’armi e del borgo antico. La compagnia teatrale Atto Terzo porterà in scena il musical “Giulietta e Romeo” nel piazzale della chiesa Madre. Domenica 9 ottobre, alle ore 17, sul prato del Castello, si svolgeranno i giochi Medievali tra le varie contrade. La tradizionale scacchiera vivente si terrà in piazza Orsini del Balzo con l’attore Giuseppe Neglia nelle vesti di Federico Il che assisterà allo spettacolo e altri giochi nel borgo medievale. All’evento interverranno i rappresentanti istituzionali delle città gemellate con la Fiera Medievale Franca.
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10eLotto, vinti 50mila euro
Il 10eLotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, a Vieste è stato centrato un 9 Oro da 50mila euro. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito 23,7 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 2,8 miliardi di euro dall'inizio dell'anno.
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CARO BOLLETTE: COLDIRETTI PUGLIA, TAGLIA SPESA A TAVOLA, MA ANCHE PER RISTORANTI, ELETTRONICA E ABBIGLIAMENTO; SALVO LO SPORT RITENUTO IRRINUNCIABILE.
Con l’aumento dell’inflazione e delle bollette 1 pugliese su 2 taglia la spesa nel carrello a causa della crescita record dei prezzi che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini con un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare, ma si stringe la cinghia anche per viaggi, abbigliamento, ristoranti, elettronica e telefonia. E’ il risultato del sondaggio condotto da Coldiretti Puglia sul sito undefined, dal quale emerge che per far fronte ai rincari il 51% dei cittadini è più oculato nell’acquisto di cibo, il 40% sta rinunciando a telefonia e prodotti elettronici, il 25% sta tagliando le spese per ristoranti, viaggi e abbigliamento, mentre i pugliesi non intendono rinunciare alle attività sportive, evidentemente perché reduci dal lungo lockdown causato dal Covid che li ha costretti a restare a casa per mesi.
E’ salito il conto della spesa a tavola ad 1 miliardo di euro in più a carico delle famiglie pugliesi durante l’anno – denuncia Coldiretti Puglia - a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas. Secondo l’analisi Coldiretti in cima alla classifica dei rincari con un +60,5% ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente della guerra in Ucraina che è uno dei principali produttori, mentre al secondo posto c’è il burro in crescita del 38,1% e al terzo la margarina (+26,5%). Seguono il riso con un +26,4%, spinto anche dal crollo della produzione nazionale a causa della siccità, e il latte uht (+24,5%), davanti a farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori. Ma, secondo Coldiretti, crescono del 18,4% e del 18,2% anche lo zucchero e i gelati, con la verdura fresca a chiudere la top ten degli aumenti a +16,7%, peraltro con un impatto pesante sui consumi di ortofrutta degli italiani.
L’impennata della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti Puglia – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti regionale – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione.
Il km0 è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché – aggiunge Coldiretti Puglia - i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti regionale – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.
Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti nel sottolineare che occorre anche lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.
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La Flai Cgil Brindisi è da sempre impegnata al fianco dei lavoratori del comparto ittico con una serie di iniziative sia sul fronte delle tutele, dei diritti e dell'assistenza sul versante previdenziale, sia nel campo della formazione.
E proprio su quest'ultimo fronte giovedì 6 ottobre la Flai Cgil Brindisi è stata impegnata a Fasano con i pescatori delle marinerie di Savelletri e Torre Canne nell'ambito della formazione dei pescatori.
Circa una ventina gli operatori del comparto ittico impegnati nel corso di formazione di “Primo soccorso in mare per i lavoratori della pesca” finanziato nell’ambito del piano triennale MIPAAF (Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali).
La Flai si impegna nelle marinerie per parlare di sostenibilità, di salute e sicurezza nel settore della pesca, un settore importantissimo che sconta un grave periodo di crisi e che merita di essere rilanciato. Nell'ambito dell'attività di formazione non sono mancati i riferimenti alla richiesta avanzata in questi giorni dal responsabile nazionale del Dipartimento pesca della Flai Cgil, Antonio Pucillo, dell'istituzione di un Ministero del Mare svincolato da quello dell'Agricoltura per evitare la scomparsa di un settore che negli ultimi anni ha registrato un brusco calo di occupati e dove ormai si è praticamente fermato il ricambio generazionale.
Tra la crisi pandemica, il caro carburanti e l’aumento delle restrizioni normative – che andrebbero revisionate sul numero numero di giornate in cui poter pescare, le aree utilizzabili ecc. - la pesca è scesa ai minimi storici come fatturato. Un dato allarmante. Il settore ittico conta circa 7600 addetti in Puglia, è prevalentemente formato da piccole medie imprese a cui si aggiungono le imprese di trasformazione di prodotti ittici e le attività connesse come pesca turismo e l’ittiturismo. Le difficoltà degli ultimi anni rischiano di distruggere un comparto fondamentale per la nostra economia per cui sono necessari interventi urgenti.
La Flai Cgil non ha mancato inoltre di rivendicare il riconoscimento della Cisoa pesca per i lavoratori del comparto ittico. E' atteso ancora il decreto attuativo relativo all’estensione della Cassa Integrazione per i lavoratori agricoli (Cisoa) ai lavoratori e le imprese del settore marittimo e della pesca, per periodi diversi da quelli di sospensione dell’attività lavorativa per il rispetto delle misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio.
Da anni la Flai Cgil anche a Brindisi si batte per l'introduzione di questo importante strumento di sostegno al redditto per questi lavoratori. La sollecitazione, in questo caso è rivolta al Governo affinché, dopo l'introduzione nella Legge di Bilancio, questo ammortizzatore sociale diventi finalmente operativo.
Cosimo Della Porta
Segretario Generale
Flai-Cgil Brindisi