Redazione

San Michele Salentino, il Carnevale torna con un nuovo appuntamento.

 
Dopo il grande successo della prima giornata, San Michele Salentino si prepara ad accogliere il secondo appuntamento del Carnevale inFesta, un evento che si è ormai affermato come uno dei più attesi nei comuni della Provincia di Brindisi.
Domenica 23 febbraio, a partire dalle ore 15:30, le strade del paese si riempiranno nuovamente di colori, musica e allegria grazie alla sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati. L’evento, organizzato dall’associazione San Michele inFesta in collaborazione con l’Amministrazione comunale, sta attirando visitatori e partecipanti da tutto il territorio.
Il Carnevale inFesta, giunto alla seconda edizione, ha già conquistato il pubblico con la sua prima giornata, tenutasi domenica 16 febbraio. L’entusiasmo è stato tale che molti gruppi di San Vito dei Normanni hanno confermato la loro presenza per questo secondo appuntamento, pronti a sfilare lungo le vie del paese fino a Piazza Marconi, dove si terranno spettacoli e intrattenimento dedicati ai più piccoli con gonfiabili, mascotte giganti e giochi con le bolle di sapone.
“Grazie all’impegno instancabile dei volontari – ha dichiarato il sindaco Giovanni Allegrini -, i carri allegorici realizzati per questa edizione hanno riscosso grande apprezzamento, trasformando la sfilata in un autentico spettacolo itinerante capace di coinvolgere tutte le fasce d’età”. 
Oltre 500 partecipanti animeranno l’evento con maschere, costumi e coreografie spettacolari. Tra i gruppi che hanno già confermato la loro presenza spiccano: il Gruppo Vignaioli, con un omaggio al mondo della vendemmia, tra tradizione e folklore; il Gruppo Brasile, che proporrà ritmi travolgenti e colori sgargianti per un’esplosione di energia e festa; il Gruppo Super Mario, dedicato al celebre videogioco, tra creatività e divertimento; il Gruppo Raffaella Carrà, un tributo all’icona della musica italiana; Il Mondo di Alice, formato da 70 giovani studenti della scuola primaria Don Milani di San Vito dei Normanni, che trasporteranno il pubblico nel Paese delle Meraviglie; la Scuola di ballo New StarMoving, che con il tema “Meduse” metterà in scena una suggestiva esibizione coreografica; e il Gruppo "Lo Zoo", un’originale parata di maschere ispirate al regno animale, interpretata da 60 partecipanti. E poi tutti i cittadini che anche domenica scorsa hanno deciso di scendere per le strade di San Michele Salentino con i loro vestiti colorati e simpatici. 
L’evento non sarà solo una grande festa in maschera, ma anche un momento di aggregazione e divertimento per tutta la comunità. In particolare, i bambini saranno al centro della giornata, con spettacoli e attività pensate appositamente per loro all’arrivo della sfilata in Piazza Marconi.

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“Solamente io” è il titolo della silloge di Silvia Scoditti (edizioni Orantes) che verrà presentato domani alle 18, presso l’auditorium del Castello. «Una serata magica, tra poesie, emozioni e musica, alla quale interverranno, insieme all’autrice, lo scrittore Marco Giangrande e il giornalista Angelo Sconosciuto», dice una nota pubblicata sul sito del Comune di Mesagne, nella quale si ricorda come l’«iniziativa verrà impreziosita dai brani musicali eseguiti dall’arpista Annalisa Ciaccia e dalla violinista Gilda Ciaccia e dalle letture di Andrea Ortese». La silloge, che ha visto la sua prima presentazione a Lecce in un clima di notevole interesse, ora viene proposta dall’autrice nella sua città di origine. «Frammenti di pensieri in libertà che sgorgano dalle profondità di un'anima inquieta e turbolenta, che cerca disperatamente la pace e la quiete, scandagliando se stessa, le sue paure, le sue fragilità e i suoi dolori per un vissuto non cercato, non voluto, ma subito, ed amaramente ingoiato dopo la morte del marito – scrive Silvia Scoditti nel risvolto di copertina -. Il condividere con tutti voi questi pensieri tramutati in righe è un atto catartico di donarsi nuda dall'appari-re, per ciò che si è realmente, nelle proprie fragilità e nelle proprie debolezze, noncurante dei giudizi altrui e dei ben pensanti dei quali a quest'età e con l'esperienza poco importa. È un voler donare agli altri – conclude - porzioni di un essere, di un'essenza e di un’esistenza nella pura gioia di essere se stessi sino in fondo. Egoisticamente, Solamente io». Ma – ci si chiede – è la stessa Silvia «architettrice specializzata nel restauro della pietra leccese e nella progettazione e direzione lavori di immobili storici, usando tecniche tradizionali»? Certamente: la poesia è l’altra faccia della medaglia della sua vita. «La sua vocazione si estende alla scrittura di poesie, dove ogni parola, ogni verso, diviene frammento di una visione più ampia, un ponte tra l'arte architettonica e ciò che sgorga dalla sua anima. Questo connubio tra architettura e poesia rende il suo lavoro un canto di pietra e parole, dove ogni progetto e ogni scritto testimoniano il suo impegno a celebrare l'incanto creativo in tutte le sue forme».

 

Chiusura del dormitorio di via Provinciale San Vito: una scelta miope che danneggia i lavoratori e la città

 
Il Comune rinuncia a 2,1 milioni di euro disponibili da anni e sceglie lo sfratto dei migranti 
 
La decisione del Comune di Brindisi di chiudere il dormitorio di via Provinciale San Vito è l'ennesima dimostrazione dell'incapacità di gestire in modo adeguato le politiche dell'accoglienza e dell'immigrazione. Circa 60 lavoratori migranti verranno sfrattati senza che l'amministrazione abbia utilizzato i 2,1 milioni di euro messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fondi destinati da anni al superamento degli insediamenti abusivi e al contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. 
Questi fondi europei, assegnati per la Missione 5 del PNRR, sono stati pensati per creare alloggi dignitosi e per eliminare le infiltrazioni criminali nelle campagne. Eppure, nonostante la loro disponibilità, il Comune ha scelto di non investirli, preferendo lo sgombero a soluzioni concrete e strutturali. È inaccettabile che l'amministrazione temporeggi su risorse così importanti, destinate non solo a garantire dignità ai lavoratori, ma anche a generare benefici economici per l'intero territorio. 
La CGIL e la FLAI CGIL di Brindisi hanno più volte proposto soluzioni alternative: ristrutturare il dormitorio esistente, avviare progetti di integrazione e garantire trasporti sicuri per i lavoratori. La nostra posizione è chiara: serve un impegno concreto per migliorare le condizioni di chi, ogni giorno, lavora nei nostri campi e contribuisce in modo essenziale alla nostra economia. Le scelte dell'amministrazione comunale, invece, vanno nella direzione opposta, alimentando solo disagio e precarietà. 
Tutto questo stride con il lavoro attento e costante del prefetto di Brindisi, che ha mostrato sensibilità e pragmatismo nel gestire le complesse questioni legate all'immigrazione. L'amministrazione comunale avrebbe dovuto seguire questo esempio, cercando soluzioni condivise e rispettose della dignità umana. 
Gabrio Toraldo, segretario generale della FLAI CGIL di Brindisi, sottolinea: «Questi lavoratori meritano rispetto e gratitudine per il loro prezioso contributo nei nostri campi. Invece di essere sostenuti, vengono allontanati. È una scelta che crea solo ulteriore disagio». 
È evidente che questa decisione risponde più a logiche ideologiche che a reali necessità. Rinunciare a fondi disponibili da anni significa perdere un'opportunità di crescita e sviluppo per tutta la comunità brindisina.
Massimo Di Cesare, segretario generale della CGIL di Brindisi, ammonisce: «Una città che ambisce a diventare Capitale della Cultura non può dimenticare che la cultura è accoglienza e integrazione. È sorprendente che un sindaco, che negli anni '90 ha gestito con umanità l'arrivo di oltre 20mila albanesi in un solo giorno, oggi non trovi il modo di garantire un alloggio dignitoso a 60 migranti regolari. Buttare via 2,1 milioni di euro è un fallimento per questa amministrazione». 
Chiediamo all'amministrazione di rivedere le proprie scelte e di avviare un confronto serio per trovare soluzioni che rispettino la dignità delle persone e valorizzino le risorse disponibili. È una questione di civiltà, giustizia e responsabilità.
 
Brindisi 20.2.2025
 
 
Massimo Di Cesare
Segretario generale
CGIL Brindisi
Gabrio Toraldo
Segretario generale
FLAI CGIL Brindisi

L’Amministrazione Comunale ha dato il via libera alla pubblicazione di due avvisi pubblici per la concessione in comodato d’uso gratuito, rispettivamente, del campetto polivalente di via Carlo Alberto Dalla Chiesa e dell’immobile di piazza Caliandro.

“Con questi due bandi – commenta il Sindaco Antonello Denuzzo – mettiamo a disposizione di associazioni ed enti del terzo settore due beni del patrimonio pubblico terminati e funzionali per attività sportive o sociali. Siamo fiduciosi che le due strutture, per il cui recupero sono stati spesi fondi derivanti da finanziamenti regionali, presto potranno entrare in funzione animando la vita del quartiere San Lorenzo.”

La prima struttura, il campetto ad uso polivalente, è rinata grazie ad un finanziamento regionale da 100 mila euro e si presenta oggi con un’area da gioco su cui è possibile praticare calcetto, tennis, pallamano e con annesso un blocco spogliatoi. Il bando per la concessione di questa struttura sportiva è rivolto a enti, società ed associazioni sportive dilettantistiche senza scopo di lucro ed iscritte al registro CONI. Il termine ultimo per l’invio delle domande è il 7 marzo 2025.

L’altro immobile, presente in piazza Caliandro, è stato recuperato grazie alla Rigenerazione Urbana 3.0 del quartiere San Lorenzo che ha consentito il ripristino e la rifunzionalizzazione della struttura che negli anni è stata oggetto di ripetute azioni vandaliche. In questo caso il bando si rivolge a enti o associazioni per lo svolgimento di attività istituzionali, di promozione sociale o pubblico interesse. Il termine ultimo per l’invio delle candidature è fissato per il 6 marzo 2025.

“La valorizzazione del patrimonio pubblico – conclude l’Assessora al ramo Eleonora Marinelli – non passa solo dalla capitalizzazione dei beni dati in concessione, ma dalla possibilità che diamo a questi ultimi di vivere e svolgere attività di pubblica utilità, dalla promozione sociale all’inclusione attraverso lo sport. Questi due avvisi pubblici vanno esattamente nella direzione di investire sul capitale umano rappresentato dal mondo dell’associazionismo e del volontariato.”

I due bandi e i relativi allegati sono consultabili sul sito internet istituzionale.

Per maggiori informazioni è possibile contattare l’ufficio patrimonio al numero 0831 820341.

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In questi giorni il Gruppo Dirigente della UILTEC di Brindisi ha analizzato ed approfondito quanto emerso dal Comunication Meeting EuroAPI dello scorso 6 febbraio al quale ha partecipato, tra le altre, la Direzione dello Stabilimento di Brindisi, che in quell’occasione non ha saputo fornire i dovuti chiarimenti alle perplessità rappresentate dalle rappresentanze sindacali. Oggetto del Meeting: lo stato attuale del sito produttivo e le previsioni per l'anno in corso circa il Conto Economico e quello Produttivo.

Nel corso del Meeting il nuovo management EuroApi ha presentato dati già noti, che a nostro avviso rimangono teorici e che, soprattutto, non offrono alcuna garanzia per la sopravvivenza nel tempo del sito produttivo brindisino. Senza contare che con prospettive come quelle annunciate nel Meeting si rischiano ulteriori licenziamenti o il ricorso ad altri Ammortizzatori Sociali già entro l’anno in corso (2025).

Risulta singolare, alla UILTEC, la scelta dell’Azienda di condividere i Dati di Fatturato (forecast) invece dei Dati di Produzione dai quali risulterebbero più evidenti le quantità di prodotto immesso sul mercato. Come se alle Parti Sociali ed ai Lavoratori non fossero già note la difficoltà riscontrate dall’Azienda su varie produzioni: dalle storiche Teicoplanina, Rifampicina ed altre, fino al nuovo progetto legato ai Sali della Vitamina B12 che stenta a partire. Se si considerano questi elementi critici risulta più chiara la volontà dell’Azienda di non rendere noti questi dati per non destare ulteriore preoccupazione. Una Strategia di comunicazione per nascondere l’evidenza che ben conosciamo e che non aiuta a guardare in faccia la realtà.

Altro aspetto critico fra Parti Sociali e Azienda è il dialogo. Nel corso dell’ultimo Comunication Meeting, ma anche dei pochissimi momenti informativi riservati alle Rappresentanze Sindacali, le risposte dell’Azienda sui temi sopra menzionati continuano ad essere vaghe e mai soddisfacenti. Nel frattempo i problemi operativi si complicano ed emerge una preoccupante incapacità gestionale da parte del management aziendale.

Per la UILTEC di Brindisi la situazione in EuroApi è un film già tristemente visto nel corso degli ultimi anni. Un film reso ancora più drammatico se si considera l’episodio maldestro di rivalsa nei confronti di un nostro Dirigente Sindacale, attivamente impegnato nell’azione di denuncia imposta dal ruolo ricoperto, «svuotato» immotivatamente di attività professionali.

Per la UILTEC è oramai evidente che l'impegno da parte di tutti i lavoratori non basta: lo Stabilimento brindisino continua ad essere in difficoltà a causa di diverse mancanze nella governance e nella guida del Sito Produttivo. I risultati dimostrano l'inconcludenza di chi è chiamato a gestire il Sito, una inconcludenza che inevitabilmente si ripercuote negativamente sul risultato utile della Azienda. Questo non sarà certo un buon biglietto da visita per eventuali (improbabili) compratori.

La UILTEC non condivide molte delle ultime determinazioni dirigenziali. Una Strategia di lungo termine era già in corso ed il Sito produttivo brindisino aveva appena riottenuto il Certificato GMP, che gli era valsa l’attenzione di diversi potenziali acquirenti. Tuttavia, i cambiamenti recentemente intervenuti, anche ai vertici aziendali, hanno segnato una battuta d’arresto nel percorso di rinnovamento già avviato, riaprendo inspiegabilmente problematiche superate nel corso degli ultimi anni, che di fatto hanno riportato il sito di Brindisi indietro nel tempo, ponendolo in una condizione sfavorevole anche per il mercato.

La UILTEC pone una serie di valutazioni emerse nella propria discussione interna con l’obiettivo di proporre soluzioni utili alla riorganizzazione del Team di Gestione a partire dalla necessaria valutazione delle competenze e della efficacia degli attuali Responsabili, attualmente non in grado di intercettare neppure le molteplici possibilità offerte dal PNRR per promuovere lo sviluppo del Sito di Brindisi. In questo senso è fondamentale, a nostro avviso, implementare Piani di Formazione e Sviluppo per migliorare le competenze del Personale, soprattutto nel management, e aumentarne l'efficienza operativa, migliorare la Comunicazione Interna stabilendo canali più efficaci tra i vari Dipartimenti e promuovere la circolazione di informazioni fra tutti. È essenziale allo stesso tempo un Sistema di Monitoraggio continuo delle performance aziendali per risolvere tempestivamente le criticità. 

Per la UILTEC è fondamentale che la Direzione del Gruppo EuroApi intervenga con decisione e tempestività. La situazione attuale richiede una leadership forte, autorevole, competente ed inclusiva, capace di prendere decisioni coraggiose e mirate. Solo attraverso un intervento deciso ed una visione chiara e completa sarà possibile sperare di superare le difficoltà e trasformare questa crisi in un'opportunità di crescita.

Consapevoli delle diverse difficoltà in corso in EuroApi la UILTEC ritiene che la mancanza di Relazioni Sindacali ed Industriali - peggiorate dai già citati atteggiamenti provocatori che saranno valutati nelle sedi opportune - non aiuti e non ci consenta di esprimere fiducia sull’operato del nuovo management aziendale. 

Per questo motivo, subito dopo il rinnovo della Rappresentanza Sindacale Unitaria, la UILTEC si farà promotrice di un incontro con i vertici aziendali del Gruppo alla presenza delle Segreterie Nazionali, per riportare sul Tavolo Aziendale Nazionale la discussione sul futuro del sito EuroApi di Brindisi.

 

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Arrivano le risorse a sostegno dell’apicoltura Made in Italy, un settore agricolo strategico per la salute e l’ambiente che, a dispetto dei cambiamenti climatici, di siccità ed eventi estremi, oltre all’abbandono dei terreni in alcune aeree causato dalla Xylella, cresce in Puglia con un aumento a tripla cifra degli alveari del +167% e del numero di aziende apistiche che fanno un balzo del +363%. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto  che stanzia 10 milioni “una tantum” a sostegno degli imprenditori apistici per contrastare le conseguenze economiche derivanti dalla concomitanza di eventi climatici negativi, di fattori naturali e altri fattori esogeni che condizionano in maniera significativa il settore.

Il decreto accoglie le richieste di Coldiretti di destinare le misure a sostegno del settore della filiera apistica agli apicoltori professionisti, che fanno dell’apicoltura la loro principale fonte di reddito. In Puglia sono 1070 le aziende apistiche che producono – insiste Coldiretti Puglia - numerose tipologie di miele, dal ricercato alle mandorle agli agrumi, dalle clementine al rosmarino al timo, fino al fiordaliso, sulla, eucalipto, coriandolo, trifoglio e millefiori, con una crescita sensibile della presenza di donne e giovani a condurre le aziende apistiche. Le difficoltà delle api – sottolinea la Coldiretti Puglia — sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che quelle  domestiche e quelle selvatiche sono responsabili del 70% della riproduzione di tutte le specie vegetali, sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Infatti – prosegue Coldiretti – ben 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao. Il ruolo insostituibile svolto da questo insetto è confermato da Albert Einstein che sosteneva che: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

Attraverso l’acquisto diretto del miele dagli apicoltori pugliesi – evidenzia Coldiretti regionale – si sostiene il presidio del territorio e la presenza di una sentinella importante della qualità dell’ambiente e della biodiversità quale è l’ape. Infatti oltre alla produzione di miele le api svolgono un ruolo fondamentale nell’impollinazione di moltissime piante selvatiche e delle principali colture erbacee ed arboree.

Ma il miele Made in Italy è messo a rischio anche dall’import sleale dall’estero, quando solo nei primi quattro mesi del 2024 le importazioni dall’estero sono aumentate dell’11% secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat con prodotto di bassa qualità acquistato a prezzi stracciati per essere poi venduto come nazionale. Il prezzo medio del prodotto importato dai Paesi extra Ue è stato di 2,14 euro al chilo. Una mole di prodotto a prezzi stracciati finita nel mirino di un’indagine della Commissione Ue che ha fatto analizzare una quota di campioni di miele importato, riscontrando che nel 46% dei casi non è conferme alle regole comunitarie, con l’impiego di sciroppi zuccherini per adulterare il prodotto, aumentarne le quantità e abbassarne il prezzo e l’uso di additivi e coloranti per falsificare l’origine botanica. Il numero maggiore in valore assoluto di partite sospette proveniva dalla Cina (66 su 89, pari al 74%), mentre il paese con la percentuale più elevata di campioni di miele sospetti è risultata la Turchia (14 su 15, pari al 93%).

Il miele prodotto sul territorio, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti Puglia – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.

Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre – consiglia la Coldiretti Puglia – verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica, è questo il modo migliore per sostenere l’apicoltura italiana, difendere le api e la biodiversità.

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In un periodo di crisi giunge finalmente una buona notizia per i pensionati: un aumento di pensione, e arretrati, per coloro che hanno prestato servizio militare.

A seguito di una verifica su tutte le posizioni presenti nell'archivio del  Patronato Epaca della provincia di Brindisi sta giungendo in questi giorni a molti pensionati la gradita notizia di un possibile aumento della propria pensione. “E' un diritto che molti pensionati non conoscono – afferma la responsabile zonale di  Epaca Mesagne, Tonia Manelli– e per questo motivo ci stiamo spendendo per ricordare ai nostri Assistiti che se hanno prestato servizio militare e non hanno mai chiesto l'accredito dei relativi contributi figurativi potrebbero essere tra i “fortunati” a cui spetta l'aumento di pensione”. “Invitiamo tutti i pensionati anche titolari di pensioni di reversibilità – insiste il Responsabile Provinciale dott. Angelo Carluccio – a recarsi urgentemente presso i nostri Uffici per verificare gratuitamente insieme ai nostri operatori la propria posizione per evitare di perdere ulteriori eventuali benefici economici”

    Per informazioni puoi telefonare al numero 0831430232 o rivolgerti presso i nostri Uffici Epaca o chiedere ai nostri Collaboratori. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     

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E SONO SEI DI FILA! BRINDISI ESPUGNA ANCHE LIVORNO E NON SI VOLTA PIÙ INDIETRO

PUNTEGGIO FINALE 69-77 AL PALAMACCHIA.

Non si arresta la marcia della Valtur Brindisi che colleziona la sesta vittoria consecutiva al PalaMacchia di Livorno in occasione della ventottesima giornata di campionato, turno infrasettimanale di Serie A2. Una grande vittoria in trasferta al termine di un match sofferto, rimontato dal -12 del secondo quarto e ribaltato grazie a un secondo tempo pressocché perfetto difensivamente e chirurgico in fase offensiva nonostante l’assenza di De Vico e Vildera costretto allo stop dopo otto minuti di gioco. MVP un super Andrea Calzavara autore di 26 punti con 4/7 da due, 4/6 da tre, 6/6 ai liberi, 7 rimbalzi e una valutazione pari a 31 in 31 minuti di gioco.

Quintetto biancoazzurro iniziale formato da Calzavara-Brown-Arletti-Ogden-Vildera ed è il lungo americano a commettere il secondo fallo personale dopo poco più di due minuti di gioco. Brindisi patisce la grande aggressività difensiva dei padroni di casa e realizza appena due canestri nei primi sei minuti dell’incontro per un parziale di 12-5. Il vantaggio si allunga fino alla doppia cifra sul 24-14 a fine primo quarto con coach Bucchi costretto a richiamare in panchina per Vildera dopo un problema fisico accusato durante il match. Il primo canestro dal campo nel secondo periodo per la Valtur arriva dopo tre minuti e mezzo grazie al post basso di Ogden, valevole per il 27-18. Una serie di tiri liberi a segno di Brown permette ai biancoazzurri di ridurre il gap fino a quattro lunghezze si svantaggio (32-28 al 18’). Si accende all’improvviso il grande ex Banks, autore di due triple consecutive a fine primo tempo, decisive per il parziale a fine primo tempo sul 39-30 in favore della Libertas Livorno. Al rientro dagli spogliatoi Brindisi mostra ben altra faccia e intensità offensiva, aumentando le percentuali al tiro fino a mettere la freccia del sorpasso dopo le triple frontali di Ogden e Calzavara (43-44 al 26’). Banks e Ogden danno vita a un duello di altissimo livello sui due lati del campo ma è Livorno a riprendere ossigeno chiudendo il terzo quarto con un break di 8-0 per il 55-48. Calzavara e Filloy aprono l’ultimo periodo colpendo la retina dalla lunga distanza, Brindisi fiuta il momento propizio e piazza un contro break di 10-0 per il nuovo controsorpasso sul 60-63 al 36’. Livorno si aggrappa a Banks, a segno con 4 punti di fila nel momento più difficile della sua squadra ma Brindisi sfrutta il bonus falli e va dalla lunetta con Del Cadia, Bown, Calzavara e Ogden per un 8/10 che vale il 66-71 a 26” dalla fine. Grande vittoria biancoazzurra!

A seguito del rinvio del match Brindisi-Cremona al 14 marzo 2025, il prossimo turno di campionato sarà mercoledì 26 febbraio nuovamente in trasferta sul campo di Verona.

IL TABELLINO

BI.EMME SERVICE LIBERTAS LIVORNO-VALTUR BRINDISI: 69-77 (24-14, 39-30, 55-48, 69-77)

BI.EMME SERVICE LIBERTAS LIVORNO: Banks 27 (5/14, 2/5, 5 r.), Italiano 9 (1/2, 2/5, 5 r.), Filloy 5 (1/2, 1/8, 6 r.), Hooker 9 (3/7, 1/7, 7 r.), Fratto 2 (1/1, 2 r.), Tozzi (0/1, 1 r.), Buca 9 (3/6, 9 r.), Allinei (0/3, 1 r.), Bargnesi 3 (1/3 da tre, 2 r.), Fantoni 5 (2/5, 3 r.), Paoletti ne. Coach: Andreazza.

VALTUR BRINDISI: Laquintana 4 (1/3, 4 r.), Brown 17 (3/11, 0/2, 4 r.), Arletti (0/1 da tre, 3 r.), Del Cadia 4 (2/7, 0/1, 7 r.), Vildera 2 (1/2, 1 r.), Fantoma (0/1 da tre, 2 r.), Radonjic 5 (2/4, 0/1, 6 r.), Calzavara 26 (4/7, 4/6, 7 r.), Ogden 19 (4/7, 2/2, 8 r.), Buttiglione ne. Coach: Bucchi.

ARBITRI: Boscolo – De Biase – Di Martino.

NOTE - Tiri liberi: Livorno 16/19, Brindisi 25/30. Perc. tiro: Livorno 23/69 (7/28 da tre, ro 14, rd 27), Brindisi 25/55 (6/14 da tre, ro 8, rd 34).

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L’arrivo di 65 milioni di litri di olio extra Ue nel 2024 alimenta il rischio di frodi e inganni ai danni dei cittadini e fa crollare i prezzi del vero extravergine italiano. A denunciarlo è la Coldiretti con il blitz degli agricoltori, saliti a duemila con l'arrivo di produttori da altre regioni, per presidiare il porto di Civitavecchia in occasione dell’arrivo di una nave carica di prodotto estero. Una decina di barche con le bandiere gialle sono salpate dallo scalo romano per intercettare i natanti mentre gli olivicoltori guidati dal vicepresidente nazionale della Coldiretti Davide Granieri si sono radunati sulla banchina con cartelli e slogan per chiedere misure immediate.

Un grido di allarme contro la concorrenza sleale, considerata l’alta qualità del prodotto Made in Italy e il fatto che quello straniero finisce spesso per essere venduto come tricolore, sfruttando il prezzo più basso L’olio tunisino, ad esempio – denuncia Coldiretti –, viene venduto oggi sotto i 5 euro al litro, con una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano che punta a costringere gli olivicoltori nazionali a svendere il proprio al di sotto dei costi di produzione. A favorire le importazioni dalla Tunisia è anche l’accordo stipulato dalla Ue che prevede l’importazione annuale, nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre, di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali.

L’obiettivo di chi acquista olio straniero è realizzare margini sempre più alti di profitto tramite speculazioni che mettono all’angolo i produttori nazionali e inondano i mercati di prodotto di bassa qualità. Un fenomeno che spinge ulteriormente il pericolo di frodi ai danni dei consumatori, contro i quali si sono peraltro intensificati i controlli delle forze dell’ordine, del Masaf e dell’Icqrf.

“Il rischio è che l'immissione di olio extravergine d’oliva a basso costo, spesso di dubbia provenienza e qualità, possa danneggiare gravemente il nostro patrimonio agroalimentare di eccellenza - spiega David Granieri, vicepresidente nazionale Coldiretti e presidente Unaprol -. Le preoccupazioni sono fondate, soprattutto quando si pensa alla qualità e alla sicurezza alimentare. Non possiamo permettere che la concorrenza sleale danneggi il mercato dell'olio d'oliva e le nostre produzioni di alta qualità".

A questo proposito, Granieri solleva un punto critico relativo al Regolamento UE 2020/761, che disciplina l'importazione preferenziale di olio d'oliva dalla Tunisia. “E’ fondamentale garantire che l'olio importato rispetti gli stessi elevati standard di qualità e sicurezza che caratterizzano l'olio extravergine d'oliva europeo – sottolinea -. L'assenza di un controllo rigoroso sulla qualità e sulla provenienza dell'olio importato potrebbe compromettere la fiducia dei consumatori e mettere a rischio la reputazione dell'olio italiano, considerato uno dei migliori al mondo”.

In risposta a questa situazione, Coldiretti e Unaprol chiedono la creazione di un Registro Telematico Unico europeo, simile al sistema italiano Sian. “Questo strumento - spiega Granieri -, garantirebbe maggiore trasparenza e tracciabilità, permettendo di tutelare i consumatori e valorizzare il prodotto autentico”.

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Giovedì 20 febbraio alle 20.30 al Teatro Italia andrà in scena lo spettacolo “X di Xylella, Bibbia e alberi sacri” di Teatro Koreja, scritto da Lucia Raffaella Mariani, Letizia Russo e Gabriele Vacis, con in scena Chiara Dello Iacovo, Luna Maggio, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Kyara Russo, Maria Tucci, Andjelka Vulic.

I pugliesi sono figli di ulivi e viti. Di olio e vino. Di oro, sangue e sole.

La Xylella divora gli ulivi e si trasmette tramite la Cicalina Sputacchina. L’unico modo per fermarla è tagliare gli alberi infetti, e farlo il prima possibile.

Per tutti i pugliesi un pezzo di pane, condito solo con sale e olio che pizzica, ‘appena fatto’, è il sapore di casa. E i loro ulivi, dicono, ‘’sono immortali’’, nascondono nel loro attorcigliarsi centinaia e centinaia di anni. Niente potrebbe mai distruggerli. Niente. Tranne Xylella.

Nel 2013, dodici anni fa, vengono ritrovati i primi ulivi disseccati, come arsi da un fuoco mai appiccato. Qualcosa che gli agricoltori non hanno mai visto, perché gli ulivi sono sempreverdi. Qualcuno ipotizza “è rodilegno giallo”, altri “è la lebbra degli ulivi’’, ma qualcosa non torna. Dopo ricerche e accertamenti, gli esperti del CNR di Bari riescono a strappare un segreto alla natura: è “Xylella fastidiosa”, un batterio incurabile, inserito nella lista europea dei patogeni da quarantena.

Lo spettacolo, diretto da Gabriele Vacis, è il quinto appuntamento della stagione teatrale a cura dell’Amministrazione Comunale in collaborazione con Puglia Culture.

Per maggiori informazioni 3514084173.

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