Redazione

Il Sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, ha deciso quanto segue: «Il dirigente della scuola secondaria di primo grado “Bianco – Pascoli”, Maria Stella Carparelli ha deciso, sentito il medico competente di Istituto, di sospendere per tre giorni (28, 29 e 30 ottobre) l'attività in presenza, attivando la didattica a distanza e disponendo una sanificazione straordinaria degli ambienti. La decisione si è resa necessaria per la positività di un docente che, tuttavia, ha dichiarato di aver sempre mantenuto il distanziamento e utilizzato i dispositivi di prevenzione individuale. Esprimo la mia solidarietà alla dirigente e a tutta la comunità dell'Istituto “Bianco - Pascoli”, e condivido la decisione della sanificazione precauzionale: in questi casi la prudenza è d’obbligo. Faccio notare come il protocollo di sicurezza per le scuole sia stato applicato con puntualità, al fine di non pregiudicare la serenità dei ragazzi e la tranquillità delle famiglie, e colgo l’occasione per raccomandare una volta di più il rispetto rigoroso delle norme contro il contagio..»

 

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Commercianti sul piede di guerra a Mesagne prima città della provincia di Brindisi a protestare contro le limitazioni anti-Covid, imposte con il Dpcm, entrato in vigore lunedì scorso, tra le quali la chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie. La manifestazione è stata autorizzata dalla questura mentre il corteo, che doveva sfilare per le vie del centro, è stato annullato. L’evento si è svolto nella villa comunale sotto l’occhio vigile di polizia, carabinieri e polizia locale arrivati in forze. I manifestanti, oltre 350, hanno espresso la loro protesta anche al sindaco Toni Matarrelli, che è passato a salutarli. Per lo più si è trattato di gestori di bar, ristoranti, pub e pizzerie.

Per solidarietà si sono affacciati anche i loro colleghi di altre tipologie merceologiche. Nel pomeriggio si era già svolto in piazza caduti di via D’Amelio un flash mob di proprietari e atleti delle palestre. Uno dei promotori e moderatore della manifestazione è stato Roberto Sabato, che hanno voluto mettere in evidenza “le difficoltà del settore a poter sopravvivere alle restrizioni imposte dall’ultimo decreto del presidente Conte”. Alla luce di queste difficoltà economiche i commercianti hanno chiesto che “il ristoro economico, che deve giungere dal governo, sia immediato”. Ed ancora c’è chi ha chiesto l’abbattimento delle tasse e dei balzelli vari relativi al 2020. “Come facciamo a pagare le tasse, le utenze se non incassiamo nulla”, è stato il grido di disperazione di una commerciante.

La protesta, che si è protratta per alcune ore, è stata del tutto pacifica. “Sono venuto per ascoltare chi protesta – ha esordito il primo cittadino -. Il sindaco è una istituzione e, per tale motivo, non può protestare. In ogni modo so cosa sta accadendo nel Paese, so che le chiusure sono necessarie per arginare il diffondersi del virus però il sindaco deve ascoltare coloro che, a causa di queste chiusure, vedono venir meno l’opportunità di guadagnarsi il pane”. Matarrelli ha, quindi, aggiunto: “Bisogna ascoltare questi operatori che hanno paura verso l’incognita del proprio futuro. Se le attività non possono svolgere il loro lavoro, ovviamente, non possono pagare le spese. Se gli manca anche un ristoro è del tutto normale che manifestino questo loro disagio. Attenzione, però. Le proteste devono essere civili e concordate con le forze dell’ordine”. Il sindaco ha tenuto a precisare che “non entro in questa disputa, ma devo ascoltare la preoccupazione enorme di questi operatori che si vedono mancare il pane”

. Infine, Matarrelli ha promesso che si farà portavoce “presso le sedi opportune affinché questa gente deve essere ristorata, in quanto devono pagare le utenze e devono vivere. Le chiusure sono necessarie, perché legate alla salute dei cittadini, la scelta del governo è ben ponderata, ma a fronte di ciò deve intervenire per ristorare gli operatori commerciali”. Presenti alla manifestazione anche esponenti del locale gruppo di Fratelli d'Italia. “Diamo piena solidarietà ai commercianti, ristoratori e alle partite iva che si sono riuniti in piazza Porta grande per manifestare contro il Dpcm di Conte, poiché la misura è colma”, ha spiegato il coordinatore Gianfranco Alibrando -. Bisogna dare un chiaro segnale al governo nazionale prima che sia troppo tardi, ormai queste categorie sono ridotte allo stremo”. Alibrando ha, quindi, concluso: “Siamo una realtà politica da sempre vicino al mondo delle partite iva, dei piccoli lavoratori autonomi e siamo al fianco di queste categorie, sia come gruppo dirigente che come tesserati e simpatizzanti”. (Foto di Davide Marti)
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E’ SOS per salvare la Piana degli Ulivi Monumentali dove sono stati ritrovati altri 13 ulivi infetti, un’area dall’immenso valore paesaggistico, storico, produttivo che ha già perso un terzo dei suoi monumenti arborei, per cui serve uno sforzo corale, impiego di risorse e uomini per il monitoraggio non più solo visivo ed il campionamento degli ulivi e della sputacchina. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia, sulla base dell’ultimo aggiornamento reso noto da Infoxylella che segnala un altro preoccupante scenario con 14 nuovi olivi infetti, 13 dei quali nella Piana, di cui 1 a Monopoli, 4 a Fasano e 8 ad Ostuni, tutti individuati in nuovi e diversi focolai, mentre il quattordicesimo è a Ceglie Messapica, al confine con l’agro di Martina Franca.

Una zona cuscinetto a Nord, dove la normativa prevede la rimozione anche delle piante circostanti nel raggio di 50 metri, situata nel cuore della Piana degli ulivi, dove è altissima la concentrazione di ulivi millenari con ben 250mila esemplari di pregio straordinario. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un'età fino a 3mila anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all'impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti -, molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.

Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall'epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di 1,6 miliardi euro, secondo un'analisi della Coldiretti.

“Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni, il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid, la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista. Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Sarà ridemarcata l’area infetta, considerato che la presenza dell’ulivo infetto in area indenne – aggiunge Coldiretti Puglia – farà ‘salire’ la zona cuscinetto e serve un ragionamento serio circa le misure da attuare, anche rispetto al nuovo regolamento comunitario che ha ridotto da 100 a 50 metri il raggio entro cui andrebbero tagliate anche le piante non infette da Xylella fastidiosa e anche la riduzione dell’ampiezza della zona cuscinetto.

Monitoraggi delle piante non solo visivi  e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 27 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5147 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 611 casi positivi: 239 in provincia di Bari, 13 in provincia di Brindisi, 142 in provincia BAT,137 in provincia di Foggia, 15 in provincia di Lecce, 58  in provincia di Taranto, 7 attribuiti a residenti fuori regione.

Sono stati registrati 13 decessi: 1 in provincia di Bari, 10  in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 531.155 test.

6187 sono i pazienti guariti.

8708 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 15.581, così suddivisi:

6.524 nella Provincia di Bari;

1.646 nella Provincia di Bat;

1.081 nella Provincia di Brindisi;

3.691 nella Provincia di Foggia;

1.134 nella Provincia di Lecce;

1.391 nella Provincia di Taranto;

114 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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MAFIA: COLDIRETTI PUGLIA, AGROALIMENTARE AREA PRIORITARIA DI INVESTIMENTO IN TEMPI DI CRISI. Bene l’operazione dei carabinieri del ROS e del Comando tutela ambientale che, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda di Bari, hanno sgominato una organizzazione criminale che aveva nell’agroalimentare un’area prioritaria di investimento. E’ quanto afferma di Coldiretti Puglia nello stigmatizzare quanto la criminalità abbia compreso la strategicità dell’agroalimentare in tempo di crisi, perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone.

Dai mercati ai supermercati, dai trasporti ai ristoranti – denuncia Coldiretti Puglia - dall’agricoltura all’allevamento, dalla carne alla frutta fino al caffè alle corse dei cavalli, oltre all’utilizzo illecito dei fondi comunitari destinati all’agricoltura come il PSR, il volume d’affari delle agromafie cresce con attività che riguardano l’intera filiera agroalimentare.

In questo modo la malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti Puglia – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti e il valore del marchio Made in Italy. “Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie”.

Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli, l’affidamento di servizi e appalti, la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.

La Puglia è al terzo posto della classifica nazionale, con un livello di infiltrazione criminale pari all’1,31 – insiste Coldiretti - emerge, tra l’altro, come il fenomeno delle agromafie, nel corso degli ultimi anni, abbia accresciuto la propria intensità in particolar modo in Puglia, con Bari all’1,39%, Taranto all’1,30%, Barletta-Andria-Trani all’1,27%. La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile.

Capitolo a parte merita infatti – conclude Coldiretti Puglia - il  mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.

 

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Come Fratelli d'Italia Mesagne diamo piena solidarietà ai commercianti, ristoratori e partite iva che domani (oggi ndr) si riuniranno in piazza porta grande per manifestare contro il Dpcm di Conte, ormai la misura è colma. Bisogna dare un chiaro segnale al governo nazionale prima che sia troppo tardi, ormai queste categorie sono ridotte allo stremo.

I deputati di Fratelli d'Italia nei prossimi giorni organizzeranno un presidio di protesta contro il governo Conte a Montecitorio a Roma chiedendo di modificare le assurde regole introdotte con questo Dpcm. Siamo un partito da sempre vicino al mondo delle partite iva e dei piccoli lavoratori autonomi e saremo tutti in piazza domani a Mesagne al fianco di queste categorie, sia come gruppo dirigente che come tesserati e simpatizzanti.

Mesagne, lì 26/10/2020
Alibrando Gianfranco
Coordinatore cittadinio Fdi Mesagne.

Mesagne. Perseguita la ex fidanzata, con appostamenti e l’invio di 1418 messaggi e 435 chiamate in due mesi, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 26enne del luogo, per aver posto in essere atti persecutori nei confronti della ex fidanzata 23enne. In particolare, il giovane ha inviato alla vittima nell’arco di due mesi 1418 messaggi e 435 chiamate senza risposta a qualunque ora del giorno e della notte, effettuando ripetuti appostamenti nei pressi della sua abitazione. I fatti sono documentati in tre denunce–querele presentate dalla 23enne. L’arresto in flagranza è stato effettuato nel corso della mattinata del 26 ottobre dopo che militari operanti lo hanno individuato e bloccato sotto l’abitazione della donna, dove lo stesso si era appostato dalla serata del 25. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso il suo domicilio in regime degli arresti domiciliari.

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Un furto è stato perpetrato la scorsa notte nella scuola materna "Don Milani", nel rione Zecchino di Mesagne. I malviventi dopo aver forzato un porta sono entrati nel plesso e si sono diretti in cucina. Qui hanno sottratto degli alimenti. Non contenti hanno girovagato nelle aule rubando della cancelleria. La scoperta dell'effrazione e del furto è stata fatta al mattino dalle operatrici solastiche che hann trovato la struttura forzata e alcuni viveri trafugati. Le insegnati hanno immediatamente avvertito del fatto il dirigente scolastico.

 

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È stato presentato ieri mattina presso il Comune di Mesagne il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche realizzato dall’architetto Stefano Maurizio e dal suo team. Innanzitutto va detto che la città di Mesagne ha 44 chilometri di marciapiedi, 22 chilometri di strade, in cui sono stati individuati 1680 barriere, e 32 edifici comunali in cui sono presenti oltre 1.180 barriere architettoniche. Complessivamente 2.860 barriere. Per ognuna di queste è stata redatta una scheda geo-localizzata in cui oltre alle caratteristiche della barriera vi è la soluzione tecnica da apportare per l’eliminazione e il costo della stessa. Quando il Piano diventerà operativo la città di Mesagne passera “Dalle barriere architettoniche al benessere ambientale”. Soddisfazione per il lavoro svolto dal team di tecnici veneti è stata espressa sia dal sindaco Toni Matarrelli sia dal vice sindaco, Giuseppe Semeraro, e dal consulente politico per le disabilità, Antonio Calabrese. Ad aprire i lavori ci ha pensato il sindaco che ha tenuto a spiegare come “questi rilievi tecnici sono degli atti concreti, sono degli elaborati tecnici di alto livello che ci hanno permesso di avere una carta d’identità di ogni barriera presente in città. Uno studio che ci ha permesso di avere una dimensione esatta del problema”. Con il Peba acquisito l’Amministrazione comunale mesagnese potrà pianificare in maniera differenti i prossimi lavori pubblici. “I lavori che le aziende di servizi eseguiranno a Mesagne dovranno necessariamente rispettare le direttive di questo piano. Inoltre, il Peba ci servirà per intercettare finanziamenti utili a sistemare con gradualità la nostra città. Infine, il Peba insieme al Piano urbano per la mobilità sostenibile saranno propedeutici per lo studio e la realizzazione del Pug al fine di avere una città maggiormente rispettosa e civile. Ed è con questo spirito che lavoreremo e spero che, quanto prima, possano giungere anche i finanziamenti necessari per abbattere queste maledette barriere architettoniche”. 

"Il Peba è un piano che interessa tutti i cittadini non solo i disabili – ha esordito l’architetto Maurizio – basti pensare a una mamma con carrozzina che percorre con difficoltà un marciapiede scosceso oppure ad anziani con deambulazione corretta. Ad esempio, nel monitoraggio che abbiamo fatto, in città abbiamo trovato gradini alti, passaggi pedonali da rivedere e, soprattutto, mancano i percorsi per non vedenti. Anche il cimitero, che è una piccola cittadina, ha bisogno di interventi tecnici per eliminare gli ostacoli presenti”.  Nello specifico, l’architetto, ha spiegato che “quando si eseguono dei lavori bisogna seguire le buone prassi del Peba. Questo significa che indipendentemente dai finanziamenti che potranno giungere si potrà intervenire quotidianamente nei lavori grazie a queste indicazioni”. Infine, il consulente Antonio Calabrese ha fatto notare che la Comunità europea sta ridisegnando i finanziamenti europei. “Il Peba per noi è un punto di partenza – ha detto Calabrese – è l’inizio di un percorso che ci permetterà di abbattere giorno dopo giorno le barriere presenti in città. Siamo soddisfatti che abbiamo ricevuto una grande attenzione della nostra comunità e, in particolare, da parte dell’associazione Italiabile”. (Foto di Davide Marti) 

 

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