Redazione
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 26 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3057 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 424 casi positivi: 198 in provincia di Bari, 30 in provincia di Brindisi, 42 nella provincia BAT, 109 in provincia di Foggia, 28 in provincia di Lecce, 16 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione. 1 caso di provincia di residenza non nota è stato attribuito e riclassificato.
Sono stati registrati 10 decessi: 9 in provincia di Bari e 1 in provincia BAT.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 526008 test.
6018 sono i pazienti guariti.
8279 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 14.970 così suddivisi:
6285 nella Provincia di Bari;
1504 nella Provincia di Bat;
1068 nella Provincia di Brindisi;
3554 nella Provincia di Foggia;
1119 nella Provincia di Lecce;
1333 nella Provincia di Taranto;
107 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Mesagne. Contravvenzionati giovani senza mascherina
Nel corso del fine settimana, personale del Commissariato di P.S. di Mesagne ha arrestato il 34enne N.C. in esecuzione di un ordine di carcerazione per cumulo delle pene, essendo stato destinatario, nel corso degli anni, di numerose denunce in stato di libertà, cui sono seguite altrettante condanne, per reati contro il patrimonio e in materia di spaccio di stupefacenti. Lo stesso ora deve espiare circa sei anni di reclusione e pagare una multa di oltre 10mila euro.
Inoltre, nel corso dei servizi del weekend effettuati a Mesagne e dei centri vicini, quattro giovani, tra cui un minorenne, sono stati contravvenzionati per il mancato utilizzo della mascherina.
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Dal 27 ottobre è possibile prendere la pensione
Da martedì 27 ottobre, è possibile prendere la pensione. Com’è accaduto per gli scorsi mesi, al fine di evitare gli assembramenti delle varie strutture postali, si manterrà la suddivisione nei diversi giorni per cognome scaglionati.
Di seguito il calendario con la suddivisione dei cognomi secondo le lettere in ordine alfabetico:
- martedì 27 ottobre A-B
- mercoledì 28 ottobre C-D
- giovedì 29 ottobre E-K
- venerdì 30 ottobre L-O
- sabato 31 ottobre: P-R
- lunedì 2 novembre S-Z
Nella giornata di lunedì 2 novembre, inoltre, avverrà il pagamento su conto corrente dei trattamenti pensionistici per chi ha richiesto tale modalità, rispettando così il calendario originale.
La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica” comunica, inoltre, che a novembre scatta l’aumento Inps sui titolari di pensione d’invalidità civile totale al 100%: ad esempio sordi, ciechi civili assoluti e inabilità ex legge n.222 del 1984. L’hanno chiamato “incremento al milione”. Si tratta di un importo aggiuntivo pari a un massimo di 651,51 euro per 13 mensilità. È un importo che, recentemente, è stato esteso a tutti gli invalidi civili totali a partire dai 18 anni di età. Per avere l’assegno, tra i requisiti richiesti, occorre avere un reddito complessivo personale annuale pari a 8,469,63 euro, oppure 14.447,42 euro se cumulato con il coniuge.
Il sindacato avvisa, ancora, che per i soggetti già riconosciuti come invalidi civili totali, la richiesta all’Inps è inoltrata in automatico.
La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica”, raccomanda ai pensionati che in base al Dpcm, emanato in questi giorni dal Presidente Conte, occorre rispettare le norme anti-coronavirus, poiché potrebbe essere un errore che costerebbe caro.
Il decreto conferma cardine delle precedenti misure. I cittadini dovranno rispettare il decreto in tutte le sue forme, fare prevenzione e indossare una mascherina anche all’aperto, a meno che non sia garantita la distanza da altre persone. Il nuovo DPCM sarà valido fino al 24 novembre. È un mese per scongiurare l’incubo di un nuovo lockdown. Un mese di nuove forti sofferenze per tutti noi, mentre il Governo continua a nicchiare sui fondi del Mes che potrebbero essere utili ad aiutare l’economia e la sanità.
Il rischio del non rispettare le regole, potrebbe causare di subire il pignoramento del 20 per cento dello stipendio o della pensione. Questo, secondo la STU Appia Antica, è un guaio che bisogna non sottovalutare. Lo Stato oggi prevede delle sanzioni di carattere amministrativo per chi non rispetta le norme presenti nei vari Dpcm. Il rispetto per noi pensionati, ha un valore che è di responsabilità ma, anche per chi fa le multe. L’errore non deve mai essere “causa di tutti i mali” ma, a volte, è possibile essere “Non sanzionatorio” da “errare humanum est” e “scippo su pensioni” agli anziani che già subiscono le malattie dell’invecchiamento e qualcuno/a di essere soggetti a malattie o alla perdita di una persona cara. Credo che questo, secondo la STU APPIA ANTICA, potrebbe essere un suggerimento o un invito dignitoso anche dal punto di vista di responsabilità sul semplice piano ontico, cioè di quello che quella persona anziana potrebbe già – essere in uno stato di malattia, e quindi di valutare la possibile trasgressione “non sub specie aeternitatis” ma tolleranti in “sub specie temporis”, come dice Papa Francesco in “Fratelli Tutti”. La tolleranza fa bene a tutti e non provoca “stati d’ansia” e malumori e scippo sulle pensioni.
Il segretario Tindaro Giunta
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CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, TORNANO ERBE SELVATICHE PER SVOLTA NATURALISTICA; DA TAVOLA A FARMACIA DA COSMETICA A MODA
La svolta naturalistica degli italiani, alimentata anche per effetto dell’emergenza Covid, spinge il ritorno delle erbe dalla tavola alla farmacia, dalla cosmetica alla moda con un boom che ha portato le superfici coltivate in Puglia ad +298%, con la domanda nazionale salita a 25 milioni di chili. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, elaborata in occasione della chiusura del primo corso sulle erbe officinali, aromatiche e mangerecce, organizzato da Coldiretti Foggia, Università di Foggia e dalla ASP Zaccagnino di San Nicandro Garganico.
“Le potenzialità del settore in provincia di Foggia sono notevoli con la produzione di erbe selvatiche che potrebbe più che triplicare con notevoli effetti sull’occupazione e sull’indotto, limitando la dipendenza dall’estero a quelle piante esotiche che per condizioni climatiche e ambientali non sono coltivabili in Puglia. Così come le piante selvatiche potrebbero divenire una valida alternativa in Salento per non condannarlo nuovamente alla monocoltura dell’olivo, dopo il disastro avvenuto a causa della Xylella”, afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.
Non solo corsi di formazione, il percorso avviato ha portato alla pubblicazione del libro ‘Vie Erbose: Le erbe selvatiche nelle bioculture alimentari mediterranee” di Nello Biscotti e Daniele Bonsanto dell’Università di Foggia, che sin da subito Coldiretti Foggia ha “fortemente condiviso e sostenuto, perché si propone – spiega Piccioni - quale fonte straordinaria di scientifica documentazione della tradizione alimentare delle erbe selvatiche, con nomi dialettali, parti utilizzate, preparazioni culinarie, significatività culturale, che contraddistinguono le comunità pugliesi. Si tratta di un patrimonio di conoscenze intimamente legate alla terra, all’agricoltura, che esprime ancora oggi quella “ruralità” che permea il tessuto sociale e culturale della Puglia e che come Coldiretti intendiamo coltivare e valorizzare proprio per la valenza educativa e formativa oltre che scientifica”, conclude Piccioni.
Sono quasi 300 le piante prodotte che – sottolinea la Coldiretti – grazie alle particolari proprietà vengono utilizzate per scopi erboristici, farmaceutici, cosmetici, liquoristici, culinari, per la preparazione di prodotti per la profumeria, per l’industria dolciaria, infusi, per la difesa delle colture, per l’igiene della persona, della casa o per l’ottenimento di oli essenziali o tinture per l’abbigliamento. Tra le altre – precisa la Coldiretti – ci sono basilico, elicriso, menta peperita, lavanda, stevia rebaudiana, peperoncino, tarassaco, maggiorana, timo, rosmarino, salvia, eucalipto, mirto, stevia e lippia, zafferano, camomilla, echinacea e bardana.
Sono circa 150 le aziende agricole pugliesi impegnate con una superficie coltivata a piante aromatiche, medicinali e da condimento di oltre 450 ettari che coprono però appena il 3% del fabbisogno nazionale, secondo una stima della Coldiretti Puglia sulla base di dati ISTAT.
Ancora ingente il ricorso di piante officinali dall’estero con la Cina – precisa la Coldiretti – è il principale produttore mondiale tanto che circa ¼ delle erbe aromatiche e officinali utilizzate dall’Italia provengono dal gigante asiatico. Si tratta però di prodotti che spesso non rispettano gli stessi standard di sicurezza alimentare, ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori vigenti in Italia come dimostra il fatto che Pechino è ai vertici mondiali per allarmi alimentari secondo l’analisi del sistema di allerta rapido europeo (RASSF)
E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute – conclude Coldiretti Puglia - l’importanza di sostenere gli investimenti nazionali in un settore in forte crescita come quello delle erbe selvatiche e officinali”.
On. Valentina Palmisano (M5S). Sono in pagamento le progressioni economiche per i dipendenti del Ministero della Giustizia
Emergenza sistema giustizia in Italia: il Governo accelera sulle progressioni economiche per il personale dell’amministrazione giudiziaria. E’ quanto emerge dalla risposta del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede all’interrogazione scritta presentata dalla deputata Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle). «Un primo passo che nell’immediato futuro coinvolgerà anche i tribunali di Brindisi e Lecce. C’è il personale impegno quotidiano, infatti -spiega l’ on. Valentina Palmisano- su un doppio fronte: potenziamento del personale ed avvio di interventi di riqualificazione edilizia delle strutture».
Intanto il ministro Bonafede ha assicurato che per l’intero sistema sono in corso di pagamento 6.928 progressioni economiche.
«E’ un punto di partenza importante nella valorizzazione di tutto quel personale che ogni giorno opera –afferma la parlamentare brindisina- nel garantire che i lavori all’interno dei Tribunali possano svolgersi con sicurezza e secondo quelle che sono le procedure in atto».
Quasi 30milioni di euro sono stati impegnati per l’inquadramento del personale nei profili retributivi superiori e per le stesse progressioni economiche.
La richiesta avanzata al rappresentante del Governo nell’interrogazione a risposta scritta va anche, nella direzione di tutelare i dipendenti del Ministero della Giustizia, ed in particolare del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria (Dog).
Non sono però, solo queste le uniche novità presenti nella risposta del ministro Bonafede all’istanza presentata. «Per quanto concerne la riqualificazione del personale sono stati coperti ulteriori 739 posti di funzionario. Si tratta di personale altamente specializzato, con competenze specifiche dirette a soddisfare le peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico -continua l’on. Valentina Palmisano- che tutto l’apparato della giustizia quotidianamente richiede».
Anche su quelle che sono le necessità impellenti per i tribunali del Salento, ed in particolare per Brindisi e Lecce, la portavoce del Movimento Cinque Stelle annuncia che sono state inoltrate alcune specifiche richieste al Ministero. «E’ necessario ricordare l’impegno e gli investimenti che da alcuni l’amministrazione sta facendo su progetti telematici in ambito civile e penale (giustizia digitale), per cui occorrono maggiori risorse economiche-finanziarie dirette al potenziamento degli strumenti informatici e del relativo personale soprattutto -conclude l’ on. Valentina Palmisano- nelle sedi giudiziarie più disagiate del territorio, che lamentano gravi carenze strutturali e di organico».
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 25 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4.377 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 515 casi positivi: 208 in provincia di Bari, 21 in provincia di Brindisi, 90 nella provincia BAT, 103 in provincia di Foggia, 43 in provincia di Lecce, 45 in provincia di Taranto, 4 residenti fuori regione, 1 provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 7 decessi: 1 in provincia di Bari, 1 in provincia di Bat, 4 in provincia di Foggia, 1 residente fuori regione.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 522.951 test.
6011 sono i pazienti guariti.
7872 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 14.546, così suddivisi:
6.087 nella Provincia di Bari;
1.462 nella Provincia di Bat;
1.038 nella Provincia di Brindisi;
3.445 nella Provincia di Foggia;
1.091 nella Provincia di Lecce;
1.317 nella Provincia di Taranto;
105 attribuiti a residenti fuori regione;
1 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Ecco il Dpcm, semi lockdown fino al 24 novembre
Ecco il Dpcm, semi lockdown fino al 24 novembre. Il premier Giuseppe Conte, infatti, ha firmato nel corso della notte, a quanto si apprende da fonti di governo, il nuovo Dpcm con le misure restrittive anti-Covid, tra le quali la chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie.
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BOOM CONSUMI PER PRODOTTO SIMBOLO DIETA MEDITERANEA
PASTA DAY: COLDIRETTI PUGLIA, BOOM CONSUMI PER PRODOTTO SIMBOLO DIETA MEDITERANEA (+29%); VOLA EXPORT (+26%). Boom della pasta Made in Italy che utilizza solo grano tricolore con gli acquisti cresciuti in valore del 29% nel 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trainati dalla tendenza dei consumatori a cercare prodotti di origine nazionale per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Ismea relativi ai primi sei mesi dell’anno diffusa in occasione della Giornata Mondiale della Pasta che si celebra domenica 25 ottobre in tutto il mondo ed in Puglia con la preparazione dei formati tipici di pasta regionale, a partire da orecchiette e cavatelli, fatti dalle ‘signore delle orecchiette’ nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica di Piazza del Ferrarese a Bari e a Lecce in Piazza Ariosto.
Nei primi 6 mesi del 2020 è aumentato anche – aggiunge Coldiretti Puglia - l’export di pasta dalla Puglia del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sui dati Istat/Coeweb sul commercio estero, una performance esportativa che testimonia il grande successo della produzione ‘made in’ all’estero.
Gli acquisti di pasta fatta al 100% di grano made in Italy – sottolinea la Coldiretti - sono cresciuti ad un ritmo di quasi 2 volte e mezzo superiore a quello medio della pasta secca (+12,5%) anch’essa in forte aumento anche dall’effetto dello smart working e del lungo lockdown per combattere l'emergenza covid che ha costretto i cittadini in casa nel periodo considerato. Il risultato è che già oggi un pacco di pasta su 5 venduto al supermercato – precisa Coldiretti – utilizza esclusivamente grano duro coltivato in Italia, con la Puglia che ha prodotto nella campagna 2020 un quantitativo di grano in diminuzione fino al 30% rispetto alla media a causa del clima pazzo, ma di qualità ottima.
“Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Pasta fatta con grano 100% made in Puglia, con il grano ‘Cappelli’, fino ad arrivare alle modaiole alternative a base di farina di legumi, di ceci, di lenticchie e di piselli, tradizione e innovazione – dice Coldiretti - contraddistinguono la Puglia, il Granaio d’Italia, principale produttore italiano di grano duro con 343.300 ettari coltivati e 9.430.000 quintali prodotto.
Si registra – sottolinea la Coldiretti – uno storico ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa. Una tendenza – precisa la Coldiretti – confermata dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica, dove i cuochi contadini preparano pasta semplice o ripiena fatta in casa con il matterello, perché con la riscoperta della genuinità come valore, il fatto in casa – continua la Coldiretti – torna a valere di più del prodotto acquistato.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 346.500 ettari coltivati e 9.990.000 quintali prodotto e valore della filiera della pasta in Puglia pari a 542.000.000 euro.
L’Italia – continua la Coldiretti – è il principale produttore europeo e secondo mondiale di grano duro, destinato alla pasta con un raccolto previsto di 4 milioni di tonnellate nel 2019 in calo rispetto all’anno scorso su una superficie coltivata – spiega Coldiretti su dati Crea – scesa a 1,2 milioni di ettari concentrati nell’Italia meridionale, soprattutto in Puglia e Sicilia che da sole rappresentano circa il 40% della produzione nazionale.
“Gli agricoltori per una giusta remunerazione sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in Puglia dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Sarebbero improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale”, conclude il presidente Muraglia.
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San Pietro Vernotico. All’invito dei militari rifiuta di indossare la mascherina rivolgendo loro frasi minacciose. Denunciato. I Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico, nel corso di attività ispettiva per il contenimento della diffusione del virus Covid-19, hanno denunciato a piede libero un 18enne, di Lecce, domiciliato presso il campo nomadi di quel Centro, per minacce a pubblico ufficiale, ed hanno redatto a suo carico una contestazione di illecito amministrativo per la violazione delle misure di contenimento diffusione del Covid-19. In particolare, il giovane, che si intratteneva a parlare con un gruppo di otto persone, invitato più volte ad indossare la mascherina, ha insistentemente rifiutato di ottemperare a quanto richiesto, proferendo nei confronti dei militari frasi minacciose.
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Francesca Andriulo vince la prima edizione del concorso "Ciò che non si dice non esiste"
Francesca Andriulo, studentessa diciassettenne francavillese, si è aggiudicata la prima edizione del concorso artistico “Ciò che non si dice non esiste”.
L’evento, promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Città degli Imperiali con il patrocinio dell’Associazione Toponomastica Femminile, ha posto al centro dell’attenzione pubblica la discriminazione di genere declinata nel linguaggio di uso quotidiano.
La Commissione giudicatrice, composta da Vera Gheno, Graziella Priulla e Giorgia Vezzoli, riunita in modalità telematica il 21 ottobre 2020, ha assegnato la valutazione migliore al fumetto di Francesca Andriulo per “la forza del messaggio, la capacità di sintesi e la qualità del tratto grafico. Sono degne di encomio la sottolineatura della diversa connotazione assunta dallo stesso termine nella declinazione al maschile e in quella al femminile, e l’osservazione del doppio senso che esso assume per le donne con lo stantio riferimento alle abitudini sessuali; è inoltre importante che si sia ragionato su un fatto realmente accaduto per trarne un insegnamento di natura generale”.
Alla giovane artista francavillese è stato riconosciuto un premio del valore di 500 euro e la pubblicazione della vignetta sull’edizione domenicale della Gazzetta del Mezzogiorno e del Nuovo Quotidiano di Puglia.
La Giuria ha avuto modo di apprezzare anche le opere di Maria Grazia Cascione e Gerardo Andriulo che hanno partecipato al concorso.
“Con il concorso in questione – dichiara l’Assessore alle Pari Opportunità Sergio Tatarano – l'obiettivo era di stimolare ragazze e ragazzi a guardare la realtà con occhi pronti a mettere in discussione vecchie abitudini mentali che portano a rinchiuderci fin da piccoli in gabbie per uomini e donne del domani. Combattere gli stereotipi significa contribuire a creare cittadine e cittadini più liberi. Grazie alla commissione per il contributo offerto e il prestigio conferito a questo concorso che mi auguro diventi un appuntamento fisso. E complimenti alla ragazza vincitrice per la qualità della vignetta”.
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