Redazione
GRAZIANO ZIZZI: PER LA CASSAZIONE FU "INFORTUNIO IN ITINERE"
La vigilia di ferragosto del 2009, il Sindaco di Latiano Graziano Zizzi, dopo essersi accertato che non occorreva la sua presenza presso la sede municipale, insieme al figlio (Pietro) e a due parenti si allontanava da Latiano. Intorno a mezzogiorno, veniva chiamato più volte da tre dipendenti comunali che richiedevano la sua presenza in Comune per il rilascio di una carta di identità valida per l’espatrio a un cittadino che ne aveva urgenza.Il Sindaco, accertata l’indisponibilità del Vice Sindaco e del funzionario delegato, comunicava che quanto prima avrebbe fatto rientro presso gli uffici comunali. E così fece. Giunto in prossimità dell’abitato di Latiano, a causa del manto stradale reso scivoloso dalla pioggia, perdeva il controllo dell’auto e subiva gravissime ferite. Trasportato in Ospedale e sottoposto a intervento chirurgico a distanza di circa due mesi decedeva anche in conseguenza della setticemia contratta mentre era ricoverato presso l’Ospedale Perrino di Brindisi.
Inoltrata da parte della vedova (sig.ra Rizzo) istanza all’INAIL per il riconoscimento delle indennità previste a favore dei lavoratori dipendenti, ai sensi dall’art.86 del Testo Unico degli Enti Locali (D.lgs. n.267/200), l’INAIL rigettava la domanda non ritenendo che il Sindaco rientrasse tra i soggetti assicurati ai sensi del Testo Unico sugli Infortuni sul Lavoro. Promosso il giudizio innanzi al Giudice del Lavoro emergeva che il Comune di Latiano non aveva versato all’INAIL i contributi previdenziali, contributivi e assicurativi a cui era tenuto e non aveva neanche effettuato la denuncia di sinistro, motivo per cui veniva sanzionato dal predetto INAIL.Nonostante fosse stata raggiunta la prova che il defunto fosse rimasto vittima dell’incidente mortale mentre si recava negli Uffici comunali per esplicare una attività connessa al mandato di Sindaco (il rilascio della carta di identità rientra sicuramente tra le funzioni del Sindaco), il Giudice di primo grado rigettava la domanda.A seguito della proposizione dell’appello, la Corte di Lecce statuiva che “Non vi è questione sul fatto che Zizzi Graziano sia deceduto il 21/10/2009 in seguito a incidente automobilistico del 14/8/2009, da considerarsi infortunio lavorativo in itinere”. In conseguenza di tanto, accoglieva l’appello e “condannava l’INAIL a corrispondere alla ricorrente le prestazioni assicurative conseguenti al decesso di Zizzi Graziano nell’infortunio del 14/8/2009”, oltre alle spese legali del doppio grado del giudizio.L’INAIL proponeva Ricorso per Cassazione a cui replicava con rituale controricorso la vedova (Sig.ra Rizzo) e, successivamente, una volta divenuto maggiorenne, anche il figlio (Zizzi Pietro). La Corte Suprema di Cassazione, Sezione Lavoro, all’esito di una articolata e complessa motivazione di ordine strettamente giuridico, con ordinanza n.22084/2020 del 13 ottobre 2020 ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’INAIL e lo ha condannato alle spese del giudizio di legittimità. In particolare la Suprema Corte ha dichiarato che “a torto o ragione non vi è contestazione alcuna sulla ricostruzione dell’incidente e sulla qualificazione dell’evento mortale quale infortunio in itinere”. In conseguenza di tanto, è divenuta definitiva la sentenza n.2186/2015 della Corte di Appello Lecce che aveva qualificato come infortunio in itinere il sinistro occorso al defunto Sindaco di Latiano con tutte le conseguenze inerenti sia l’accertamento dei fatti - non più suscettibile di essere messo in discussione - sia anche quelle di ordine previdenziale e assistenziale.Purtroppo per la moglie e il figlio del defunto Sindaco, a causa del Covid 19, questa pronuncia che, sarebbe dovuta essere adottata a marzo del corrente anno, è intervenuta dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale di Brindisi che ha rigettato la domanda di risarcimento avanzata dagli aventi causa del defunto nei confronti dell’Amministrazione Comunale in quanto il Giudice di primo grado ha ritenuto che “l’incidente verificatosi nel caso di specie non può essere qualificato come infortunio in itinere, contrariamente a quanto affermato dalla Corte di Appello di Lecce”. A distanza di undici anni dal sinistro mortale la Cassazione ha confermato che si è trattato di un infortunio in itinere dando pienamente ragione alla Corte di Appello di Lecce.Ma non è solo questo.
“La pronuncia della Suprema Corte – sottolinea l’avvocato Filomeno Montesardi - ha una portata storica non soltanto perché è la prima del genere in Italia, ma anche e soprattutto perché, a distanza di venti anni esatti dall’entrata in vigore del nuovo Testo Unico sugli Enti Locali, ha stabilito il principio che a tutti i Sindaci degli oltre ottomila Comuni Italiani devono essere versati i contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi e che la possibilità accordata ai Comuni di stipulare assicurazioni privatistiche è riferita a rischi ulteriori e diversi.Quale considerazione finale – conclude l’avv, Filomeno Montesardi, legale degli eredi del defunto ex sindaco Graziano Zizzi - può trarsi da questa complessa vicenda giuridica? Che bisogna studiare, studiare e studiare: alla fine, il diritto vince sempre”.
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Adesione del Cobas a sit in di Cerano
Il Sindacato Cobas partecipa al sit in promosso dalla campagna nazionale "Per il Clima , fuori dal fossile" Sabato 24 Ottobre alle ore 15,00 davanti la Centrale Enel di Cerano per respingere l’imbroglio di costruire Centrali a Gas , il cui unico obiettivo è drenare risorse pubbliche che invece devono essere utilizzate per costruire una vera alternativa energetica .
La richiesta di costruire Centrali a Gas a Brindisi per le richieste di punta di energia , dopo che ne abbiamo chiuse tante a causa del flop del processo di privatizzazione , suona nuovamente di imbroglio per la nostra città .
L’Italia ha un potenziale produttivo di oltre 100.000 MW ma ne consuma poco più di 50.000 MW.
Il Cobas chiede che i soldi pubblici vengano utilizzati in una direzione diversa.
La costruzione di una centrale a gas dura pochissimo ed alla fine produce con pochissimi di dipendenti.
Il Cobas propone uno scivolamento possibile per legge di 7 anni per i lavoratori dell’Enel e delle ditte appaltatrici, con l’utilizzo di una cassa integrazione speciale.
I lavoratori che non vanno in pensione attraverso questo strumento possono partecipare a corsi di formazione professionale sulle rinnovabili.
Una nuova occupazione per i lavoratori che faranno i corsi viene dalla realizzazione di “Comunità Energetiche”, una cooperativa di cittadini autoproduttori, da realizzare in tutti i Comuni della provincia di Brindisi .
Si creerebbe così quella occupazione per il loro impiego in tutta la città e provincia utilizzando i finanziamenti europei a disposizione , invece di utilizzare quei fondi per una eventuale costruzione di Centrale a Gas .
In questo modo i Comuni potrebbero mettere nelle loro tasche ed in quelle dei cittadini cifre estremamente significative, in un periodo di tagli selvaggi ai bilanci degli stessi comuni .
Il Comune di Brindisi ha ricevuto 800.000 euro da un progetto transfrontaliero per realizzare un progetto per la nostra città di “Comunità Energetica”;facciamolo diventare da progetto a realtà.
Diversi Comuni italiani hanno già realizzato questa esperienza conseguendo un grande vantaggio economico.
Il Cobas ha fatto richiesta di incontro con il Governo ed i Ministeri competenti, si tratta solo che le proposte vengano sostenute dai lavoratori e dai cittadini per vedere …..luce.
Per il Cobas Roberto Aprile
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La Curia salva l'amministrazione dal Caso Messe
Oggi in Comune è giunta una lettera della Curia Arcivescovile di Brindisi con la quale è stato intimato di sistemare l'aiuola presente in piazza dei Commestibili perché sta creando problemi all'attigua Chiesa di San Cosimo. L'aiuola è il posto dove doveva essere collocato il busto del generale Messe. Quindi tutto rinviato a data da destinarsi. Che dire l'intervento della Curia ha tolto da un forte imbarazzo l'amministrazione comunale.
Il Pd su Messe: rinviate l'ordine del giorno se avete a cuore l’unità della nostra comunità
In qualità di consiglieri comunali di Mesagne, prima ancora che del Partito Democratico, chiediamo al Sindaco e al Presidente del consiglio comunale di ritirare dai punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio quello relativo alla istituzione di una giornata commemorativa in onore del Maresciallo d’Italia Giovanni Messe e alla individuazione del sito per la collocazione del relativo busto.
Già in sede di conferenza dei capigruppo, svoltasi lo scorso 15 ottobre, abbiamo sollevato le nostre perplessità circa l’opportunità di portare questo argomento all’odine del giorno del consiglio a fronte di un percorso istruttorio nelle sedi istituzionali, se non inesistente, quanto meno insufficiente. Di queste nostre obiezioni, almeno in conferenza dei capigruppo, non si è voluto tenere conto in virtù, come spesso accade, del volere della maggioranza che, in quanto tale, prevale su tutto il resto.
Risale ormai a più di un anno fa l’unica riunione di una commissione, composta da esperti di storia locale individuati dall’amministrazione comunale e da un rappresentante per parte di maggioranza e opposizione, che avrebbe dovuto lavorare su questo argomento. In quella prima riunione condizionammo la nostra adesione come gruppo di opposizione alla formale istituzione della commissione, in assenza della quale non avremmo più preso parte ad un percorso non ufficiale, informale e le cui conclusioni non avrebbero contribuito ad appianare le divisioni che questo argomento si porta dietro ormai da decenni.
Dopo quel primo incontro, diventato poi anche l’ultimo, nulla si è mosso nella direzione di un rigoroso approfondimento sugli aspetti meno noti e forse anche più equivoci sulla figura del Generale Messe. Ad un anno di distanza e senza nessun altro passaggio, fatta eccezione per un rapido riferimento in una delle scorse conferenze dei capigruppo, senza che la commissione affari istituzionali piuttosto che un’altra delle commissioni permanenti sia stata investita del compito di approfondire la questione e senza, inoltre, tener conto di precedenti atti deliberativi sull’argomento, ecco che, per volere della maggioranza, approda in consiglio comunale questo controverso punto all’ordine del giorno.
Sollevando una questione di metodo, e riservando ad altre sedi un adeguato approfondimento nel merito della questione, ne chiediamo il rinvio a data da destinarsi.
Tanto è dovuto se si ha a cuore l’unità della nostra comunità, la cui memoria non può essere oggetto di colpi di maggioranza ma il frutto di una consapevolezza collettiva che può maturare solo dentro una rigorosa conoscenza del passato che, proprio perché tale, può consentire di superare pregiudizi e divisioni. Solo cosi atti simbolici quali l’istituzione di una giornata commemorativa, la collocazione di un busto, l’intitolazione di una via piuttosto che il conferimento di una cittadinanza onoraria possono diventare occasione di crescita e progresso culturale e sociale della collettività.
I consiglieri comunali
Rosanna Saracino
Francesco Rogoli
Giuseppe Indolfi
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 19 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 2446 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 321 casi positivi: 165 in provincia di Bari, 24 in provincia di Brindisi, 31 nella provincia BAT, 63 in provincia di Foggia, 20 in provincia di Lecce, 13 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione, 3 provincia residenza non nota.
Sono stati registrati 4 decessi: 2 in provincia di Foggia, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 491.204 test.
5604 sono i pazienti guariti.
5463 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 11.706, così suddivisi:
4.947 nella Provincia di Bari;
1.091 nella Provincia di Bat;
898 nella Provincia di Brindisi;
2.759 nella Provincia di Foggia;
960 nella Provincia di Lecce;
957 nella Provincia di Taranto;
87 attribuiti a residenti fuori regione;
7 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Torre Guaceto, dimissioni vicepresidente: “Mai stato favorevole a Tarantino presidente”
Torre Guaceto, dimissioni vicepresidente: “Mai stato favorevole a Tarantino presidente”. Jacopo Russo, presidente di FareAmbiente Carovigno-Ostuni, commenta la decisione di Nicolò Carnimeo, delegato Wwf Puglia, di recedere dall’incarico nel Consorzio della riserva.
CAROVIGNO- “Le dimissioni del professore Nicolò Carmineo da vicepresidente del Consorzio di Torre Guaceto rileva l’estrema precarietà della governance dell’area marina protetta e della riserva naturale dello Stato che si estendono tra i territori di Carovigno e di Brindisi”: il presidente del laboratorio FareAmbiente di Carovigno e Ostuni, Jacopo Russo, commenta in questi termini la decisione assunta dal delegato regionale della Puglia per il Wwf Italia, Nicolò Carnimeo, che da qualche giorno scuote la stabilità del Consorzio di Torre Guaceto.
“Il Wwf, un anno e mezzo fa, si era astenuto dal voto di elezione di Corrado Tarantino a presidente del Consorzio, probabilmente non ritenendolo sensibile e vicino alle questioni ambientali” spiega Jacopo Russo. “Lo stesso presidente Corrado Tarantino che era stato indicato dal sindaco di Carovigno, Massimo Lanzilotti, su cui, attualmente, compresa l’amministrazione comunale, pende un’indagine della Direzione distrettuale antimafia per compravendita di voti di scambio nel 2018.
“Oggi il professore Nicolò Carmineo si dimette lamentando una struttura troppo verticistica e non collaborativa, pur essendo Carnimeo uomo di fiducia del direttore del Consorzio, Alessandro Ciccolella. Queste dimissioni sono un segnale da non sottovalutare e certamente non un fulmine a ciel sereno, ma, probabilmente, la conseguenza di disappunti iniziali” conclude Jacopo Russo.
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Covid-19. La Control Srl sempre un passo avanti agli altri
Covid-19. La Control Srl sempre un passo avanti agli altri. La Control s.r.l. di Mesagne propone una certificazione “Covid free” per gli edifici. Abbiamo intervistato l’ing. Chiara Summa per farci spiegare il progetto.
Chiara, di cosa si tratta?
Il tema della qualità dell’aria negli ambienti confinati (Indoor Air Quality, “IAQ”) è fortemente sottovalutato in relazione all’entità delle conseguenze sulla salubrità degli spazi abitati che potenzialmente ne derivano. Sono oggi ben noti e classificati gli effetti sanitari associati ad una cattiva qualità dell’aria negli edifici, come ad esempio la Sindrome dell’edificio malato: un quadro sintomatologico che si manifesta in molti occupanti di abitazioni, uffici, scuole, ospedali, ecc. dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d’aria globale. Una prima indagine di questo tipo è stata svolta nella regione Puglia a proposito del monitoraggio del radon ed i risultati della concentrazione di tale gas non ci sembrano esaltanti.
E quindi come normalmente si potrebbe intervenire?
Una condizione di adeguata IAQ è assolutamente realizzabile nei nuovi edifici, data la possibilità di selezionare adeguati materiali, arredi e sistemi tecnico-impiantistici, nonché di progettare in funzione di criteri di ventilazione, controllo igrometrico e di qualità dell’aria di tipo passivo. Maggiori difficoltà si riscontrano sul costruito, dove le opzioni di intervento sono complesse e spesso correlate a rilevanti oneri economici. In questi casi occorre una valutazione attenta delle condizioni al contorno, ai fini di capire quali problematiche possano essere risolte con semplici accorgimenti tecnico-progettuali e quali richiedano invece interventi consistenti, ma che non possono essere ignorati se il fattore inquinante è particolarmente pericoloso.
Ma veniamo nel tema di oggi, quella della diffusione pandemica di questo Virus; cosa proponete come Control s.r.l., particolarmente attenta alle novità nel campo tecnologico.
Il rincorrersi di Linee Guida, Decreti, D.P.C.M. , ha creato tra i nostri clienti (e non solo) un grande disagio e difficoltà nel perseguire in maniera fattiva quanto richiesto da normatore. Come tecnici invece siamo più abituati ad affrontare i problemi che ci vengono posti per risolvere e dare risultati tangibili.
Il normatore, comprensibilmente, detta le stesse direttive a categorie omogenee di esercenti una determinata attività (bar, ristoranti, alberghi,scuole, etc.) senza analizzare il reale contesto in cui operano. Faccio un esempio pratico: l’attività di ristorazione può essere svolta in ambienti poco salubri (per scarsa aerazione, impianti di climatizzazione mantenuti in pessimo stato, etc.) oppure in ambienti in cui non solo è garantita una aerazione calcolata ma anche sanificata; in quest’ultimo caso l’aria respirata dai presenti è paragonabile all’aria esterna (se non addirittura qualitativamente migliore). Si risolverebbe così in buona parte il problema del bio-aerosol che normalmente si libera nell’aria quando, ad esempio, un portatore asintomatico del Covid-19 è presente in un ambiente confinato. I droplets, ovviamente vanno trattati in maniera diversa (mascherine, schermi, etc.).
Torniamo al significato della certificazione “Covid Free”.
Ai nostri clienti proponiamo innanzitutto il rispetto della normativa del momento (a cui sia ben chiaro non si può prescindere), sia sotto l’aspetto gestionale che impiantistico. Poi, come parte terza, proponiamo il rilascio del certificato COVID FREE che ha una validità annuale dalla data di emissione e prevede un audit articolato in due fasi:
- Fase 1 – verifica della conformità documentale (procedura di valutazione del rischio biologico Covid-19, protocollo di sicurezza) possibile anche da remoto e quindi anche per quelle attività che al momento potrebbero risultare chiuse
- Fase 2 – verifica in sito della corretta applicazione delle misure di prevenzione e sicurezza.
Immagino che questa certificazione dia un plus, un valore aggiunto, a chi l’acquisisce; ma come lo può poi evidenziarlo all’esterno?
Il valore aggiunto del certificato COVID FREE è dato dall’attestazione del fatto che l’azienda ha adottato un efficace protocollo di sicurezza volto alla riduzione del rischio di diffusione del contagio del virus Covid-19 nei propri ambienti e messo in atto adeguate misure di prevenzione finalizzate a:
- ridurre i pericoli durante lo svolgimento delle proprie attività
- prevedere processi, modalità operative, utilizzo di materiali e/o attrezzature meno pericolose
- adozione di misure tecnico-progettuali e riorganizzazione del lavoro
- formazione specifica del personale
- utilizzo di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari, con particolare attenzione alla loro conformità.
Le aziende ritenute conformi acquisiranno un CERTIFICATO COVID FREE che potrà essere affisso all’ingresso dei locali a dimostrazione della sicurezza degli ambienti e di aver ridotto significativamente il rischio di contagio . Ha validità di un anno ed in questo lasso di tempo viene mensilmente monitorato per verificare lo stato di implementazione.
Avete notato sensibilità da parte membri della nostra comunità?
Certamente si; alcuni di loro (soprattutto quelli che hanno in carico la gestione di persone fragili come bambini, persone affette da disabilità, ospiti di R.S.A., etc.) hanno capito il problema ed hanno accettato con entusiasmo la nostra proposta adottando tutte quelle misure gestionali ed impiantistiche da noi ritenute necessarie; adesso è bene che passino alla certificazione e che non si fermino al primo step: sarà un ritorno di immagine non trascurabile nei confronti degli stakeholders.
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VIZZINO: LE DIVISIONI INDEBOLISCONO IL NOSTRO TERRITORIO. L’OBIETTIVO COMUNE DEVE ESSERE QUELLO DELLA CRESCITA
Le difficoltà in cui siamo costretti a dibatterci in un territorio come quello della provincia di Brindisi a volte determinano incomprensioni che certamente non giovano alla causa comune.
L’iniziativa promossa nei giorni scorsi a Mesagne dal parlamentare Gianluca Aresta ci ha permesso di dibattere – alla presenza di un interlocutore autorevole come il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sen. Turco – sulle opportunità che potrebbero realizzarsi per la provincia di Brindisi attraverso i fondi del Recovery Fund. In questo contesto si è discusso anche di Contratti Istituzionali di Sviluppo.
E’ ampiamente condivisibile che un ruolo di primissimo piano, in questo contesto, vada attribuito alla città di Brindisi, soprattutto se si parla di infrastrutture che possono contribuire allo sviluppo economico ed occupazionale dell’intero territorio provinciale.
“Letture” differenti di ciò che è avvenuto a Mesagne creano solo amarezza ed evidenziano tentativi di generare polemiche inutili e dannose.
Anche per questo, ritengo sia utile che il Presidente della Provincia Riccardo Rossi convochi un incontro con tutti i sindaci del Brindisino per individuare strategie condivisibili, anche nell’ottica di una proficua collaborazione con la Regione Puglia e con il Governo nazionale.
Di qualsiasi strumento di intervento finanziario si parli, infatti, è impensabile che l’interlocuzione sia limitata a poche persone, senza coinvolgere tutti i soggetti interessati ed in un ottica ben lontana dalle contese di campanile.
Mauro Vizzino – consigliere regionale
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Il sindaco Matarrelli e il nuovo Dpcm
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Minorenne sorpreso con cocaina, marijuana e hashish, denunciato
Brindisi. Minorenne sorpreso con cocaina, marijuana e hashish, denunciato. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà uno studente 17enne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, nella notte del 18 ottobre, nell’ambito di servizi finalizzati al contrasto dei reati in materia di sostanze stupefacenti, quale passeggero a bordo di un’autovettura condotta da un 21enne del luogo, a seguito di perquisizione locale e personale, è stato trovato in possesso di 0,25 grammi di cocaina, 0,8 grammi di marijuana e 1 grammo di hashish, occultati negli slip indossati. Gli stupefacenti sono stati sottoposto a sequestro.
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