Redazione

Acqua e Consorzi, presidente Commissione bilancio: “A dispetto dei buchi di bilancio: da bonifica a fornitura di acqua agli ospedali. Trasferire gestione acqua ad Aqp”.

Dichiarazione del presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione, Fabiano Amati.

“Non mi sembra razionale che i Consorzi di bonifica gestiscano l’erogazione di acqua agli ospedali. Anzi, è sintomo di arretratezza e fonte di buchi nei bilanci. 
Anche per questo bisogna ripristinare la norma con cui era stato stabilito il transito delle funzioni idriche dai Consorzi di bonifica ad Acquedotto pugliese, abrogata dal Consiglio regionale su richiesta dei Cinquestelle e quale condizione per entrare in maggioranza. 
La gestione dell’acqua deve essere invece unificata a prescindere dagli usi. È questo un imperativo di tutela ambientale, coerenza con le norme europee e solidità dei bilanci.
I Consorzi di bonifica contabilizzano un buco di bilancio, causato dalla gestione irrazionale e incompetente dell’asset idrico, coperto con risorse tratte dalle tasse dei cittadini. 
A ciò si aggiunga la continua emersione di fatti di gestione impropria, come la fornitura di acqua all’Ospedale Miulli di Acquaviva e a diversi insediamenti turistici e strutture produttive. 
Qualche anno fa avevo provato con fatica a ovviare al problema, proponendo una norma per il passaggio della gestione idrica dai Consorzi di bonifica ad Acquedotto pugliese. La norma fu abrogata, come detto, in prossimità dell’esecuzione e senza alcuna novità nella gestione, se non una scelta tutta politicista e priva di giustificazione tecnico-contabile. 
Occorre perciò tornare sul solco riformatore, perché non possiamo più permetterci sprechi e inefficienze”.

Si è tenuta questa mattina presso il cortile del Castello Dentice di Frasso di Carovigno la cerimonia conclusiva del Progetto “Percorsi di Legalità. Per una cittadinanza attiva e consapevole” promosso dalla Biblioteca “Salvatore Morelli”. L’incontro finale ha visto protagonisti ancora una volta gli studenti delle classi seconde delle scuole medie di Carovigno. A conclusione dell’evento la consegna degli attestati di partecipazione e la visita alla mostra allestita all’interno del Castello con i lavori realizzati dagli stessi ragazzi, cartelloni, testi e video. I partecipanti hanno sin da subito mostrato grande interesse e i risultati scaturiti ne testimoniano l’impegno e la dedizione profusa. Preziosi gli interventi dei commissari del Comune di Carovigno, la Dott.ssa Maiorino e la Dott.ssa Olivieri, del Preside dell’Istituto comprensivo di Carovigno, il Dott. Madaghiele, della Dott.ssa Cinti, Presidente della Aps Le Colonne e del Dott. Romano. Le parole dei presenti hanno rappresentano un’occasione per riflettere su quanto sia importante perseguire i principi della legalità nella quotidianità di ognuno. La Aps Le Colonne ringrazia i Commissari del Comune di Carovigno che sin da subito hanno accolto e manifestato piena fiducia nel progetto comprendendo la fondamentale importanza delle nuove generazioni rispetto all’educazione alla legalità, il Preside Madaghiele, i docenti e soprattutto gli studenti che hanno reso possibile questo percorso. La mostra sarà disponibile fino al 30 giugno. Si invitano le famiglie e la cittadinanza tutta a partecipare.

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Enpa: “Aumento cessioni? Sì, di circa il 30% ma le motivazioni sono: problemi economici, di eredità, problemi di salute e adozioni inconsapevoli. Partire con una adozione consapevole e effettuare le sterilizzazioni è la prima arma contro il fenomeno dell’abbandono.

L’Ente Nazionale Protezione Animali sta ricevendo in queste ore tantissime telefonate a seguito dell’uscita sui media di dati sugli abbandoni dei pet in Italia post lockdown. Per quel che ci riguarda, il fenomeno della cessione è sicuramente la nuova frontiera dell’abbandono. Se già lo scorso anno era del 17%, quest’anno è ulteriormente aumentato e si attesta attorno al 30%. All’origine della scelta di rinunciare al proprio animale ci sono eredità, problemi economici, problemi di salute e adozioni inconsapevoli. Nel primo caso è molto frequente che quando muore l’umano che si prende cura di un animale, i suoi eredi, al di là del grado di parentela, non vogliano prendersi cura di lui e ci si rivolge ad associazioni e volontari per ridare l’animale. Da sempre Enpa fa campagne di sensibilizzazione con i propri adottanti per invitare le famiglie a pensare al futuro del proprio animale in caso di necessità. Tante le cessioni per problemi economici, in particolare per non riuscire a farsi carico delle spese veterinarie. Spesso quando si prende un cane o un gatto si pensa solo ai costi dell’alimentazione dell’animale ma non si prendono in considerazione tutte le spese che prendersi cura di un amico a quattro zampe può comportare. Farmaci, spese veterinarie sono costi molto importanti da affrontare se sopraggiunge una malattia. Sono tutte eventualità che andrebbero messe incontro prima di adottare un animale. Lo scorso anno dopo aver ricevuto diverse segnalazioni allarmanti su cessioni e abbandoni da diversi volontari sul territorio l’Enpa ha lanciato un sondaggio a tutte le sue Sezioni per definire l'entità del fenomeno, capire chi cede il proprio animale e quali sono le motivazioni. Ecco cosa è emerso:

Chi cede il proprio cane o gatto e perché? Dal sondaggio è emerso che tra le cause principali della cessione lo scorso anno: Il 62% delle Sezioni indica la morte dei proprietari anziani e nessun parente disposto a prendersi cura dell'animale, il 53% indica come causa il ricovero dei proprietari mentre, dato molto alto, il 53% delle Sezioni riferisce cessioni dovute all'aggressività dell’animale. Dove per aggressività però, in alcuni casi, sono incluse anche piccole lesioni come graffi o contusioni che bastano per giustificare l'allontanamento dell'animale. In questo caso il caldo sicuramente non sta aiutando (statisticamente favorisce l'aumento di aggressività negli animali) ma anche l'adattamento alle nuove routine familiari che portano stress ad umani ed animali. Sulla cessione degli animali incide anche la crisi economica, segnalata dal 45% delle sezioni, e, ancora, si dà via l'animale per l'arrivo di un bambino in famiglia (33%). Si aggiunge anche il cambiamento delle abitudini post covid, e quindi il ritorno al lavoro e i trasferimenti di città. (Domanda con risposta multipla)

Da quanto erano in famiglia i cani ceduti? Erano animali presi durante il lockdown? La cosa interessante è che ben il 44%, sono cani che erano in famiglia da 2-5 anni, dunque non sono stati presi durante la pandemia per avere compagnia, fare le passeggiate o quant’altro.  Ci chiediamo: siamo ancora in grado di dare affetto se dopo 5 anni diamo via un animale domestico? Significativo anche che il 23%, di cani ceduti avevano più di 5 anni, probabilmente quelli legati alla morte o alla malattia del proprietario. Il 24% invece erano arrivati da un anno o meno, quindi in piena crisi pandemica. Sicuramente il ritorno alla normalità ma anche le adozioni via internet non hanno aiutato. Si continua a scegliere un animale da compagnia come fosse una borsa, scegliendolo in base ad una foto online senza considerare la compatibilità della personalità dell'animale con le routine familiari.

“Gli animali sono esseri senzienti – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa - e quando li accogliamo nelle nostre famiglie dobbiamo farlo con amore sì, ma anche con consapevolezza. Prendere un cane o un gatto oggi per riportarlo dopo un anno o meno è solo un atto sconsiderato. Le adozioni consapevoli e le sterilizzazioni sono la vera arma contro abbandoni e cessioni”.

Giornata da dimenticare per moltissimi passeggeri Easyjet, alle prese con cancellazioni improvvise da parte della compagnia aerea. Il volo Milano Brindisi Easyjet EJU2821, nella giornata di oggi, giovedì 9 giugno, è stato cancellato, rovinando tutti i piani programmati per i viaggiatori diretti in Puglia.  

I passeggeri, quindi, non si sono potuti imbarcare sul volo in partenza alle 11:30, rimanendo all’aeroporto di Milano Malpensa.

Un disservizio che portato non pochi disagi per i passeggeri desiderosi di raggiungere la città pugliese per trascorrere l’imminente weekend, che, però, grazie all’assistenza gratuita di ItaliaRimborso, possono ottenere 250 euro come compensazione pecuniaria.

Sembra che la cancellazione, infatti, sia dovuta a problematiche della compagnia aerea ed il team legale sostiene che ci possano essere gli estremi per l’applicazione del Regolamento Comunitario 261/2004.

Per contattare ItaliaRimborso è possibile farlo, segnalando direttamente il volo cancellato Milano Brindisi, disservizio con il form presente nel sito italiarimborso.it/.

8 giugno 2022, Giornata Mondiale degli Oceani: nell’aula magna del Ciheam di Bari si sono svolti il convegno Rivitalizzazione: azione collettiva per l’oceano e la seconda edizione del premio ArpAmare dedicato ai cortometraggi.Nicola_Ungaro_premia_Gianluca_Desiderato._3_posto.JPG

Sono Enrico Ricchitelli, Luca Desiderato e Gianluca Romano i vincitori della seconda edizione del Premio ArpAmare che si è svolto al Ciheam Bari, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2022. Il Ciheam Bari e l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell’ambiente (Arpa Puglia) hanno organizzato l’8 giugno scorso, nel Campus Cosimo Lacirignola, una ricca manifestazione allo scopo di focalizzare l’attenzione sull’importanza della tutela degli oceani e dei nostri mari.Anna_Grazia_Maraschio_e_Alessandro_Piva_presidente_di_Giuria.jpg

Il convegno Rivitalizzazione: azione collettiva per l’oceano, in particolare, ha posto l’accento sulla necessità di consolidare un movimento globale che rivitalizzi l’impegno collettivo, in particolare delle nuove generazioni, e promuova la cooperazione a ogni livello a sostegno degli oceani e della loro salvaguardia. L’evento ha rappresentato, inoltre, l’occasione per celebrare l’anno della pesca artigianale e dell’acquacoltura (International Year of Artisanal Fisheries and Aquaculture) e ricordare il ruolo dei piccoli pescatori e delle loro comunità costiere quale presidio locale di tutela degli ecosistemi marini e strumento per la rivitalizzazione di sistemi alimentari in chiave sostenibile.Raeli_premia_Luca_Desiderato._2_posto.jpg

Nel corso della presentazione del premio sono stati proiettati nove cortometraggi incentrati sulla tematica del mare della Puglia: brevi film capaci di interpretare, attraverso il linguaggio del cinema, gli aspetti ecologici, culturali, naturalistici e artistici di questo straordinario e vitale elemento.mare_1.JPG

La giuria, presieduta da Alessandro Piva, si è espressa come segue:

1° premio: Enrico Ricchitelli – Io sono il mare, per la solida linea narrativa e la qualità delle riprese, che in un efficace connubio con la colonna sonora raccontano l’ambiente marino in una dinamica alternanza di sequenze aeree e immagini subacquee.mare_2.JPG

2° premio: Luca Desiderato – Apulian Livingston, per l’originalità dell’idea di declinare in musica il Dna del gabbiano reale, in un innovativo intreccio tra scienza e arte.

3° premio: Gianluca Romano – Il mio mare, per lo spirito documentaristico con cui sono raccontate sia le popolazioni di uccelli migratori e tartarughe ospitate dal nostro territorio, che gli ambienti carsici sottomarini.

Una menzione speciale è stata assegnata a Adelmo Sorci – Tremiti, per la qualità delle riprese subacquee e aeree e la capacità di restituire l’unicità ambientale e paesaggistica della location raccontata.Giornata_Mondiale_degli_Oceani_2.jpg

«È stata una manifestazione ricca di appuntamenti anche quella di quest’anno, che ha posto l’attenzione sull’importanza di tutelare i nostri mari e garantire un futuro migliore alle giovani generazioni – ha ribadito Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia –. Giunto alla seconda edizione, il premio ArpAmare, che ha tra gli obiettivi la valorizzazione dell’ambiente e del territorio, è stato dedicato ai cortometraggi: il mare di Puglia, quindi, raccontato da video maker e registi che hanno inviato video esclusivi, ricchi delle specificità dei nostri fondali, un tesoro ambientale che la Puglia deve custodire. L’impegno scientifico dell’Agenzia, che si occupa di proteggere dal punto di vista ambientale il nostro mare, ben si coniuga con una divulgazione efficace, la sola capace di raggiungere in modo diretto tutti i cittadini, veri protagonisti del cambiamento. Investire nella promozione culturale è infatti fondamentale per poter valorizzare il grande capitale naturale della nostra regione».Vito_Bruno_premia_il_vincitore_Enrico_Ricchitelli.jpg

«Manifestazioni come quella odierna hanno lo scopo di sensibilizzare governi, aziende, consumatori e soprattutto i giovani affinché ci si orienti su scelte consapevoli e sostenibili» – le parole del direttore del Ciheam Bari, Maurizio Raeli- «Il Ciheam Bari, attraverso la sua sede di Tricase, è impegnato in numerose iniziative di ricerca, cooperazione territoriale e transfrontaliera tramite i suoi tre strumenti istituzionali: formazione, ricerca e cooperazione allo sviluppo. Seppur con contributi diversi, tali attività aiutano a definire un modello di sviluppo sostenibile delle comunità costiere che, in linea con i principi della Blue Economy, vuole avere l’ambizione di essere trasferibile a tutto il Bacino del mediterraneo. È necessario agire subito, e tutti quanti insieme, se vogliamo salvaguardare la biodiversità degli oceani ».

«La difesa dell’ambiente marino rappresenta uno degli obiettivi primari della Guardia Costiera italiana» -ha sottolineato l'Ammiraglio Vincenzo Leone, direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Jonica-. Tante sono le professionalità umane, i mezzi e le tecnologie che il Corpo delle Capitanerie di Porto mette quotidianamente in campo per tutelare il nostro mare. Oggi ricorre la Giornata Mondiale degli Oceani, alla nostra attività operativa a salvaguardia dell'ambiente marino, si affianca una costante opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi ambientali, ed è proprio in questa direzione che si inserisce l'odierna manifestazione per porre l'attenzione sull'importanza della salute dei nostri mari e far comprendere quanto sia determinante il comportamento dell'uomo per evitare un eccessivo deterioramento degli ecosistemi marini».

Durante la manifestazione, inoltre, si è potuto assistere in diretta video al rilascio in mare di due esemplari di tartarughe Caretta Caretta ad opera del Centro Recupero Tartarughe Marine Wwf di Molfetta.

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Ieri mattina, i quattro Ambiti Territoriali Sociali della Provincia di Brindisi hanno incontrato congiuntamente il direttore generale ASL, Flavio Maria Roseto. Per l’Asl di Brindisi - oltre al direttore generale – erano presenti il direttore del distretto socio-sanitario – DSS BR1 Angelo Greco e la dirigente dei servizi socio-sanitari, Anna Maria Gioia. Per l’ATS BR1 sono intervenuti la presidente Silvana Errico, l’assessore ai Servizi sociali di Brindisi, Isabella Lettori, e il dirigente Gabriele Falco; per l’ATS BR2, la presidente Antonella Baccaro e la dirigente Anna Maria Donatini; per l’ATS BR 3, il direttore generale Gianluca Budano; per l’ATS BR4, il presidente Antonio Calabrese.

L'incontro è stato programmato nell'alveo delle attività che il Coordinamento istituzionale dei Consorzi, di recente costituito presso l'Amministrazione Provinciale, ha fissato per dare una voce unica alla programmazione dei servizi sul territorio provinciale e per interloquire, in forma unitaria, con strutture e istituzioni che hanno un perimetro di competenza appunto provinciale, per evitare disuguaglianze tra i vari Enti locali nei settori del Welfare e nell’ottica di favorire l’efficientamento dei servizi. L'incontro, che si è svolto in un clima di assoluta cordialità, è stato anche particolarmente proficuo, puntando l'attenzione su alcuni temi importanti dell'agenda socio-sanitaria territoriale, da affrontare con urgenza. Si è discusso di: somministrazione dei farmaci agli alunni diversamente abili e cronici nelle scuole, cure domiciliari integrate, trasporto centri socio-riabilitativi, punti unici di accesso ai servizi, aspetti sociali delle malattie.

Il direttore Roseto ha sottolineato la disponibilità e l’impegno dell’Azienda Sanitaria ad intraprendere questa nuova forma di collaborazione, finalizzata a costruire sul territorio una concreta e quanto mai rafforzata rete di integrazione socio-sanitaria.

"Aspetti sociali e sanitari rappresentano tasselli complementari per la necessaria costruzione di un sistema di salute locale che deve essere di tipo globale rispetto alla presa in carico del paziente, così come merita l'unicità della persona: l’incontro con il direttore generale contribuisce a rafforzare questa tipologia di visione”, ha dichiarato a margine dell’incontro il coordinatore istituzionale degli Ambiti Territoriali Sociali di Brindisi, Antonio Calabrese.

 Appena finito il lock-down dovuto alla pandemia, l’AQP iniziava i suoi lavori di ripristino e manutenzione delle condotte idriche nel nostro comune; insieme a questi lavori veniva assicurato il rifacimento del manto stradale.
I lavori, inizialmente eseguiti in maniera impeccabile,  nel corso del tempo hanno mostrato segni sempre più evidenti di una certa approssimazione nella loro esecuzione.
Il fondo preesistente di manto stradale da scarificare con apposito macchinario, veniva sempre meno scarificato, quanto bastava per poter aggrappare il nuovo manto; evidenza di questo fatto è che il nuovo manto stradale è ad una quota più alta del precedente, tanto che  in alcune strade il nuovo manto si pone ad una quota superiore alla quota del marciapiede stesso, portando in alcuni punti le acque meteoriche nelle case! L’urgenza e la velocità con cui sono eseguiti questi lavori è denunciata dal fatto che spesso si è preferito aumentare lo spessore del nuovo manto stradale per facilitarne la stesura, un fatto facilmente controllabile.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti; il  manto stradale cresce sempre di più, variando le linee di scolo delle acque meteoriche, annullando la differenza di quota che dovrebbe esserci tra strada e marciapiedi. Questo  procedimento  ha portato ad un nuovo esito, quanto meno inedito e pericoloso: le basole orizzontali attaccate ai marciapiedi, che solitamente segnano l’inizio della strada, e la sua quota, sono scomparse sotto il mare di asfalto, eliminando un riferimento essenziale per la gestione delle quote stradali e le linee di deflusso dell’acqua piovana. (si vedano le foto)
Questo modo di procedere da parte delle imprese incaricate dall’Aqp, se da un lato porta a sveltire le operazioni di rifacimento delle strade, con una notevole economia di tempo e denaro per le imprese stesse, (economia in denaro non propriamente lecita in quanto omissiva di alcune operazioni previste dal Capitolato d’appalto), dall’altro porta ad un indubbio danno per le casse del Comune e, per estensione, per le tasche dei cittadini.
Infatti, prima o poi a qualcuno toccherà ripristinare le reali quote delle strade e dei marciapiedi, e dovrà essere un’operazione condotta in profondità, non una semplice grattatina dell’asfalto, ma una massiccia rimozione di quello che oggi viene steso con abbondanza. 
Toccherebbe alla nostra amministrazione comunale seguire con più attenzione questi lavori, proprio per evitare il danno futuro. Toccherebbe al presidente dell’Autorità Idrica Pugliese nonché sindaco di Mesagne, attraverso gli organi preposti, controllare la qualità dei lavori in corso. 
È troppo chiedere il rispetto  del “Disciplinare tecnico per la regolamentazione degli scavi e dei ripristini” del comune di Mesagne, che dice chiaramente che dopo le operazioni di scavo o altro, condotte sulle nostre strade, queste devono essere riportate allo stato antecedente ai lavori?
(si veda in particolare l’art.13 (sagome), del Disciplinare Tecnico che stabilisce: “i ripristini delle pavimentazioni stradali e dei marciapiedi non devono alterare o modificare i profili e le sagome stradali sia longitudinalmente che trasversalmente”.
  
 
 
Movimento 5 Stelle Mesagne

L’olio pugliese è il prodotto agroalimentare più taroccato d’Italia sul web nel 2021, proprio quanto i consumi delle famiglie di olio extravergine sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in base al rapporto 2021 dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, da cui emerge che on line sono stati eseguiti 230 interventi contro prodotti truffaldini venduti con la dicitura ‘olio di Puglia’.

Le brutte copie dell’olio pugliese sono solo alcune delle truffe sulle specialità Made in Italy smascherate nel 2021 sulle piattaforme di vendita on line, dove spicca anche la lenticchia di Altamura. “Con i prodotti che sfruttano l’italian sounding, un business che fattura nel mondo oltre 100 miliardi di euro, occorre difendere anche sul web un patrimonio agroalimentare straordinario sotto attacco dell’agropirateria internazionale. Le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se ci fosse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, quando sono ancora falsi quasi due prodotti alimentari di ‘tipo italiano’ su tre”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Coldiretti ha coniato un neologismo per descrivere il panorama criminale “agropirateria”. Il fenomeno criminale si sviluppa – aggiunge Coldiretti Puglia - attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni tricolore.

Serve diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio e del patrimonio produttivo pugliese – conclude Coldiretti Puglia – proprio quando i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, è salito il livello qualitativo degli oli.

“Lo scenario ‘evolutivo’ delle agromafie – insiste Muraglia - è drammaticamente dilagante. Vanno contrastate nei terreni agricoli, nelle segrete stanze in cui si determinano in prezzi, nell’opacità della burocrazia, nella fase della distribuzione di prodotti, ora anche sul web, che percorrono migliaia di chilometri – aggiunge Muraglia - prima di giungere al consumatore finale, ma anche con la trasparenza e l’informazione dei cittadini che devono poter conoscere la storia del prodotto che arriva nel piatto”.

Il falso Made in Italy a tavola colpisce in misura diversa tutti i diversi prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti, denuncia Coldiretti Puglia, come dimostrato dall’attività investigativa di NAS, ICQRF, Carabinieri Forestali.

Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare che per questo va perseguita con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali.

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La direzione strategica della Asl è al lavoro per ampliare l’offerta delle prestazioni in ambito ospedaliero, distrettuale e territoriale, utilizzando tutti i sistemi previsti dalla normativa statale, regionale e contrattuale.

Un’attività particolarmente complessa in questo periodo post pandemico, che richiede un impegno collettivo degli stakeholder - coinvolti a vario titolo - nella ricerca di soluzioni atte a rispondere alle esigenze di salute della popolazione. La Regione Puglia ha formalmente recepito di recente la proposta del Piano di abbattimento delle liste di attesa formulate dalla direzione, in conformità alle linee guida ministeriali e regionali. Il Piano è attualmente in via di definizione.

Per quanto riguarda invece l'aggiornamento del Piano aziendale per la gestione delle liste di attesa riferito al triennio 2019-2021, si evidenzia che è ancora vigente in attesa delle nuove direttive ministeriali e regionali. La documentazione utile è disponibile sul sito istituzionale Asl Brindisi sotto il menù Assistenza - Tempi di attesa.

La Asl ricorda, inoltre, che per le prenotazioni di prestazioni i pazienti oncologici possono rivolgersi allo   sportello Cup di Oncoematologia dell'ospedale Perrino aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18.

Per la presa in carico dei nuovi pazienti oncologici, invece, è attivo il CORO (Centro di orientamento oncologico) al Perrino di Brindisi e al Camberlingo di Francavilla Fontana dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30.

Le prenotazioni possono essere effettuate anche on line tramite il Portale della Salute, qualora non fosse possibile, il paziente oncologico può rivolgersi alle strutture prima indicate e alle Direzione mediche dei presidi ospedalieri e Distretti della Asl che si faranno carico del problema.

L’obiettivo è attuare strategie, utilizzando tutte le risorse a disposizione, per ridurre al massimo il disagio per gli utenti, dedicando particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione.

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Fermi nelle cantine pugliesi 6,7 milioni di ettolitri di vini DOP, IGP e varietali, proprio quando a causa dei rincari energetici e della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per produrre il vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell’analisi del rapporto Cantina Italia dell’ICQRF al 30 aprile 2022 che registra un aumento del 27% dei volumi di vino pugliese in giacenza nelle cantine rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Le aziende vitivinicole Made in Italy – sottolinea la Coldiretti regionale - si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa. Occorre peraltro ricordare che sino ad oggi – insiste Coldiretti Puglia - l’incremento dei costi è stato scaricato sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo di vendita del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è aumentato al dettaglio di appena il 2,5% a maggio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre gli alimentari sono aumentati in media del 7,1%.

“La Puglia può ripartire dai punti di forza con il vino che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia”, analizza Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita del vino Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture, abbattendo al contempo i costi, che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 €/km, più alto di nazioni come la Francia (1.08 €/km) e la Germania (1.04 €/ km), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 €/km, in Romania 0.64 €/km; in Lituania 0,65 €/km, in Polonia 0.70 €/km secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it). Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – afferma Coldiretti Puglia – e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante – insiste Coldiretti Puglia - per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

Per difendere il patrimonio vitivinicolo tricolore è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – conclude Coldiretti Puglia– sottolineando che tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico.