Redazione

La pioggerella impercettibile che ieri pomeriggio è caduta su Mesagne sembrava lacrime venute giù dal cielo. In questo clima si sono svolti ieri pomeriggio a Mesagne i funerali di Carlo Giannini, lo chef 34enne ammazzato in un parco di Sheffield, in Gran Bretagna, dove lavorava in un ristorante. Il feretro è giunto in chiesa alle ore 15 mentre la messa funebre è iniziata alle ore 17. Sulla bara un mazzo di rose bianche, simbolo della purezza, intrecciate con rami di olivo, che simboleggiano la pace, e spighe di grano a simboleggiare la rinascita. Poi sul feretro è stata posata la foto di Carlo e la sua casacca nera da chef. Intorno l’intera famiglia con papà Antimo, che all’arrivo della salma del figliolo gli è andato incontro per accompagnarla in chiesa. C’era la mamma Rosalba con al fianco la figlia Francesca e il marito Andrea. Dall’altro lato hanno preso posto i fratelli di Carlo, Marco e Stefano. Quest’ultimo accompagnato dalla moglie Valentina. Con loro c’era anche l’ex fidanzata, inglese, di Carlo che ha voluto accompagnare la salma fino a Mesagne, vivendo la “via Crucis” delle esequie.funerali_carlo_giannini_esterno_con_i_genitori.jpg

Per due ore il Santuario di Mater Domini è stato meta di un continuo pellegrinaggio. Parenti, amici, ex colleghi e colleghe, gente comune, che sono rimasti addolorati dalla morte del giovane mesagnese. La famiglia Giannini, come ci si poteva immaginare, si è chiusa in un dolore inconsolabile. Tuttavia, nonostante provati da questa tragedia hanno sempre espresso parole di speranza per tutti coloro che li hanno voluti incontrare. Mamma Rosalba e papà Antimo, entrambi hanno alle spalle la professione di infermiere, sono profondamente cattolici. Lei attualmente è impegnata a svolgere il ministero straordinario dell’eucarestia mentre papà Antimo è priore della confraternita di Mater Domini.funerali_giannini_manifesti_funebri.jpg

Il parroco, don Pietro De Punzio, che ha officiato il rito funebre insieme al diacono, Maurizio Palermo, ha iniziato la sua omelia dicendo: “Siamo qui oggi pomeriggio davanti alla bara di Carlo ammazzato in un contesto così violento e assurdo. Carlo è vissuto qui con noi e tra noi, era un ragazzo dinamico, in certi momenti esuberante, e allegro. Ho in mente tanti episodi che mi ricordano la sua amicizia. Oggi siamo qui per tributargli l’ultimo saluto a questo giovane che solo un mese fa aveva tanti sogni e tante speranze. Carlo, infatti, aveva tante possibilità di divenire un ottimo chef. Si era inserito nel comparto della ristorazione con tanta gioia tanto che il proprietario del ristorante inglese in cui lavorava aveva apprezzato la sua competenza e professionalità”. Don Pietro ha tenuto a precisare che la famiglia Giannini è da ammirare “perché nel dolore è stata molto dignitosa. Sono loro, infatti, che danno coraggio a coloro che piangono la morte di Carlo. Ecco perché mi sento di dire loro “non sia turbato il vostro cuore” perché la fede vi ha sostenuti in tanti momenti, ma, soprattutto, in queste tragiche ore”. Il sacerdote ha, poi, concluso: “Grazie alla famiglia Giannini per i valori che ha testimoniato con la vita e che ha trasmesso ai figli. Ed anche Carlo aveva gli stessi valori”.funerali_di_carlo_giannini_8_giugno_2022_3.jpg

Alla cerimonia funebre ha partecipato il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, e il consigliere regionale, Mauro Vizzino. Infine, il fratello Stefano sui social ha postato questo messaggigiannini_carlo.jpgo: “La morte improvvisa di Carlo, crudele e inaspettata, ci ha lasciato senza parole e devastati. Siamo fiduciosi che comprenderete il nostro doloroso silenzio”.

 

LE INDAGINI

Se le esequie e la tumulazione del feretro hanno concluso i riti religiosi e civili legati alla morte di Carlo Giannini resta aperto il fascicolo relativo alle indagini che in un contesto cinematografico potremmo titolare: “Il grande mistero dell’omicidio Giannini”. Infatti, a 30 giorni dall’omicidio dello chef 34enne mesagnese poco o nulla si sa. I familiari, cui gli investigatori inglesi hanno suggerito di non rilasciare dichiarazioni in merito, al momento sono all’oscuro di eventuali nuove situazioni. Di certo si sa che in campo è scesa l’Europol italiana a cui i detective inglesi hanno chiesto assistenza per ricostruire il puzzle della vita del Giannini. Cosa normalissima in un’indagine di omicidio internazionale. Come si conosce la causa della morte dovuta a un accoltellamento. Un solo fendente, mortale. Adesso basilare per gli investigatori è comprenderne il movente. Solo conoscendolo si può inquadrare l’intera vicenda e dare la caccia ai, o al, killer e arrestare gli eventuali mandanti. Nelle ore successive l’omicidio la polizia di Sheffield, la località presso cui è avvenuto l’accoltellamento del giovane mesagnese, ha arrestato un ragazzo di 17 anni e uno di 18, rilasciati dopo alcune ore a seguito del pagamento della cauzione. Evidentemente le prove raccolte non erano schiaccianti, ma solo indiziarie che, pertanto, non hanno potuto inchiodare i due giovani alle loro responsabilità. Perciò sono stati rimessi in libertà anche se sotto controllo della polizia. L'omicidio è maturato in Inghilterra, nel South Yorkshire, nella città di Sheffield, dove Carlo Giannini era ritornato a lavorare dopo una parentesi tedesca. Infatti, con il fratello Stefano e la cognata Valentina avevano avviato una pizzeria in Germania, nel cuore della foresta nera. Poi Carlo aveva deciso di fare ritorno in Inghilterra. Ed è qui che, probabilmente, va cercato il movente della sua morte. La pista principale potrebbe essere quella di un’aggressione con rapina, avvenuta nella notte all’interno del parco. In pratica Carlo si sarebbe trovato nel luogo sbagliato all’ora sbagliata. Per dare nuova linfa alle indagini i detective inglesi hanno postato sui social un invito rivolto a coloro che nelle ore in cui è maturato l’omicidio del Giannini si trovavano nel parco e potrebbero essere stati testimoni oculari dello stesso. Tuttavia, a garantire la famiglia che le indagini non si aereranno ci sono i funzionari della Farnesina che sono in contatto con l’ambasciata italiana di Londra e il consolato di Sheffield.

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Questa  mattina , Giovedì 9 Maggio, la temperatura all'interno del teatro Verdi  era era già insopportabile di primo mattino ;alle ore 8,30 una dipendente della Brindisi Multiservizi impegnata con altre al servizio di pulizia ha avuto un collasso .E' stato chiamato il 118 che è intervenuto prontamente provvedendo al trasporto della persona in ospedale.
La storia è questa:
da anni alle lavoratrici delle pulizie di BMS viene negata la accensione della aria condizionata, così da congelare al freddo e dal soffocare l'estate .Tentativi di carattere bonario che non hanno avuto infatti nessun tipo di risultato positivo;è ora di farla finita con questi abusi
Le dipendenti avevano infatti realizzato reclami in  azienda anche con lettere scritte per questa situazione ,  non sono servite a niente fino ad arrivare al drammatico episodio di questa mattina.
Responsabile della sicurezza dei dipendenti è la società per cui lavorano, la BMS.
Le leggi sulla sicurezza prevedono una temperatura massima a cui si può lavorare ;superata quella temperatura il datore di lavoro deve provvedere ad una mitigazione della temperatura  ,soprattutto d'estate.
La cosa peggiore è il razzismo istituzionale per cui l'aria condizionata al teatro Verdi si accende alle 10,30 quando sono impegnati in attività teatrali.
Intanto denunceremo allo Spesal , struttura dell'ASL interessata a queste situazione , le inosservanze della BMS.
Le morti delle lavoratrici e dei lavoratori nei campi non nasce da condizioni molto diverse da quelle che subiscono le lavoratrici della BMS mentre svolgono le loro attività di pulizia al Teatro Verdi.
Brindisi 09.06.2022
Per il Cobas Roberto Aprile

Medici in fuga dal 118 e dai reparti, interventi rimandati per la cronica emergenza estiva di sangue, tempi biblici in coda ai pronto soccorso, liste d'attesa infinite, impossibilità di prenotare delle visite perché ai Cup (Centri unici di prenotazione) per determinate prestazioni (eco-addome, otorino, gastroenterologia, urologia, oculistica…) le agende sono bloccate, e i tempi sono lunghi anche per pazienti oncologici. Sappiamo che tutto ciò è illegittimo, ma come si arriva a risolvere una situazione che era già difficile prima della pandemia e ora è diventata drammatica?

Sono tante, anche troppe le criticità che attendono una risposta. Ieri, 8 giugno, in una iniziativa organizzata unitariamente da CGIL, CISL, UIL Regionali con la partecipazione  dell’Assessore alla Sanità Palese e il management del dipartimento salute, ci è stato illustrato il progetto, che dovrebbe cambiare la Sanità pubblica pugliese grazie alla risorse del PNRR. Ma se sul piano programmatorio può convincere ciò che si vuole realizzare in termini di strutture per la medicina territoriale e per l’integrazione con quella ospedaliera,  nessuna risposta concreta ci è stata data rispetto al bisogno di cura dei cittadini pugliesi, e di quelli brindisini in particolare,  per cui urge un serio e serrato confronto a livello regionale con l’Assessorato, e territoriale  con la direzione generale della Asl. Come Spi Cgil di Brindisi, a tutela di quella fascia tanto bistrattata che rappresentiamo, gli anziani, abbiamo bisogno di misure urgenti che incidano, prioritariamente, nel ridurre le liste d’attesa. E  chiediamo: è un problema  regolamentare le prestazioni istituzionali dei medici con la libera professione svolta in intramoenia?

Sta diventando un problema di carenza di figure specialistiche, perché non c’è stato il necessario turn-over, e ora rischiamo le chiusure se non c’è un piano di assunzioni che tenga conto delle emergenze? Le competenze e le capacità, magari, di guardare un po’ come hanno affrontato tale criticità altre regioni, deve mettere in condizioni gli attuali addetti ai lavori a trovare soluzioni adesso, non nel 2026, o a seguire, perché nel frattempo chi non ha la possibilità economica di rivolgersi al privato, è costretto a rinunciare a curarsi! Ed è quello che purtroppo registriamo in un numero sempre più alto di persone anziane. Vivere più a lungo deve significare poterlo fare in buona salute, e il più possibile nella propria casa, non rassegnarsi a morire perché non ci si può curare.

Non crediamo inoltre che si possa continuare a tollerare quanto accaduto nelle scorse ore presso il CUP di Fasano, con gli utenti costretti a ritornare a casa senza aver ricevuto assistenza dopo file di ore sotto il sole. Gente che si sente male e ha bisogno di essere soccorsa dal 118 per via del caldo.

E a proposito del servizio del 118, con i medici in fuga perché il personale è sempre più provato dalle carenze di organico, la soluzione illustrata ieri dal Direttore del dipartimento regionale Promozione Salute Vito Montanaro, sarà quella più efficace? E’ quello che auspichiamo, ma non depone bene se per far funzionare il 118 chiudiamo i punti di primo intervento, specie in estate e in comuni ad alta presenza turistica. Ed è intollerabile la mancanza di tanti medici di Pronto soccorso in ogni ospedale pugliese come denuncia il Cimo Puglia (solo in provincia di Brindisi 24 unità).

Inoltre, negli ospedali dell’ASL di Brindisi aspettiamo che si  attivino tutti i posti letto previsti dal piano di riordino, non dimenticando che siamo   la provincia più penalizzata nei rapporti numerici abitanti/posti letto, e, nonostante ci siano punte di eccellenza nel nostro sistema, grazie all’impegno di tanti seri professionisti, sappiamo anche che tanti interventi vengono rimandati, per varie cause, che vanno approfondite per porre rimedio. Infine il Pronto Soccorso…sai quando arrivi ma non sai quanto ci rimani!

Abbiamo ascoltato ieri le analisi del perché la sanità pubblica sia stata ridotta in queste condizioni, apprezzato  tanti buoni propositi, ma come Spi Cgil rivendichiamo che la salute è un diritto costituzionale che va reso esigibile per chiunque, ogni giorno e in ogni parte della nostra amata Puglia. Quindi come Sindacato continueremo a fare la nostra parte, che oggi, dopo la pandemia, significa che non siamo disposti a continuare ad aspettare.

Brindisi 9.6.2022

Michela Almiento

Segretaria Generale

SPI Cgil Brindisi

In 24 ore si sono verificati ben 13 eventi estremi tra grandinate, tornado, trombe d’aria, e tempeste di vento e acqua che hanno colpito a macchia di leopardo la Puglia provocando danni nei centri urbani ed in campagna. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha colpito la Puglia, con il permanere dello stato di allerta arancione e gialla in ampie aree della regione.grandinata_a_Foggia.jpg

Forti grandinate si sono abbattute – aggiunge Coldiretti Puglia - sui campi a Foggia, Ascoli Satriano, Cerignola, Martina Franca, Torricella e Lizzano, 1 tromba d’aria a Taranto e 1 tornado a Lecce, 4 tempeste d’acqua a Lecce, Foggia, Martina Franca, Grottaglie e 1 tempesta di vento a Melendugno.    grandinata_a_Martina_Franca.jpg

La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti Puglia – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti Puglia – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

Le precipitazioni violente provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio – sottolinea Coldiretti Puglia – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 230 i comuni, ovvero l’89% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra.

I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.

Il rischio idrogeologico riguarda contesti prevalentemente agricoli o naturali per il 67% perché in Puglia la terra frana e si consuma anche a causa dell’abbandono delle aree rurali per fattori diversi – insiste Coldiretti Puglia - a cui si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate. La salvaguardia del suolo, dell’ambiente e delle produzioni agricole e agroalimentari è fondamentale per garantire un avvenire alle future generazioni. grandinata_a_Martina_Franca1.jpg

Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo.

Ad essere colpiti dalle ultime perturbazioni – riferisce la Coldiretti Puglia – sono state le coltivazioni di grano, avena ma anche vigneti e alberi da frutto che sono stati abbattuti dalla furia del vento che ha provocato anche danni alle coperture di fabbricati e capannoni delle aziende agricole.

Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche dei danni da parte della Coldiretti che segnala peraltro grande preoccupazione per la siccità che sta assediando la Puglia mettendo a rischio i raccolti, con la tropicalizzazione del clima– conclude Coldiretti Puglia - che ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.

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Il Consorzio dell’Ambito Territoriale Sociale BR4 informa che è attivo l’avviso pubblico per la realizzazione dei laboratori estivi in favore di minori destinatari del servizio di integrazione scolastica specialistica, del servizio di assistenza educativa domiciliare e di minori con bisogni educativi speciali segnalati dai servizi sociali dei Comuni afferenti all’ATS BR4.

‘I centri estivi tornano a riproporsi come opportunità culturale ed educativa per i bambini e i ragazzi con disabilità e in condizioni di fragilità. Le attività laboratoriali si svolgeranno presso le strutture che perseguono o hanno consolidato esperienze nel contesto educativo, ricreativo, sportivo e sociale dei territori dell’Ambito Territoriale’, spiega il presidente del Consorzio, Antonio Calabrese, sottolineando il livello di qualità dell’offerta ludico-pedagogica raggiunto dal servizio grazie all’attenzione istituzionale espressa dai novi enti pubblici che formano l’ATS BR4. E del quale fanno parte, insieme al Comune di Mesagne, Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna.

Possono manifestare interesse Enti del Terzo Settore, imprese profit/non profit e agenzie/enti formativi, d'istruzione ed educativi. L’avviso completo  e gli allegati da compilare sono disponibili sul Sito istituzionale del Consorzio (all’indirizzo undefined) e sul sito dei nove Comuni che ne fanno parte. La domanda dovrà pervenire all’ufficio di Piano entro le ore 12 del prossimo 17 giugno, a mezzo Pec all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Nell’oggetto andrà indicata la dicitura: ‘Manifestazione di interesse per lo svolgimento dei laboratori estivo anno 2022’.

Eventuali informazioni e chiarimenti possono essere richiesti all’ufficio di Piano in via Santacesaria 7 a Mesagne mediante invio di mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonicamente al numero 0831/779207.

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Il prossimo sabato 11 giugno 2022, alle ore 20:00, nella Chiesa Matrice di Mesagne sarà svolta la cerimonia di donazione, all’Archivio Capitolare di Mesagne, dell’opera manoscritta Messapographia seu Historia Messapiae, scritta da Diego Ferdinando circa il 1655.

L’opera è costituita da n. 241 carte cucite a formare un libro rilegato in pergamena + n.17 carte sciolte facenti parte della stessa opera.

Il manoscritto è stato donato dal prof. Domenico Urgesi (che lo aveva ricevuto dalla compianta Sig.ra Maria Profilo), per proprio atto di liberalità gratuito e disinteressato, rinunciando ad ogni e qualsivoglia pretesa materiale ed economica attuale e futura riguardo al predetto manoscritto.

L’opera rappresenta una delle più antiche ricostruzioni della storia di Mesagne; essa ha improntato per oltre tre secoli l’identità storiografica della città.

Sarà presente il sig. Giovanni Aquaro, erede unico della sig.ra Maria Profilo, informato della volontà del prof. Domenico Urgesi, condividendo ed apprezzando tale volontà.

Nell’occasione, sarà svolta una prolusione dal prof. Antonio Mario Caputo, già Direttore della Biblioteca Arcivescovile “Annibale De Leo”.

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Il Sindacato Cobas  incontra domani pomeriggio, Venerdì 10 Giugno 2022,  alle ore 15,30 i comuni  di Brindisi e San Vito dei Normanni che insieme gestiscono i servizi sociali per discutere sulle  nuove gare partite in questi giorni.

Il Cobas rigetta completamente le nuove gare programmate  dai 2 comuni , Brindisi e San Vito dei Normanni; chiama alla mobilitazione i lavoratori/trici  interessati ed i cittadini/e perché con queste nuove gare i servizi sociali subiscono  un ulteriore processo di demolizione  dell’esistente , con professionalità distrutte e stipendi ancora più bassi.

I lavoratori iscritti ai Cobas dei diversi servizi stanno in queste ore scrivendo  al Comune di Brindisi tutte le osservazioni relative ai  limiti contenuti nelle loro gare,  affinchè si eviti quella macelleria sociale contenuta nelle stesse.

 Da  queste osservazioni dei lavoratori/trici esce un quadro devastante delle nuove gare che sono da rigettare completamente per il bene dei cittadini, soprattutto dove i servizi fungono da collegamento con istituzioni come la Magistratura.

Alla faccia della  dei più deboli , dei bambini, delle  indifese.

Tra l’altro  l’impegno delle 2 Amministrazioni era di discutere i contenuti prima dell’avvio delle gare ; hanno sempre parlato di condivisione che di fatto non è mai esistita nonostante proprio nei servizi sociali vi è assoluta necessità, un blitz e via come ogni volta.

Il Cobas fin dal Dicembre 2019 si è sempre mostrata contraria al taglio economico riservato ai servizi sociali nel piano di predissesto del Comune di Brindisi che ha portato a riduzione di ore dei lavoratori interessati con un primo significativo peggioramento per i cittadini.

Le  nostre proteste sotto il comune addirittura riuscirono ad evitare la cancellazione dei servizi dell’assistenza domiciliare , ADI e SAD, prevista nel piano  di predissesto .

Questa volta si è passati molto oltre con lo scorporo dei servizi , con lavoratori che passano da un servizio all’altro calpestando professionalità costruite in oltre 20 anni di attività .

Saremo probabilmente in presenza di nuovi tagli per i lavoratori/trici che già oggi con lauree e quant’altro raggiungono  a fatica le mille euro, alla faccia del salario minimo di cui in molti ne rivendicano la  necessità.

I 2 Comuni hanno avviato gare con tempi a dir poco stretti in presenza con anomalie legislative e della  chiusura della piattaforma digitale dove poterle realizzare.

Tutto questo  nonostante i 2 comuni fossero stati avvertiti della chiusura della piattaforma per manutenzione.

Insomma ,un pateracchio a cui bisogna dire basta.

Da tempo si parla si parla dell’avvio del Consorzio utile per la gestione dei servizi sociali con possibili finanziamenti slegati dal piano di predissesto del Comune di Brindisi perciò migliorativi, ma ancora non se ne intravvede nemmeno l’ombra.

Sicuramente però delle cariche del futuro Consorzio stanno provvedendo alla spartizione.

L’Amministrazione comunale ha accolto la proposta a firma congiunta del presidente del Comitato '12 giugno' e del delegato dei Maestri del Lavoro del Consolato regionale con cui si invitano i sindaci dei Comuni pugliesi che hanno realizzato un monumento alla memoria delle vittime del lavoro, del dovere e del volontariato a tenere un momento celebrativo in loro ricordo: la cerimonia si svolgerà domenica 12 giugno - giorno in cui ricorre l’anniversario di inaugurazione dei Monumenti dedicati alla memoria di chi ha perso la vita – alle ore 10 presso il Cimitero comunale.

Interverranno il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli; il presidente del Consiglio comunale, Omar Ture; l’assessore comunale alle Politiche Sociali e alla Legalità, Anna Maria ScaleraCosimo Semeraro del ‘Comitato 12 giugno’; Francesco Germano, delegato del consolato regionale; Vincenzo Gatto, Console provinciale.

Ottimo piazzamento per i giovanissimi atleti della New Marzial Mesagne Team Baglivo griffata “Nuova special Welding srl”. La società di Taekwondo del presidente Steeven Baglivo, nello scorso weekend al Foro Italico di Roma, ha partecipato con 29 atleti al torneo “Kim & Liù”, combattimento riservato ai bambini fino a 12 anni, che ha visto la presenza di oltre 2mila piccoli atleti provenienti da tutta Italia. Una bellissima avventura per il gruppo della New Marzial che ha portato a casa ben 21 medaglie: 11 oro, 3 argento e 7 bronzo. La rappresentativa mesagnese in trasferta a Roma ha ben figurato durante tutto il torneo, dando filo da torcere alle squadre avversarie.​

L’avventura al Foro Italino ha permesso ai giovanissimi atleti della New Marzial di fare una esperienza senza precedenti da condividere con tutti i loro compagni per il loro futuro agonistico. La Fita - Federazione Italiana Taekwondo - ha rivoluzionato il parco del Foro Italico trasformandolo in un imponente villaggio di Taekwondo con il “Grand Prix” ed il torneo italiano per bambini “Kim & Liù”. Il presidente Steeven Baglivo ha elogiato i suoi ragazzi ricordando loro di continuare a lavorare in palestra senza mai dimenticare i principi fondamentali del Taekwondo: “Cortesia, integrità, perseveranza, autocontrollo e spirito indomito”.​

Ecco gli atleti che hanno ricevuto la medaglia nel torneo “Kim & Liù”. Oro per: Maria Vittoria Rosato, Ginevra Resta, Antonio Laporta, Giacomo Pacciolla, Diego Romano, Mia Ciampi, Clarissa Nicolì, Flavia Frassica, Martina de Nitto, Dominic Lezzi ed Eva Zippo. Argento per: Gianfilippo Bellino, Benedetta Muri e Marta Nicolì. Bronzo per: Giuseppe Ciaccia, Fernando Rubino, Gabriele Colelli, Cloe Mitrugno, Alessandro Sanfedino, Violante Ascesi ed Ettore Santangelo.​

Mesagne. Allerta meteo

Giugno 08, 2022

La Protezione civile regionale ha diffuso un'allerta meteo gialla per il Salento per giovedì e venerdì poiché sono previste "Precipitazioni: da sparse a diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale sulla Puglia settentrionale, con quantitativi cumulati da moderati a puntualmente elevati; da isolate a sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale sulle restanti zone della Puglia, con quantitativi cumulati da deboli a moderati. I fenomeni potranno essere accompagnati da rovesci di forti intensita', grandinate, frequente attivita' elettrica e forti raffiche di vento".

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