Redazione

Grande è la confusione sotto il cielo del PNRR. Da mesi si parla di PNRR di bandi, di riformulazione di progetti ma la verità è che il PNRR continua ad essere una piano misterioso: siti istituzionali incompleti, dati che non coincidono, una trasparenza che viaggi su binari diversi e mai coincidenti. La denuncia arriva da Libera e Gruppo Abele che presentano la II Edizione del rapporto “Il PNRR ai raggi X” che fotografa l'attivazione e la conoscibilità dei progetti del PNNR. Il rapporto curato Progetto Common - Comunità monitoranti di Libera e Gruppo Abele in collaborazione con la rivista lavialibera è un monitoraggio civico che ha visto la partecipazione di  124 volontarie e volontari dei presidi territoriali di Libera.

Il rapporto parte dal presupposto che visto l'assenza e la carenza di dati a livello centrale come Libera e Gruppo Abele abbiamo monitorato e censito i progetti dal basso, chiedendo conto direttamente ai 109 comuni capoluoghi di provincia, in quanto soggetti attuatori di PNRR, nel momento in cui hanno certificato e messo a bilancio le risorse del Piano. Con la nostra metodologia è stato possibile mappare 1731 progetti per 92 dei 109 Comuni capoluogo di provincia"  per una spesa totale di circa 6 miliardi di euro. Per 133 dei 1731 progetti mappati non è stato possibile individuare il  CUP (codice unico di progetto) una sorta di “codice fiscale” dato essenziale per l’identificazione di un progetto. Confrontando il dataset di Libera con i dati sui progetti di PNRR rilasciato in Italia Domani (giugno 2023) c’è una gigantesca differenza che non si riesce a spiegare: 900 progetti (o meglio CUP, codici unici di progetto) dei 1598  mappati da Libera  non sono presenti (o almeno non sono coincidenti) nel database istituzionale: una differenza per il 56%, ben oltre la metà.

I dati risultano ancora diversi se si va a incrociare il database di Libera con quello reso disponibile dall’Autorità anticorruzione (ANAC) . Di 1598 risultano 328 progetti (o meglio CUP) mappati da Libera  (il 21% di quelli verificabili) non presenti o almeno non coincidenti con questo database istituzionale al 05/06/2023 . Se proviamo a comparare il database di Libera con entrambi i database (Italia Domani e “ANAC/OpenBDAP  sono166 (10% di quelli del nostro database) i progetti (o meglio i CUP) che esistono solamente nel nostro database.

In Puglia con la nostra metodologia è stato possibile mappare 145 progetti nei capoluogo di provincia per una spesa totale di circa circa 370 milioni di euro. Per 13 progetti non è stato  possibile individuare il  CUP (codice unico di progetto) una sorta di “codice fiscale” dato essenziale per l’identificazione di un progetto. Confrontando il dataset di Libera con i dati sui progetti di PNRR rilasciato in Italia Domani (giugno 2023) in Puglia  c’è una  differenza che non si riesce a spiegare:50  progetti dei 132 mappati da Libera non sono presenti (o almeno non sono coincidenti)nel database istituzionale: una differenza per il 38%.

Ai capoluoghi di provincia è stato chiesto attraverso la domanda di accesso civico “generalizzato” (cosiddetta FOIA, acronimo di Freedom Of Information Act) di fornire informazioni e dati circa la quantità di denaro speso per singolo progetto, l’origine di quel denaro (chi è il soggetto titolare) e l’obiettivo di ogni progetto. In Puglia hanno risposto positivamente  inviando i documenti richiesti 5 su 8 capoluoghi di provincia (63%)

Davanti questa fotografia non ci sorprende se Secondo una recente indagine di Demos per Libera il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) viene dipinto come un oggetto misterioso nella percezione delle cittadine e dei cittadini. Circa sette intervistati su dieci (68%) affermano di averne “nessuna” o “scarsa conoscenza”. Contestualmente, la stessa indagine mostra che è alta la preoccupazione che la grande mole di denaro impiegata in investimenti pubblici possa favorire infiltrazioni mafiose. Infatti, ben l’88% degli intervistati ritiene che il PNRR – per quanto avvolto in una nebbia di incertezza sulla sua reale natura – sia comunque a rischio di corruzione e infiltrazioni mafiose, presumibilmente al pari di ogni altra forma di investimento di risorse pubbliche in Italia.

 “In Puglia – commenta Federica Bianchi, coreferente di Libera Puglia - considerando i dati dei soli capoluoghi di provincia, il quadro dei dati non ci permette di sapere dove il PNRR si stia concretizzando. Chiediamo trasparenza e inclusione nelle scelte e nella rendicontazione del PNRR a livello locale. Per capire davvero dove sia il PNRR, il rispetto dei principi della completezza e della certezza dei dati dovrebbe essere un’indispensabile premessa. Tuttavia, i risultati che presentiamo vanno nella direzione opposta e la trasparenza è ancora una chimera.  Non possiamo perdere l’occasione del PNRR. Il cambiamento passa per la capacità dello Stato di garantire partecipazione e rendicontabilità.”

Cinque le questioni sollevate dal rapporto di Libera e Gruppo Abele  al decisore nazionale e locale, rispetto al PNRR:

Perché i dati da noi raccolti interpellando i Comuni non coincidono con quelli istituzionali? E che ne è dell’unicità del dato per i progetti di PNRR?

Come facciamo a ricostruire la filiera informativa dei progetti di PNRR fin dalla fase decisionale, se vengono cambiati in corsa gli elementi tramite i quali poter confrontare i dati?

Quando è prevista la pubblicazione del portale di PNRR fondato su “trasparenza, semplicità, immediatezza e personalizzazione”, per come promesso nel PNRR stesso?

Perché questo duplice rilascio con tempistiche inusuali? E con quale frequenza saranno aggiornati i dati d’ora in avanti?

Quanti e quali sono quindi i progetti di PNRR oggi attivi in Italia?

In seguito alla gran confusione e l'impossibilità di ottenere informazioni pulite e chiare in un clima politico insofferente a qualsiasi forma di controllo esterno, Libera e Gruppo Abele avanzano al Governo due proposte: istituire un portale unico nazionale che diffonda i dati aggiornati e trasparenti sul Piano; alle amministrazioni comunali di dotarsi di pagine specifiche per i progetti, così che non possano esserci dubbi sul come e il perchè un comune decida di utilizzare le risorse del Piano.

Come Libera e Gruppo Abele riteniamo che  un buon modo per generare un modello di attuazione del PNRR che risulti più resistente all’infiltrazione corruttiva e dei clan è nella ricerca di risposte alle cinque domande che presentiamo in questo report, capaci di attivare un processo virtuoso che può e deve tradursi in soluzioni organizzative concrete da parte dei decisori, tanto a livello nazionale che locale

“In questi ultimi due anni- dichiara Francesca Rispoli, ufficio Presidenza di Libera- si è riscontrata una crescente difficoltà nell’attivare forme di monitoraggio civico del Piano, in ogni sua fase. La negazione di un reale processo di consultazione e co-progettazione, ha rappresentato soltanto il primo passo di un cammino che, a più riprese, ha formulato e attuato le corrispondenti politiche come espressione di processi decisionali centralizzati e autoreferenziali. Oltre alle mancate risposte dei Governi (i due precedenti e l’attuale) alle richieste di maggior trasparenza e coinvolgimento diffuso formulate dai soggetti civici, è andato maturando un clima di insofferenza verso ogni tipo di supervisione e controllo esterno, tanto quello diffuso, che quelli di carattere istituzionale. Il decisionismo forzoso dell’esecutivo, dettato dalla paura delle scadenze incombenti, pare voler rifuggire dai lacci e lacciuoli – e dunque anche dalle responsabilità – della trasparenza e della verificabilità.”

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Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato nel pomeriggio di oggi i vertici di Aeroporti di Puglia. Ad accogliere il Ministro il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile, accompagnato dal Direttore Generale, Marco Catamerò, e dal Direttore progetti speciali, dott. Patrizio Summa. All’incontro ha preso parte il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Nel corso della riunione il presidente e i dirigenti di Aeroporti di Puglia hanno illustrato al Ministro gli elementi caratterizzanti del Piano strategico che la società si appresta a presentare, soffermandosi in particolare su quanto previsto per l’aeroporto Gino Lisa di Foggia e per lo spazioporto di Grottaglie.

Per il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile “la gestione dei quattro aeroporti che, all’inizio poteva apparire come un problema, lo abbiamo trasportato in opportunità, in un’idea strategica che esaltasse le peculiarità di ogni singola infrastruttura garantendo benessere e sviluppo alla nostra regione e al Paese. Abbiamo già centrato, in termini di traffico, i risultati che prevedevamo di raggiungere nel 2028. Questo ci spinge a proseguire su questa strada e a individuare nuove opportunità di sviluppo. In questo, fondamentale è il ruolo e il supporto che viene garantito da ENAC e Regione Puglia la cui vicinanza è fondamentale in questa delicata fase”.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha dichiarato: “Desidero innanzitutto ringraziare il Ministro per l’attenzione con la quale segue il processo di trasformazione e crescita del nostro sistema dei trasporti. Ogni occasione di dialogo rappresenta per noi un momento di crescita e confronto.  Vorremmo mettere a disposizione del Paese le nostre esperienze, non solo per quanto realizzato in ambito aeroportuale, che comunque costituisce un esempio lampante della nostra capacità di affrontare temi importanti per lo sviluppo del nostro sistema economico e sociale. Abbiamo dimostrato grande capacità nel vincere le diffidenze che hanno accompagnato i nostri programmi, come nel caso dello spazioporto di Grottaglie, risorsa per il sistema Paese, attorno al quale abbiamo catalizzato l’attenzione e l’interesse di partner di primo piano, come l’ASI, l’Aeronautica Militare e l’ENAC”.

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Martedì 18 luglio alle 19.00 a Castello Imperiali di Francavilla Fontana è in programma il primo appuntamento con la rassegna letteraria “Lei non sa chi sono io – Storie e autori al Castello” con protagonista il giornalista del Corriere della Sera Massimo Nava.

Al centro dell’incontro, condotto da Alessandra Galetta, ci sarà il libro “Quella sera in Galleria” (Solferino) che ripercorre la storia di Eugenio Torelli Viollier, fondatore del Corriere della Sera.

Viollier era un giovane napoletano, timido e orfano di entrambi i genitori, che si sarebbe accontentato di un impiego pubblico ma divenne adulto con il gusto della sfida, la passione civile, l’amore per la patria, che servì da volontario con Garibaldi. Diventò giornalista sotto le ali affettuose di Alexandre Dumas, di cui fu segretario e traduttore, scoprendo Parigi e i salotti letterari e studiando segreti e regole delle grandi imprese editoriali. Amava le lettere, il melodramma, il teatro. Immaginò di fare con quattro precari colleghi e pochi soldi quello che sarebbe diventato il più grande quotidiano italiano. La sua biografia è straordinaria nello svolgimento, dalla Napoli borbonica alla Milano della nuova classe dirigente unitaria.

Massimo Nava è editorialista e corrispondente per il Corriere della Sera da Parigi. È stato inviato in Italia e corrispondente di guerra. Ha seguito importanti avvenimenti internazionale: la caduta del Muro di Berlino, il genocidio in Ruanda, i conflitti in Jugoslavia, Kossovo, Irak, Indonesia, Filippine, Timor Est.

La partecipazione all’incontro è libera e gratuita.

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Grande colpo di mercato per l’Aurora Volley Brindisi che ingaggia la 19enne schiacciatrice Anastasia Albanese proveniente dal Monteroni Volley, squadra con la quale ha sfiorato la promozione in B2 dopo aver chiuso al primo posto la regular season. Ottimo il lavoro svolto dai dirigenti dell’area tecnica brindisina che hanno battuto sul tempo i numerosi club interessati alle prestazioni della forte attaccante facendo leva sulla bontà del progetto sportivo dell’Aurora.

La giocatrice di San Pietro Vernotico approda quindi in biancazzurro dove sarà un importante elemento del roster che sarà  affidato alla guida tecnica del coach Raffaele Capozziello.

Cresciuta nel prolifico vivaio della Future Volley SPV, Anastasia conquista diversi titoli giovanili con la società sanpietrana prima di passare al Mesagne Volley. Con la maglia gialloblù fa il suo esordio in serie C conquistando la promozione. L’anno successivo debutta in B2 con la prima squadra e parallelamente vince i titoli provinciali U16 e U18. Nel 2019/20, sempre con la squadra mesagnese, ripete l’esperienza in B2 e con la formazione U18 conquista nuovamente il titolo territoriale. Le sue prestazioni non passano inosservate agli attenti occhi degli osservatori del Monteroni Volley che la ingaggiano per farne un punto fermo della squadra che ha sfiorato per due volte la B2 negli ultimi due anni.

Giocatrice in possesso di una notevole esperienza a dispetto dei suoi 19 anni (vanta già due campionati di B2 e quattro di C) è atleticamente e tecnicamente molto dotata. Ottima in ricezione e in difesa Anastasia è un elemento in grado di dare il giusto equilibrio alla squadra ma non per questo è timida in attacco. Come ricorderanno i tifosi brindisini la giovane schiacciatrice proprio contro l’Aurora disputò una grande gara mettendo a referto 15 punti e risultando una delle migliori in campo.

Nonostante la sua permanenza al Monteroni sia stata complessivamente positiva, dopo tre stagioni la giocatrice è in cerca di nuovi stimoli che è sicura di poter trovare con la maglia biancazzurra. “L'ambizione della società e l'interesse dimostrato nei miei confronti mi hanno portata a scegliere l'Aurora Volley. Inoltre l'idea di ritrovare Elisa (Prato), grande amica e compagna di squadra dai tempi del minivolley è stata la spinta in più per la mia decisione”. – dichiara la giocatrice.

La determinazione  a raggiungere quella promozione che gli è beffardamente sfuggita nelle ultime stagioni è evidente nelle sue parole – “Nella mia carriera ho avuto la possibilità di giocare in campionati importanti a fianco di giocatrici d'esperienza. Questo mi ha permesso di crescere molto sia a livello tecnico che caratteriale e penso di essere arrivata al punto in cui io possa finalmente prendermi delle grandi soddisfazioni. Per questa stagione spero di riuscire ad integrarmi velocemente con il nuovo ambiente e le mie nuove compagne così da poter condurre insieme una stagione di alto livello.” - conclude la nuova attaccante brindisina.

L’arrivo di Anastasia Albanese è il quinto tassello del mosaico biancazzurro, che si va ad aggiungere agli arrivi di Michela Matichecchia ed Elisa Prato e alla conferma di Federica De Toma, Inna Kolomiiets e Andrea De Maria.

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Con il caldo afoso per l’ondata di calore che soffoca la Puglia, provocando la fuga verso il mare per trovare un  po’ di refrigerio, per alimentarsi al meglio, idratarsi e anche abbronzarsi, proteggendosi da pericolose scottature albicocche, cocomeri e meloni fanno parte della top ten di frutta e verdura per la tintarella della salute. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione al bollettino del Ministero della Salute che indica la città di Bari da bollino rosso, mentre la Protezione civile della Puglia segnala che persisterà l’ondata di calore soffocante anche per le prossime 48 ore.   

Il consiglio per tutti è di esporsi al sole evitando le ore più calde, perché l’irraggiamento solare è all’apice della sua intensità, con la sabbia della spiaggia che intensifica l’intensità del 25%, ma anche l’alimentazione – sottolinea la Coldiretti Puglia – aiuta a “catturare” i raggi del sole ed è anche in grado di difendere l’organismo dalle elevate temperature e dalle scottature.

La dieta adeguata per una abbronzatura sana e naturale si fonda – precisa la Coldiretti regionale – sul consumo di cibi ricchi in Vitamina A che favoriscono la produzione nell’epidermide del pigmento melanina che protegge dalle scottature e dona il classico colore scuro alla pelle. Sul podio del “cibo che abbronza” secondo la speciale classifica stilata dalla Coldiretti salgono carote, radicchi e albicocche, ma sono d’aiuto anche insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, fragole o ciliegie.

Il primo posto è conquistato indiscutibilmente dalle carote che contengono ben 1200 microgrammi di Vitamina A o quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile. Al posto d’onore – continua la Coldiretti Puglia – salgono gli spinaci che ne hanno circa la metà, a pari merito con il radicchio mentre al terzo si posizionano le albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri e fragole che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A o caroteni.

Con il caldo infatti è importante consumare frutta e verdura fresca, fonte di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi per mantenere l’organismo in efficienza e per combattere i radicali liberi prodotti come conseguenza dell’esposizione solare. Antiossidanti “naturali” sono infatti le vitamine A, C ed E che – sottolinea la Coldiretti – sono contenute in abbondanza in frutta e verdura fresca. Alla buona alimentazione – spiega la Coldiretti regionale – vanno accompagnate regole di buon senso nell’esposizione al sole. Bisogna bere spesso – aggiunge Coldiretti Puglia – coprirsi il capo con cappelli di materiali naturali e asciugarsi bene dopo ogni bagno, perché l’effetto specchio delle goccioline favorisce i colpi di sole e riduce l’efficacia dei prodotti di protezione, anche se resistenti all’acqua.

E’ importante conoscere il proprio fototipo ed utilizzare creme adeguate alla propria pelle, soprattutto su bambini, non esporsi al sole con profumi ed essenze e – spiega la Coldiretti – mentre in caso di scottature o di disidratazione della pelle possono essere utili – conclude la Coldiretti – anche alcuni rimedi naturali come impacchi di yogurt bianco intero oppure maschere con fette di anguria oppure la polpa di mela grattugiata stesa sulle zone più arrossate.

LA TOP TEN DELLA TINTARELLA DELLA SALUTE – Vitamina A (*)

1.        Carote 1200

2.        Radicchi 500-600

3.        Albicocche 350-500

4.        Cicorie e lattughe 220-260

5.        Meloni 200

6.        Sedano 200

7.        Peperoni 100-150

8.        Pomodori 50-100

9.        Pesche 100

10.      Cocomeri, fragole e ciliegie 10-40

(*) in microgrammi di Vitamina A o in quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile

Fonte: Elaborazioni Coldiretti.

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Nella giornata di ieri, nell’ambito di mirati servizi di prevenzione e contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, durante un’attività di perlustrazione in una zona rurale tra gli agri di Mesagne e Torre Santa Susanna, il personale del Commissariato di P.S. di Mesagne ha individuato una piantagione di marijuana con quasi 100 piante dell’altezza di circa 2 metri, ben occultata all’interno di una fitta vegetazione di macchia mediterranea e rovi, che ne hanno reso anche difficoltoso l’accesso, e provvista di apposito impianto di irrigazione.
Dopo il sopralluogo degli operatori della Polizia Scientifica e le formalità di rito, le piante sono state sequestrate e campionate ai fini dei successivi accertamenti volti all’individuazione dei soggetti responsabili della illegale coltivazione.
La piantagione avrebbe prodotto un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente che verosimilmente sarebbe finito sulle piazze di spaccio dell’intera provincia in questa stagione estiva.

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Iniziano oggi a Mesagne i festeggiamenti in onore della Vergine Santissima del Monte Carmelo, Patrona, Protettrice e Avvocata della città di Mesagne. E sarà sabato che il priore del Carmine, padre Enrico Ronzini, e il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, comunicheranno alla città il nome dell’azienda che ha donato le due nuove chiavi in argento della città di Mesagne, realizzate da un orafo di Torre Santa Susanna, che il primo cittadino da secoli porge alla Madonna. Le precedenti chiavi, infatti, sono state rubate lo scorso 31 maggio dal convento dei frati Carmelitani da fantomatici ladri. La statua della Vergine, vestita con gli abiti ricamati in oro, avrà anche la stella Maris, o stella codata, in argento anch’essa trafugata nella mattina del 31 maggio. La riproduzione è stata gratuitamente offerta dalla gioielleria di Rizzardo e Mina Ricci. Dal giorno del furto diversi mesagnesi hanno donato i loro monili affinché la Patrona di Mesagne potesse nuovamente sfoggiarli nella processione del 15 e 17 luglio prossimi.

Sul fronte delle indagini gli inquirenti e gli investigatori lavorano lontani dai riflettori della cronaca per cercare di riannodare i fili dei fatti e riuscire a trovare il bandolo della matassa che possa finalmente dare un volto ai malfattori. Un precedente furto era avvenuto il 4 marzo 2010 con una dinamica simile a quella del 2023. Il furto dello scorso mese di maggio era avvenuto approfittando di una temporanea assenza del priore in visita al Santo Pontefice. Il suo confratello rimasto nel convento era appena uscito per una passeggiata mattutina, quando qualcuno è penetrato nel convento e ha rubato il tesoretto della Vergine. La dinamica e il tempismo ha subito fatto pensare che ad eseguire il furto sia stata gente che conosce molto bene l’abitudine dei frati e gli ambienti in cui vivono. Sul fronte dei festeggiamenti civili ormai è tutto pronto per accogliere le migliaia di persone che nei tre giorni di festa arriveranno in città per inebriarsi nei festeggiamenti puntualmente organizzati dal comitato festa patronali. La novità di quest’anno è che la cassarmonica è stata montata davanti alla chiesa dell’Immacolata e non al centro di piazza Vittorio Emanuele II per lasciare lo spazio al grande palco che servirà il 17 luglio al concerto di Al Bano. Il culto verso la Madonna del Carmine a Mesagne è vivo da ben 502 anni, cioè da quando i frati Carmelitani sono arrivati in città.

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MesagnEstate sabato 15 luglio, prima serata della Festa patronale.

 La giornata di sabato 15 luglio a Mesagne coincide con l’inizio dei festeggiamenti religiosi e civili in onore della Madonna del Carmine, Protettrice della città. Alle 19.30, dalla Chiesa Madre in direzione della Basilica del Carmine, muoverà la processione. Prelevato il Simulacro della Vergine del Monte Carmelo, la processione continuerà il suo percorso: in Piazza Vittorio Emanuele II, il sindaco Antonio Matarrelli terrà il discorso di Consegna della Chiavi. Al termine della processione e dell’accoglienza della Madonna in Chiesa Madre, verrà celebrata la messa. Alle ore 21.30 la cassarmonica in Piazza Vittorio Emanuele II ospiterà il Concerto bandistico cittadino “Fasano-Leo Città di Mesagne” diretto dal M° Francesco Poci.

Una piccola grande anteprima della mostra “Caravaggio e il suo tempo”: domani l’inaugurazione, da domenica sarà aperta al pubblico. Intanto, l’emozione di ospitare uno dei più grandi pittori della Storia è enorme.

Infatti, il Comune di Mesagne e la Rete di imprese Micexpericence Puglia sono lieti di ipresentare la prestigiosa Mostra “Caravaggio e il suo tempo. Tra Naturalismo e Classicismo”, ospitata nel castello Normanno-Svevo. Nel quadro in foto "Ragazzo morso da un ramarro" possiamo ammirare un ragazzo in una posizione scomposta, con un’espressione dolorante e sorpresa nello stesso tempo, è una delle opere più conosciute di Caravaggio, se non altro anche per il curioso titolo inedito nell’arte mondiale. In realtà le opere sono due, questa conservata a Firenze e una seconda alla National Gallery di Londra. In molti hanno voluto leggere riferimenti al piacere e alle pene d’amore: ne sarebbero simboli la rosa tra i capelli del ragazzo, la spalla destra scoperta, le ciliegie, il gelsomino bianco. Da notare anche il riflesso sulla caraffa di vetro - un particolare che rimanda alla fedeltà ottica al reale, sviluppata nella scuola lombarda sulla scia degli studi leonardeschi. (Touring club italiano).

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Alcuni mesi fa l'amministrazione comunale ha tenuto più conferenze stampa per annunciare con grande soddisfazione la realizzazione del Peba, ossia il Piano comunale per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Finalmente, si disse, Mesagne è a misura di disabile. Tuttavia con il passar dei mesi e del tempo ci si è resi conto che quel motto era stato scritto sulla battigia. Chi all'epoca ha fatto battaglie per i disabili oggi ha abdicato a quel ruolo avendo assunto altri impegni istituzionali. Mesagne, ad esempio, non ha ad oggi una figura istituzionale per la difesa dei disabili. Chi deve far rispettare regolamenti e ordinanze, insomma il rispetto della legge, ha evidentemente altri servizi più importanti da svolgere. Su tutto ciò, ieri come oggi, resta l'attenzione civica dei cittadini sul mancato rispetto della legge ma, soprattutto, dei disabili...e non solo. Riportiamo la segnalazione fotografica ed epistolare di un civico cittadino che ha annotato quanto difficile siail passaggio dei pedoni su questo tratto di marciapiede di via Carminementre per altri, i disabili, è impossibile. "Caro direttore si parla tanto di Mesagne città della cultura, ma tutto c'è tranne la cultura. Per me Mesagne ormai è una mangiatoia a cielo aperto. Si parla di abbattimento delle bariere architettoniche, ma sono solo parole, vi sembra normale  che un disabile debba fare salti mortali per passare? Oppure un genitore con passeggino? Direi proprio di no. Spero presto che qualcuno prenda provvedimenti adeguati per fa sì tutto questa situazione non accada più".

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