Redazione

Giovedì 20 luglio, a Roma, una delegazione di CIA Agricoltori Italiani incontrerà il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida. Al centro del colloquio la questione della filiera grano-pasta autenticamente italiana. Un dossier che CIA Agricoltori Italiani ha posto all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica con una campagna in favore dei produttori e dei consumatori italiani a cui, finora, hanno dato la propria adesione 30 comuni pugliesi che rappresentano 500mila cittadini (nelle ultime ore, hanno aderito anche i Comuni di Altamura e Vico del Gargano). Una campagna iniziata lo scorso 14 aprile, con il lancio di una petizione pubblica capace di raccogliere, ad oggi, 51mila firme.grano_sindaci_01.jpg

“All’incontro di domani”, annuncia Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, “al ministro diremo che è arrivato il momento di dare concretezza a quella ‘Sovranità Alimentare’ che, al momento, appare solo una scritta sulla targhetta del ministero. Sul grano, di fatto, abbiamo perso la nostra sovranità alimentare. I numeri, purtroppo, non mentono”. Sicolo si riferisce all’ultimo rapporto Anacer, nel quale si registra un aumento delle importazioni complessive dei cereali in granella pari a un + 6,3%, dovuto in gran parte all’incremento dell’import di grano duro: +396mila tonnellate nei primi 4 mesi del 2023.

SPECULAZIONE GLOBALE. “Il grano è l’emblema di ciò che sta accadendo anche per l’ortofrutta, l’olio d’oliva e tutti i maggiori prodotti d’eccellenza dell’agricoltura italiana ”, aggiunge Sicolo, “con un abnorme ricorso alle importazioni che deprezzano il valore sociale, qualitativo ed economico riconosciuto al lavoro straordinario dei produttori italiani, costretti a correre la maratona del mercato globale con la zavorra di condizioni fiscali, logistiche, burocratiche e di costi di produzione che mortificano tutti i loro sacrifici. Sono costretti a indebitarsi, sopportano un rischio d’impresa cresciuto in modo esponenziale a causa dei cambiamenti climatici, e vengono ripagati come? Con prezzi da fame, mentre gli altri anelli della filiera, basti pensare alla pasta e al pane, incassano profitti crescenti. Noi non siamo contro gli altri componenti della filiera, vogliamo però che la catena del valore abbia una distribuzione più equa, capace di assicurare una giusta remunerazione ai produttori, che sono base e fondamenta di tutte le filiere alimentari italiane di qualità”.GRANO_Sindaci_081.jpg

LE QUESTIONI SUL TAVOLO. Sul tavolo del ministro Lollobrigida, CIA Agricoltori Italiani porterà proposte utili a stoppare le speculazioni commerciali sulla pelle dei produttori e dei consumatori; a fermare chi spaccia grano estero piazzandolo come italiano; a porre dei limiti
 all’arrivo indiscriminato sul territorio italiano di grani stranieri. Un fermo “NO” a chi non vuole riconoscere i costi minimi di produzione ai cerealicoltori e alle frodi che rovinano l’immagine di un prodotto simbolo dell’Italia. Servono maggiori controlli sull’etichettatura;
bisogna istituire la CUN (Commissione Unica Nazionale) del grano duro per una maggiore trasparenza dei prezzi;
è necessario potenziare i contratti di filiera tra agricoltori e industria;
SI infine al Registro Telematico dei Cereali con avvio immediato.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

INCENDI: COLDIRETTI PUGLIA, SONO GIÀ 29 IN 3 SETTIMANE NEL BASSO SALENTO; 15 ANNI PER RICOSTRUIRE TERRENI PRODUTTIVI, BOSCHI E RISERVE NATURALI IN PUGLIA.

Con le temperature che stanno sfiorando i 43 gradi e la mancanza di pioggia, la Puglia brucia con la provincia di Lecce infiammata da più incendi contemporanei, dove ogni rogo costa ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, con la mappa dei fuochi in provincia di Lecce che non sta risparmiando alcun comune, con la ‘macro area basso Salento’ che comprende 9 Comuni, la zona più colpita con 29 roghi in 3 settimane, secondo i dati della Protezione civile operante in quell’area.

Nel 2023 la piaga degli incendi in Puglia – spiega Coldiretti Puglia – è partita per fortuna in ritardo, perché la primavera è stata molto piovosa, con temperature che si sono mantenute sotto la media stagionale, ma da quando si è stretta la morda del caldo il fenomeno è esploso in tutta la sua violenza da nord a sud della Puglia. Enorme lo sforzo di vigili del fuoco, protezione civile e delle forze dell’ordine per arginare le fiamme che interessano aree a volte vaste di pregio naturalistico, paesaggistico e turistico, oltre che produttivo, con soccorsi e interventi che raggiungono – aggiunge Coldiretti Puglia –  anche le zone più impervie per spegnere altri focolai, dove le fiamme mandano in fumo interi campi di grano, alberi, colture, un situazione angosciante aggravata dalla mancata opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio.

Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti regionale – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, come quelle che sono avvenute al nord, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Le conseguenze sono drammatiche in termini ambientali a causa delle fiamme che fanno salire la temperatura fino ad oltre 750 gradi, provocando effetti devastanti come il deterioramento del suolo, la scomparsa della biodiversità, il degrado ecologico, la perdita di produzioni legnose e non legnose, il disordine idrogeologico, i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di anidride carbonica, l’inquinamento da fumi e la distruzione della fauna.

In Puglia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma – ricorda la Coldiretti regionale – la tendenza al surriscaldamento è accompagnata da una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che – continua la Coldiretti Puglia – sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa, con la siccità che taglia rese e raccolti.

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate – sottolinea la Coldiretti regionale – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti regionale – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, come quelle che sono avvenute al nord, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

Accanto a misure per immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni interessate, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l’11% dell’acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest’anno.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Il Governo Meloni taglia i fondi per affitti e per morosità incolpevole. Le famiglie in condizioni di fragilità lasciate al loro destino”

La scelta del Governo Meloni, attuata con l’approvazione della legge di bilancio 2023, di tagliare i fondi per gli affitti e per la morosità incolpevole è estremamente grave e pericolosa. Infatti rischia di acuire il disagio sociale di tante famiglie che così non avranno nessuna tutela economica per garantirsi un tetto. La semplicità e la superficialità con cui questo Governo colpisce le fasce deboli è davvero preoccupante. Per questo serve una mobilitazione generale da parte di tutte le amministrazioni locali che rappresentano l’ultima, se non l’unica, protezione concreta alle fasce deboli della cittadinanza e che ora diventeranno ‘incolpevoli-colpevoli’ di una crescente situazione di disagio di tante famiglie a cui finora sono stati erogati i contributi affitti previsti dalla legge n. 431 del 1998.

Il Comune di Brindisi nel 2022 ha accolto 315 domande ed erogato fondi per quasi 600mila euro, di cui 500mila euro erano costituiti proprio dai trasferimenti dello Stato per il tramite delle regioni e che ora sono stati tagliati. Per questo il gruppo consiliare di Brindisi del Partito Democratico ha depositato un ordine del giorno da discutere in Consiglio Comunale, finalizzato a sensibilizzare l’amministrazione sulla problematica, che auspichiamo possa essere sostenuta all’unanimità, e che impegna Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale a coinvolgere su questo tema importante l’Anci e i parlamentari del territorio.

È importante ribadire, quindi, la netta contrarietà alla scellerata decisione di tagliare i fondi affitti ed a questa ingiustizia sociale che rischia di abbandonare al loro destino le famiglie in condizioni di estrema fragilità. Di seguito l’ordine del giorno che verrà discusso in consiglio comunale:

ORDINE DEL GIORNO

AI SENSI DELLART. 64 DEL VIGENTE REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

 

Contrarietà alla sospensione del fondo di sostegno all’affitto e del fondo per morosità incolpevole prevista dal Governo Meloni nella legge di bilancio 2023

 

CONSIDERATO:

  • che a mente dell’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei diritti umani (cd. Dichiarazione ONU) “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari (…)”;
  • che a tenore dell’art. 47 della Costituzione “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione (...)”;
  • che come osservato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 217 del 1988, “Il diritto all’abitazione rientra fra i requisiti essenziali caratterizzanti la socialità cui si conforma lo Stato democratico voluto dalla Costituzione”; (…) “Creare le condizioni minime di uno Stato sociale, concorrere a garantire al maggior numero di cittadini possibile un fondamentale diritto sociale, quale quello all’abitazione, contribuire a che la vita di ogni persona rifletta ogni giorno e sotto ogni aspetto l’immagine universale della dignità umana, sono compiti cui lo Stato non può abdicare in nessun caso”;

CONSTATATO

  • che l’attuale livello degli affitti sul mercato privato della casa è per molte famiglie, coppie giovani, persone sole, lavoratori part-time, autonomi e professionisti, e studenti letteralmente insostenibile a causa della diffusione del lavoro povero e precario, della stagnazione decennale dei salari medio-bassi e dei livelli crescenti di disoccupazione ed inflazione;
  • che il quadro delle condizioni abitative in Italia è divenuto più critico a cagione degli effetti della perdurante crisi economica ed occupazionale, ed oggi anche energetica;
  • che la domanda di abitazioni, in conseguenza di quanto sopra, si è progressivamente inasprita ed ha assunto carattere emergenziale per una fascia di popolazione sempre più estesa e variegata per età nonché per condizione lavorativa e reddituale;

CONSTATATA, inoltre, la situazione contingente in cui versa l’intero Paese a cagione delle conseguenze economiche derivanti dalla pandemia da Covid-19 e dal conflitto bellico in atto tra Russia ed Ucraina, che hanno acutizzato il disagio abitativo, divenuto ormai proprio non soltanto delle fasce tradizionali di richiedenti, ma anche di coloro che non hanno redditi così bassi per poter accedere all’edilizia popolare e neppure così alti da poter ricorrere al mercato delle locazioni private;

ATTESO che quasi tutte per morosità, nei confronti di cittadini e famiglie che hanno perso il lavoro o sono prive di reddito adeguato, ergo non più in grado di corrispondere l’affitto, costituisce, allo stato attuale, un vero e proprio dramma sociale, insieme a quello di chi non è più in grado di onorare i mutui contratti per l’acquisto della casa;

PRESO ATTO della circostanza che nell’ultima versione della Legge di Bilancio per il 2023 (Legge n. 197 del 29.12.2022, recante “Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e Bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025) è stata prevista la sospensione dei fondi di sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole, azzerando i capitoli di spesa previsti;

RILEVATO che, nonostante la natura non strutturale, i contributi all’affitto e per la morosità incolpevole hanno costituito negli ultimi anni uno strumento utile per alleviare il disagio abitativo, calmierare i canoni di locazione, agevolare la contrattazione tra inquilini con basso reddito e proprietari e, quindi, fornire un sostegno ai cittadini con difficoltà economica impedendo o ritardando gli sfratti, fino a consentire ai nuclei familiari in difficoltà di trovare un’altra sistemazione abitativa;

RICORDATO che, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ISTAT sulla povertà in Italia, ci sono oltre 900 mila famiglie in affitto in condizione di povertà assoluta (il 45% circa del totale delle famiglie in affitto, pur rappresentando il 20% del totale della popolazione residente) e su queste pendono circa 150 mila sfratti esecutivi, di cui il 90% per morosità;

DATO ATTO che la realtà abitativa di Brindisi è anch’essa segnata da una grossa fascia di famiglie a rischio povertà, tanto è vero che nel 2022, per l’anno 2021, l’Amministrazione Comunale ha accolto 315 richieste di contributi legati agli affitti, la cui copertura economica era in gran parte legata ai fondi statali (circa 500.000 euro a valere su finanziamento statale previsto dalla Legge n. 431/98 e circa 83.000 euro a valere su finanziamento comunale);

PRECISATO che la stessa Legge di Bilancio 2023 prevede, tra l’altro, una forte riduzione della platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza che, al netto dei suoi limiti, ha costituito in questi anni uno strumento per frenare l’impoverimento e sostenere il livello dei salari che, in Italia, sono fermi o diminuiti nel corso degli ultimi 20 anni;

DATO ATTO che, dinanzi a tale scenario nazionale e locale, la grave scelta del Governo di “stralciare” e azzerare dalla Legge di Bilancio 2023 il finanziamento del fondo di sostegno all’affitto e quello per morosità incolpevole incide pesantemente sulla già grave situazione di sofferenza abitativa vissuta da cittadini e famiglie, in particolare quelle monoreddito o mono componente, già provate dalla perdita del lavoro a cui si aggiungerebbe la mancanza della casa, in una spirale che può trascinare migliaia di persone sotto la soglia della povertà;

DATO ATTO, inoltre, che senza il contributo statale di cui si discute si determineranno seri e gravi problemi di morosità, sfratti e contenziosi con effetti gravi su Regioni e Comuni in modo particolare, i quali gestiscono le risorse stabilite dallo Stato per l’assegnazione degli aiuti e che, in assenza delle stesse, non saranno in grado di rispondere adeguatamente agli aventi diritto, se non utilizzando maggiori risorse proprie;

ATTESO che la scelta governativa di non rifinanziare il contributo all’affitto ha l’effetto di acuire le disuguaglianze esistenti nella società, anche in considerazione del fatto che, allo stato, non esiste alcuna prospettiva di soluzione concreta e strutturale della sofferenza abitativa per quelle fasce che, per reddito o condizioni sociali, hanno maggiori difficoltà ad accedere al mercato della casa;

CONCLUSO che, in assenza di contributi sociali per l’affitto e di un fondo per la morosità incolpevole, nonché in assenza di misure strutturali contro l’emergenza abitativa, la città di Brindisi rischia di vivere un ulteriore e drammatico aumento degli sfratti e delle persone senza casa;

RITENUTO, quindi, necessario fronteggiare concretamente le problematiche connesse alle esigenze dell’inquilinato in progressiva perdita di autonomia, problematiche che rischiano di costituire anche un problema di ordine pubblico;

IL CONSIGLIO COMUNALE

IMPEGNA il Sindaco e la Giunta ad intervenire urgentemente, anche attraverso l’ANCI, presso il Governo affinché la Legge di Bilancio venga modificata nel senso di reintegrare, aumentandola adeguatamente, la dotazione finanziaria degli aiuti sociali per l’affitto casa e per la morosità incolpevole, prevedendo altresì uno stanziamento pluriennale, destinato ai Comuni e agli enti gestori di edilizia pubblica, per l’acquisto di nuove unità immobiliari ed il recupero di case popolari oggi inutilizzate;

IMPEGNA il Presidente del Consiglio Comunale di Brindisi a trasmettere questo documento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a tutti i gruppi parlamentari, in particolare a tutti i parlamentari del territorio, affinché si facciano portatori di queste richieste in sede parlamentare, e all’ANCI.

I consiglieri comunali del Partito Democratico

Aggiano Denise, Carbonella Alessio, D’Onofrio Giampaolo, Cannalire Francesco

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Nei giorni scorsi, tra le vie della Festa Patronale  e durante il percorso che conduceva dalle bancarelle della villa comunale alle giostre (ci segnalano alcuni cittadini residenti in via Udine e Via Merano) c'era tanto affollamento, anche di numerose blatte per strada in "festa" in mezzo alla gente (che passeggiando appariva spaventata) e cicale  in aria e tante zanzare.  Essendo un problema che si presenta annualmente ad inizio estate, ci chiediamo come mai l'amministrazione e il sindaco, a cui è molto cara anche l'igiene urbana, non intervengano preventivamente, prima della festa e dell'afflusso dei turisti in città. Oppure l'igiene urbana delle strade (non solo del centro storico!) è più costosa ed impegnativa  dell'organizzazione degli eventi dello spettacolo?
 
Coordinamento Cittadino 
Fratelli d'italia Mesagne. 
 

Giornata da allarme rosso per i volontari della Protezione civile-Ser di Mesagne che sono stati impegnati a spegnere ben 5 incendi sviluppatesi tra gli agri di Mesagne e Latiano. In mattinata la Sala operativa unificata permanete della Regione Puglia ha richiesto l’intervento dei volontari di Mesagne presso un terreno agricolo in agro di Latiano, che lambiva la zona industriale, le cui erbacce avevano preso fuoco e minacciavano di estendersi ai capannoni presenti. Una unità antincendio del Ser si è mossa alla volta dell’area segnalata e giunta sul posto ha circoscritto e spento l’incendio, mettendo in sicurezza l’intera zona. Sempre in mattinata alcune squadre del Ser sono state inviate in dei terreni agricoli in contrada Viscigli e Pizzorusso sempre per incendi di sterpaglia.

Anche qui hanno combattuto metro dopo metro contro il fuoco e il caldo riuscendo a spegnere le fiamme. I volontari erano appena rientrati in sede per riempire i serbatoi di acqua da miscelare con il ritardante, riposarsi un po', quando nel pomeriggio è arrivata una richiesta di intervento lungo la provinciale che collega le città di Mesagne e Latiano, dove nei pressi di un B&b vi era un terreno con la sterpaglia che aveva preso fuoco. Le fiamme piuttosto alte minacciavano la struttura recettiva. Anche qui i volontari del Ser sono immediatamente intervenuti e hanno circondato le fiamme e dopo un duro lavoro finalmente sono riusciti a domarle e mettere in sicurezza il B&b. Gli interventi non erano affatto terminati. Infatti, mentre i volontari stavano ritornando in sede la polizia locale di Mesagne ha richiesto un loro intervento in un oliveto, dove le fiamme avevano inglobato degli alberi di olivo che stavano bruciando. I mezzi antincendio sono giunti sul posto e gli operatori hanno iniziato a combattere una dura lotta contro il fuoco facendosi strada albero dopo albero per cercare di salvarne quanti più possibile. L’intervento è durato diverse ore giacché gli operatori del Ser dopo aver spento le fiamme con le motoseghe hanno tagliato i rami pericolanti mettendo in sicurezza l’oliveto.   

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Confartigianato Brindisi apre sportello informativo su Misura PNRR “Parco agrisolare”.

E’ di 993 milioni di euro la somma a disposizione per le imprese agricole che vogliano investire in energie rinnovabili.

Sono molto interessanti le agevolazioni per il fotovoltaico nella filiera agricola e agroindustriale tanto che possono raggiungere un contributo a fondo perduto fino all’80%.

A beneficiarne sono esclusivamente le aziende agricole della produzione agricola primaria, della trasformazione di prodotti agricoli, della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, della produzione agricola primaria, senza il vincolo dell’autoconsumo.

Le imprese agevolabili sono individuate attraverso specifici codici Ateco, l’elenco potrà consultarsi presso lo sportello informativo.

Gli investimenti riguarderanno la realizzazione di impianti fotovoltaici (con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp) su edifici (non sui terreni) a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Le spese ammissibili saranno per l’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sulle coperture di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari, compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.

Interessante è la modalità di erogazione del contributo che verrà effettuata in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, salvo anticipazione fino al 30%.

I titolari di aziende agricole ed agrituristiche potranno richiedere un appuntamento con i nostri esperti telefonando al Direttore Teodoro Piscopiello al 328.8519445.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Procederemo a denunciare il gruppo Lactalis per pratiche sleali all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero dell’agricoltura e della sovranità Alimentare per la violazione del contratto sul prezzo del latte. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’Assemblea Nazionale della principale Organizzazione Agricola Europea.


Il decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti, prevede lo stop a 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti, ma anche che i prezzi riconosciuti agli agricoltori ed
agli allevatori non siano inferiori ai costi di produzione.


La Lactalis ha modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte diminuendo i prezzi riconosciuti ed introducendo tra l’altro un nuovo indice collegato tra l’altro alle quotazioni del latte europeo non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani.

La multinazionale Lactalis ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli e controlla circa 1/3 del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario.

 

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Punto lettura Parco “Potì” – orario estivo. Si informano i lettori dal 18 luglio 2023, e per tutto il periodo estivo, il Punto Lettura della Biblioteca comunale “Ugo Granafei” allestito presso il Parco “Potì” sarà il seguente:mattina - dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00pomeriggio - martedì e giovedì dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

"Siamo a Mesagne, città della Cultura 2023, città presa a modello da molte amministrazioni. Vero, ma non sempre. Un esempio è dato da via Zara, nei pressi del parco Potì. Naturalmente non siamo nel centro storico, dove tutto è lindo e pulito. Ma siamo in un rione che meriterebbe una maggiore attenzione da parte del Comune. Qui le erbacce la fanno da padrone. E non è bello vedere questa "piantagione" in una città progredita come la nostra. Due pesi e due misure? Probabilmente si. Cittadini di serie A e serie Z? Speiamo di no. Intanto guardate il reportage fotografico che ho realizzato. Vostro affezionatissimo Angelo Pignatelli, delegato regionale del Popolo delle Partite Iva e da settimane in sciopero della fame". 

---------------via_zara_piena_di_erbacce_5.jpgvia_zara_piena_di_erbacce_4.jpgvia_zara_piena_di_erbacce_2.jpgvia_zara_piena_di_erbacce_1.jpg
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

 

Si è svolta a Brindisi, nel salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, la prima riunione tra i comandanti della Polizia Metropolitana di Bari e delle Polizie Provinciali dell’intera regione. Obiettivo: predisporre un regolamento finalizzato a costituire una dotazione strumentale e di vestiario uniforme per tutto il personale che opera in Puglia. 

Questo primo incontro, fortemente voluto dal comandante della Polizia Provinciale di Brindisi Cosimo D’Angelo, ha gettato le basi per avviare un lavoro di coordinamento delle varie attività tra tutte Polizie Provinciali e la Polizia Metropolitana.matarrelli_in_provincia_comandanti_polizie_locali_3.jpg

Un punto di partenza che vedrà una stretta collaborazione tra queste forze di polizia che, come noto, hanno una competenza sovracomunale.

Il Presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli ci ha tenuto a portare i propri saluti ai comandanti impegnati nella riunione, sottolineando l’importanza “del grande lavoro svolto quotidianamente dagli uomini e dalle donne delle Polizie Provinciali. La collaborazione e l’unione delle forze - ha affermato - non possono che apportare ulteriori benefici alla tutela del territorio”.

---------------matarrelli_in_provincia_comandanti_polizie_locali_2.jpg
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci