Redazione

Dalle prime ore di questa mattina, in vari comuni della provincia di Brindisi e nei capoluoghi di Lecce, Taranto, Foggia, Trani è in corso una vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni (19 OCC) e Fasano (3 OCC), in esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di numerose persone indagate, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al narcotraffico, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio ed autoriciclaggio, tutti aggravati dal metodo mafioso, produzione, coltivazione, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violazione degli obblighi inerenti la Sorveglianza Speciale di P.S.

Alle prime luci dell’alba nei comuni brindisini di San Vito dei Normanni, Mesagne, Carovigno, San Pancrazio Salentino, Torre Santa Susanna e Fasano, nei capoluoghi di Brindisi, Lecce, Taranto, Foggia, Trani e nel comune barese di Corato, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, con il supporto in fase esecutiva dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e del Nucleo Cinofili di Bari e Potenza, hanno condotto una articolata operazione Antimafia  dando esecuzione  all’ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 9698/2020 R.G.N.R. n.108/20 D.D.A., n. 6835/21 R. Gip, n. 138/2023 O.C.C., emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso  Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione  Distrettuale Antimafia presso la Procura di Lecce nei confronti di 22 soggetti, indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio ed autoriciclaggio, tutti aggravati dal metodo mafioso, produzione, coltivazione, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violazione degli obblighi inerenti alla Sorveglianza Speciale di P.S. .

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Lecce condividendo l’impostazione accusatoria ha disposto:

a. Ordinanza della custodia cautelare in carcere nei confronti di 21 individui;

b. Ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari, nei confronti di 1 individuo;

Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti degli indagati i quali si devono ritenere presunti non colpevoli in considerazione dell’attuale fase del procedimento e fino al definitivo accertamento della colpevolezza con sentenza irrevocabile.

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni e originariamente delegata dalla Procura della Repubblica di Brindisi, trae origine dal tentato omicidio di un sorvegliato speciale, avvenuto la sera del 05.07.2020 nel comune di Latiano. La vittima, per puro caso e grazie alla prontezza di riflessi, non venne attinta mortalmente dalla raffica di colpi calibro 9 esplosi, ma solo di striscio, trovando rifugio dietro le mura della propria abitazione.

L’attività investigativa proseguita sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce  sino al settembre 2022 attraverso intercettazioni di conversazioni e comunicazioni telefoniche, tra presenti e telematiche, pedinamenti, osservazioni e ricognizioni aeree, ha consentito di acquisire un poderoso quadro indiziario a carico dei presunti esecutori materiali e del mandante del grave fatto delittuoso  nonché di accertare con elevata probabilità che tale evento delittuoso fosse da ascriversi  alle dinamiche relative al controllo del territorio da parte di una organizzazione di tipo mafioso capeggiata da Lamendola Gianluca, nipote del mesagnese CANTANNA CARLO - condannato all’ergastolo, con sentenza della Corte d’Assise di Appello di Lecce del 26.06.2017 per l’omicidio di Tommaso MARSEGLIA avvenuto il 22.07.2001 in San Vito dei Normanni -, al vertice di una frangia dell’organizzazione mafiosa denominata sacra corona unita.

L’indagine ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine all’ascesa criminale di Lamendola Gianluca quale capo di un gruppo criminoso dai connotati tipicamente mafiosi avvenuta in modo violento, con l’uso della forza e delle armi.

Sono stati infatti acquisiti elementi investigativi di riscontro in ordine a numerosi episodi di pestaggi, sequestri di persona, agguati e tentati omicidi attraverso i quali appare probabile che gli indagati si siano imposti sul territorio determinando una condizione di assoggettamento ed omertà dei cittadini, tanto che non risultano presentate denunce e ricorrendo a condotte estorsive ai danni di esercizi commerciali.

L’attività investigativa ha consentito pertanto di fare luce su una verosimile sistematica attività di  consolidamento del potere di controllo di territori già sottoposti al clan capeggiato da CANTANNA CARLO, ma contesi da altri gruppi affermatisi nelle more della detenzione di questo, attuata attraverso condotte  funzionali a riappropriarsi con metodo violento e minaccioso degli spazi , organizzando e partecipando ad una serie di agguati armati, pestaggi e sequestri di persona nei confronti degli infedeli o di coloro che osavano ostacolarne l’espansione o fossero entrati in contrasto con gli interessi dell’associazione.

Una volta consolidata la posizione su San Vito dei Normanni, affidata ad uno dei suoi referenti, appare probabile che gli indagati abbiano ampliato gli interessi dell’organizzazione affiliando altri referenti, nel comune di Brindisi e in quello di Fasano, i cui capozona di quel momento hanno dapprima tentato di opporsi per poi desistere sotto le violente azioni armate. Frizioni sono nate anche con altre famiglie criminali, operanti nei territori di Mesagne, Torchiarolo (BR) e Squinzano (LE).

Le indagini preliminari, coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e sviluppate in piena sinergia con la D.C.S.A. (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno), hanno permesso, altresì, di acquisire importanti elementi sulla presunta attività di traffico di sostanze stupefacenti, quale core business dell’organizzazione, attraverso cui sarebbero stati accumulati ingenti capitali che poi, oltre ad essere redistribuiti alle famiglie dei detenuti, sarebbero stati interrati nei fondi adiacenti alla masseria di contrada Mascava, principale base operativa dell’associazione, situata in territorio di Brindisi ai confini con quello di Mesagne, San Vito dei Normanni e Carovigno.

Sono stati, quindi, individuati canali di rifornimento della sostanza stupefacente, proveniente dalle province di Bari e Foggia, e tracciati i flussi per un quantitativo superiore a 50 kg. di sostanza stupefacente, fra cocaina, eroina, hashish e marijuana, successivamente, immessa, tramite i referenti di zona, sulle piazze di spaccio di San Vito dei Normanni, Brindisi, Carovigno, Fasano, San Pancrazio Salentino e Corato. Anche la sostanza stupefacente, come le somme di denaro, veniva interrata nell’area rurale di Contrada Mascava, potendo contare sull’assoggettamento dei proprietari dei terreni.  

Le indagini hanno disvelato, inoltre, un collaudato meccanismo di copertura dei beni, o dei proventi, derivanti da delitto, attraverso l’investimento nell’acquisto di vetture da parte di concessionarie, riconducibili ai membri del sodalizio o ad esponenti in affari con l’organizzazione, in particolare nel traffico di sostanze stupefacenti. Tale finalità, ovviamente, non era solo connessa ad aspetti meramente elusivi, per beneficiare dei vantaggi fiscali che ne derivavano ma, soprattutto, per riciclare il denaro immesso nei circuiti legali dell’economia.

L’attività investigativa avrebbe consentito, peraltro, di riscontrare almeno cinque tentativi di estorsione in danno di imprenditori locali, che operano nel settore alimentare, della ristorazione e terziario, a cui era stata imposta la consegna di circa 500 euro mensili in cambio di protezione, cinque estorsioni consumate in danno di imprenditori, operanti nel settore della compravendita auto o commercio pellet, e di privati cittadini entrati in conflitto con gli interessi dell’organizzazione, per un totale di circa 19.000 euro.

Alcune estorsioni sono state commesse con modalità particolarmente violente e tutte caratterizzate da un atteggiamento scarsamente collaborativo delle vittime. Nessuna di loro, infatti, ha denunciato i fatti, rifugiandosi in condotte reticenti non favorendo, così, le progressioni investigative.

L’associazione mafiosa, come ampiamente documentato, avrebbe integrato quelle tipiche condotte sia di affiliazione che di permanenza nel gruppo, nel rispetto di regole che il capo dell’organizzazione avrebbe imposto secondo il rigore che caratterizza le organizzazioni criminali mafiose e consistenti nei seguenti dettami:

1.  inviolabilità del vincolo familiare;

2.  divieto all’uso di droghe;

3.  cautela nell’utilizzo della violenza nei riguardi di estranei ai circuiti malavitosi;

4. rispetto delle donne dei partecipi detenuti.

I comportamenti contrari alle regole risultavano sistematicamente sanzionati con l’irrogazione di punizioni corporali simboliche, come il taglio della schiena, alla presenza di altri affiliati, in grado di amplificare l’intimidazione interna.

In un caso, ad uno degli affiliati, responsabile di aver fatto violentare la compagna, è stato imposto

l’isolamento all’interno di una delle basi nella disponibilità dell’organizzazione, con sede in Fasano.

I risultati investigativi, riscontrati da numerosi arresti in flagranza di reato, sequestri di armi clandestine, fra cui pistole, fucili e sostanze stupefacenti, per un traffico accertato superiore a 50 kg. fra cocaina, eroina, hashish e marijuana, oltre al sequestro di una coltivazione di canapa indiana, costituita da circa 1.000 esemplari, individuata nell’area rurale tra San Vito dei Normanni, Mesagne e Latiano, riassunti nell’informativa dei Carabinieri e riportati nella richiesta di misura presentata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, hanno raccolto elementi indiziari nei confronti di 39 indagati.

La consorteria, infine, è accusata di aver detenuto, oltre a quelle sequestrate, altre armi comuni da sparo, e da guerra, come una pistola mitragliatrice Skorpion, occultate e prontamente disponibili.

Nel corso delle indagini sono state riscontrate plurime violazioni della normativa antimafia, ex art. 75 comma 2 del D. Lgs 159/2011, commessi dal presunto reggente dell’organizzazione sottoposto a Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza che avrebbe violato sistematicamente gli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione.

Il giudice per le indagini preliminari di Lecce ha ritenuto gravi gli elementi investigativi acquisiti condividendo l’impostazione accusatoria ed emettendo dunque l’ordinanza di custodia cautelare a cui questo Comando Compagnia dei CC ha dato esecuzione nella mattinata odierna.

 

 Sugli arresti di oggi, di seguito il messaggio del presidente della Provincia, Toni Matarrelli.

Desidero esprimere il mio personale apprezzamento ai Carabinieri di San Vito dei Normanni, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, per l’operazione contro la criminalità condotta nel Brindisino, nei diversi capoluoghi regionali e nei Comuni pugliesi coinvolti nell’operazione anticrimine della mattinata di oggi. Auspico che la vicinanza e la collaborazione delle Comunità civili, al fianco delle Forze dell’Ordine per l’affermazione dei valori di legalità e giustizia, continuino a segnare il passo contro la barbarie delle condotte e degli atteggiamenti criminosi.

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La FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane) Coordinamento Regionale della Puglia, esprime vivo apprezzamento e gratitudine, al NOR della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni, al Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, alla Procura di Brindisi e alla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce per l’operazione antimafia, che ha visto l’arresto di 22 persone, ritenute responsabili a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al narcotraffico, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco e da guerra, estorsioni, ricettazione, danneggiamento e autoriciclaggio. Tutti reati aggravato dal metodo mafioso.

Risultato che premia la grande professionalità e tenacia profuse dalle donne e dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri, dalla Procura di Brindisi e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nella lotta alla criminalità organizzata e nel contrasto al racket nella provincia di Brindisi.

Per imprenditori, commercianti e operatori economici del nostro territorio costituisce un ulteriore segnale di rassicurazione per denunciare estorsioni con la certezza di trovare risposte concrete da parte delle autorità competenti. Purtroppo si registra una scarsa collaborazione degli operatori economici che invitiamo a denunciare, di affidarsi alle forze dell’ordine e alle nostre associazioni antiracket sparse su tutto il territorio nazionale.

Le associazioni antiracket sono affianco agli imprenditori per evitare l’isolamento delle vittime e fornire loro assistenza, supporto e consulenza.

Fabio Marini

Coordinatore Regionale Fai Puglia

 

 

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"Sono qui per divertirci insieme", le prime parole del cantante all'arrivo in città. Più che soddisfatta l’attesa delle migliaia di persone che ieri sera sono arrivati a Mesagne per partecipare, perché hanno proprio partecipato con balli e canti, al concerto del loro beniamino: Al Bano. Un grande entusiasmo per l'ultima serata della festa patronale della Vergine Santissima del Monte Carmelo con la kermesse conclusiva di Al Bano che si è sprigionato già nelle prime ore del pomeriggio, quando i fans sono iniziati ad arrivare in piazza Vittorio Emanuele II lì dove era stato posizionato il grande palco per il concerto. Ora dopo ora sia la piazza sia le vie che sboccano in essa, da via Brindisi a via Guglielmo Marconi, dalla villa comunale a via Tenente Roberto Antonucci si sono riempite di un fiume di gente sotto l’occhio vigile della Protezione civile, delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato che hanno controllato che tutto si svolgesse nella massima sicurezza. Ieri Mesagne era l’ombelico dell’intera regione Puglia, e non solo. In piazza Vittorio Emanuele, alias piazza Porta Grande, gremita di persone, l'entusiasmo per il cantante pugliese sprizzava da tutti i pori e chi per curiosità, chi per fare un tuffo nel passato non è mancato al tanto atteso appuntamento.al_bano_in_concerto_187_luglio_2023_13.jpg

Per Mesagne, dopo l’evento con i Boomdabash in “Road to battiti” del maggio scorso, è il primo concerto estivo cui hanno assistito. Il sindaco Toni Matarrelli lo aveva promesso che a conclusione della pandemia avrebbe organizzato un concerto gradevole per qualsiasi fascia di età. E così è stato. D'altra parte Al Bano è sempre rimasto sulla cresta dell'onda, partecipando a spettacoli televisivi, musicali e manifestazioni culturali di vario genere, sempre portando in alto il bel canto e la tradizione musicale melodica italiana. Per questo l'affetto delle persone non gli è mai mancato e anche ieri sera, Mesagne ha dato il suo contributo con il calore e la partecipazione di piccoli e grandi, un incontro tra vecchie e nuove generazioni che nella musica hanno ritrovato il loro trade union. Il cantante cellinese alle ore 22,00 ha fatto il suo ingresso sul palco accolto da una ovazione interminabile. In attesa dell’inizio del concerto il figlio Yari ha intrattenuto le migliaia di persone presenti. Prima di salire sul palco Angelo Cisternino dei Boomdabash ha regalato al “collega” cellinese il loro ultimo 33 giri: Venduti. Davanti al palco l’amico Fabio Marini e Ignazio Deg. Al Bano ha iniziato il concerto con “Volare”, un omaggio all’amico Domenico Modugno. Ha proseguito con “Ci sarà, quando l’amore se ne va”, il singolo pubblicato nel 1984 e cantato per decenni in coppia con l’ex moglie Romina Power. E poi una dopo l’altra le melodie da sempre più ascoltate che hanno accompagnato la sua carriera musicale e gli hanno permesso di vendere oltre 25 milioni di dischi. Ad accompagnare il papà sul palco con alcuni brani anche la figlia Jasmine. In apertura di concerto il cantante ha assicurato i suoi fans che “questa sera dobbiamo divertirci”. E poi ha invitato tutti a “differenziare i rifiuti e liberare le strade del Salento dalla plastica”. Infine, il cantante ha ricordato alla gente presente che a Mesagne ha tenuto negli anni passati altri due concerti: il primo nel 1967 nel teatro comunale e il secondo in chiesa Madre in occasione di un Natale.

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Sembra inverosimile che in una città cosmopolita e accogliente come Mesagne possano esserci persone che abbiano dentro di loro una cultura razzista o discriminatoria. Ma il caso di Alina, nome di fantasia per la protagonista di colore di questa triste pagina di storia di vita, non ha lasciato dubbi. Per questo motivo, e per la prima volta, la storia l’ha raccontata la stessa Alina, pur tra non poco imbarazzo ed emozione. “Non è facile parlare – ha esordito la ragazza -, io lavoro a Mesagne da più di 5 anni. Sono una persona come voi. Abito fuori Mesagne e quando faccio tardi la sera a lavoro per me è difficoltoso trovare un treno o un pullman che mi riporti a casa. Per queste difficoltà ho cercato un annuncio per vedere di affittare una casa qui a Mesagne. Ma non è facile. Appena ho chiamato hanno sentito la mia voce e mi hanno chiesto la nazionalità non mi hanno affittato la casa. Io lavoro e posso pagare l’affitto. Però per me trovare una casa è un problema. Siamo tutte persone e l’importante è che possiamo pagare l’affitto”. Questa storia ha colpito anche don Pietro Depunzio, parroco e referente della Caritas e di Casa Zaccheo, che ha rifiutato l’etichetta di “Mesagne città razzista”. “Rifiuto categoricamente che Mesagne è una città contraria all’accoglienza – ha spiegato -. Noi ogni giorno sperimentiamo la bontà dei mesagnesi sempre disposti a intervenire per dare alloggio a famiglie bisognose”. Allora qual è il problema? “Il problema è che Mesagne vive una grave emergenza abitativa, qui a casa di Zaccheo tocchiamo con mano il disagio di trovare abitazioni in affitto. Le case restano chiuse perché c’è la paura che gli inquilini possano diventare morosi. Certo bisogna stare attenti perché la paura di dare in affitto un’abitazione a persone straniere è sempre dietro l’angolo, mina la convivenza sociale e alimenta i pregiudizi nei confronti di chi vive situazioni economiche precarie verso gente che arriva da altri Paesi. C’è questa emergenza però dobbiamo rifiutare l’etichetta che Mesagne sia contraria all’accoglienza. Basta andare in giro per la città e si nota quanta gente di colore è presente e lavora qui da noi. Non c’è assolutamente l’idea che Mesagne è una città che discrimina”. Sulla vicenda è intervenuto con una nota Drissa Kone, presidente della comunità Africana per la provincia di Brindisi.

“L' episodio di razzismo accaduto a Mesagne – ha spiegato il presidente Kone - è deplorevole. La storia di "Amina" è la storia di molti stranieri, ma non di tutti. La difficoltà ad individuare una casa in affitto è maggiore per gli stranieri africani più che per gli americani, cinesi o altri. Sembra proprio che il "colore della pelle" sia la discriminante più importante rispetto a un contratto di lavoro o una regolare busta paga. Da anni aiutiamo i nostri fratelli nella ricerca di una casa ed un contratto d'affitto”. Infine il presidente Kone ha assicurato che “come comunità Africana valuteremo la possibilità di denunciare quanto accaduto e porre in essere ogni azione finalizzata a ridurre e prevenire forme di razzismo e discriminazione. È nostro dovere”. La storia è quella di una ragazza di colore che ha cercato casa telefonicamente, l’ha trovata, ma quando la proprietaria ha capito che dall’altro capo del telefono c’era una ragazza di colore, senza scusarsi, gli ha risposto che non era più disponibile per impegni assunti in precedenza. Però, dopo qualche ora, un amico della ragazza ha richiamato il numero della proprietaria dell’abitazione, si è presentato come un professionista e, magicamente, l’appartamento è ritornato di nuovo libero e disponibile tanto da fissare un appuntamento per il giorno successivo per vederlo.

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I cimiteri aperti solo di mattina sono una scelta lesiva dei diritti dei cittadini. Si prevedano aperture pomeridiane”. Da qualche giorno ci giungono numerose proteste da parte di tantissimi cittadini brindisini indignati che lamentano la scarsa sensibilità da parte dell’amministrazione comunale riguardo gli orari di apertura dei cimiteri di Brindisi e Tuturano. Infatti limitare l’apertura a poche ore al mattino sta creando notevole disagio a coloro i quali, per impegni di lavoro, non possono recarsi a fare visita ai propri cari defunti nell’arco mattinale e agli anziani che preferivano recarsi al cimitero nelle ore pomeridiane evitando il picco estivo delle temperature.

Alla base delle scelte compiute negli scorsi anni c’erano proprio questi motivi e per questo si decise di prevedere l’apertura pomeridiana mettendo nelle condizioni la maggior parte dei cittadini di poter accedere nei cimiteri brindisini.

D’altronde comprendiamo benissimo le esigenze dei lavoratori dei cimiteri in questo periodo estivo. Riteniamo, però, che sia doveroso programmare la loro turnazione in modo da non creare disservizi all'utenza. E, soprattutto, reputiamo che il compito di una amministrazione comunale sia quello di garantire i servizi ai cittadini, non certo di contrarli come avviene oggi.

Pertanto sollecitiamo all'Amministrazione comunale, in particolare al Sindaco Marchionna e all'Assessore al ramo Gianluca Quarta, che d’un tratto sembra aver dimenticato i diritti dei cittadini, la riformulazione del calendario in modo da garantire l'apertura pomeridiana anche a luglio ed agosto dei cimiteri, cosi come avveniva negli anni scorsi.

Partito Democratico di Brindisi

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La Volley Vipostore Francavilla ha ufficialmente annunciato il rinnovo dell'accordo con Luigi Ditano, confermandolo nel ruolo di preparatore atletico per la stagione 2023/2024. Questo annuncio rappresenta un altro importante passo in avanti nell'ambizione della società di costruire uno staff tecnico di alto livello.

Luigi Ditano, un professionista con una lunga esperienza nel campo dell'insegnamento oltre che come preparatore ed allenatore di pallavolo in diverse categorie, ha dimostrato durante la sua carriera di possedere non solo competenze tecniche solide, ma anche notevole empatia e dedizione nel suo lavoro con le atlete.

Durante la scorsa stagione, il professor Ditano ha lasciato un'impronta positiva grazie al suo impegno e alla sua passione. La sua professionalità e la sua capacità di adattarsi alle esigenze individuali delle giocatrici sono stati elementi chiave per il miglioramento delle performance dell'intera squadra.

La riconferma di Luigi Ditano per la prossima stagione è una testimonianza della volontà della Volley Vipostore Francavilla di investire nel successo continuo e nel progresso delle sue atlete. 

"Sono estremamente felice di continuare questa avventura con la Volley Vipostore Francavilla.” - ha commentato Luigi Ditano - “La fiducia che la società ha riposto in me rappresenta una grande motivazione per affrontare le sfide future. Desidero ringraziare il presidente Di Castri e il Consiglio di amministrazione per questa opportunità. Ho avuto la fortuna di sperimentare un ambiente di lavoro ottimale qui a Francavilla."

Questa conferma è un segnale chiaro della determinazione del club a fornire alle atlete le risorse necessarie per eccellere e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.

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Il modello organizzativo dell'Unità operativa di Chirurgia generale di Francavilla Fontana adottato durante la pandemia è l'oggetto dell'articolo principale di un’importante rivista scientifica. 

Nel "leading article" degli Annali Italiani di Chirurgia viene esaminata l’attività chirurgica francavillese tra febbraio 2020 e febbraio 2021: il Camberlingo era stato designato centro "Covid-19 free", ma nonostante le restrizioni all’attività elettiva sono stati eseguiti 800 interventi su pazienti negativi al Covid, senza mai avere un focolaio di infezione tra utenti o personale. Il 40% di questi interventi è stato eseguito in regime d’urgenza; il 60% è stato rappresentato da casi di chirurgia maggiore.

"Questo - spiega Giovanni Bellanova, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale - è il coronamento del lavoro di un’équipe giovane ormai stanziale, quasi al completo nonostante la carenza nazionale di medici, motivata a elevare la qualità delle prestazioni per Francavilla Fontana e la provincia di Brindisi ma anche per la provincia di Taranto". 

In particolare, tra gli interventi spiccano le asportazioni di tre grossi sarcomi eseguite al Camberlingo nella primavera del 2020. Due erano sarcomi retroperitoneali, di cui uno di circa 80 centimetri di diametro massimo per 15 chilogrammi di peso. Il terzo sarcoma di circa 25 centimetri di diametro ha richiesto l'asportazione di due costole e la ricostruzione della parete toracica e del diaframma, impiegando alta tecnologia e materiali protesici biosintetici di ultima generazione di cui la struttura è dotata, grazie alla collaborazione della direzione medica e amministrativa del presidio.

"La scelta di trattare questi casi in un centro spoke – aggiunge Bellanova - è stata obbligata sia dai sintomi da compressione lamentati dai pazienti che dal fatto che in piena pandemia non era semplice spostarsi nei centri di riferimento".

Dopo l'intervento i pazienti sono stati seguiti nelle stanze di alta intensità del reparto di Chirurgia generale; alla dimissione, sono stati affidati all’Oncologia medica per le cure e il follow-up e, dopo tre anni, stanno bene e sono liberi dalla malattia.

"Tali patologie - prosegue Bellanova - richiedono un trattamento tempestivo e radicale, ossia l'asportazione completa della massa neoplastica. In un ospedale spoke come il nostro, ancora senza Rianimazione, data l'impossibilità di spostamento verso gli Hub allora occupati a gestire i pazienti Covid, per l'esecuzione di questi interventi è stato necessario un importante lavoro organizzativo e di squadra che ha visto impegnati, con altissima professionalità, competenza e dedizione, medici e infermieri della Chirurgia generale, dell'Oncologia clinica e dell'Anestesia e rianimazione".

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Consiglio Comunale a Mesagne che si terrà nell’Aula Consiliare di Palazzo di Città – venerdì 21 luglio 2023 – ore 09.00 per discutere gli argomenti di cui al seguente ordine del giorno:

  • Comunicazioni del Presidente del Consiglio comunale
  • Comunicazioni del Sindaco
  • Comunicazioni dei Consiglieri comunali
  • Approvazione processo verbale della seduta consiliare del 5 giugno 2023
  • Riconoscimento debito fuori bilancio a seguito di sentenza esecutiva di condanna del Giudice di Pace di Brindisi d.ssa F.Vilei n.859/23 del 09.05.2023, resa nel giudizio ad istanza di ……OMISSIS….. c/Comune di Mesagne
  • Riconoscimento debito fuori bilancio a seguito di sentenza esecutiva di condanna del Giudice del Tribunale di Brindisi Luca Scuzzarella nr.803/2022 resa nel giudizio ad istanza di………OMISSIS…..c/Comune
  • Riconoscimento debito fuori bilancio a seguito di sentenza esecutiva di condanna del Giudice di Pace di Martina Franca D.ssa A. DE BIASE nr. 135/2023 del 11.04.2023, resa nel giudizio ad istanza di…….OMISSIS…….. c/ Andreani Tributi, Prefettura di Brindisi e Comune di Mesagne
  • Regolamento per la disciplina della Tassa Rifiuti (TARI) 2023: Modifiche/Integrazioni
  • Ratifica delibera della G.C. n.187 del 01.06.2023, avente per oggetto: “Variazione d’urgenza al Bilancio di Previsione Finanziario 2023/2025, anno 2023, (Art.175, comma 4, del D.Lgs n.267/2000) relativa a: “Legge Regionale n. 32 del 29 dicembre 2022, art.38, rubricato “Capitale Cultura di Puglia”. Assegnazione del titolo, per l’anno 2023, alla Città di Mesagne”
  • Ratifica delibera della G.C. n. 195 del 09.06.2023, avente per oggetto: “Variazione d’urgenza al Bilancio di Previsione Finanziario 2023/2025, anno 2023, (art. 175, comma 4 del D.Lgs n.267/2000) relativa a: ”DGR Regione Puglia n. 473/2021: Valorizzazione e promozione del Commercio avviate con il primo Bando DUC con l’obiettivo di finanziare progetti inclusi nei Piani Operativi del Distretto riguardanti la riqualificazione e rivitalizzazione del sistema distributivo”
  • Assestamento generale di Bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2023 ai sensi degli artt. 175, comma 8 e 193 del D.Lgs n. 267/2000
  • Approvazione schema di Accordo per la gestione, conservazione e valorizzazione dell’Area Archeologica di Muro Tenente
  • Adozione di Regolamento Edilizio ed individuazione dei criteri applicativi per il recepimento delle osservazioni cosi come previsto dall’art. 3 della Legge Regionale n. 3 del 9 Marzo 2009
  • Legge Regionale del 10 giugno 2008, n. 13 “Norme per l’abitare sostenibile”. Individuazione graduazione degli incentivi di cui all’art. 12, in recepimento della Delibera di Giunta Regionale n. 1304 del 7 Agosto 2020, pubblicata sul Burp n. 123 del 28/08/2020
  • Piano di Lottizzazione “Sub Comparto C7-A”.  Adozione ai sensi dell’art. 16 comma 3 della Legge Regionale n. 20/2001 e contestuale procedura ai sensi dell’art. 7 della Legge Regionale 44/2012
  • Piano di Lottizzazione Sub Comparto C8. Adozione ai sensi dell’art. 16 comma 3 della Legge Regionale n. 20/2001 e contestuale procedura ai sensi dell’art. 7 della Legge Regionale 44/2012
  • Approvazione Variante Semplificata Piano degli Insediamento Produttivi – PIP- D1 ai sensi del comma 10 dell’art. 16 della Legge 20/2001

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Grande successo di pubblico a Mesagne nella prima giornata di apertura della mostra del Caravaggio. La figura di Caravaggio, a quattrocento anni dalla sua scomparsa, suscita ancora grande interesse nella società contemporanea. Inoltre la sua arte, per molti definita cinematografica, è apprezzata soprattutto dai giovani che rendono l’artista quanto mai attuale. Con questa premessa è stata presentata ieri mattina a Mesagne la mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo”, curata da Pierluigi Carofano in collaborazione con Tamara Cini. Un progetto della Rete di imprese Micexperience, rappresentata dall’imprenditore Pierangelo Argentieri, e patrocinato dalla Regione Puglia e dal Comune di Mesagne. La mostra è stata allestita nelle sale nobili al primo piano del castello Normanno-Svevo di Mesagne. Nella mostra, al momento, c’è un solo dipinto del Caravaggio: “Il ragazzo morso da un ramarro”, 1595-1596, di proprietà della Fondazione Longhi di Firenze. Un’altra opera è custodita in un caveau e sarà esposta nelle prossime settimane mentre una terza arriverà nei prossimi mesi. Le 42 opere in mostra sono per lo più di noti pittori caravaggeschii e dei maestri dello stesso Caravaggio. Tra le opere esposte ci sono anche quelle di Roberto Ferri, l’artista tarantino che espone quattro opere, di chiara ispirazione caravaggesca, il cui catalogo è stato siglato da Vittorio Sgarbi.mostra_del_caravaggio_castello_normanno-svevo_mesagne_1.jpg

A presentare i dipinti è stato lo stesso curatore della mostra, il professor Pierluigi Carofano: "La mostra nasce dall’idea di fissare il percorso del grande genio lombardo a partire dalla sua prima formazione fino agli anni della sua maturità. Sono presenti numerosi capolavori originali di collezione privata poco noti al grande pubblico con la presenza non solo del genio lombardo, ma di artisti che lo hanno formato, che lo hanno conosciuto e del quale erano amici e altri che si sono ispirati ai suoi capolavori, da Peterzano ai fratelli Ludovico e Annibale Carracci, passando per Orazio Lomi Gentileschi, Mattia Preti, Luca Giordano, Orazio Riminaldi, Artemisia Gentileschi e tanti altri, la mostra diventa così anche il pretesto per un viaggio nella fantastica stagione del Seicento dove, accanto alla rappresentazione in chiaroscuro del maestro, fioriscono e si intrecciano nuovi talenti che percorrono strade diverse come quella del classicismo". Tele che fanno vivere una particolare emozione. Infatti, per la prima volta nella nostra regione in una sola località sono concentrate opere che diversamente si trovano in blasonati musei italiani ed europei. La punta di diamante del progetto è, naturalmente, l’imprenditore Pierangelo Argentieri, presidente della Rete Micexperience, ente organizzatore della mostra: “La grande mostra – ha spiegato - è nata soprattutto per i pugliesi, al fine di offrire l’opportunità di visitare e conoscere la propria regione e con essa grandi artisti e grandi opere senza dover percorrere centinaia di chilometri. La mostra “Caravaggio e il suo tempo” vuole rappresentare la maturità di un progetto culturale in cui noi pugliesi siamo i protagonisti assoluti di una crescita, di una consapevolezza del gusto del bello che permette di esprimere esattamente quello che siamo, non semplici spettatori, ma protagonisti nel nostro tempo. Desidero ringraziare – chiude Argentieri – tutti gli sponsor che da mecenati della cultura hanno creduto a questo progetto oltre che tutti i collaboratori, preziosi esempi di un territorio che ha voglia di lavorare e crescere”.

Chi ha creduto fin dal primo momento al progetto delle “Grandi mostre” è stato il sindaco Toni Matarrelli. “La mostra – ha tenuto a sottolineare - dedicata al Genio del Seicento e ad altri grandi artisti suoi contemporanei impreziosisce una stagione felice: i 42 dipinti originali ospitati nelle splendide sale del castello Normanno-Svevo, che dispiegano agli occhi dei visitatori la genesi e l’evoluzione del naturalismo caravaggesco, rendono Mesagne protagonista di uno straordinario evento di richiamo internazionale. Ma la presenza di quei capolavori rappresenta anche il prezioso emblema del percorso di crescita, impegno e consapevolezza che ha portato la città e i suoi abitanti a esigere il meglio. I nomi dell’immenso pittore lombardo, ma anche quelli di Ludovico Carracci e dell’artista rivoluzionaria Artemisia Gentileschi, danno ulteriore linfa a quel percorso di rinascita culturale e sociale che Mesagne ha sognato e sperimentato nel corso degli ultimi decenni”. Della mostra del Caravaggio Poste italiane ha realizzato un annullo filatelico.mostra_del_caravaggio_castello_normanno-svevo_mesagne_3.jpg

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Il Sindacato Cobas ed il “Comitato lavoratori DCM-exGSE”, ormai disoccupati da mesi, organizzano Mercoledì 19 Luglio una giornata di protesta contro chi li ha proprio dimenticati alle ore 9,00 sotto Confindustria e poi in corteo ci si sposta  alle ore 10,00 sotto il Comune di Brindisi a chiedere sostegno alla Amministrazione Comunale nel tentativo di tornare a lavoro , dopo che i nuovi acquirenti, la ditta Italsistemi , ha parlato di loro e di un impegno a riprenderli.

Il primo appuntamento Mercoledì 19 Luglio alle ore 9,00 sotto Confindustria nasce dal fatto che nei giorni scorsi si è svolto un incontro ,di carattere ancora informale ma importante ,con Italsistemi che è la nuova acquirente dello stabilimento ex-GSE.

In questa occasione i rappresentanti del Comitato hanno chiesto ai delegati interni interni dello stabilimento , loro ex colleghi, di poter partecipare come  uditori all’incontro ma di fatto hanno ottenuto un rifiuto.

La richiesta nasceva dal fatto che proprio la Italsistemi aveva fatto riferimento a loro e ad  un possibile rientro a lavoro.

Il secondo appuntamento è al Comune di Brindisi alle ore 10,00 dove questa mattina , lunedì 17 Luglio 2023, il Sindaco Marchionna dopo la sua immediata disponibilità ad affrontare il problema ci ha fatto sapere di essere a Bari;ci ha riferito però  di recarsi  presso il suo ufficio dove  prendere l’appuntamento con i lavoratori.

I disoccupati DCM-ex Gse si sono già iscritti al bacino delle competenze presso l’Arpal di Brindisi in seguito al buon risultato ottenuto a Bari.

L’accordo fatto a Bari presso la Regione Puglia prevede che per qualsiasi nuova assunzione nel settore aeronautico  si deve prima  guardare nell’elenco del bacino e se non trova le qualifiche necessarie guarda all’esterno.

Ci vuole comunque una battaglia di carattere generale per il settore aeronautico per portare delle attività nuove nel nostro territorio che costruisce aerei da oltre un secolo.

Brindisi17.07.2023

Per il Cobas Roberto Aprile

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Grande attesa a Mesagne per il concerto di Al Bano che chiuderà questa sera in bellezza il programma dei festeggiamenti civili in onore della Madonna del Carmine, Patrona, Protettrice e Avvocata della città di Mesagne. L’evento si svolgerà con ingresso libero in piazza Vittorio Emanuele II a partire dalle ore 22.  Per disposizione della Commissione provinciale di pubblico spettacolo e quindi, per ineludibili ragioni di sicurezza, l'accesso sarà garantito fino al numero massimo di 5mila persone. Imponente la macchina organizzativa messa in piedi dal Comune per accogliere tutti coloro che arriveranno da ogni parte della regione. Sono previsti una serie di parcheggi segnalati e con personale di accoglienza che indirizzerà la gente verso la piazza in cui si svolgerà il concerto.

Per chi arriva da fuori città e imbocca l’uscita Mesagne ovest potrà utilizzare i parcheggi presenti in via Brodolini, via De Gasperi e nella zona mercatale. Invece per chi giunge da Sandonaci, San Pancrazio, San Pietro sono previsti i parcheggi davanti alla scuola Giovanni Falcone, in piazza della Pace, in via Eschilo. Per chi entra da Mesagne est vi sono i parcheggi in viale Indipendenza, nel supermercato Penny, nell’area antistante il cimitero e presso i parcheggi dell’Eurospin. Inoltre, sarà chiusa via Brindisi e il traffico deviato su via Damiano Chiesa, medesima situazione di blocco si troverà su via Marconi, dove le auto saranno dirottate su direttrici alternative. Tutti i parcheggi sono regolarmente segnalati. Fin qui la macchina organizzativa. Intanto c’è molta attesa di ascoltare Al Bano, a due mesi dai suoi 80 anni, che Mesagne ama particolarmente. Il patrimonio musicale di Al Bano ha fatto cantare diverse generazioni e come tale fa parte del bagaglio musicale di ognuno di noi.

Sul palco, collocato in piazza Porta Grande, il cantante cellinese canterà la sua canzone più ascoltata di sempre: “Nel sole”. E poi una dopo l’altra Felicità, È la mia vita, Libertà, Tua per sempre, Nostalgia canaglia, Ci sarà, e tanti altri brani della sua infinita carriera musicale. Egli stesso, in una intervista, ha detto di aver scritto circa mille canzoni. Al Bano ha venduto nel mondo più di 25 milioni di dischi, ottenendo 26 dischi d’oro e 8 di platino che lo hanno incoronato icona della musica italiana. E l’icona musicale, con cui Mesagne ha un feeling speciale, questa sera si esibirà per le migliaia di persone che lo stimano e lo seguono da anni.

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