Redazione

si è svolto a Roma, nella prestigiosa sala Zuccari del Senato della Repubblica, un convegno dal titolo “Energia Bene Comune”, su iniziativa del sen. Antonio Trevisi, moderato da Roberta Lombardi.

Tra i relatori, Domenico Pecere, pugliese, Ambasciatore europeo per il Clima, che ha avuto l'opportunità di presentare il “Patto Europeo per il Clima» e le iniziative che la Direzione Generale Azione per il Clima – DG CLIMA, sta portando avanti attraverso il Patto e i suoi Ambasciatori sui territori.

Al tavolo presente anche la collega ambasciatrice Luciana Favaro, Presidente di Euclipa.IT - Associazione italiana del Patto per il Clima, che ha relazionato le attività svolte e i risultati raggiunti dall'associazione grazie al contributo degli ambasciatori del patto aderenti, ma anche di tanti cittadini volenterosi che vogliono contribuire all'azione per il clima.

Ad oggi sono quasi mille gli ambasciatori nominati dalla Commissione Europea dal 2020, di cui circa 120 in Italia.

Domenico Pecere ha spiegato che il Patto per il clima, un'iniziativa della Commissione Europea, partita dal 2020 è un ramo del Green Deal dedicato ai cambiamenti climatici.

Ha poi sottolineato che «Se siamo qui a parlare di clima, lo dobbiamo all'Unione Europea che ha portato avanti un processo completamente differente rispetto alla visione politica che in passato adottava. Un processo che non ha la presunzione di risolvere il problema climatico dell'intero pianeta, anche perché gli abitanti dell'Unione Europea impattano sul clima a livello energetico, solo il 7%».

Ha poi continuato «L'Unione Europea sa benissimo che con il suo 7% non può risolvere il problema climatico mondiale, ma ha l'ambizione di essere il primo continente a intraprendere questo percorso verso le emissioni zero, e di farsi promotrice per coinvolgere gli altri paesi, gli altri continenti, ad intraprendere la stessa strada».

Domenico Pecere ha, in seguito, parlato dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, mediante il quale, più di 190 paesi, hanno convenuto di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C. Una soluzione, secondo Pecere «assolutamente necessaria, per evitare conseguenze molto gravi».

Pecere ha poi approfondito l'argomento del Patto Europeo per il Clima che, ha spiegato «fa parte della Direzione Generale per il Clima in Commissione Europea e vede la presenza di un organigramma molto nutrito, con un commissario, direttori generali, funzionari. Da qui nascono le direttive europee e le iniziative che portiamo avanti nei territori» ed ha illustrato le ultime quattro azioni messe in campo: la Climate Walk/Passeggiata climatica dove si discute e si divulgano tutte le tematiche ambientali legate ai cambiamenti climatici immersi nella natura; la Photo Story/Storia fotografica, dei workshop in cui i partecipanti utilizzano la fotografia per catturare e riflettere su questioni climatiche e soluzioni; il Peer Parliament/Parlamento inter pares, delle iniziative che gli Ambasciatori per il Patto per il Clima Europeo portano avanti sui territori, facilitando una discussione su come la transizione verso la neutralità climatica può funzionare nella pratica nella nostra vita quotidiana e su quali politiche dovrebbero essere messe in atto per incoraggiarci ad andare avanti; i Local Climate Action Group/Gruppo di azione locale per il clima, attività di gruppo che chiunque può proporre con il supporto degli Ambasciatori per il Clima, come ad esempio le comunità energetiche locali.

Infine ha spiegato i vantaggi del Patto dei Sindaci e dei PAESC (Piano d'azione per l'energia sostenibile e il clima). La Commissione Europea, attraverso il Patto dei Sindaci, ha chiesto a tutti i sindaci e le amministrazioni comunali di unirsi e, mediante la firma di questo patto, redigere i PAESC, per ridurre entro il 2030, del 55% le emissioni dei propri comuni, cercando di raggiungere quel traguardo di emissioni zero entro il 2050.

I PAESC sono anche sostenuti dalle regioni sotto forma di supporto tecnico e, in alcuni casi, anche finanziario, mediante dei voucher concessi ai comuni che ne fanno richiesta, per affidare l'incarico di redigerlo ad un tecnico abilitato e approvarlo in consiglio comunale. Ogni due anni, l'amministrazione che ha approvato il patto, deve consegnare in commissione europea un report sui risultati ottenuti.

«Noi Ambasciatori del Patto Europeo per il Clima, siamo anche tenuti a monitorare, coinvolgere e motivare le amministrazioni comunali a redigere i piani di energia sostenibile e del clima, i PAESC» ha fatto presente Pecere, illustrando i tre fondamentali pilastri del nuovo Patto dei Sindaci, rivisto nel 2021, l'adattamento al cambiamento climatico, la mitigazione e la povertà energetica, vera e propria novità dei PAESC, con i comuni che dovranno redigere una relazione su cosa intendono fare per ridurre la povertà energetica all'interno dei propri comuni.

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Il Sindacato Cobas sostiene la lotta dei lavoratori Leucci, Tecnogal, Cimi, che stanno protestando in queste ore nella zona industriale per il mancato rispetto dei livelli occupazionali e salariali da parte delle ditte subentranti dal 1 Aprile 2024 nell’appalto di manutenzione degli impianti ENI e Versalis nel petrolchimico brindisino.

Il Cobas chiede la revoca immediata dell’appalto a queste nuove aziende che vengono da fuori e l’assegnazione alle aziende Brindisine giunte seconde.

Non si può sopportare un ulteriore attacco alla occupazione ,così come abbiamo denunciato nel corso degli incontri con il Prefetto di Brindisi, Michela La Iacona,  ed il Sindaco di Brindisi, Pino Marchionna.

A Prefetto , che aveva preso l’impegno a riconvocare in caso di novità negative, e Sindaco , che è stato delegato dal Governo Nazionale per la reindustrializzazione brindsina,   chiediamo un nuovo incontro dove a sedersi devono essere gli incriminati ENI e Versalis.

Il Cobas non solo aveva denunciato  quello che sarebbe successo all’interno del Petrolchimico ma anche il danno per le officine esterne delle aziende brindisine .

Queste subirebbero un ulteriore colpo dalla perdita dell’appalto del petrolchimico portandole alla chiusura  e alla disoccupazione per i lavoratori ed impiegati presenti nelle stesse.

La restituzione dell’appalto alle aziende brindisine si configurerebbe come una sorta di piccolo risarcimento per un territorio che ha visto solo appalti al ribasso , distruzione , sfruttamento del territorio e dei nostri lavoratori.

Tutto questo mentre aziende come la Basell abbandonano il nostro territorio e sviluppano nuovi investimenti al Nord….e le stelle stanno a guardare.

Brindisi 15.03.2024

Per il Cobas Roberto Aprile

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Il Partito Democratico esprime forte preoccupazione per la decisione di EuroApi di sospendere temporaneamente la produzione di API presso il sito di Brindisi, a seguito di presunte non conformità nella filiera produttiva.

Abbiamo troppo rispetto di chi investe nella nostra città per credere che la scelta aziendale, che per ora consideriamo una pura coincidenza, possa essere legata alle insistenti voci circolanti da giorni riguardo ad un possibile fermo della produzione determinato dalla nota crisi industriale e riteniamo che sia importante riconoscere l'azione tempestiva intrapresa dall'azienda nell'affrontare questa situazione.

La salute pubblica è un valore primario, e pertanto è fondamentale che vengano effettuate tutte le verifiche necessarie per garantire la sicurezza dei prodotti farmaceutici.

Siamo favorevoli all'impegno dell'azienda nel condurre indagini rapide e complete, collaborando attivamente con gli enti regolatori preposti.

Tuttavia, non possiamo ignorare l'impatto negativo che la sospensione della produzione avrà sull'economia locale e sui lavoratori coinvolti e riteniamo che sia importante mantenere un equilibrio tra la necessità di approfondimenti e la continuità della produzione. Invitiamo pertanto EuroApi a fare tutto il possibile per garantire una rapida risoluzione della situazione e il pronto ripristino delle normali attività produttive.

Respingiamo categoricamente che questa situazione possa determinare, nel prossimo futuro, l’eventuale richiesta di cassa integrazione. Non è accettabile che i lavoratori debbano subire le conseguenze di presunti errori, di cui non si ha certezza assoluta e che potrebbero emergere, nella filiera produttiva.

Il Partito Democratico rimarrà vigile su questa situazione e continuerà a monitorarne lo sviluppo, assicurandosi che vengano tutelati sia gli interessi dei lavoratori che la salute pubblica.

Partito Democratico Città di Brindisi

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Brindisi, 74 annunci di lavoro per 234 figure professionali: è il dato registrato nella settimana dal 15 al 21  Marzo relativamente alla ricerca di personale nell’ambito territoriale di Brindisi ed inserito nel Report settimanale appena pubblicato, visionabile al seguente link: undefined. Le offerte, consultabili sul sito o sull'app “LavoroxTe Puglia”, sono quotidianamente aggiornate e monitorate dagli operatori dei Centri per l’impiego e veicolate anche tramite la pagina Facebook “Centri impiego Brindisi e provincia”, attraverso la quale è possibile restare sempre aggiornati sugli annunci di lavoro attivi e sugli eventi di orientamento organizzati su tutto il territorio. Questa settimana si registrano 79 posti vacanti nel settore ristorazione su Brindisi e provincia, agricoltura e zootecnia 40, edilizia 39,  pulizie 13, turismo 11, commercio 10, servizi alla persona 7, manutenzione 7, vigilanza 6, metalmeccanico 5, amministrativo 4,  tecnico 3, sanità 2, logistica 2, impiantistica elettrica 2, tessile 1, immobiliare 1, energetico 1 e contabile 1. Le opportunità di impiego all’estero tramite la rete EURES sono numerose: si ricerca personale soprattutto nel settore alberghiero e della ristorazione.

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All’esito dell’istruttoria condotta dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Brindisi, il Questore di Brindisi, ha emesso un provvedimento di sospensione, per la durata di 10 giorni, dell’autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande per motivi di ordine e sicurezza pubblica nei confronti del titolare di un locale della Città Bianca.

La suddetta attività ha preso avvio dalla proposta formulata dal Commissariato di P.S. di Ostuni a seguito delle risultanze di un servizio finalizzato al contrasto del consumo e spaccio di sostanze stupefacenti effettuato con l’ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine di Lecce. Difatti, lo scorso febbraio, i poliziotti, nell’ambito di un controllo presso un’attività commerciale, arrestavano in flagranza di reato per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” il figlio del titolare colto nell’atto di sigillare un involucro di cellophane con all’interno una sostanza di colore bianco – risultata essere cocaina – nell’interrato del locale stesso al quale si accedeva tramite una botola. Gli agenti rinvenivano, altresì, ulteriori due involucri con il medesimo contenuto occultati all’interno dello slip dell’uomo per un peso complessivo di oltre 11 grammi e un bilancino elettronico di precisione.

         Dai successivi approfonditi accertamenti effettuati dal personale della Squadra Amministrativa della Questura emergeva che il locale era un abituale ritrovo di persone pregiudicate e con precedenti di polizia e luogo per il contatto, l’acquisto e la successiva consumazione di sostanze stupefacenti. Gli esiti della complessiva attività di verifica portavano a concludere per la sussistenza della pericolosità per la collettività e per l’ordine pubblico, tanto da ritenere necessaria, per la tutela degli avventori, l’adozione in funzione preventiva del provvedimento inibitorio. 

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Negli ultimi mesi il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” ha registrato un ulteriore incremento in ambito regionale delle denunce per reati di truffa del c.d. trading online.

Si tratta di un fenomeno criminale estremamente insidioso e di elevato allarme sociale, soprattutto per l’ammontare del danno economico patito dalle vittime, che va de poche migliaia fino a oltre centomila euro.

Nello schema ricorrente la truffa nasce da un contatto diretto tra vittima e truffatore, attraverso piattaforme social, app di incontri, chiamate promozionali ricevute dalla vittima, e in alcuni casi, chiamate fatte dalla vittima stessa rispondendo ad annunci presenti sui social che promettono lauti guadagni.

La truffa ha come oggetto un presunto investimento nel mercato delle cripto-valute, notoriamente caratterizzato da una volatilità di prezzo tale da incentivare il malcapitato ad investire ingenti somme di denaro con l’illusione di guadagni molto elevati (+30% della somma investita nel breve termine ed anche cifre maggiori).

In tutti i casi la vittima viene invitata a registrarsi su una piattaforma online gestita dal truffatore, che riporta dati falsi che hanno il solo scopo di motivare il malcapitato a versare somme sempre maggiori con l’illusione di grandi guadagni. Allorché la vittima chiede di monetizzare i propri guadagni, i truffatori chiedono altro denaro, a titolo di presunte tasse da versare all’autorità di governance inglese (F.S.A.) ovvero commissioni al broker stesso.

Le molteplici possibilità di polverizzazione ed anonimizzazione dei capitali attraverso il sistema delle cripto-valute rende complesso il recupero delle somme oggetto di truffa, pertanto è importante adottare ogni possibile cautela nelle operazioni di trading online, evitando di trasferire denaro a soggetti sconosciuti e rivolgendosi ad operatori del settore qualificati e regolamentati, a tal fine controllando sul sito della Banca d’Italia, della CONSOB, l’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari e sul sito dell’ESMA, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.

La Polizia di Stato raccomanda di osservare le seguenti cautele:

  • diffidare da promesse di guadagni eccessivi e sproporzionati
  • diffidare da operatori che contattano dall’estero (es. +44, +34, +33, +852, ecc.)
  • diffidare da donne asiatiche conosciute su piattaforme di incontri che si presentano esperte nel settore finanziario
  • verificare sempre sui siti web di Consob e Banca d’Italia che il broker sia esistente e realmente autorizzato ad offrire servizi di investimento in Italia, nel dubbio non intraprendere alcuna attività
  • diffidare da operatori che sollecitano un investimento iniziale di circa 250 euro (nella totalità della casistica si tratta del primo step della truffa)
  • non trasferire denaro verso IBAN stranieri se non avendo la certezza che il beneficiario sia un operatore autorizzato all’esercizio dei servizi di investimento in Italia
  • diffidare da IBAN intestati a persone fisiche (trattasi di prestanome o altre vittime della stessa tipologia di reato, adoperati per anonimizzare i trasferimenti e favorire il riciclaggio)
  • non inviare copia dei propri documenti personali senza prima aver verificato l’autorizzazione ad operare servizi di investimento in Italia
  • non rivelare mai a terzi dati relativi ai propri account, quali username e password
  • non installare mai app per il controllo remoto dei propri dispositivi
  • non effettuare trasferimenti dal proprio portafoglio di cripto-valuta verso indirizzi indicati dal broker (si tratta normalmente di indirizzi che il truffatore utilizza per impossessarsi della cripto-valuta e anonimizzare i successivi movimenti)
  • non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di “sbloccare” i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro a titolo di tasse dovute al F.S.A. (Financial Services Authority): sono autentiche estorsioni
  • non credere a presunti avvocati e consulenti che promettono il recupero delle somme eventualmente già perse.

Per ogni ulteriore informazione rivolgersi al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni “Puglia”.

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Lunedì 18 marzo alle ore 10.30, nel salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, si terrà una giornata conoscitiva organizzata dall’assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia per approfondire l’avviso Minipia.

Si tratta di una misura che, con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro, agevola gli interventi nel settore manifatturiero-industriale, del commercio e dei servizi realizzati dalle micro e piccole imprese.

L’avviso sostiene gli investimenti finalizzati a modernizzare metodi produttivi e di erogazione dei servizi, a migliorare il trasferimento di conoscenze, ad identificare gli usi più efficaci delle tecnologie e dotare la forza lavoro di adeguate competenze evolute e in linea con i nuovi modelli di business.

All’infoday parteciperanno, tra gli altri, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci e il Presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli.

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Riprendono le attività politiche e di riorganizzazione nei Liberali e Riformisti nPSI della provincia di Brindisi. Il segretario provinciale, Pino Trinchera, invita tutti i simpatizzanti del partito ad avvicinarsi e a riunirsi in vista delle grandi novità. A breve ci saranno, infatti, le nuove nomine per l'assetto di coordinamento provinciale.
 
"I Liberali e Riformisti nPSI di Brindisi si uniranno alla maggioranza di centrodestra in vista delle prossime elezioni amministrative nei comuni della provincia" ha dichiarato con soddisfazione il segretario Pino Trinchera.

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Sta facendo discutere, non l’iniziativa della locale Pro Loco in sé, né il suo illustre relatore, ma la locandina affissa in tutto il territorio comunale di Cellino San Marco. 
La locandina, che pubblicizza l’incontro con lo storico Prof. Pietro Caprioli, contiene lo slogan fascista,“Vincere e Vinceremo” e ritrae il volto di Benito Mussolini. 
Tema di ben due serate, la prima prevista per domani venerdì 15 marzo, è “La presa di potere del fascismo e l’ascesa di Benito Mussolini”. 
Cominciamo col dire che questo genere di “simbologie” non appartengono a una nazione democratica e antifascista cosi come prevede la nostra Costituzione. 
Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri di opposizione al Comune di Cellino San Marco. “Un manifesto che è un pugno nello stomaco! Il capoccione di Mussolini con le didascalie “Vincere e vinceremo” e “il Duce di tutte le vittorie” campeggia in bella vista per le strade di Cellino. Un convegno organizzato da ProLoco e patrocinato dal Comune di Cellino dove sicuramente si parlerà della nefasta ascesa al potere del dittatore, ma che lascia l’amaro in bocca e allarma non poco i cittadini che in quel manifesto ci vedono colpevole superficialità e sdoganamento di un argomento che viola la costituzione e offende i cittadini. Una locandina ambigua e inaccettabile, – scrivono in una nota i consiglieri di opposizione di "Cellino Democratica" ed il PD del Comune di Cellino San Marco - riteniamo che sia un insulto a tutte quelle vittime che meriterebbero un diverso approccio a distanza di più di 40 anni. Una locandina che ritrae un “criminale” che ha esercitato una violenza massiva contro gli avversari politici e ha perseguitato e ucciso gli oppositori ed, eliminando le libertà fondamentali, instaurato lo Stato totalitario, coinvolto l’Italia nella Guerra di Spagna, invaso l’Etiopia facendo largo uso di gas asfissianti, varato aberranti leggi razziali, stipulato una alleanza con il nazionalsocialismo tedesco genocidario e condotto l’Italia nella catastrofe di una guerra criminale di aggressione”. 
Nella nota si denuncia anche, "la concessione delle sale comunali e il patrocinio del Comune stesso senza un’adeguata vigilanza, visti  i contenuti anticostituzionali della locandina.
In ogni caso, ci si dissocia ufficialmente da chi ha strappato la locandina: i gesti incivili non appartengono a chi scrive".

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Raddoppio 7 Ter Bradanico Salentina, consiglieri regionali cdx: “Un mese per passare dalle parole ai fatti per l’assessora Maurodinoia”

Nota dei consiglieri regionali di centrodestra Paolo Pagliaro, Luigi Caroli, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Massimiliano Di Cuia, Antonio Gabellone, Paride Mazzotta, Renato Perrini, Antonio Scalera


“Un mese di tempo per passare dalle parole ai fatti, e dimostrare che l’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non è solo fumo negli occhi del territorio ionico-salentino. Attendiamo l’assessora Maurodinoia allo scadere dei trenta giorni che mancano alla nuova conferenza dei servizi convocata oggi da Anas per il 16 aprile. Trenta giorni per ottenere dal Governo impegni concreti per l’avvio dell’iter di riprogettazione della statale 7 ter Bradanico-Salentina, prevedendo il raddoppio da due a quattro corsie della strada Lecce-Taranto. I sindaci hanno ribadito oggi a Bari quello che ripetiamo da sempre: la 7 ter s’ha da fare secondo il progetto originario, e non con soluzioni di ripiego che si limitano alla pur necessaria messa in sicurezza del tracciato a due corsie.  
Peccato che si sia perso tanto tempo per dare finalmente seguito ad una mozione approvata un anno e mezzo fa, che prevedeva quello che solo oggi viene messo in atto: la revisione dello studio di fattibilità tecnico-economica che aveva sommariamente bocciato il raddoppio della 7 ter Bradanico-Salentina come inutile, sulla base di calcoli che non tenevano conto dell’immenso potenziale di utilizzo di questa statale, qualora fosse davvero realizzata a quattro corsie, eliminando tutti gli attraversamenti urbani che costano agli automobilisti perdite di tempo e grossi rischi. Ne sanno qualcosa i pendolari costretti a percorrerla ogni giorno, e i turisti che arrivano dall’autostrada e si ritrovano su una strada a due sole corsie, malandata e insidiosa. 
Questo nodo al fazzoletto speriamo di scioglierlo positivamente entro il 16 aprile, perché sarebbe un segnale concreto di nuova attenzione e considerazione per il Salento, costretto a lottare per uscire dall’arretratezza dei trasporti e delle vie di comunicazione che sono la palla al piede del suo sviluppo”.

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