Redazione

Giovedì 26 ottobre si è insediata ufficialmente la Commissione Pari Opportunità che, come primo atto, ha eletto Presidente Davide Mastromarino e Vicepresidente Aurora Pezzuto.

“Ringrazio tutte e tutti per la fiducia accordatami. L’elezione di un uomo quale presidente – dichiara Davide Mastromarino – è una novità assoluta per questa Commissione e dimostra come, tra mille difficoltà, il cammino per la parità di genere non sia più solo una questione femminile. Lavorerò fianco a fianco con tutte le consigliere e con l’Assessore Tatarano per portare il più possibile tra la gente i principi istitutivi della Commissione con l’obiettivo di continuare a crescere insieme alla comunità.”

Gli altri componenti della Commissione, oltre all’Assessore Sergio Tatarano, sono le Consigliere comunali Valentina De Comite e Anna Ferreri e gli esterni Sara Bonifacio, Francesca (Ganga) Di Pietrangelo, Luana Garofoli, Maria Fontana Marraffa, Francesca Mola e Carmen Saponaro.

Questo organo comunale ha lo scopo di promuovere la realizzazione delle pari opportunità e contrastare gli atteggiamenti e i comportamenti discriminatori nei confronti di qualunque cittadino in ragione delle condizioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.

La Commissione si è messa da subito al lavoro per definire le iniziative in occasione del prossimo 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

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Un incendio si è sviluppato ieri pomeriggio presso una struttura di accoglienza ex Sprar in cui sono ospitate un gruppo di famiglie di extracomunitari tra cui sette bimbi. Per cause ancora in fase di accertamento da un ripostiglio, posto al di sotto di un sottoscala, si sono sprigionate delle fiamme e del fumo che ben presto si sono estese al primo piano. È stato lanciato l’allarme e sul posto sono intervenute pattuglie della polizia, dei vigili urbani, i soccorritori del 118 e una squadra dei vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. Questi ultimi hanno prima messo in salvo gli ospiti, spento le fiamme e messo in sicurezza lo stabile. Indaga la polizia per cercare le cause dell’incendio che in ogni modo sembra essere partito da alcuni rifiuti. L’episodio si è verificato intorno alle ore 15 di ieri in via Napoli angolo via San Pancrazio, dove c’è uno stabile di due piani in cui sono ospitati dei nuclei familiari di extracomunitari tra cui alcuni bambini.

A gestire la struttura è la cooperativa Rinascita per conto del ministero degli Interni. Nel pomeriggio di ieri gli ospiti stavano svolgendo le normali funzioni di ogni giorno. I grandi intenti a resettare gli ambienti e i piccoli a studiare e giocare. A un tratto da un ripostiglio posto nel sottoscala è iniziato a uscire del fumo che ben presto ha invaso gli ambienti del pian terreno e primo piano. Gli ospiti e gli educatori presenti hanno lanciato l’allarme e sul posto è giunta una volante della polizia seguita a ruota da una squadra dei vigili del fuoco. Gli occupanti sono stati subito fatti evacuare in strada. Solo un ragazzo minorenne che aveva respirato del fumo, a livello precauzionale, è stato trasferito presso l’ospedale di “Perrino” di Brindisi, dove è stato sottoposto ad accertamenti. Non è in pericolo di vita. Nello stabile pieno di fumo gli agenti e i vigili del fuoco hanno notato che il fumo fuoriusciva da uno sgabuzzino posto al di sotto del vano scala.

Pertanto, hanno aperto la porta e spento le fiamme che, sembra, si erano sprigionate dai cassonetti della raccolta differenziata. Intanto, in strada i vigili urbani hanno veicolato il transito degli automezzi su altre direttrici di marcia e allontanato i curiosi che, come al solito in questi casi, si erano assiepati in strada. I vigili del fuoco una volta spente le fiamme hanno messo in moto gli aspiratori e ripulito gli ambienti dalla coltre di fumo. Infine, gli agenti della polizia hanno monitorato l’edificio alla ricerca delle cause che hanno innescato l’incendio. “Fortunatamente il pronto intervento dei soccorritori, dei vigili del fuoco e degli agenti ha scongiurato ulteriori pericoli. Tutto è sotto controllo”, ha chiosato l’assessore alle Politiche sociali, Anna Maria Scalera.

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Mesagna: Un ritratto urbano di fine Seicento della città tra le ricerche più recenti dell’Istituto Culturale Storia e Territorio.  Di solito quando da un cassetto emerge la foto prodotta più di cento anni fa di un avo o di un gruppo familiare si rimane ad osservarla tra curiosità e sorpresa, rinvenendo somiglianze e rilevando quella distanza che può farsi appartenenza attraverso il recupero orale di una memoria parentale. Se, poi, quella immagine sgualcita testimonia non già una tessera di una storia intima e privata, ma rappresenta un ritratto urbano prodotto secoli fa del luogo in cui si abita si dipanano davanti agli occhi i tratti di una città che non si è conosciuta, ma in cui, forse, sarebbe stato bello vivere. In modo analogo alle foto in bianco nero in cui venivano fissati, sovente in modo stereotipato, le pose più belle o composte di visi e corpi, anche sulle vedute prodotte dal XVI secolo in poi si imprimeva il volto ben fatto ed armonioso delle città secondo i dettami della committenza, l’affermazione di canoni stilistici e non ultimo, la cifra peculiare degli artisti esecutori.

Ed ecco che ad affacciarsi allo sguardo ed agli studi di noi moderni compaiono città illustri e meno note dipinte su tele di grande formato, su affreschi e persino su guide di viaggio tascabili, documenti tutti funzionali a fermare uno scatto tra il reale e la resa ideale. Ad esaminare queste testimonianze sono esperti le cui analisi rimangono spesso nell’ambito accademico o confinate in pagine di storia patria, senza che gli abitanti di quei luoghi possano scoprire le fattezze più remote degli stessi e percepire di essere eredi di ciò che del passato è rimasto da contemplare occhi al cielo o da camminarci affianco o sopa.  Sicche’, quando si rinviene nei cassetti di biblioteche ed archivi un documento nuovo o parzialmente edito non si può non condividerne la bellezza che diventa compiuta quando accompagnata da note di studio che riportino quel foglio ingiallito dal solco della microstoria alla prospettiva di una ricerca di più ampio respiro.

Ed è quanto sta per accadere alla città di Mesagne, assurta per la verità raramente agli onori di rappresentazioni, con la pubblicazione del lavoro che reca il titolo provvisorio di: “La Mesagne di fine ‘600” curato dall’Istituto Culturale Storia e Territorio di Mesagne in corso di stampa per la collana “Rara et rariora” ed edito grazie al contributo del Centro Diagnostico Omega di Mesagne. A breve, dunque, sarà possibile apprezzare un piccolo gioiello custodito nella Biblioteca Nazionale Austriaca che ha accordato all’Istituto già nel 2019 (prot. n. KAR/1353/2019 del 20/05/2019 ) il permesso di studio e di pubblicazione: si tratta di una veduta realizzata alla fine del seicento da Francesco Cassiano de Silva. Nel lavoro si esporranno dati sul vedutista e le ipotesi ricostruttive di tipo urbano relative al periodo suo coevo, ma non mancheranno riflessioni sul senso che ha oggi abitare luoghi in cui la storia ha lasciato tracce importanti, come nel caso della terra di Mesagne, quel cuore di pietra oggi palpitante di ‘vita nuova’. 

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Proseguono i lavori di messa in sicurezza della discarica di Feudo Inferiore programmati dall’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana. “Questo intervento – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – è il primo passo verso la totale riconversione del sito. L’obiettivo che ci siamo prefissati è rigenerare l’area, metterla definitivamente in sicurezza e restituirla alla Città.”

Dopo aver rimosso i rifiuti presenti in superficie, drenato le acque accumulate e sistemato la viabilità interna, la ditta incaricata in questa fase è al lavoro per completare le operazioni di risagomatura e di posizionamento dei nuovi teloni isolanti. Si tratta di un intervento necessario per rendere omogeneo e compatto il volume dei materiali presenti in discarica.

Il cantiere in corso prevede, inoltre, la sistemazione dell’impianto elettrico, il posizionamento di un sistema di videosorveglianza, l’installazione di pozzi per la bonifica e la dispersione del biogas, il ripristino della recinzione di accesso e il recupero del sistema di convogliamento delle acque meteoriche.francavilla_discarica_feudo_inferiore_3.jpg

“Insieme ai tecnici della Provincia – prosegue l’Assessora ai Lavori Pubblici Annalisa Toma – abbiamo verificato lo stato di avanzamento dell’intervento e i necessari aggiustamenti in corso d’opera. La messa in sicurezza di una discarica è un percorso complesso che in questo caso sta procedendo in maniera molto spedita. Confidiamo di completare il primo blocco di interventi già nei prossimi mesi.”

La discarica di Feudo Inferiore è stata in funzione dal 2003 al 2011. La società che ne aveva la gestione, la Francavilla Ambiente Scarl, avrebbe dovuto occuparsi dell’impianto per i 30 anni successivi alla sua chiusura, ma questo non è stato possibile a causa del fallimento del gestore.francavilla_discarica_feudo_inferiore_2.jpg

“Con questo intervento – conclude l’Assessora all’Ambiente Numa Ammaturo – stiamo disinnescando un potenziale pericolo ambientale. Nei prossimi mesi avvieremo la progettazione per la messa in sicurezza definitiva, passo indispensabile per il pieno recupero dell’area.”

La realizzazione delle opere, per un valore complessivo di circa 950 mila euro, è resa possibile grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Provincia di Brindisi.

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Una nuova sfida per l’Associazione Sportiva Culturale Ricreativa “Uniti per lo Sport” di Brindisi. Nell’intensa programmazione di eventi sportivi promossi e proposti per le variegate rappresentanze sociali, arriva una proposta che darà il via al coinvolgimento oltre che di coppie di giocatori interessati a prendervi parte, anche quella parte della cittadinanza rientrante negli ordini professionali. Quest’ultima circostanza è scaturita da una idea che, nel caso specifico, mira a mettere insieme mondi diversi stimolando la passione sportiva, l’adrenalina e la competitività.

È così che nasce il Torneo di Padel Avvocati, un torneo misto dedicato ad appassionati di Padel e professionisti della giurisprudenza il cui slogan recita “Avvocato…scegli il tuo partner” che invita appunto i togati a scegliere il proprio compagno di squadra con cui affrontare il confronto agonistico e provare ad aggiudicarsi i premi spettanti ai primi 4 classificati.  

La competizione sportiva andrà in scena sabato 28 ottobre sui campi della Asd “New Sport Padel” situati presso Strada Scansatoria a Brindisi. Potranno sfidarsi, in una fase a gironi, trenta coppie. A fare da cornice all’evento agonistico, che si articolerà lungo tutto la giornata, Dj set e intrattenimento.

Ricordando che il regolamento prevede una wild card per 10 soci tesserati con  “Uniti per lo Sport”,  le richieste di iscrizione al torneo APERTO QUINDI A TUTTI potranno pervenire tramite contatto telefonico al numero 347/9428957 (maestro Carmine Iaia) mentre, per conoscere le informazioni più dettagliate sul regolamento, sarà possibile contattare Valeria Ecclesie al 348/9259938.  

“Ancora una volta come presidente di ’Uniti per lo sport’ e la squadra con cui promuoviamo le iniziative, abbiamo voluto lanciare una proposta particolare e simpatica. - dice il maestro Carmine Iaia – Sarà un torneo all’insegna dell’amicizia e del divertimento. Devo ringraziare ancora una volta Valeria Ecclesie per aver stilato il regolamento e il Salento Padel Cup e Pink Padel nelle persone di Francesco Giorgino e Rosaria Arganese. Alla competizione potranno anche partecipare i soci iscritti a ‘Uniti per lo Sport’, sono già in tanti ad averci contattato, segno che i nostri sforzi verso la promozione dello sport vengono ampiamente ripagati”.

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MIGRANTI: COLDIRETTI PUGLIA, IN PUGLIA IL 10% LAVORATORI AGRICOLI EXTRACOMUNITARI SU TOT NAZIONALE; 1/3 DEI RACCOLTI DA MANI STRANIERE.

L’analisi del Dossier statistico immigrazione a cura del Centro studi e ricerche Idos, a cui ha collaborato Coldiretti.

Il 10’% del totale nazionale dei lavoratori agricoli non comunitari viene occupato in Puglia, dove viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell’analisi del Dossier statistico immigrazione a cura del Centro studi e ricerche Idos, a cui ha collaborato Coldiretti.

Gli occupati stranieri sono ben rappresentati nel settore agricolo, dove si concentrano per il 23,6% contro il 7,8% degli italiani, con la manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, che resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.

Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. Una esigenza che si è fatta stringente per la mancanza di manodopera italiana e a seconda del calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – con la scalarità delle diverse coltivazioni e produzioni.

Nelle campagne servono – sottolinea la Coldiretti – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi – continua Coldiretti – i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

E’ importante affrontare il tema della disponibilità di manodopera con una gestione dei flussi più efficiente partendo dal decreto triennale che abbiamo fortemente sostenuto e che può dare una grande mano tenendo conto che si passa dalle 14 mila unità di lavoro stagionale alle 82 mila del 2023 fino alle 90mila del 2025, afferma Coldiretti nel precisare che alle imprese serve la certezza di poter avere a disposizione lavoratori regolari e di non subire la concorrenza sleale di chi sfrutta le persone.

Il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025” potrà essere integrato per singolo anno sulla scorta delle sopravvenute necessità come avvenuto nel 2023 e – conclude la Coldiretti - fermo restando il mantenimento delle quote annuali per lavoro stagionale agricolo, sono previsti ingressi anche per l’assistenza familiare e, come più volte sollecitato dalla Coldiretti, anche quote destinate al soddisfacimento del fabbisogno per il settore della pesca.

Gli esperti del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia e sei tra giornalisti e blogger hanno fatto tappa nella riserva di Torre Guaceto nell’ambito dell’educational tour “Cohen” per la promozione dell’offerta turistica costiera dell’Adriatico-Ionio. 

Prima l’immersione nell’ecosistema perfetto di Torre Guaceto, poi la degustazione dei prodotti “buoni, puliti e giusti” del paniere dell’area protetta. Una mattinata dedicata alla conoscenza del Parco e dei produttori virtuosi del territorio. 
L’esperienza è stata organizzata dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, nell’ambito delle iniziative di valorizzazione dei cammini culturali collegati al progetto “Cohen”, programma interreg V/A Greece – Italy 2014 – 2020, per la verifica dell’offerta turistica collegata a un itinerario costiero Adriatico-Ionio. 
Hanno preso parte al tour guidato dalle guide ambientali e turistiche della cooperativa Thalassia, sei giornalisti e blogger italiani e greci: Kostantinos Vlachogiannis, Federica Miceli, Carla Reschia, Fanny Lamonica, Raffaella Serini, Anelise Sanchez Gomez. 
Lo scopo della visita è stata la conoscenza dell’offerta relativa al turismo delle coste regionali associato ai cammini culturali. 
“Abbiamo accolto la proposta della Regione Puglia e la delegazione di giornalisti e blogger con tanto entusiasmo – ha commentato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, perché siamo convinti che l’incontro esperienziale in riserva garantisca una relazione empatica, così da assicurare maggiore condivisione del rispetto e della cura che i luoghi protetti meritano. Quella della conoscenza è la via migliore per arrivare alla fruizione sostenibile e per questo ringraziamo quanti hanno organizzato e partecipato all’esperienza di ieri e le guide che con dedizione e competenza raccontano ogni giorno ai nostri utenti come vivere la riserva con cautela e il giusto sentire”.

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Le gravissime lacune collegate al servizio di raccolta di rifiuti solidi urbani nella città di Brindisi hanno indotto molti consiglieri comunali a chiedere chiarimenti. Cosa che è puntualmente avvenuta nel corso dei lavori della Commissione Ambiente.
 
Al dato assai preoccupante legato ai criteri con cui è stato concesso all’impresa Teorema l’utilizzo di un sito di proprietà comunale privo di agibilità (e per giunta in aperta violazione con quanto previsto nel bando di gara in cui le partecipanti si impegnavano a mettere a disposizione i locali), così come è stato permesso di avviare il servizio senza disporre di mezzi a sufficienza e senza avere i centri di raccolta, adesso si è scoperto – per bocca del dirigente avv. Mario Marino Guadalupi - che la ditta Teorema non ha sottoscritto alcun contratto!
 
Una circostanza gravissima che non consente alla polizia locale, così come al DEC, di segnalare anomalie o carenze visto che non ci sono obblighi codificati contrattualmente tra le parti.
 
In questi casi, l’unico sistema per poter affidare un servizio di tale rilevanza è quello – in assenza di contratto – di fare ricorso ad una ordinanza sindacale, giustificata da motivi igienico-sanitari, ma il Sindaco Marchionna non ha emesso alcun provvedimento di questo tipo.
 
Ne consegue che, ad oggi, la ditta Teorema svolge un servizio che non può essere sottoposto ad alcuna regola.
 
E’ evidente che un fatto così grave merita giustificazioni che stiamo chiedendo ufficialmente al Sindaco ed al Segretario Generale, così come riteniamo che debbano essere informate le autorità competenti a cui consegneremo copia delle dichiarazioni fatte in Commissione dal dirigente del settore Ambiente.
 
Lino Luperti – Uguaglianza Cittadina
 
Michelangelo Greco – Movimento Regione Salento
 
 
 
Quello che sta accadendo intorno alla pista ciclabile di viale Aldo Moro rappresenta il chiaro esempio di incapacità dell’attuale Amministrazione. L’assessore Gianluca Quarta è passato dagli annunci roboanti della campagna elettorale ai silenzi nella sua carica di responsabile di una ripartizione importantissima come quella dei lavori pubblici. Si è limitato a dire che “probabilmente saremo costretti a completarla”, ignorando le proteste dei cittadini e soprattutto i rischi per gli automobilisti e per i pedoni.
 
E che dire, poi, delle dichiarazioni entusiastiche del Partito Repubblicano che quando è stata annunciata la revoca dell’appalto alla ditta che stava eseguendo i lavori ha parlato della “fine di un incubo”.
 
Nel frattempo, il cantiere si trova in uno stato di totale abbandono, con il rischio che qualcuno si faccia male e con chiare responsabilità dell’Amministrazione Comunale.
 
Intendiamoci: siamo tutti favorevoli alle piste ciclabili, ma se realizzate in zone della città dove sarebbero realmente utili (vedi litoranea, collegamento tra Sant’Elia e La Rosa, collegamento tra Sant’Elia e Tuturano) e non certo in un viale che viene percorso da migliaia di autovetture e che rappresenta una delle principali vie di accesso alla città.
 
L’assessore Quarta trovi il coraggio di proporre a Sindaco e Giunta una soluzione praticabile per evitare che si perda altro tempo prezioso ed allo stesso tempo si individuino i responsabili di questo scempio, a partire da chi quest’opera l’ha progettata, ignorando le minime regole legate alla sicurezza stradale.
 
Lino Luperti – Uguaglianza Cittadina
 
Michelangelo Greco – Movimento Regione Salento

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Con l’inflazione che pesa come un macigno sul carrello della spesa con i prezzi dei prodotti alimentari aumentati in 2 anni del 21,3%, le famiglie pugliesi riducono di oltre il 5% le quantità di cibo acquistati pur spendendo quasi il 7% in più a causa dei rincari determinati dall’inflazione. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione ai dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in riferimento al report annuale dell’Istat sulla povertà che pesa soprattutto sulle tavole con l’inflazione alimentare più alta da 40 anni.

In questo contesto - sottolinea la Coldiretti regionale -  l’entrata in vigore del paniere anti inflazione è importante per rilanciare i consumi alimentari ma deve garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali di cui al D.Lgs 198/2021 ed in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto per assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare

Occorre infatti evitare – insiste la Coldiretti - che il peso dell’iniziativa si scarichi sugli anelli più deboli della catena salvaguardando i bilanci dei produttori agricoli e degli operatori della trasformazione, industrie e cooperative, che sono stati i più colpiti dall’incremento dei costi di produzione, tutelando il tessuto produttivo e l’occupazione.

In Italia la tavola è – sostiene la Coldiretti – una componente importante della spesa familiare della quale assorbe in media circa il 18 per cento delle risorse con un valore medio mensile per famiglia di 482 euro al mese, in altre parole meno di un euro su cinque viene speso per mangiare  con un deciso aumento dell’incidenza di altre voci di spesa come abitazione, abbigliamento , trasporti e comunicazioni.

Analizzando le singole voci della spesa alimentare, il 2022 nel carrello delle famiglie italiane – rileva la Coldiretti - ha visto un aumento rispetto all’anno precedente per alcune categorie come la carne, l’olio d’oliva e lo zucchero e dolci, mentre cala quella per frutta e verdura, pane e pasta, pesce, latte e formaggi.

La voce più pesante nel carrello delle famiglie resta quella della carne e salumi – continua Coldiretti - per i quali si spendono mensilmente 104 euro, davanti a pasta, pizza, pane e cereali (76 euro), mentre al terzo posto si piazza la verdura con 61 euro. Seguono – conclude la Coldiretti -  latte formaggi e uova, con 58 euro, e la frutta a 41 euro, poco davanti al pesce (38 euro). In classifica ci sono poi i cibi pronti con 30 euro, lo zucchero e dolci con 21 euro, l’olio d’oliva assieme al burro e gli altri condimenti con 15 euro, oltre a caffè, acqua minerale, bibite.

In questo contesto il cibo locale a Km0 è divenuto uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché i prodotti – dice Coldiretti Puglia - provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.

Il risultato è che il valore della vendita diretta dagli agricoltori è salito in Puglia ad oltre 700 milioni di euro e coinvolge ormai oltre un’azienda agricola su cinque. Grazie al progetto economico di filiera corta di ‘Campagna Amica’, in Puglia è stata data una risposta alla grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli, testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei mercati contadini che contano 1.500 giornate di apertura e circa 750 produttori coinvolti.

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