Redazione
Mesagne Calcio Vs B.Campi 0 - 2
8^ di campionato
MENS SANA MESAGNE - BRINDISI ACADEMY = 81-89
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COLDIRETTI, SOS STALLE CON -60% FORAGGIO PER CLIMA PAZZO IN PUGLIA E -50% MAIS IN ITALIA
A causa del maltempo di maggio e giugno è andato perso in Puglia il 60% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle, ma si è dimezzata anche la produzione di mais in Italia negli ultimi 20 anni a causa dei costi di produzione, dei cambiamenti climatici e delle importazioni dall’estero che espongono gli allevatori alle conseguenze delle tensioni internazionali come la guerra in Ucraina. A denunciarlo è Coldiretti Puglia in occasione della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari (Brescia) la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento.
Il mais, base della dieta per gli allevamenti da latte e da carne che riforniscono di prodotti le dispense delle famiglie italiane, vive una crisi profonda - spiega Coldiretti - con le superfici scese da 1,06 milioni di ettari nel 2000 a poco più di 500.000 ettari nel 2023 e la produzione di granella passata nello stesso periodo da 10,2 milioni di tonnellate a 5,2 milioni di tonnellate.
Il rischio è l’ulteriore aumento del costo dei mangimi, schizzati già a causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais, cereali e foraggio anche a causa dell'attuale crisi Ucraina – spiega Coldiretti Puglia – con gli allevatori che devono garantire scorte di cibo agli animali
In 3 anni in Puglia hanno già chiuso quasi 300 stalle, con l’emergenza economica – insiste Coldiretti Puglia – che mette a rischio la stabilità della rete zootecnica, importante non solo per l’economia ma perché ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.
Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – insiste Coldiretti Puglia - perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.
In pericolo c’è in Puglia un patrimonio di formaggi unico al mondo – riferisce la Coldiretti regionale - dove la Fattoria Puglia assicura un decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali e un patrimonio dell'agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia.
Per Coldiretti gli interventi della Ue vanno in una direzione penalizzante per l’agricoltura, dalle direttive sulle emissioni alla stessa Politica Agricola Comune (Pac) pensata molti anni fa. Con due guerre in corso – denuncia Coldiretti – pare anacronistico lasciare le terre a riposo nell’Unione Europea nel nome della sostenibilità per poi importare da aree dal Sudamerica all’Asia con un’incidenza delle emissioni superiore a quella della Ue con il risultato di aumentare l’inquinamento. Va difesa con forza – precisa Coldiretti - la funzione ambientale della zootecnia poiché senza allevamenti scompare il mais che è fissatore di carbonio in grado di “ripulire” l’aria ma anche in grado alla produzione di energia rinnovabile nell’ambito dell’economia circolare.
Di fronte a questi scenari che penalizzano l’autoapprovvigionamento nazionale si deve agire su due fronti, da una parte l'innovazione con nuove tecnologie di miglioramento genetico per recuperare le produzioni in termini non solo di sostenibilità ma anche in termini quantitativi e dall’altra i contratti di filiera, fondamentali per aumentare il livello di aggregazione dell'offerta, caratterizzando e valorizzando qualitativamente il prodotto nazionale – conclude Coldiretti - perché difendere la filiera dell’allevamento italiano significa sostenere un sistema fatto di animali, ambiente e soprattutto persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni, anche in aree difficili.
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Commemorazione dei defunti servizi e cerimonie al Cimitero Comunale
In vista della giornata dedicata alla Commemorazione dei defunti, l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha previsto un ampliamento degli orari di apertura al pubblico del Cimitero cittadino che sarà accessibile continuativamente dalle 8.00 alle 18.00.
Inoltre, per consentire alle persone anziane o con disabilità di recarsi in sicurezza al Cimitero, dal 30 ottobre al 2 novembre sarà a disposizione dell’utenza dalle 8.00 alle 16.00 una navetta gratuita. Per richiedere l’attivazione del servizio sarà sufficiente contattare il numero 3319988235 e seguire le indicazioni che saranno fornite dell’operatore.
Giovedì 2 novembre alle 10.30, in occasione della Giornata dedicata al ricordo delle persone defunte, presso il Cimitero comunale si rinnoverà l'omaggio ai caduti di tutte le guerre e ai concittadini defunti con una cerimonia alla presenza del Sindaco Antonello Denuzzo e delle Autorità Civili e Militari.
Il cerimoniale si aprirà con la funzione religiosa officiata da don Franco Galiano.
Seguirà il corteo delle autorità per rendere omaggio ai Caduti di tutte le guerre con la deposizione di una corona d'alloro al Sacrario Militare e, successivamente, a tutti i defunti con la deposizione di una corona di fiori davanti all'Ossario Comunale.
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EDISON – LUPERTI: I QUESITI POSTI DA ROSSI SUL RUOLO DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA MERITANO RISPOSTE IMMEDIATE
Rossi fa notare che la società di comunicazione 2LD (che fa capo proprio a Lippolis) “è stata scelta da Edison”, ma è evidente che sarebbe interessante se lo stesso presidente di Confindustria fornisse i chiarimenti richiesti da Rossi, non fosse altro per il ruolo che dovrebbe svolgere il massimo rappresentante della più titolata associazione di categoria, non solo nell’interesse di una propria associata come Edison, ma anche (se non addirittura “soprattutto”) a tutela degli interessi della comunità brindisina.
Pare di capire, insomma, che Edison affida la sua comunicazione a Lippolis il quale (questa volta in veste di Presidente di Confindustria) poi commissiona una ricerca al Censis sui ritorni per Brindisi derivanti dalla realizzazione del deposito proposto da Edison. E visto che ci siamo, Lippolis chiarisca (come già da me evidenziato nelle scorse settimane) se è vero che ha acquisito quote ed ha assunto la guida, come amministratore unico, di società di capitali e consortili che potrebbero avere un ruolo nella aggiudicazione di commesse (IS Projects srl, EG Logistics srl e Power4EU società consortile) sia per Edison che per altri grandi committenti.
In tal caso – è evidente – Lippolis non potrebbe oggettivamente rappresentare tutte le aziende brindisine che operano in campo industriale.
Una giornata dedicata all’avvicinamento dei ragazzi con disabilità al sup ed al canottaggio. I professionisti del Cus di Bari ed i loro atleti speciali, in collaborazione con gli sportivi del Rowing club di Brindisi hanno portato a Torre Guaceto lo sport inclusivo, perché la sostenibilità sociale può muoversi anche a colpi di remi.
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Creature straordinarie a Mesagne: i laboratori per bambini, domenica 29 ottobre al Parco “Potì”
Creature straordinarie: i laboratori per bambini, domenica 29 ottobre al Parco “Potì”.
“Giardini di parole, l’arte di vivere tra natura e libri”, si conclude con l’evento “Bestiario e creature straordinarie” la prima parte della rassegna promossa dall’Amministrazione Comunale di Mesagne. Organizzata nell’ambito del progetto a cura della Biblioteca “Ugo Granafei”, l’iniziativa può contare sul contributo del Cepell - Centro per il libro e la lettura relativo al bando “Città che legge 2021”.
L’appuntamento si terrà domenica 29 ottobre presso il Punto Lettura della Biblioteca nella Casa di Vetro al Parco “Roberto Potì”. Il programma include attività di lettura e lo svolgimento di laboratori per l’infanzia a cura di Chiara Sergio e Anna Lucia Demilito, si svolgeranno in due momenti: dalle 16.30 in poi accoglieranno i bambini dai 4 ai 6 anni, mentre dalle 18 in poi riguarderanno la fascia d’età dai 7 ai 10 anni.
Il filo che collega due segmenti del medesimo racconto è rappresentato dal mondo animale e dalle sue creature. Unico anche il messaggio: ogni forma vivente merita attenzione, i più piccoli saranno guidati alla scoperta del messaggio grazie a storie di fantasia da ascoltare e raccontare. Potranno così scoprire che anche animali misteriosi, e che con il loro aspetto possono incutere paura, possiedono particolarità che servono a renderli affascinanti. E che, soprattutto, hanno diritto al loro posto nel mondo. L’ingresso per partecipare è libero è gratuito, per info e contatti chiamare o mandare un messaggio al numero 3389183643. La rassegna “Giardini di parole” ha finora declinato il tema dei bestiari attraverso una carrellata di scritti, parole ed esperienze grafico-pittoriche per i piccoli che ha posto al centro dell'attenzione i grandi temi che ruotano intorno al rapporto con la natura, in una prospettiva ripensata in chiave meno antropocentrica.
Così è stato per il reading letterario con il musicista e autore Massimo Zamboni lo scorso 12 settembre, nel suo racconto sulle specie “intruse” e su quelle che tornano a farci compagnia e che sono state ritratte nel suo “Bestiario selvatico”, per passare poi alla magia delle lucciole in terra salentina del coloratissimo albo illustrato di Mavi Ferramosca presentato il 21 settembre. E per approdare infine, ma solo per il momento, all’incontro col matematico Piergiorgio Odifreddi che, nella pubblicazione edita da Rizzoli, “Sorella scimmia, fratello verme. Storie straordinarie di animali, scrittori e scienziati”, ha indotto ad una maggiore considerazione di quelle specie che hanno contribuito ai progressi dell’uomo nella scienza e nella medicina. La seconda parte della rassegna dà appuntamento al prossimo aprile, sarà dedicata agli erbari, termine con cui si rimanda a studi, raccolte e classificazioni di piante a uso scientifico.
Iniziata la nuova campagna olearia con - 30% di prodotto
Poca produzione, ma con una qualità eccellente: così si presenta l’annata olivicola 2023/2024, che ha preso avvio già da qualche giorno in provincia di Brindisi, con un calo produttivo che si stima in circa il 30%. Quasi azzerata la produzione a sud della provincia mentre nei territori a nord si continua a combattere contro la xylella. L’apertura della nuova campagna è stata anticipata di una quindicina di giorni confronto alle stagioni precedenti. Purtroppo da circa dieci anni, dal 2013 con la sua prima comparsa, il batterio della xylella Fastidiosa ha avuto un impatto letteralmente devastante, non solo su questo comparto, ma sull’intero ecosistema agricolo della regione Puglia.
“Le piante colpite – ha spiegato il presidente di Coldiretti, Giovanni Ripa - si stima possano essere state più di 20 milioni in tutto il territorio Salentino. Il batterio è responsabile della diffusione della malattia conosciuta come il “complesso del disseccamento rapido dell’olivo” (CoDiRO), ed ha la capacità di essere facilmente trasportato da molteplici vettori tra i quali il più noto è la sputacchina media”. La diffusione di questa malattia non ha avuto solo un effetto devastante sulla produzione complessiva di olio (-40%), ma anche sull’ambiente, sul paesaggio e sull’intero indotto turistico, date le tetre parvenze dei campi. “Il contagio, partito dalla provincia di Lecce, ad oggi ha invaso la provincia di Brindisi, che rientra nella zona infetta, ha raggiunto il tarantino e dal 2018 ha superato minacciosamente i confini della provincia di Bari”. Nonostante questo flagello gli olivicoltori non demordono. “Certamente – ha confermato il presidente – per quanto riguarda la qualità la presente annata può essere reputata ottima, data l’assenza, rispetto agli scorsi anni, della mosca delle olive. Questo può essere ricondotto alle alte temperature che si sono registrate a partire dalla fine del mese di luglio, che hanno garantito il non proliferarsi delle infestazioni di tale insetto”.
Il buon prodotto, quindi, fa sperare in una buona commercializzazione. “In generale – ha tenuto a spiegare Ripa - l’intero mercato nazionale è in forte ripresa, grazie anche al fatto che i nostri competitor hanno un forte calo di produzione. Un esempio ne è la Spagna, ma anche il resto del Mediterraneo, in particolare la Tunisia, dove le condizioni climatiche avverse hanno prima condizionato negativamente il processo di allegagione della drupa e poi sono state seguite da forte siccità”. Intanto, anche per il settore olivicolo Coldiretti Brindisi sta per istituire un tavolo provinciale di consultazione al fine di mettere a punto tutte le problematiche del settore e le relative azioni da intraprendere elaborando delle proposte da sottoporre al tavolo olivicolo regionale di Coldiretti. “I nostri sforzi maggiori sono sul contenimento della diffusione della xylella, nonostante le note difficoltà, che hanno incluso misure di quarantena, come l’abbattimento degli alberi infetti, l’obbligo di attuazione delle buone pratiche agricole e la promozione di varietà resistenti alla malattia. Ad oggi, le cultivar di olivo selezionate in quanto resistenti agli attacchi del batterio sono il Leccino e FS-17 (Favolosa) e, da poco tempo, si ripone speranza anche in una terza varietà (da mensa), ovvero la Sant’Agos?no”. Pertanto, alla luce di queste nuove pratiche si può affermare che in Provincia la produzione della campagna olivicola di quest’anno risulta essere soddisfacente. “Questo lo si deve alla buona allegagione e alle precipitazioni abbondanti che hanno caratterizzato la fase di prefioritura, in cui le piante hanno giovato di idonee condizioni vegeto-produttive, consentendo anche un migliore sviluppo della drupa”, ha sottolineato il presidente -. Ciò nonostante, la produzione subirà una riduzione di circa il 25-30%, proprio a causa della presenza del batterio nei nostri areali di produzione. In par?colare, la fascia più a sud, ovvero quella confinante con la provincia di Lecce, risulta essere molto più compromessa, mentre nella fascia più a nord, dove la raccolta è iniziata da oltre dieci giorni, ci sono buone possibilità che il prodotto sia quantitativamente maggiore data il minor numero di alberi colpiti da xylella fastidiosa”.
Moderata soddisfazione è espressa anche dal produttore Vincenzo Iaia di Ostuni: “Complice anche la scarsa pressione della dacus (volgarmente detta mosca delle olive), il risultato che si prospetta è entusiasmante: olio in quantità, di qualità eccellente e quotazioni del mercato in forte ascesa ascriveranno la campagna olearia 2023 fra le più significative dell’ultimo decennio”. Purtroppo resta immutato “il problema del patogeno, la cui avanzata, seppur rallentata, non si ferma: il più grande rischio per la nostra area, nota proprio per essere la “piana degli ulivi monumentali” è quello di perdere il principale elemento identitario, non solo dal punto di vista visivo, ma anche culturale. Il paesaggio rurale è infatti un paesaggio culturale quando natura e lavoro dell’uomo si completano e si esaltano a vicenda: ogni tentativo va fatto per cercare una soluzione a questa enorme piaga”, ha concluso Iaia.
Per gli olivicoltori anche la campagna 2023-2024 non sarà facile a causa della crisi che la xylella ha aperto in questo primario comparto produttivo. Ne abbiamo parlato con il produttore olivicolo Filippo De Miccolis Angelini, con azienda agricola in territorio di Fasano.
De Miccolis, ormai è certo che sul buono andamento della raccolta olivicola incide il clima.
“E’ Vero. Quest'anno hanno avuto un ruolo fondamentale le condizioni climatiche avverse, che ormai non sono più l'eccezione, ma la regola. Infatti, siccità, incendi, alluvioni hanno colpito duramente l'intera Europa creando una scarsità di olio extravergine senza precedenti”.
Ecco perché la campagna olivicola si è aperta con largo anticipo.
“La zona di Fasano è in piena campagna di raccolta, anzi quest'anno abbiamo ulteriormente anticipato l'inizio per alzare l'asticella della qualità, per produrre un raccolto che promette acidità bassissima, eccellenti fruttati e buona quantità”.
In ogni modo le difficoltà legate alla siccità sono state mitigate.
“Fortunatamente le piogge provvidenziali di settembre ci hanno permesso di raccogliere oggi un ottimo prodotto, senza di esse sarebbe stata un’altra raccolta: ma l'acqua e le strategie legate all'irrigazione avranno un ruolo fondamentale per il futuro dell'olivicoltura, soprattutto per i territori che vivono la sfida della rigenerazione olivicola post xylella”.
Intanto si combatte per non perdere gli ulivi secolari, diversamente sarebbe un grave danno anche in termini di produzione e sostenibilità.
“Gli olivi secolari oltre ad essere identitari per il nostro territorio, riescono con il loro apparato radicale imponente a resistere con grande efficacia alla siccità, a differenza delle moderne colture superintensive”.
In questi giorni i consumatori si sono accorti che il prezzo dell’olio negli scaffali dei market è iniziato a salire.
“Da sempre siamo impegnati come azienda a diffondere la cultura legata all'olio extravergine di oliva, un prodotto che per caratteristiche chimico fisiche è unico al mondo, ma che troppo spesso vede i produttori di questa eccellenza come la parte più debole della filiera, in balia di prezzi di mercato altalenanti, al di sotto dei costi di produzione, legati alle speculazioni e mai alla qualità, con un prezzo dell'olio che viene determinato principalmente dall'olio raffinato e non in base alle caratteristiche organolettiche”.
Allora che strategia può usare il consumatore finale per garantirsi l’acquisto di un buon olio al giusto prezzo?
“È fondamentale che il consumatore sia informato ed educato a saper riconoscere la qualità, incentivando, in un territorio come il nostro che produce oltre il 50% dell'olio nazionale, l'acquisto direttamente dai produttori, accorciando la filiera e legando fortemente questa meravigliosa risorsa enogastronomica al turismo, divenendo anche fattore per la destagionalizzazione nel periodo autunnale”.
E poi cosa resta da fare?
“È importante la permanenza degli agricoltori nelle aree rurali ed uno sviluppo del territorio che sia capace di innovare mantenendo la bellezza dei nostri uliveti secolari, che sono il vero biglietto da visita per tutta l'olivicoltura pugliese e non solo brindisina. Anche se la xylella avanza facendo sparire nel silenzio pezzi di un’agricoltura millenaria ed ogni raccolta la si vive con il timore che possa essere l’ultima”.
Pd. “Il Consiglio Comunale ritorna centrale. Su Edison dimostrati coraggio e autonomia”
Il Consiglio Comunale monotematico sull’insediamento Edison ha prodotto indubbiamente due notevoli risultati.
Infatti alla luce delle due mozioni presentate dalla maggioranza e dalla minoranza si è riusciti a fare sintesi, voluta e ricercata da tutti i capigruppo in seno alla conferenza preposta, su un documento unitario che, al netto delle motivazioni alla base della richiesta e delle aspettative dei singoli gruppi consiliari, ha richiesto il riesame delle autorizzazioni ministeriali e regionale. Questa decisione si è resa necessaria poiché dopo la fase di ascolto degli enti coinvolti nella procedura autorizzativa per l’insediamento Edison, erano emerse diverse criticità e incongruenze non adeguatamente rilevate rispetto alle reali interferenze con infrastrutture esistenti, a partire dai binari del raccordo ferroviario.
Un altro importante dato è sicuramente la centralità acquisita da tutto il Consiglio Comunale che, opportunamente coinvolto, ha assunto la piena e consapevole decisione di richiedere il riesame delle autorizzazioni, senza delegare nessuno. E questa circostanza, che speriamo non sia l’unica, rappresenta con chiarezza l’autonomia decisionale del più importante consesso istituzionale cittadino.
Questo deliberato con la richiesta di riesame delle autorizzazioni e il contestuale rinvio dei relativi effetti ristabilisce, seppur in parte, le ragioni alla base del consiglio comunale del luglio 2021 che, a causa della mancanza del numero legale, non poté compiutamente esprimersi sulla vicenda, producendo esiti procedurali evidentemente azzardati.
Abbiamo chiesto al consigliere regionale Maurizio Bruno di sollecitare all’occorrenza la Regione Puglia affinché possa far riesaminare in tempi celeri l’istruttoria, che consideriamo carente, alla base del rilascio dell’intesa e auspichiamo che l’On.Mauro D’Attis solleciti i ministeri competenti coinvolti ad aprire immediatamente il riesame della relativa autorizzazione interministeriale.
Ci auguriamo, infine, che il coraggio e l’autonomia dimostrata da tutti i consiglieri comunali in questa circostanza possano rappresentare la base su cui fissare il confronto politico nel prossimo futuro.
Partito Democratico di Brindisi
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Inclusione, reciprocità e sostenibilità. Ad Ostuni si è conclusa una partecipata VII edizione del “Festival della Cooperazione Internazionale”
Domenica 22 ottobre 2023, con la cerimonia di preparazione alla intitolazione del giardino di Largo Risorgimento a Madeleine e Raoul Follereau, si è conclusa formalmente la VII Edizione del “Festival della Cooperazione Internazionale” - “Mare Omnium – Città e comunità sostenibili ed inclusive nel Mediterraneo”.
Nella mattinata di Domenica 22 ottobre 2023, alle ore 10:30, ad Ostuni, tre coinvolgenti eventi, hanno concluso la VII Edizione del “Festival della Cooperazione Internazionale” - “Mare Omnium – Città e comunità sostenibili ed inclusive nel Mediterraneo”.
La prolusione del grande economista dei beni e del bene comune, Stefano Zamagni, ci ha confermato nella convinzione che oltre lo Stato ed oltre il mercato, il vero presidio dell'umano è il principio di reciprocità, incarnato dal dono e dall'amore.
Il professor Francesco Fistetti, con I suoi richiami filosofici, ha illustrato il volume “Le nostre generose reciprocità” del professor Philippe Chanial.
Il professor Luciano Ardesi, responsabile della rivista Amici di Follereau, e la socia nazionale AIFO e Cavaliere al Merito della Repubblica, Susanna Bernoldi, hanno arricchito l'incontro con le loro riflessioni acute ed appassionate.
Infine, il presidente nazionale Antonio Lissoni ha rimarcato l'impegno dell'AIFO all'estero e in Italia per costruire la civiltà dell'amore.
Poi, una passeggiata breve in Ostuni, guidata dalle preziose annotazioni della professoressa Enza Aurisicchio, fino a largo Risorgimento. Qui, con il sindaco Angelo Pomes, si è svolta la cerimonia simbolica di preparazione alla intitolazione del giardino a Madeleine e Raoul Follereau.
Il sindaco ha consegnato la delibera ai responsabili AIFO, che come associazione ha assunto l'impegno di realizzare un percorso pedagogico permanente nei vialetti del giardino.
«Il successo di pubblico, ha dichiarato il dottor Franco Colizzi, psichiatra e scrittore, coordinatore del Festival, dimostrato dalla rassegna stampa, dalle iniziative nelle scuole e nelle comunità cittadine, dalla partecipazione ai 4 webinar specifici, continua a dimostrare la necessità di un evento ricorrente dedicato alla solidarietà concreta, alla cooperazione tra popoli e comunità e alla diffusione della cultura del dono. Tanto più in una fase storica funestata da crisi economiche, pandemia da virus SARS-CoV2, guerre che si riaccendono con crudele violenza».
L’evento di quest’anno ha avuto come tematica centrale quella ispirata all’obiettivo 11 dell’Agenda Onu 2015-2030 e alla contemporaneità mediterranea, “Mare Omnium – Città e comunità sostenibili ed inclusive nel Mediterraneo”. Un tema di estremo interesse, in quanto si è discusso di innovazioni, coesione sociale e salvaguardia dei nostri territori urbani e rurali.
La città di Ostuni è stata con forza al centro dell’evento, grazie al contributo e al supporto della nuova amministrazione comunale, ma anche altre città pugliesi, come Oria, Francavilla Fontana e Lucera, hanno già ospitato delle iniziative. Nelle prossime settimane vi saranno ancora degli eventi, a Fasano, Oria e Massafra con una mostra fotografica e una rappresentazione teatrale sul tema della migrazione, ad Ostuni con un corso per giornalisti sul tema del reportage fotografico in zone di conflitto. Stanno infine realizzandosi anche delle iniziative sorelle in diverse città fuori della Puglia, a cominciare da Imperia, Santa Margherita Ligure e Latina.
«Il Festival non è stato un aggregato di azioni, ha concluso Colizzi, ma un contributo appassionato a sostegno della speranza attiva che il Mediterraneo diventi un mare di tutti, tra terre del ben vivere, del dono e della reciprocità».
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