Redazione
FdI. 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
Sono in discussione, alla Camera dei Deputati, ed al Senato della Repubblica, diverse proposte di Legge, per rendere nuovamente festivo il 4 novembre, facendone di fatto la” Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate " per degnamente onorare i Caduti della Prima Guerra Mondiale, i quali si sacrificarono per ultimare, dopo le varie guerre risorgimentali, l'«Unità d'Italia».
In attesa che questo avvenga, l’Italia continua a ricordare la “Grande Guerra”, l’unica guerra che ci ha visto vittoriosi, il 4 novembre di ogni anno , in un giorno non festivo, poiché dal 1977 non è più riconosciuta quale festa nazionale, e che solo da poco ha visto eliminata la consuetudine di celebrare durante la prima domenica utile.
E’ doveroso per noi ricordare gli oltre 600mila caduti che, nelle trincee del Carso, sull’Adamello, sul Podgora e a Caporetto, diedero la vita per l’Italia, per liberare terre da sempre italiane dal giogo austroungarico, per far tornare il tricolore sui palazzi di Trieste e sul litorale adriatico.
Tanti furono i giovanissimi, addirittura quelli della classe del ’99 furono precettati che non erano ancora maggiorenni.
Onore a loro!!!
«Li ho visti i ragazzi del '99. Andavano in prima linea cantando. Li ho visti tornare in esigua schiera. Cantavano ancora». (Armando Diaz).
È per questo motivo che venerdì 3 novembre, alle ore 16,00, presso il Monumento ai caduti di piazza Santa Teresa, i militanti di Fratelli d'Italia ed i ragazzi di Gioventù Nazionale, deporranno un fascio di fiori, in ricordo e in Onore dei Caduti, in segno di riconoscimento verso chi ha dato il massimo dell’impegno, pagando spesso con la vita, l’amore per la Patria.
Cesare Mevoli Giuseppe Blasi
Commissario Cittadino di Fratelli d’Italia Coordinatore Cittadino di Gioventù Nazionale
A Brindisi un tricheco vince sullo spreco alimentare a scuola
Buoni risultati a conclusione del progetto “Tricheco Zero Spreco - Il protagonista sei tu!” per la lotta allo spreco nelle mense scolastiche, realizzato nello scorso anno dall’unità operativa Igiene della Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, diretta da Pasquale Fina.
“Il progetto “Tricheco Zero Spreco” - dice il dottor Fina - è presente nel Catalogo regionale per la promozione della salute nella scuola ed è stato sviluppato in via sperimentale in quattro plessi della scuola primaria di Brindisi: Don Milani, Bozzano, Deledda-Pertini e Rodari, con l’obiettivo non solo di ridurre lo spreco alimentare, ma anche di azzerare l’uso di plastica monouso nelle mense. Per far comprendere ai bambini la necessità di avviare un cambiamento nelle abitudini - prosegue - è stato utilizzato un cucciolo di tricheco, un piccolo eroe che con coraggio affronta un viaggio per cambiare il mondo, partendo proprio dalla città di Brindisi. La sua storia è stata raccontata in classe dai docenti e trasmessa in un video ha fatto sentire ogni bambino più vicino al nuovo amico Tricheco Zero Spreco, rendendolo tutti i giorni protagonista in mensa, pronto a difendere l’ambiente e a non sprecare più il cibo”.
Nella prima fase è stato esaminato lo spreco alimentare nei quattro refettori delle scuole coinvolte, rilevando che nelle 2 settimane di osservazione sono stati scartati dai bambini quasi 3 quintali di cibo. Considerando che le eccedenze alimentari vengono anch’esse non utilizzate (89 kg di cibo non servito), lo scarto sale complessivamente a circa 4 quintali, escludendo dal calcolo il panino e la frutta, spesso consumati in classe o portati a casa.
Nell’elaborazione dei dati pervenuti è stata riscontrata una notevole differenza di consumo tra un plesso e l’altro: per esempio la stessa pasta e lenticchie servita nella scuola Deledda-Pertini e apprezzata dal 91% dei bambini, è risultata poco gradita ai bambini della scuola Bozzano (36% di consumo). Anche per il consumo dei secondi piatti compaiono differenze tra un plesso e l’altro: la frittata di spinaci, rifiutata da tutti i bambini del plesso Rodari, viene invece apprezzata dal 74% dei bambini frequentanti la scuola Don Milani; il filetto di merluzzo al forno viene apprezzato dal 58% dei bambini della scuola Rodari mentre è quasi completamente rifiutato da quelli della scuola Bozzano, con una percentuale di consumo del 13%.
Questi primi dati confermano la necessità di intervenire con un progetto per educare i bambini ad una alimentazione più sana e sostenibile, nel sensibilizzare gli adulti su questo tema non solo alimentare, ma anche ambientale e sociale, e nel migliorare alcune circostanze negative che si sviluppano sia a casa che nei refettori scolastici e che riguardano pietanze come legumi, pesce e altri cereali serviti al posto della pasta.
I dati della seconda fase del progetto, iniziata a febbraio 2023, fanno emergere che in appena 3 mesi i dati sullo spreco sono migliorati sensibilmente, tenuto conto che il cibo gettato si è ridotto del 9%. In termini di peso, nei giorni d’osservazione, 71 Kg di cibo buono e commestibile su 880 kg non sono stati scartati dai bambini ma consumati in mensa. Ipotizzando che questo atteggiamento positivo possa ripetersi durante tutto l’anno scolastico, è possibile desumere che nei 4 istituti scolastici coinvolti nel progetto non verrebbero gettati 13 quintali di cibo. Questo maggior consumo ha riguardato anche piatti che risultavano meno graditi nella prima fase.
Nella mensa della scuola Deledda-Pertini, per esempio, nonostante lo scarto si sia ridotto solo del 4% rispetto alla prima fase, si è notato un atteggiamento più positivo verso alcuni piatti come pasta e ceci (+19%), merluzzo (+10%) e mozzarella, nella prima fase rifiutata dal 55% dei bambini mentre nella seconda fase solo dal 13%. È stato anche osservato che in questa mensa viene mangiata anche più insalata, il cui consumo dal 50% sale al 91%. Nella scuola Don Milani lo scarto si è ridotto del 20% grazie ad un maggior aumento di consumo di alcune pietanze meno gradite nella prima fase: pasta e ceci (+14%), mozzarella (+20%), frittata (+18%), insalata (+17%), carote all’olio (+18%). Nella mensa della scuola Bozzano, invece, lo scarto si è ridotto notevolmente sfiorando il -40%. Purtroppo però il maggior consumo non riguarda piatti salutari come legumi, verdure e pesce ma quelli già graditi ai bambini come pasta al sugo, polpette al sugo, petto di pollo al forno, insalata verde.
Eccezione per la scuola Rodari, dove lo scarto è aumentato del 10% rispetto a quello della prima fase, il cui minor consumo ha riguardato tutti i primi piatti. Per quanto riguarda i secondi e i contorni si è avuto un 10% in più di consumo del petto di pollo e carote all’olio; i secondi più gettati sono la ricotta e il merluzzo il cui consumo dal 56% scende al 27%; l’insalata viene meno mangiata del 20% rispetto alla prima fase.
Complessivamente i dati di questa prima esperienza in 4 mense scolastiche brindisine, confermano quanto sia importante diventare più consapevoli sul tema dello spreco alimentare. Il progetto realizzato a scuola serve soprattutto ad entrare tra le mura domestiche per far recuperare a giovani adulti il valore autentico del cibo: i dati nazionali confermano che lo spreco alimentare è prodotto soprattutto a casa e riguarda le fasce più giovani. Per tali ragioni sarebbe utile ricordare “ai grandi” e non solo ai piccoli che nel bidone della spazzatura non si sta buttando solo cibo, ma anche tutte le energie e le risorse ambientali utilizzate per coltivarlo, produrlo e trasportarlo fino alla nostra tavola.
“Ecco perché ridurre lo spreco alimentare - conclude Fina - significa anche fare qualcosa di concreto per la salvaguardia del pianeta che si sta lasciando in eredità ai nostri bambini, ai quali va insegnato a casa, così come a scuola, a non riempirsi la pancia solo con pasta al sugo e cotolette, ma ad apprezzare i tanti sapori e colori di cui è ricca la dieta mediterranea. Imparare a mangiare bene e sano significa sprecare meno cibo e guadagnare più salute”.
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Legambiente. Brindisi, lettera aperta sul porto delle nebbie
La mozione con cui il Consiglio Comunale di Brindisi ha chiesto all’unanimità il riesame dell’iter autorizzativo del deposito costiero GNL di Edison nel porto di Brindisi è importante in sé e richiama criticità più volte evidenziate e così riassumibili:
- Innanzitutto il dichiarare una capacità di stoccaggio di GNL di 19.950 m3, , poi ridotto a 19.500 m3, dimostra la volontà di sottrarsi a quell’obbligo di VIA a partire da 20.000 m3 che ha comportato per la stessa Edison il giudizio di compatibilità negativo, con relativo rigetto dell’istanza del Ministero dell’Ambiente, per un progetto similare a Napoli;
- La procedura adottata non ha consentito un esame dei rischi di incidente rilevante e delle interdizioni rispetto ad altre attività in un’area che ha già 11 impianti ad alto rischio di incidente rilevante e in un porto e su un tratto di banchina fortemente condizionati dalla movimentazione e dallo stoccaggio di GNL;
- Le istruttorie effettuate sono state talmente superficiali da non considerare la presenza dello scalo intermodale da attivare, sia per quello che riguarda le distanze, sia per quello che riguarda i piani di sicurezza e la presenza di una condotta di GNL che interferisce sulla funzionalità della già realizzata linea ferroviaria.
In queste settimane abbiamo assistito ad un non edificante balletto di interventi a sostegno dell’impianto, fra improbabili studi su ricadute occupazionali (in realtà gli occupati diretti a regime sarebbero solo 31), esaltazioni delle ricadute economiche e di un ipotetico mercato. Tutto questo come se ci si trovasse di fronte ad un distributore di carburante a cui navi possano accedere liberamente. Si aggiunga, cosa ancor più grave, che sono state manifestate minacce più o meno velate di rinuncia alla realizzazione dell’impianto se il cantiere non sarà aperto entro il 31 dicembre (solo per il rischio di perdere i 39 milioni di finanziamento pubblico che potrebbero essere l’obiettivo primario di Edison?).
Chi è convinto che l’iter autorizzativo sia stato disposto nel rispetto delle leggi e norme vigenti, non può aver paura del riesame del procedimento e non può, quindi, paventare il ricorso a richieste di risarcimento ad Edison o avere paura degli approfondimenti necessari ed indifferibili con riferimento alle tante zone d’ombra che riguardano la mancata VIA. Perfino la doverosa verifica di assoggettabilità a VIA, che la vaporizzazione del GNL e la rigassificazione parziale comporterebbero o del confronto sul rispetto dei diritti prioritari per lo scalo intermodale o per l’uso pubblico della banchina.
Purtroppo, appare evidente che l’Autorità di sistema portuale del basso Adriatico ha deciso di trasformare parte fondamentale e sostanziale del porto di Brindisi in area di servizio energetica e non per la logistica, come lo sviluppo del Corridoio 8 e la stessa disponibilità di Enel Logistic richiederebbero.
Al presidente Patroni Griffi e a Confindustria è necessario chiedere:
- come mai sulla logistica si stiano attrezzando porti quali quelli di Barletta e, soprattutto, di Molfetta (la società Lisa Logistic prospetta da 500 a 700 posti di lavoro), bloccando invece questa grande potenzialità a Brindisi?
- che fine hanno fatto le società Brindisi Container e Interporto?
- perché, mentre si offrivano ponti d’oro ad Edison, addirittura tagliando il costo annuale della concessione di banchina per non si sa bene quali meriti, non si sono sostenuti i programmi di Enel per il polo energetico delle rinnovabili, spingendo anche per la conferma della Giga factory inizialmente prospettata?
- perché sono emerse notizie secondo le quali sarebbe stato impossibile realizzare i componenti degli aereogeneratori per impianti eolici off-shore con la ridicola affermazione che l’altezza fosse in contrasto con il cono di atterraggio dell’aeroporto (in verticale gli aereogeneratori vengono fissati soltanto sulle piattaforme e non durante il trasporto, come impropriamente comunicato)?
- perché non si è spesa una parola a favore della cantieristica connessa ai parchi eolici off-shore, con l’effetto di avere probabilmente l’impianto nel tratto di mare a sud di Brindisi e il cantiere a Taranto, laddove invece ci saranno significative ricadute economiche ed occupazionali?
- perché non si è sostenuta, come era necessario, la realizzazione dello stabilimento di ACT Blade, che nella fase iniziale e provvisoria prospetta 128 posti di lavoro (e non i miseri 31 offerti da Edison), per costruire pale eoliche altamente innovative (si legga un recente articolo del Financial Times) con prospettive di crescite economiche ed occupazionali crescenti?
- perché le recenti foto di Max Frigione hanno offerto l’inquietante immagine di navi crociera attraccate al molo carbone, nel mentre a Bari si continua ad investire per l’aumento degli accosti e la qualità delle stazioni marittime e della accoglienza per turisti?
A tal proposito ci si limita a constatare (constatazione inconfutabile) che Bari non ha neanche in minima parte l’estensione retroportuale disponibile che, invece, il porto di Brindisi offre, senza dovere ricorrere ad inutili e costose casse di colmata.
Le risposte a queste domande sono necessarie per capire se quello di Brindisi debba continuare o meno ad essere il porto delle nebbie.
Doretto Marinazzo
Legambiente
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Stop alla pesca per un mese: i pescatori di Torre Guaceto rinunciano all'attività dentro e fuori l'area protetta
Novembre sarà il mese della sostenibilità ambientale per eccellenza a Torre Guaceto. Per 30 giorni, infatti, i pescatori autorizzati all’attività nel Parco non praticheranno né entro i suoi confini, né fuori e sarà bloccata anche la pratica ricreativa. Obbiettivo: aumentare i livelli di tutela.
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ECCO I NUOVI ORARI DI VISITA DEL CASTELLO DI CAROVIGNO
DALLE SALE STORICHE DEL PIANO NOBILE ALLE SEGRETE: ECCO I NUOVI ORARI DI VISITA DEL CASTELLO DI CAROVIGNO PER IL MESE DI NOVEMBRE, FRUIBILE ANCHE LA DOMENICA
In attesa della pubblicazione del cartellone riguardante gli eventi natalizi, cambiano gli orari di apertura del Castello di Carovigno. Nel corso del mese di novembre, infatti, il Castello osserverà nuovi orari e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 16 alle 18. I visitatori potranno ammirare l’incantevole dimora percorrendo l’atrio esterno, la veranda arcata e le diverse sale storiche tra cui il salone di rappresentanza, sino a giungere nelle segrete. Durante la visita guidata, inoltre, sarà possibile scoprire anche il lato misterioso e affascinante della dimora nobiliare. Il Castello, probabilmente di fondazione normanna, sorge a ridosso del centro storico del paese, su un promontorio che domina l'intera fascia costiera. Si distingue per la peculiare conformazione a triangolo - assunta nel corso del XVI secolo - e la presenza di fortificazioni ai vertici: la torre quadrata, la torre tonda e infine la torre lanceolata, anche detta “a mandorla” La prenotazione è obbligatoria chiamando al numero 3791092451 o inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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Novembre il mese della sensibilizzazione sulla violenza di genere
Tra le varie iniziative dell’assessorato alle Pari Opportunità di Fasano, la visione per tutti gli alunni delle 5° classi superiori, del film «C’è ancora domani» di Paola Cortellesi. È iniziato con un incontro svolto nella sala di rappresentanza di Palazzo di Città dal tema «La famiglia inabitabile, per i bambini vittime di violenza assistita», il mese dedicato alla sensibilizzazione sulla violenza di genere organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità.
Un mese ricco di iniziative sulla delicata tematica della violenza di genere che vedrà il Comune di Fasano impegnato nella sensibilizzazione dei più giovani e nella promozione delle realtà che fattivamente permettono di contrastare questi fenomeni, che continuano ad avere un trend in aumento.
Lo scorso 31 ottobre, a Palazzo di Città si è svolto un primo incontro di approfondimento sul tema della Violenza Assistita dal titolo «La famiglia inabitabile, per i bambini vittime di violenza assistita», che ha visto l’assessore alle Politiche sociali e per l'Infanzia Cinzia Caroli moderare gli interventi dei relatori: Giuseppe Pace, direttore del Distretto socio-sanitario, Giovanni Cisternino, presidente del CDA del Cisaf, Cetty Grassidonio, coordinatrice del Centro Antiviolenza "Insieme si può", Anna Francioso, psicologa e psicoterapeuta del Centro Antiviolenza "Insieme si può", Mariangela De Mola, psicologa e psicoterapeuta, presidente APSI Fasano e Gabriella Cavallo, docente dell'Istituto tecnico Salvemini.
Nei prossimi giorni tutte le classi 5° degli istituti superiori e licei del territorio comunale potranno vedere il film «C’è ancora domani», la pellicola cinematografica opera prima di Paola Cortellesi, che ha vinto tre premi alla 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma: il premio del pubblico, il premio speciale della giuria e la menzione speciale alla miglior opera prima. Il film, record di incassi al botteghino nel primo weekend, tratta il tema della violenza di genere con una storia “in bianco e nero” dove viene descritta la forza delle donne vittime di violenze domestiche laddove la violenza stessa, però, nelle immagini è taciuta.
«Anche quest'anno dedichiamo il mese di novembre – spiega l’assessore alle Politiche Sociali e all’Infanzia Cinzia Caroli -, alla sensibilizzazione sul tema della violenza di genere: un fenomeno purtroppo in continuo aumento e rispetto al quale c'è davvero ancora troppo “sommerso”. Entreremo direttamente nelle scuole, in particolare saranno coinvolte le scuole medie su input delle dirigenti scolastiche che su questo tema intendono lavorare tanto, vorrei approfittare per ringraziarle di vero cuore, così come ringrazio i docenti referenti. Struttureremo inoltre incontri culturali per riflettere sul tema della violenza, anche di quella “assistita” da parte dei bambini. In accordo con il sindaco che ringrazio per la speciale sensibilità che sempre mostra rispetto a queste iniziative, abbiamo infine voluto sfruttare l'uscita in Italia di una pellicola eccezionale, un lavoro che davvero può consentire una riflessione profonda tra i giovani in particolare. Siamo orgogliosi di essere riusciti ad offrire la visione del film ai nostri ragazzi di quinto superiore. Auguriamo loro una buona visione e gli auguriamo di emozionarsi e di riflettere partendo dai numerosi spunti che il film, nell'arco di due ore offre. Siamo certi che sapranno cogliere questa opportunità con l'entusiasmo e la curiosità che sempre li connota».
Tra gli altri appuntamenti di questo mese dedicato anche al tema del ruolo della donna ieri e oggi, va segnalata la presentazione del libro «Cinque giorni fra trent'anni» di Francesco Fiorentino. L’appuntamento organizzato dell'Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Presidio del libro di Fasano sarà moderato dalla professoressa Teresa Lussone, e vedrà l’introduzione all’incontro dell’assessore Cinzia Caroli.
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PONTE OGNISSANTI/2 NOVEMBRE: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCE TURISMO RELIGIOSO
PONTE OGNISSANTI/2 NOVEMBRE: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCE TURISMO RELIGIOSO IN PUGLIA CON ACCOGLIENZA RURALE IN PICCOLI BORGHI
La Via Francigena unisce Brindisi, Monopoli e Bari fino al Gargano, con la possibilità di varianti marittime come quella
da Bisceglie, Giovinazzo fino a Bari, ma anche la Via Leucadense in provincia di Lecce e la Via Sallentina
Nel lungo ponte di Ognissanti e del 2 novembre cresce il turismo religioso in Puglia con i piccoli borghi dove si conservano le antiche tradizioni enogastronomiche rurali, incrementando la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione del lungo ponte per le festività di Ognissanti e del 2 novembre, in cui i turisti religiosi affollano i piccoli borghi rurali in Puglia, il 33% tra i più belli d’Italia, con il rafforzamento del primato europeo di San Giovanni Rotondo con oltre 6 milioni di pellegrini, l’aumento delle presenze a Monte Sant’Angelo grazie all’iscrizione della Basilica di San Michele nel Patrimonio mondiale dell’UNESCO e al Colle della Minerva dove la chiesa è consacrata ai Martiri d’Otranto.
Le tradizioni e la cultura religiosa in Puglia e la presenza di importanti santuari di riferimento per itinerari spirituali che non hanno eguali nel mondo – spiega Coldiretti Puglia – rappresentano punti di richiamo di flussi turistici motivati da interessi religiosi sul territorio. Il pellegrino non è un turista high-spender e viaggia principalmente in bassa stagione contribuendo così alla destagionalizzazione delle destinazioni.
Ma si registra anche una crescente attenzione a mete secondarie spesso in abbinamento al turismo ecologico e a quello enogastronomico - insiste Coldiretti Puglia - con oltre 80 agriturismi lungo i cammini di pellegrinaggio che uniscono l’arte, la bellezza, la storia con il cibo e la cultura contadina, come la Via Francigena che unisce Brindisi, Monopoli e Bari fino al Gargano, con la possibilità di varianti marittime come quella da Bisceglie, Giovinazzo fino a Bari, ma anche la Via Leucadense in provincia di Lecce e la Via Sallentina in provincia di Taranto dove si producono le 349 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 60 cibi e vini certificati DOP e IGP, a cui si aggiungono le 4 STG nazionali e le 2 bevande spiritose IG regionali, per un totale di 66 Indicazioni Geografiche, in 950 agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, oltre ai 1000 agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
Da segnalare negli ultimi anni la riscoperta di forme più tradizionali di turismo – conclude Coldiretti Puglia – con un numero crescente di chi percorre a piedi gli itinerari religiosi verso le mete di culto.
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Per la celebrazione della festività del 4 Novembre, Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, la Prefettura, in collaborazione con il Presidio Militare e con il Comune di Brindisi, ha programmato in Piazza Santa Teresa, con inizio alle ore 10.30, la tradizionale cerimonia commemorativa.Per la celebrazione della festività del 4 Novembre, Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, la Prefettura, in collaborazione con il Presidio Militare e con il Comune di Brindisi, ha programmato in Piazza Santa Teresa, con inizio alle ore 10.30, la tradizionale cerimonia commemorativa.All’iniziativa parteciperanno alcune scolaresche del primo ciclo nell’ottica di tramandare alle nuove generazioni i valori della Patria e far conoscere loro i sacrifici costati per l'unità e la difesa della stessa. Il programma della manifestazione prevede: l’alzabandiera, la deposizione della Corona di alloro al monumento ai caduti, la lettura dei messaggi provenienti dai massimi vertici istituzionali e le allocuzioni delle autorità civili e militari. La cittadinanza è invitata a partecipare.
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Mesagne. A rischio l’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza
A rischio l’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza a causa della mancanza di personale nelle aziende che devono eseguire i lavori. A rischio ci sono le gare di appalto da assegnare poiché, inverosimilmente, potrebbero andare deserte. L’allarme è stato lanciato dall’assessore ai Lavori pubblici del comune di Mesagne, Roberto D’Ancona, preoccupato anche per il mancato inizio dei lavori da parte di aziende che non hanno il personale necessario. Un esempio lampante sono i lavori che si devono svolgere in via Brodolini e che ancora non sono iniziati a causa della mancanza di personale.
“Gli investimenti del Pnrr, e non solo, - ha spiegato l’assessore D’Ancona - sono a rischio ritardi poiché non ci sono imprese sufficienti e sufficientemente pronte a gestire la quantità enorme di richieste di lavoro. Domanda e offerta hanno un enorme squilibrio, ma questa volta al contrario. Troppe gare, troppi lavori e poche aziende e, soprattutto, sottodimensionate. Tutto questo fa sì che tantissimi bandi di gara potrebbero andare deserti o potrebbero avere pochi, pochissimi, partecipanti”.
Una situazione di impasse che, per D’Ancona, poteva essere prevista in fase di pianificazione operativa del Pnrr. “Tutto questo – ha tenuto a sottolineare l’amministratore - era facilmente prevedibile se solo la politica italiana fosse stata lungimirante nella pianificazione della gestione del Pnrr. Ora, invece, dobbiamo correre ai ripari rischiando di far saltare una fase storica per il nostro Paese. Senza contare che questi ingenti investimenti pubblici potevano servire ad inserire nel mondo del lavoro donne e uomini, giovani e meno giovani, disoccupati e senza una formazione specifica, pronti a intraprendere un percorso lavorativo. Occasione saltata e difficilmente ripetibile in futuro”.
Tuttavia, queste difficoltà logistiche potrebbero incidere negativamente anche sulla funzionalità delle stazioni appaltanti. “E’ così – ha confermato l’assessore D’Ancona -. Il rischio è che a breve le stazioni appaltanti saranno in difficoltà dovendo gestire una situazione alquanto critica con aumenti dei prezzi dei materiali e con le continue richieste di proroghe sui programmi di lavoro da parte delle imprese prive del personale o, peggio ancora, senza i materiali necessari. È una situazione nuova che richiederebbe un nuovo atteggiamento sull’attuazione del Pnrr. Credo che gli enti ed il mondo delle imprese deve far presente al Governo, e in particolar modo al ministro Fitto, questo gap affinché la questione venga valutata ed eventualmente posta sui tavoli di Bruxelles. Se reagiremo tardi il rischio che ciò si verifichi sarà elevatissimo”.
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Mesagne. La polizia alla ricerca di un truffatore
Indagine in corso della polizia di Mesagne per individuare un truffatore camuffato da venditore ambulante. Infatti, a Mesagne si è verificata un raggiro ai danni di una nonnina da parte di un venditore ambulante di cuscini che con una scusa le ha fatto sfilare la fede nuziale scambiandola con una patacca. Inutile, la denuncia alle forze di polizia dell’uomo non c’era più traccia in città. L’episodio si è verificato alcuni giorni fa a Mesagne e precisamente nel rione di Mater Domini. A un tratto nell’abitazione di una signora di 81 anni ha bussato un giovane. La signora gentilmente gli ha aperto e l’uomo con piglio spigliato e modi spicci ha detto di essere un venditore di cuscini, che ne aveva venduti alcuni a un vicino di casa e se anche a lei poteva servirne acquistarne uno. La nonnina gli ha risposto che non aveva bisogno di cuscini, lo ha ringraziato e mentre stava per chiudere l’uscio di casa il giovane venditore ambulante le ha chiesto se per cortesia poteva dargli un bicchiere di acqua poiché il caldo della giornata gli aveva fatto venire sete. Così la donna è entrata in casa e gli ha preso un bicchiere d’acqua. Si sa un bicchiere d’acqua non si nega a nessuno. Mentre era intento a bere il venditore ha iniziato a dire alla donna che aveva una bella fede nuziale e se gliela poteva far vede. La nonnina, per la verità un po' reticente, gli ha detto che non la toglieva da oltre sessant’anni. In ogni modo l’uomo è riuscito a fargliela togliere e una volta in mano, con una mossa degna del miglior prestigiatore, l’ha scambiata con un anello simile. L’ha ridato alla signora, ha salutato ed è andato via. Quando la nonnina è rimasta sola ha ripensato all’intera vicenda, ha guardato la fede e ha notato che non era la sua poiché non aveva dei segni identificativi che il tempo le aveva fatto. Solo allora si è resa conto di essere stata derubata. Le truffe agli anziani rappresentano un fenomeno in forte crescita nel territorio nazionale, acutizzato dalle potenzialità della tecnologia e dalla fragilità delle persone più deboli, soprattutto se vivono sole o lontane dai figli. Recentemente, anche nella provincia di Brindisi, si sono verificate una serie di truffe commesse in danno degli anziani e delle fasce più deboli della popolazione.
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