Redazione

In più di 1 famiglia su 3 (35%) in Puglia si preparano orecchiette e cavatelli fatti in casa durante l’anno con un ritorno in cucina spinto dalla ricerca di qualità della vita ma anche dal caro prezzi, con la passione per impasti, mattarelli e spianatoia che ha contagiato anche i giovani tra i 18 e i 34 anni. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base della indagine condotta nei mercati di Campagna Amica, dove è cresciuto del 25% il consumo di farine per la pasta fai da te, divulgata in occasione del World Pasta Day che si festeggia il 25 ottobre in tutto il mondo.

Si registra – sottolinea la Coldiretti – un ritorno al passato rispetto alle prime fasi dell’industrializzazione e urbanizzazione del Paese quando la conquista della modernità passava anche dall’acquisto della pasta piuttosto che dalla sua realizzazione in casa. Una tendenza – precisa la Coldiretti – confermata anche dal boom delle pubblicazioni dedicate, dalle chat su internet, dal successo delle trasmissioni televisive e dai corsi di cucina con i cuochi contadini anche nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica. Si cercano con attenzione le farine, magari utilizzando quelle degli antichi grani storici italiani, e quando non è possibile fare da soli si cerca sullo scaffale le confezioni di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni ma ormai patrimonio di quasi tutti i principali brand.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10 milioni di quintali prodotto e un valore delle esportazioni di pasta cresciuto del 15,4% nei primi 6 mesi del. “La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio – aggiunge Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Italia.

Il risultato è che oggi 4 pacchi di pasta su 10 (40%) venduti in Italia utilizzano esclusivamente grano duro coltivato sul territorio nazionale. Per non cadere negli inganni e acquistare la vera pasta Made in Italy 100% – precisa la Coldiretti – basta scegliere le confezioni che riportano le indicazioni “Paese di coltivazione del grano: Italia” e “Paese di molitura: Italia”.

Anche grazie a questo trend l’Italia resta il paese – rileva la Coldiretti – con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,1 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (12 kg), Grecia (11,4 kg), Cile (9,5 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina (8,6 kg) e Iran (8,5 kg).

In Italia si producono 3,6 milioni di tonnellate di pasta per un valore complessivo che sfiora i 7 miliardi di euro – sottolinea Coldiretti – con la Puglia che fornisce 10 milioni di quintali di grano duro di altissima qualità pagato però il 25% % rispetto allo scorso anno su un valore di appena 35 centesimi al chilo in netta controtendenza – denuncia la Coldiretti – rispetto all’aumento dei prezzi di vendita della pasta in crescita al dettaglio del 13 % nei primi nove mesi del 2023. L’Italia è – conclude la Coldiretti –  prima in Europa e seconda nel mondo nella produzione di grano duro destinato alla pasta con una stima di una produzione attorno ai 3,8 miliardi di chili su 1,3 milioni di ettari che senza una adeguata remunerazione del lavoro rischiano di essere abbandonati con effetti economici, ambientali e sociali.

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La Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una misura di prevenzione personale nei confronti di un mesagnese gravato da numerosi precedenti di polizia e condanne penali, riconosciuto dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Lecce, come persona pericolosa dedita alla commissione di reati che pongono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica e che vive abitualmente dei proventi di attività delittuose.

L’istruttoria è stata avviata da personale del Commissariato di P.S. di Mesagne con il coordinamento della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Brindisi che ne ha curato la proposta all’A.G. procedente, la quale, sposando a pieno gli elementi probatori, ha emesso il provvedimento della Sorveglianza Speciale per la durata di anni uno.

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Per riaprire il centro anziani, nelle more dei certificati di sicurezza, si richieda la vigilanza antincendio ai Vigili del Fuoco”. La vicenda della mancanza di agibilità del palazzetto “Malagoli” emersa poco prima dell’inizio della manifestazione sportiva della Coppa del Mediterraneo U23 di scherma, malgrado gli aspetti negativi che abbiamo evidenziato, consente di approfondire una questione analoga per tipologia. Il riferimento è al centro anziani che per criticità finora mai opportunamente approfondite, neanche dopo ripetuti solleciti unanimi in commissione consiliare servizi sociali, inerenti l’agibilità per pubblici spettacoli, in particolare rispetto alla certificazione di prevenzione incendi dell’immobile ubicato al quartiere Bozzano, non può essere utilizzato per attività aggregative e per feste danzanti. La questione in queste settimane è stata ampiamente dibattuta ed era emersa un’ingiustificata e grave, per una pubblica amministrazione, “cessione di responsabilità” a carico di quattro volontari che rischiavano in solido nella gestione delle attività del centro anziani sprovvisto delle necessarie certificazioni di sicurezza. Questa imprudenza amministrativa era stata segnalata con lo scopo principale di stimolare e sollecitare la risoluzione della problematica mediante un immediato intervento politico e tecnico risolutivo. Purtroppo ciò non è ancora avvenuto e per questo, dopo la determinante iniziativa intrapresa dagli uffici tecnici, con le determinazioni dirigenziali n. 1657/23 e 1714/23, per permettere di disputare le gare nel PalaMalagoli nelle more del completamento dei dispositivi di sicurezza antincendio, è opportuno che l’Amministrazione comunale provveda con la stessa solerzia ad assicurare agli anziani la possibilità di organizzare feste danzanti garantendo gli aspetti di sicurezza antincendio richiedendo la vigilanza antincendio ai Vigili del Fuoco ogni sabato, durante le feste danzanti, sino alla fine dell’assegnazione stabilita per l’utilizzo del centro anziani.

Utilizzando, quindi, lo stesso legittimo criterio per permettere lo svolgimento della manifestazione della scherma, si mostrerebbe concretamente sensibilità e attenzione alle legittime aspettative degli anziani che potrebbero passare momenti spensierati in sicurezza e serenità.

Francesco Cannalire, consigliere comunale PD Brindisi

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Da Lega delle città messapiche, fondata da 12 villaggi nel V sec. A. C. per combattere contro gli invasori, compresi i romani, a Lega degli attuali comuni messapici per sviluppare il turismo dell’area jonico-salentina in vista della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si svolgerà a Paestum dal 2 a 5 novembre. E’ la nuova strategia di marketing della regione Puglia che mette in rete i musei territoriali in un ambito progetto socio-turistico-culturale utile a far conoscere in ambito internazionale questo importante territorio regionale culla della civiltà messapica. L’evento mesagnese è stato  organizzato dalla rivista di turismo e cultura del Mediterraneo “Spiagge”, diretta da Carmen Mancarella.

All’incontro di ieri, che si è svolto presso l’aula consiliare del comune di Mesagne, hanno partecipato il sindaco di Mesagne e presidente della Provincia di Brindisi, Antonio Matarrelli, il coordinatore dei poli biblio-museali della Regione Puglia, Luigi De Luca; il referente regionale del welfare culturale e turistico, Michele Cataldo; il sindaco di Muro Leccese, Antonio Donno; il sindaco di Poggiardo, Antonio Ciriolo e l’assessore del Comune di Cavallino, Paolo Morelli.  Ha inviato i propri saluti il sindaco di Torchiarolo, Elio Ciccarese. Luigi De Luca, nel suo intervento ha tenuto a sottolineare l’importanza di “fare squadra. Noi siamo la Puglia dei musei ed è tempo che questo patrimonio culturale si metta in rete. La strategia della Regione Puglia è di mettere in mostra 70 musei regionali in cui vi sono importanti collezioni della civiltà messapica. Tuttavia, l’obiettivo principale resta quello di assicurare un’adeguata gestione di questo patrimonio affinché diventi ricchezza per il territorio”. Il sindaco Matarrelli ha tenuto a far sapere ai colleghi quanto fatto in città a servizio dei turisti e dei cultori: «Abbiamo reso fruibile tutto il centro storico alle persone non vedenti che avvicinandosi ai monumenti troveranno iscrizioni in braille e la possibilità di scaricare le audio-guide su smartphone». Ed ancora un’altra opportunità fornita con il progetto “Touch the history” con cui «le persone non vedenti e tutti possono toccare la fedele riproduzione di reperti archeologici e vivere un’emozionante esperienza all’interno del “Mater”, Museo Archeologico del Territorio “Ugo Granafei”.

Ma del resto chi, in un museo, non avverte il desiderio di toccare le opere e i reperti esposti?». Per il consulente ai Beni culturali del comune di Mesagne, Mimmo Stella, «gli ispettori dell’Unesco che hanno visitato la città (in vista del riconoscimento della via Appia a patrimonio mondiale dell’Umanità, n.d.r.) sono già stati qui e sono rimasti meravigliati dalla bellezza dei siti archeologici, incastonati praticamente nel cuore del centro storico, e anche dal modo in cui gli abitanti curano i beni monumentali e le vie della città». Intanto, si accinge a festeggiare i primi 20 anni di vita il Museo Diffuso di Cavallino come ha spiegato l’assessore Paolo Morelli: «Cavallino Città d’Arte e di Cultura è stata tra le prime a valorizzare le proprie origini, ospitando la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università del Salento». Così mentre il sindaco di Poggiardo, Antonio Ciriolo crede «molto nella necessità di fare sistema, di fare rete perché su quello punterà la prossima programmazione europea», il sindaco di Muro Leccese, Antonio Donno, preannuncia il progetto di «riprodurre in 3D la Battaglia di Roma e far vivere al visitatore un’esperienza immersiva con la riproduzione dell’antica città messapica».

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Questa mattina, dalle 9.00 alle 12.00, si è svolto il primo appuntamento del progetto di divulgazione naturalistica avviato dal MediaPorto di Brindisi con le scuole del territorio provinciale per conoscere le attività del Centro di Fauna Selvatica della Provincia di Brindisi gestito dalla Società Santa Teresa S.p.A.

Obiettivo del progetto è la introduzione dei giovani e dei loro docenti alla scoperta della vita di uccelli, mammiferi e rettili selvatici in ambito urbano, campestre e marino costiero e fornire ogni informazione circa i corretti comportamenti da assumere in caso di rinvenimento di fauna selvatica in difficoltà, anche con specifici approfondimenti sugli habitat naturali e le fonti di inquinamento ambientale.

Gli studenti sono stati accolti dalla biologa Paola Pino D’Astore in due distinti spazi didattici: un Foyer Eventi - un open space innovativo e multimediale - e una sala proiezione in cui hanno avuto la possibilità di interagire anche attraverso il supporto della multimedialità.

Gli appuntamenti proseguiranno secondo un cronoprogramma nei mesi di novembre e dicembre. Per prenotare un incontro è possibile contattare il n. 335.6780665.

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L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha approvato una variazione di bilancio da oltre 2 milioni di euro. “Con questa variazione – spiega l’Assessora al Bilancio Eleonora Marinelli – abbiamo fatto una ricognizione completa degli impegni di spesa effettuati nel corso dell’anno e, con l’applicazione dell’avanzo, abbiamo potuto pianificare nuovi investimenti per opere pubbliche, manutenzioni e iniziative che si terranno in Città.”

Il provvedimento destina ulteriori risorse per il rifacimento delle strade (450 mila euro), la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico (240 mila euro), nuovi interventi manutentivi nelle scuole (240 mila euro), la realizzazione di opere complementari all’intervento per la mitigazione del rischio idraulico nel quartiere Musicisti (500 mila euro), il potenziamento della pubblica illuminazione (200 mila euro), il decoro urbano (30 mila euro), l’attuazione di ulteriori interventi di bonifica nell’agro (circa 32 mila euro).

“La variazione di fine anno – prosegue il Sindaco Antonello Denuzzo – ci consente di mettere subito in agenda alcuni interventi che non possono attendere la definizione del nuovo bilancio di esercizio. Per questa ragione la nostra attenzione si è concentrata prevalentemente sulla messa in sicurezza del territorio con strade, marciapiedi, verde e pubblica illuminazione, senza trascurare il decoro urbano. È una manovra che prevede investimenti per migliorare la qualità dei servizi cittadini.”

Oltre a questi interventi sono stati previsti stanziamenti in particolare per la sostituzione e sistemazione delle giostrine della Villa Comunale (10 mila euro), il rifacimento della recinzione della Chiesa di Madonna delle Grazie (10 mila euro), un sostegno economico ai nuclei familiari più fragili in vista del Natale (10 mila euro), la creazione di un’area sportiva attrezzata in Villa Comunale (47 mila euro), il cartellone natalizio (80 mila euro), la prima edizione del Festival dei diritti (4 mila euro), l’avvio delle Politiche della Notte (3 mila euro) e la nuova edizione della lotteria natalizia (10 mila euro).

“Grazie alla variazione – conclude l’Assessora Marinelli – potremo attuare nell’immediato importanti interventi che riguardano lavori pubblici, sociale, cultura e attività produttive. Siamo già al lavoro per definire il nuovo bilancio di previsione che contiamo di approvare entro la fine dell’anno. Questo ci consentirà di affrontare il 2024 senza vuoti legati all’esercizio provvisorio.”

La variazione, così come previsto dalla normativa, dovrà essere ratificata dal Consiglio Comunale.

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Dopo il grande successo di pubblico delle prime centocinque tappe, svoltesi dall’inizio di marzo con oltre 10 milioni e 300 mila 

di visitatori, la VII Edizione dell’International Street Food - la più importante manifestazione di street food esistente in 

Italia, organizzata da Alfredo Orofino ed è supportata dall’amministrazione comunale, arriva a Brindisi in Viale Regina 

Margherita.

La 106° tappa di questo importante evento itinerante, si svolgerà da venerdì 27 ottobre a domenica 29 ottobre 

(il venerdì dalle 18 alle 24, il sabato e la domenica dalle 12 alle 24).

“Con estrema soddisfazione Brindisi si accinge ad ospitare una delle tappe dell’International Street Food. Un appuntamento 

atteso dai cittadini che trasforma in una festa di sapori una delle zone più belle della Nostra città.” - dichiara l’Assessore Allo 

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Tanti truck con dell’eccellente cibo di strada accoglieranno i visitatori. Un appuntamento di grande originalità per le cucine 

internazionali presenti, che non dimentica le realtà gastronomiche regionali provenienti da tutta Italia.PANINO_CON_IL_POLPO.jpg

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Affrontare seriamente, una volta per tutte, e con un preciso piano pluriennale di azioni, il problema degli squilibri ambientali e dei danni causati dal proliferare fuori controllo della fauna selvatica. È uno dei punti della piattaforma di protesta e di proposte che, giovedì 26 ottobre, sarà al centro della grande manifestazione nazionale organizzata da CIA Agricoltori Italiani a Roma. All’appuntamento in Piazza Santi Apostoli, a partire dalle ore 9.30, ci saranno anche gli agricoltori pugliesi. Arriveranno con i pullman organizzati da Bari e Bat, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto.

SITUAZIONE FUORI CONTROLLO. “É necessario ripristinare una situazione di equilibrio ambientale che da molti anni non c’è più”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori italiani. “Storni, pappagallini verdi, lupi, cinghiali: diverse specie della fauna selvatica sono cresciute numericamente a dismisura. I cinghiali, soprattutto, distruggono tutto ciò che incontrano sul proprio cammino. Sono voraci, divorano interi campi di legumi, rovinano i campi di grano, prendono d’assalto i frutteti. Il problema è enorme. Le specie selvatiche che hanno alterato la situazione di equilibrio preesistente sono molte. Risolvere il problema non è semplice, ma bisogna iniziare ad affrontarlo seriamente, con determinazione, perché i danni sono davvero ingenti e, nel caso dei cinghiali, stiamo pagando anche un tributo altissimo in termini di vite umane, a causa degli incidenti automobilistici causati da questi animali fuori controllo che attraversano anche strade ad alta percorrenza”.

CINGHIALI. Nell’ultimo anno, il numero dei cinghiali in Puglia è triplicato. Di conseguenza, sono aumentati gli episodi di danneggiamento alle colture, senza contare i pericoli per le persone e i rischi di propagazione della peste suina. Urge ottenere dal Governo la modifica della legge 157 del 1992. Occorre un quadro normativo nazionale che tenga conto delle dimensioni attuali del fenomeno cinghiali, con un numero di esemplari capace di moltiplicarsi ogni anno in modo esponenziale. Una soluzione potrebbe essere il cosiddetto “selecontrollo”, oltre ovviamente alla caccia primaria. Bisogna individuare linee di gestione per il monitoraggio.

In alcune aree della Puglia, anche la presenza del lupo è diventata difficilmente sostenibile soprattutto per gli allevatori. Gli attacchi si sono intensificati negli ultimi anni. I danni provocati dagli attacchi di lupi, ungulati ma anche storni possono arrivare a mettere in ginocchio un'azienda. Servono regole certe, un risarcimento danni che deve essere congruo e immediato.

A ROMA PER OTTENERE AZIONI IMMEDIATE. “A Roma ci saranno agricoltori da tutta la Puglia”, annuncia Sicolo. “Vogliamo ottenere azioni immediate. Aziende agricole, imprese zootecniche, agriturismi, ogni singolo settore del comparto primario in questi anni ha lavorato duramente, ha continuato a garantire produzioni essenziali per tutto il Paese anche nei mesi più drammatici della pandemia, si è sacrificato di fronte agli squilibri creati dalla guerra in Ucraina, è andato avanti indebitandosi per affrontare i costi di produzione e le conseguenze dei cambiamenti climatici. Siamo sicuri di avere diritto a essere finalmente ascoltati, gli agricoltori meritano di essere sostenuti da una politica che deve tornare attenta alle esigenze e alla dignità delle nostre aziende agricole”, ha concluso Sicolo.

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La Polizia di Stato di Ostuni, nell’ambito delle ordinarie attività di controllo del territorio svolte dalla Squadra Volante del Commissariato, nei giorni scorsi, a Carovigno, ha individuato un garage al cui interno sono state rinvenute due autovetture di lusso risultate provento di furto e denunciato a piede libero per ricettazione l’affittuario del box dove le stesse erano state occultate. 

In particolare, i poliziotti del Commissariato, attirati da alcuni movimenti sospetti posti in essere da una persona nei pressi di un caseggiato, costituito da più rimesse, posto nella periferia di Carovigno, hanno effettuato dall’esterno un’attività di ricognizione su uno dei box che ha permesso di riscontrare la presenza di una AUDI RS6 e di una PORCHE MACAN, dai cui accertamenti sulle targhe dei veicoli, entrambe francesi, si è potuto accertare fossero provento di furto. Nel dettaglio è stato possibile accertare che l’AUDI RS6 era stata rubata lo scorso agosto all’interno di una villa a Ostuni, mentre la PORCHE MACAN era stata rubata a poche settimane fa all’interno di una villa a San Michele Salentino. Entrambe le autovetture risultavano di due turisti stranieri giunti nella città bianca per trascorrere le ferie estive. 

Le immediate attività investigative svolte dagli uomini e dalle donne del Commissariato hanno permesso poi di individuare e identificare la persona affittuaria del garage, giovane incensurato carovignese del ’90, che è stato denunciato per ricettazione delle due autovetture provento di furto.

L’operazione si inserisce in un più ampio contesto di attività straordinaria di controllo del territorio, disposta dal Questore di Brindisi Annino Gargano, con particolare riferimento ai territori di Ostuni e Carovigno, finalizzati a contrastare il fenomeno dei furti in villa ed in particolare delle sottrazioni di auto di lusso e di grossa cilindrata, all’interno delle residenze estive, occupate da turisti facoltosi. 

L’attività della Polizia di Stato finalizzata ad arginare tale fenomeno proseguirà senza sosta.

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Crescono i consumi di pasta green e sostenibile con la Puglia che è la seconda regione più bio d’Italia, dove la pratica biologica interessa tutti i comparti agricoli con oltre 63mila ettari coltivati a grano bio. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, in occasione del World Pasta Day (Giornata Mondiale della Pasta) che si celebra il 25 ottobre in tutto il mondo.

Utilizzando il grano duro biologico per fare la pasta la resa della macinazione è pari al 25%, con la resa per la pastificazione che raggiunge il 63%, per prodotti sostenibili che incontrano il favore dei consumatori sotto la spinta salutista delle emergenze sanitarie, come il Covid, e la ricerca di stili di vita e alimentari più salubri. Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 cittadino su 5 che – secondo Coldiretti - consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici. La spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione. Sul fronte dei prezzi si registra – precisa la Coldiretti regionale -  il permanere di una marcata instabilità e un generale trend rialzista. Anche se per la maggior parte delle colture si riduce il differenziale di prezzo riconosciuto all’agricoltore biologico rispetto all’omologo prodotto convenzionale.

Con l’aumento dei costi l’agricoltura biologica ha consentito anche di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas. Ma si va anche dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega Coldiretti - per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti – ma in alcuni caso, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.

Ma sono cresciuti in valore del 13% in Italia gli acquisti di pasta con 100% grano italiano – sottolinea la Coldiretti – aumentati in modo vorticoso con il risultato che oggi 4 pacchi di pasta su 10 (40%) venduti in Italia utilizzano esclusivamente grano duro coltivato sul territorio nazionale. Un record storico a distanza di poco più di 10 anni dell’arrivo sugli scaffali della prima pasta tutta italiana, per valorizzare il territorio, il grano e il lavoro degli italiani, realizzata per iniziativa di Coldiretti, Legacoop Agroalimentare e Coop Italia che, accolta inizialmente con diffidenza dagli operatori, ha poi cambiato per sempre il mercato del prodotto-simbolo della cucina nazionale.

A frenare la crescita della coltivazione di grano sono i bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi del 25% rispetto allo scorso anno su un valore di appena 35 centesimi al chilo in netta controtendenza – denuncia la Coldiretti Puglia - rispetto all’aumento dei prezzi di vendita della pasta in crescita al dettaglio del 13 % nei primi nove mesi del 2023.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 10milioni di quintali prodotti in media all’anno, ma la domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

E’ necessario adeguare subito – sottolinea la Coldiretti Puglia – le quotazioni del grano duro per sostenere la produzione in un momento difficile per l’economia e l’occupazione. Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, dal Senatore Cappelli al Timilia, al Saragolla, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano. 

Le superfici seminate – conclude Coldiretti Puglia - potrebbero raddoppiare, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale, con l’Italia che – continua la Coldiretti – è prima in Europa e seconda nel mondo nella produzione di grano duro destinato alla pasta con una stima di una produzione attorno ai 3,8 miliardi di chili su 1,3 milioni di ettari, di cui oltre 350mila solo in Puglia, che rischiano di essere abbandonati con effetti economici, ambientali e sociali.

Occorre ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito nell’ambito del Pnrr per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali, conclude Coldiretti nel sottolineare che serve anche investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento di risposta ai cambiamenti climatici.

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