Redazione
Potenziamento del servizio di videosorveglianza dell’ospedale Perrino
La direzione della Asl ha disposto il potenziamento del servizio di videosorveglianza del Perrino di Brindisi, anche alla luce dei furti d’auto a danno dei dipendenti avvenuti nei giorni scorsi nel parcheggio interno dell’ospedale.
Di recente è stato approvato un progetto per l’installazione di un impianto di videosorveglianza nel Pronto soccorso al fine di garantire la sicurezza degli operatori sanitari e dell’utenza. Lo stesso sarà esteso anche ai varchi di ingresso/uscita dell’ospedale con la previsione di sistemi di sicurezza più sofisticati. La presenza delle telecamere sarà indicata con apposita segnaletica adeguata alle ultime linee guida dei Garanti europei.
La procedura amministrativa, avviata secondo quanto previsto dal Regolamento aziendale per videosorveglianza, è in corso di completamento, con l’acquisizione dei pareri del responsabile aziendale della Protezione dei dati personali e l’informativa alle organizzazioni sindacali. Nel contempo si sta valutando la fattibilità di installare ulteriori sistemi di videosorveglianza anche nei diversi parcheggi auto dell’ospedale destinati al personale, che per la loro estensione e conformazione richiedono un’attenzione particolare.
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Mesagne. L'appello di don Pietro ai docenti
È iniziato il nuovo anno scolastico e con esso i problemi legati alla didattica. A Mesagne, ad esempio, si registrano classi in sovrannumero, con studenti diversamente abili che hanno bisogno di maggiore attenzione, docenti ancora in fase di copertura di classi e ragazzi con disturbi dell’apprendimento divenuti “ostaggi” di programmi didattici non adeguati alle loro capacità. Poi c’è la dispersione scolastica che gioca un ruolo silente, ma non indifferente, nella società. Così, per cercare di prevenire questi fenomeni don Pietro Depunzio, parroco della parrocchia di Mater Domini e responsabile della Casa di Zaccheo di Mesagne, ha invitato i docenti ad essere maggiormente tolleranti con gli studenti “difficili” e amarli con carità cristiana. “Vi chiedo di amare di più gli studenti 'difficili', quelli che non vogliono studiare, quelli che si trovano in condizioni di disagio, i disabili e gli stranieri, che oggi sono una grande sfida per la scuola. E ce ne sono di quelli che fanno perdere la pazienza”, ha esordito il sacerdote che ha tenuto a ricordare come, in questa difficile situazione, Gesù direbbe: “se amate solo quelli che studiano, che sono ben educati, che merito avete? Qualsiasi insegnante si trova bene con questi studenti”.
Don Pietro da anni si batte contro le fragilità della vita che colpiscono i più deboli, come la ludopatia, la povertà, la droga. “In una società che fatica a trovare punti di riferimento – ha proseguito - è necessario che i giovani trovino nella scuola un riferimento positivo. Essa può esserlo o diventarlo se al suo interno ci sono insegnanti capaci di dare un senso alla scuola, allo studio e alla cultura, senza ridurre tutto alla sola trasmissione di conoscenze tecniche, ma puntando a costruire una relazione educativa con ciascun studente, che deve sentirsi accolto ed amato per quello che è, con tutti i suoi limiti e le sue potenzialità”. In pratica, “per trasmettere contenuti è sufficiente un computer, per capire come si ama, quali sono i valori, e quali le abitudini che creano armonia nella società ci vuole un buon insegnante”. L’invito di don Pietro è stato accolto positivamente dai genitori. Qualcuno dei quali ha ricordato le parole di don Milani: "Una scuola che lascia indietro i ragazzi più deboli, i più difficili è come un ospedale che cura i sani e manda a casa i malati". Pertanto la parola cruciale è l’amore. “Insegnare con amore rende ogni insegnante come albero d'ulivo, grande, visibile da lontano, produttore di frutto per le generazioni future. Le parole generate dall’amore di un insegnate arriveranno al cuore dei ragazzi, anche al cuore di quelli “difficili”, i ragazzi correranno insieme per essere uomini liberi in una società migliore”, ha concluso un altro genitore.
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Mesagne. Il rapinatore fugge con 800 euro
Sono nel pieno dell’attività investigativa le indagini sulla rapina del supermarket Eurospin avvenuta giovedì sera a Mesagne. Il bandito solitario è fuggito con un bottino di circa 800 euro. Nel market, che ieri mattina ha ripreso normalmente la sua attività, è rimasta la paura negli occhi delle cassiere che si sono viste spianate in faccia la pistola del rapinatore. Non si sa al momento se si trattava di un’arma finta oppure vera. Nell’incertezza la cassiera ha preferito aprire il registratore di cassa e consegnare il denaro presente. Così, ha evitato potenziali problemi. L’episodio si è verificato poco dopo le ore 19 nel supermercato Eurospin presente in via Torre Santa Susanna. Giovedì sera, prima della chiusura, l’attività commerciale era piena di clienti intenti a fare la spesa e pagare la merce presso le casse.
A un tratto nel supermercato è entrato un individuo con il volto camuffato da un passamontagna e una pistola stretta nella mano. Con voce ferma ha intimato alla cassiera, la cui cassa era davanti l’ingresso, di consegnarli il denaro presente nel registratore di cassa. La ragazza non ha potuto fare altro che aprire la cassa e consegnarli l’incasso. Il rapinatore ha arraffato il denaro ed è fuggito facendo perdere le tracce. La cassiera ha lanciato l’allarme e sul posto sono giunti i poliziotti del locale commissariato. Gli agenti hanno ascoltato i fatti e poi i testimoni che hanno fornito diversi elementi utili alle indagini. Infine, sono stati acquisiti i fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza del market che hanno ripreso la sequenza della rapina. In queste ore i poliziotti stanno eseguendo una serie di accertamenti con l’obiettivo di acquisire elementi utili alle indagini.
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Furti d’auto e aggressioni agli operatori dell’Ospedale Perrino
Furti d’auto e aggressioni agli operatori dell’Ospedale Perrino, l’Ordine dei Medici: “Urge installare un sistema di videosorveglianza”.
Contratto di Fiume prosegue la progettazione per il superamento del rischio idraulico nella zona ASI
Mercoledì 13 settembre si è tenuto un tavolo tecnico presso la sede pugliese dell’Autorità di Bacino del Distretto dell’Appennino Meridionale per discutere lo stato di avanzamento della progettazione per superare il rischio idraulico della zona ASI di Francavilla Fontana.
All’incontro, cui hanno preso parte per l’Amministrazione Comunale il Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica Domenico Attanasi e per l’ASI il presidente Vittorio Rina e la vicepresidente Martina Landolfa, erano presenti tutti gli Enti pubblici coinvolti nell’accordo di programma firmato lo scorso marzo per superare il vincolo che impedisce alle aziende di potersi insediare nell’area.
“Si è trattato di una riunione operativa – spiega il Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica Domenico Attanasi – che ci ha consentito di fare un punto sullo stato dell’arte della progettazione avviata da Asset per la rimozione del vincolo idraulico. Si tratta di un’opera pubblica importante per sbloccare un’area già infrastrutturata dall’ASI e mai entrata in funzione.”
La redazione del progetto, nata nell’ambito del contratto di fiume del Canale Reale, coinvolge l’Amministrazione Comunale, l’ASI, il Consorzio ARNEO, la Regione Puglia, l’Autorità di Bacino del Distretto dell’Appennino Meridionale, ASSET e Politecnico di Bari.
Il primo passo consisterà nell’adeguamento della sezione idraulica del Canale Reale, fondamentale per il contenimento delle fasi di piena. Per questa ragione lungo il corso del fiume saranno creati 4 bacini di laminazione che consentiranno il controllo del livello delle acque. La rimodulazione della sezione sarà accompagnata dalla riqualificazione ambientale con lo sviluppo di nuovi habitat vegetali e animali. L’obiettivo finale è trasformare la zona ASI in una APPEA, ossia un’area produttiva paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzata.
“L’intervento in fase di pianificazione – conclude l’Assessore Attanasi – presenta un elevato livello di complessità e richiede una costante collaborazione tra i tecnici dei nostri Enti. Sono certo che grazie a questo accordo di programma la Città riuscirà a portare a casa un risultato atteso da decenni.”
La strategia complessiva del Contratto di Fiume prevede interventi finalizzati alla messa in sicurezza e salvaguardia dell’ecosistema fluviale, alla valorizzazione del mondo rurale, del patrimonio naturalistico e culturale. Le aree rurali, secondo quanto previsto dal Contratto, si trasformeranno in parchi agricoli rinaturalizzati e sostenibili. Il Reale stesso diventerà una vera infrastruttura verde, così come previsto dal PUG di Francavilla Fontana, offrendo agli utenti non solo natura, ma anche possibilità di svago.
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ALLA MED COOKING SCHOOL NUOVE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA
CEGLIE MESSAPICA – Per il terzo anno consecutivo la “Dante Alighieri ETS”, ente di formazione accreditato dalla Regione Puglia, ha aperto le iscrizioni ai nuovi percorsi formativi gratuiti che hanno l’obiettivo di formare, orientare e supportare l’imprenditorialità e l’autoimprenditorialità. I corsi – che si svolgeranno presso la Med Cooking School di Ceglie Messapica gestita dal Gruppo Fortis di Fasano – sono rivolti ai giovani tra i 16 (obbligo scolastico) e i 35 anni, esclusi sia dal mondo della formazione che da quello del lavoro.
I percorsi permetteranno ad iscritti ed iscritte di acquisire abilità tecniche ed organizzative in ambito culinario, realizzare i principali cocktail ed imparare tutti i segreti dell’arte bianca. Esistono, poi, lavori nel settore food che permettono di esprimere al meglio la propria creatività e che sono dunque perfetti per coloro che non vogliono limitarsi al classico ruolo di chef, come quello di Food Photographer. Nello specifico, infatti, oltre alle nozioni di base della tecnica di ripresa digitale, i partecipanti apprenderanno come gestire l’intero processo produttivo di un progetto fotografico professionale di fotografia alimentare.
Le restanti attività formative sono più “tradizionali”, e consistono in due corsi: Inglese con obiettivo finale di acquisire la Certificazione Cambridge ed Informatica con rilascio della certificazione PEKIT. Si tratta quindi, di corsi altamente personalizzati a seconda delle necessità di ciascun profilo, a seconda del livello di profilazione con l’obiettivo di costruire la formazione di ciascun partecipante.
Infine, oltre ad un’indennità sulle spese di trasporto sostenute per raggiungere la sede, è stata introdotta un’altra importante novità: partecipando ai corsi si ha la possibilità di ottenere, ove previsto, l’accesso diretto alla Benefit Class. Per informazioni e iscrizioni telefonare al numero 0831.382065 (WhatsApp: 380.4763030 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o recarsi presso la sede della Med Cooking School sita in via Giuseppe Elia, 1 a Ceglie Messapica (Br).
Di seguito tutti i corsi gratuiti
- La pasticceria artigianale, tradizionale ed artistica
- Tecnico di cucina
- Barman/Bartender
- Pizzaiolo
- Food Photographer
- Inglese
- Informatica
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MENSE: COLDIRETTI PUGLIA, TORNA EDUCAZIONE ALIMENTARE A SCUOLA
MENSE: COLDIRETTI PUGLIA, TORNA EDUCAZIONE ALIMENTARE A SCUOLA E IN MASSERIA; IN PUGLIA 90MLN PASTI ANNUI PER OLTRE 580MILA STUDENTI
Al mercato contadino in funzione un laboratorio per i consumatori che potranno farsi preparare salse, marmellate e condimenti su misura in diretta
Con 1 genitore su 4 che boccia le mense scolastiche, riparte l’educazione alimentare a scuola e in masseria in Puglia, dove sono somministrati 90 milioni di pasti all’anno per 585.000 studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione dell’apertura della fattoria didattica per i bambini in città a Foggia, con pony, merende contadine e giochi all’aria aperta, ma anche con il mercato contadino di Campagna Amica, il food hub del cibo locale dove è in funzione un laboratorio per i consumatori che potranno farsi preparare salse, marmellate e condimenti su misura in diretta.
In Puglia il 37% dei bambini è obeso o in sovrappeso, l’11,1% mangia frutta meno di una volta a settimana o mai e solo il 39,8% dei bambini consuma una merenda adeguata di metà mattina, con un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni, con 1 genitore su 4 che boccia le mense scolastiche. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dell’Indagine di OKKio alla Salute, secondo cui tra i bambini della Puglia il 4,8% risulta in condizioni di obesità grave, il 10,3% risulta obeso, il 21,6% in sovrappeso, il 61,2% normopeso e il 2,1% sottopeso, con il 36,7% dei bambini che presenta un eccesso ponderale.
Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori, che riparte anche nell’anno scolastico 2022/2023. In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Puglia - sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 200mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.
Ma ci sono anche oltre 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti e sono a forte rischio di povertà, disagio e anche dispersione scolastica che hanno addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare, in uno scenario reso ancora più grave dall’inflazione, dalla guerra e da fenomeni speculativi, per cui Coldiretti e Campagna Amica hanno reso strutturali iniziative come la ‘spesa sospesa’, dando un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche, una esperienza che è diventata un fenomeno strutturale presente in tutti i mercati contadini della Puglia.
Consumare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale, dice Coldiretti Puglia nel sottolineare che si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini con le iniziative di educazione alimentare dentro e fuori le scuole in collaborazione con gli agricoltori della Coldiretti e con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà.
Il km0 è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.
Il risultato è che il valore della vendita diretta dagli agricoltori è salito in Puglia ad oltre 700 milioni di euro e coinvolge ormai oltre un’azienda agricola su cinque. Grazie al progetto economico di filiera corta di ‘Campagna Amica’, in Puglia è stata data una risposta alla grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli, testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei mercati contadini che contano 1.500 giornate di apertura e circa 750 produttori coinvolti.
L’affermazione dei mercati degli agricoltori nelle città capoluogo della Puglia ha consentito di ridurre la distanza tra produttore e consumatore rafforzando il legame tra aree rurali e aree urbane con un importante patrimonio di biodiversità che dalle campagne si trasferisce in città. Anche nei pesanti tempi del Covid e della guerra in Ucraina i mercati contadini hanno offerto un contributo fondamentale, garantendo alla popolazione cibo sicuro e approvvigionamenti costanti nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla guerra riuscendo anche a rendere più trasparente per il consumatore il prodotto acquistato, tutelando la biodiversità, le specificità locali e valorizzando la custodia dei territori.
Occorre creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei bambini, con il tema dell’educazione alimentare delle nuove generazione che diventa cruciale con la necessità di qualificare anche l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive nazionali e garantiscono genuinità e freschezza.
AIPD critica il cortometraggio di Cosimo Scarpello, realizzato dagli studenti di una scuola di Mesagne
AIPD critica il cortometraggio di Cosimo Scarpello, realizzato dagli studenti di una scuola di Mesagne (BR). La storia di un ragazzo con disturbi dell'apprendimento che tenta il suicidio per le difficoltà che incontra a scuola, a causa - secondo la scuola - della “ostinazione” della madre
Roma, 14 settembre 2023 - “Un caso particolare”: così lo definisce una delle sue professoresse. “Sa solo disegnare”, aggiunge. E' uno studente con difficoltà di apprendimento il protagonista del cortometraggio “Un pezzo di carta”, del regista Cosimo Scarpello, realizzato dagli studenti di una scuola di Mesagne, che sarà diffuso a fine settembre. Un ragazzo che, di fronte a programmi scolastici ostici e inadeguati e alle difficoltà che incontra ogni giorno a scuola, tenta il suicidio. Dall'altra parte ci sono professori che da tempo consigliano alla madre di rinunciare al “pezzo di carta” e far intraprendere al figlio un percorso differenziato. Solo di fronte alla tragedia sfiorata, la madre si “rassegna” e il figlio trova la serenità.
“Questa trama racconta tutto il contrario della necessaria collaborazione scuola-famiglia – spiega Gianfranco Salbini, presidente nazionale di AIPD – Quella madre, che nel cortometraggio e negli articoli sui giornali locali, che ci sono stati segnalati dalla nostra sede territoriale in Puglia, viene presentata come ostinata, quasi capricciosa, attaccata a un 'pezzo di carta', potrebbe essere una delle tante mamme che fanno parte della nostra associazione e che ogni giorno si battono per il riconoscimento dei diritti dei figli a scuola e nel mondo. La scuola dovrebbe accompagnare la famiglia piuttosto che accusarla. Ci siamo lasciati alle spalle le scuole speciali e la scuola italiana offre più alternative per individuare con la famiglia il percorso scolastico più adatto per ogni alunno: un cortometraggio che propone i percorsi differenziati come unica opzione valida per gli alunni con disabilità è fuorviante e pericoloso. E ancor più pericoloso è stigmatizzare le famiglie come controparti incapaci di collaborare con la scuola. Doverosamente attendiamo di vedere il cortometraggio per un giudizio più completo, ma se il messaggio sarà quello stereotipato che si evince dal trailer e dal suo articolo di presentazione, auspichiamo che non venga mai pubblicato o almeno chiediamo di poterlo visionare in anteprima per suggerire, con spirito di collaborazione, delle eventuali opportune modifiche”.
Commenta Nicola Tagliani, dell'Osservatorio scolastico di AIPD: “Abbiamo letto l'articolo pubblicato su Il Gazzettino di Brindisi l’8 settembre e visto il trailer del cortometraggio, che invece non abbiamo potuto vedere integralmente, in quanto non ancora pubblicato. Ci è saltata agli occhi innanzitutto l’inesattezza normativa, in quanto una programmazione didattica differenziata – lo ricordiamo - è prevista solo per gli alunni con disabilità certificata e non per quelli con un disturbo dell’apprendimento, come invece viene definito (forse erroneamente?) il protagonista del video. Ma soprattutto ci ha colpito il tono accusatorio rivolto dalla scuola ai genitori, definiti nell'articolo 'adulti che li considerano [i propri figli - n.d.r.] proiezioni delle proprie aspirazioni represse e li utilizzano come pedine per cercare un improbabile riscatto dai propri insuccessi e dalle proprie comprensibili frustrazioni'. Ancora, la scuola motiva la scelta di realizzare il video per raccontare 'storie di ostacoli che spesso appaiono insormontabili, creati dall’egoismo di genitori riluttanti ad accettare la diversità dei propri figli'. Teniamo a sottolineare che il 'lieto fine' non necessariamente corrisponde per tutti alla scelta di un percorso didattico differenziato, ma è certamente indispensabile una sinergia tra scuola e famiglia, che in questo caso sembra totalmente mancare, che può far scegliere il percorso didattico adatto a ciascun alunno. Siamo realmente convinti che questa sinergia sia l’unica chiave efficace per realizzare percorsi scolastici di successo per gli alunni con disabilità ed i loro compagni, ma per fare questo scuola e famiglia devono innanzitutto riconoscersi reciprocamente come partner attivi, competenti e significativi in un percorso di cooperazione e condivisione. Crediamo e lavoriamo da anni per una scuola di qualità per tutti, una scuola inclusiva, dove le differenze sono viste come una risorsa e non come un inevitabile ostacolo da sopportare più o meno pazientemente”.
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Mesagne. Domenica con il mercatino dell'antiquariato
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MESAGNE - ARRESTATO UN PRESUNTO SPACCIATORE
Smantellata dalla polizia di Mesagne una rivendita di sostanza stupefacente al dettaglio gestita da una donna nel cuore del centro storico di Mesagne. Si tratta solo di uno dei market della droga in cui si rifornisce la clientela durante la movida estiva. All’interno dell’abitazione sono state trovate e sequestrate dosi già pronte per l’uso di varie sostanze stupefacenti. Non era presente l’attrezzatura necessaria per tagliarla e confezionarla. Circostanza che fa pensare che in città ci siano altri luoghi in cui avviene la lavorazione. Le indagini, pertanto, non sono concluse e mirano a individuare l’intera rete di spaccio. L’operazione antidroga si è svolta nel tardo pomeriggio di martedì scorso, quando agenti della polizia di stato, durante i normali servizi di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati nel territorio mesagnese, ha tratto in arresto, in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio, una donna di 40 anni residente a Mesagne.
In particolare i poliziotti avevano notato da un po' di tempo una frequentazione sospetta presso l’abitazione di una giovane donna. In pratica a insospettire gli agenti sono stati i movimenti anomali che avvenivano presso l’abitazione della donna, incensurata e insospettabile, posta proprio nel cuore del centro storico di Mesagne, tanto da far ritenere che in quel luogo si stava effettuando un’attività di spaccio. I poliziotti hanno deciso, quindi, di tenere sotto controllo la struttura fino a quando hanno avuto la certezza che all’interno fosse presente la droga. Hanno bussato e una volta che la porta gli è stata aperta sono entrati ed hanno eseguito una perquisizione domiciliare durante la quale sono stati rinvenute e sequestrate diverse dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hascisc e marijuana, già confezionate e pronte per essere immesse sul mercato locale. A quel punto la donna è stata portata in commissariato e tratta in arresto. Dovrà rispondere del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. Le indagini proseguono perché è convincimento degli investigatori che il giro di vendita di droga in città è ben più ampio con più punti di smercio al dettaglio.
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