Redazione

Il volo Ryanair Brindisi Bergamo ha portato un ritardo di quattro ore, cambiando tutti i piani previsti in precedenza.

Anziché atterrare alle 21:40, come previsto, il volo è giunto all’aeroporto di Bergamo solamente alle 01:29. Un ritardo di quasi quattro ore per un cittadino di Milano, avvenuto l’1 marzo 2022, che ha portato non pochi disagi a lei e ad altri passeggeri del volo.

Sulla questione è intervenuto il Giudice di Pace di Brindisi, che, pochi giorni fa, ha condannato Ryanair al pagamento di 250 euro nei confronti del passeggero.

«Il Giudice di Pace di Brindisi – commentano da ItaliaRimborso, che ha difeso il passeggero - , ha applicato il Regolamento Comunitario 261/2004, che tutela i passeggeri aerei anche in casi di ritardo aereo. Oltre le tre ore di ritardo, infatti, i passeggeri possono richiedere la compensazione pecuniaria. Nella fattispecie non vi erano circostanze di sciopero o di condizioni meteo avverse».

ItaliaRimborso punta a far valere i diritti dei viaggiatori ed ancora una volta ha ricevuto una sentenza accolta, accaduto come il 97,8% dei casi. Per attivare l’assistenza, senza alcun prezzo per il passeggero, è possibile farlo agevolmente, compilando il form presente nell’homepage del sito italiarimborso.it.

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BIODIVERSITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, 21MILA ETTARI DI FRUTTETO DA RECUPERARE; PERSI IN PUGLIA 3 FRUTTI SU 4.

 In Puglia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo, con 21mila gli ettari di frutteto da recuperare andati persi negli ultimi 10 anni, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento a rischio di estinzione. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione del progetto per la tutela ambientale e la conservazione degli habitat naturali per la salvaguardia della biodiversità del Programma di Cooperazione Interreg tra Puglia e Grecia.

La Puglia può contare su 623 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione – aggiunge Coldiretti Puglia - 349 prodotti riconosciuti tradizionali dal Ministero dell’Agricoltura, 11 prodotti DOP (5 oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla DOP ‘mozzarella di Gioia del Colle), 9 IGP per l’olio di Puglia, la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l’Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto e 29 vini DOC e 6 IGP, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione.

Nel secolo scorso si contavano nel nostro Paese 8.000 varietà di frutta, secondo l’analisi di Coldiretti, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. Ma l’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori.

Proprio per salvare il patrimonio agroalimentare Made in Italy un’azione di recupero decisiva – sottolinea la Coldiretti regionale – si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica, che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di commercio.

Un impegno capillare la cui punta dell’iceberg è rappresentata dall’arrivo sui banchi dei Sigilli di Campagna Amica, i 418 cibi antichi salvati dagli agricoltori italiani, grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia. I Sigilli della biodiversità, censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica – spiega la Coldiretti - sono prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione. In testa alla classifica dei prodotti salvati dall’estinzione ci sono ortaggi, legumi e cereali (il 44% del totale), seguiti da salumi e formaggi ottenuti da 55 razze tutelate (30%), frutta (16%), olio extravergine d’oliva e vino (7%) e miele (3%).

Tra i Sigilli della Biodiversità in Puglia si va dall’azzeruolo, piccolo frutto molto buono e gustoso ma poco conosciuto, viene chiamato "lazzeruolo", azzarruolo, azzaruolo, alla capa di morte, conosciuta come chepe de murte” o “Grucciolo”, questo cavolo rapa caratterizzato per la parte inferiore che somiglia ad una grossa rapa, dal mugnolo, considerato il cavolo povero dei contadini, progenitore del broccolo, oggi in pericolo rischia di scomparire, alla sporchia, una pianta parassita delle fave, in quanto si alimenta della clorifilla proprio di quest’ultima, dolce con un retrogusto leggermente amara e i contadini – conclude Coldiretti Puglia - la trasformarono in cibo prelibato dopo averla riscoperta, fino allo sponzale, appartenente alla stessa famiglia delle cipolle, sono dei piccoli bulbi con un fusto verde commestibile.

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Domenica 2 Luglio un itinerario dedicato al Canale Reale e a Torre Guaceto con bagno. A Torre Guaceto in bicicletta lungo gli argini e la lama del Canale Reale e partenza da Mesagne. L’evento di domenica rientra tra le attività utili alla individuazione dei percorsi della “Via verde del Canale Reale”.

I Cicloamici e la comunità di Fiume del Canale Reale propongono una escursioni a tema naturalistico e balneare alla (ri)scoperta del Percorso della Civiltà rupestre, della Riserva Naturale di Torre Guaceto della foce e della lama del Canale Reale. Un tuffo rigenerante e rinfrescante è previsto con l’arrivo a Torre Guaceto.

La mappa della rete escursionistica (attività F-04) consiste nella ricognizione, classificazione e catalogazione di sentieri, strade secondarie, argini. Si vuole arrivare a individuare un itinerario segnalato e protetto ovvero un corridoio ecologico, una serie di aree interconnesse per salvaguardare la biodiversità.

Mesagne è storicamente legata a Torre Guaceto che rappresentava per i mercanti mesagnesi un naturale sbocco al mare ed ai commerci. Sotto la dominazione angioina la Universitas di Mesagne ottenne la concessione del porto naturale di Torre Guaceto. La Concessione durò fino al 1718 quando il porto fi assegnato alla città di Carovigno. Doveva pertanto già esistere un collegamento viario tra Mesagne e Torre Guaceto e magari in uno o più tratti l’argine del Canale Reale era parte del sistema viario.

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Una particolare opportunità per il collegamento di Mesagne al Canale Reale è la ferrovia dismessa che dalla stazione FS di Mesagne conduce alla base della Marina Militare. I quasi 3 chilometri di strada ferrata potrebbero divenire un itinerario protetto e sicuro per arrivare a Torre Guaceto. Attualmente la ferrovia è proprietà dell’Agenzia per lo Sviluppo Industriale Birndisi (ASI Brindisi). L’ente ha manifestato al Comune di Mesagne l’intenzione di alienare la proprietà. Il Comune di Mesagne potrebbe acquisire la proprietà e realizzare un itinerario escursionistico protetto per ciclisti e pedoni.

 

Info sulla escursione


 Programma dell’escursione da Mesagnepartenza da Piazza IV Novembre ore 8:30. Percorso di circa 50 Km su strade secondarie asfaltate sterrato lungo i margini del Canale reale. Rientro a Mesagne intorno alle 13:30. Difficoltà medio facile.

 Noleggio biciclette dalla società Ciclovagando. Prenotazione al numero 330 985255 (Anna Rita) undefined

 Costi
Non è richiesta una quota di partecipazione. L’associazione accetta liberi contributi da destinare alle attività di volontariato ambientale e alle spese di mantenimento della sede sociale

 Info e capigita: Paolo Rampino mob. 328 9419784, Nico Geusa mob. 349 6701727.

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“Una giornata storica che concretizza gli impegni presi in campagna elettorale per costruire tutti insieme la Fasano del futuro, moderna, funzionale e al passo con il tempi”. Così il Partito democratico locale interviene sui provvedimenti adottati nel consiglio comunale di martedì 27 giugno dall’amministrazione Zaccaria. In particolare i Dem sottolineano l’importanza delle variazioni del piano triennale delle opere pubbliche e del bilancio in entrata per 140mila euro che saranno destinate (per la prima volta) alle politiche giovanili, insieme all’approvazione del Dsc, (documento strategico del commercio) vero piano regolatore generale di tutto il comparto, il via libera a PUMS (Piano urbano per la mobilità sostenibile e PEBA (piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

“La concretizzazione in Consiglio Comunale di tali indirizzi strategici è l’ulteriore prova del grande lavoro di squadra intrapreso in questi anni – commentano dal partito –. Come gruppo consiliare del Partito Democratico siamo determinati nel perseguire gli obiettivi programmatici siglati con i cittadini in campagna elettorale, certi dell’importanza di incidere con progetti e azioni che cambieranno in maniera determinante la qualità della vita e dei servizi nel nostro Comune”.

I dem sottolineano il grande lavoro fatto dai due assessori del Pd: Gianluca Cisternino che ha la delega ai Lavori Pubblici e Pier Francesco Palmariggi che ha la delega a Turismo e Politiche Giovanili: “Si dà seguito al programma delle opere pubbliche grazie al dinamismo dell’assessore Gianluca Cisternino, con l’approvazione del progetto definitivo dei lavori di rifacimento dell’ex piazza Bissolati che sarà completamente riqualificata insieme al piazzale antistante la stazione ferroviaria per un intervento che cambierà completamente l’area rendendola funzionale e moderna e che interesserà anche la manutenzione di strada comunale Vavieddo. Inoltre intendiamo essere sempre alleati delle nuove generazioni e sostenerle destinando importanti risorse economiche ad attività di orientamento al lavoro, corsi di formazione e laboratori creativi, tutti completamente gratuiti, grazie ai finanziamenti regionali egregiamente intercettati dall’Assessore al Turismo e Politiche Giovanili Pier Francesco Palmariggi. Un investimento senza precedenti, di oltre 140mila euro, approvato con il voto unanime del Consiglio Comunale.

Sono solo alcune delle sfide che ci rendono orgogliosi del percorso fin qui compiuto. Continueremo a lavorare con tutta la comunità e i colleghi amministratori per offrire ai nostri cittadini una città e comunità rinnovata e pronta a proiettarci nel futuro”.

Il capogruppo del PD

Franco Mastro

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Questa mattina i vigili urbani di Mesagne hanno rinvenuto in via Merano una Fiat Panda rubata a Brindisi. Hanno avviato le indagini e hanno scoperto che il mezzo di proprietà di una cooperativa sociale di Latiano era utilizzato per accompagnare le persone disabili. Immediatamente hanno contattato il presidente della cooperativa latianese a cui hanno consegnato poco dopo la Fiat Panda. Non è la prima volta che auto rubate a Brindisi sono portate a Mesagne. Indagano i carabinieri di Brindisi.

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Sanità. Amati: “Nuovi guai a BR. Ipotesi chiusura UTIN al Perrino, Pediatria a Francavilla e tre PPIT. AziendaZero unica soluzione” 

Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati. 

“AziendaZero e il suo commissario subito, per gestire l’emergenza sanità su base regionale. Altrimenti non potremo uscire dal guaio di Ostuni e dai nuovi guai della chiusura dell’UTIN del Perrino, della pediatria di Francavilla e dei PPIT di Ceglie Messapica, Cisternino e San Vito. E ovviamente rischia pure radiologia di Francavilla Fontana, perché il Perrino non potrà più offrire il suo supporto con le prossime dimissioni di due medici, vincitori di concorso in altre Asl. 

"È chiaro che la soluzione indicata dal Commissario Gorgoni è quadrata rispetto ai numeri di personale disponibile e sulla base di un’organizzazione di tipo provinciale. Ma il punto è proprio questo: non può esistere una gestione provinciale del personale in un sistema sanitario organizzato su base regionale. E la questione non riguarda solo Brindisi, ma tutte le Asl, in una sequenza di chiusure che senza AziendaZero toccherà progressivamente la BAT, Lecce, Taranto, Foggia e Bari. Nessuno si senta immune, anche perché Messina Asl si è ancora dotata, colpevolmente, del Piano dell’emergenza, per cui tutto è lasciato all’improvvisazione. 

"Spero che tutti i protagonisti di queste vicende, compresi i sindaci, colgano la difficile ora e si propongano di indicare la soluzione dell’AziendaZero o altra più convincente, tenendo conto che questa soluzione è già oggetto di una delibera della Giunta regionale, quindi nelle corde del Presidente Emiliano, purtroppo inattuata per notevoli avversità fondate sul timore di vedere scardinati alcuni sistemi antichi e incrostati di gestione della sanità pubblica. "Esattamente le cose da cui dobbiamo fuggire per avere ancora un minimo di speranza.”

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In questi giorni la Commissione Regionale di Bari si è riunita e che sicuramente continuerà nella fiducia di un seguito per sopperire alla gravità dell’ormai insostenibile carenza di medici e infermieri nel territorio brindisino, la quale mette a rischio l’incolumità dei cittadini e che, secondo l’ADA, sono necessari interventi incisivi da varare anche in attesa dell’emergenza sanitaria estiva. L’ADA (Associazione degli anziani) chiede, secondo la nostra Costituzione, una sanità di accoglienza nella richiesta se la tutela dei diritti alla persona sia valida per tutti. Eppure ascoltando la radio, sembrerebbe che il tutto (politica, sanità, servizi sanitari e lavoro) vada per il meglio. Lo sforzo è nel capire che cosa s’intende per “diritto dell’avere”? La politica che sta al governo, dimostra, secondo l’Associazione, di essere statica nella propaganda del tutto che va bene, ma spesse volte, essa non si presenta nelle commissioni, se non altro per partecipare alla condivisione del dialogo sul PNRR (missione 5 - sociale e 6 - salute). Esiste una certa politica che inneggia in una maschera pirandelliana il voler costruire grosse infrastrutture nello spazio di una stagione, di certo utili per il Paese, ma perché vuole l’Autonomia diversa delle Regioni? Quest’ultima crea disuguaglianze territoriali e potrebbe far aumentare il rischio di una povertà relativa, oggi un cittadino su quattro ne è a rischio, soprattutto in alcuni territori del Mezzogiorno. Per noi di ADA sarebbe un buon auspicio avere un Paese Moderno. Il suo favore migliorerebbe e potenzierebbe il futuro generazionale dell’uomo e della donna nell’attesa di un domani prossimo che possa far crescere e rendere garante “Il bene comune” in assistenza sanitaria, servizi e qualità di vita. Oggi, secondo l’ADA, vi è il rovescio della medaglia. La realtà, in modo assoluto, impone di superare l’emergenza in assistenza sanitaria.

Essa ha bisogno di essere pragmatica e di avere concretezza d’impegno verso una politica di responsabilità sulla persona, la quale potrebbe essere presente “sic et simpliciter”, nella realtà odierna o di domani, verso il proprio figlio o la moglie nel momento del bisogno. La fiducia è nel migliorare il futuro, che per la città di Brindisi, è non solo avere servizi, lavoro e buona occupazione nel proprio territorio, ma anche avere il desiderio e la follia di un sogno verso una sanità moderna con robot e per tecnologie sanitarie d’avanguardia, degni di questo nome. Tempo fa, l’Ada provinciale di Brindisi ha chiesto di avere un direttore sanitario e non un commissario, perché questa richiesta fosse possibile anche a Brindisi e provincia ripristinare una sanità che non sia servile di medici, esseri pensanti a lucrare anche su pazienti sofferenti da malattie rare, oncologiche o terminali (vedasi il consenso dell’intramoenia oltre il reddito mensile dell’Asl). Sicuramente questo sistema lucrativo esiste anche nostro territorio. Esistono, purtroppo, Medici che provengono da altri territori, non solo per curare, ma che anche solo per interesse economico. Questi seguono alcuni pazienti e, poi, li invitano nella loro clinica o in quella dove lavorano, a sfavore dell’amministrazione Asl che non accoglie e dell’ammalato; il quale riceve, a volte, “oltre il danno anche la beffa”. La domanda è: “È possibile, oggi nel XXI secolo in un periodo di elevata chirurgia robotica, vivere una sanità diversa e che crea una diseguaglianza di cure a livello nazionale, regionale e territoriale”? È accettabile che il paziente locale, nonostante che paghi le tasse sulla salute, debba subire una sanità negata che si muta, purtroppo, verso il privato prima e poi in un Turismo della Speranza? Inoltre perché vi è criticità nelle Liste d’Attesa, quando i servizi sanitari a Brindisi, dovrebbero essere di sostenibilità e di accoglienza a Brindisi? Nel Riordino ospedaliero l’attivazione dei posti letto è il più basso (2,7 per mille abitanti) nella media a livello regionale e nazionale.

Perché vi è la chiusura di alcuni reparti negli ospedali di Ostuni, di Francavilla e, infine, della perdita del personale medico nel reparto della radiologia dell’Ospedale Perrino? La volontà e l’impegno dovrebbero essere nel superare l’emergenza orientandosi su una mission che possa migliorare la sanità estirpando tutto ciò che intacca il sistema di potere e che danneggia le cure nell’auspicio della follia di un sogno che renda accettabile anche per il personale sanitario il diritto di tutela nell’accogliere gli articoli “32 (salute) e 3 (uguaglianza) della Costituzione”, considerati “Diritti Universali“ da tutti i Paesi.

Il Presidente dell’ADA Provinciale di Brindisi

Giunta Tindaro

Questa mattina si è svolta l'Assemblea ordinaria dei Soci di Santa
Teresa S.p.A. alla presenza del collegio dei revisori e
dell’amministratore uscente Giuseppe Marchionna.
 
L’assemblea ha ratificato le dimissioni di Marchionna e ha indicato
nella persona  del dott. Giovanni Palasciano il nuovo amministratore
unico della società partecipata.
 
Il dottor Palasciano ha accettato l’incarico.

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GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, PARTENZA SOTTOTONO PER IL NUOVO; CROLLO PREZZI -40% MA PASTA +14%.

Sottotono e molto fredda la partenza delle quotazioni del grano nuovo, quotato 330 euro a tonnellata, un prezzo che non copre neppure i costi di produzione, in caduta libera del 409%, mentre sugli scaffali il costo della pasta per le famiglie è salito del +14%. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento alle prime quotazioni del grano nuovo, con il prezzo di 330 euro a tonnellata per il grano fino e 320 €/Ton per il grano buono mercantile.  

Con l’import dal Canada cresciuto di ben 9 volte nel 2023, mentre la raccolta del grano in Puglia è alle fasi di avvio, è necessario adeguare da subito – sottolinea la Coldiretti regionale - le quotazioni del grano duro per sostenere la produzione in un momento difficile per l’economia e l’occupazione. Non è accettabile che di fronte all’aumento del 14% del prezzo della pasta al consumo rilevato dall’Istat a maggio, il grano duro nazionale necessario per produrla venga invece sottopagato agli agricoltori.

La pasta – sottolinea la Coldiretti Puglia – è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua è non trovano dunque alcuna giustificazione le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori. Una distorsione che appare chiara anche dall’andamento dei prezzi medi al consumo che secondo l’Osservatorio del Ministero del Made in Italy variano per la pasta da 1,50 a 2,3 euro al chilo, mentre le quotazioni del grano sono in caduta libera, insiste Coldiretti Puglia. Una anomalia di mercato sulla quale – sostiene la Coldiretti – è bene fare chiarezza anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 90mila aziende

Una situazione che – rileva la Coldiretti regionale – rischia di innescare un nuovo cortocircuito sul settore agricolo che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini, proprio a pochi giorni dall’avvio della nuova campagna di raccolta del grano duro in Puglia,  in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities come il grano.

La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

Gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve, invece, specializzarsi, puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale.

Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee afferma la Coldiretti nel sottolineare che bisogna anche ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che – evidenzia Coldiretti - non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Bisogna riattivare da subito - precisa Coldiretti - la Commissione Unica Nazionale per il grano duro, la cui attività in via sperimentale si è sospesa nell'ottobre del 2022, perché fornisce trasparenza al mercato e dà la possibilità di poter mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera eliminando le distorsioni e i frazionamenti delle borse merci locali.

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Si è formalmente costituita l’Associazione Sportiva Culturale Ricreativa “Uniti per lo Sport” di Brindisi del Presidente Carmine Iaia, finalizzata a rappresentare un punto di riferimento per le Società Sportive del territorio nell’intento di creare una rete; unire le forze per contribuire al beneficio di un settore come quello dello Sport in tutti i suoi aspetti.
Obiettivi e finalità dell’A.S.C.R. “Uniti per lo Sport” saranno approfonditi nel corso di una Conferenza Stampa moderata dal giornalista Nico Lorusso, in programma sabato 1 luglio 2023 a partire dalle ore 18 presso la sala conferenze di Palazzo Granafei-Nervegna in Via Duomo a Brindisi, alla presenza del Sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, dell’Assessore allo Sport del Comune di Brindisi Lidia Penta e del Presidente di “Uniti per lo Sport” maestro Carmine Iaia.

Obiettivo principale di “Uniti per lo Sport” è quello di trarre il meglio dalle collaborazioni con partner che possano fare la differenza senza trascurare nessun aspetto compresi il sociale, l’ambientale e l’umanitario. A questo proposito, a margine della conferenza stampa il Presidente Carmine Iaia firmerà un lettera di intenti finalizzata alla successiva sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa con il Comitato Regionale della FIPSIS - Federazione Italiana Psicologi dello Sport Puglia insieme alla Presidente del Comitato, la dottoressa Francesca De Santis, presente in conferenza insieme al Vice Presidente e Referente per la Provincia di Brindisi di FIPSIS Puglia dott. Gerardo Settanni.    

La storia di questa nuova realtà associativa parte dalla splendida esperienza di organizzazione eventi e collaborazione tra numerose realtà sportive dilettantistiche della città di Brindisi e della sua provincia, trascinate da quello che inizialmente era un semplice motto e che si è definitivamente concretizzato con l’associazione “Uniti per lo Sport”.

Come è possibile constatare anche on line, in appena un anno e mezzo “Uniti per lo Sport” ha condiviso con i cittadini di Brindisi e Provincia tanti significativi momenti ed iniziative, come, per citarne alcune, “Il Natale dello Sportivo”, “Il Festival dello Sport”, “Sport and Party” e non ultimo “La Pasquetta Brindisina”, momenti di contatto con la città che hanno ampiamente dimostrato le infinite risorse che questo sodalizio può mettere in campo e, non ultimo, la volontà e l’opportunità di garantire, con i mezzi a propria disposizione, il riconoscimento di pari diritti per tutte, persino le più piccole realtà sportive dilettantistiche del territorio nelle sedi pubbliche e istituzionali. Queste e altre motivazioni hanno portato il maestro Iaia, dopo oltre 12 anni di fondazione della Boxe Iaia, a presiedere e veicolare la costituzione di una associazione di categoria del mondo sportivo dilettantistico locale fatta da chi questo settore lo respira tutti i giorni e non lo vive solo come un secondo lavoro o addirittura un hobby.

L’imprenditoria sportiva delle società dilettantistiche locali merita una adeguata rappresentanza che favorisca la crescita professionale di tutti gli attori coinvolti. Questa nuova associazione di categoria lavorerà per agevolare ogni realtà che vi si rivolga per associarsi, nel percorso di professionalizzazione e affermazione sul territorio, mettendo a disposizione tutti i servizi e convenzioni utili allo scopo, da quelli sanitari a quelli commerciali, da quelli legati alla comunicazione a quelli burocratici, da quelli promozionali a quelli social, fino all’organizzazione di piccoli e grandi eventi. L'associazione ASCR “Uniti per lo Sport” si pone quindi  l'obiettivo di tutelare i diritti di ogni ASD locale che volesse aderire, creando una rete con i professionisti del settore che, oltre ad offrire una guida fiscale sportiva, possa fornire aiuto anche attraverso il monitoraggio di bandi pubblici locali e agevolazioni nazionali. 

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